Torino… il primo luogo in cui sono possibile! / Di Francesca Petrone
L’anima di Torino non è mai cambiata, ma il suo carattere si è modificato nel tempo.Oggi emerge, si concede e manca dopo ogni saluto.Non deve più essere spiegata, non è più per pochi. La sua buona fama precede ogni mio ritorno
Fino a qualche anno fa, ogni volta che lasciavo Torino diretta verso nuove destinazioni, italiane o estere precedute da una grande fama, predominava in me una vena malinconica, che rispecchiava lei….La mia città.
Sempre la stessa sensazione irreversibile. Con il volto incollato al finestrino del treno, dell’auto o dell’aereo, la guardavo scorrere e sfumare come i titoli di coda di un film d’essai, bello e stimolante ma, di nicchia, non orientato alle cosiddette esigenze di consumo di massa. L’ultimo saluto era dedicato al pensiero Se Lei fosse….
Se fosse una pellicola cinematografica sarebbe un film d’autore francese, di quelli che delicatamente sfogliano strati antropici, mostrando verità ed emozioni sconosciute o sepolte.Se fosse una donna sarebbe elegante e riservata, di quelle che stendono con un sorriso.
Anche i luoghi hanno un’anima capace di trattenerti o di farti andare via.
L’anima di Torino non è mai cambiata, ma il suo carattere si è modificato nel tempo.Oggi emerge, si concede e manca dopo ogni saluto.
Non deve più essere spiegata, non è più per pochi. La sua buona fama precede ogni mio ritorno.
Se fosse una voce sarebbe una voce passionale che narra di come sia possibile assistere, nello stesso giorno, al primo – non ti amo – che scola dalle rive dei Murazzi e, sulla sponda difronte del Po, testimoniare il primo – ti amo – che scala i gradini della Gran Madre.
La città è qualcosa di profondamente umano, perché è creata dall’uomo, per questo ogni città ne può contenere delle altre. Da Parigi, Lione, Porto o Budapest, qualcosa mi riporta a Torino e al suo nuovo carattere magnetico e internazionale.
(Foto: il Torinese)