LO SPORT COME STRUMENTO INTERNAZIONALE

Baby calciatori israeliani e palestinesi ambasciatori di Pace

calcio pace1calcio pace 3calcio pace 4calcio pace2La delegazione è stata formata dal sindaco della città ebraica di Afula e dal sindaco della città Araba di Iksal, con il sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione Israeliano.Mercoledì 25 Marzo si gioca a Torino il Derby della Pace

 

 

Dal 20 al 25 Marzo Torino è protagonista di un grande evento internazionale per la pace e la riconciliazione: UN CALCIO PER LA PACE. Un evento storico, anche per chi non è appassionato di sport. 7 bambini arabo-israeliani e 7 bambini ebreo-israeliani di 11 anni, provenienti da piccoli villaggi del nord, non lontani dai Territori Occupati, tutti appassionati di calcio, saranno i piccoli ambasciatori di questo progetto, organizzato da UPF (Universal Peace Federation) e WFWP-Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Italia. La delegazione è stata formata dal sindaco della città ebraica di Afula e dal sindaco della città Araba di Iksal, con il sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione Israeliano.

 

Il 21 Marzo ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali indetta dalle Nazioni Unite.  UN CALCIO PER LA PACE, attraverso i Peace Dreamers, si inserisce nel progetto congiunto di Juventus FC e Centro UNESCO di Torino “Un Calcio al Razzismo: Gioca con me” e sarà l’occasione per dimostrare come valori sani, educativi e universali come la pace, la fratellanza ed il rispetto reciproco possano essere testimoniati in modo semplice, anche grazie ad una partita di calcio.

 

Shahar, Sahar, Din, Minoy, Menachem, El Roei, Eyal, Ward, Abed Elmagid, Ahmad, Mahdi, Moemen, Mohammad, Abdallah. Si conosceranno in aereo e impareranno a stare insieme in armonia, visiteranno la città, incontreranno i giocatori e il Mister del Torino F.C. e ne ascolteranno i consigli “tattici”, si alleneranno con i bambini della Soccer School Juventus F.C. a Vinovo e saranno in tribuna per la partita Juventus – Genoa. Formeranno una squadra – “Peace Dreamers” – sfidando i loro coetanei, portando a tutti un forte messaggio: Pace è anche un calcio al pallone.

 

Saranno 5 giorni a Torino (ma anche a Moncalieri e in Val di Susa) densi di incontri e di appuntamenti sportivi e culturali – v. programma allegato – che si concluderanno, grazie alla collaborazione di Angelo Frau, Presidente del Cit Turin, con un grande evento presso il suo stadio (Cit Turin. Torino, Corso Ferrucci 63) il 25 Marzo. Un torneo a 6 squadre – IL PRIMO DERBY DELLA PACE – durante il quale i Peace Dreamers si confronteranno con i coetanei di Torino, all’insegna dell’amicizia e della fratellanza.

 

Il progetto, patrocinato da Comune di Torino, Torino Capitale dello Sport 2015, Comune di Bruzolo, Regione Piemonte, Consiglio Regionale, Centro UNESCO di Torino, SIOI, Partita del Cuore, realizzato in collaborazione con Juventus FC, Torino FC, Union Valle di Susa Calcio, Palio dei Quartieri e Cit Turin, ha l’obiettivo di promuovere i principi di fratellanza e condivisione attraverso il potenziale comunicativo dello sport e del calcio in particolare.

 

Così il Sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha appoggiato e sostenuto il progetto sin dalla sua nascita: “Semi di pace: chi meglio dei bambini può rappresentare la speranza che possa esserci un futuro senza conflitti? Quale strumento meglio del gioco di squadra può rappresentare  la capacità di superare le fratture, le divisioni? E’ questa l’immagine che crediamo debba accompagnare l’iniziativa “Un calcio per la pace”, con la quale Torino Capitale Europea dello Sport guarda fuori dai propri confini e getta- appunto- un seme di amicizia. Lo sport può e sa essere dialogo, accoglienza, coscienza civica e solidarietà. Una partita che veda insieme bambini israeliani e palestinesi rappresenta un motivo di fiducia. Quella stessa fiducia che guida l’impegno di molti di noi per raggiungere la pace in quella terra”.

 

Coinvolto attivamente nel progetto, l’Assessore allo Sport della Regione Piemonte Giovanni Maria Ferraris dichiara: “Esprimo il mio apprezzamento ed i miei complimenti agli organizzatori, che dimostrano come anche lo sport possa essere fucina di dialogo e di conoscenza e veicolo di valori sani tra comunità appartenenti a differenti religioni od etnie. La manifestazione “Un Calcio per la Pace” è infatti l’esempio di come lo sport assolva egregiamente la propria funzione sociale di aggregazione, di inclusione e di condivisione, imprescindibile per la formazione psico-fisica dei giovani”.

 

 “Il Centro UNESCO di Torino – prosegue la Presidente Azzario – sin dalla sua fondazione, opera contro qualsiasi forma di razzismo e discriminazione. In particolare, dal 2009, insieme alla Juventus F.C., ha sviluppato un’iniziativa, denominata “Un Calcio al Razzismo”, rivolta a scuole e giovani della Regione Piemonte e non solo. Il Programma ha anche attirato, per la sua originalità ed efficacia, l’attenzione dell’UNESCO che, nel marzo 2014, l‘ha premiato definendolo il migliore d’Europa. Quest’anno il Centro UNESCO celebrerà, il 21 marzo, la Giornata Internazionale contro le Discriminazioni Razziali con la squadra di ragazzi palestinesi ed israeliani che saranno a Torino per giocare “Un Calcio per la Pace” (progetto cui il Centro UNESCO ha concesso il Patrocinio) per consolidare quindi il proprio impegno”.

 

“Juventus  – dichiara il Presidente della Juventus Andrea Agnelli – ha accolto con grande piacere l’invito del Sindaco di Torino, Piero Fassino, a collaborare per questa importante iniziativa, che ci è sembrata fin da subito molto coerente con il progetto Gioca con me. L’integrazione attraverso il gioco ed il divertimento sui più giovani, rappresenta una chiave fondamentale per aprire alle nuove generazioni la porta di un futuro con maggiore tolleranza e senza alcuna discriminazione”.

 

Il calcio è e deve essere strumento di pace. E a questo proposito il Presidente del Torino Urbano Cairo dichiara: “La nostra adesione al progetto “UN CALCIO PER LA PACE” è fortemente motivata dal desiderio di contribuire in maniera concreta al processo di riconciliazione tra i popoli, convinti come siamo che ciò possa e debba avvenire anche attraverso lo sport. La storia e i valori del Toro spingono tutti noi ad impegnarci affinché il calcio sia un elemento di unione indissolubile, nel segno della solidarietà e della pace”.

 

 

Per gli alti contenuti sportivi e solidali UN CALCIO PER LA PACE ha sensibilizzato anche la Nazionale Italiana Cantanti nella persona di Gianluca Pecchini, da anni impegnato nell’organizzazione di eventi sportivi con finalità benefiche; uno tra tutti la PARTITA DEL CUORE che verrà disputata a Torino il prossimo 2 giugno. Intervenendo sul progetto Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte dichiara: “Lo sport fa bene a farci ritrovare parole come pace, che terrorismo, assassinii di gruppo e di massa, Ucraina, Siria, Libia e altri conflitti in Africa e in Asia rischiano di farci dimenticare”.

 

Ringraziando gli intervenuti, Maria Gabriella Mieli, anima e coordinatrice del progetto, conclude: “La Women’s Federation for World Peace e la Universal Peace Federation sono 2 ONG presso la Commissione economica e Sociale delle Nazioni Unite, presenti in molte nazioni nel mondo. Da circa 20 anni sono impegnate anche nel Medio Oriente con svariate iniziative di pace. Come Presidente della sezione di Torino di WFWP sono onorata che il nostro progetto, partito da una iniziativa femminile, si sia potuto realizzare e grata a tutti quelli che nei prossimi giorni ci aiuteranno a costruire la pace.  Il nostro progetto vuole essere un piccolo passo avanti per permettere all’umanità di vivere in un mondo migliore, promuovendo e costruendo una pace duratura, in un contesto internazionale e soprattutto intergenerazionale”.

 

Perché Torino

Torino vanta una grande tradizione sportiva in generale e una gloriosa tradizione calcistica, riconosciuta a livello internazionale. I valori che i giovani della città imparano partecipando alle molteplici attività delle tante associazioni sportive sul territorio sono un patrimonio importantissimo per affrontare le sfide sociali del nostro tempo. Ed è per questo motivo che oltre alle due società di Juventus e Torino, sono state coinvolte realtà come il Palio dei Quartieri, l’Union Val di Susa e il Cit Turin. Vogliamo parlare di sport per la pace evidenziando l’importanza dello sport, e del calcio in particolare, nel processo di abbattimento delle barriere culturali, religiose e nazionali. In questo senso nasce il nostro progetto verso il Medio Oriente, unico a livello mondiale nel suo genere. La partecipazione della Città di Torino nell’anno in cui è Capitale Europea dello Sport, costituisce un’occasione unica per lasciare un segno importante.

 

Dopo Torino

Il progetto nasce a Torino ma ha l’ambizione di proseguire dopo la partenza dei Peace Dreamers dall’Italia. L’obiettivo a medio termine è la realizzazione di una Accademia di Calcio per la Pace in Israele.  Il primo appuntamento al quale si sta lavorando è la visita di alcuni allenatori italiani in Israele per incontrare i loro colleghi israeliani e cominciare insieme un’attività congiunta per allenare le realtà giovanili locali.