L’acquerello nelle sale della Galleria “Arte per voi” di Avigliana

Le bambole e le donne di Antonella Castrignano

S’intitola Girl Power for Christmas la mostra di Antonella Castrignano presentata nei soli giorni di sabato 22 e domenica 23 dicembre presso i locali della galleria “Arte per Voi” di Avigliana (piazza Conte Rosso 3) e organizzata dall’Associazione “Officina Mondi d’Arte” di Almese in collaborazione con l’Associazione Culturale “Arte per Voi”. L’evento si inserisce nella rassegna “Girl Power!” organizzata dall’associazione di Almese e dedicata alla figura femminile attraverso l’arte. I dipinti della Castrignano approfondiscono il concetto di femminilità, attraverso la rappresentazione di mazzi floreali, di bambole a reinventare un infantile mondo di giochi e soprattutto di personaggi, racchiusi in certi angoli di panorama, avvolti nelle loro solitudini e nei loro pensieri più intimi, con una intrigante personalità e una decisa sicurezza di tratto. Orari: sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 23 (partecipazione alle ore 21 del duo cameristico “L’aura angelica”, con Laura La Vecchia alla chitarra e Angelica Pianegonda al clarinetto), domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

 

(e. rb.)

 

 

 

 

Informazione promozionale

Un viaggio in comune per Luisella Cottino e Elena Piacentini

Affidano ad un verso di Fabrizio De Andrè – “…per la stessa ragione del viaggio, viaggiare” – il titolo della mostra che le vede insieme nelle sale della Galleria “Arte per Voi”, in piazza Conte Rosso 3 ad Avigliana, sino a domenica 24 settembre (apertura sabato e domenica dalle 15 alle 19). E non soltanto. Perché Luisella Cottino ed Elena Piacentini trovano anche nelle parole di di Fernando Pessoa il tratto in comune che lega le loro opere: “…è in noi che i paesaggi hanno paesaggio” o ancora “i viaggi sono i viaggiatori. Ciò che avvertiamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo”, con l’intesa intima che l’atto dello spostamento e il piacere della meta che ognuno di noi sogna o si prefigge di raggiungere è la volontà di trarre valore dal viaggiare stesso e il desiderio della scoperta di quelle emozioni che il mettersi in viaggio ci offre.

Sensazioni che trovano spazio negli acquerelli presenti in mostra, al cui interno i curatori Giuliana Cusino e Luigi Castagna individuano una certa “inquietudine”. La Cottino – artista chierese che attraverso i corsi e gli insegnamenti di Manuela Dorella raggiunge le pensose radici di Guido Bertello – la affonda emotivamente nel paesaggio, nelle sue forme naturali o urbane, dandocene più un’idea che non un’esatta descrizione, un concetto astratto e un tocco impercettibile, il colore di certe macchie che alla collega oggi con lei ricordano “la levità delle ali di farfalle”. Per cui sono significativi i soffici colori, tenui, che ti aspetteresti al contrario squillanti, di un paesaggio toscano, con un’insperata vegetazione in primo piano e le brume azzurrognole sul fondo, o la solitudine degli alberi pur sommersi nell’intenso verde della natura circostante, o quei caseggiati schizzati e quasi respinti dalla vivace prepotenza di quegli alberi che tentano di esistere in primissimo piano, o certe ombre che tra il rosso e il nero affollano un caffè cittadino, macchie, vaste e insistite, che occupano il foglio, che esprimono idee e umane sensazioni, che si riempiono di quel colore che si trasforma in un vigoroso quanto pensoso abbraccio alla natura.

Elena Piacentini – un diploma all’Accademia Albertina torinese, una tecnica dell’acquerello e dell’incisione che s’affina sempre più e che le permette di focalizzare maggiormente, a volte attraverso l’inconscio, profonde sensazioni che nascono allo stesso tempo da sofferenza e felicità, individuate nello spazio personale o ancor più universale -, all’interno delle cui opere la sua eccellente compagna individua “un ipotetico viaggio interiore”, inquadra anonimi volti dentro anonimi paesaggi, dentro architetture volte al futuro, concretizzati in tratti essenziali, altezze assolute pronte a primeggiare sull’orizzonte, dentro edifici predominanti in cui l’elemento umano pare perdersi e quasi scomparire. C’è in queste opere una sicurezza senza smentite, un ipotesi di studio volto alle architetture, ai nuovi panorami, ai reticolati e alle sovrapposizioni e ai moduli che giorno dopo giorno trovano nuovi sviluppi. E un panorama anche non troppo frequentato sulle carte dell’acquerello, che allo stesso offre nuovi straordinari orizzonti.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini:

Luisella Cottino, “Visioni urbane”, 2011

Elena Piacentini, “Muoversi”, 2017