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Opportunità di lavoro nel GAL: aperto il Bando per Animatori di Territorio

Con l’approvazione della Strategia di Sviluppo Locale 2023-2027, il GAL Escartons e Valli Valdesi apre un nuovo bando di selezione per tre animatori di territorio. Questa iniziativa mira a rafforzare il legame con le comunità locali e a sostenere il processo di sviluppo sostenibile sul territorio di riferimento.

L’approccio LEADER, fondato sulla collaborazione e il supporto alle iniziative locali, guiderà l’azione di queste nuove figure, che lavoreranno a stretto contatto con le esigenze delle persone che vivono e operano sul territorio. Il GAL, attraverso il Consiglio di Amministrazione, ha varato il bando per selezionare tre animatrici o animatori territoriali, ognuno responsabile di una specifica area del territorio.

Le animatrici o animatori avranno il compito di promuovere e diffondere le opportunità offerte dal GAL nella loro zona di competenza, fungendo da punto di riferimento locale per la divulgazione dei bandi e il supporto ai potenziali beneficiari. L’incarico sarà configurato come lavoro autonomo e richiederà il possesso o l’impegno ad aprire una partita IVA.

L’invito a presentare la candidatura è rivolto a coloro che desiderano lavorare a stretto contatto con il territorio e contribuire alla crescita delle comunità locali. Le attività degli animatori saranno coordinate con il personale del GAL e le Unioni Montane, al fine di sostenere e rendere autonome le iniziative locali.

Le candidature possono essere presentate entro il 29 febbraio 2024, ore 12.00.

Per maggiori informazioni, rimandiamo all’avviso di selezione disponibile nella sezione Avvisi e Concorsi sul sito web del GAL: https://www.evv.it/bando-di-selezione-animatori-territoriali-prot-145/

Per chiarimenti, scrivere all’indirizzo email di riferimento segreteria@evv.it o telefonicamente al numero 0121 933708.

Lavoro, la Regione punta sulla formazione su misura per le imprese

Sono 26 le agenzie formative accreditate della Regione Piemonte che, nell’ambito del bando cosiddetto “ambito 3”, riceveranno complessivamente 5 milioni di euro per realizzare progetti di inserimento lavorativo veloce e plasmati in collaborazione con le imprese.

Con questa nuova formula, che coinvolge anche i Centri per l’impiego, i servizi al lavoro, le associazioni di categoria e i diversi stakeholder a livello locale si intende rafforzare la rete a sostegno dell’occupazione migliorando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con l’organizzazione quasi “in tempo reale” di corsi di formazione utili per formare le competenze richieste dalle imprese in cerca di personale.

“E’ tempo di pensare alle politiche per il futuro, che non possono esaurirsi a mere ricette assitenzialiste – afferma l’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino – La nostra ambizione deve essere quella di favorire un’occupazione stabile, che non può prescindere dal sostegno alle nostre imprese, la spina dorsale del tessuto economico piemontese. Il nostro obiettivo deve essere quello di “sostenere”, stando a fianco delle famiglie, ma anche di chi produce, di chi investe, di chi fa impresa e necessita di essere messo nelle condizioni di dare il massimo. La ripartenza del sistema economico-finanziario piemontese deve passare attraverso una nuova attrattività puntando sulla formazione di alto livello: questo è il primo tassello che andrà a comporre il sistema/modello di Academy capace di offrire a chi vuole investire in Piemonte personale sempre formato e aggiornato, rispondendo all’esigenza di flessibilità e di velocità che i nuovi mercati, in rapidissima evoluzione, esigono. Soltanto raggiungendo questi obiettivi avremo assolto al nostro compito.”

Le caratteristiche dei corsi sono la flessibilità e la modulazione: il piano formativo potrà essere compreso tra un minimo di 40 fino ad un massimo di 300 ore, anche realizzati in piccoli gruppi. I corsi, gratuiti per tutti i partecipanti, saranno rivolti a giovani maggiorenni e ad adulti disoccupati, anche percettori di reddito di cittadinanza, e dipendenti di aziende con sede operativa in Piemonte collocati in cassa integrazione straordinaria e a rischio di perdita del posto per situazioni di crisi con esuberi.

Ad attivare questi corsi saranno Casa di carità, Ciofs, Cnos-Fap, Enaip, Engim, Ii.rr. Salotto e fiorito, Scuole tecniche San Carlo, Assocam, Fsc Torino, Immaginazione e Lavoro, Città Studi, Sistedil, S.e.for.s. VCO, Inforcoop-Ecipa, Forte chance, Filos formazione, Forma-re-te, Ciac, Cfiq, Apro, Afp Dronero, For.Al, Cfp-Cebano Monregalese, Agenform, Infor-Elea, VCP Formazione.

Recovery Plan made in Piemonte: 27 miliardi per oltre 1200 progetti

Il presidente Alberto Cirio: “Diamo voce alle esigenze di sviluppo del territorio. Priorità a nuove tecnologie, ambiente e infrastrutture”. Il documento ora verrà trasmesso a Roma: l’8 aprile inizierà il confronto con il presidente del Consiglio Draghi

Si intitola “Next Generation Piemonte” il documento, approvato questo pomeriggio durante una riunione straordinaria della Giunta regionale, che contiene oltre 1200 progetti dal valore complessivo di 27 miliardi di euro.

Il testo raccoglie i contributi giunti dal territorio dei quali si chiede al Governo l’inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Recovery Plan. La prossima settimana inizierà il confronto con Roma per definire quali di questi progetti potranno essere inclusi nel documento finale che il Governo entro il mese di aprile invierà all’Unione Europea con le priorità italiane.

“Giovedì 8 aprile presenteremo al premier Mario Draghi questo documento, che definisce le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte nei prossimi 10 anni – ha dichiarato il presidente della RegioneAlberto Cirio, al termine della seduta -. Siamo orgogliosi di dire che è il contributo del Piemonte, e non della Regione Piemonte, perché dà voce a tutte le esigenze di crescita che ci sono pervenute dal territorio durante l’intenso calendario di incontri che, nelle scorse settimane, ci ha visto andare in tutte le province per ascoltare gli enti locali, le categorie economiche, produttive e sociali, i nostri giovani, che sono i veri proprietari del futuro. Quante volte leggendo un bando europeo ci si è chiesti chi lo avesse scritto, perché troppo distante dalla realtà, noi abbiamo voluto evitare questo scollamento andando prima sul territorio per raccogliere le esigenze reali da chi il territorio lo vive tutti i giorni”.

L’analisi delle istanze mette in risalto come la progettualità dal basso esprima un preciso orientamento verso le nuove tecnologie, l’ambiente e le infrastrutture: oltre 600 progetti riguardano questi ambiti.

“Infrastrutture tradizionali come le strade, i ponti le vie, ma anche quelle che riguardano le infrastrutture multimediali per rendere il Piemonte più connesso anche a livello digitale – ha proseguito il presidente Cirio -. E poi i progetti che riguardano l’istruzione e l’edilizia sanitaria. In questo documento c’è quello che serve al Piemonte e non dobbiamo perdere questa opportunità. Se infatti è fondamentale continuare a vaccinare, perché vincerà questa battaglia chi prima avrà vaccinato la sua gente, dall’altra dobbiamo continuare a progettare il futuro e i fondi del Recovery Plan abbinati a quelli della prossima programmazione europea 2021-2027 porteranno in Piemonte oltre 10 miliardi di euro, una cifra che il Piemonte non ha mai avuto e che adesso dobbiamo investire per fare ripartire la nostra regione e non lasciare nessuno indietro”.

La proposta di Recovery Plan del Piemonte in sintesi vede 1.273 progetti così ripartiti:
– 672 riguardano la rivoluzione verde e la transizione ecologica

– 230 racchiudono interventi su digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

– 187 si riferiscono alle infrastrutture per la mobilità sostenibile

– 107 comprendono l’inclusione e la coesione

– 55 fanno riferimento all’istruzione e alla ricerca

– 22 concernono l’assistenza sanitaria

A livello territoriale la provincia di Alessandria vede 34 progetti per un valore di 1,8 miliardi di euro, quella di Asti 195 progetti per circa 1 miliardo di euro, Biella 76 progetti per 684 milioni di euro, Cuneo 39 progetti per oltre 1,8 miliardi di euro, Novara 187 progetti per oltre 1,2 miliardi di euro, Torino 182 progetti per 3,5 miliardi di euro, Vercelli 344 progetti per 2,5 miliardi di euro, il Verbano-Cusio-Ossola 57 progetti per oltre 560 milioni di euro. A questi si aggiungono 159 progetti a valenza regionale del valore complessivo di 13,8 miliardi di euro.

Si segnalano, tra gli ambiti:

– rigenerazione edilizia, riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato, messa in sicurezza, interventi antisismici (468 proposte per un valore complessivo di 11,9 miliardi);

– interventi in viabilità, infrastrutture viarie e opere di ingegno come ponti, strade e parcheggi (183 proposte per 4,2 miliardi);

– sviluppo dei servizi di trasporto pubblico locale, trasporto ferroviario, infrastrutture per il trasporto aereo cargo e passeggeri (37 schede per 2 miliardi);

– riqualificazione o costruzione di impianti sportivi, sia a valenza di coesione e infrastrutture sociali, sia in integrazione dell’offerta turistica, insieme ad altri strumenti e investimenti sui servizi turistici (63 proposte per 1,8 miliardi);

– progetti di mobilità alternativa e dolce, come ciclovie, funivie e passerelle, prevalentemente a servizio della riqualificazione paesaggistica e dell’offerta turistica in contesti adeguati (109 schede per 635 milioni);

– potenziamento di strutture, risorse e strumenti per anziani, minori, famiglie in difficoltà, soggetti vulnerabili (84 interventi per 750 milioni).

Sit in dei lavoratori ex Embraco per evitare i licenziamenti

Venerdì 26 marzo, alle 10, si tiene un sit-in davanti alla prefettura  in piazza Castello

Manca un mese alla scadenza della procedura che prevede il licenziamento dei 400 lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri.

I sindacati vogliono ribadire al Governo la richiesta di intervenire  rapidamente nella vicenda Italcomp, con la creazione della newco non tempi brevi  per mettere in sicurezza i lavoratori di Torino e quelli Acc di Belluno.

la protesta dei lavoratori dell’AF Logistics di Nichelino

Riceviamo e pubblichiamo / Si preparano ad una giornata di protesta i lavoratori dell’AF Logistics di Nichelino, nella cintura torinese. Domani, 26 marzo l’intero polo logistico che gestisce il trasporto e il montaggio dei mobili IKEA entrerà in sciopero:

“Il lavoro non viene svolto direttamente da AF Logistics – precisa Stefano CAPELLO, CUB Trasporti Torino e Città Metropolitana – ma da una serie di cooperative che operano in subappalto. E in questo caso siamo al far west: ci sono cooperative che pagano la giornata lavorativa senza riconoscere la malattia, l’eventuale assenza e gli straordinari e le cui buste paga sono letteralmente da fame“.

A questo si aggiungono: “Comportamenti inaccettabili di prevaricazione e discriminazione nei confronti dei lavoratori e il responsabile per AF Logistics del polo di Nichelino si è ripetutamente esibito in atteggiamenti svalorizzanti dei lavoratori – sottolinea Stefano CAPELLO – Poi a seguito dell’eccezionale aumento delle vendite online i carichi di lavoro sono lievitati senza che a questo sia corrisposto un aumento salariale”.


“Chiediamo nelle trattative un coinvolgimento diretto di IKEA – aggiunge il responsabile CUB Trasporti Torino e Città Metropolitana – in quanto responsabile ultimo del valore complessivo dell’appalto. Per questo motivo dopo il presidio al polo logistico abbiamo intenzione di trasferire la protesta davanti ad IKEA di Collegno“.

Le nostre richieste sono:

– Un contratto di polo logistico che riconosca pienamente il CCNL ed eviti le differenze tra dipendenti delle varie cooperative.

– La sostituzione del responsabile di AF Logistics Torino

– Adeguamento dei carichi di lavoro all’effettivo peso delle varie lavorazioni con il coinvolgimento di IKEA nella determinazione del tempo necessario alle varie operazioni.

Www.cub.it

Crisi aziendali, Berutti scrive al Ministro Giorgetti

“subito un tavolo al Mise per definire risposte e strategie”

Roma, 18 marzo 2021 – “Sul nostro territorio continuano a presentarsi crisi aziendali complesse e dalle genesi diverse, ogni caso deve essere trattato con le dovute attenzioni e mettendo in campo interventi specifici per salvaguardare i lavoratori, che non devono essere l’unico soggetto che paga le difficoltà strutturali e congiunturali”. Lo dichiara in una nota il Senatore di Cambiamo, Massimo Berutti. “Al fianco delle attenzioni e degli interventi specifici, penso, ad esempio, a quelli necessari per la Cerutti di Casale Monferrato, ma anche per la Freudenberg di Mombello, serve una strategia nazionale. Sul primo fronte, il Governo deve riconoscere ai lavoratori Cerutti la cassa integrazione Covid e aprire un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico sia sull’azienda casalese che sulla Freudenberg di Mombello Monferrato. Sul fronte della strategia più di prospettiva, il Ministero del lavoro e quello dello Sviluppo economico devono muoversi quanto prima, sia nel sostegno alle realtà storiche, che nel creare le condizioni perché lo shopping a buon prezzo dei marchi cui troppo spesso assistiamo venga evitato. Queste crisi – prosegue Berutti – hanno un impatto terribile sui territori. Pensiamo al caso della Val Cerrina, su un’area come quella, la perdita di centinaia di posti di lavoro è evidentemente insostenibile. È quindi fondamentale attivarsi quanto prima. So che attraverso atti di indirizzo per chiedere azioni concrete lo stanno facendo molti Consiglieri comunali. È in questa direzione che dobbiamo lavorare. Anche in vista delle risorse del PNRR, serve una strategia concreta che metta fine alle contrapposizioni tra territori e che ponga le imprese in condizione di competere anche a livello globale, senza i limiti che troppo spesso ne vincolano le sorti al di là delle caratteristiche delle produzioni. Su questi fronti occorre agire subito, per questo ho scritto al Ministro dello sviluppo economico affinché si attivi quanto prima”.

Il lavoro a distanza nella PA dopo la pandemia  

Al via un nuovo corso della Scuola di Master e formazione permanente del Politecnico di Torino e CUOA Business School: “Come la digitalizzazione abilita il lavoro remoto: interventi sul ridisegno dei processi, soft skill e tecnologie collaborative”

La Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino e CUOA Business School partecipano all’iniziativa INPS Valore P.A. 2020 e presentano il corso “Come la digitalizzazione abilita il lavoro remoto: interventi sul ridisegno dei processi, soft skill e tecnologie collaborative”.

Il percorso formativo – che si svolgerà a distanza sulla piattaforma Polito – intende fornire conoscenze e competenze a dipendenti PA (in particolare capi ufficio/area, loro collaboratori) su come gestire efficacemente il lavoro a distanza e come impostare un modello organizzativo di lavoro da remoto, in una prospettiva post pandemica.

Il Politecnico di Torino è una delle Università sostenitrici entrate a far parte del network CUOA nel 2020. Dal 2014, grazie all’iniziativa INPS Valore P.A., il Politecnico di Torino ha formato 460 persone appartenenti a 65 diverse Pubbliche Amministrazioni. Nell’ambito dell’edizione Valore P.A. 2020, Politecnico di Torino arricchisce la propria offerta con un Corso di Formazione proposto in collaborazione con CUOA Business School.

Al corso partecipano 23 alunni provenienti da Enti Pubblici di tipologie differenti, come Università, Enti Locali e organismi centrali della PA. Gli iscritti al corso sono prevalentemente donne – quasi l’80% – l’età media è over 45 e il ruolo rivestito all’interno dell’amministrazione è apicale, prevalentemente dirigenti e responsabili di settore.

La Faculty è composta da: Emilio Paolucci, Professore Ordinario del Politecnico di Torino, dove insegna Strategia e Imprenditorialità, e direttore dell’Alta Scuola Politecnica, programma congiunto del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino; Paolo Neirotti, Professore Ordinario del Politecnico di Torino, dove tiene i corsi di Strategia e Organizzazione Aziendale ed è Direttore della Scuola Master e Formazione Permanente; Stefano Sacchi, Professore Ordinario di Scienze Politiche del Politecnico di TorinoNazareno Galieni, Faculty Member CUOA Business School, è laureato in Psicologia all’Università degli Studi di Padova e ha una specializzazione quadriennale in “Psicoterapie brevi ad approccio strategico” e Chiara Frigo, Faculty Member di CUOA Business School, è laureata in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, iscritta all’albo degli Psicologi della Regione Veneto, iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti.

“Questa iniziativa è fortemente rappresentativa di come l’alleanza tra Politecnico di Torino e CUOA può sviluppare programmi di formazione unici nel combinare competenze tecnologiche e manageriali di cui imprese e PA necessitano per affrontare le opportunità e le sfide poste da Next Generation EU – afferma il Direttore della Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino, professor Paolo Neirotti – I docenti del Politecnico cureranno la formazione relativa a ridisegnare processi operativi e collaborazione tramite le tecnologie digitali e a comprendere come il quadro delle politiche di innovazione e del lavoro forniscano opportunità per la transizione verso nuove tecnologie e competenze. I docenti del CUOA tratteranno invece i temi relativi a come leadership e stili di management devono essere essere reinterpreati per gestire persone e processi in un contesto di lavoro in remoto.”

La collaborazione con il Politecnico di Torino è molto significativa e si sviluppa su diversi temi – dichiara Giuseppe Caldiera, Direttore Generale di CUOA Business School – Il progetto Valore PA è il primo percorso formativo realizzato insieme e ne siamo molto orgogliosi, perché ci permette di lavorare sul mondo della Pubblica Amministrazione che rappresenta per la nostra scuola un ambito di intervento storico, su cui siamo impegnati da oltre 40 anni. Le sfide che la PA deve affrontare oggi sono molte e importanti, come dimostra anche il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” appena firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha sottolineato come proprio la formazione sia da considere un asset strategico per la riforma del settore e per la crescita del suo capitale umano. Con questa iniziativa e con le prossime che insieme al Politecnico andremo a sviluppare vogliamo dare il nostro contributo concreto, mettendo a sistema le due forti e specifiche esperienze nello sviluppo delle competenze per il settore pubblico di cui entrambi siamo portatori”.

Il Comune avvia il piano per mille assunzioni di giovani con contratto di formazione lavoro

MILLE GIOVANI TALENTI PER TORINO  Il mondo delle competenze nel settore pubblico, sia pubblico, sia privato, è di fronte a un cambiamento epocale. Le tecnologie emergenti giocano un ruolo fondamentale in questa dinamica poiché creano nuovi bisogni di specializzazione e pertanto nuove opportunità di crescita sia per giovani profili di formazione universitaria, sia per la Pubblica Amministrazione.

Il Comune di Torino, a fronte di una organica cessazione prevista nel prossimo triennio, ha individuato l’opportunità di fare leva sulla programmazione di fondi Next Generation EU per lanciare un programma di nuove assunzioni, con contratto di formazione lavoro, per mille giovani di età inferiore ai 32 anni in possesso di laurea, prevedendo un inserimento progressivo entro il 2023. Il provvedimento che prevede l’inserimento della prima tranche di queste nuove risorse a partire dal mese di luglio 2021 è passato stamattina in Giunta.

“In questa ripartenza i Comuni, gli Enti locali e i territori, come ho sempre sostenuto, saranno indubbiamente protagonisti – afferma la Sindaca Chiara Appendino -. Nei prossimi anni si svilupperanno i principali progetti per investire quelle risorse e qui, sui territori, saranno necessarie forze nuove, giovani, con competenze specifiche, capaci di immaginare un futuro, anche fuori dagli schemi, lanciando il cuore oltre l’ostacolo”.

Si tratta di un atto di forte responsabilità da parte di questa amministrazione – sottolinea Sergio Rolando, assessore al personale della Città di Torino -. È nostra priorità riorganizzare la macchina comunale con nuove risorse per affrontare delle scelte che toccheranno anche il futuro prossimo di questa città

Il programma mille giovani talenti in Comune rappresenta una virtuosa prospettiva per la Città in termini di iniezione di giovani con competenze digitali native e dimestichezza con le nuove tecnologie della comunicazione e dell’innovazione – dichiara Marco Pirontiassessore per l’innovazione e la Smart City -. Le nuove sfide indotte dal Recovery Plan richiederanno una struttura organizzativa con esperienze e conoscenze nuove e multidisciplinari al fine di aumentare l’efficacia progettuale”.

Questa azione inoltre è sinergica al progetto complessivo Piano per l’occupazione giovanile promosso dall’assessore Giusta rilanciato a tutti gli enti del territorio. Un percorso che ha identificato quattro linee di azione per contrastare la disoccupazione giovanile, la prima delle quali è proprio un programma di assunzione nella pubblica amministrazione (oltre a un piano di rilancio dell’apprendistato e dei percorsi di avviamento al lavoro, un centro per l’orientamento diffuso, e la creazione di un sistema di rete per l’innovazione e l’avvio di nuove imprese).

A febbraio, con delibera di Giunta, l’Amministrazione comunale ha approvato “Revisione organizzativa seconda fase. Modificazione Regolamento di organizzazione e ordinamento della dirigenza” e creato uno specifico “Dipartimento Progetti Programmazione Comunitaria e Nazionale” a cui è stato affidato il presidio dei processi di spesa che, data la complessità degli interventi e l’entità dei fondi che saranno assegnati, coinvolgerà un numero significativo di divisioni dell’Ente che dovranno coordinarsi. Il Dipartimento, inoltre, dovrà curare direttamente lo sviluppo e l’esecuzione dei programmi compresi nell’ambito dell’innovazione digitale e sovraintendere l’iniziativa Next Generation Eu. La nuova programmazione destina infatti il 50% dell’importo finanziario al sostegno della modernizzazione tramite la ricerca e l’innovazione, le transizioni climatiche e digitali eque, la preparazione, la ripresa e la resilienza.

Per far fronte a queste richieste la Città necessita di potenziare le proprie strutture tecniche e amministrative con l’inserimento di un consistente numero di specialisti. La politica di assunzioni definita “Mille giovani talenti in Comune” mira infatti a selezionare e inserire con contratti di Formazione e Lavoro mille unità in Cat. D1, profilo di riferimento Direttivo così suddivisi: 350 nel 2021, 350 nel 2022 e 300 nel 2023.

Si tratta di un contratto flessibile, della durata di ventiquattro mesi, e si rivolge ai giovani con meno di 32 anni in possesso di laurea e prevede un periodo obbligatorio di formazione non inferiore a 130 ore complessive e consente la possibilità, terminato il periodo previsto dalla normativa di riferimento, di acquisire stabilmente, nei ventiquattro mesi successivi, le professionalità formate previa idonea verifica e con le modalità da concertare con le OO.SS.

Una tipologia contrattuale che appare come la migliore modalità di inserimento (l’attuale situazione pandemica rende estremamente complessa la normale fase selettiva) in quanto consente: di inserire con buona rapidità personale specialistico per le attività necessarie per potenziare la capacità di risposta dell’Ente alle necessità di ripresa e resilienza; di formare giovani talenti e di fidelizzarli all’azienda, contribuendo a costruire percorsi di lavoro e di sviluppo di carriera;  di invertire, imprimendo una maggiore velocità, la curva anagrafica del personale dipendente attestata sui 54 anni, con un consistente miglioramento del livello di scolarizzazione dei funzionari. Alla scadenza dei ventiquattro mesi, l’Amministrazione potrà trasformare i rapporti in contratti a tempo indeterminato per fronteggiare le cessazioni programmate, non secondo logiche meramente sostitutive, ma coerenti con il disegno che guarda a un rinnovato protagonismo delle Amministrazioni pubbliche  a supporto dei processi di sviluppo.

Le assunzioni, inoltre, poiché legate al progetto Next Generation EU sono vincolate ai programmi di finanziamento che verranno approvati e al ricevimento dei relativi fondi. Le macro aree che necessitano di un incremento di professionalità che si potrà raggiungere solo con apporti straordinari di personale qualificato in ambito ingegneristico, urbanistico, economico, risorse umane, pianificazione programmazione e rendicontazione delle politiche pubbliche informatico, socio sanitario, giuridico, culturale.

Innovazione: 7 imprese su 10 non conoscono le opportunità di investimento

 Gli imprenditori, soprattutto se proprietari di microimprese, non sono informati sulle opportunità di investimento offerte dal loro territorio, capaci di agevolare l’innovazione. Lo studio, condotto da BitBoss, startup innovativa incubata in I3p, l’incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino, nasce in relazione ad un’opportunità recentemente avviata dalla Città Metropolitana di Torino, che ha dato il via ad un’iniziativa rivolta esclusivamente alle microimprese che operano sul territorio.

Si tratta del Bando Innometro, uno strumento volto a favorire il trasferimento tecnologico dal mondo dell’innovazione e della ricerca verso le microimprese del territorio. Il bando prevede un sostegno finanziario che consiste in un contributo a fondo perduto del 50% delle spese relative ad un progetto innovativo combinato con un sistema di percorsi di affiancamento alle imprese da parte di soggetti esperti in ambito tecnologico. Purtroppo però i diretti interessati, ovvero gli imprenditori, non sono informati su questa opportunità e rischiano quindi di perdere un’interessante occasione di investimento volto all’innovazione.

Dalla ricerca condotta da BitBoss, che ha intervistato 156 piccoli imprenditori proprietari di microimprese sul territorio di Torino, è emerso come il 70,4% di loro non fosse a conoscenza dell’esistenza del Bando Innometro, dimostrandosi in seguito interessati all’opportunità offerta dalla Città Metropolitana di Torino.

“Una delle cause della scarsa crescita nel nostro Paese è data dal fatto che le microimprese, così presenti nel tessuto economico italiano, non dispongono delle risorse necessarie per innovare e molto spesso mancano di una vera e propria cultura dell’innovazione”, afferma Davide Leoncino, responsabile marketing di BitBoss.

“Le occasioni per innovare ci sono ma serve uno sforzo congiunto di istituzioni, attori dell’ecosistema dell’innovazione e dell’informazione affinché queste opportunità vengano effettivamente colte e si generi un impatto concreto sul territorio”, conclude Leoncino.

BitBoss (www.bitboss.it) è una startup innovativa incubata in I3P, l’incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino. Progetta e sviluppa prodotti digitali basati sulla tecnologia, la creatività e l’innovazione e collabora ogni giorno con developer freelance sparsi in tutta Italia.

Per maggiori informazioni sul Bando Innometro si può consultare la pagina dedicata al bando sul sito di BitBoss www.bitboss.it/bando-innometro.

I lavoratori fragili chiedono aiuto al governo

Caro direttore, il gruppo “Lavoratori fragili uniti per sopravvivere” conta 700 persone ed è nato con lo scopo di condividere più informazioni possibili, in questo periodo di pandemia, tra lavoratori cosiddetti fragili, dipendenti del settore pubblico e privato (persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, con malattie rare, etc. etc.), impossibilitati ad eseguire lavoro agile per mansione.

Ebbene, con grande soddisfazione e fiducia accogliamo la meritata nomina della Senatrice Tiziana Nisini a Sottosegretario al Lavoro ed alle Politiche Sociali, del Governo Draghi.
Il Sottosegretario Nisini è sempre stato vicino a noi lavoratori cosiddetti “fragili” sin dall’inizio della pandemia, sostenendoci con competenza, tenacia e passione, attraverso continui atti parlamentari, volti ad ottenere il riconoscimento di adeguate tutele, sanitarie e lavorative, necessarie a preservare noi lavoratori particolarmente vulnerabili in caso di contagio da Covid, stante  le nostre precarie condizioni di salute.
Tra gli ultimi atti parlamentari presentati a nostra tutela, a sua firma e del Senatore Augussori, figurano le due interrogazioni di Gennaio scorso di seguito allegate:
Tali interrogazioni richiedevano al Governo uscente di sanare quelle lacune legislative, che da quasi un anno ancora paghiamo con le decurtazioni di stipendio ed il licenziamento, conseguenze derivanti da tutele inadeguate, tardive, parziali ed inique, previste per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in condizione di “fragilità” correlata alla pandemia. Il Governo uscente ci ha infatti “dimenticato” in più di un’occasione, costringendoci a scegliere tra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro, lasciando privi di qualsiasi tutela (dal 16 Ottobre al 31 Dicembre 2020) i lavoratori fragili impossibilitati ad eseguire smart working per mansione. Ad oggi attendiamo ancora che l’assenza precauzionale dal servizio parificata al ricovero ospedaliero (art. 26 comma 2 Dl Cura Italia e seguenti) venga esplicitamente esclusa dal computo del comporto per tutti i lavoratori fragili, nessuno escluso, a prescindere dal proprio CCNL.
Siamo fiduciosi che il Sottosegretario Nisini continuerà a dedicarci la giusta attenzione e l’ascolto attento ai nostri  bisogni, facendo esplicitare quanto prima, lavorando di concerto con il Ministro del Lavoro Orlando, la non computabilità dell’assenza-ricovero nel comporto e tutelando pienamente, sino a fine emergenza pandemica, i nostri diritti al lavoro ed alla salute.