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L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Daniel Mason “La foresta del nord” – Neri Pozza- euro 20,00

Daniel Mason, biologo e medico, nato a Palo Alto nel 1976, ha esordito nella letteratura nel 2002 ed è stato finalista al Premio Pulitzer nel 2022. Ora torna in libreria con questo suo quinto romanzo.

La trama è impossibile da riassumere in poche righe, ma tutto ruota intorno a una casa dalla facciata giallo limone in New England. Si parte dal XVII secolo quando un uomo e una donna fuggono nei boschi, più lontano possibile dalla Colonia puritana di cui sono membri. Nella loro vita adamitica e libera gettano le fondamenta di quella casetta.

Non possono saperlo, ma sarà l’avvio di una storia lunga 4 secoli, in cui le 4 mura nei boschi del Massachusetts diventano testimoni dell’avvicendarsi delle stagioni, con le comparse vegetali e animali. Spore, funghi, insetti e roditori si adattano all’habitat e lo manipolano; come quando uno scoiattolo fa cadere una ghianda e i frutteti si arricchiscono di una specie in più.

Ma più di tutto nella casetta transiteranno infinite vite dal 600 in poi: nascite, morti, vendette, uccisioni, e le suppellettili che ogni inquilino porta, usa, e poi lascia dietro di sé. Infinite testimonianze di vite che travalicano il tempo.

Rimangono in un certo senso anche i fantasmi dei morti, e in queste pagine Daniel Mason riesce a connettere meravigliosamente la condizione umana con i ritmi e gli equilibri della Natura. Da foresta selvaggia a orto, da alberi da frutto a prato, passando e sopravvivendo a catastrofi naturali, deforestazioni e la devastazione dei parassiti.

 

Jane Sautière “Corpi mobili” -La Nuova Frontiera- euro 16,90

Jane Sautiere è nata a Teheran nel 1952 ed ha trascorso la sua adolescenza in Cambogia, al seguito del padre che era una spia dei servizi segreti, salvo scappare quando i Khmer rossi presero il potere.

Arrivata in Francia, è lì che diventa educatrice penitenziaria. Nella letteratura ha esordito nel 1998. Questo libro narra gli anni vissuti a Phnom Penh con la famiglia, da luglio 1967 a quello del 1970. Tanti echi di memoria e storia, una meravigliosa ricerca del tempo perduto.

Corpi mobili” intreccia le vite e l’esperienza personale con le vicende di un popolo. I ricordi sono riaffiorati e hanno chiesto di essere raccontati per essere strappati all’oblio. Pagine struggenti in cui compaiono persone che hanno fatto parte della vita dell’autrice. I genitori, i fratelli morti prima che lei nascesse, poi le sue vicende personali con i primi moti amorosi e la spinta a crescere.

Soprattutto tornano le vittime del genocidio, il popolo cambogiano annientato dalla follia dei Khmer rossi che hanno falciato intere generazioni.

Poco più di 100 pagine in cui la Sautiere riporta a galla i suoi 15 -18 anni del liceo trascorsi in Cambogia; con le emozioni, il caldo umido, l’incrocio con vite altrui. La storia di un paese martoriato, ma bellissimo.

 

 

Guendalina Middei “Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera” -Feltrinelli- euro 16,00

Quante emozioni può suscitare un libro? Infinite, come quelle che in queste pagine l’autrice vive quando legge soprattutto i classici, che definisce amici con cui dialogare.

Guendalina Middei è nata nel 1992 e da sempre adora leggere. Dopo la laurea in lettere e un master in giornalismo culturale ha aperto, nel 2019, la pagina facebook Professor X e poi si è affacciata anche su Instagram dove è seguitissima.

Ora la brillante idea di questo libro da considerare una sorta di guida letteraria in cui ha scelto alcuni grandi autori classici; da Tolstoj a Kafka, da Austen a Tomasi di Lampedusa.

Di ognuno racconta brevemente la biografia, ripercorre le loro tematiche principali, le pagine che più l’hanno colpita e ci avvicina all’essenza delle loro opere.

Accorcia drasticamente le distanze tra noi e scrittori di altre epoche che hanno fatto la storia della letteratura universale e ce li racconta in un modo lieve e profondo al contempo.

Non è il solito manuale e neppure un saggio critico; piuttosto il tentativo –riuscito- di trasmettere ai lettori l’incanto e la magia di opere senza tempo.

Lei le conosce a fondo, le rilegge e ci contagia con le sue emozioni e i suoi pensieri invogliandoci a leggere sempre di più e con occhi nuovi.

 

Emily Austin “Moriremo tutti, ma non oggi” -Blackie Edizioni- euro 21,00

La Austin è una giovane scrittrice canadese, nata in Ontario, oggi residente a Ottawa, e questo è il suo primo romanzo con cui ha vinto il premio canadese per la letteratura umoristica Leacock Medal Award.

Il libro è ispirato ad alcuni tragicomici spaccati della sua vita e delle sue esperienze. Protagonista è Gilda: ha 20 anni, è atea, lesbica e con il chiodo fisso della morte a ossessionarla.

Incapace di conservare a lungo un impiego, finisce per trovarsi a lavorare come rimpiazzo della segretaria di una chiesa cattolica, morta da poco. Tutto quello che segue è il racconto paradossale di come il pensiero fisso della morte possa essere potentissima molla che accresce la vitalità dell’esistenza.

Il Piemonte si tinge di giallo

Un interessante evento culturale si è svolto domenica 12 maggio alle ore 11 nella Sala Lilla del Padiglione 2 al Salone del Libro di Torino.

La casa editrice Lisianthus Editore ha organizzato un convegno dal titolo Piemonte in Giallo per esplorare il fascino che Torino e le Langhe esercitano sui lettori di libri mystery.

Erano presenti gli autori Laura Graziano ed Enrico Cabianca, entrambi esponenti del genere giallo, ma con diverso stile e ambientazione. L’incontro è stato moderato da Federica Spagone che ha introdotto l’argomento con un excursus storico e ha posto molte interessanti domande ai due scrittori. Ne è emerso un quadro avvincente, dove il metodo di costruzione di un romanzo a enigmi si è fuso con l’importanza del tema sociale e del microcosmo che ne consegue.

Come si congegna la trama di un giallo? I due autori hanno sottolineato la differenza del loro procedimento creativo, spiegando come, a volte, scrivere di un omicidio sia la catarsi per allontanare le brutture del mondo.

Graziano e Cabianca hanno anche parlato di quanto il Piemonte sia carico di attrattive per gli amanti del genere. Sia Torino che le colline delle Langhe sono terreno fertile per i romanzi gialli. La prima per la sua tradizione storica di città misteriosa e ricca di segreti e le seconde per l’apparente pacifica calma che, come tradizione vuole, nasconde molto di più.

Un evento culturale dinamico e coinvolgente, quindi, che ha visto una folta partecipazione da parte del pubblico. Diverse persone, infatti, hanno posto curiose e stimolanti domande.

L’autrice piemontese Laura Graziano ha parlato del suo ultimo libro “Saverio Grave – delitto al buio”, seconda indagine ambientata nelle Langhe, mentre Enrico Cabianca ha presentato il suo ultimo romanzo “La dea muta – delitti senza nome”, opera vincitrice del Premio letterario e fotografico nazionale “Il Paliotto”. Entrambi i romanzi sono pubblicati da Lisianthus editore.

È per episodi come questo che amiamo il Salone Internazionale del Libro di Torino, che permette alla cultura di prendere il sopravvento e stregare ancora una volta i lettori – in questo caso di mystery – e tutti gli amanti dei libri.

Mara Martellotta

“Libraccio”: la sua storia raccontata da uno dei fondatori

Quando i sogni cambiano le regoleè possibile trasformare un’idea in un progetto imprenditoriale, come quello che sta dietro al “Libraccio”, la più importante catena di libri usati in Italia, che dal 1979 fa la storia dell’editoria italiana. Dalla sua prima sede storica, a Milano in via Corsico, oggi “Libraccioè una holding che controlla varie società e gestisce più di 60 librerie in Italia.

L’affascinante storia di questo progetto nasce dall’amicizia di quattro ragazzi che si incontrano casualmente nei mercatini di libri usati di largo Richini a Milano – Pietro Fiechter, Tiziano Ticozzelli, Silvio Parodi ed Edoardo Scioscia- che dalla comune condivisione di ideali e proposti daranno vita ad una realtà unica nel panorama nazionale.

La storia ce la siamo fatta raccontare- al Salone del Libro di Torino- proprio da uno dei padri fondatori del progetto iniziale, Pietro Fiechter.


Una grande idea e una solida amicizia sembrano esser stati gli ingredienti fondamentali per dare vita al “Libraccio”. Cosa vi ha spinto a partire con questo progetto?

È nato tutto a Milano negli anni 70 e, all’epoca, eravamo militanti di gruppo di sinistra. Ci sembrava un’idea politicamente corretta e affine al nostro pensiero quella di proporre i libri usati per le famiglie più povere.

 

Ma da lì a poco le cose si sono evolute diversamente.

Sì, infatti i nostri primi clienti sono stati i figli della “borghesia” milanese. Infatti le famiglie meno abbienti volevano mandare i loro ragazzi a scuola con i libri nuovi, mentre quelle più ricche- forse non avendo questo tipo di preclusione in generale- si sono avvicinati all’ usato con maggiore interesse.

 

Quando vi siete però resi conto che il vostro progetto stava funzionando?

Quando ci siamo resi conto che stavamo fornendo un servizio vero e proprio. Erano pochissime le librerie specializzate nel settore scolastico aperte durante tutto l’anno e noi eravamo tra quelli. Inoltre le persone potevano scegliere tra il nuovo o l’usato: è stato l’elemento che sicuramente ha determinato il nostro successo.

 

Oggi il modo di concepire il libro è completamente cambiato. Come vede questa nuova prospettiva?

Si diceva che il libro sarebbe morto nel giro di qualche anno;  ma nella nostra realtà i prodotti digitali rappresentano una piccola fetta delle vendite, fatta qualche piccola eccezione per i settori più tecnici.

 

I libri hanno sempre fatto parte della sua vita. Cosa rappresentano a livello personale?

Per me sono qualcosa di fondamentale. Avere un libro in mano in un qualsiasi luogo mi da una soddisfazione che il supporto digitale non mi trasmette. Infatti, oltre ad essere un librario, sono anche un collezionista di libri “rari” (prime edizioni e libri autografati). Per questo un evento come il Salone diventa un momento fondamentale: a mio parere ci vorrebbe un evento uguale anche nel centro sud.

 

Valeria Rombolà

Volpiano, un incontro con Enrico Pandiani


A partire dal recente «Ombra», un’occasione per riscoprire i successi del giallista

Venerdì 17 maggio alle 21, a Volpiano nella Sala «Maria Foglia» di via Trieste 1, è in programma un incontro con lo scrittore Enrico Pandiani; ingresso libero.

Così la presentazione: «Approfittando dell’uscita del suo ultimo giallo intitolato “Ombra” (2023), la biblioteca comunale di Volpiano ha invitato Enrico Pandiani per condividere con i lettori la sua esperienza di autore: un momento unico per ripercorrere i suoi successi e comprendere le sfumature di una delle penne thriller più apprezzate d’Italia».

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Ia Genberg “I dettagli” -Iperborea- euro 17,00

 

L’autrice, nata a Stoccolma nel 1967, è una giornalista che nel 2012 ha esordito come romanziera proprio con questo libro, tradotto in oltre 30 paesi.

Protagonista è una donna della quale sappiamo solo che è a letto con la febbre alta; ma non ne conosciamo né il nome né la fisionomia. Anche se dolorante decide di rileggere la “Trilogia di New York” di Paul Auster e nell’aprire il libro rivede una dedica firmata da Johanna. E’ l’avvio di un viaggio nella sua vita passata che riporta a galla una serie di ricordi, pensieri, riflessioni.

Della sua esistenza seleziona le 4 persone più importanti e significative, ripensa a quanto hanno inciso profondamente su di lei, contribuendo a cambiarla e costruirla in tutte le sue sfaccettature.

Tre donne: Johanna (sua compagna di 25 anni, prima), Niki (ex coinquilina caotica e complicata), Birgitte (l’inafferrabile), e accidentalmente un uomo, Alejandro. Attraverso l’amore, l’amicizia, gli abbandoni e i tradimenti di questi personaggi del passato scopriamo chi sia la protagonista narrante, e soprattutto l’importanza delle connessioni, dell’essenza dell’essere umano e della vulnerabilità della vita. Tutto scritto con tocco magico.

 

 

Dorothy Strachey “Olivia” -Astoria- euro 16,00

 

Dorothy – nata Londra nel 1865 e morta nel 1960 alla veneranda età di 94 anni- è la sorella del più celebre Lytton Strachey; uno dei massimi scrittori, critici e saggisti vittoriani, membro del circolo di intellettuali di Bloomsbury.

Dorothy, sebbene avesse sposato il pittore francese Simon Bussy (amico anche di Matisse), di fatto era bisessuale ed ebbe una lunga relazione con Lady Ottoline Morrel. Era anche una donna coltissima, convinta sostenitrice del suffragio universale, traduttrice in inglese delle opere di André Gide.

Quando scrisse questa storia è proprio a Gide che parlò per primo, sperando in un suo aiuto; ma lui la liquidò con noncuranza.

Poi nel 1948 presentò il manoscritto a Leonard Woolf che, insieme alla moglie Virginia, aveva fondato la casa editrice Hogarth Press. L’opera fu subito pubblicata con il titolo “Olivia”, e riscosse un notevole successo.

Dorothy aveva scritto queste pagine dopo aver superato i 60 anni, raccontando una storia d’amore. L’Olivia del titolo è la protagonista 16enne spedita in un collegio femminile in Francia. E’ lì che ben presto subisce il fascino della direttrice Mademoiselle Julie, per la quale sviluppa una bruciante attrazione.

Il romanzo è il resoconto trepidante di un sentimento che la giovane non sa bene definire, ma che la coinvolge profondamente. Le sue attese del cuore si sciorinano in eloquenti sguardi, libri consigliati, passi nella notte, e una passione che non passa inosservata.

Maldicenze, rivalità e gelosie tra le mura del collegio scorrono in questa lunga novella dal sapore delicatissimo, il cui finale è da scoprire.

 

 

Rebecca Makkai “Ho qualche domanda da farti” -Bollati Boringhieri- euro 19,00

Un po’ thriller e un po’ campus novel, questo romanzo della scrittrice americana racconta di una famosa podcaster e docente di cinema, Bodie Kane, che viene invitata a tenere un corso nella sua ex scuola superiore nel New Hampshire.

Quando accetta l’incarico non sa ancora che l’attende un impegnativo viaggio a ritroso che riporta a galla i turbamenti di quegli anni segnati anche da una tragedia. All’epoca in cui studiava lì era una ragazzina rimasta profondamente traumatizzata dall’omicidio della sua compagna di stanza Thalia.

Il fatto risaliva al 1995 e, nella fretta di chiudere le indagini, la polizia e la Granby School avevano individuato come assassino il preparatore atletico del college, Omar Evans.

Ma sarà davvero lui il colpevole? Bodie era a conoscenza di dettagli che avrebbero potuto aiutare a far luce sul caso, ma li aveva tenuti per sé, ed ora si chiede se erano stati trascurati altri possibili sospetti.

 

 

Chiara Pasqualetti Johnson “Jackie. La vita e lo stile di Jacqueline Kennedy Onassis” -Edizioni White Star- euro 29,90

L’autrice di questo volume (non solo fotografico) sull’icona Jackie Kennedy- Onassis è una giornalista milanese che scrive di viaggi, arte, lifestyle, ed ha pubblicato alcune biografie al femminile. Ora, a 30 anni dalla morte di Jacqueline Kennedy, dà alle stampe queste 219 pagine preziose, tra foto e testi, che mettono a fuoco lo stile iconico di una delle donne più famose del 900.

Il libro procede per sequenza cronologica, a partire da foto e approfondimenti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ex First Lady. Scorrono immagini della vita di una tipica ragazza americana di buona famiglia, i suoi rapporti affettivi, primo fra tutti quello col padre scialacquatore, ma ai suoi occhi estremamente affascinante.

Poi foto e testi ci riportano ai suoi anni al fianco di John F. Kennedy, la sua ascesa da senatore a presidente del paese più potente del pianeta. E Jackie sempre attenta alla sua immagine di eleganza e perfezione al fianco di un uomo complesso.

Ancora, la tragedia di Dallas, la vedovanza con due figli piccoli da crescere e proteggere dalla notorietà; nonché la discussa decisione di sposare il magnate Onassis. Insomma in questo libro c’è un’esauriente carrellata della vita di una donna dalla vita unica

Salman Rushdie al Salone del Libro di Torino in dialogo con Roberto Saviano

 

Venerdì 10 maggio ore 18.30

Auditorium, Centro Congressi

 

Salman Rushdie sarà presente alla XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino venerdì 10 maggio alle 18.30 all’Auditorium, Centro Congressi. In dialogo con Roberto Saviano, Rushdie presenterà il suo nuovo libro, Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio (Mondadori, 2024) dove fa rivivere per la prima volta gli eventi traumatici che l’hanno coinvolto nell’attentato del 12 agosto 2022. Soprattutto, il libro racconta anche quello che venne dopo: il suo complicato percorso verso il recupero fisico e la guarigione resi possibili dall’amore e dal sostegno di sua moglie Eliza, della sua famiglia, dei medici, dei fisioterapisti e della sua comunità di lettori in tutto il mondo.

Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio, Mondadori (2024) 

Nel 1989, l’ayatollah Khomeini emise una fatwa, una sentenza di morte, contro Rushdie per aver scritto I versi satanici, romanzo nel quale, secondo il leader iraniano, venivano offesi la religione islamica e il suo profeta. A quasi trent’anni da quell’evento, la mattina del 12 agosto 2022, mentre si trovava sul palco del Chautauqua Institution per tenere una conferenza, un uomo si precipitò lungo il corridoio verso di lui brandendo un coltello. Quello che seguì fu un atto di violenza che scosse il mondo letterario e non solo. Coltello è un ricordo profondamente commovente del potere della letteratura di dare un senso all’impensabile, una meditazione intima e rassicurante sulla vita, sulla perdita, sull’amore, sull’arte e sul trovare la forza di rialzarsi.

 

L’Istituto Confucio al Salone del Libro

Grandi autori cinesi e storici esperti di Cina. L’Istituto Confucio al Salone del Libro di Torino

 

L’Istituto Confucio al Salone del Libro si trova al Padiglione 3, stand “Isola del futuro” P06 Q05 e partecipa alla 36esima edizione del Salone del Libro , che sarà in corso dal 9 al 13 maggio al Lingotto Fiere di Torino, dal titolo ‘Vita immaginaria’.

All’interno del Lingotto e nelle sedi universitarie per il Salone OFF, l’Istituto Confucio organizza una serie di eventi dedicati alla storia della letteratura e alla storia della Cina contemporanea, con grandi nomi invitati a incontrare il pubblico.

Giovedì 9 maggio, alle 17.15, presso la Sala Internazionale del Lingotto, incontro e dialogo con Lu Min, autrice di “Cena per sei” presenta il suo ultimo libro, conducendo il pubblico alla scoperta della quotidianità nella periferia industriale della Cina anni Novanta. L’incontro affronterà il tema della famiglia nel quadro della costruzione e decostruzione delle classi sociali in Cina. Insieme all’autrice interverranno la sua traduttrice Natalia Riva e Stefania Stafutti, professore ordinario di Lingua e Letteratura cinese nell’ateneo torinese.

Venerdì 10 maggio, alle ore 18, l’appuntamento sarà con la storia contemporanea nell’ambito del Salone OFF, presso la Sala Lauree del Complesso Aldo Moro, in via Verdi, con l’incontro dal titolo “La Repubblica Popolare Cinese nella recente editoria”, che vedrà storici esperti del mondo asiatico e di quello occidentale dibattere sulla Cina contemporanea e sul suo ruolo di attore di primo rilievo sulla scena globale.

Partecipano Guido Samarani e Sofia Graziani, autori del volume “La Cina Rossa. Storia del partito comunista cinese” edito da Laterza, insieme agli storici dell’Università di Torino Marta Margotti e Paolo Soddu.

Domenica 12 maggio, alle 17.30, nella sala Bianca del Lingotto, il noto scrittore Yu Hua presenterà il suo nuovo romanzo “La città che non c’è”. Dopo otto anni di silenzio , Yu Hua torna a coinvolgere i lettori in una storia fatta di tante storie che ruotano intorno alla vita del protagonista, un uomo che con una neonata al collo parte alla volta di una “città che non c’è “.

Partecipano all’incontro la traduttrice di Yu Hua Silvia Pozzi e Stefania Stafutti. Allo stand il personale dell’istituto coinvolgerà il pubblico in dimostrazioni delle più affascinanti arti tradizionali cinesi.

MARA MARTELLOTTA

Libri d’arte in galleria con l’associazione Tag

L’associazione TAG Torino Art Galleries, in occasione del Salone del Libro di Torino, parteciperà al Salone OFF con l’iniziativa “Libri d’arte in galleria” dal 7 al 12 maggio con la presentazione di cataloghi e libri d’arte, permettendo al pubblico di appassionati d’arte di conoscere da vicino gli artisti, i curatori, i critici d’arte e i direttori dei musei che saranno protagonisti di conversazioni capaci di mostrare i retroscena dell’arte attuale e dei suoi processi di cambiamento, insieme alle storie di artisti e galleristi da sempre impegnati sulla scena poliedrica e avanguardista dell’arte torinese.

“L’Associazione TAG – sostiene la neo presidente Elisabetta Chiono – è  lieta di partecipare per la prima volta al Salone OFF proponendo presentazioni e incontri con gli autori per ospitare il pubblico cittadino e quello in visita nella nostra città appassionato di arte e di cultura “.

Il 7 maggio prossimo alle 18.30 presso la Riccardo Costantini Contemporary,  in via Goito 8, l’autore del volume “L’ironia è una cosa seria-  Strategie dell’arte d’avanguardia e contemporanea”, Francesco Poli, incontrerà Marco Enrico Giacomelli.

Alla stessa ora l’8 maggio, presso la galleria FEBO&DAFNE, in via Vanchiglia 16 Marco Rizzo, autore di “Per amore di Monna Lisa” dialogherà con Andrea Lorenzo.

Il 9 maggio alle 18, presso la galleria Weber & Weber Arte Moderna e Contemporanea di via San Tommaso 7 si terrà un incontro dal titolo “Chimere” con Armando Audoli, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.

L’11 maggio alle 11.30 presso la galleria GAGLIARDI E DOMKE, in via  Cervino 16, presentazione del libro “Amen” di galleria e altre storie, incontro con l’autore Pietro Gagliardi.

Infine gli ultimi due appuntamenti saranno con la galleria Simondiin via della Rocca 29, dove verrà presentato il catalogo ‘Botto &Bruno. Society, you’re crazy breed’. Testi del catalogo di Beatrice Merz e Maria Certonze, e con la galleria CRAG GALLERY, in  via Parma 66D, dove il 12 maggio, alle 10.30, vi sarà l’incontro con l’autore del libro “Il pensiero superficiale nell’arte e nella cultura contemporanea “, Gabriele Salvaterra.

Sono incontri a ingresso libero.

 

Mara Martellotta

Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola

Autori e Ospiti d’eccezione per concludere la XXIV edizione

 

A Torino l’8 maggio arriveranno Denise Pardo, Hugo Hamilton e Sarai Shavit. In collegamento Gila Almagor e Goldie Goldbloom, ospite d’onore Luca Barbareschi. Insieme per una Premiazione che celebra la forza della letteratura nel combattere il pregiudizio. Il giorno dopo è la scuola a essere protagonista. 

 

 Mercoledì 8 maggio alle 17.00, il Circolo dei lettori di Torino accoglie uno straordinario parterre di scrittori per la Premiazione del XXIV Premio Letterario ADEI WIZO Adelina Della Pergola. Da Roma arriverà la giornalista e scrittrice Denise Pardo, da Israele Sarai Shavit, dall’Irlanda uno degli autori più illustri della letteratura anglosassone: Hugo Hamilton. Mentre in collegamento ci sarà la scrittrice e attrice israeliana Gila Almagor e dalla sua casa di Chicago Goldie Goldbloom.

Cos’hanno in comune questi blasonati autori? Hanno tutti pubblicato in Italia nel 2022 un romanzo imperniato su vicende che riguardavano da vicino l’ebraismo, chi raccontando episodi storici, chi descrivendo personaggi, tradizioni e cultura appartenenti a questo mondo. Una scelta che li ha portati a essere scelti per questo Premio, nato nel 2000, per iniziativa dell’Associazione Donne Ebree d’Italia, parte della Federazione della WIZO (Women International Zionist Organization), con lo scopo di dare rilievo agli autori contemporanei viventi di narrativa che pubblicano libri di argomento ebraico e, allo stesso tempo, di far conoscere le loro opere al grande pubblico. Una particolare sezione della manifestazione è rivolta ai ragazzi delle scuole con l’idea di rendere l’iniziativa uno strumento fondamentale per sviluppare nei giovani una sana valutazione della storia libera da pregiudizi.

A gennaio una Giuria selezionatrice presieduta da Sira Fatucci ha indicato i quattro finalisti: per la sezione adulti Madre (ed Playground libri) di Goldie Goldbloom, e La casa sul Nilo (ed Neri Pozza) di Denise Pardo, mentre per la sezione ragazzi, Sotto l’albero delle Giuggiole (ed Acquario) di Gila Almagor Tra le pagine (ed Einaudi) di Hugo Hamilton. Dopo questo step è partito il lavoro delle due giurie popolari che ha coinvolto 500 donne di tutta Italia per la sezione adulti e circa 700 studenti degli Istituti italiani che hanno aderito all’iniziativa a cui sono stati inviati gratuitamente i libri in lettura.

A marzo sono stati proclamati i vincitori: rispettivamente Denise Pardo Gila Almagor a cui si è aggiunto un premio speciale della giuria andato a Sarai Shavit per il romanzo Lettera d’amore e di assenzaOra a Torino vivranno la loro consacrazione nel corso della Premiazione condotta dalla giornalista Ada Treves. Un incontro che vedrà la partecipazione di importanti esponenti del mondo delle Istituzioni e della cultura e un ospite straordinario: Luca Barbareschi, attore, regista, produttore, chiamato a portare la propria testimonianza sui temi del Premio. Sarà anche lui nella tavola rotonda che nella seconda parte della cerimonia vedrà gli autori dialogare tra di loro.

Susanna Sciaky, Presidente Nazionale ADEI WIZO ricorda così questo momento “In 24 anni la cerimonia di Premiazione è stata ospitata in tante sedi illustri alla presenza di nomi prestigiosi, ma i tragici avvenimenti di questi mesi hanno reso questa edizione molto particolare. Mentre alcune Istituzioni delegate alla diffusione della conoscenza si stanno macchiando di atti di immotivato boicottaggio nei confronti di Israele, ho visto con piacere un mondo della cultura stringersi intorno alla nostra iniziativa, nata proprio per costruire la consapevolezza necessaria per sconfiggere il pregiudizio. In molti hanno capito che leggere e immedesimarsi nelle storie di questi autori è sicuramente un modo per essere cittadini migliori”.

Il 9 maggio Torino ospiterà anche il tradizionale incontro con le scuole. Dalle 9.30 gli autori saranno al Liceo d’Azeglio, luogo che ha visto la formazione di una straordinaria concentrazione di intellettuali italiani come Primo Levi, Cesare Pavese, Giulio Einaudi, Leo Pestelli, Massimo Mila, Luigi Firpo, Vittorio Foa, Tullio Pinelli, Giancarlo Pajetta, Emanuele Artom, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio. Saranno presenti scuole da tutta Italia, come il Liceo Pietro Colonna di Galatina (Lecce), che da dieci anni manca mai a questa occasione.

Conduce l’incontro con le scuole la giornalista e scrittrice Manuela Dviri.

Blu di Prussia. Voci di dentro: L’esplorazione dell’universo femminile

Salone del libro 2024 ai blocchi di partenza: alla scoperta di nuovi autori

Mancano ormai pochi giorni al via alla XXXVI edizione del Salone del Libro 2024 che dal 9 al 13 maggio terrà viva e in fermento l’intera città. Il tema scelto per la prima edizione a cura della nuova Direttrice Creativa Annalena Benini è quello della “vita immaginaria” intesa come la capacità di muovere le “vita creativa e ad anticipare e indovinare le vicende della vita reale”.

Il Salone del Libro, oltre ad essere il luogo di incontro dei grandi nomi del panorama culturale e intellettuale nazionale e internazionale, diventa anche un’importante vetrina per scrittori meno conosciuti.

Un modo diretto e più veritiero per conoscere e scoprire nuove firme della letteratura italiana. Tra queste quella di Roberta C. La Guardia, attrice, produttrice e giornalista che porterà al Salone 2024 il suo ultimo lavoro “Blu di Prussia. Voci di dentro”.

Edito da Monetti Editore, lo scritto è una raccolta di 52 componimenti e un poemetto finale dedicato all’esplorazione dell’universo femminile e al viaggio esistenziale volto alla ricerca di sé stesse che ogni donna compie nel corso della sua vita. L’autrice, originaria della Basilicata, è in grado di parlare con una voce intima e leggere dei sentimenti umani- dal dolore alle emozioni più intime e profonde- mettendo in luce un universo di sensazioni facilmente condivisibili e vicine al pubblico. Un mondo raccontato “senza rabbia, ma con eleganza e candore e persino nobiltà”. Il testo è il frutto dell’esperienza ultradecennale dell’autrice nel campo della recitazione e nella regia, esperienza che le ha permesso di avvicinarsi alla letteratura con una visione profonda e innovativa. La Casa Editrice Salvatore Monetti ha scelto di mirare le sue scelte editoriali su autori emergenti che hanno molto da raccontare e da riscoprire.

Potrete conoscerla e approfondire il suo libro presso lo stand della Monetti Edizioni per l’intera giornata di sabato 10 maggio 2024.

Valeria Rombolà