La disinformazione sul tema fa si che non ci siano aiuti concreti

Giovani (isolati volontari) che decidono di lasciare la scuola

Hikikomori: a Torino un incontro gratuito per sensibilizzare sul fenomeno

 

“Hikikomori” è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato per fare riferimento a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria camera da letto e senza aver nessun tipo di contatto con il mondo esterno, se non tramite internet.

 

Osservato inizialmente in Giappone, il fenomeno è ancora poco sconosciuto, nonostante si stia rapidamente diffondendo in tutte le società economicamente sviluppate del mondo, Italia compresa, dove stime non ufficiali sostengono esserci almeno 100 mila casi.

 

La disinformazione sul tema fa si che non ci siano aiuti concreti per i ragazzi che si ritrovano in questa condizione e per le loro famiglie. Gli stessi addetti ai lavori tendono a confondere l’hikikomori con altre psicopatologie, in particolare con la depressione e la dipendenza da internet.

 

Il seminario è stato promosso e organizzato da Hikikomori Italia (prima associazione nazionale sul fenomeno), in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, Forte Chance, Centro Medico Psicologico Torinese, ASAPI, IIS Avogadro, e con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino.

 

L’obiettivo è proprio quello di sensibilizzare sul fenomeno del ritiro sociale volontario, indagando l’incidenza, le manifestazioni e le possibili cause, con il proposito di analizzare le risorse scolastiche, formative e socio sanitarie disponibili e instaurare un dialogo costruttivo tra le istituzioni con il coinvolgimento attivo delle famiglie per predisporre strumenti di intervento adatti a far fronte a una emergente crisi sociale