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Al Bistrò di Off Topic tornano i “Ceneforum”

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Con Clint Eastwood alla scoperta di profumi e sapori del grande cinema d’autore

 

Per quattro serate, una al mese, il giornalista Marco Lombardi accompagnerà il pubblico alla scoperta di grandi registi, dei loro film e della loro trasposizione… in cucina. Dopo il primo appuntamento dello scorso febbraio, si continua giovedì 3 marzo a partire dalle ore 20 con la cinematografia di Clint Eastwood e le proposte culinarie “a tema” del Bistrò di Off Topic

 

Il cinema è immagine, suono e azione. Ma può essere anche sapori e profumi. Tutti noi, infatti, descriviamo determinati film con degli aggettivi emozionali che si possono legare anche al mondo del cibo: una commedia romantica, per esempio, è dolce, tenera o piccante, mentre un film drammatico può essere crudo o amaro.

È questa l’idea alla base del progetto “Ceneforum” un ciclo di quattro incontri cinematografico – gastronomici che si terranno presso il Bistrò di Off Topic, in Via Pallavicino 35 a Torino.

Ogni serata sarà dedicata a un regista di spicco e alla sua cinematografia. Ad accompagnare la proiezione di alcune scene dei suoi lungometraggi più celebri e il successivo dibattito in sala, sarà la cucina “pop” del Bistrò di Off Topic, che proporrà menù “a tema”, pensati appositamente per far vivere i film in un modo nuovo: attraverso le emozioni offerte dal cibo.

 

Giovedì 3 marzo il secondo appuntamento di “Ceneforum” porterà in tavola il cinema di Clint Eastwood, regista dal sapore agrodolce ma caratterizzato da un fastidio “acido” nei confronti delle ingiustizie.

 

Il menù della serata che combina il cinema di Clint Eastwood e la cucina del Bistrò di OFF TOPIC sarà così organizzata:

 

  1. “MILLION DOLLAR BABY” (suggestioni: floreale, elegante)

Calice di Nebbiolo cantina Marco Porello e tomino fresco con fiori freschi

  1. “GRAN TORINO” (suggestioni: agrodolce, odore muffato)

Pane carasau, peperoni agrodolci con salsa leggera al gorgonzola

  1. INVICTUS” (suggestioni: balsamico)

Malloreddus al pomodoro fresco, mentuccia e pecorino

  1. MYSTIC RIVER” (suggestioni: acido che sovrasta il dolce) gelato al limone e miele millefiori

 

 

In Aprile sarà poi la volta di Kathryn Bigelow mentre l’ultimo appuntamento di questa prima edizione di “Ceneforum” sarà un omaggio al mito di Federico Fellini, giovedì 5 maggio.

 

Durante ogni serata saranno presentati i principali film dell’autore, a cui farà seguito la proiezione di alcune delle scene più rappresentative con la degustazione dei quattro piatti del menù, preparati dalla cucina del Bistrò per raccontare le emozioni gustativo – olfattive suscitate dalla pellicola. A conclusione della cena i partecipanti al “Ceneforum” saranno coinvolti in un dibattito e potranno descrivere le sensazioni vissute e i nuovi possibili sapori e profumi che il film ha regalato loro.

 

A guidare gli spettatori in questo viaggio a tappe tra immagini, suoni e sapori sarà il giornalista e scrittore Marco Lombardi, ideatore del format delle “Ceneforum” e del progetto giornalistico – divulgativo Cinegustologia, diventato anche un format televisivo trasmesso da Gambero Rosso HD con il titolo “Come ti cucino un film” e un progetto editoriale dal nome “La cinegustologia e il media Entertainment”.

Carnevale in Rsa

Nella residenza ‘Il Faggio’ di Carmagnola il Carnevale ha un sapore un po’ più dolce. Per l’occasione alcuni anziani si sono vestiti in maschera e le stanze, addobbate dalle decorazioni e dai cartelloni realizzati dagli ospiti e dagli operatori, hanno accolto la festa: gli anziani hanno avuto la possibilità di stare in compagnia, mangiando i dolci carnevaleschi.
«Il ritorno alla normalità è quello che tutti ci auguriamo» – afferma Ramona Borla, la direttrice della struttura – «Anche se con estrema cautela, è necessario per i nostri ospiti vivere momenti del genere e ridare valore alla dimensione sociale e relazionale, che soprattutto a una certa età è molto importante».
La struttura di Carmagnola, che per tutto l’inverno non ha registrato casi di positività al virus fra gli ospiti e fra il personale, condivide il clima di festa con la residenza ‘Montepulciano’ di Bra (Cn), anch’essa Covid-free. L’obiettivo delle prossime settimane è, dunque, quello di favorire, nel rispetto della normativa, i rapporti con l’esterno e di superare i mesi difficili appena trascorsi.
La struttura di Carmagnola può accogliere 62 ospiti con diverso grado di non autosufficienza. La residenza fornisce un’attività di animazione che spazia dai laboratori manuali all’ascolto della musica, dalle letture alla pet therapy. La struttura è gestita da Sereni Orizzonti, uno dei primi tre gruppi a livello nazionale che opera nella costruzione e gestione di residenze sanitarie assistenziali, con circa 80 Rsa e più di 5mila posti letto in Italia e all’estero. L’azienda, con sede centrale a Udine, è presente in Piemonte con 35 strutture.

 

La pandemia non ha fermato il grande Carnevale di Saluzzo

Un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Anche per l’edizione 2022 sono i numeri a certificare l’ottima riuscita del 94° Carnevale Città Saluzzo 68° Carnevale di Rivoli – “Il Carnevale delle 2 Province”, svoltosi lo scorso fine settimana a Saluzzo. Un’edizione partita con ancora il timore della pandemia, ma che gli organizzatori della Fondazione Amleto Bertoni, organizzatrice dell’evento in sinergia con la Proloco di Rivoli, hanno saputo adattare in sicurezza con tanti eventi anche in presenza, per la gioia di grandi e piccoli che sabato 27 e domenica 28 febbraio hanno così potuto vivere un Carnevale quasi normale ammirando le maschere di Saluzzo, con Castellana e Ciaferlin in testa, passeggiare in alcuni punti nevralgici della Città, dove sono anche apparsi alcuni elementi delle fantastiche realizzazioni dei carristi. Le foto e i contributi video di 30 gruppi tra famiglie, carristi e oratori hanno animato il grande contest on-line, con le premiazioni svoltesi in presenza dagli spazi de “Il Quartiere” – Ex Caserma Mario Musso di Saluzzo e in contemporanea sulla pagina Facebook della Fondazione Amleto Bertoni, che durante l’evento, profilo compreso, ha toccato le 6.600 visite totali. Oltre 43.400 le interazioni con i followers, più di 34mila le visualizzazioni video di almeno 3” con oltre 4.700 interazioni con gli stessi. Più di 350mila, infine, le persone raggiunte dalla pagina Fb tra il 25 gennaio e il 27 febbraio, periodo di evento.

Il Carnevale torinese: una tradizione colorata e ostinata

Viva i coriandoli di Carnevale, / bombe di carta che non fan male!/ Van per le strade in gaia compagnia /i guerrieri dell’allegria: /si sparano in faccia risate /scacciapensieri, /si fanno prigionieri /con le stelle filanti colorate. /Non servono infermieri / perché i feriti guariscono/ con una caramella. /Guida l’assalto, a passo di tarantella, /il generale in capo Pulcinella./ Cessata la battaglia, tutti a nanna. /Sul guanciale /spicca come una medaglia/ un coriandolo di Carnevale. (Gianni Rodari)

Sarebbe il tempo delle maschere, dei coriandoli per terra, degli scherzi e della baldoria dilagante. “Sarebbe”, perché è difficile entrare a pieno nello spirito festaiolo in questo preciso periodo storico: gli strascichi della pandemia ancora non si affievoliscono, la promessa del termine dello stato d’emergenza non ci risolleva il morale, soprattutto ora che televisioni e giornali ci parlano costantemente di una guerra troppo vera e troppo vicina.
L’altro giorno ero in centro e nonostante tutto, per fortuna, mi è capitato di vedere molti bambini travestiti, correvano sguaiatamente sotto i portici di via Po, infastidivano i passanti più lenti, mentre i genitori tentavano di riacchiapparli. Immagini bellissime, cari lettori, scene che mi hanno fatto sorridere e sperare davvero in qualcosa di migliore. Mi spiace per l’ovvietà melensa, eppure sono loro quelli su cui dobbiamo puntare, quelli così piccoli che ancora non dipendono dai cellulari e dai social, quelli che ancora guardano il mondo come fosse un’enorme giostra, fregandosene dei grandi benpensanti che gli dicono che un qualcosa non si fa perché sconveniente.
Mi ha stupito veder entrare quegli stessi bambini a curiosare nella piccola esposizione a cui anch’io ho partecipato: “Il carnevale degli artisti”, adibita presso il Chiostro della S.S. Annunziata in via Po 45, partecipano all’esposizione numerosi autori torinesi facenti parte di due storiche associazioni del territorio, i Vanchigliesi e il Circolo degli Artisti.
In questa particolare occasione sono esposti al pubblico diverse rielaborazioni personali del tema del Carnevale, maschere dietro cui si scorgono vivaci occhi azzurri, altre invece, segnate dall’inquietudine di orbite vuote, sculture, dipinti e fotografie che rendono tangibili i diversi approcci ad una delle feste più antiche di sempre.
Mi è piaciuto osservare i “piccirilli” sgranare gli occhi davanti a tutti quei colori, osservavano e giudicavano con fermezza le opere che più li colpivano, li ho ascoltati in sacrale silenzio mentre additavano la mia fotografia e concordavano nell’indicarla come “inquietante”.

È giusto, cari lettori, che a dispetto di tutto si continui a festeggiare. È giusto intestardirsi nell’organizzare piacevoli occasioni di festa e condividere il tempo, mantenendoci solidali in momenti così assurdi e difficili. La stessa Torino, la cui Mole ha preso in queste sere i colori della pace per manifestare contro lo scontro bellico russo-ucraino, offre varie attività da svolgere in compagnia in questo breve periodo carnevalesco. Sono diverse le mostre degne di nota, tra cui mi sento di raccomandare “The World of Banksy”, adibita a Porta Nuova, l’esposizione dedicata ai ritratti fatti a Frida Kahlo a Stupinigi, dove è ancora visionabile “ANIMALS”, la raccolta fotografica del celeberrimo Steve McCurry, e ancora vi consiglio “Vivian Maier-Inedita”, presso Palazzo Chiablese.
Non è un caso che mi soffermi sulle manifestazioni artistiche, poiché “la cultura condanna chi impedisce con la violenza il dialogo nel segno della pace” – affermazione tratta dal commento di solidarietà rispetto agli artisti russi che coraggiosamente non hanno voluto esporre alla Biennale di Venezia. –
Davanti a certe situazioni abbiamo tutti le mani legate, spesso le decisioni prese “dalle alte sfere” risultano a noi, popolino inerte, davvero intangibili. Vi è però qualcosa che possiamo fare, rimanere attenti e curiosi pensatori, accrescere il nostro bagaglio culturale, continuare a mantenere la mente attiva, affinché quel “logos”, che gli antichi tenevano in così alta considerazione, sempre ci guidi nella scelta tra il bene e l’orrore. Troviamo dunque la forza di sorridere e, perché no, di indossare al volo qualcuna di queste maschere di Carnevale.
La tradizione della festa è antica e ricolma di simbologie pagane legate al risveglio della natura.
Dal punto di vista etimologico, l’interpretazione più accreditata vuole che la parola derivi dal latino “carnem levare”, ossia “eliminare la carne”, termine connesso all’ingordigia del banchetto che si tiene l’ultimo giorno di festa, il così detto “Martedì grasso”, giusto prima del periodo della Quaresima, segnato dall’astinenza e dal digiuno.
Altre ipotesi pongono l’accento sulle attività di festa, per cui secondo alcuni l’origine del nome della festa deriverebbe da “ carnualia”, “giochi campagnoli” o dalla locuzione “carrus navalis”, cioé “nave su ruote”, espressione che indicava i primigeni carri carnevaleschi, tipici dei cortei pagani.

I primi usi del vocabolo risalgono al finire del XIII secolo e si trovano in alcuni testi del giullare Matazone da Caligano o in quelli del novelliere Giovanni Sercambi.
Ciò che colpisce è che tra le varie festività, il Carnevale è quella che ha meglio conservato i suoi antichi tratti precristiani, non solo, tale occasione è anche rimasta estranea al calendario scandito dalle feste religiose.
Il “clou” dei festeggiamenti si svolge proprio il “Martedì grasso”, giorno che precede il “Mercoledì delle ceneri”, indicato anche come “cinerum”. È il mercoledì che precede la prima domenica della Quaresima, considerata nelle Chiese cattoliche di rito romano e in molte Chiese protestanti, come periodo liturgico “forte”, a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. L’elemento centrale della ricorrenza è la maschera, oggetto peculiare, dietro al quale si celano figure arcaiche, come “l’uomo selvatico” o l’ “orso”, animale simbolo della vita agreste e collegato ai ritmi naturali: esso va in letargo d’inverno, mentre l’attività dei campi è sospesa, e si risveglia in primavera, quando la natura rinasce e si possono consumare le scorte di cibo senza il timore che il freddo duri più del dovuto. L’antropologo Piercarlo Grimaldi si sofferma ad approfondire l’importanza della maschera-orso, sottolineando che “l’orso è una figura pagana, incorporata in molti carnevali tradizionali. Spesso appare come essere selvaggio che si finge aggressivo e viene poi domato, magari da una fanciulla, segno del suo passaggio dall’animalità all’umanità”.
Sono tuttavia innumerevoli le tipologie di maschere utilizzate a Carnevale, così come sono assai diversificati i personaggi a cui si fa riferimento per travestirsi e interpretare, almeno per un giorno, una parte diversa dall’essere se stessi. In tal senso, a Venezia soprattutto, in tempi ormai lontani, era solito che gli uomini si camuffassero da donne, tra i costumi più utilizzati vi era il tipo della Gnaga, la popolana beffarda a sua volta mascherata da gatta.

Si assiste in tale occasione all’inversione sociale dei ruoli, attraverso la realizzazione – seppur temporanea – di un “mondo alla rovescia”, in cui vi è l’abolizione dei rapporti gerarchici e delle autorità. È dunque “un rito legato alla rigenerazione della comunità”, citando sempre Grimaldi, è un’occasione che diventa riequilibrazione sociale e che si conclude con la speranza di purificarsi dai peccati passati, attraverso il rogo del fantoccio. Il pupazzo appositamente creato diveniva protagonista di un farsesco processo, ad esso erano imputati i mali e le colpe, i vizi pubblici e quelli privati, la sua condanna segnava il termine della festa, nonché l’inizio di una nuova fiducia verso un tempo migliore.
Le origini del Carnevale si possono ricercare nei Saturnalia, festa romana dedicata al dio Saturno, che si svolgeva tra il 17 e il 23 dicembre. Secondo quanto riportato dagli studiosi, si tratta di giorni vissuti all’insegna dell’allegria, dello stare insieme, del condividere lauti banchetti e nel farsi simpatici scherzi vicendevolmente. Durante i vari convivi è eletto il “Rex Saturnaliorum”, figura a cui tutt’oggi è associato il “re del carnevale”, ossia una burlesca autorità che è il protagonista assoluto della celebrazione. Anche il rovesciamento sociale è elemento importante dei Saturnalia, altra motivazione che lega il nostro Carnevale all’antica festività.
Nel mondo romano vi erano anche le celebrazioni in onore della dea Iside, durante le quali presenziavano cortei di uomini mascherati, come ben esplica Lucio Apuleio, il quale, nell’XI libro delle Metamorfosi, racconta di un tale, rinominato Mamurio Veturio, coperto di pelli di capra, portato in processione e continuamente preso a bacchettate.
Anche le feste dionisiache greche presentano caratteri comuni, come il temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali in favore dello scherzo, della dissolutezza e di un vero e proprio rovesciamento dell’ordine costituito.

A Babilonia, invece, durante le “antesterie”, si assisteva al passaggio di un carro che avrebbe dovuto restaurare il cosmo dopo il ritorno del caos primordiale. Le festività si svolgevano dopo l’equinozio di primavera, in tali giornate veniva attualizzato il mitico processo di formazione dell’Universo, descritto attraverso l’antico scontro tra Marduk, il dio salvatore, e il drago Tiamat. Secondo le fonti, la celebrazione prevedeva lo svolgimento di una processione in cui veniva rappresentata la morte e la resurrezione del Salvatore Marduk, allegoria delle forze del caos in antitesi con la creazione dell’Universo.
La festa del Carnevale si inquadra così all’interno di un ciclo dinamico che vede la libera circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Quella che ci appare come una semplice mascherata ha in realtà una profonda dimensione metafisica che riguarda l’uomo e il suo destino. In primavera, in concomitanza con il risvegliarsi della natura che manifesta le sue prime energie, il Carnevale apre un passaggio per le anime, che dall’Aldilà possono riversarsi nel mondo dei vivi. Tali spiriti, affinché non diventino pericolosi, vanno onorati, attraverso il prestito di corpi provvisori: le maschere.
Tali oggetti assumono anche significato apotropaico, poiché chi le indossa assume le caratteristiche sovrannaturali dell’essere rappresentato.
L’usanza carnevalesca sopravvive al tempo, anche durante il Medioevo è un’abitudine popolare che pare non voler essere dimenticata; la Chiesa, non riuscendo ad estirpare un’usanza così radicata, cerca di porvi dei limiti, viene così istituita la Quaresima, che trasla avanti nell’anno il rito delle maschere. Il Carnevale diviene quel tempo circoscritto di abbuffate ed eccessi in netta contrapposizione con il tempo del digiuno e della penitenza. Agli ultimi giorni di festa, prima che la baldoria termini e che inizino i quaranta giorni di costrizione, si collega la Pasqua, altra festività “mobile”. Per quel che riguarda l’inizio della festa, dipende dalle tradizioni locali: il 26 dicembre (l’Epifania), il 17 gennaio (giorno di S. Antonio abate), il 2 febbraio (la Candelora).
Ogni località ha la propria tradizione da portare avanti, si pensi al celeberrimo Carnevale di Venezia, ai carri fiorati di Acireale o ancora alla “Battaglia delle arance” di Ivrea.
Torino è legata alle figure di Gianduja e Giacometta, maschere della tradizione piemontese originarie della Commedia dell’Arte. Il primo è un bonaccione borghese sabaudo, amante del buon cibo e del buon vino, la seconda è la sua fedele innamorata e compagna.
Fino a qualche tempo fa non era insolito incontrare la bonaria coppia in giro per il capoluogo, ma adesso sembra essere tutto più complicato, il ridere pare faticoso e dopo tutte le mascherine che ancora indossiamo, metterne una diversa quasi non appare divertente.
Eppure “the show must go on”, cari lettori, come cantava il mitico Freddie Mercury, non è tempo di arrendersi.

Alessia Cagnotto

A Saluzzo le premiazioni del contest del Carnevale, sorprese per grandi e piccoli

 

Domenica 27 febbraio con inizio alle 14.30, in presenza dagli spazi de “Il Quartiere” – Ex Caserma Mario Musso di Saluzzo (con ingresso libero fino ad esaurimento posti) e in contemporanea sulla pagina Facebook della Fondazione Amleto Bertoni, sarà tempo di festa con la premiazione del Contest del 94° Carnevale Città Saluzzo 68° Carnevale di Rivoli – “Il Carnevale delle 2 Province”.

Gli organizzatori della Fab mostreranno le splendide elaborazioni preparate in queste settimane da famiglie, carristi e oratori, con questi ultimi che concorreranno all’assegnazione del premio previsto dal concorso “Quinto Carnevale degli Oratori della Diocesi di Saluzzo”. Dopo le premiazioni del contest, dalle 16, le maschere del Carnevale di Saluzzo, con in testa la Castellana, Ciaferlin, Damigelle e Ciaferlinot insceneranno una passeggiata musicale insieme a quelle dei paesi limitrofi che vorranno unirsi alla “Gran Baldoria” per le vie del centro cittadino, regalando tante sorprese a tutti i cittadini, grandi e piccoli, che scenderanno in strada per ammirarle. Le maschere faranno breve sosta in 5 diverse zone dell’isola pedonale di Saluzzo: in piazza Cavour, presso il “rialzo” di piazza Garibaldi, e in tre punti di corso Italia. Qui sarà possibile ammirare gli splendidi pupazzi in carta pesta realizzati dai gruppi dei carristi che hanno preso parte al concorso indetto anche quest’anno dalla Fondazione Amleto Bertoni, organizzatrice della manifestazione. La giornata di festa sarà aperta da una Santa Messa (ore 10) celebrata nel Duomo di Saluzzo dal Vescovo Cristiano Bodo, alla presenza delle Maschere della Città.

Martedì 1° marzo il Carnevale 2022 avrà un’appendice finale: dalle 16 in presenza sempre dagli spazi dell’ex Caserma Mario Musso (con ingresso libero fino ad esaurimento posti) e in diretta sulla pagina FB della Fab, si terrà la tradizionale premiazione del concorso “Coriandoli di frutta” dedicato alle Scuole dell’Infanzia e Primarie dell’Istituto Comprensivo di Saluzzo. Sempre fino al 1° marzo, infine, dalle 21.30, in diretta sulla pagina FB della Fondazione Amleto Bertoni, andrà in onda “La Gran Baldoria”, la divertente trasmissione condotta da Ciaferlin con protagonisti la Castellana, le Damigelle e i Ciaferlinot, con tanti ospiti.
Maggiori informazioni su www.carnevaleindoor.it o all’indirizzo info@fondazionebertoni.it
A decretare in vincitori del contest on line saranno i like espressi da una giuria esclusivamente popolare che potrà esprimersi votando sulla pagina FB della Fondazione Amleto Bertoni. Le famiglie concorreranno per l’assegnazione dei premi previsti dal concorso “categoria Amanti del Carnevale”. I like conteggiati saranno unicamente quelli compresi tra le 17 del 26 febbraio fino alle 12 del 27 febbraio. Sempre domenica 27 febbraio, dalle 10 fino allo stop ai voti che verrà dato in diretta, il pubblico avrà la possibilità di votare i carri che saranno valutati anche da una giuria di 5 componenti che si esprimeranno in base ai seguenti criteri: uso di materiale di recupero/percentuale di cartapesta, coerenza del carro con il tema scelto, originalità del tema, esecuzione dell’operato e comprensibilità dell’idea di insieme del carro. Vincerà il primo premio assoluto il carro che otterrà il voto maggiore dato dalla somma dei voti dei singoli parametri. Al carro che otterrà più like verrà invece assegnata la coppa del Premio Social del 94° carnevale Città di Saluzzo”. A scalare, in base al punteggio ottenuto, verranno dati gli altri premi. Da sabato 26 sono su Facebook foto e video delle realizzazioni degli oratori: le votazioni saranno possibili fino alle 10 del 27 febbraio. L’oratorio che riceverà più like vincerà un buono per materiale didattico del valore di 50 euro, oltre al trofeo della quarta edizione del concorso.

Non snobbate mai l’armonia, la magia e l’interpretazione che si cela nell’arte

LIBERAMENTE

di Monica Chiusano


Ella non nasconde inquietanti segreti, ne’ si cela della sua natura pi
ù delicata..

Diviene inesorabilmente la dama di un approccio garbato volto alla figura della sua più timida ma al tempo stesso audace e meravigliosa essenza

Beata, soave e prorompente diviene quindi spesso la cultura dellarteallinterno della quale si libera listinto dellessere più autentico, nella danza elegante di colori e forme, capaci di farci interpretare la vera essenza della verità più amabile.

Non snobbate mai larmonia, la magia e linterpretazione che si cela nellarte, perché in essa si nasconde, a volte, la rappresentazione più attendibile anche di voi stessi!

Agriflor febbraio, un assaggio di primavera

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 ALL’INSEGNA DEI COLORI E DEI PROFUMI

Domenica 27 febbraio, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto, torna il mercatino di Agiflor, l’appuntamento mensile per fare un tuffo nella natura

 

Anche nel 2022 le eccellenze floreali e agroalimentari del Piemonte attendono i torinesi ad Agriflor, la cui prima edizione del 2022 è in programma domenica 27 febbraio dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto.

 

Un anno da cominciare in bellezza, attraverso i colori e i profumi della Natura. Questa edizione di fine inverno sarà incentrata principalmente sulle piante da interno, come ad esempio le piante grasse e le piante succulente. Non mancherà un primo attesissimo assaggio di Primavera con le primule e le viole proposte da Floricoltura Graziella di Ciriè e con altre chicche tutte da scoprire girando per gli oltre 30 banchi che inebrieranno Piazza Vittorio per tutta la giornata.

Un tripudio di colori per allietare un pubblico sempre più amante della natura e delle sue piante.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà, come sempre, alcune eccellenze agroalimentari piemontesi che proporranno i prodotti tipici del nostro territorio: dai cioccolati alle nocciole, dalle marmellate al vino e ai liquori come per esempio il Genepy di “Quelli del Genepy” prodotto nelle Valli di Lanzo.

Durante Agriflor sarà inoltre possibile acquistare la “Guida ai Vivai d’Italia” (ADD Editore) scritto a quattro mani da Giustino Ballato, Presidente di Orticola Piemonte, e Rossella Vayr: 259 viaggi nel verde per conoscere le eccellenze del florovivaismo italiano e scoprire le piante più affascinanti e inusuali presenti nel nostro Paese.

Come sempre, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con la garanzia del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

Prossimo appuntamento con Agriflor domenica 13 marzo sempre in Piazza Vittorio

Palazzo Rosa e la tradizione del made in Italy nella cosmetica

La casa cosmeceutica di Palazzo Rosa è un’azienda green che utilizza soltanto prodotti naturali, che non inquinano e sono sostenibili.

“I nostri prodotti – spiega Carlo Rosa, fondatore della linea Palazzo Rosa Le Stanze della Cosmetica – sono integralmente italiani nel senso che seguono ricette italiane, in quanto come azienda crediamo fortemente nel nostro Paese. Il risultato è quello di prodotti biocertificabili, creati alla luce delle ultime ricerche scientifiche e attenti al trend della cosmeceutica internazionale.
Una parola centrale del nostro brand è sicuramente quella della sostenibilità, caratteristica che rende i processi di Palazzo Rosa tali da poter essere mantenuti a livello costante indefinitamente.
Per Palazzo Rosa lo sviluppo sostenibile coincide con l’equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze attuali, senza compromettere le opportunità per le future generazioni di reperire le proprie risorse, nella totale salvaguardia delle risorse e dell’ambiente.
Per questo l’azienda analizza costantemente tutta la sostenibilità dei processi di produzione, a partire dalla materie prime utilizzate, fino ai semilavorati e ai prodotti finiti”.
“Una delle novità di Palazzo Rosa – spiega il fondatore Carlo Rosa – è rappresentata dalla sinergia che abbiamo creato con Faire, la grande azienda americana che promuove i brand di lusso nei piccoli negozi di nicchia.
I negozi che entro l’ 11 marzo ordinino tramite il link https://palazzorosa.faire.com riceveranno 300 euro di merce gratis, quale valore all’ingrosso, e trasporto gratuito per un anno. Se ordineranno più di 300 euro, la differenza verrà pagata a 60 giorni”.
“Sono molte l’offerta di creme di Palazzo Rosa – aggiunge Carlo Rosa – comprensive della linea viso, della linea corpo e gli autoabbronzanti. Attualmente risulta fondamentale proteggere la pelle dalle aggressioni della vita quotidiana e dell’invecchiamento. La Tripla Protezione 24 rappresenta una nuova formulazione che rende questa crema maggiormente spalmabile e più facile da applicare. Si tratta di un prodotto che protegge dai raggi del computer, i blue ray, dai raggi del sole ( la protezione 30 effettiva lascia passare soltanto un trentesimo dei raggi solari), e dall’inquinamento, dalle polveri sottili, dai batteri e dai virus”.
“Le Stanze della Cosmetica – spiega Carlo Rosa- non hanno solo una dimensione torinese ma, grazie a Faire, hanno raggiunto spazi internazionali e in Italia località suggestive quali Ortigia, dove il negozio di Elisabeth Megiesi, che produce make up naturali partendo dagli ingredienti naturali della Sicilia, propone nelle sue cinque vetrine i prodotti di Palazzo Rosa, sia in consumer sia in cabina.
Palazzo Rosa esporrà al Cosmoprime Bologna dal 28 aprile al 1 maggio prossimo al Padiglione 14 G23

Mara Martellotta

“Heroes”. Torino Wine Week, tutto l’anno

I prossimi appuntamenti con il produttore Mario Marengo e con l’“Azienda Agricola Barberis” di Cortemilia

Domenica 27 febbraio e mercoledì 2 marzo, ore 19

Grandi vini. E grande aziende agricole che sono storia e cultura del territorio. Sono loro al centro di “Heroes”, il primo palinsesto di eventi a firma “Torino Wine Week” in collaborazione con l’hub culturale “OFF TOPIC”. Ricca, dopo gli appuntamenti di fine dicembre 2021 (con nove giorni di eventi, dall’11 al 19, articolati sulle più varie location cittadine) anche la programmazione dell’anno in corso. Domenica 27 febbraio “Torino Wine Week” sarà ospite, per cominciare, di “Eataly Lingotto”, con il produttore Mauro Marengo, in occasione della terza ed ultima giornata di “Barolo Festival – Festa dell’orgoglio locale”. La prossima settimana, mercoledì 2 marzo, dalle 19 alle 21, “Heroes” sarà ad “HOFF TOPIC”, in via Pallavicino 35, a Torino. Protagonisti della serata, i vigneti terrazzati sui muretti a secco “Patrimonio Unesco”, frutto della cura e della passione dell’“Azienda Agricola Barberis” di Cortemilia che, nel 2016, hanno portato anche alla conquista dell’ambito “Presidio Slow Food”. A raccontarlo nel corso della serata, saranno proprio i Barberis con una degustazione di quattro etichette e, per chi vorrà proseguire la serata in compagnia dell’azienda anche la cena, che prevede la degustazione di altre quattro etichette in abbinamento ad una scelta di prodotti d’eccellenza tipici delle Langhe. L’“Azienda Agricola Barberis”  si trova proprio nel cuore dell’Alta Langa, all’interno della “Cascina San Lorenzo” costruita agli inizi del XX secolo. Stefano e Cristina, i due giovani titolari continuano oggi la tradizione di famiglia con la produzione di grandi vini: 8 ettari a viti e uno a vivaio di noccioli, in un intreccio continuo fra tradizione e innovazione, teso a salvaguardare l’eroica viticoltura nella Valle Bormida. Nel corso della serata saranno presentati il “Passe-Partout Brut”, un perlage fine e persistente con sensazioni eleganti e complesse ed il “Langhe Chardonnay” coltivato a cordone speronato alto, una vera particolarità del territorio. Per proseguire, la degustazione prevede anche una “Barbera d’Asti” prodotta unicamente dalle uve delle colline di Bubbio, e lo “Zero Quindici”, un vino da meditazione prodotto da uve moscato passite particolarissimo e realizzato solamente nelle annate migliori. In abbinamento al menu della cena, a cura di “OFF TPOPIC”, al centro della tavola ci sarà la “Tonda e Gentile”, nocciola di Cortemilia che diventa una vera protagonista quando si tratta di andare alla scoperta del “vino manifesto” dell’azienda: il “Dolcetto D’Alba”. In aggiunta la “Barbera d’Asti superiore”, affinata per un anno in barrique di rovere rigenerate e utilizzate dal terzo al sesto anno di vita, ed il “Langhe Merlot”, una scelta ‘azzardata’ che la cantina Barberis è riuscita a trasformare in successo, portando un vitigno internazionale a rispecchiare appieno il territorio. “Obiettivo di ‘Torino Wine Week’ – dicono gli organizzatori – è di accompagnare il pubblico verso una scoperta del vino consapevole, valorizzando le filiere dal produttore al consumatore”.

Il costo del pacchetto degustazione, dalle 19 alle 21, prevede l’assaggio di 4 etichette a 15 euro, in sconto a 12 euro se acquistato online. Il costo della cena a partire dalle ore 21, con prodotti e piatti tipici delle Langhe accompagnata da 4 ulteriori etichette, è di 30 euro.

Per info: “OFF TOPIC”, per la prenotazione via WhatsApp al numero 388/4463855 o https://eventi.torinowineweek.it/

 

g.m.

Nelle foto:

 

–         I vigneti Barberis

–         Azienda Agricola Barberis

Torna il Real Carnevale Venariese

La Città di Venaria Reale organizza, in collaborazione con l’Associazione turistica Pro Loco Altessano-Venaria Reale e il Comitato Carnevale, la 44^ edizione del Real Carnevale Venariese.

Il ricco calendario di appuntamenti coinvolgerà grandi e piccini nei festeggiamenti del Carnevale 2022. In allegato, le locandine delle iniziative della manifestazione.

Programma
Da mercoledì 23 a domenica 27 febbraio

Ore 10:00-12:00 e 15:00-18:00
Sala espositiva comunale – via Andrea Mensa 34
Disegna il tuo Carnevale
Mostra di disegni realizzati da alunni e alunne delle Scuole primarie Gramsci, Romeno e Rigola, a cura della Pro Loco Altessano-Venaria Reale
Ingresso gratuito

Sabato 26 febbraio
Ore 11:00
Piazza Martiri della Libertà (in caso di maltempo, Sala del Consiglio comunale)
Investitura ufficiale dei personaggi storici venariesi “Lucio d’La Venaria e Castellana” e consegna delle chiavi della Città con la partecipazione di Gianduja e Giacometta

Domenica 27 febbraio
Dalle ore 10:00
Caccia al Reale
Caccia al tesoro in maschera per le vie della Città, a cura della Pro Loco Altessano-Venaria Reale e SCATTAVENARIA
Prenotazione obbligatoria online:https://g-channel.gumy.it/canale/scattavenaria#iframebooking

Dalle ore 15:30
Piazza Pettiti
Spettacolo di giocoleria, animazione e magia comica, a cura de “I Tre…Mendi”
Distribuzione di palloncini e zucchero filato, a cura dell’AVIS di Venaria Reale
Intrattenimento in musica, a cura del Corpo Musicale Giuseppe Verdi di Venaria Reale
Partecipazione del gruppo storico Conti di Cremieu di Venaria Reale e della Famija Turinèisa
Sbandieratori e Musici Alfieri Reali Venaria e Sbandieratori e Musici di Mappano

Tutti gli eventi si svolgeranno nel rispetto delle vigenti normative anti Covid-19.