Passeggiavano per le vie di Ivrea impugnando fucili a pompa da softair (usati nei cosiddetti giochi di guerra). Giudizio immediato per un ventenne di origine marocchina, residente in un comune del Piemonte. Il giovane è accusato di avere diffuso sul web un documento di sostegno allo “Stato islamico”
La mamma dei cretini è sempre incinta e – con questo clima – la psicosi collettiva fa presto a scatenarsi. Passeggiavano per le vie di Ivrea impugnando fucili a pompa da softair (usati nei cosiddetti giochi di guerra) scatenando così il panico tra i passanti. La gente, ha notato i due giovani con la carnagione olivastra con le armi, del tutto simili a quelle vere, e per la paura di attacchi terroristici, ha avvisato la Digos e il commissariato di polizia che hanno identificato e denunciato due ragazzi italiani. Hanno 17 e 20 anni, e sono residenti in città. Ora, per la loro “leggerezza”. dovranno rispondere di procurato allarme e violazione della legge sulle armi.
La procura della repubblica di Torino, informa l’agenzia Ansa, ha invece disposto il giudizio immediato per un ventenne di origine marocchina, residente in un comune del Piemonte. Il giovane è accusato di avere diffuso sul web un documento di sostegno allo “Stato islamico” dell’Isis. Il pm Antonio Rinaudo procede per apologia di reato con l’aggravante del terrorismo. Il testo online risale al dicembre del 2014, e vaneggia sulle strutture dello “Stato”, dei “servizi ai cittadini” e invita ad “accorrere al supporto del Califfato”.