lifestyle- Pagina 90

Festival del vino: è un arrivederci, non un addio

Posticipato l’evento sotto la Mole. Gli organizzatori stanno valutando le date alternative e confermano: “la seconda edizione si svolgerà entro ottobre

 In risposta agli ultimi provvedimenti di sicurezza emanati dal Governo nella notte di lunedì 9 marzo e nei giorni seguenti, recanti nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, la Torino Wine Week, prevista dal 27 marzo al 5 aprile, è rimandata a data da destinarsi.

Abbiamo più date alternative in cui riprogrammare l’evento entro ottobre 2020 – fanno sapere dall’organizzazione – “Vista tuttavia l’incertezza attuale e la rapida evoluzione della situazione, riteniamo più responsabile attendere il ritorno a una maggiore stabilità prima di ridefinire nuove date, in modo da trovare una soluzione che tuteli al massimo le esigenze di tutti i soggetti coinvolti.

Nella speranza che la situazioni migliori al più presto, Spiriti Indipendenti e Bonobo Events, le due organizzazioni alla regia della Torino Wine Week, comunicano la loro totale adesione alle azioni intraprese dal Governo per fronteggiare l’attuale stato di emergenza sanitaria, concludendo: “In questo momento riteniamo di dover attuare soprattutto un atto di responsabilità civile nell’agevolare al massimo delle nostre possibilità le direttive ministeriali. Questa decisione è a nostro avviso l’unica possibile a fronte dell’emergenza sociale, economica e anche psicologica che sta investendo tutto il Paese.”

Tra Torino e Genova la mixology non si ferma

PORTICI & CARUGGI / Mercoledì 4 marzo da Affini Rivendita2 a Torino una serata dedicata ai sapori e alla creatività di due città che non si arrendono. Il Gradisca Caffè di Genova in visita ai colleghi torinesi, per una nuova sinergia all’insegna del bere responsabile e di qualità

 

Oltre la paura e l’allarmismo, perché Torino e Genova non si fermano e rispondono presente anche in questi giorni incerti e difficili.

Mercoledì 4 marzo a partire dalle 19, il cocktail bar Affini Rivendita2 (Piazza della Repubblica 3 a Torino) ospiterà i colleghi del Gradisca Caffè di Genova, in un evento dove saperi e sapori, profumi e colori di entrambe le tradizioni gastronomiche e “miscelatorie” si incontreranno per dare vita a qualcosa di nuovo e stuzzicante.

Una serata all’insegna del divertimento, della mixology e del food pairing per gustare ricette antiche e rivisitate, ma anche un’occasione per ribadire concetti di unità e innovazione.

“Nonostante si tratti di un momento prettamente ludico – Spiega Davide Pinto, proprietario del Gruppo Affini di Torino – Con “Portici & Caruggi vogliamo lanciare un segnale forte di collaborazione e vicinanza. Perché è proprio in momenti confusi come quello che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, dove le piccole realtà imprenditoriali come la nostra e Gradisca Caffè rischiano di soffrire maggiormente, che bisogna fare squadra, esaltare le rispettive eccellenze e camminare fianco a fianco. Tutto, chiaramente, nel rispetto della qualità, del bere responsabile e del sano divertimento”.

Dal Vermut al Taggiasco i sapori dei portici torinesi e dei carrugi genovesi saranno i veri protagonisti della serata: un connubio intrigante, esaltato ulteriormente dall’arte miscelatoria di Michele Marzella, bar manager di Affini e da quella culinaria di chef Niccolò Tealdi di Affini,  per un food pairing tutto da scoprire, in collaborazione con i rispettivi colleghi genovesi.

I cocktail, realizzati per l’occasione, andranno dal Cocktail Portici (Gin taggiasco, sciroppo alla maggiorana, limone, albumina e soda) al Cocktail Caruggi (Gin Taggiasco, sherbet basilico e pinoli tostati, gocce di salamoia, crosta di pecorino), mentre i piatti della tradizione ligure andranno dalla farinata alle trofie al pesto con polvere di pomodoro e formaggio prescinseua, dal calamaro ripieno su crema di bieta e chips di riso al pomodoro alla torta ligure.

Sospesa anche la fiera di Carmagnola

SOSPENSIONE DELLA FIERA DI PRIMAVERA DI CARMAGNOLA

Il DPCM 4 marzo 2020 prevede nuove misure di prevenzione e contenimento dell’emergenza relativa alla situazione epidemiologica da Covid-19 sul territorio nazionale, che riguardano anche lo svolgimento di eventi e manifestazioni

 

Nel pieno rispetto di tali indicazioni si comunica che la tradizionale fiera primaverile, prevista per sabato 7 e domenica 8 marzo a Carmagnola è ufficialmente sospesa.

 

L’amministrazione si riserva di comunicare successivamente un’eventuale nuova data di svolgimento.

***

Ecco come doveva essere la Fiera. Sabato 7 e domenica 8 marzo 2020. Ricco programma per la 556^ FIERA DI PRIMAVERA

–    Grande esposizione di macchine e attrezzature agricole
–    41^ Mostra Provinciale dei Bovini di Razza Piemontese
–    41^ Mostra Provinciale dei Bovini di Razza Frisona Italiana
–    3° Salone dell’Agroalimentare di Qualità
–    Assemblea Nazionale di Assocanapa Associazione
–    VIII Giornata del Benessere con la “Camminata in Rosa”
–    Mercantico e grande mercato ambulante

La Fiera Primaverile 2020 proporrà ai suoi visitatori un ricco programma con una grande esposizione di macchine e attrezzature agricole, la 41^ Mostra Provinciale dei Bovini di Razza Piemontese, la 41^ Mostra Provinciale dei Bovini di Razza Frisona Italiana, il 3° Salone dell’Agroalimentare di Qualità, l’Assemblea Nazionale di Assocanapa Associazione, la VIII Giornata del Benessere con la “Camminata in Rosa”, il Mercantico e un grande mercato ambulante

www.comune.carmagnola.to.it


Sabato 7 e domenica 8 marzo torna a Carmagnola la Fiera di Primavera, manifestazione che quest’anno raggiunge la sua 556° edizione e che fonda la sua forza nella tradizione agricola e agroalimentare del territorio

Organizzata dal Settore Agricoltura del Comune di Carmagnola, anche quest’anno la Fiera propone un programma di eventi molto ricco e composito, coniugando spazi dedicati all’agricoltura, alle macchine agricole, ai prodotti agricoli trasformati, all’allevamento.

Secondo lo schema collaudato nella scorsa edizione, il cuore della Fiera sarà piazza Italia, sede del Foro Boario, dove si svolgeranno la mostra di animali da cortile e le tradizionali mostre zootecniche della razza bovina piemontese e frisona italiana che, arrivate alla 41^ edizione, presentano esemplari di grande pregio iscritti agli albi genealogici dell’Associazione Provinciale Allevatori. I capi arriveranno sin dalla giornata di venerdì; sabato e domenica mattina si svolgeranno i concorsi la cui premiazione si terrà domenica pomeriggio a partire dalle ore 15. Domenica, in concomitanza con le premiazioni delle mostre zootecniche saranno inoltre premiati gli espositori per le attrezzature agricole innovative presentate in fiera, valutate da una apposita commissione.

Le vie e piazze circostanti al Foro Boario costituiranno un unico grande spazio espositivo del meglio della produzione di macchine ed attrezzature agricole provenienti da tutto il nord Italia.
Nei nuovi edifici di piazza Italia, che con il Foro Boario completano il Centro Servizi per l’Agricoltura, si svolgerà la terza edizione del Salone dell’Agroalimentare di Qualità del carmagnolese e dei territori circostanti con prodotti lavorati e materie prime provenienti da aziende, cascine e artigiani, oltre a laboratori a tema ambientale, agricolo e alimentare, a conferma della vocazione agricola e gastronomica e di una tradizione consolidata.

In collaborazione con la SOMS Domenico Ferrero e nell’ambito del progetto OrtoCarmagnola, sulle rotonde di Viale Garibaldi situate in prossimità del Mercato Bestiame, si svolgerà il “Mercato dei produttori agricoli ed artigiani del cibo”.  Tre aziende agricole aderenti proporranno il Panino Orticolo in due versioni: panino farcito con hamburger a grana grossa e panino al porro con salsiccia, completati da crauti con cipolla rossa o peperoni al forno con salsa di cipolle bionde o bagnetto rosso..

L’offerta del Salone Agroalimentare sarà completata dalla presenza degli istituti scolastici ad indirizzo agrario del territorio che presenteranno interessanti laboratori didattici rivolti in particolare a bimbi e ragazzi, sulla caseificazione e la coltivazione dell’asparago di Santena.

Collateralmente ai due giorni di Fiera e precisamente domenica 8 marzo, nel Parco di Cascina Vigna, avrà luogo l’VIII Giornata del Benessere, iniziativa inserita nell’ambito del Campus del Cammino® di Carmagnola ed organizzata dall’ASD Nordic Walking Andrate, in collaborazione con OasiMedica e LionsClub Carmagnola. Quest’anno questa giornata coincide con la Festa della Donna e vedrà la partecipazione dell’A.N.D.O.S. di Carmagnola e di O.A.M.I. Casa Roberta, con la Camminata in Rosa. Verrà effettuato uno screening per la glicemia e saranno inaugurati il nuovo percorso di FootGolf all’interno del parco (12 buche) e il Sentiero Verde del Carmagnola Nordic Walking Park. Inoltre, nel pomeriggio si potrà assistere alla proiezione del film “Diritto di contare” nella Sala Monviso, ad ingresso gratuito.

Domenica ci saranno inoltre il Mercantico, mostra mercato dell’antiquariato e dell’hobbistica (lungo l’asse di via Valobra, in piazza Antichi Bastioni e sotto la tettoia di piazza Martiri) con articoli di antiquariato, oggettistica e hobbismo e un grande mercato fieristico che porterà in Carmagnola altri 260 ambulanti.

Sabato 7 marzo, dalle ore 9 alle ore 13 nel Salone Antichi Bastioni, si svolgerà anche l’Assemblea Nazionale di Assocanapa Associazione, in cui si parlerà del valore della filiera corta, del presente e del futuro della produzione di canapa a Carmagnola e in Italia.

Nelle due giornate si potrà anche usufruire dell’offerta gastronomica dei ristoranti della città che proporranno il “Menù della Fiera”.

L’Assessorato all’Agricoltura e al Commercio del comune di Carmagnola commenta che la Fiera costituisce da sempre una vetrina importante per la produzione agricola del territorio e per le attività commerciali, riuscendo ad unire visitatori professionali alla ricerca delle novità del settore e visitatori cittadini sempre più interessati alle tematiche dei cibi di qualità e alle tematiche ambientali. Si ribadisce così la vocazione agricola e commerciale di questo territorio, confermata anche dal consolidamento del foro boario con l’apertura del Centro Servizi per l’agricoltura che potenzia l’offerta dei servizi per il settore agricolo, confermando ulteriormente la volontà dell’Amministrazione di investire nel settore.
Saranno due giornate importanti che faranno confluire in Città migliaia di visitatori provenienti dai Comuni limitrofi.

Un selfie sulla 500 fatta di mattoncini Lego

Ci sono voluti 189.032 mattoncini LEGO e 830 ore di lavoro per realizzare lo spettacolare modello in scala 1:1 della mitica 500F che per tutta la settimana sarà esposta al Mirafiori Motor Village di Piazza Cattaneo a Torino

Ecco il video TIMELAPSE della costruzione della 500 LEGO https://www.youtube.com/watch?v=E_HnKb6jugg

E’ arrivata sabato  pomeriggio in Piazza Cattaneo ed ora è a disposizione di tutti – famiglie, curiosi, clienti, collezionisti e appassionati­- per vivere l’emozione unica di salire su una Fiat 500 interamente realizzata con i mattoncini LEGO.

La 500F è gialla, ha il volante originale, il tettuccio apribile e sul portapacchi monta una vecchia valigia. Tutti i LEGO addicted potranno sedersi all’interno dell’abitacolo, scattare un selfie e provare ad accendere questa vettura assolutamente unica.

La 500 esposta al Mirafiori Motor Village è stata realizzata da Lego per presentare il nuovo set  Fiat 500 LEGO Creator Expert, che sarà a breve in vendita anche nel flagship store di Piazza Cattaneo e che celebra una dei simboli del Made in Italy più famosi nel mondo, oltre a rendere omaggio alla leggendaria “Dolce Vita”. Ispirato alla leggendaria Fiat 500F della fine degli anni Sessanta, infatti, il nuovo set proporrà un modello di 960 pezzi, completo di tetto apribile funzionante, interni dettagliati, portabagagli con ruota di scorta, portapacchi sul retro e cofano apribile per ispezionare il motore una volta terminata la costruzione. Inoltre, il set include un cavalletto pieghevole, una tavolozza e un dipinto dell’auto sullo sfondo del Colosseo di Roma.

 

AL MIRAFIORI MOTOR VILLAGE 

Piazza Riccardo Cattaneo, 9 Torino

Ingresso Gratuito

Da Venezia a Pechino a piedi

L’impresa tutta al femminile di Vienna Cammarota

Esatto avete letto bene una passeggiata da Venezia a Pechino, un cammino lungo 10.000 chilometri passando per i Balcani,  Turchia, l’ Azerbaijan, il Turkmenistan, l’ Uzbekistan e il Kyrgystan e poi finalmente in Cina,passando per la Mongolia, per spingersi verso la meta finale. E’ l’impresa che la salernitana Vienna Cammarota, coraggiosa e determinata esponente del genere femminilecoordinatrice delle Guide Ambientali Escursionistiche della Campania affronterà l’aprile prossimo  e che si concluderà nel 2022. 

Durante alcune tappe, per questioni geografiche, Vienna interromperà il cammino per prendere mezzi più idonei alla conformazione del percorso, quando dovrà attraversare il Mar Caspio, per esempio, salirà su una nave, mentre considerata situazione politica instabile in Turchia deciderà solo all’ultimo se deviare il suo itinerario.

Il suo peregrinare, la sua iniziativa temeraria costituiscono una vera e propria  manifestazione di intenti, una azione che vuole lanciare due messaggi a cui la protagonista tiene molto e per cui intende battersi proprio per le tematiche che rappresentanoil primo è la richiesta forte e determinata di riconoscimento del popolo Curdo e la fine di un massacro disumanodi diversa natura invece è il secondo obiettivo che vuole sottolineare l’ immensa, e forse sottovalutata,forza delle donne.

Viaggerà in tenda ma si augura che durante il suo viaggio qualcuno sarà disponibile a ospitarla; considerata la portata del suo progetto e la sostanza dei suoi propositi nessuno nutre dubbi sul coinvolgimento cordiale e caloroso di coloro che la incontreranno e la accoglieranno sul suo cammino.

La Cammarota non è nuova a queste imprese  nel 2017 è stata difatti la prima donna al mondo a percorrere a piedi il viaggio che lo scrittore tedesco Wolfgang Goethe fece, dal 1786 al 1788, raccontato poi nel famoso libro “Viaggio in Italia”. Dalla Repubblica Ceca ha attraversato a piedi la Boemia, la Baviera e l’Austria e una volta in Italia si è spinta verso sud fino a Napoldove si è imbarcata alla volta di Palermo. Il cammino è terminato con successo a Messina nel giugno del 2018

Auguriamo sinceramente a questa donna coraggiosa un viaggio meraviglioso, incontri straordinari ma soprattutto desideriamo che i suoi messaggi, di compassione e generosità, possano pervenire nei luoghi giustiascoltati con cura e che possano essere, soprattutto, motivo di riflessione per tutti. Buon viaggio Vienna!

 

Maria La Barbera

Oh, Lucrezia…

 

E ora, che si fa?”, chiese Gioacchino, rivolgendosi incredulo agli altri compagni. “Che si fa, che si fa…Si cerca qualcuno che se la senta, che trovi le parole giuste. Del resto si sapeva che, prima o poi, ci sarebbe capitato un funerale civile anche qui da noi, no? C’è sempre una prima volta”, rispose sbrigativo Carletto Barelli, il segretario della Camera del Lavoro

 Lucrezia l’aveva detto a tutti e, da qualche anno, ormai anziana, l’aveva anche scritto – nero su bianco –  nel testamento. Così non c’erano dubbi: il giorno dell’ultimo saluto, prima di finire sotto terra, non voleva tra i piedi preti e suore. “Niente omelie e fumo di candele;niente fiori e rosari da sgranare. Solo una breve orazione civile”. Così aveva scritto, di suo pugno, Lucrezia Dolcini,  dopo la premessa di rito (…nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e in piena libertà, volendo disporre per il tempo in cui avrò cessato di vivere, dichiaro con il presente atto le mie ultime volontà come di seguito espresse…). 

 

Essendo nubile e senza prole, non aveva parenti stretti a cui lasciare l’unico bene di cui disponeva: una vecchia casa con annesso fienile che aveva ereditato dal padre, morto di silicosi a meno di quarant’anni. E così aveva disposto che fosse la CGIL a beneficiare di ciò che possedeva. In cambio, come unica contropartita, voleva che l’impronta dell’ultimo saluto fosse laica in tutto e per tutto. La sua storia, del resto, parlava per lei. Nata nel 1892 poco distante dalla Pieve di Montesorbo a Ciola, una frazione di Mercato Saraceno, in Romagna, Lucrezia – con i genitori – era emigrata in tenera età in Ossola dove il padre, Duilio, aveva trovato lavoro nel cantiere del traforo del Sempione. Un’opera imponente che, all’epoca della sua costruzione, nei primi anni del ‘900 , collegando Domodossola a Briga, si fregiava di essere la più lunga galleria ferroviaria del mondo. D’indole ribelle, era cresciuta in una famiglia di fede repubblicana. Il padre era stato anche segretario, in gioventù, del più antico partito politico italiano in una località limitrofa, Talamello. Quel nome e il simbolo della foglia d’edera, in Romagna, spiccavano fieramente su fiammanti bandiere rosse e gli aderenti cantavano feroci canzoni contro i Savoia e tutte le teste coronate. La giovane Lucrezia, cresciuta con il mito dei “tre Giuseppe” (Mazzini, Garibaldi e Verdi) stravedeva per il padre che, al posto delle favole, le leggeva brani della Costituzione della Repubblica romana, che Aurelio Saffi , romagnolo purosangue, aveva contributo a scrivere con gli altri due membri del “triumvirato”, Armellini e Mazzini, dopo aver sottratto il potere al Pontefice, al tempo Pio IX. Papà Dolcini, rimasto vedovo, crebbe la sua unica figlia con amore, mettendola in guardia sulle fatiche della vita. Per rappresentarle meglio, usava un’immagine piuttosto forte, presa in prestito dal poeta Olindo Guerrini, in arte “Stecchetti”, anch’esso romagnolo: “La vita l’è coma la schèla de puler: cùrta, in salìda e pìna ad merda” (la vita è come la scala del pollaio: corta in salita e piena di sterco). Così, lavorando sodo, con il magro guadagno riuscì anche a far studiare la figlia e Lucrezia, tra un sacrificio e l’altro, si diplomò maestra e insegnò a leggere e scrivere nella scuola elementare di uno dei più popolosi rioni di Domodossola. Lo fece riponendo nel suo lavoro la stessa passione con cui, alla sera, partecipava agli incontri e alle iniziative promosse dal sindacato e dai partiti progressisti. Se c’era da predisporre un manifesto pubblico o organizzare una serata di solidarietà con le famiglie degli operai in sciopero di questa o di quell’altra fabbrica, la “maestra Lucrezia” non si tirava mai indietro, offrendo impegno e tempo senza nulla pretendere in cambio. Per questo era benvoluta e stimata in tutta la valle. E la notizia del suo decesso era stata accolta con tristezza e dolore. Chi poteva porgerle l’ultimo saluto? Carletto Barelli ebbe un’idea: “si potrebbe chiedere a Germinale Festelli, il maremmano. Che ne dite? ”. Convennero tutti che l’idea era ottima e  venne incaricato Libero Fusini, che lavorava  con Germinale all’acciaieria della “Pietro Maria Ceretti“.

 

Uno schietto e diretto, un po’ fumino e permaloso, il Festelli passava per uno che aveva un caratteraccio ma in realtà era solo allergico ai  compromessi e non aveva mezze misure, nel bene e nel male. Se un amico aveva bisogno, si faceva in quattro per dargli l’aiuto necessario ma se qualcuno gli faceva saltare la mosca al naso erano guai e dolori. “Quando Germinale diventa brusco è come il temporale che si scatena in agosto”, dicevano in fabbrica, alludendo ai fulmini e alle saette che accompagnavano le sfuriate del “toscanaccio” quando aveva la luna storta. Il Festelli, livornese di Cecina, saputo della morte di Lucrezia, sbottò con un solenne: “Maremma maiala! Che triste notizia mi date! L’era una donna decisa come l’omo. C’aveva dù ‘oglioni!”. Sinceramente dispiaciuto, non esitò a dare l’assenso alla richiesta che Libero gli sottopose a nome delle sezioni comunista e socialista, della Fiom  e della Camera del Lavoro, oltre che di alcuni dei vecchi repubblicani che erano rimasti fedeli alle loro origini. Il funerale si sarebbe svolto due giorni dopo, partendo dall’abitazione di Lucrezia, alla Noga, di fianco all’edificio seicentesco della  vecchia parrocchiale, dedicata alla Vergine del Rosario. Il corteo, prima di raggiungere il cimitero, avrebbe fatto una sosta in piazza Mercato dove avrebbero preso la parola Carletto Barelli e , soprattutto, Germinale Festelli, l’oratore ufficiale. Il cecinese preparò con cura il discorso, deciso a non farsi prendere la mano dall’ardore della passione che l’avrebbe, senza alcun dubbio, portato all’esagerazione. Scrivendo, cancellando, aggiungendo arrivò a quella che, per lui, era la perfezione possibile: un’orazione civile che si proponeva di omaggiare la memoria di Lucrezia, toccando le corde dei sentimenti più veri. Provò più volte il discorso davanti allo specchio, calcolando con l’orologio quanto tempo gli era necessario per leggere quel testo senza andar troppo piano, strascicando le parole, e neppure troppo veloce, con il rischio di mangiarsele. Cronometro ventitre minuti esatti. Né troppo, né troppo poco. Sì, poteva andare.

 

Così, con i fogli infilati nella tasca della giacca di fustagno del dì di festa, in testa al corteo composto da alcune centinaia di persone, affiancato da labari delle cooperative  e bandiere rosse, Germinale avvertiva su di sé tutto il peso della responsabilità. In piazza, dopo il telegrafico intervento del segretario della Camera del Lavoro, il Festelli s’avvicinò al microfono. Con un colpo di tosse si schiarì la voce e alzando lo sguardo sulla folla, appoggiò la mano sinistra sul feretro coperto da una bandiera sulla quale spiccava il simbolo dell’edera e fece per prendere i fogli dalla tasca. In quel momento, vuoi per l’emozione, vuoi perché non aveva toccato cibo dal giorno prima, gli si annebbiò la vista e – per un istante – si sentì mancare la terra sotto i piedi. Rendendosi conto che non era in condizione di leggere, prese coraggio e pronunciò, con voce di tuono, una delle più brevi orazioni funebri della storia: “ Oh, Lucrezia.  Noi ci s’ha fatto le lotte insieme e  ora siamo più soli.  L’è ‘nda’ via una compagna che valeva, maremma maiala ‘mpestaha ‘hane. E mi domando: oh, Lucrezia, perché sei morta se cinque minuti prima di morire, eri così piena di vita ?”. Dopo qualche attimo di smarrimento iniziarono i primi applausi e, in breve, l’intera piazza tributò l’ultimo, caloroso addio alla “maestra Lucrezia”, senza però trovare una risposta alla domanda di Germinale.

Marco Travaglini

Impact Hub Torino festeggia il secondo compleanno

Riceviamo e pubblichiamo   “2 is megl che one!” recitava un famoso spot pubblicitario degli anni ’90. We believe in double Double purpose, double perspective, double impact

.
E noi abbiamo voluto riprendere lo slogan per calarlo nella nostra quotidianità, rendendolo il motto che guida le attività di Impact Hub Torino, della sua community e dell’intero network globale. E ovviamente il motto della festa per il secondo compleanno di Impact Hub Torino!
Siamo quindi felici di invitarvi al:
.

– IMPACT HUB TORINO’S 2ND BIRTHDAY PARTY –

2 IS MEGL CHE ONE

Venerdì 21 febbraio, h 18:30

.

Un’occasione speciale per:
  • incontrare la community e i cofondatori di Impact Hub Torino
  • conoscere cosa abbiamo fatto quest’anno per raggiungere il nostro “2”
  • raccontare il tuo “2”
  • e soprattutto festeggiare insieme il nostro secondo anno d’impatto con musica, food & drink!
E a proposito di food & drink…
Anche quest’anno non mancherà dell’ottima birra e, udite udite, porteremo in Impact Hub Torino uno dei più famosi e storici kebap di Torino: da DEMIR!
Se non lo conoscete ancora, Demir Ergulu è un cuoco turco giunto in Italia nel 1986. Dopo una lunga gavetta nei ristoranti italiani, nel 2000 decise di aprire un locale tutto suo dando vita ad uno dei primi “kebabbari” di Torino! La sua particolarità? Il Kebap preparato solo con carne di manzo italiana di alta qualità!
Al suo stand in cucina, potrete scegliere tra il suo famoso panino Kebap o Falafel, o anche tutti e due se sarete affamati!
.
E per non perdere i momenti più importanti, ecco a voi un’anteprima del programma della serata:
18:30 | Accredito e warm up
19:30 | News da Impact Hub Torino
19:45 | Hubbers’ Time
20:15 | Community Impact Awards
20:30 | Party time
22.00 | Maxibon cake & cheers!
Per partecipare è necessario riservare il proprio posto registrandosi su Eventbrite: https://www.eventbrite.it/

Cibo, amicizia e promozione del territorio

Giovedì 27 febbraio nuovo appuntamento a cura di “Noi del territorio, prodotti e servizi”

Silvio Sarri, è il promotore  di “Noi del territorio, prodotti e servizi”, sodalizio attivo  a Pino Torinese che sul territorio promuove iniziative di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari locali

 

Le iniziative sono in genere destinate ad un numero massimo di 40 persone, in modo che non si crei confusione e l’organizzazione sia sempre efficiente. Protagonisti i prodotti tipici.

Gli incontri conviviali organizzati da questo gruppo di persone appassionate del loro territorio e riunitesi in comitati spontanei , consentono di creare dialogo e aggregazione tra la gente. L’obiettivo è di organizzare almeno un paio di incontri al mese.

Le maschere del Carnevale piemontese si incontrano a Santhià

Martedì 18 febbraio alle 21, al PalaCarvè“La Stampa” di Santhià si svolgerà il tradizionale Gran Galà in onore di tutte le maschere e i personaggi dei Carnevali della tradizione popolare piemontese

 

I personaggi faranno da testimonial alla presentazione ufficiale della coppia scelta per impersonare Stevulin d’la Plisera e Majutin dal Pampardù, le tradizionali maschere santhiatesi

L’evento è organizzato in collaborazione con i Carnevali di Borgosesia, Chivasso e Ivrea,e con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte, per celebrare i 50 anni dell’istituzione dell’ente regionale.

I quattro grandi Carnevali del Piemonte Orientale hanno deciso di unire le forze per proporre una serata che può essere definita “la festa del Carnevale Piemontese”, nell’ottica di una collaborazione che, rispettando caratteristiche e peculiarità ben distinte, sottolinea un comune denominatore: quello di voler preservare la storia e la cultura locale mediante le rispettive Tradizioni, legate al contesto territoriale e culturale piemontese.

Con questo intento i Direttivi dei rispettivi enti organizzatori hanno esposto alle Istituzioni regionali, con tutto l’entusiasmo che solo la passione e l’amore per il Carnevale può dare,quanta importanza abbiano i Carnevali, sia sotto l’aspetto sociale sia sotto quello economico, per il territorio regionale.

In quest’ottica il Gran Galà 2020 sarà ricordato come un evento unico nel suo genere: infatti, nel corso della serata, interverrà il presidente del Consiglio regionale e sarà presentato l’opuscolo realizzato dal Consiglio regionale dal titolo: “Carnevale in Piemonte. Maschere, personaggi e costumi della tradizione”.

Dopo la presentazione da parte dei quattro Presidenti dei propri Carnevali, con i rispettivi Personaggi Storici e le Maschere Tradizionali, seguirà il saluto di Stevulin e Majutin a tutti gli invitati. La serata continuerà con il tanto atteso passaggio di consegne ai due giovani che impersoneranno le Maschere Ufficiali dell’anno in corso, per concludersi con il taglio della grande “Torta celebrativa” per i 50 anni della Regione Piemonte, prodotta e gentilmente offerta da Pasqua Bistrò. Non mancherà un grande brindisi finale.