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Il “Cammino di Don Bosco” Tredici camminate tra i colori e i sapori della collina torinese

Dal 28 agosto al 12 novembre

Chieri (Torino)

I sabati e le domeniche del villaggio. Il “Cammino di Don Bosco”: con questo slogan prende avvio l’itinerario escursionistico ideato e programmato dal “Tavolo tecnico” del progetto “Strade di Colori e Sapori” e realizzato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Nordic Walking Andrate”, che propone, a partire da domenica 28 agosto fino a sabato 13 novembre, tredici “camminate gratuite”, organizzate in concomitanza di una fiera, di una sagra o di un evento culturale o enogastronomico, che veda protagonisti i 13 Comuni della collina torinese aderenti alle “Strade di Colori e Sapori”.

 

Si inizia domenica 28 agosto, con “Cammina Pralormo” (in occasione di “Pralormo Experience & Food – Beicà che bun”), con partenza alle ore 9 da Via Lunga, al bivio con la strada provinciale 133, e si termina sabato 12 novembre, a Chieri, in occasione della “Fiera di San Martino”, dove verranno premiati i dieci partecipanti con il maggior numero di presenze. “Questa iniziativa – spiega l’assessora allo “Sviluppo e Promozione del Territorio e al Turismo” del Comune di Chieri Elena Comollo fa parte di un progetto più ampio di rilancio del ‘Cammino di Don Bosco’ e di promozione del Chierese. Attraverso l’organizzazione di camminate che vedono protagonisti i Comuni aderenti, uniamo l’attività fisica alla possibilità di approfondire la conoscenza del territorio a partire dalle eccellenze agroalimentari locali e alle fiere e sagre costruite attorno ad esse; il tutto all’insegna di un turismo ‘lento’, che attraversa i nostri paesaggi e si ferma per apprezzarne i prodotti (dalle ciliegie di Pecetto al miele di Marentino, dalla Freisa di Chieri al pomodoro Costoluto di Cambiano) e l’offerta culturale”.

Questi gli altri appuntamenti in programma:

–       sabato 3 settembre: Riva presso Chieri (“Fiera Zootecnica”)

–       sabato 10 settembre: Andezeno (“AgriCultura – Festa dell’agricoltura e del paesaggio”)

–       sabato 17 settembre: Montaldo Torinese (“Montaldo Green Fest”)

–       sabato 24 settembre: Marentino (“Fiera del Miele”)

–       domenica 25 settembre: Pecetto Torinese (“Non solo ciliegie: dal Paleopo a Monspheratus, da Covacium a San Sebastiano”)

–       sabato 1 ottobre: Sciolze (“Sagra della zucca”)

–       domenica 2 ottobre: Baldissero Torinese (“Sagra dell’uva e del vino Cari”)

–       domenica 9 ottobre: Pavarolo (“De Rerum Natura – opere di A. Raphael Mafai, Kim Smith e Cindy Sherman”)

–       sabato 15 ottobre: Pino Torinese (“Pino cielo&terra: dal Planetario all’agricoltura”)

–       domenica 23 ottobre: Cambiano (“Tra il Pianalto e le colline”)

–       domenica 30 ottobre: Cinzano (“Fiera dei vini della Collina Torinese”)

–       sabato 12 novembre: Chieri (“Fiera di San Martino”)

Info e iscrizioni: tel.334/6604498scuolanordicwalkig@viviandrate.itinfo@camminodonbosco.eu

g.m.

Nelle foto:

–       Veduta di Pralormo

–       Don Bosco

Spirito geniale. Scrittori, ispirazione e alcol

Penne e drink, capolavori e banconi dei bar, centinaia di righe scritte in compagnia di cocktail che hanno ispirato la creatività e donato leggerezza a molti scrittori, indiscussi talenti della letteratura

 

Alcuni ne hanno abusato, ne hanno fatto uno stile di vita non sempre benefico, altri sorseggiando meravigliosi cocktail e istaurando con l’alcol un rapporto affettivo più equilibrato, di equa e sobria distanza, hanno dato vita a opere letterarie altresì straordinarie.

Il bevitore per eccellenza fu Hernest Hemingway, “bevo da 15 anni e nessuna cosa mi ha dato più piacere” affermava. Genio della forma scritta, coraggioso nei reportage di guerra, Premio Nobel per la Letteratura con Il vecchio e il mare, non si vergognò mai della sua debolezza terrena, del suo amore per il vino anzi “un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti” diceva. Tra i sui cocktail preferiti il Mojito, foglie di menta, lime, zucchero bianco di canna, ghiaccio spezzato, rum e soda e il Daiquiri, da egli stesso reso celebre, fatto con una miscela di rum, limone, zucchero, ghiaccio tritato e maraschino. Tra le sue preferenze pare ci fosse anche il whisky, assolutamente senza ghiaccio. Oscar Wilde, eccezionale scrittore e drammaturgo irlandese, era un tradizionalista e amava moltissimo lo Champagne. In seguito, dopo il suo trasferimento a Parigi in seguito a vicende giudiziarie che biasimarono la sua moralità, si dedicò all’Assenzio che considerava poetico, incline all’amore e per cui “è necessario il silenzio, la meditazione, la dolce pazzia”.

L’autore del mistero e del terrore Edgar Allan Poe amava invece il Brandy. L’alcol è spesso protagonista delle sue opere come ne Il gatto nero dove colui che narra la storia è proprio un bevitore ostinato. A causa del suo vizio ebbe problemi già ai tempi dell’università, la sua vita fu difficile, ma il suo animo tormentato diede vita a opere incredibili, poetiche e passionali. “Ciò che non cura il brandy è incurabile” dichiarava, riferendosi molto probabilmente al dolore per la morte della moglie, un evento che lo fece sbandare ma che non gli impedì di scrivere magnifiche e indimenticabili capolavori del brivido.

La birra, signora alcolica morbida ma decisa, “scoperta più grande del fuoco” come affermava Wallace è stata magnificata da molti scrittori. Charles Bukowsky la mischiava con qualsiasi altra bevanda, Goethe affermava che sapere dove si “spilla” la birra aiuta a conoscere la geografia, Poe le dedicava poesie, Rimbaud scriveva che “giugno sa di vigne e birra” e Milan Kundera: “Non è la birra una santa libagione di sincerità? La pozione che dissipa ogni ipocrisia, ogni sciarada di belle maniere?”. Il nostro Gabriele D’annunzio, poeta esuberante e trasgressivo, fu testimonial dell’Amaro Montenegro e Amaretto di Saronno, ma il suo rapporto con il vino rimane ancora un mistero, “non bevo vino dall’infanzia” diceva, “Iersera bevvi una certa “malvasìa” a me donata dai Càlabri! E tu sai che io son quasi astemio”.

Forse, come scriveva Euripide, ”bevendo gli uomini migliorano” e sicuramente l’alcol avrà favorito momenti di pura creatività e attutito periodi bui di dolore esistenziale, ma bere non può essere una condotta abituale, una consuetudine giornaliera che diventa indispensabile, una terapia o una automedicazione. Un bicchiere con gli amici, un drink dopo il lavoro, una concessione saltuaria per rilassarsi un po’ e distendere le tensioni che la quotidianità ci procura, solo questo può essere, un piacere effimero. Bere responsabilmente invece può anche aiutare l’organismo infatti l’alcol può funzionare come antiossidante, grazie al polifenolo contenuto nella buccia dell’uva, e come antinfiammatorio, maggiormente attivo nel vino rosso.
Insomma, come dice un anonimo è molto probabile che l’alcol sia un propellente che fa andare lo spirito in orbita, ma rimanere ben ancorati e sobriamente a terra è molto più salutare.

 

Maria La Barbera

Quel lungo “viaggio” in ascensore con Mr. James

Ascoltare e vedere per credere

“Basta ca rump nen le bale”: avevamo appena lasciato in sala pranzo la raffinata coppia  della Granda, quando simpaticamente ondeggiando me lo vedo arrivare. Eccolo a due passi. A vederlo, pacioso e sorriso senza fine, ha l’aria (e lo sarà anche) del gigante buono. Camicione hawaiano a maniche corte, dai colori vivaci – che di più – con variopinte fantasie floreali, taglia XXXL (esponenziale) e bermudoni fucsia – magenta elettrico – che faticosamente scavalcano gli “addominali” (si fa per dire) per riposare pesantemente sotto le ginocchia, Mr. James ci raggiunge – il sottoscritto e mia moglie – davanti all’ingresso dell’ascensore. In mano ha ancora lo smartphone, gioiello d’ultima generazione, con cui avrà scattato la trecentesima foto (forse più) con i vicini di tavolo e d’abbuffate e gran bevute. Il colorito é rubicondo bruciacchiato dal sole su epidermide bianco-candida all’origine, la fronte come sempre copiosamente imperlinata da vistose (anche loro!) gocce di sudore e i capelli bianchi perfettamente spettinati alla maniera del suo, non meno eccentrico, compatriota Boris, primo ministro UK. Un attimo di imbarazzante panico. Poi sbotta con un chiassoso ridanciano “Hi” e aggiunge ” Come with you?”.
“???”, io (zero in inglese).
“Let me see how many people”, viene in soccorso mia moglie. Pausa. ” ???”, sempre io (sempre zero in inglese).
“It’s ok”, ancora mia moglie.
“Ok”, pappagalleggio io.
“Today bad weather”, James.
“Just for two hours”, se non ci fosse quella santa donna di mia moglie! Io, timido colpettino di tosse. Mi sento tanto Totò e Peppino (scegliete voi) spaesati e sperduti davanti al “ghisa” in piazza Duomo a Milano. Evito il “nous volevon savoir” (sarebbe troppo!) e in soccorso ci si aprono le porte del mai tanto agognato ascensore. Due piani, noi. Quattro, lui, senza mascherina (d’obbligo), fra l’altro! Poco più di un minutino di imbarazzante, dannata eternità. Dentro é un tornado di parole e risatone a senso unico. Fa tutto lui. Domanda e si risponde. E ride e ride. Rido anch’io e mi sento un ebete vestito e calzato di tutto punto. Su una travolgente cascata di un centinaio di parole, ne colgo due o tre: Italy, good wine, Italiani very very nice! Yes, ridacchio. Ci mancano solo più: pizza, pasta e mandolino. Vai che vai. Ed eccoci al secondo piano. Il mio sorriso diventa urlo di gioia. Imperlato di goccioloni di sudore adesso lo sono anch’io. E James continua. Lo sentiamo ridere anche ad ascensore riavviato. Troverà la stanza giusta? Ci grida ancora dall’alto: ” Hi hi!”. Io sussurro impaurito: ” Goodbye”. ” Ma che ‘goodbye’ “, mi rimbrotta mia moglie. ” Troppo ufficiale. Basta ‘hi’!”. “Hi, hi”, “Ahi, Ahi”, sussurro un po’, ma appena un po’, rimbambito. Che viaggio, ragazzi! Non trovo neanche più le chiavi della stanza.

Gianni Milani

San Candido, è qui la festa

Incomincia venerdì la festa patronale di San Candido di Murisengo con la ventiduesima edizione della ‘Sagra del Tajarin cun l’oca’. Per tutte le sere ci saranno i consueti appuntamenti con lo stand gastronomico e il banco di beneficenza. Venerdì si danza con Mama Feel Good, sabato c’è, dalle 15, una Gimkana Mountain Bike con annesso Nutella Party e la sera il tributo a Vasco Rossi con i Rewind. Domenica il programma diventa intenso: alle 9 il raduno di auto e moto d’epoca per la nona edizione dell’ormai tradizionale raduno. Alle 13 ci sarà il pranzo del raduno (solo su prenotazione) e la sera, oltre allo stand gastonomico dalle 22 dj set Luciano Trex Tirelli e Riccky Montano by Farinelli Group.

Per info più dettagliate: 339/3292664 e 333/3824212.

La lettura…

LIBERAMENTE di Monica Chiusano

Diciamo sempre che non abbiamo il tempo di leggere e che sarebbe bello farlo…
Impariamo ad afferrare i libri, i più dotti e significativi. Diveniamo spettatori delle novelle più divertenti o dei racconti più appassionanti. Divoriamo la fantasia altrui e rendiamoci curiosi ai racconti della vita o anche a quelli che vanno aldilà dell’immaginazione più comune.
Facciamolo in qualche modo ma facciamolo, alla fine un modo per leggere lo si trova sempre, basta volerlo ….!

La 500 storica del Comune di Serrastretta torna in attività

Il Comune di Serrastretta (CZ) è forse l’unico in Italia ad avere ancora in uso una Fiat 500 storica.

La presentazione dell’auto, nella sua nuova veste fiammante appena ristrutturata, è avvenuta il 6 agosto presso il Municipio, alla presenza degli amministratori e delle personalità. Quel giorno, a corredo dell’emozionante cerimonia di presentazione, c’erano altre Fiat 500 storiche, partecipanti al raduno organizzato dalla fiduciaria del Fiat 500 Club Italia Angela Fazio, che ha così festeggiato i 10 anni del Coordinamento di Serrastretta. Tanta l’emozione dei presenti nel vedere questa importante auto, che ha rappresentato e ancora rappresenta l’Italia nella sua accezione migliore, riprendere finalmente servizio grazie ad restauro pienamente riuscito.
La storica Fiat 500 è uno dei simboli indiscussi della ripresa e nel viaggiare lungo le strade, specialmente di piccoli comuni come Serrastretta, continua a portare ai passanti sorrisi, ricordi e grandi emozioni.

Superga maestosa

In questa suggestiva foto di Giada Grigoli la basilica di Superga in tutta la sua bellezza e solennità

Il “tasteur de vin” da ristorante dice sempre “sì”

Ascoltare e vedere per credere

“Siamo in Liguria, perbacco, beviamo ligure!”.
“Allora consiglierei un fresco, gradevolissimo Pigato”. Troppo accattivante la proposta dell’elegante, baffetto da sparviero, direttore di sala. “E dunque sia per il Pigato!”. L’hotel é fra quelli storici e più blasonati non solo del Finalese ma credo di tutta la Riviera del Ponente Ligure. Trascorre una manciata di minuti ed ecco in arrivo, comodamente adagiato (collo in fuori) nell’apposito “seau a glace”, il prezioso “nettare” dal color giallo paglierino, arrivato in terra ligure da una colonia greca dell’Egeo nientemeno che in epoca medievale. “Tirabuscion” alla mano il quasi english direttore di sala libera dal tappo la preziosa (visto anche il prezzo) bottiglia. E, il rito é d’obbligo, ne versa due dita nel mio calice. Perché non in quello di mia moglie? Sessismo vitivinicolo? O, fra i due, sono io ad avere la faccia giusta del vero conoscitor di vini? O del buon beone? Non sono né l’uno né l’altro. Ma per fortuna conosco bene (e spesso mi ha fatto un po’ sorridere) il teatral rito dell’assaggio. Primo: annusare ben bene, a mo’ di cane da tartufo, dentro il calice. Secondo: roteare in giusta misura il mirabile dono di Cielo e Terra. Terzo: degustare con la dovuta lentezza, papillare, schioccare con saggia delicatezza lingua e palato. A piacere, socchiudere beatamente gli occhi. E poi, un secondo di suspence. Oh, cribbio! Il decantato nettare mi sa che “sa un po’ di tappo”. La sala ristorante é piena fino all’ultimo tavolo. Che fare? Certo non posso rispedirlo al mittente. Che figura sarebbe, per me e il pur notevole hotel? Quindi : “Ottimo”, sorrido con malcelato compiacimento. Eh, no! Adesso non datemi del pavido, non ditemi che avrei dovuto buttare in tavola la carta del “gran rifiuto”. Quanti di voi lo avrebbero fatto? Siate sinceri! E chi mai ha assistito a scene analoghe con finale diverso? Pochi, pochissimi… forse nessuno. Il tutto rientra nel gioco. Fatto sta che con quell’ “ottimo” mi sono sorbito tutta la bottiglia al “vago sentor di tappo” e al prezzo “modico” di oltre venti euro. A consolarmi, la scena che poco dopo mi si ripropone a fianco. L’affabile Maitre porge (che goduria!) un similare Pigato all’ingioiellata signora con tanto di consorte seduti al tavolo vicino. A lei e non a lui. Niente sessismo vitivinicolo, dunque. E il teatral copione dell’assaggio si ripete, passaggio per passaggio. Ahi! Lieve smorfia! E trepida attesa. Ma, niente da fare. E l’ “ottimo” diventa un bel ” perfetto”. Sorrido e mi guardo intorno. Avanti il prossimo. Non c’è niente da fare. Il “tasteur de vin” da ristorante dice sempre “sì”. Del resto, l’importante nel gioco dell’assaggio non é tanto il risultato, ma la perfetta esecuzione di tutto il godibilissimo rituale. Vero? Yes sir.

Gianni Milani

Ferragosto al parco del castello di Miradolo

Il Parco del Castello di Miradolo apre le porte anche a Ferragosto, come da tradizione, per una caccia al tesoro che condurrà alla scoperta delle capacità emotive delle diverse specie botaniche.

 

È possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. I cestini, confezionati artigianalmente possono essere ritirati direttamente nella Caffetteria del Castello dalle ore 12, previa prenotazione. Menù dedicati per adulti e per bambini. Costo: 10 euro cesto bimbi, 14 euro cesto adulti. Non è consentito il pic-nic libero. La prenotazione è obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it.

 

INFO
Caccia al Tesoro nel Parco: lunedì 15 agosto, dalle ore 15.30
Biglietti per l’attività: 5€, comprensivo di ingresso al Parco, adulti e bambini.
Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

Visite al Parco: per Ferragosto il parco apre da sabato 13 a lunedì 15 agosto, dalle 10 alle 19. Ultimo ingresso ore 17.30.
Biglietti: 5€, gratuito fino a 6 anni e possessori Abbonamento Musei.
Prenotazione consigliata : 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
www.fondazionecosso.com

 

Tutti gli eventi per i 100 anni del parco del Gran Paradiso

12 agosto

Ceresole Reale

Una festa per l’acqua sorgente di vita

Parlando di risorse naturali è d’obbligo onorare l’acqua. Per questo il Parco ha deciso di dedicare ad essa l’evento centrale dell’estate, quello del weekend di Ferragosto. A Ceresole l’acqua è un simbolo sotto più punti di vista: qui esiste un famoso lago artificiale sorto per la produzione di energia idroelettrica, ma il territorio comprende anche numerosi laghi alpini, serbatoi di acqua naturale derivante dalla regressione dei ghiacciai, luoghi di intensa vita per piccoli animali la cui sopravvivenza è stata minacciata da specie non autoctone. La giornata prevede quindi eventi in cui verrà raccontato come il Parco sia riuscito a riportare questi laghi ad ecosistemi naturali, in stretta connessione con gli ambienti circostanti e i relativi habitat per specie emblematiche dell’alta quota.

 

Al mattino

escursione guidata lungo il sentiero del Grand Ru; attività con i ricercatori del Parco in occasione della Giornata della Biodiversità al lago Pellaud

 

Al pomeriggio

a Bruil, spettacolo teatrale sul tema della montagna e suoi misteri e laboratorio creativo per i bambini; tavola rotonda sui cambiamenti climatici e la biodiversità con Enrico Camanni  e i ricercatori del Parco in frazione Pellaud

 

In serata

Proiezione e musica dal vivo in frazione Chanavey

 

 

13 agosto

RHÊMES-SAINT-GEORGES

La festa della segale

A Rhemes-Saint-Georges verrà ripreso il discorso avviato a Valprato Soana, ma affrontando la conoscenza della segale, un cereale millenario che fertilizza il suolo e resiste al freddo e alla siccità. Durante l’evento si terrà incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi, ma si potranno anche scoprire i segreti della panificazione partecipando ai laboratori presso il forno del villaggio e naturalmente non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici. Saranno inoltre organizzate escursioni guidate nella zona.

 

 

Al mattino

panificazione al forno del villaggio; escursioni guidate e degustazioni di prodotti tipici

 

Al pomeriggio

a Maison Pellissier, incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi

 

 

14 agosto

VILLENEUVE

Il festival del vino doc valdostano – aspettando i “barmé”

Affrontando il tema del cibo e dei frutti della terra non si poteva tralasciare l’argomento vino. Questo elisir di ebbrezza, gioia e amicizia ha accompagnato le civiltà dalle popolazioni più antiche fino a oggi, i miti e le poesie del mondo classico. Le coltivazioni dei vigneti in montagna sono estreme e decisamente caratteristiche, così come i vini prodotti dalle aziende che per la loro qualità, sono entrate nel circuito degli operatori della rete tutelata e promossa dal Parco. Il 14 agosto, Villeneuve ospiterà il Festival del vino D.O.C. valdostano di montagna e dei prodotti gastronomici D.O.P. della Valle d’ Aosta, inserendosi così nel calendario delle celebrazioni per i 100 anni del PNGP.

 

Al pomeriggio

Festival del vino doc valdostano e mercatino dei prodotti tipici; escursioni guidate

 

Dalle 18

Spettacolo teatrale dedicato al tema del vino e degustazioni guidate nei Barmé

 

 

19 agosto

Introd

Spazi d’ascolto: concerto per paesaggio sonoro e strumento solista

Un appuntamento che richiama l’attenzione sui suoni della natura. Ad Introd si terrà infatti un concerto che integra i suoni del Parco Nazionale Gran Paradiso, registrati e mixati in un paesaggio sonoro dinamico e coinvolgente, con i suoni della musica, eseguita da Silvia Chiesa, grande interprete della musica contemporanea internazionale. Per entrare nell’atmosfera del concerto, l’evento sarà anticipato da un’escursione al crepuscolo accompagnata da una guida del Parco che affronterà il tema del silenzio come condizione per l’ascolto della natura: i canti degli uccelli, l’aria e gli insetti volatori, gli animali notturni.

 

Al pomeriggio

escursione crepuscolare con guida del Parco verso Croix de Bouque

 

Alla sera

concerto con Silvia Chiesa nell’ambito del Festival Spazi d’Ascolto

 

 

 

 

www.pngp.it/100anni