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Le torinesi ribelli. Diciannove storie per ricordarle

A cura di Loredana CELLA

Prefazione di Silvia GARBARINO

Diciannove racconti che danno voce ad una galleria di torinesi “ribelli”: protagoniste più o meno conosciute che hanno superato convenzioni, luoghi comuni e discriminazioni per affermare la loro autonomia di pensiero e di azione.

Un libro che è al tempo stesso antologia e romanzo, reale e immaginifico. Ritratti di donne capaci e caparbie, che apparentemente nulla hanno da condividere se non il fatto di essere libere nel bene e nel male, nel giusto e nell’errore.

Troviamo le storie delle Tabacchine della Manifattura Tabacchi, che con le loro battaglie hanno segnato una nuova cultura del lavoro, e delle Caterinette, le giovani sartine o modiste, molto numerose quando Torino era la capitale della moda italiana e chiamate così perché in Francia le apprendiste sarte avevano scelto come patrona santa Caterina di Alessandria (il racconto trae spunto dalla triste vicenda di Mariuccia Ferrero, morta a 16 anni dopo essere rimasta ustionata nell’incendio dell’atelier in cui lavorava: possedeva un canarino di nome Ciribiribin, che divenne una canzone che fece il giro del mondo)

Nobildonne come la regina senza corona Adelaide di Susa, che ebbe un ruolo fondamentale in una delle vicende della Lotta per le Investiture, accompagnando Enrico IV dal Moncenisio a Canossa(era il gennaio del 1077), e la madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, denigrata come donna ambiziosa e amante del potere, madre senza amore, spendacciona e scialacquatrice amante lasciva, ma che in realtà seppe preservare il regno da guerre sanguinose.

Donne che sono state pioniere nei loro campi, come Maria Velleda Farnè, la prima donna a laurearsi in medicina all’Università di Torino e la seconda in Italia (era il 1878), unica donna presente con un suo ritratto marmoreo nel palazzo del rettorato dell’Università di Torino; Alessandra Re Boarelli, detta Nina, nobildonna borghese che nella seconda metà dell’Ottocento sfidò convenzioni e pregiudizi e scalò il Monviso nell’agosto del 1864, prima alpinista italiana; la la “signora al volante” Ernestina Prola Macchia, prima donna a prendere la “licenza per guidare” nel 1907; Ada “Sayonara” Pace, unica donna a correre in macchina negli anni Cinquanta, vincendo e infischiandosene delle invidie (vinse, tra le altre corse, la Torino-Sanremo nel 1951, il Rally di Sestriere nel ’59, la Targa Florio nel ’60. Nello stesso anno vinse la Coppa d’Oro Aci Modena e il secondo e terzo classificato disertarono la premiazione per non salire sul podio dietro a una donna); Lidia Poët, che si laureò nel 1881 in Giurisprudenza a pieni voti e che nel 1883 divenne la prima donna italiana “ammessa all’avvocatura; Camilla Ravera, prima donna a diventare segretaria di un partito politico (il PCdI nel 1927) edonna nominata senatrice a vita nel 1982.

Artiste come la pittrice Evangelina Gemma Alciati, prima donna ammessa all’Accademia Albertina, una vita passata a rompere catene; la scandalosa Carol Rama, Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2003; la traduttrice e talent scout Fernanda Pivano, che ebbe un ruolo fondamentale nel far conoscere la letteratura d’oltreoceano (nel libro si raccontano i suoi difficili esordi durante il fascismo a causa delle traduzioni di autori considerati scomodi); il Trio Lescano (le tre sorelle Alexandrina, Judith e Katharina Leschan), i cui scanzonati motivetti segnarono un’epoca della canzone italiana rimanendo nell’immaginario collettivononostante una carriera molto breve; la soubrette Isa Bluette, al secolo Teresa Ferrero, star dell’operetta e della rivista negli anni Venti e Trenta.

E poi il Premio Nobel Rita Levi Montalcini; Ada Prospero, staffetta partigiana, medaglia d’argento al Valor Militare, vicesindaco di Torino, cofondatrice dell’Anpi e moglie di Piero Gobetti; Helen Konig Scavini, soprannominata Lencina, fondatrice nel 1919 della prestigiosa fabbrica Lenci.

Il volume si chiude con una ribelle dei nostri giorni, la “ragazza del fiume” Elisabetta Brugo, campionessa di canottaggio, insegnante e allenatrice.

 

Sono molte le donne che hanno contribuito a costruire la Storia di Torino. Alcune si sono trovate eccezionalmente in posizioni di potere e hanno saputo determinando il futuro della loro città. Ma tante battaglie sono state condotte in famiglia o in società, per difendere le proprie scelte personali contro il pregiudizio o un ordine costituito, per uscire dai ruoli attribuiti dalla tradizione, per essere libere di seguire la propria vocazione, per affermare se stesse, aprendo la strada che altre donne hanno percorso dopo di loro. È così che hanno dato una svolta non solo alla loro vita, ma alla storia. Gli autori e le autrici di queste pagine ne restituiscono, ciascuno con il proprio stile, la vitalità, il coraggio, la determinazione che ha permesso loro di affermare diritti e desideri oltre ogni difficoltà, e di diventare oggi un esempio da non dimenticare

A cura di Loredana Cella

Racconti di:

Athena Barbera, Bruna Bertolo, Graziella Bonansea, Loredana Cella, Monica Cerutti, Graziella Costanzo, Silvia De Francia, Aurora Frola, Dario Lessa, Antonella Manduca, Ezio Marinoni, Eva Monti, Patrizia Monzeglio, Eros Pessina, Laura Pompeo, Franca Rizzi Martini, Elena Rossi, Caterina Schiavon, Alessandra Zanettini.

Schede biografiche delle protagoniste a cura di Cinzia Ballesio.

Prefazioni di Silvia Garbarino, giornalista e Segretaria dell’Associazione Stampa Subalpina, e di Ornella Toselli,Presidente della Consulta Femminile della Regione Piemonte.

Copertina di Giovanna Binello

I diritti d’autore saranno devoluti a International Help onlus a sostegno delle sue attività.

160 pagine – € 16,00

www.neosedizioni.it

Coltivare fiori di parole. I trent’anni di Interlinea

 

L’ultimo numero di Microprovincia, il 56° della fortunata rivista di cultura e poesia diretta da Franco Esposito, è interamente dedicato ai trent’anni della casa editrice novarese Interlinea con il suggestivo titolo “Coltivare fiori di parole”. Proponendo una ricca e interessante raccolta di testimonianze su tre decenni di attività editoriale di Interlinea, coinvolgendo gli autori e coloro che l’hanno fatta vivere dietro alle quinte con il lavoro redazionale, la cura dei testi e la promozione di collane che si sono affermate tra i lettori (da “Nativitas” e “Lyra” a “Le rane”) la rivista che si è sempre battuta contro i conformismi della cultura ufficiale rende omaggio ad una impresa culturale di assoluta grandezza fondata da Roberto Cicala e Mario Robiglio. Giuliano Vigini, nella presentazione della rivista subito dopo l’appassionato editoriale di Esposito, ricorda che “alle origini di una casa editrice c’è innanzitutto una speciale passione per quello che gli autori, le collane, i singoli libri che si vorrebbero privilegiare come emblema e portabandiera dell’attività che si sta per avviare possono lasciare come idea di un modo di fare letteratura e insieme di interpretare, dal vivo di tante espressioni e testimonianze diverse, le realtà del mondo e le esperienze di vita degli scrittori”. Ovviamente, non bastando la bontà e l’entusiasmo delle idee, ci sono volute “anche le risorse personali o la capacità di procurarsele, la condivisione ideale e pratica di chi è coinvolto in un determinato progetto” come è stato tra Cicala e Robiglio, lavorando con la perseveranza di chi non si accontenta di ciò che di volta in volta si è raggiunto “perché, essendo il traguardo sempre più in là, bisogna continuare a cercare, a scoprire, a lasciare segni nuovi”. Ed è così che nasce e prende corpo quella che oggi può essere definita, a buon titolo, una grande voce della cultura italiana contemporanea. L’originale storia della casa editrice che ha sede in via Mattei a Novara viene narrata in 250 pagine con molti interventi tra i quali si segnalano, pur senza far torto a nessuno degli altri, Pino Boero, Eugenio Borgna, Carlo Carena, Barbara Caristia, Graziella Cerutti, Gian Luca Favetto, Gian Carlo Ferretti, Walter Fochesato, Anna Lavatelli, Dacia Maraini, Gianni Mussini, Alessandra Alva Perez, Roberto Piumini, Giovanni Tesio, Sebastiano Vassalli e Giuliano Vigini. La stessa scelta del nome della casa editrice è originale e racconta molto: l’interlinea è lo spazio bianco tra due righe scritte o stampate, apparentemente inutile ma in verità necessario alla lettura. Infatti le parole si confonderebbero sulla pagina senza questa distanza, il cui bianco fa risaltare il nero del testo illuminando così il significato di un romanzo, di uno studio, di una poesia. Dall’inizio degli anni Novanta ad oggi  sono stati riscoperti autori italiani dell’800 e ‘900, anche con inediti (da Rebora a Montale, fino a Soldati e Vassalli), aprendo la prima collana letteraria italiana legata al Natale e intitolata Nativitas con Dickens, Consolo, Rigoni Stern, Testori, Wojtyla, offrendo uno spazio importante alla critica letteraria, alla poesia, ai libri per bambini e ragazzi con la collana Le Rane. Scorrendo l’impressionante cronologia delle collane e dei libri pubblicati non si fatica a comprendere il valore del viaggio intrapreso trent’anni fa da quel “piccolo vascello di carta” che salpò da Novara e che, in tutti stesi anni, non ha chiesto altro “se non di avere lettori che sappiano leggere la verità di quelle parole vecchie e nuove nell’interlinea dell’editoria e della cultura italiana”.

Marco Travaglini

“Scarabocchiando – un percorso nell’arte”

Il 24 marzo prossimo, alle ore 17:30, presso la casa editrice di Paola Caramella, verrà presentato il libro “Scarabocchiando – un percorso nell’arte” (Paola Caramella Editrice) insieme alle autrici Cristina Costantini, Raffaella Galli e Katia Massafra. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Mara Martellotta, protagonista inoltre della rubrica radiofonica “Una finestra sul mondo dell’arte” di Radio Sognare si può e Radio Moncalieri.

Questo libro è una raccolta di appunti, una sintesi narrativa e di rappresentazioni che nasce da contributi diversi riguardanti il mondo dell’arte, e il suo utilizzo nella didattica per i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Si tratta di un progetto dalle grandi potenzialità didattiche ed è finalizzato alla preparazione alla scrittura per sviluppare una sempre maggiore coordinazione oculo-manuale e sicurezza nel tratto, offrendo l’opportunità di percepire a tutto tondo la forma grafica sperimentando con il corpo, comprendendola ed elaborandola interiormente, ricreandola con la fantasia.

L’arte si rivela, ipotizzando un percorso verso la scrittura, una via privilegiata nel momento in cui, in modo giocoso, si avvicina ai segni non convenzionali utilizzati dai grandi pittori presi in considerazione, tra cui ricordiamo Capogrossi, Yayoi Kusama, Mondrian, Matisse, Paul Klee, Kandinsky, Giacomo Balla, Joan Miró, Picasso e Karla Gerard.

 

Gian Giacomo Della Porta

L’isola del libro

RUBRICA A CURA DI LAURA GORIA

Judith Hermann “A casa” -Fazi Editore- euro 18,00

 

E’ splendido il romanzo della scrittrice tedesca nata nel 1970 a Berlino, cresciuta nel settore occidentale della città tedesca, poi trasferitasi negli anni Novanta nell’ex parte orientale. Una delle più importanti autrici di lingua tedesca.

A casa” è la storia della protagonista quasi 50enne (della quale il nome non compare mai) che decide di cambiare vita. Via da tutto e tutti, in una nuova casa priva di ricordi, vicina al mare sulla costa nordorientale della Germania. Andarsene altrove per riappropriarsi della sua esistenza, trovare una nuova dimensione, nuovi incontri e maturare una maggiore consapevolezza di se stessa.

Non è uno strappo radicale, più semplicemente decide di mettere parecchi chilometri di distanza dalla sua esistenza di prima. Chiude una porta e ne apre un’altra. Via dal ripetitivo e vuoto lavoro in una fabbrica di sigarette, dal marito Otis col quale l’amore è finito da tempo, ma col quale continua a comunicare via lettera. A distanza c’è anche la figlia Ann, che se n’è andata in giro per il mondo allo scoccare dei 18 anni.

La protagonista, nella casa scalcinata e isolata sul polder (che però sente solo sua), è vicina al paesino in cui il fratello Sascha, 60enne scapolo, un po’ sfaticato e indolente, gestisce un pub, ed è proprio da lui che lavorerà.

Poi un po’ di cose accadono: Sascha si innamora di una ragazzina, Nike, che ha la metà dei suoi anni ed un passato di dolore profondissimo.

Nella vita della protagonista arriva anche un’artista che vive poco lontano; quasi coetanea, si chiama Mimi ed è un’ex fiamma di Sascha. Anche lei sta tessendo una nuova trama della sua vita. E’ tornata dopo anni di lontananza dalla fattoria di famiglia e si sta riavvicinando al fratello Arild che ha preso in mano le redini dell’allevamento di maiali e vive isolato dopo essere stato lasciato dalla moglie che l’aveva allontanato da tutti.

Solitudini diverse che si intersecano per nuovi inizi; dalle nuotate della protagonista e Mimi nelle acque del mare gelido ai giri in bicicletta. Arild e Nike fanno parte del nuovo quadro, in cui centrale è il tema della casa, intesa come guscio di relazioni, affetti, sentimenti, radici e tantissimo altro. Un romanzo scritto divinamente che ci porta nelle possibili traiettorie di nuovi inizi, nuovi legami, nuove ripartenze dopo gli errori del passato.

 

 

Dido Michielsen “L’isola della memoria” -Editrice Nord- euro 19,00

Dido Michielsen (nata nei Paesi Bassi nel 1957, ma di origini giavanesi) è autrice di svariate biografie e saggi, mentre questo suo romanzo –ispirato alla vita della sua trisavola- è il primo tradotto in Italia. Per scriverlo è andata alla scoperta di Yogyakarta sull’isola di Giava, si è fatta guidare nei luoghi dei suoi antenati, ha cercato e ricostruito le atmosfere che aleggiano nel libro.

Protagonista è un personaggio femminile che colpisce il cuore con la sua difficilissima esistenza a Giava in epoca coloniale. E’ Isah, nasce nel 1850 a Yogyakarta ed ha il privilegio di crescere nella città-palazzo fortificata del sultano dove la madre lavora come tintora di batik e sarta per le signore della famiglia del sovrano. Isah gioca con le nipoti del sultano e ne subisce anche le angherie, imparando presto che c’è un reticolo inscalfibile di ranghi diversi.

Quando ha 16 anni si ribella al matrimonio combinato dalla madre, se ne va di casa e imbocca una strada perigliosa. Diventa la “Nyai” giovane fanciulla giavanese al servizio di un colono e sua amante; lui è Gey, un ufficiale dell’esercito coloniale olandese di stanza a Giava.

Vive nella sua casa dove gestisce la servitù e sogna di mettere su famiglia con lui. Lo compiace in tutto e nascono due bambine, Pauline e Louisa. Isah si illude che Gey le riconosca e la sposi. Invece lui si dimostra l’omuncolo che è, indifferente alla sorte della giovane e delle figlie, parte per l’Olanda dove l’attende la giovane destinata a diventare sua moglie.

E’ la discesa di Isah agli inferi. Sola, disonorata, senza mezzi, sa di non poter offrire un futuro alle figlie mezzosangue. E’ costretta a darle in adozione a una coppia di coloni olandesi amici di Gey che le crescerà come europee.

Pur di restare accanto alle bambine accetta di diventare la loro “babu”, la bambinaia che le cresce ma non può svelare di esserne la madre. E’ l’inizio di una vita piena di sacrifici, ingiustizia e sofferenze. Vittima impotente delle angherie e della cattiveria della padrona di casa, che la considera feccia, e si vendica delle attenzioni che il marito ha per la giovane madre

L’autrice segue l’amaro destino di Isah che verrà separata dalle figlie, le cercherà inutilmente e infine morirà in miseria e solitudine a 67 anni.

Questa è la sua storia, ma anche quella di migliaia di donne giavanesi che nei 150 anni di dominazione olandese hanno vissuto nell’ombra, senza voce né diritti, concubine, serve e madri dimenticate.

 

 

Barbara Kingsolver “Demon Copperhead” -Neri Pozza- euro 22,00

Il riferimento al “David Copperfield” scritto dal grande Charles Dickens è voluto e per niente casuale; anzi sembra sia stato in un certo senso lo spirito del grande scrittore inglese ad aver suggerito l’idea a Barbara Kingsolver. L’autrice 68enne nata nel Maryland, durante un tour in Gran Bretagna ha trascorso un week end a Bleak House, l’antica dimora di Dickens oggi trasformata in hotel; ed è tra quelle mura cariche di atmosfera, nello studio in cui lui scrisse David Copperfield, che qualcosa le ha ispirato il romanzo.

L’idea è quella di narrare la storia di uno dei tanti ragazzi che la vita mette a durissima prova ancor prima di venire al mondo. Ed ecco la genesi del grande romanzo degli Appalacchi, nel sud della Virginia, in una zona rurale e povera degli Stati Uniti, dove la Kingsolver fa nascere Demon.

Partorito in una misera mobil house da una 18enne in preda ad alcool e droghe, Demon Copperhead, ovvero “testina di rame” (chiamato così per i capelli rossi) parte già dal lato sbagliato della sorte. Il resto è un imponente romanzo di formazione che segue il ragazzo nell’affrontare le prove più dure; dalla miseria alla mancanza di un padre, dagli scontri col patrigno alla morte della madre.

Una vita complicata e in affanno, tra fughe, assistenti sociali, sogni di successo come stella del football, pillole di oppioidi e tantissimo altro. Un romanzo che trasuda humour, passione e voglia di emergere dei “Deplorables”, ovvero gli infelici e invisibili d’America alle prese con povertà ed esclusione infantile. Uno spaccato di realtà che la Kingsolver in parte conosce bene e altrettanto bene ha raccontato, tanto da vincere il Premio Pulitzer 2023…e non fatevi spaventare dalla mole di lettura.

 

 

Will Ferguson “Felicità” -Accento Edizioni- euro 18,00

Cosa succederebbe se scoprissimo il segreto della felicità? Forse sarebbe la fine del mondo che conosciamo. Niente di apocalittico, ma un’ipotesi comunque accattivante che ci prospetta Will Ferguson in questo scoppiettante romanzo.

Al centro di tutto c’è un libro di self-help (auto-aiuto) pubblicato quasi per caso. Edwin Vincent de Valu, alias Eddy, è un editor mediocre che lavora alla Panderic Books Incorporated, sempre alla ricerca del best seller da dare alle stampe. Gli viene affidato il compito di rendere pubblicabile un pesantissimo tomo di 1000 pagine destinate al macero. Si intitola “Quello che ho imparato sulla montagna” inviato alla casa editrice da uno sconosciuto Tupak Soiree.

Eddy convince l’editore di avere per le mani un capolavoro di marketing e futuro campione di vendite; così si ritrova a dover rimaneggiare e rendere più appetibile il testo.

Il manuale insegna ai lettori ad aver maggior cura di se stessi, a orientarsi verso una vita più spirituale che materiale. E’ un successo planetario che conduce le persone ad essere buone, a cambiare completamente la loro scala di valori. Ed è l’inizio della fine della società consumistica che conosciamo. Le conseguenze però sono travolgenti: la gente impara a fare a meno di un’infinità di cose e l’intera economia vacilla.

Un romanzo ironico e irriverente in cui scompaiono le aziende del tabacco, i fast-food, i negozi di alcolici e la vendita di stupefacenti…perché grazie al manuale l’umanità individua i pochi elementi semplici della felicità, incamminandosi su una vita priva di vizi e piaceri superflui….ma non finirà qui. Rinunciare a tutto per trovare pace interiore e felicità è davvero la formula vincente?

 

 

“Senti chi parla”. All’Associazione Culturale “OFF TOPIC”

La presentazione del nuovo libro del giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi

Giovedì 14 marzo, ore 18,30

“Miti, armi e terrore dell’estrema destra globale”: tema di altissima attualità e indubbio interesse sulla scia di “nuove” paure che, purtroppo, sembrano farci sempre più spesso compagnia da alcuni mesi a questa parte. E su cui da congetturare e scrivere, non manca di certo il materiale. Lo ha fatto con intensità e acute interpretazioni il giovane (classe ’86) giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi, nel suo ultimo libro “Le prime gocce della tempesta” (Solferino Libri) che verrà presentato, all’interno del format “Senti chi parla” (interamente dedicato a libri e podcast), dalle Associazioni Culturali “OFF TOPIC” e “The Goodness Factory”, sul palco di via Giorgio Pallavicino 35, a Torino, giovedì 14 marzo, alle ore 18,30.

A moderare l’evento saranno Fabio Malagnino(giornalista e docente all’“Università di Torino”) e Chiara Foglietta (“Assessora alla Transizione Digitale” della Città di Torino).

Leonardo Bianchi, pur giovanissimo, si porta dietro una lunga esperienza di scrittura e, soprattutto, la capacità di leggere  e interpretare gli eventi della quotidianità (sociale e politica) con sottile acutezza e il coraggio delle idee. E’ editor di “Facta”, ha lavorato a lungo per “VICE Italia” e collabora con “Valigia Blu”, “Internazionale” e altre testate. Cura anche una newsletter sulle teorie del complotto chiamata “Complotti!” e seguita da migliaia di iscritti ed è autore di altri due libri: “La Gente (2017) e “Complotti!”(2021).

Per meglio avvicinarci ai contenuti e alle tematiche del nuovo libro presentato a Torino, può servire lo stesso incipit del volume.

È il maggio del 2012. Un uomo è solo in una stanza e sta scrivendo a una scrivania. Quella, però, non è una normale scrivania: è un tavolo imbullonato al muro bianco. Quella stanza è la cella di una prigione. E quell’uomo non è come gli altri. Otto mesi prima ha colpito a Oslo e sull’isola di Utøya, uccidendo settantasette persone in nome di una sola fede: il nazismo. L’uomo verga veloce le ultime righe di una lettera: “Siamo le prime gocce della tempesta purificatrice che sta per abbattersi sull’Europa”, scrive Anders Behring Breivik.

Ecco, comincia proprio da qui, dal carcere di Ila, un’immersione in apnea nell’incubo diventato realtà, un reportage narrativo – sconvolgente e documentatissimo – che racconta la “galassia del neonazismo” contemporaneo e del “terrorismo suprematista bianco”. “Nelle pagine di questo libro – racconta Bianchi – occhi spiritati compulsano manuali dello stragismo fai-da-te; armi sparano come in un videogame contro i “diversi”, neri, immigrati, musulmani e militanti socialisti; una scia di sangue si allunga da Macerata alla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti alla Norvegia; parole pesanti come piombo inneggiano alla guerra razziale”.Leonardo Bianchi indaga così sulle “reti liquide” della nuova “Internazionale Nera”, perlustra le pieghe più oscure del web inseguendo l’eco della “propaganda incendiaria, analizza l’avvento della destra americana di ultima generazione, svela i processi di normalizzazione delle “teorie di morte” in voga dall’Ungheria di Orbán all’Italia del nazional-sovranismo, indica la minaccia letale che grava sull’Occidente. “Perché la tempesta – continua Bianchi – infuria già …”. E ancora: “Sarebbe rincuorante pensare che si tratti di pochi individui squilibrati e totalmente al di fuori della società, come il ritratto che ne viene fatto dai ‘media’ e dalla politica. In realtà sono molto più integrati di quanto si voglia pensare; e molte delle cose che dicono e scrivono fanno ormai parte della propaganda politica dei principali partiti conservatori (e non solo), a partire dalla teoria della ‘sostituzione etnica’”.

Per info: “OFF TOPIC”, via Giorgio Pallavicino 35, Torino; tel. 011/0601768 o www.offtopictorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Leonardo Bianchi

–       Cover “Le prime gocce della tempesta”

Lorenzo Matta presenta “La salvezza alla fine del mondo”

Mercoledì 13 marzo, alle ore 18:30, presso il Caramella ChocoBistrot, si terrà la presentazione del libro di Lorenzo Matta “La salvezza alla fine del mondo”, la vicenda dei rifugiati ebrei di Shangai durante la seconda guerra mondiale. L’incontro avverrà alla presenza dell’autore e dell’editore Paola Caramella. Moderare l’incontro Alessandro Valabrega, giornalista e scrittore.

 

Mara Martellotta

A Baldissero “Sotto le stelle di Fred”

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

Una storia tra intuito giornalistico e puro amore per la narrazione, il ritratto inedito e appassionante del mitico cantante-musicista, ma anche di una Torino lontana e di una sua indimenticabile stagione…

Appuntamento il 15marzo alle ore 21 a Baldissero Torinese con Marina Rota e la presentazione del libro “Sotto le stelle di Fred”!

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

👉 I dettagli: https://www.facebook.com/events/411299464753446

“Mare violato”, il nuovo romanzo di Rosanna De Amicis

Nell’ultimo libro “Mare violato” Rosanna De Amicis , come già nel precedente, si avvale di due storie parallele per poi ricomporle indissolubilmente riannodandole in occasione di una indagine svolta da Camilla Di Francesco, l’affascinante e intuitiva Capitano di Corvetta incaricata di occuparsi della misteriosa scomparsa di un ragazzo siciliano stabilitosi da poco in Liguria.

Protagonista dell’altra storia è proprio Vito che, al contrario di Camilla , gratificata dalla felice esistenza a Genova , dal prestigioso lavoro, dall’amore del marito Diego, Capitano di Guardia Costiera, dall’affetto dei suoi famigliari e del piccolo Mattia, è scontento e triste nell’aver dovuto necessariamente lasciare l’amata Catania al seguito del padre che ha trovato lavoro nel porto di Genova.

Le pagine, in cui la scrittrice descrive la malinconia e il rimpianto del giovane nel ricordare la sua terra natale, lo splendore di Aci Trezza, Aci Castello e Giardini Naxos, sono trattate con particolare sensibilità e ammirazione svelando un sentore autobiografico.

Anche lei non può dimenticare quei ricordi nostalgici scolpiti nel suo cuore dei luoghi in cui ha vissuto in gioventu’ col marito siciliano che glieli ha fatti conoscere.

Intorno a Camilla e Vito ruotano tanti personaggi, anche i minori, tutti colti con una attenta indagine psicologica.

Soprattutto viene messo in rilievo Rosario, il ristoratore che ha assistito alla nascita dell’amore tra i due ufficiali ma la sorpresa è data dal ritorno di un personaggio , che conoscevamo già dal libro precedente.

Sono le ultime pagine, quando il lettore pensa che il romanzo si concluda, ad essere le più sorprendenti ed intriganti nel coinvolgere in prima persona la stessa Camilla in una situazione impensabile e inquietante che rende il tutto sempre più avvincente.

Giuliana Romano Bussola

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Julian Barnes “Elizabeth Finch” -Einaudi-

Euro 18,00

In questo romanzo lo scrittore inglese tratteggia un personaggio femminile intrigante, complesso, affascinante, indimenticabile, al di là del tempo e delle mode.

E’ Elizabeth Finch, enigmatica docente che negli anni Ottanta tiene un corso di “Cultura e Civiltà” per adulti. A parlarci di lei è uno dei suoi studenti, Neil, che a quelle lezioni si è iscritto nel tentativo di decifrare meglio la sua vita che ancora non ha una direzione. Ha fatto più lavori, collezionato due matrimoni falliti e tre figli.

Elizabeth è un’insegnante fuori da ogni schema, di lei e della sua vita non trapela nulla; la sua mente è geniale, le sue analisi taglienti, la sua visione delle cose inusuale. Neil ne è come stregato, attratto in un modo che sembra oscillare tra amore platonico e cerebrale, sicuramente è incapsulato in una potente fascinazione. Sentimento che condivide con gli altri studenti abituati a ritrovarsi in un pub dopo le lezioni e l’argomento di conversazione è proprio Elizabeth, chiamata E.F.

Lei apre questioni complesse, sviscera problemi, ma non porge mai soluzioni o risposte, scatena pensieri, propone temi e lascia libertà di pensiero e analisi molteplici ai suoi allievi. Il suo appeal transita per il cervello, la sua arma di seduzione è l’intelligenza.

Neil le resta legato anche negli anni successivi al corso. I loro incontri seguono un copione preciso ed immutabile. Si trovano saltuariamente sempre nello stesso locale scelto da E.F, sempre alla stessa ora per il pranzo: dura sempre 75 minuti, ordinano sempre gli stessi piatti, paga sempre lei. Parlano di tutto e E.F. rimane sempre indecifrabile, ammantata di mistero.

Poi un avvocato contatta Neil per comunicargli che E.F. è morta e gli ha lasciato tutte le sue carte, i diari e alcuni lavori in embrione. E l’enigma prende un’altra piega. Neil intraprende una sorta di indagine sempre più ossessionato; parla con il fratello della donna, risale a elementi del suo passato, cerca di ricostruirne la vita.

 

 

Elizabeth Jane Howard “Amarsi” -Fazi Editore- euro 20,00

Lautrice -diventata un mito con la fortunata serie de “La saga dei Cazalet”- in questo “Amarsi” ambienta la storia a Melton in Inghilterra, a fine anni 60 del 900 e costruisce un romanzo corale in cui narra relazioni, intrecci amorosi e dolorose perdite. Lo fa incrociando le vite di più personaggi, fornendoci una notevole carrellata di destini, caratteri, emozioni, pensieri e scelte.

Al centro di tutto c’è la difficoltà di amare: quella di chi ama troppo e di chi troppo poco o ne è del tutto incapace, quella di chi si sacrifica e chi invece pretende tutto, quella di chi perde la persona amata….insomma forse la cosa più difficile della vita.

Tra i tanti personaggi spicca Persephone (Percy) Plover, 20enne poco amata dai genitori che l’avevano sballottata da un posto all’altro. La giovane ha una relazione piena di aspettative con un uomo sposato (e con figli), che invece la vive come un’avventura e niente di più. A lenire il dolore, la delusione e il senso di abbandono di Percy è sua zia Florence (Floy), curatrice e amante di giardini.

Il cammino delle due donne incrocia quello del ricco (di origini modeste si è fatto da solo e ne va fiero) Jack Curtis che ha acquistato la grande magione di Melton House e incarica Floy di rendere splendido il parco. Jack a sua volta è reduce da un doloroso divorzio ed è attratto da Percy.

A Melton House sono legate anche le vite di altri personaggi, Mary e Thomas, e le loro vicende corrono in parallelo nelle pagine di “Amarsi”. Su tutto campeggia la bravura di Elizabeth Jane Howard nel raccontare pensieri e stati d’animo dei suoi protagonisti alle prese con le capriole della vita.

 

 

Naomi Alderman “Il futuro” -Feltrinelli- euro 22,00

Non è sempre facile seguire questo romanzo distopico, eppure gli spunti in qualche modo inchiodano alla sua lettura. Un futuro estremo, neanche tanto lontano, in cui il mondo sarebbe sull’orlo del disastro climatico ed è governato da grandi compagnie tecnologiche prive di etica.

Naomi Alderman, la scrittrice cresciuta nella comunità ebraica ortodossa di Hendon, a Londra, e autrice di “Ragazze elettriche” torna a terrorizzarci con lo spettro del baratro di un domani i cui pericoli sono molteplici. Ha iniziato a scrivere “Il futuro” prima della pandemia e di ChatGpt, ma ha dimostrato un sesto senso notevole.

Nel romanzo le insidie in agguato hanno molteplici aspetti: i disastri causati dal cambiamento climatico, i rischi dell’intelligenza artificiale, un’epidemia globale, uno strapotere concentrato nelle mani di pochissimi uomini che pensano solo a fare business e a salvarsi, anche a scapito della sopravvivenza dell’umanità.

C’è di che far tremare le vene dei polsi. Seguiamo le vicende dei fondatori delle tre Big Tech più potenti del pianeta (i nomi fittizi rimandano a personaggi come Musk) che hanno già pronti bunker super accessoriati, tute di sopravvivenza, aerei e altre diavolerie per mettersi in salvo.

La Alderman immagina l’esistenza di un algoritmo capace di prevedere 10 giorni prima l’arrivo di un virus letale. La vita sulla terra come la conosciamo potrebbe stravolgersi in una manciata di disastri.

In campo scende un pool di donne che cercano di contrastare la fine. Dall’esperta di tecniche di sopravvivenza Lai Zhen alla sua amante Martha, che è il braccio destro di uno dei grandi magnati, ed è cresciuta in una setta religiosa. Senza tralasciare Badger, giovane figlia della Ceo dell’azienda di computer più redditizia del mondo.

 

John Grisham “Lo scambio” -Mondadori- euro 22,50

Se avete amato “Il socio” uscito nel 1991 (dal quale è stato anche tratto il famoso film interpretato da Tom Cruise), questo è il suo seguito e l’ultimo romanzo dello scrittore di legal thriller tra i più famosi al mondo. Grisham, 68 anni, al suo attivo 28 best seller e oltre 300 milioni di copie, non ha bisogno di presentazione.

Protagonisti de “Lo scambio” sono Mitch Mc Deere e sua moglie Abby, che ritroviamo 15 anni dopo gli avvenimenti del best seller “Il socio”; storia intrigante degli inghippi di uno studio legale di Memphis gestito dalla mafia per riciclare denaro sporco ed evadere le tasse.

Ora Mitch è cresciuto parecchio professionalmente, tanto da essere diventato un avvocato di fama internazionale in un prestigiosissimo studio legale di New York. Abby è editor di libri di cucina ed hanno due figli piccoli.

Ma un’altra avventura è in agguato, e Mitch finisce dritto nelle spire un complotto internazionale; costretto ad affrontare una banda di terroristi, di quelli che non si fanno problemi a mozzare le teste delle loro vittime. Galeotto è un incarico che un collega romano gli affida riguardo un importante cliente turco in Libia.

Siamo nell’era in cui Geddafi era ancora al potere, ed è lì che Mitch si reca per portare avanti la causa. Tutto precipita quando la giovane collega Giovanna, figlia di un suo amico di vecchia data, viene rapita e i sequestratori chiedono un riscatto colossale. E’ così che Mitch si ritrova al centro di un complotto internazionale……

L’eternità per ritrovarsi: il nuovo romanzo di Arianna Frappini

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L’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa

 

L’AUTRICE    Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino nel 1997. Già da piccola dimostra il suo talento  per la scrittura e,alla domanda quando nasce questa passione,  lei ama rispondere che è nata con lei, che c’è  dal primo istante e che poi l’ha certamente coltivata e potenziata.

Senza impegno e studio non si va da nessuna parte, sostiene, però neppure senza la dote di fondo, quella particolare connessione che la collega al suo mondo interiore e alla dimensione in cui esistono i suoi personaggi ed esiste pienamente anche lei stessa. Ha pubblicato diverse poesie con altri autori in iniziative dell’Aletti editore e una raccolta personale, “Di una vita”, nel 2013. Ha anche scritto e condiviso tre  romanzi: L’ultimo dono prima di morire (Albatros, 2020), Il soldato che amava l’alba (Zona, 2022) e L’eternità per ritrovarsi (Albatros, 2023). Si dedica a tempo pieno alla scrittura e gestisce il blog personale Oltre con due rubriche: Libri senza pregiudizi, di riflessioni e di recensioni di libri di letterature poco conosciute (soprattutto araba) e tutti quelli capaci di essere ponti tra culture e di andare al di là delle apparenze, e Emozioni da lupi sulla musica di Ermal Meta.

IL LIBRO Il suo nuovo romanzo è L’eternità per ritrovarsi ed è una sorpresa e un regalo bellissimo e inatteso anzitutto per lei. Riprende le vicende del suo primo libro, L’ultimo dono prima di morire (che non è imprescindibile aver letto prima, ma è utile), vent’anni dopo e abbiamo il piacere di ritrovare i personaggi molto maturati con i loro figli, i loro nipoti, le loro responsabilità e la loro capacità unica di essere una famiglia sui generis, una famiglia tra Spagna e Impero turco,che  deve accogliere nuove persone, abbracciare altri dolori, contemplare altre perdite e ricordarsi che una sola cosa può essere più forte dell’odio e della vendetta: l’amore, oltre qualsiasi pregiudizio. E, in una famiglia tanto accogliente e stupenda, c’è posto per tutti. C’è posto per Mita, una ragazza fiorentina che si trova  prigioniera dei corsari e che crede di aver perso tutto sul ponte della nave dove vede  il padre assassinato dai suoi amici e che trova l’amore e una nuova casa, per scoprirsi più forte di quello che credeva. C’è posto per Alejandra, la divertente domestica di Mita, che non ha mai perso la fede ed è riuscita a reagire  e a farsi amare con la sua forza, il suo coraggio e il suo sorriso. C’è posto per tutti quelli che vogliono restare, tornare, arrivare. E, soprattutto, ancora una volta, c’è posto per loro, per coloro che hanno creato tutto questo e che tengono in piedi il loro amore, insegnandolo agli eredi: Pedro, Maria, Masuud, Aisha e Ali ci insegnano che l’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa.

 

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Per acquistare il suo prequel, L’ultimo dono prima di morire:

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Per visitare il blog dell’autrice:

https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/