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“Adotta uno scrittore”, l’appuntamento con il progetto off del “Salone del Libro”

Dal 31 gennaio (XXI edizione)

Ritorna per oltre trenta scuole di tutt’Italia di Torino

L’elenco è considerevole. Non solo scrittrici e scrittori, ma anche fumettisti, illustratrici ed illustratori, giornaliste e giornalisti, saggisti, librai, rapper, divulgatori scientifici e magistrati: con 40 autrici e autori che incontreranno 976 fra studentesse e studenti di 38 scuole (comprese un’ospedaliera, l’Ateneo torinese e 11 scuole carcerarie) di 9 regioni italiane, dal nord al sud della penisola (new entry, la Liguria), riparte martedì 31 gennaio prossimo Adotta uno scrittore”, l’apprezzato progetto didattico e culturale (giunto alla sua XXI edizione) rivolto alle scuole piemontesi e italiane, dalle elementari all’università, ideato e organizzato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e sostenuto dalla “Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria”, in collaborazione con la “Fondazione con il Sud”.

“In vent’anni di attività – dicono gli organizzatori – Adotta uno scrittore’ ha saputo creare non solo significativi momenti di approfondimento sulla lettura e formative occasioni di confronto sulla scrittura, ma anche felici opportunità di discussione e dialogo sui tanti temi e spunti che le pagine dei libri (dati in dono agli studenti coinvolti) sanno da sempre offrire, accompagnando bambine, bambini, ragazze e ragazzi sulla strada della formazione di uno spirito critico e di una buona capacità di riflessione, per aiutarli ad appropriarsi di un loro personale sguardo sul mondo”. Obiettivo: l’incontro diretto in classe fra libro e scuola, fra gli studenti e i protagonisti, i più vari, del mondo della scrittura e della cultura in generale. Quaranta, si diceva. Dal “Premio Strega” (ma non solo) Melania Mazzucco, con il suo ultimo libro “Self Portrait. Il museo del mondo delle donne” (Einaudi) dedicato ai capolavori di artiste note e meno note, alle torinesi Stefania Bertola e Giulia Muscatelli, fino alla giornalista Rai Tiziana Ferrario con “La bambina di Odessa” (Chiarelettere), ai fumettisti Leo Ortolani, autore del recente “Musa” (Feltrinelli Comics) e Daniel Cuello con il nuovo “Le buone maniere” (Bao Publishing) e alla magistrata Marzia Sabella, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, autrice de “Lo sputo” (Sellerio), in cui parla del coraggio della prima testimone contro la mafia. Alcuni nomi fra i tanti. L’elenco completo e gli abbinamenti alle scuole con le relative date su: www.salonelibro.it  Anche per il 2023, ognuna delle adozioni prevede tre appuntamenti in presenza per ciascun autore e il quarto conclusivo lunedì 22 maggio alla XXXV edizione del “Salone Internazionale del Libro” di Torino.  Complessivamente, grazie  al progetto, nel corso degli anni, sono state portate a termine 471 adozioni per un totale di 13.618 studenti, dalla scuola primaria alle università fino agli istituti carcerari, coinvolgendo 300 tra gli autori e le autrici più importanti della letteratura italiana degli ultimi quarant’anni. Anche quest’anno, inoltre, “Adotta uno scrittore” avrà uno spazio sul “Bookblog”, la piattaforma digitale curata dagli studenti per raccontare attraverso articoli, interviste, reportage le iniziative del “Salone del Libro” nel corso di tutto l’anno. Autori, studenti e docenti costruiranno insieme un racconto partecipato del progetto, rendendo i contenuti fruibili liberamente su bookblog.salonelibro.it.

Dichiara Nicola Lagioia, direttore dal 2017 del “Salone Internazionale del Libro” di Torino: “Adotta uno scrittore è uno dei progetti di cui il ‘Salone’ va più orgoglioso. Nel corso dell’anno, per tutto l’anno, alcune delle personalità più importanti, originali e stimolanti della nostra scena culturale si recano nelle scuole – dalle scuole primarie fino alle università, ma anche nelle classi presso gli istituti penali minorili, le case circondariali e le case di reclusione – per dare origine a un percorso di grande valore didattico. In una dimensione laboratoriale (prendendosi dunque il tempo necessario) studenti e autori hanno modo di confrontarsi, di discutere, di fare insieme un tratto di strada che risulta per tutti un’esperienza importante se non indimenticabile. ‘Adotta uno scrittore’ risponde in modo esemplare a una delle nostre più alte vocazioni: la cura e la formazione delle nuove generazioni”.

g.m.

Nella foto:

–       Tiziana Ferrario

Prorogato il bando Premio InediTO – Colline di Torino

 2023 – 22° edizione

E’ arrivata la notizia dal direttore artistico Valerio Vigliaturo del prolungamento della scadenza del bando della 22° edizione del PREMIO INEDITO – COLLINE DI TORINO, si tratta di pochi giorni, giusto per dare ancora una possibilità ad eventuali ritardatari di far pervenire i loro elaborati. Si avrà tempo fino a sabato 4 febbraio. E’ l’Associazione Il Camaleonte, presieduta dallo scrittore Valerio Vigliaturo, a condurre da tantissimi anni tutta l’organizzazione del Premio. E desideriamo ricordare che da diverso tempo PREMIO INEDITO – COLLINE DI TORINO “respira” aria internazionale, con le varie partecipazioni da tutta la Comunità Europea, Australia e Asia. Nel Comitato d’onore si sono accomodati personaggi del calibro di Morgan, Umberto Piersanti, Paola Mastrocola e Cristiano Godano, solo per menzionare alcuni nomi, che sicuramente non necessitano di tante presentazioni.

Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura, ha ottenuto in passato il contributo e l’alto patrocinato del MIBACT, e nella scorsa edizione il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Chieri e Città di Moncalieri, il patrocinio e contributo in servizi della Città di Torino, il patrocinio di Città Metropolitana di Torino e Città di Chivasso, il sostegno di Fondazione CRTCamera di commercio di TorinoAmiat Gruppo Iren e la sponsorizzazione di  Aurora Penne. I partner sono Film Commission Torino Piemonte, Premio Lunezia, Festival Internazionale di Poesia “Parole Spalancate” di Genova, Biblioteche Civiche Torinesi, SBAM (Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino), Officina della Scrittura, Indyca Film, l’agenzia L’Altoparlante, e da questa edizione il Glocal Film Festival di Torino e la compagnia teatrale l’Accademia dei Folli. 

Per il bando completo consultare il sito: WWW.PREMIOINEDITO.IT

Per info: info@premioinedito.it, cell. 3336063633

Nasce a Torino la prima rassegna di “OFF TOPIC” dedicata a libri e “podcast”

“Senti chi parla”

Da giovedì 26 gennaio

“Ideare, valorizzare, educare, diffondere e connettere”: questi i principi, non pochi, su cui si fonda “OFF TOPIC”, l’“hub culturale”(progetto del “Torino Youth Centre”), riconosciuto dal Comune di Torino come “Centro di Protagonismo Giovanile” e sede di attività formative (corsi, workshop, conferenze) e co-working, nonché di residenze artistiche, musica live, teatro, proiezioni, attività sociali e di promozione del territorio e quant’altro. Tanta progettazione e intenso impegno. Su questa linea nasce e si muove, da giovedì 26 gennaio (ore 19,30), anche “Senti chi parla”, la prima rassegna dedicata interamente alle presentazioni di libri e podcast, nata con il patrocinio del “Salone OFF” del “Salone del Libro”, che ogni giovedì porterà un nuovo ospite sul palco del “Bistrò” di via Giorgio Pallavicino 35, a Torino.

Il primo appuntamento è con Martino Gozzi per la presentazione de Il libro della Pioggia, edito da “Bompiani”. Nato a Ferrara nel 1981, scrittore e traduttore nonché amministratore delegato della “Scuola Holden” di Torino, Gozzi scrive un “memoir” che racconta il congedo lento ed eroico di Simone, “un giovane uomo con il dono di saper e farsi amare”. La carriera di Martino Gozzi inizia nel 2004, con la pubblicazione del suo primo romanzo, “Una volta Mia” edito da “PeQuod”. Con “Feltrinelli” ha in seguito pubblicato “Giovani promesse” (2009) e “Mille volte mi ha portato sulle spalle” (2013).

“Il libro della Pioggia” racconta di Martino e Simone. Un’amicizia epica la loro, tenuta insieme dalla musica e dalla giovinezza. Simone suona il basso mancino come Paul McCartney, ha una band e scrive musica. Se ne va troppo presto. Martino, voce di questo romanzo-mémoir, racconta la loro storia e la traccia che Simone ha lasciato nella vita di chi lo ha amato. “Simone – sottolinea Gozzi – è la pietra di paragone, il punto di riferimento, l’irrinunciabile metro rispetto a cui misurare col passo pacato della maturità le tappe di una vita: Ferrara, Torino, la scrittura, il matrimonio, la paternit- à, la musica, i cambiamenti”.

Quando abbiamo pensato di creare ad ‘OFF TOPIC’ una rassegna di presentazione di libri e podcast – dichiara da parte sua il Direttivo dell’‘Hub culturale’ – non potevamo non includere il ‘Salone del Libro’ con la sua rassegna ‘OFF’. Come sempre il nostro Hub tende reti alla città e alle sue eccellenze nella ferma convinzione che la Cultura debba essere ponte per unire teste e contenuti, per moltiplicare, per creare il senso di ‘civitas’ imprescindibile all’identità di una comunità sempre più multiforme. Non è del resto questo il significato più denso della parola ‘città’ ?”.

Prenotazione per cena consigliata, scrivendo a: #Bistrò di OFF TOPIC, su WhatsApp al 338/4463855

g.m.

 

Nelle foto:

–       Cover “Il libro della pioggia”

–       Martino Gozzi, Photo credits Paolo Properzi

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Annie Ernaux  “Il ragazzo”      -L’Orma editore-  euro  8,00

E’ l’ultimo libro del Premio Nobel 2022 Annie Ernaux, e racconta in prima persona l’amore con un uomo più giovane di 30 anni. Uno studente che non ha nome, volto, né descrizione fisica; ma è diventato il suo amante quando lei aveva 54 anni ed era madre di due figli ormai adulti, quasi coetanei del suo nuovo amore.

Un testo breve in cui la scrittrice 82enne -che ha fatto del racconto della sua vita la personale cifra stilistica- ripercorre, con l’intimità di una confessione, i passaggi in cui lui l’aveva cercata con insistenza per lettera. Dapprima le remore di lei per il gap generazionale, poi una serata al ristorante ed è rimasta affascinatadalla timidezza del giovane.

E’ nata così una relazione fuori dagli schemi. Lei matura borghese benestante e celebre; lui uno squattrinato apatico, indifferente al lavoro e all’impegno politico.

Il seguito è quello di ripetuti incontri tra serate insieme, litigi, film e sesso con quello studente sempre in bolletta, che le ricorda i tempi in cui anche lei annaspava nella vita e nei problemi economici. Lui ha una fidanzata che lascia per frequentare liberamente la donna in menopausa; continua ad incontrarla in gran segreto e la ama con la foga ormonale della gioventù.

Come andrà a finire lo scoprirete. Per la scrittrice questa liaison proibita e clandestina rappresenterà anche un ulteriore tassello nella sfida alle convenzioni sociali che ha sempre combattuto.

 

Sara Durantini Annie Ernaux. Ritratto di una vita”   -dei Merangoli edizioni-   euro 18,00

Sara Durantini, scrittrice e collaboratrice di svariate riviste librarie online e cartacee, da quando ha letto il primo testo della Ernaux, a 20 anni, ne è rimasta affascinata; dalla donna e dalla sua potente scrittura in cui mette nero su bianco la sua vita, le sue emozioni e i suoi pensieri.

Questo libro -tra saggistica, narrativa e giornalismo- contiene un ritratto inedito della vincitrice del Premio Nobel. A partire dall’infanzia a Lillebone in Normandia, all’adolescenza, poi gli studi, l’aborto, il matrimonio e i figli; insomma la vita della scrittrice. Frutto di approfondite ricerche, queste pagine delineano un preciso quadro biografico della scrittrice.  

Culminano con l’incontro a Cergy e l’intervista (forse più un’amabile chiaccherata tra donne) che la Ernaux concede alla Durantini. Una lunga intervista inedita in cui la Ernaux svela anche dettagli mai raccontati prima dei suoi rapporti con i genitori; la madre in primis, che per anni è stata il suo modello di riferimento. Poi la scoperta di Simone de Beauvoir e una nuova consapevolezza di sé come giovane donna dagli orizzonti più ampi.

Torna anche il tema dell’aborto che la Ernaux ha vissuto traumaticamente in prima persona e di cui ha scritto. Il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza rimane per la scrittrice  un principio inviolabile, che dovrebbe essere garantito a tutte le donne dalla Costituzione, in termini di legge e lontano dai pericoli della clandestinità. Ma nell’intervista vengono toccati infiniti altri argomenti sui quali la Ernaux esprime il suo sguardo lucido e profondo.

 

Rebecca West  “Il ritorno  del soldato”   –Fazi Editore- euro 16,00

Questo è il libro di esordio di Rebecca West, pseudonimo della scrittrice inglese  Cicely Isabel Fairfield, nata nel 1892 e  morta nel 1983. Una vita romanzesca in cui è stata anche instancabile viaggiatrice, giornalista, critica letteraria e femminista ante litteram. L’autrice della fortunata trilogia dedicata alla famiglia Aubrey, in questo suo primo romanzo aveva  invece affrontato un tema tragico e complesso: le conseguenze della guerra sull’animo umano. E da questo romanzo fu tratto l’omonimo film nel 1982.

Chris Baldry torna dalla guerra, atteso nella signorile casa sulle colline inglesi dalla moglie Kitty e dalla cugina Jenny. Ma quando era al fronte il soldato ha perso la memoria, ora non riconosce nulla della vita che aveva lasciato per imbracciare le armi. L’orrore delle trincee e della morte dei compagni ha segnato non tanto il fisico quanto la sua psiche e sono stati cancellati i ricordi degli ultimi  15 anni.

L’uomo che torna dalla Francia e varca la soglia della bella magione di Baldry Court è un perfetto sconosciuto, incapace di riconoscere volti e ruoli che questi svolgevano nella sua esistenza precedente. L’unico ricordo al quale si è fermata la sua mente risale al primo lontano amore. Nelle estati della giovinezza i primi sentimenti e sconvolgimenti del cuore erano stati per Margaret, la figlia di un fattore locale, ora donna segnata dalla vita ed invecchiata.

Eppure è a lei che Chris fa riferimento tornato dal fronte; mentre nei confronti di quella che gli dicono essere sua moglie adotta una garbata educazione.  Il romanzo racconta come nell’anima e nella mente di un uomo possano albergare sentimenti di cui gli altri sono all’oscuro, e di come il tempo sembri dilatarsi prolungando nel presente un amore lontano.

 

Jumpa Lahiri   “Racconti romani”    – Guanda-   euro 17,00

E’ bellissimo questo libro che è la storia d’amore tra Roma e la scrittrice nata a Londra  nel 1967 da genitori bengalesi, cresciuta negli Stati Uniti.

Jumpa Lahiri, vincitrice del Premio Pulitzer con il romanzo di esordio “L’interprete dei malanni” nel 2000, oggi vive tra New York e Roma dove (quando è libera dal suo lavoro di docente universitaria negli Stati Uniti) abita in un appartamento con terrazza sulle pendici del Gianicolo.

Il suo rapporto con il nostro paese è profondo, anche perché ci ha vissuto a lungo e studiato; tanto che oggi padroneggia perfettamente la nostra lingua e dal 2014 scrive e pubblica in italiano.

A Roma dedica questi 9 racconti che narrano la Città Eterna da 9 differenti punti di vista.

Dallo sguardo che la figlia del custode di una villa getta sulla famiglia che l’affitta per le vacanze alla donna americana trasferitasi in Italia e rievoca il passato, dall’uomo che ricorda le serate trascorse a casa di un’amica scomparsa all’ultimo brano ,“Dante Alighieri”, che è in parte autobiografico. La protagonistainfatti è una giovane americana (di probabili origini indiane) che ha scelto l’italiano come materia dei suoi studi, diventandone una specialista che divide la sua esistenza tra le due sponde dell’Atlantico.

Ma il fulcro del libro è comunque Roma, ritratta non solo nella sua bellezza, ma anche nelle sue pieghe più sgradevoli e difficili. Nei vari personaggi c’è sempre una parte della Lahiri; persone (le cui origini etniche non vengono chiarite, ma sottintese) che si sentono un po’ fuori luogo,  alla ricerca di una casa, oppureaffannate tra più case e vite diverse.

Racconti che mettono a nudo anche razzismi piccoli e grandi che i migranti subiscono quotidianamente; così come vengono smascherate pure  le meschinità di certa borghesia intellettuale.

 

Gli Agnelli Tragedie e misteri della famiglia che ha dominato il Novecento

Il 24 gennaio 2003, nella villa di Frescòt a Torino, l’Avvocato Giovanni Agnelli si spegneva a ottantuno anni di età.

Dalla Fiat agli scandali della Vecchia Signora: tutti i segreti della più importante dinastia imprenditoriale italiana

La vita di Giovanni Agnelli è stata costellata di grandi successi che lo hanno trasformato in uno degli uomini più ammirati al mondo. Non furono però tutti di rose e fiori i giorni dell’Avvocato. Sin da ragazzo la sua vita fu colpita da tragedie famigliari, alcune circondate da un alone di mistero: la scomparsa del padre, la morte della madre, la principessa Virginia Bourbon del Monte di San Faustino, fino al suicidio del figlio Edoardo. Ma se dal fascicolo giudiziario facesse capolino una sconcertante verità alternativa, per cui Edoardo sarebbe invece stato assassinato? E dove sono oggi tutte le ricchezze possedute dagli Agnelli, che gli eredi potrebbero non aver mai recuperato? Antonio Parisi racconta, con assoluta fedeltà e dovizia di particolari, i misteri e i retroscena della famiglia che ha dominato il nostro Novecento.

Antonio Parisi (Ginosa, 1960) è giornalista ed esperto di storia delle grandi dinastie. Ha diretto l’emittente nazionale Rete mia e il quotidiano «Il Meridiano». Ha pubblicato libri d’inchiesta su Vaticano, caso Parolisi, Isis, enti inutili e Ucraina. Da anni segue il caso della morte di Edoardo Agnelli, la cui vicenda è stata al centro di una clamorosa puntata di La storia siamo noi.

 

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Instagram: @diarkos_editore

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Torna a Torino il book club dedicato alla letteratura europea

Torna nel 2023 BookLab OFF, il book club dedicato alla letteratura europeaorganizzato dall’APS Dynamis – Il luogo del pensiero sotto il patrocinio di Fondazione Bellonci e in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e Polo Culturale Lombroso16.

Quattro gli incontri in programma da gennaio a marzo, presso la Biblioteca Civica Natalia Ginzburg di Torino,dedicati a due opere finaliste del Premio Strega Europeo 2022: Un amore di Sara Mesa (La Nuova Frontiera) e Punto di fuga di Mikhail Shishkin (21Lettere). Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti.

Giovedì 19 gennaio e giovedì 2 febbraio dalle 18 alle 19 il gruppo di lettura di BookLab OFF si riuni per parlare di Un amore, tradotto da Elisa Tramontin. Il romanzo racconta la storia di Nat, giovane traduttrice che si trasferisce in un paesino della Spagna rurale, e affronta tra le altre cose il tema del linguaggio come forma di esclusione.Giovedì 2 marzo e giovedì 16 marzo, sempre dalle 18 alle 19, il libro protagonista del gruppo di lettura sarà invece Punto di fuga, tradotto da Emanuela Bonacorsi: un romanzo sui misteri della vita e sull’accettazione della morte, vincitore ex aequo del Premio Strega Europeo 2022.

BookLab OFF fa parte del progetto BookLab, giunto quest’anno alla seconda edizione: una rassegna di incontri dedicati ai libri del Premio Strega Europeo che ospita autori, traduttori ededitori, sempre organizzata da Dynamis – Il luogo del pensiero sotto il patrocinio di Fondazione Bellonci e in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e Polo Culturale Lombroso16. I prossimi appuntamenti di BookLab in via Lombroso 16 si terranno giovedì 16 febbraio alle 19 e giovedì 30 marzo alle 19: maggiori informazioni e ulteriori aggiornamenti sono sempre disponibili sulla pagina Facebook (Dynamis – Il luogo del pensiero), Instagram (@dynamis.luogodelpensiero) e Twitter (@dynamis2016) dell’associazione. Tra gli impegni di Dynamis per il 2023 c’è anche Come si fa un romanzo – Corso di scrittura europea tenuto dallo scrittore Demetrio Paolin, già docente di scrittura creativa alla Scuola Holden e finalista al Premio Strega 2016.

CHI SIAMO E CHE COSA FACCIAMO

Dynamis – Il luogo del pensiero(www.luogodelpensiero.it) è un’Associazione di Promozione Sociale che opera in ambito culturale, fondata nel 2018 da un gruppo di studenti universitari di Torino. Negli anni precedenti alla pandemia, Dynamis ha organizzato la serie di incontri L’arca di Noè e il concorso per giovani artisti e ciclo di conferenze Forme del Desiderio. Dal 2020 l’attività dell’Associazione si è concentrata sugli incontri online di Casa del pensiero e i progetti dedicati alla letteratura contemporanea, italiana e straniera, come il BookLab e i podcast di DynamisInternazionale. Studenti universitari, dottorandi, ma anche artisti, professionisti, appassionati di cultura: Dynamis è uno spazio aperto per il confronto e per la formazione collettiva, un vero e proprio “luogo del pensiero” in dialogo costante con i luoghi della nostra vita di tutti i giorni.

Il nuovo romanzo di Gabriella Carmagnola “Non lo dire a nessuno”

TORINO, AL CIRCOLO DEI LETTORI

Un noir provocatorio e toccante sulle cicatrici infantili che ci cambiano la vita

Ne parla Vittorio Bo con l’autrice

 

E’ stato presentato per la prima volta da Giovanni Floris a Dimartedi’, su LA7, il nuovo romanzo di Gabriella Carmagnola “Non lo dire a nessuno”, poi a Roma alla Casa del Cinema, a Milano al Teatro Franco Parenti con le letture di Angela Finocchiaro, riscuotendo il favore del pubblico e della critica. E’ quindi arrivato il momento per Gabriella Carmagnola di fare tappa a Torino, città in cui è nata. “Non lo dire a nessuno” verrà presentato al Circolo dei Lettori, dove Vittorio Bo ne parlerà con l’autrice. Insieme dialogheranno con il pubblico e scopriranno aspetti inediti e nuove chiavi di lettura di questo sorprendente romanzo. L’appuntamento è martedì 17 gennaio al Circolo dei Lettori, Sala della Musica, alle ore 18, via Bogino 9.

Quali tracce lasciano i traumi di quando eravamo bambini, di cui abbiamo perso la memoria? Quanto pesano sulle persone che diventiamo e sul nostro futuro? Lo racconta senza filtri Lucia, la protagonista di “Non lo dire a nessuno”.

Lucia è nata negli anni ’60 da una famiglia dell’alta borghesia industriale lombarda. Nella sua primissima infanzia è vittima di una violenza di cui le restano flash precisi nella memoria.  “Non lo dire a nessuno” è la storia, in presa diretta, a tratti cruda, di un segreto inconfessabile e delle sue conseguenze. Ma è anche un percorso di formazione, in cui una bambina, che negli anni diventa donna, racconta il suo dolore e cosa comporta: dal desiderio di dimenticare e cancellare, alla volontà sempre più forte di rivalsa.

Il romanzo attraversa quarant’anni di vita e di storia italiana catturando come in una fotografia eventi decisivi per il nostro Paese: dal boom economico, ai fermenti studenteschi, agli anni di piombo, alle passerelle della moda made in Italy, fino all’irrompere delle inchieste della magistratura sulla scena politica.  Un’Italia in profonda trasformazione, in cui si stanno affermando temi oggi centrali: la parità di genere sul lavoro, la difesa dell’ambiente, la tutela dell’infanzia.

Gabriella Carmagnola tesse in questo nuovo romanzo una trama avvincente, toccante, a tratti provocatoria, che inchioderà il lettore fino all’ultima pagina. L’autrice attraverso le vicende personali di Lucia offre lo spunto a diversi piani di lettura: un racconto noir, che si svolge tra il lago di Como, le comunità monastiche, la Milano da bere, il jet set di New York e Londra; uno sguardo lucido e ancora attuale sulla condizione della donna anche in contesti sociali agiati; un atto di accusa contro l’omertà che circonda i crimini contro l’infanzia; una lotta incessante per uscire da un trauma attingendo alle proprie risorse interiori. Una lotta incessante che dura una vita.

 

“Non lo dire a nessuno” è acquistabile in tutte le librerie e sulle principali piattaforme online.

GABRIELLA CARMAGNOLA

Gabriella Carmagnola, nata a Torino, città in cui ha vissuto la prima parte della sua vita, è scrittrice, giornalista ed esperta di comunicazione. Si è laureata in Filosofia Teoretica con Gianni Vattimo, con una tesi sulla concezione della verità nella filosofia contemporanea. Ha poi sviluppato la sua esperienza professionale nelle importanti società americane Du Pont de Nemours Italiana e Dow Chemical Italia e, per più di vent’anni, è stata manager di spicco del settore assicurativo, come capo della comunicazione di ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. Ha pubblicato in precedenza il romanzo “L’Inganno” (1999). Tiene una rubrica di invito alla lettura dei classici su TiscaliNews. Ha collaborato nelle pagine di cultura di vari giornali.

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L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Cristina Comencini   “Flashback”      Feltrinelli    euro  18,00

Questo libro della regista, sceneggiatrice, drammaturga e scrittrice Cristina Comencini, è diviso in 4 parti strettamente collegate tra loro. In ognuna c’è un flasback, un breve lampo del passato che, attraverso un’amnesia globale transitoria, trascina la protagonista nei panni di 4 donne del passato, appartenenti a precisi momenti rivoluzionari.

Si tratta di episodi che le sono capitati davvero; brevi interruzionidella coscienza, in cui ci si stacca dal proprio io, e dalle quali si torna indietro senza gravi conseguenze.

E’ la sua opera più personale perché interseca la vita del padre –il regista Luigi Comencini- della madre e delle sorelle. Quasi un’autobiografia narrata attraverso 4 voci di altre epoche.

Ci ha lavorato a lungo, 4 anni, perché per ogni personaggio ha dovuto condurre un’approfondita ricerca storica cercando di ricostruire dettagli della vita quotidiana di allora.

Le 4 donne sono vissute in momenti diversi, caratterizzati tutti daprofondi cambiamenti. Eloisa, cocotte ai tempi della Comune di Parigi del 1871; Sofia che vorrebbe fare l’attrice, ma per amore invece lega il suo destino alla  Rivoluzione Russa di ottobre; Elda, giovane operaia realmente vissuta e coinvolta  nella Resistenza del  Friuli tra 1944 e 45; infine Sheila, la fidanzata 17enne di un musicista ai tempi della Swinging London degli anni Settanta che ha rivoluzionato usi e costumi.

Nei vari flasback che corrispondono a un momento difficile della vita della scrittrice, le storie delle 4 donne si intrecciano alla sua. Ai suoi ricordi –dal padre grande cineasta alla villeggiatura ad Ischia con la famiglia alla maternità precoce del suo primogenito, il politico Carlo Calenda, dall’educazione ricevuta alle idee politiche.  E le storie interagiscono con la vita dell’autrice contribuendo a cambiare anche il suo vissuto presente, nel senso che addentrandosi nella vita dei personaggi, con queste incursioni in anime e tempi passati, qualcosa si è modificato anche in lei.

 

Pierre Lemaitre  “Il gran mondo”    -Mondadori-  euro  23,00

E’ il primo di 4 romanzi che lo scrittore francese vincitore del Premio Goncourt (nel 2013 con “Ci rivediamo lassù”) dedica ai “Trente Glorieuses” anni del boom economico e sociale del suo paese, dal 1945 al 1975.

Fa parte del progetto complessivo di 10 romanzi storici in cui Lemaitre vuole ripercorrere il XX secolo. Piano ambizioso iniziato con la trilogia  dei “Figli del disastro”, (dal primo dopoguerra al 1948), prosegue ora  con “Il gran mondo” (primo di 4), mentre gli ultimi 3 dovrebbero abbracciare l’arco di tempo  che va dalla crisi petrolifera alla caduta del muro di Berlino.

“Il gran mondo” racconta le vicissitudini della famiglia Pelletiertra Beirut, Parigi e Saigon. L’inizio è a Beirut nel 1948, dove il capostipite, Louis, da anni emigrato in Libano, è riuscito a trasformare negli Anni Venti, un modesto saponificio in una fiorente industria; fiore all’occhiello  dell’economia del paese e della quale va giustamente orgoglioso.  Ha 4 figli i cui piani di vita però vanno in direzioni diverse dall’azienda di famiglia.

Louis punta soprattutto sul primogenito Jean, al quale vorrebbe lasciare le redini degli affari; ma il figlio, soprannominato Bouboule per la tendenza a rimpinguarsi, è un uomo emotivo, irrisolto e debole. Sposato con l’insopportabile e prepotente Geneviève, arrivista e traditrice che sperava in una vita facile, ne è totalmente succube. Jean si rivela inadatto a proseguire il lavoro paterno, e finisce per  trasferirsi a Parigi, dove continuerà a nascondere un segreto che sarà uno dei temi portanti del romanzo.

Nella capitale francese plana anche  il secondogenito dei Pellettier, François, che ai genitori ha detto di volersi iscrivere all’Accademia di Belle Arti, mentre in realtà sogna  di diventare giornalista. Assunto come cronista da “Journal du soir” indagherà su un brutale omicidio.

Il terzogenito, Etienne, il più sensibile dei 4, raggiunge Saigon  per stare accanto all’uomo che ama. E’ Raymond, legionario belga che sta combattendo nella guerra di Indocina (dove l’esercito francese è impegnato contro la ferocia dei viet-minh),scomparso durante una pericolosa missione.

Infine la più piccola, Hélène, 18 anni e un’anima ribelle, il cuidestino si compie tra le braccia di amanti e droghe.

Una saga familiare che Lemaitre racconta partendo da elementi storici che fanno da sfondo ai personaggi, ma senza prevaricare le loro storie. Un romanzo elegante ed affascinante, un puzzle in cui si incastrano: disavventure, imbrogli, omicidi, derive della guerra coloniale e contraddizioni del secondo dopoguerra, scandali finanziari e tribolazioni varie.

Il romanzo lascia molti destini in sospeso e l’appuntamento è con il seguito.

Irene Némirovsky   “Tempesta in giugno”  -Adelphi-   euro  20,00

Questa è la seconda versione di “Suite francese”, più asciutta e in presa diretta, dattiloscritta dal  marito, corretta a mano dalla Nemirovsky, con capitoli nuovi e altri rimaneggiati. E’ rimasta incompiuta perché la scrittrice venne arrestata nel 1942 e deportata ad Auschwitz da cui non farà più ritorno. Morirà di tifo nel lager. Queste pagine sono rimaste protette in una valigia che le figlie bambine si sono trascinate appresso nella loro fuga attraverso la Francia occupata.

La nuova versione apre la “Suite” con 4 capitoli inediti in cui riviviamo tutto l’orrore di quel momento storico drammatico. E’ il racconto della fuga da Parigi nel giugno 1940 quando i tedeschi sono alle porte della capitale e non resta che abbandonare tutto per cercare di mettersi in salvo.

In queste pagine c’è tutta l’angoscia caotica che travolge le vite dei vari personaggi che la Nemirovsky mette a nudo. Un gruppo eterogeneo di persone che va da una famiglia della borghesia arricchita a uno scrittore egocentrico e la sua amante, da un collezionista a una coppia di funzionari modesti e di grande cuore,…per citarne almeno alcuni.  Destini tragici e in fuga che impattano contro tutto l’orrore nazista, e che la scrittrice ci narra con la sua scrittura meravigliosa, piena di ironia, sensibilità e intensissima.

Pagine messe  in salvo dalle figlie e alle quali molti anni dopo si dedicò una delle due, Denise, decifrandole con infinito rispetto. Grazie a lei ora possiamo scoprire un ulteriore capolavoro.

 

 

Arthur Phillips   “Il re ai confini del mondo”   –Fazi Editore-   euro  18,50

Questo romanzo storico prende il via quando la grande sovrana inglese Elisabetta I è anziana e ad  un passo dalla morte, nel 1601. La regina vergine, che ha sempre rifiutato le offerte di matrimonio dei potenti dell’epoca, non ha avuto figli ed ora si apre una sorta di baratro per quanto riguarda la successione.

Dopo decenni di feroci lotte tra protestanti e cattolici, in linea teorica il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, figlio della regina cattolica Maria Stuarda che Elisabetta aveva mandato al patibolo. Ma corrono voci incerte sulla fede più profonda di Giacomo e si teme un ritorno al passato, alla lotte tra le due fedi e a nuove sanguinose guerre intestine.

Occorre dunque scoprire quale sia il vero credo religioso del sovrano  scozzese, e della missione viene incaricato Geoffrey Belloc, uno dei collaboratori più fidati della Corona inglese, che a sua volta si servirà dell’abilità di Mahmoud Ezzedine, medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l’ultima visita della delegazione diplomatica dell’Impero Ottomano.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Benedetta Cibrario “Per ogni parola perduta” -Mondadori- euro 20,00

L’idea di questo libro è venuta alla scrittrice (che vive a Londra, ma è torinese da parte di padre e partenopea da quella materna) durante un viaggio in Russia, a Krasnodar, fatto insieme ad altri scrittori.

Lei, convinta (fin dal suo romanzo di esordio “Rossovermiglio” del 2007) che le città e i luoghi che attraversiamo siano pronti a raccontarci infinite storie di chi ci ha preceduti – se solo sappiamo ascoltare con un orecchio particolarmente sensibile- anche in questa sua ultima fatica letteraria parte da questa idea.

Lo spunto è una statua di Puškin che innesca una sorta di corto circuito e la riporta ad uno scrittore che aveva letto anni prima. E’ Xavier de Maistre, autore di “Viaggio intorno alla mia camera”; nato a Chambéry nel 1784 e primo scrittore ad essersi librato in cielo a bordo di una mongolfiera.

Da lì la scrittrice approfondisce le ricerche e finisce per imbastire una storia in cui centrale è come si vive quando si è sospesi tra due culture e due mondi, incapaci di stabilire a quale appartenere.

In questo limbo si trova la protagonista, Sofia, italiana planata a Oxford che diventa un’abile restauratrice tessile, la prediletta di un collezionista appassionato di mongolfiere, Edmund.

Nella cittadina inglese trova anche l’amore, e sposa il giovane e brillante storico Nicola Obreskov impegnato in una ricerca sui russi immigrati in Italia tra fine Ottocento e inizi Novecento. Poi la vita si strappa quando Nicola muore e Sofia tenta di curare il dolore isolandosi da tutti.

A fare breccia nella suo lasciarsi andare è proprio Edmund, che la coinvolge nel restauro della mongolfiera che si è appena aggiudicato ad un’asta; si era levata in cielo a Chambery nel lontano 1784 ed era proprio quella con a bordo de Maistre.

Nella cittadina francese vive Pauline, erede di una libreria antiquaria prossima al fallimento, ma che si ostina a tenere aperta.

Per gli strani intrecci del destino Sofia e Pauline si incontrano proprio tra quei libri rari. Sono quasi coetanee, ma molto diverse tra loro; eppure scoprono un filo d’intesa che le lega. Mentre si avventurano nelle ricerche sulle tracce di de Maistre entrambe cercano di ricucire anche i fili spezzati delle loro vite, sullo sfondo di una Chambery particolarmente malinconica.

 

 

Kristin Valdez Quade “Le cinque ferite” -La nave di Teseo- euro 20,00

E’ la storia delle tribolazioni dei Padilla, nel New Messico, e le 5 ferite corrispondono ad altrettante generazioni diverse di questa famiglia, che si trovano a convivere per una serie di parti precoci e adolescenti incinte. Un mix di personaggi tormentati, falliti e sconfitti; a partire dall’anziano zio Tio Tive, memoria storica della famiglia e della tradizione, per arrivare a Connor, che è l’ultimo appena nato dalla 15enne Angel.

Il romanzo scandisce proprio il primo anno di vita di Connor durante il quale si muovono i membri di questo nucleo familiare complesso.

Amedeo, 33enne sfaccendato e senza lavoro, facile alla tentazione del bere, mantenuto dalla madre Yolanda, a sua volta alle prese con una diagnosi terribile da tenere nascosta ai parenti quanto più a lungo possibile. Angel è la figlia di Amedeo e della ex moglie Marissa, e si presenta con una creatura in grembo quando è lei stessa ancora una bambina.

L’anziano Tio Tive è il personaggio rimasto ancorato al passato, quello in cui il villaggio era una comunità unita; solo Yolanda ha ancora vaghi ricordi di quell’epoca, ma da allora ha fatto un bel tratto di strada e di ascesa sociale. Sua figlia Valerie è andata al college, aprendosi nuove opportunità di futuro che però l’hanno allontanata dalle sue origini. Poi un corollario di altri personaggi e destini.

Un romanzo in cui si intrecciano azioni, pensieri, gioie e fallimenti di uomini tendenti a perdersi, genitori disarmati, pigrizia, disoccupazione, bevute e droghe. Ma anche commovente e profonda umanità, quella che riporta un po’ in carreggiata chi sta deragliando.

Un corposo arazzo scritto dalla talentuosa Kierstin Valdez Quade, nata ad Albuquerque in New Messico; statunitense di madre messicana, figlia di un geologo che la famiglia ha seguito in giro per il mondo e per il suo lavoro, compreso un periodo in Australia.

La Valdez è docente di Scrittura Creativa a Princeton ed ha al suo attivo parecchi riconoscimenti e premi. E’ diventata un caso letterario fin dal suo esordio con la raccolta di racconti “Night at the Fiestas” nel 2015 e ancora inedito in Italia.

 

Avni Doshi “Zucchero bruciato” -Nord- euro 19,00

Questo romanzo di esordio di Avni Doshi ha il potere di scandagliare i mille risvolti di un rapporto conflittuale tra madre e figlia: con tutti i nervi scoperti, le incomprensioni, la miscela di amore e odio che un legame così fondante può racchiudere e alimentare.

La giovane autrice è nata nel New Jersey da genitori indiani, ha studiato storia dell’arte al Barnard College di New York prima di andare a vivere a Dubai, e “Zucchero bruciato” è entrato nella rosa dei finalisti del Brooker Prize.

Voce narrante è quella di Antara, figlia che si è sempre sentita trascurata dalla madre Tara, che ora sta scivolando nella demenza senile. Antara è una giovane artista indiana, figlia unica di una donna che ha ostinatamente messo se stessa e le sue ribellioni al primo posto, facendo scelte di vite su misura per lei e non per la piccola. Ora la madre è aggredita dalla malattia ed ha bisogno di quella figlia accantonata.

E’ l’occasione per Antara di esplorare il tormentato rapporto che le ha segnato la vita.

I medici non offrono speranze in merito all’Alzheimer di Tara, che al momento riesce ancora a vivere da sola; ma a rischio continuo per le dimenticanze che costellano il suo quotidiano, in pericoloso bilico tra sprazzi di lucidità e buio della mente. Viaggia nella vaghezza, dimentica dove si trova e cosa sta facendo, sfiora incidenti domestici e tragedie.

Antara se ne prende cura e ricostruisce il passato della famiglia. Dal matrimonio di convenienza dal quale la madre era scappata, poi svariati amanti, la convivenza con un guru, ed infine si era ridotta a mendicare. In questa vita complicata e ribelle, per Tara la figlia era stata un peso, più una valigia da trascinarsi dietro che non una creatura da amare.

La convivenza costringe Antara a scavare sempre più a fondo nei suoi sentimenti, nel rapporto con chi l’ha messa al mondo. Nascono così pagine dolorose che scarnificano l’anima e affondano la lama nella complessità e nelle contraddizioni del rapporto tra madre e figlia.

 

Aurora Venturini “Le cugine” -SUR- euro 16,50

Aurora Venturini è una scrittrice sudamericana particolarmente interessante. Nata a La Plata in Argentina nel 1921, in una famiglia di immigrati italiani (una lontana parentela con Giuseppe Tomasi di Lampedusa), morta a Buenos Aires nel 2015, è stata di fatto scoperta quando aveva 85 anni, proprio con “Le cugine”.

In età decisamente avanzata e dopo essere stata sempre presente sulla scena letteraria argentina del 900 ha ottenuto successo e riconoscimenti tardivi, diventando un caso letterario e vincendo il Premio Nueva Novela.

Era stata una giovane poetessa militante peronista e amica personale di Evita Perón; dopo il colpo militare del 1955 che mise fine a quel regime riuscì a scappare in Europa e si stabilì a Parigi. Nella capitale francese conobbe e frequentò intellettuali vicini a Sartre e De Beauvoir.

Rientrata in Argentina scrisse poesie e racconti che pubblicò presso editori minori.

Le cugine” racconta la storia della famiglia Lopez e un mondo di disgraziate deformi o gravemente minorate, depresse. Dalla capofamiglia alle sorelle, dalle cugine alle amiche, tutte le creature del romanzo sono penalizzate da gravi svantaggi fisici e mentali che le fanno arrancare nella lotta per la vita. Gli uomini se ne sono andati o è come non esistessero; e sono solo donne quelle che vivono in una modesta casa di un quartiere popolare di Buenos Aires.

Nane, deformi, con la schiena bifida, o con problemi cognitivi e di linguaggio, costituiscono un mondo a sé stante che la Venturini dipinge con humor nero.

A raccontare il microcosmo difficile di queste donne è Yuna, lucida voce narrante, arguta osservatrice disincantata di ciò che la circonda, tra deformità, separazioni, violenze che rendono grama la vita. Nelle sue pagine prendono vita la sorella Betina, condannata alla sedia a rotelle, ad essere molestata e umiliata dal destino. La cugina lillipuziana che nonostante il suo nanismo pratica la professione più antica del mondo e spiega a Yuna i fatti della vita, ovvero i meccanismi di sesso e procreazione. E’ in questo habitat umano che Yuna cresce e si fa strada scrivendo e dipingendo, anche se sempre dubbiosa sulle sue reali possibilità di riscatto e superamento delle tare genetiche ereditate dalla famiglia.

 

Amedeo Balbi “Su un altro pianeta” -Rizzoli- euro 17,50

Quando la terra non sarà più ospitale noi “sapiens” ci estingueremo diventando i dinosauri del futuro, oppure dovremo cercarci un’altra terra su cui vivere, e in tal caso, dove andremo nello spazio? E’ la domanda di portata cosmica che si pone l’astrofisico Amedeo Balbi in questo libro che parla del futuro incerto dell’umanità e lo fa con un linguaggio accessibile a tutti.

L’odierno riscaldamento globale è nulla in confronto a cosa accadrà pressappoco tra 7,5 miliardi di anni. L’energia solare aumenterà del 10 per cento, la temperatura supererà i 50 gradi e nel giro di una manciata di milioni di anni si innescheranno processi che faranno evaporare gli oceani e desertificheranno il pianeta.

Come sappiamo, noi siamo tra i principali nemici del nostro habitat. A minacciare il nostro mondo ci sono poi anche altri pericoli che gli esperti studiano a fondo. Una delle possibilità è che la morte arrivi dal cielo con comete e asteroidi che colpiscano la Terra con una certa frequenza e portate differenti. Oppure dal suo centro stesso con devastanti eruzioni vulcaniche. Insomma pensiamo pure a un futuro altrove, parecchio lontano…

Dove potremo emigrare? Su Marte o fuori dal sistema solare?

Amedeo Balbi, professore associato presso l’Università di Roma Tor Vergata, in queste circa 200 affascinanti pagine ci spiega parecchi fenomeni e si chiede se l’umanità possa sperare in un futuro fuori dalla terra. Nella sola Via Lattea ci sono 17 miliardi di pianeti simili al nostro o poco diversi, detti Earth-like; il più vicino è Proxima B ed è distante 4,2 milioni di anni luce. Ma come raggiungerlo al di là dei film di fantascienza?

Nel libro vengono analizzate le varie sfide che attendono l’umanità: come trasferirci su altri pianeti, quanto e cosa ci vorrebbe, in quanto tempo, come fare per trovare quello che consente agli uomini di sopravvivere ….e tanto altro.

Esistono alcune ipotesi di colonizzazione dello spazio, a partire dal trasferimento su Marte che è il progetto più gettonato; ma dovremmo “terraformarlo” ovvero riportarlo ad assomigliare alla Terra (alla quale miliardi di anni fa era molto simile, salvo poi i cambiamenti che lo hanno reso invivibile).

Altre possibili soluzioni sono allo studio degli esperti e dei maggiori enti spaziali. Forse la terra sopravvivrà come ha già fatto, mentre noi umani verremo estinti o costretti ad emigrare. Difficile allo stato attuale delle conoscenze tecnico-scientifiche sapere se potremo esistere altrove. Importanti sono i finanziamenti privati, come quelli promossi dall’attuale eroe delle imprese galattiche Ellon Musk, e i progressi tecnologici. Ma oggi non sono ancora raggiungibili i pianeti potenzialmente abitabili, (ovvero quelli che si trovano a una distanza tale dalle loro stelle nei rispettivi sistemi da poter essere considerati simili alla Terra)

Gli studi proseguono, tra le varie ipotesi: il progetto Havoc della Nasa, come costruire stazioni in grado di ospitare colonie umane, compresa l’idea di Elon Musk di colpire le calotte polari marziane con missili nucleari che permettano di liberare CO2 .

Insomma un testo rigorosamente scientifico e piacevolmente divulgativo che non disdegna un po’ di fantasia e ci conduce in un imperscrutabile futuro.

Il Carnevale di Ivrea “fra Mito e realtà”

Presentazione del 7° volume sul Carnevale Storico di Ivrea

Collana “Una volta anticamente”

Edizioni Pedrini

 

“fra Mito e realtà”

Ivrea Sala Santa Marta sabato 4 febbraio 2023 – h-17

fogliazione 148 pagine a colori

 

Sabato 4 febbraio alle ore 17 presso la sala Santa Marta di Ivrea, avrà luogo la presentazione del nuovo volume della collana editoriale “Una volta anticamente” dal titolo “Fra Mito e realtà” autrice Marianna Giglio Tos. La collana giunta al suo settimo appuntamento consecutivo con il Carnevale di Ivrea, non è mai stata interrotta, neppure durante la pandemia. Il libro che verrà illustrato dall’autrice, è in parte la riedizione del volume del 2017, ormai diventata introvabile e oggetto di attenzione da parte dei collezionisti, con l’integrazione degli ultimi anni legati alla sospensione del Carnevale e alla pubblicazione di una serie di fotografie inedite che fissano lo Storico indelebilmente. Su segnalazione delle librerie di Ivrea, che richiedevano una breve guida sul Carnevale sulla sua storia e le sue cerimonie, da destinare ai turisti stranieri in visita nella città eporediese, la Edizioni Pedrini ha strutturato il libro con una appendice che propone il Carnevale in sintesi in 6 lingue. I turisti potranno leggere del Carnevale nelle seguenti lingue: francese, inglese, tedesco, spagnolo, russo e cinese, e nel merito delle traduzioni il direttore editoriale Ennio Pedrini intende ringraziare pubblicamente “per il fattivo coinvolgimento la Preside del Liceo Classico-Linguistico C. Botta di Ivrea, la prof.ssa Lucia Mongiano, i professori e le professoresse con gli studenti che si sono cimentati in traduzioni complesse, ed in lingue di non comune utilizzo come per esempio il cinese, per il quale è stata anche richiesta una collaborazione di rilettura testuale all’Ass. Cinese Angi di Torino”. Continua Pedrini: “è stato un compito che ha impegnato gli insegnanti e gli studenti del Liceo Linguistico Botta per diversi mesi, a loro va il merito di questo lavoro, che conferma il sentimento e l’attenzione che l’intera Comunità eporediese compresa quella scolastica, dedica all’evento più importante e tradizionale di Ivrea, che raccoglie decine di migliaia di visitatori ogni anno”. Anche per questa edizione il libro viene accompagnato da una litografia d’autore, che è anche la contro-copertina del libro, realizzata dal noto autore canavesano Daniele Gismondi dal titolo: “fra Mito e realtà” e a tale riguardo il direttore editoriale Pedrini ci ha dichiarato: “Un’opera che appena vista mi ha tolto il fiato per la sua bellezza, che ha saputo coniugare il mistero con la leggenda delle origini alla storia vera del nostro Carnevale, con una tecnica ad acquerello, matita, china e carboncino di grande fascino”. La presentazione del libro prevede i saluti istituzionali del Sindaco Stefano Sertoli, gli interventi del Presidente della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea Piero Gillardi, della Preside del Liceo Classico-Linguistico prof.sa Lucia Mongiano, dell’autrice Marianna Giglio Tos e del direttore editoriale Ennio Pedrini. Alle 18,15 verrà inoltre presentato il manifesto ufficiale proposto per il 2023 degli J’Amis ad Piassa d’la Granaja “La preda in Dora”, realizzato dall’artista Tiziana Cascio, che già aveva nel 2018 realizzato la litografia artistica del libro “I piatti del Popolo”.

La scenografia della presentazione, vedrà esporre alle spalle degli oratori le opere realizzate dall’artista eporediese Alessandra Ferri, e sarà possibile visitare l’esposizione fotografica “In viaggio nello Storico di Ivrea” nella sala adiacente la presentazione del volume.

 

 

Sabato 4 febbraio PROGRAMMA

 

ore 17.00 Saluti istituzionali: intervengono il Sindaco Stefano Sertoli, il Pres. Fondazione Storico Carnevale di Ivrea Piero Gillardi, Lucia Mongiano Preside Liceo Classico-Linguistico C. Botta, Ennio Pedrini direttore editoriale Edizioni Pedrini

 

ore 17.15 Presentazione del libro “Una volta anticamente: fra Mito e realtà” autrice Marianna Giglio Tos e illustrazione della litografia 2023 opera di Daniele Gismondi

 

 

ore 18.15 Presentazione del manifesto degli J’Amis ad Piassa d’la Granaja: “La preda in Dora”   di Tiziana Cascio

 

ore 18,30 “In alto i calici” brindisi al Carnevale di Ivrea

 

Dalle ore 17.00 alle 19.00 apertura esposizione fotografica: “In viaggio nello Storico di Ivrea”

Scenografia alla presentazione con: “Il mio Carnevale” opere di Alessandra Ferri