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Vietnam. I segreti del tempo lento

Informazione promozionale

In Vietnam il tempo non si misura. Si ascolta.

Non corre, non scatta, non insegue. Scivola. Respira. Si deposita come la foschia del mattino sulle risaie del Nord, quando il giorno non è ancora giorno e la notte non è più notte. È in quel confine che il Vietnam inizia a parlarti, ma lo fa sottovoce, come chi ha imparato che alzare il tono non rende più vere le parole.

Qui, la fretta è una forma di cecità.

Le risaie terrazzate sembrano pagine aperte di un libro antico, scritto senza inchiostro ma con fatica, stagioni e pazienza. Ogni gradino è una generazione, ogni solco una scelta ripetuta nel tempo: seminare anche quando non c’è certezza del raccolto. Camminando tra i campi di Sapa o tra i paesaggi sospesi di Ninh Bình, si comprende che il silenzio non è assenza di suono, ma presenza di memoria.

La memoria qui è ovunque. È nei volti segnati, nelle mani che si muovono lente, nei templi che resistono al tempo come le persone hanno resistito alla storia. Il Vietnam ha conosciuto la guerra, l’occupazione, la perdita. Eppure non vive nel rancore. Vive nella continuità. Insegna che ricordare non significa rimanere prigionieri del passato, ma scegliere consapevolmente cosa portare con sé.

Hanoi, all’alba, è una lezione di misura.
Il lago Hoàn Kiếm si anima lentamente: anziani che praticano tai chi, donne che camminano in silenzio, venditori che preparano il phở con gesti antichi, precisi, quasi rituali. Nessuno sembra avere urgenza di arrivare. Perché essere presenti è già una forma di arrivo.

Osservando, senza intervenire, senza giudicare, si impara qualcosa che il viaggio moderno ha quasi dimenticato: il diritto di restare in ascolto. Di non dover subito capire. Di non dover subito raccontare. Il Vietnam ti chiede di guardare prima di interpretare, di sentire prima di spiegare.

E poi c’è Hội An.
Quando il sole cala e le lanterne si accendono, la luce non serve a illuminare le strade: serve a tenere viva la memoria. Le lanterne galleggiano sul fiume come pensieri affidati all’acqua, desideri lasciati andare senza rumore. Non è spettacolo, è rito. Un gesto quotidiano che ricorda che ogni giorno merita attenzione, anche se uguale al precedente.

Qui il tempo lento diventa un atto di resistenza gentile.
Una scelta.
Una forma di educazione emotiva.

Il Vietnam non chiede attenzione. Non la reclama. Non la pretende.
La merita.

La gentilezza che incontri non è mai esibita. È una gentilezza che disarma, perché non cerca approvazione. Nasce da una profonda conoscenza della fragilità umana. Da chi ha imparato che la vita può spezzarsi, ma anche ricomporsi. Da chi sa che l’ascolto è una forma di rispetto più potente di qualsiasi parola.

Viaggiando da nord a sud, tra città, villaggi e fiumi, accade qualcosa di sottile ma irreversibile: inizi a rallentare anche dentro. Le domande si fanno più essenziali. Le certezze meno rumorose. Le opinioni più leggere. Capisci che parlare meno significa comprendere di più.

Il Vietnam ti insegna che ascoltare viene prima di parlare.
Che vivere viene prima di giudicare.
Che la lentezza non è mancanza di ambizione, ma profondità di sguardo.

Quando riparti, il Vietnam non ti segue nei souvenir o nelle fotografie.
Ti segue nel ritmo del respiro.
Nella capacità di fermarti.
Nel rispetto nuovo che porti verso ciò che non comprendi subito.

E forse è questo il segreto più grande del tempo lento:
non cambia il mondo intorno a te.
Cambia il modo in cui lo attraversi.

Un invito a fermarsi. Ad ascoltare. A viaggiare con il cuore.

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“Da chicco a chicco”: il caffè diventa riso grazie al riciclo

Novanta quintali di riso nascono dalle capsule di caffè al Banco Alimentare del Piemonte nel 2025. Un Chicco di caffè può trasformarsi in un chiccomdimriso per chi me ha più bisogno. Questa è la storia di Economia Circolare “Da chicco a chicco” di Nespresso, che dal 2011, grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio esauste di Nespresso, consente di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule:  L’alluminio, capace di rinascere all’infinito, e il caffè esausto, che può continuare a vivere e generare valore. È la storia di un modello di economia circolare costruito con cura in un contesto di riciclo delle capsule da caffè che, ad oggi, le destinerebbe alla raccolta indifferenziata senza poter recuperare alluminio e caffè. Un progetto che dal 2011 ha portato invece punti di riciclo e una filiera dedicata a nuovi materiali da riutilizzare. Quest’anno, grazie alla collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare, partner storico del progetto da oltre 14 anni, sono stati donati 90 quintali di riso, equivalente a 100 mila piatti destinati a 575 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense per i poveri, case famiglia, comunità per i minori, centri d ascolto, unità di strada…) che sostengono circa 115 mila persone in difficoltà solo sul territorio piemontese. L’impatto del progetto in Piemonte è stato possibile grazie alla raccolta delle capsule esauste. Da gennaio a ottobre 2025, nella Regione sono state recuperate oltre 100 tonnellate di capsule esauste, attraverso i 21 punti di raccolta presenti sul territorio regionale tra boutique Nespresso e isole ecologiche partner dell’iniziativa, da cui sono state rigenerate più di 60 tonnellate di caffè, trasformate in compost, e sei tonnellate di alluminio, avviate a nuova vita per trasformarsi in nuovi oggetti.

Risultati che dimostrano come dal riciclo delle capsule di caffè possano nascere nuovi oggetti: compost, riso, aiuti solidali con impatto concreto sul territorio e le persone. Piccoli gesti che possono fare realmente la differenza grazie a un progetto nato nel 2011 dalla collaborazione con il consorzio nazionale Imballaggi alluminio, Utilitalia e consorzio italiano Compostatori, per offrire la possibilità di riconsegnare le capsule esauste d’alluminio nelle isole ecologiche partner e presso le boutique Nespresso, per un totale di oltre 200 punti raccolta distribuiti sul territorio nazionale, di cui 21 solo in Piemonte. Una volta raccolte dai gestori dei servizi ambientali, le capsule vengono poi trattate in un apposito impianto affinché caffè e alluminio vengano separati e avviati al recupero. L’alluminio è un materiale riciclabile infinite volte e viene destinato alle fonderie per essere trasformato. Il caffè esausto viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione  in compost, fertilizzante naturale che può essere ceduto a una risaia. Da quel riso, riacquistato poi da Nespresso, nascono milioni di pasti distribuiti da Banco Alimentare e, dal 2024, anche da Cucine Mobili e dai market solidali di Fondazione Progetto Arca.

“Il progetto è per noi un’iniziativa di grande valore – dichiara Salvatore Collarino, Presidente Banco Alimentare del Piemonte – che ci permette di donare 100 mila piatti di riso a chi ne abbisogna, tramite i partner convenzionati. Si tratta di un prodotto prezioso dal punto di vista nutrizionale, ma in questo progetto non vi è solo questo nella missione del progetto. C’è la valorizzazione in chiave sociale dell’economia circolare, quella che non spreca le risorse ma dà loro una seconda vita, come facciamo noi quotidianamente con il cibo. Il riso abbraccia culture e tradizioni culinarie diverse, a partire da quella piemontese: un piatto in cui i cittadini del mondo si riconoscono. La nostra partnership con Nespresso crea valore per la comunità e l’ambiente. Il progetto è parte del programma ‘Nespresso per l’Italia’, che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone”.

Info: www.nespresso.com

Mara Martellotta

Camminata degli Auguri a Castelletto Monferrato

Quest’anno, per la quarta edizione della Camminata degli Auguri, a Castelletto Monferrato, domenica 14 dicembre una limpida e soleggiata giornata ha accolto i partecipanti all’evento. Un freddo pungente ha accolto i camminatori al momento dell’iscrizione, avvenuta nel bel mezzo del mercatino allestito nella piazza del borgo, ai confini con il Monferrato. Dopo aver gustato un caldo caffè, il gruppo partiva puntuale dopo aver posato con il primo cittadino Gianluca Colletti. Il percorso ad anello era di 10 km circa, per un dislivello di 300 metri, e prevedeva una breve passeggiata nel centro storico del paese costeggiando il municipio, il castello e la chiesa parrocchiale prima di dirigersi verso l’aperta campagna. Si seguiva il sentiero degli gnomi e degli elfi,  osteggiatomda numerosi installazioni curate dai giovani deole scuole di Castelletto, per poi approdare al fondo valle, ancora imbiancato dalla galaverna invernale. Si procedeva su un soleggiato sentiero tra i campi e, successivamente, su un tratto di staraf asfaltata in direzione della località Clorio, entrando nel comune di San Salvatore Monferrato. Si è poi risalita la collina, raggiungendo il paese di San Salvatore. Il prossimo appuntamento con i Cammini Divini sarà domenica 21 dicembre, ad Albugnano, per una lunga escursione tra i numerosi presepi di Schierano e, successivamente, all’Abbazia di Vezzolano.

Mara Martellotta

 

Foto archivio

I “chiodini” intelligenti della Quercetti

Ovviamente i giochi si sono evoluti, ma quel che conta e che fa la differenza è che l’impronta è la stessa data dal fondatore 67 anni fa. Giochi tradizionali, manuali, intelligenti

 

Caro Alessandro, i “plonini” hanno compiuto sessantacinque anni. Sette in più del tuo papà, più del doppio dei tuoi. Ma sono sempre quelli, di plastica colorata, che infilavi nei buchi per disegnare figure”. Così scriverei a mio figlio, in una ipotetica lettera, ricordando il tempo in cui giocava con i chiodini della Quercetti. Sì, erano quelli i “plonini” ( i bimbi tendono a reinventarsi i nomi; anche Snoopy era diventato “Stuyng” e i Puffi si erano ritrovati come d’incanto ad essere dei “fuppi” ) che nel 1950 uscirono dalla fabbrica torinese di Corso Vigevano,25. Esattamente 67 anni fa, Alessandro Quercetti, diede vita a uno fra gli esempi più longevi dell’industria del giocattolo in Italia. E, nonostante il paese sia cambiato dall’inizio del secondo dopoguerra e almeno tre generazioni di italiani hanno giocato con quei chiodini di plastica, sembra che per la “Quercetti & C.” il tempo si sia fermato. Certo, la fabbrica è più grande, moderna e tecnologica, ma il nome sulla porta è sempre lo stesso ed a  guidarla è sempre la stessa famiglia: Andrea, Alberto e Stefano Quercetti, i figli di Alessandro. L’azienda torinese rappresenta uno degli esempi più longevi dell’industria del giocattolo in Italia, un comparto che, nella maggior parte dei casi, ha dovuto arrendersi allo strapotere dei produttori asiatici.

Ovviamente i giochi si sono evoluti, ma quel che conta e che fa la differenza è che l’impronta è la stessa data dal fondatore. Giochi tradizionali, manuali, intelligenti. E il “pezzo forte” dell’azienda è sempre lui, il mitico “Chiodino“, intuizione straordinaria che ha reso il marchio “Quercetti” e i suoi giochi riconoscibili in tutto il mondo. La gamma dei giochi nel tempo è decuplicata, e sono cambiati materiali e tecnologie produttive: ai chiodini, si sono aggiunti biglie, costruzioni, aerei, magneti. Ma ogni pezzo viene realizzato ancora oggi in Italia, nello stabilimento di Torino, dove la Quercetti  può vantare di essere una delle pochissime realtà con un controllo diretto dell’intera filiera produttiva. Tutto il lavoro, a partire dalla progettazione del giocattolo fino al confezionamento del prodotto finito è interamente realizzato in Corso Vigevano. L’intero ciclo di produzione, dall’idea al prototipo, dallo sviluppo del prodotto alla costruzione degli  stampi, dallo stampaggio al confezionamento fino alla spedizione è svolto in Italia, sviluppando un indotto sul territorio. Così, nel tempo, la Quercetti  ha mantenuto la sua identità e non è mai scesa a compromessi. Perché per fare giocattoli, per essere in grado di offrire ai bambini una ricca gamma di esperienze, per realizzare un prodotto che non si limiti ad attrarre ma che stimoli l’intelligenza dei bambini. Rispettandola e coltivandola nel tempo, chiodino dopo chiodino.

Marco Travaglini

“Angeli e Demoni”: ultimo giorno di Xmas Comics & Games all’Oval Lingotto Fiere 

Il 13 e 14 dicembre, presso l’Oval Lingotto Fiere di Torino, si svolge l’undicesima edizione di Xmas Comics & Games, l’appuntamento invernale più atteso per chi ama fumetti, giochi, videogiochi, cosplay, cinema e tutto ciò che ruota intorno all’universo della cultura pop.
Il manifesto, firmato da Antonio Lapone, omaggia la Torino magica ed esoterica e il fumetto della tradizione franco-belga.

Il tema di questa edizione, Angeli e Demoni, parla della tensione eterna tra opposti, della natura ambivalente dei personaggi, delle chiavi di lettura delle storie. A sviluppare questo concetto è il manifesto ufficiale di Xmas Comics 2025 firmato da Antonio Lapone, disegnatore torinese dal tratto elegante e raffinato, che ha scelto di fondere nel suo visual suggestioni pop e riferimenti occulti. Il manifesto è un omaggio alla Torino magica ed esoterica, vertice dei due triangoli di magia bianca (con Lione e Praga) e nera (con Londra e San Francisco).
Oltre 40 autori saranno presenti all’Oval: dal cinese Liang Azha a Lorenzo Pastrovicchio. Primo Nero presenterà il suo fumetto.
Fumettisti, illustratori ed editori saranno il cuore della manifestazione torinese: all’Oval, più di 40 autori del mondo della nona arte saranno a disposizione del pubblico per sketch e disegni personalizzati, oltre che protagonisti di conferenze e incontri. Tra gli editori presenti, le grandi firme di 001 Edizioni, Edizioni BD, Cut-Up Publishing, Jpop, Jundo, Mirage, Sbam! e Tunuè.
Presente per la prima volta a Torino Liang Azha, autore cinese di webtoon, amatissimo in Italia per i suoi lavori All of You, Checkmate! Capture My Heart e Starting With a Lie. I suoi lavori hanno riscosso un ampissimo successo in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone fino a Corea, USA, Francia e Germania.

L’undicesima edizione vedrà alternarsi grandi nomi del cinema in campo attoriale, musicale e di doppiaggio, oltre a presentare il talk e lo show cooking di chef Carlo Mele, alias Ojisan, maestro italiano e storico di “ramen” noto per aver trasformato gli conici piatti delle anime in esperienze gastronomiche reali. Lo chef spiegherà come il cibo venga usato nella narrazione nei film d’animazione, mettendo a confronto l’immaginario giapponese con quello occidentale. Affiancato dal fumettista Francesco D’Ippolito, Ojisan mostrerà al pubblico come il cibo possa diventare un elemento chiave per caratterizzare mondi, personaggi ed emozioni. Lo show cooking propone un piatto iconico della cultura pop.

Per il terzo anno consecutivo Xmas Comics ospiterà la tappa italiana del circuito NCC – Nordic Cosplay Championship e, per il primo anno, il “Magico Villaggio di Natale” verrà trasformato nella “Casa del Grinch”, il burbero verde dal cuore di pietra che ogni anno tenta – senza successo – di rovinare la magia delle feste. Un allestimento scenografico, ricco di dettagli e sorprese, accompagna grandi e piccoli in un’esperienza immersiva tra l’albero di Natale, la camera da letto, il bagno e il salotto del Grinch. Dalle 10.30 alle 19, il Grinch in persona, Babbo Natale, Mamma Natale, gli Elfi e la renna Rudolf sono pronti ad accogliere il pubblico per foto ricordo indimenticabili e laboratori creativi natalizi, attività con disegni da colorare e giochi con i mattoncini Lego giganti. Non mancano le postazioni dedicate al truccabimbi e gli appuntamenti con la Christmas Elf Dance.

Xmas Comics & Games – XI edizione

Sabato 13 e domenica 14 dicembre
dalle 10 alle 19.30

Oval – Lingotto Fiere

Via Giacomo Mattè Trucco 70, Torino

Intero €15 + diritti di prevendita / Ridotto €13 + diritti di prevendita / Ridotto cos player €10 + diritti di prevendita / Abbonamento cos player €18 + diritti di prevendita.

In cassa nei giorni di evento

Intero €20, Ridotto €17, Cosplayer €14

Gian Giacomo Della Porta

Visite guidate ad Arona sulle orme di Carlo e Federico Borromeo

Alla statua del San Carlone

Lunedì 29 dicembre e lunedì 5 gennaio 2026, alle ore 10, saranno due occasioni di visite guidate a tema tra il centro di Arona e la statua di San Carlo Borromeo, a cura di Archeologists, per conoscere il patrimonio artistico e spirituale della città. Il percorso avrà inizio dal centro storico di Arona, con un breve itinerario tra le vie del paese lacustre per raggiungere la collegiata della Natività di Maria Vergine, custode di un prezioso ciclo di tele del Morazzone, donato da Federico Borromeo. La visita proseguirà verso la chiesa di Santa Maria di Loreto, edificata per volontà della contessa Margherita Trivulzio, madre di Federico Borromeo. In queste tappe sarà approfondito il ruolo della famiglia Borromeo come promotrice delle arti e del rinnovamento architettonico della città. Il percorso culminerà alla statua di Federico Borromeo, il celebre San Carlone, situato su una collina che domina Arona. La statua, alta circa 35 metri, non è solo un tributo al santo, ma anche un simbolo del legame tra la città, la famiglia Borromeo e la devozione ambrosiana. Voluta fortemente da Federico Borromeo, oggi è custodita nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, fondata da Federico. I partecipanti potranno accedere al terrazzo panoramico con vista sulle montagne lombarde e svizzere. Per chi lo desidera, sarà possibile anche salire all’interno della statua, fino alla sommità, tramite una scala a chiocciola e una scala verticale. Le visite sono organizzate da Archeologists, impresa sociale nella valorizzazione dei beni culturali nelle province di Novara e Varese. Durante il periodo natalizio, la statua di San Carlo seguirà aperture straordinarie: dal 26 dicembre al 30 dicembre, dalle 10 alle 17, l’1 gennaio dalle 14 alle 17, dal 2 gennaio al 6 gennaio dalle 10 alle 17. L’ultimo ingresso è previsto per le ore 16.30. L’accesso alla statua è interdetto dalle 13 alle 14. Chiusura 31 dicembre. Ritrovo: piazza De Filippi, presso il monumento ai Caduti di Arona – trasferimento alla statua in autonomia, circa 5 minuti in auto, ampio parcheggio presso piazzale San Carlo.

Costi: 15 euro – ridotto 10 euro

statuasancarlo@ambrosiana.it – 3288377206

Mara Martellotta

“Cottocircuito”: un laboratorio di cucina solidale da regalare a Natale


Sabato 28 febbraio 2026 da Eataly Torino

Il cibo come gesto di cura, incontro e solidarietà: è questo lo spirito di Cottocircuito, il progetto torinese che trasforma la cucina in un luogo di scambio culturale e sostegno concreto alle realtà sociali del territorio. Per il Natale 2025, Cottocircuito diventa anche un’idea regalo solidale, perfetta per chi desidera donare un’esperienza che fa bene due volte: a chi partecipa e alle persone supportate dalle associazioni coinvolte.

Il nuovo appuntamento sarà sabato 28 febbraio 2026, quando il laboratorio porterà il pubblico in Albania, un paese vicino ma ancora poco conosciuto nella sua ricchezza gastronomica. Tre ore di cucina condivisa, da Eataly Lingotto, per scoprire ricette, gesti e storie.

A guidare il laboratorio saranno le cuoche di IDEADONNA ONLUS, associazione torinese attiva da oltre vent’anni accanto a donne migranti e persone in difficoltà, parte della Piattaforma Nazionale Antitratta. Il ricavato netto dell’evento sarà interamente devoluto all’associazione.

Nel 2026 Cottocircuito non si ferma: sono in arrivo tre nuove date, con altre cucine da esplorare e nuove associazioni da sostenere. Il programma sarà annunciato nei prossimi mesi.

Il programma del laboratorio

Durante le tre ore di laboratorio, si cucinerà insieme alcuni piatti della tradizione albanese:

  • Lakror me presh – torta di porri

  • Qofte – polpette di vitello

  • Kulaç – pane senza lievitazione

  • Salse vegetariane di accompagnamento

A seguire, una degustazione condivisa dei piatti preparati e le ricette complete da portare a casa.

Informazioni pratiche

 

📍 Dove: Eataly Lingotto, Via Ermanno Fenoglietti 14, Torino
🕓 Orario: 16:00–19:00
💶 Contributo: donazione libera a partire da 45 €
✉️ Info e iscrizioni: prenotazione su Eventbrite a questo link
Seguirà conferma tramite bonifico all’associazione.
Per informazioni scrivere a cottocircuito@gmail.com. Chi non potrà partecipare potrà comunque contribuire con una donazione.

Che cos’è Cottocircuito

Cottocircuito è un laboratorio di cucina solidale nato dall’energia di un gruppo di donne torinesi che si sono conosciute grazie a Torino Elettrica, la community di mutuo aiuto ideata da Montera.

Ogni appuntamento sostiene una diversa associazione attiva nel sociale, alla quale viene donato il ricavato netto della serata. Chi partecipa impara ricette autentiche dalle persone dell’associazione ospite, ascolta la sua storia e condivide una tavola con chi ogni giorno sostiene altre persone.

Un regalo solidale di Natale

Quest’anno, Cottocircuito diventa anche un regalo natalizio: un’esperienza da donare a chi ama cucinare, scoprire nuove culture e partecipare a un progetto che genera valore sociale sul territorio. Un dono che parla di cura, convivialità e comunità.

Contatti

📩 cottocircuito@gmail.com
📸 Instagram: @cottocircuito

Una insolita crostata alla crema di mele

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Le torte di mele, declinate in numerosissime varianti, non deludono proprio mai…Provate questa insolita e squisita crostata, il suo cremoso ripieno vi conquisterà!

Ingredienti

Frolla: 180gr. di farina, 100gr. di burro, 60gr. di zucchero, 2 tuorli, un pizzico di sale.

Farcia: 4 grosse mele Renette, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 2 cucchiai di zucchero, 100gr. di cioccolato amaro 70%, un pizzico di cannella

Preparare la frolla impastando velocemente tutti gli ingredienti, avvolgere in pellicola e far riposare in frigo per 30 minuti.
Pelare e tagliare 3 mele a tocchetti, cuocere con il vino, lo zucchero e la cannella sino a quando si saranno spappolate. Lasciar intiepidire e aggiungere mescolando il cioccolato.

Stendere la frolla in una teglia rotonda foderata con carta forno, bucherellare il fondo e riempire con la crema di mele. Affettare la mela rimasta, spruzzarla con il succo del limone e posarla sulla crema, cospargere con un poco di zucchero. Cuocere in forno statico a 220 gradi per 45 minuti.

Paperita Patty

Kids for Peace

Sabato 13 dicembre 2025 – ore 14.30 – Piazza Abba – Torino

Kids for Peace è un’iniziativa dedicata alla pace, alla fratellanza tra i popoli e al sostegno dei più fragili, a cui parteciperanno gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado degli IC del quartiere.

Musica, animazione, spettacolo e tante sorprese per celebrare insieme il Natale e il battesimo del coro “Barriera”, un progetto volto a favorire la rinascita del quartiere a partire dai più piccoli attraverso attività ludico culturali come laboratori, eventi e la costituzione di un grande coro di bambini del territorio che assume il nome del quartiere stesso: Barriera; il progetto coro “Barriera” vede la luce grazie all’impegno dell’associazione Caliel Next Generation, al sostegno della Circoscrizione 6 e alla collaborazione degli IC Bobbio Novaro, Gabelli e Cena, già partner di altri progetti Next Generation Kids.

Nell’ambito dell’evento verranno presentati in anteprima live alcuni brani dell’EP di prossima pubblicazione che prende il nome dell’evento: “Kids for Peace”, vero e proprio manifesto musicale dell’evento e debutto di alcune delle voci soliste del coro “Barriera”, che interpreteranno brani da loro composti nell’ambito dei laboratori Next Generation Kids e Cetra, vedendo così premiato il loro impegno con la pubblicazione del proprio lavoro; unica eccezione dell’EP, la cover “Happy Xmas (War is over)”, quale inno alla pace e alla fratellanza tra i popoli, brano caratterizzante l’ispirazione dell’evento, che anticiperà la pubblicazione dell’EP in cui il coro “Barriera” figura tra gli interpreti insieme a Il Mito New Trolls, Johnson Righeira, Marco Ferradini, Danilo Amerio e Valentina Gautier.                                                                      

Il Mario Kart Grand Prix approda al Mercato Centrale

Giocare virtualmente, ma incontrandosi in una spazio reale, che nasce come luogo di ritrovo. Il Mercato Centrale di Torino pone al centro la parte migliore dei videogiochi,  quella che crea un legame vero, una sfida testa a testa, una connessione tra persone che amano giocare , indipendentemente dalla età.

Dopo l’ottimo riscontro della tappa inaugurale di Milano, Novo Exports e Mercato Centrale proseguono il percorso del Mario Kart Grand Prix con il secondo appuntamento ufficiale, in programma sabato 13 dicembre dalle 19 negli spazi del Mercato Centrale di Torino.

Questa manifestazione permette di replicare la formula vincente che ha conquistato il pubblico milanese, combinando gaming competitivo,  food experience e intrattenimento in un’unica serata dedicata ad appassionati, famiglie e curiosi.
La serata sarà caratterizzata da un torneo ufficiale di Mario Kart, in cui i partecipanti potranno mettersi alla prova in sfide avvincenti con un montepremi finale di mille euro. Anche i semplici appassionati potranno immergersi nell’atmosfera del gaming anche senza partecipare al torneo. Durante la giornata saranno disponibili postazioni free to play aperte a tutti per provare il gioco e vivere l’esperienza del Mario Kart Gran Prix.
Accanto alla possibilità di partecipare al torneo,  Mercato Centrale di Torino offrirà come sempre la bontà  delle sue botteghe,  con piatti provenienti da tutto il mondo e menù dedicati anche ai più piccoli e adatti ad ogni genere di richiesta. Al buon cibo e al gioco si unirà lo spettacolo dal vivo , con la partecipazione della content creator Nicole Senpai, amatissima dai gamer più giovani, e da Adrian Rednic, in arte Caleelyt, oltre a un terzo ospite a sorpresa.
Questo evento rappresenta non soltanto un’opportunità di divertimento, ma anche un modo per creare legami tra diverse generazioni di game, promuovendo la socializzazione dal vivo attraverso il gioco su uno schermo.
Il costo del biglietto di 20 euro comprende l’ingresso alla serata, l’accesso al torneo e all’area Free Play , dove si potrà giocare in tranquillità.  Incluso nel costo di iscrizione una card prepagata del valore di 15 euro, da utilizzare in qualsiasi bottega del Mercato Centrale.

Mara Martellotta