STORIE DI CITTA’ /
di Patrizio Tosetto
“Una certa stupidità dell’estremismo politico è sempre stata utilizzata da chi di dovere per poter continuare a fare i propri affari”
Sabato sono stato alla conferenza stampa del senatore Stefano Esposito. Ci sono stato per solidarietà. Il giorno prima avevo messaggiato con lui. Gli chiedevo di rispondere duro all’infamia delle accuse. Mi ha risposto che era difficile reagire al niente. Poi l’evoluzione della giornata e la sua decisione di fare a Torino la conferenza Stampa. Non c’è nulla ma proprio nulla. Notizia inventata di sana pianta. Pubblicata a Roma dalle agenzie stampa, ma non ne è stata verificata la fondatezza. Ferdinando Lazzaro è processato per smaltimento abusivo di materiale inquinante e, nelle 3500 pagine del rinvio a giudizio, sostiene d’aver avuto rapporti con Stefano Esposito. Che c’entra la criminalità organizzata? Nulla. Il nulla di cui Esposito parlava.
Per tutta la giornata ci penso. Ricordo che, appena il senatore è stato nominato assessore a Roma sono stato a pranzo con ex colleghi delle cooperative. Intuendo il mio stupore mi hanno chiesto: l’hanno promosso per rimuoverlo? Inizialmente non ho capito. Poi nella discussione ho pensato alla sua battaglia, svolta con Antonio Ferrentino, contro la gestione privata dell’impresa Itinera, proprietaria di azioni Sitaf. Tempo fa i vertici di società collegate al gruppo Sitaf hanno visto protagonista la “calata degli avellinesi”. Nomine fatte dal governo Renzi in “quota Alfano”. Sì, proprio il vicepresidente del Consiglio.
Il Gruppo Gavio ha cambiato sponda politica per mantenere il controllo di Sitaf? Non faccio illazioni o congetture. No, non sostengo certo che siano loro i mandanti della polpetta avvelenata. Probabilmente il tutto arriva dagli ambienti no Tav. E come diceva Amleto c’è del marcio in Danimarca. Ed una certa stupidità dell’estremismo politico ha sempre fatto gioco a chi di dovere per poter continuare a fare i propri affari. Il sen. Esposito querelerà Francesca Frediani dei 5 Stelle. In sede civile chiederà i danni. La sua onorabilità prima di tutto. A noi rimane il sospetto di un modo troppo distorto di fare politica nel nostro paese. Tra anarcoidi e “padroni”, speculari nel difendere i loro interessi. Non i nostri.