RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Fa ben sperare il recente ritorno sulla scena pubblica della principessa del Galles e futura regina Kate Middleton in occasione del Trooping the Colour. Prima sua comparsa dopo 173 giorni di assenza per motivi di salute che hanno scatenato infinite ipotesi e fake news.
Rivederla bella ed elegante come sempre, anche se dimagrita, comunque sorridente e forte come una roccia, ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo. Riconferma la tenacia e il senso del dovere di questa giovane donna amatissima dai sudditi, attenta e dolce verso i suoi bambini, in totale sintonia con il marito William.
Significativo dell’amore della famiglia reale nei suoi confronti è stato anche il cambiamento del protocollo che ha posizionato il re accanto alla nuora; accomunati dalla malattia e dalla battaglia contro il cancro; lei grata e sorridente, lui commosso. Un gran bel ritratto di famiglia.
E mentre le cure pesanti e debilitanti continuano per il re e la principessa, molti cercano di fare il punto della situazione sul ruolo presente e futuro della Monarchia inglese. Vale dunque la pena leggere alcuni libri sull’argomento. Due recentissimi e due più datati, ma comunque illuminanti.
Robert Hardman “Carlo III. Il nuovo re”
-Rizzoli- euro 20,00
Robert Hardman è lo scrittore britannico esperto dei Windsor, biografo reale con una corsia preferenziale e che per questo libro ha potuto accedere agli Archivi Reali del castello di Windsor. Inoltre ha intervistato i membri della famiglia reale e altre persone autorevoli, come i primi ministri del regno di re Carlo III.
Quello che scrive è più che serio e spazza via anche le parecchie notizie fasulle. Il libro inizia facendo luce sui retroscena degli ultimi giorni di vita della sovrana Elisabetta II. Evento nefasto che segna l’inizio del regno del figlio, e qui Hardman ci offre pagine ricche di rivelazioni, retroscena, sfide, ripicche, dolori.
Re Carlo III aveva la corona nel suo destino dal giorno in cui è venuto al mondo; ha atteso pazientemente il suo turno e nel frattempo si è preparato ad assolvere i suoi molteplici doveri. Oggi è lui a dettare le regole a corte, ma è anche chiamato a prendere mille decisioni, non solo come re della Gran Bretagna ma anche di altri 14 Paesi.
Emerge a chiare lettere la caratura di quest’uomo colto, raffinato, attento all’ambiente e ai ceti più deboli. Incluso il modo stoico con cui sta affrontando i colpi dolorosi inferti da un destino beffardo. Perché a pochi mesi dall’agognata incoronazione, Re Carlo ha dovuto subito fare i conti con il cancro suo e dell’altra figura fondamentale, l’amatissima nuora Kate.
Senza spoilerare troppo, in queste scorrevoli oltre 400 pagine scoprirete anche le dinamiche dietro la defezione dei Sussex, le loro accuse e i complessi rapporti tra i membri della famiglia reale.
L’importanza e lo spessore della regina Camilla che è la roccia del sovrano.
Il carattere dell’erede William, responsabile e dedito alla famiglia, il suo rapporto con i figli, il sostegno alla moglie e un’idea di futuro regno secondo la sua personalità.
Antonio Caprarica “La fine dell’Inghilterra” -Sperling & Kupfer- euro 19,90
Il titolo è provocatorio ma è anche quanto si potrebbe evincere dall’analisi sociale e politica svolta dal giornalista e scrittore Antonio Caprarica, uno dei massimi esperti delle vicende reali britanniche dopo anni come corrispondente Rai a Londra.
Dopo il nefasto 1992, questo 2024 è decisamente l’altro anno pessimo per i Windsor. Sono stati colpiti da eventi pesanti come macigni. Svolte negative che hanno contribuito a sfoltire il numero dei working royals e possono rendere la monarchia un’istituzione obsoleta e debole agli occhi dei contribuenti inglesi.
Caprarica ripercorre le dinamiche dei fatti più gravi accaduti ai Royal e lo fa in modo documentato e attento.
La defezione e le accuse -scritte e via tv- del principe Harry e della moglie Meghan. Dalla California hanno tradito non solo re Carlo, ma anche spalancato un solco difficilmente colmabile con l’erede al trono, il responsabile William.
Poi c’è pure l’ostracismo verso il principe Andrea coinvolto nello scandalo Epstein.
Quell’idea di efficienza e stabilità garantita dalla regina, ora sembra venire meno, e la monarchia appare decisamente indebolita. Staremo a vedere ….
Omid Scobie “Endgame” -Solferino- euro 23,00
Il sottotitolo recita: «Dentro la famiglia reale: tra rivalità, segreti, vendette, si gioca il futuro della monarchia». L’autore Omid Scobie è stato royal editor per “Harper’s Bazar”, ha collaborato con tv e da oltre 12 anni racconta la corona inglese. Da alcuni è definito «cheerleader di Harry e Megan» e in effetti il suo sguardo pende a favore dei Sussex.
Questo libro è dell’anno scorso e molte cose sono successe in seguito, ma resta interessante il resoconto dell’autore sulle dinamiche che serpeggerebbero tra i Windsor, i gossip e le analisi delle faide interne.
Scobie dà credito alle accuse rivolte dalla coppia ribelle alla famiglia reale, descrive in modo impietoso figure che viceversa sono molto amate, accusandole anche lui di razzismo.
Non fa sconti al futuro re William; lo incolpa di avere deliberatamente escluso Henry dalla vita di corte, cita episodi al riguardo e lo ritiene refrattario a riallacciare i rapporti con il fratello. Inoltre, sempre secondo Scobie, William avrebbe un atteggiamento non sempre lineare anche nei confronti del padre e idee molto diverse sul futuro della monarchia.
Più di 500 pagine di fatti e contro fatti da prendere con le dovute cautele; comunque un interessante contraltare rispetto a come i Windsor vengono normalmente rappresentati dagli esperti accreditati a palazzo.
Tina Brown “Dietro la corona” -Vallardi- euro 22,90
Questo libro è stato pubblicato nel 2022 e la Brown compie un excursus sui passaggi che maggiormente hanno segnato le vicende della Corona. Risale alla morte della principessa Diana e arriva fino a quella della regina Elisabetta, concentrandosi su alcuni colpi di scena, rivalità e defezioni.
Tra gli argomenti principali su cui si sofferma ci sono i rapporti tempestosi tra Harry e William con aneddoti e testimonianze per lo più risapute.
L’arrivo di Meghan Markle – che la Brown accusa di essere un’autentica arrampicatrice sociale- è stato decisamente un momento di rottura. L’ex attrice americana ha innescato dissidi, incomprensioni e rivalità che hanno condotto alla Megxit, con i conseguenti danni soprattutto a livello affettivo e di relazioni tra i royals.
La giornalista racconta anche tanti altri dettagli interessanti tra i quali il ruolo di Camilla e i suoi rapporti con i figliastri, le fissazioni di re Carlo come la pretesa di avere stirati i lacci delle scarpe. Tanti aneddoti e rivelazioni inedite su una delle famiglie più importanti e chiacchierate del mondo.
Ma di loro sappiamo proprio tutto? Faceva freddo quel mattino, lunedì 18 marzo 1314. Jacques de Molay, Gran Maestro dei Templari e Geoffrey de Charnay, precettore di Normandia, vengono condotti sul rogo e arsi vivi. Sulla Senna a Parigi, di fronte alla Cattedrale di Notre Dame, si spegne per sempre il sogno dei Templari. In realtà la loro rovina era già iniziata con una grande sconfitta militare a San Giovanni d’Acri nel 1291. I Mamelucchi, i nuovi padroni della Terra Santa, gettarono in mare gli ultimi crociati e uccisero i prigionieri feriti o troppo vecchi e le giovani donne furono violentate davanti a tutti. Era la fine dei cristiani in Palestina e di quel che restava del regno crociato. Ha un ritmo incalzante la saga dei Templari raccontata da Marco Salvador e Matteo Salvador nel libro “Storia dei Cavalieri Templari”, Edizioni Biblioteca dell’Immagine. Entrambi con la passione della ricerca storica ed esperti di strutture difensive, dai castelli medioevali alle fortificazioni degli ultimi conflitti mondiali, narrano le gesta dei Cavalieri tra vittorie sul campo e sconfitte, dai primi vagiti dell’Ordine del Tempio alla conquista musulmana di Acri passando per la disfatta di Hattin nel 1187, la perdita di Gerusalemme e la presenza di Federico II in Terra Santa. Ma il libro comincia dalla fine, dalla morte sul rogo degli ultimi templari. Gli ultimi giorni, le ultime ore di vita dei cavalieri del Tempio in forma di cronaca. “Fin dall’alba era stata proclamata a Parigi la sentenza di morte e l’ora dell’esecuzione. Una folla si era radunata sulla riva della Senna, la pira era pronta e il cancelliere iniziò a leggere ad alta voce la lunga lista delle accuse di eresia, di sodomia e di adorazione ma il popolo non pareva ascoltarlo e gridava qua e là “sono innocenti”. Finita la lettura, il cardinale si mise davanti al Gran Maestro dei Templari e chiese: “avete qualcosa da dire in vostra difesa?”. Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro, non gli rispose ma si rivolse alla folla proclamando l’innocenza sua e di tutto l’Ordine. Li legarono al palo, il Gran Maestro chiese di recitare le preghiere e poi gridò: “ecco, ora sarò giustiziato e Dio sa quanto ingiustamente”. Dopo quelle parole si appiccò il fuoco alle fascine che avvolsero subito i due corpi.
II talento paga sempre. Ed è questo il caso della vicentina Roberta Melli, che pochissime settimane fa è tornata in libreria con il suo quarto romanzo, il thriller Il mio nome è Cesare Lombroso, edito dalla casa editrice brianzola Leone Editore, e che già sta facendo incetta di consensi, sia tra lettori che appassionati. Grafologa forense, esperta di insetti e appassionata di maratona, per scrivere le sue adrenaliniche pagine l’autrice ha tratto ispirazione dalla celebre e storica figura del medico antropologo padre della criminologia moderna: Marco Ezechia, detto Cesare Lombroso.
Un romanzo accattivante e intrigante, che mostra una tecnica affascinante al servizio delle indagini: la grafologia. Roberta Melli ha una scrittura scorrevole, che regala dettagli suggestivi del luogo scelto come teatro degli eventi, accanto a elementi formativi della sua professione. Come grafologa forense, la Melli inserisce nella narrazione insegnamenti dell’interpretazione della grafia che non solo alimentano l’interesse, ma stuzzicano la curiosità e un po’ anche la fantasia. Nell’immaginario di molti, chi sa interpretare una scrittura rivelando caratteristiche e indole dell’autore, sembra quasi un mago, sapere invece che è una scienza codificata e riconosciuta, vederla applicata dai personaggi, è formativo, cattura l’interesse e dà un ulteriore pregio alla storia. Il protagonista è un discendente del famoso Cesare Lombroso, colui che è considerato il padre della criminologia. Il Lombroso storico, figura reale, era medico e antropologo, poi caduto in disgrazia, messo alla berlina dai suoi pari per le ricerche sulla fisiognomica, ovvero l’ipotesi che l’origine del comportamento criminale sia insita nelle caratteristiche anatomiche del reo.
Il romanzo si apre come un thriller, dove una morte improvvisa, violenta e misteriosa, porta Lombroso e la sua assistente a Sansego, una piccola isola della Croazia, dove vivono pochi residenti, ci si conosce tutti, ed esplode di vita e di gente nel periodo estivo. I nostri ci arrivano a maggio, quando ancora il turismo non c’è, dando al lettore un ambiente ristretto nel quale indagare. Ottima anche la costruzione dei personaggi secondari, che sono diversi, ben caratterizzati e suggestivi. “Il mio nome è Cesare Lombroso” cattura, intrattiene e insegna regalando informazioni tecniche unite a una trama affascinante. C’è tanto contenuto nel romanzo, espresso con una sintesi studiata, che non toglie nulla alla storia, ma, al contrario, la rende ancora più dinamica. Un romanzo da scoprire.

In “Tu sei qui” tornano i temi cari all’autore e accattivanti per i lettori; amore, amicizia e l’arco di 10 giorni di narrazione. Qui i protagonisti stanno vivendo in pieno la crisi di mezza età.
L’autrice parigina è il nuovo fenomeno letterario francese con al suo attivo 4 romanzi, di cui il primo scritto quando aveva solo 15 anni. In queste pagine esplora anfratti dimenticati dalla storia, con protagoniste alle prese con destini difficili.
Il romanzo ripercorre la parabola di vita ascendente di un personaggio unico che ha fatto la storia dell’editoria italiana. E’ Angelo Rizzoli, nato il 31 ottobre 1889, figlio di un povero ciabattino analfabeta che si suiciderà per disperazione. Cresce in un orfanotrofio come “martinitt”, ovvero orfano poverissimo, senza prospettive di futuro.
Eça de Queiroz è una sorta di monumento letterario portoghese, autore ottocentesco di stampo realista che amava descrivere il versante periglioso e romantico della vita, e mettere in luce quanto le grandi passioni possano essere dannose.


Protagonista è il Virgil del titolo, orfano di entrambi i genitori, impiegato nell’amministrazione comunale di Greenstone, dimessa cittadina sotto tono e accusata di seguire ottusamente Trump. Un giorno d’inverno Virgil perde improvvisamente il controllo della sua scassata Pontiac e finisce dritto nelle acque del Lago Superiore.
L’autrice è la figlia del grande Dominique Lapierre e una raffinata, meticolosa e appassionata biografa con una particolare predilezione per donne eccezionali, alle quali la Storia non ha mai dato il giusto risalto. Dietro a ogni libro di Alexandra Lapierre ci sono anni di studio, approfondimento, un’enorme mole di lavoro e ricerca per restituire ritratti a tutto tondo.
Deborah Levy, nata in Sudafrica nel 1959, è una delle più importanti scrittrici inglesi. In un momento complicato della sua vita lascia la terra dell’apartheid per ragioni politiche, si mette in viaggio seguendo rotte a caso verso destinazioni non programmate. Dapprima approda in Inghilterra dove diventa scrittrice, moglie e madre.
E’ il secondo volume dell’”Autobiografia in movimento” dove prosegue le sue riflessioni sul ruolo femminile nel Ventunesimo secolo. Le difficoltà nel tentativo di riuscire a conciliare più mansioni tra lavoro e famiglia; ma analizza anche momenti topici come la fatica di un trasloco, il dolore di un divorzio e lo strazio di un grave lutto.