Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Annie Ernaux “Il ragazzo” -L’Orma editore- euro 8,00
E’ l’ultimo libro del Premio Nobel 2022 Annie Ernaux, e racconta in prima persona l’amore con un uomo più giovane di 30 anni. Uno studente che non ha nome, né volto, né descrizione fisica; ma è diventato il suo amante quando lei aveva 54 anni ed era madre di due figli ormai adulti, quasi coetanei del suo nuovo amore.
Un testo breve in cui la scrittrice 82enne -che ha fatto del racconto della sua vita la personale cifra stilistica- ripercorre, con l’intimità di una confessione, i passaggi in cui lui l’aveva cercata con insistenza per lettera. Dapprima le remore di lei per il gap generazionale, poi una serata al ristorante ed è rimasta affascinatadalla timidezza del giovane.
E’ nata così una relazione fuori dagli schemi. Lei matura borghese benestante e celebre; lui uno squattrinato apatico, indifferente al lavoro e all’impegno politico.
Il seguito è quello di ripetuti incontri tra serate insieme, litigi, film e sesso con quello studente sempre in bolletta, che le ricorda i tempi in cui anche lei annaspava nella vita e nei problemi economici. Lui ha una fidanzata che lascia per frequentare liberamente la donna in menopausa; continua ad incontrarla in gran segreto e la ama con la foga ormonale della gioventù.
Come andrà a finire lo scoprirete. Per la scrittrice questa liaison proibita e clandestina rappresenterà anche un ulteriore tassello nella sfida alle convenzioni sociali che ha sempre combattuto.
Sara Durantini “Annie Ernaux. Ritratto di una vita” -dei Merangoli edizioni- euro 18,00
Sara Durantini, scrittrice e collaboratrice di svariate riviste librarie online e cartacee, da quando ha letto il primo testo della Ernaux, a 20 anni, ne è rimasta affascinata; dalla donna e dalla sua potente scrittura in cui mette nero su bianco la sua vita, le sue emozioni e i suoi pensieri.
Questo libro -tra saggistica, narrativa e giornalismo- contiene un ritratto inedito della vincitrice del Premio Nobel. A partire dall’infanzia a Lillebone in Normandia, all’adolescenza, poi gli studi, l’aborto, il matrimonio e i figli; insomma la vita della scrittrice. Frutto di approfondite ricerche, queste pagine delineano un preciso quadro biografico della scrittrice.
Culminano con l’incontro a Cergy e l’intervista (forse più un’amabile chiaccherata tra donne) che la Ernaux concede alla Durantini. Una lunga intervista inedita in cui la Ernaux svela anche dettagli mai raccontati prima dei suoi rapporti con i genitori; la madre in primis, che per anni è stata il suo modello di riferimento. Poi la scoperta di Simone de Beauvoir e una nuova consapevolezza di sé come giovane donna dagli orizzonti più ampi.
Torna anche il tema dell’aborto che la Ernaux ha vissuto traumaticamente in prima persona e di cui ha scritto. Il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza rimane per la scrittrice un principio inviolabile, che dovrebbe essere garantito a tutte le donne dalla Costituzione, in termini di legge e lontano dai pericoli della clandestinità. Ma nell’intervista vengono toccati infiniti altri argomenti sui quali la Ernaux esprime il suo sguardo lucido e profondo.
Rebecca West “Il ritorno del soldato” –Fazi Editore- euro 16,00
Questo è il libro di esordio di Rebecca West, pseudonimo della scrittrice inglese Cicely Isabel Fairfield, nata nel 1892 e morta nel 1983. Una vita romanzesca in cui è stata anche instancabile viaggiatrice, giornalista, critica letteraria e femminista ante litteram. L’autrice della fortunata trilogia dedicata alla famiglia Aubrey, in questo suo primo romanzo aveva invece affrontato un tema tragico e complesso: le conseguenze della guerra sull’animo umano. E da questo romanzo fu tratto l’omonimo film nel 1982.
Chris Baldry torna dalla guerra, atteso nella signorile casa sulle colline inglesi dalla moglie Kitty e dalla cugina Jenny. Ma quando era al fronte il soldato ha perso la memoria, ora non riconosce nulla della vita che aveva lasciato per imbracciare le armi. L’orrore delle trincee e della morte dei compagni ha segnato non tanto il fisico quanto la sua psiche e sono stati cancellati i ricordi degli ultimi 15 anni.
L’uomo che torna dalla Francia e varca la soglia della bella magione di Baldry Court è un perfetto sconosciuto, incapace di riconoscere volti e ruoli che questi svolgevano nella sua esistenza precedente. L’unico ricordo al quale si è fermata la sua mente risale al primo lontano amore. Nelle estati della giovinezza i primi sentimenti e sconvolgimenti del cuore erano stati per Margaret, la figlia di un fattore locale, ora donna segnata dalla vita ed invecchiata.
Eppure è a lei che Chris fa riferimento tornato dal fronte; mentre nei confronti di quella che gli dicono essere sua moglie adotta una garbata educazione. Il romanzo racconta come nell’anima e nella mente di un uomo possano albergare sentimenti di cui gli altri sono all’oscuro, e di come il tempo sembri dilatarsi prolungando nel presente un amore lontano.
Jumpa Lahiri “Racconti romani” – Guanda- euro 17,00
E’ bellissimo questo libro che è la storia d’amore tra Roma e la scrittrice nata a Londra nel 1967 da genitori bengalesi, cresciuta negli Stati Uniti.
Jumpa Lahiri, vincitrice del Premio Pulitzer con il romanzo di esordio “L’interprete dei malanni” nel 2000, oggi vive tra New York e Roma dove (quando è libera dal suo lavoro di docente universitaria negli Stati Uniti) abita in un appartamento con terrazza sulle pendici del Gianicolo.
Il suo rapporto con il nostro paese è profondo, anche perché ci ha vissuto a lungo e studiato; tanto che oggi padroneggia perfettamente la nostra lingua e dal 2014 scrive e pubblica in italiano.
A Roma dedica questi 9 racconti che narrano la Città Eterna da 9 differenti punti di vista.
Dallo sguardo che la figlia del custode di una villa getta sulla famiglia che l’affitta per le vacanze alla donna americana trasferitasi in Italia e rievoca il passato, dall’uomo che ricorda le serate trascorse a casa di un’amica scomparsa all’ultimo brano ,“Dante Alighieri”, che è in parte autobiografico. La protagonistainfatti è una giovane americana (di probabili origini indiane) che ha scelto l’italiano come materia dei suoi studi, diventandone una specialista che divide la sua esistenza tra le due sponde dell’Atlantico.
Ma il fulcro del libro è comunque Roma, ritratta non solo nella sua bellezza, ma anche nelle sue pieghe più sgradevoli e difficili. Nei vari personaggi c’è sempre una parte della Lahiri; persone (le cui origini etniche non vengono chiarite, ma sottintese) che si sentono un po’ fuori luogo, alla ricerca di una casa, oppureaffannate tra più case e vite diverse.
Racconti che mettono a nudo anche razzismi piccoli e grandi che i migranti subiscono quotidianamente; così come vengono smascherate pure le meschinità di certa borghesia intellettuale.