Riuscirà a non deludere chi tra i (tanti) piemontesi lo ha scelto alla guida della Regione? Sarà il tempo a stabilirlo. Intanto questo è il primo giorno di “regno” per il presidente che, questa mattina, ha ricevuto il passaggio di consegne da Roberto Cota
Avrà pure il gusto casereccio al gianduja, ma il trionfo di Sergio Chiamparino è paragonabile soltanto – fatte le debite proporzioni “geopolitiche” – a quello del primo Barack Obama. E anche le aspettative che lo accompagnano non sono da meno. Riuscirà Sergio I° a non deludere chi tra i (tanti) piemontesi lo ha scelto alla guida della Regione? Sarà il tempo a stabilirlo. Intanto oggi è il primo giorno di “regno” per il governatore che, alle 9,30 ha ricevuto il passaggio di consegne da Roberto Cota. Il presidente uscente si è detto molto arrabbiato per la chiusura di un anno in anticipo della legislatura, ma ha assicurato al suo successore piena lealtà nel trasferirgli il quadro della situazione: “ho lasciato un Piemonte migliore di quattro anni fa”, ha sottolineato il leader leghista. Tra i due c’è stato un cordiale incontro di oltre mezz’ora. Chiamparino ha riconosciuto come da parte di Cota ci sia stato un atteggiamento di grande correttezza nei suoi confronti. Noblesse oblige. Già domani, nel palazzo regionale di Piazza Castello il primo cittadino di tutti i piemontesi dovrebbe presentare la sua giunta.
Ma il condizionale è d’obbligo, viste le fibrillazioni in casa Pd. Come è noto, infatti, l’azionista di maggioranza del nuovo governo regionale chiede più assessorati, dato il consenso elettorale “monstre” ottenuto. Il risiko non è semplice per Superchiampa, che deve riuscire ad accontentare anche i “nanetti” della coalizione. Che fare dei Moderati di Mimmo Portas, preziosi portatori di voti? E come sbrogliare la matassa dell’assessorato alla Sanità, che il governatore vorrebbe affidare al fido Antonio Saitta che, invece, alla maggior parte del Pd proprio non va giù?
Il presidente non si scompone e , fedele al motto “la Regione c’est moi” inizia il suo percorso ad ostacoli. Quali? in primo luogo la spina dell’utilizzo dei fondi europei; non meno rilevante il problema della Sanità, inteso non come poltrona bensì come voragine di debiti. Tanto per incominciare ha annunciato che creerà una task-force anticorruzione. Ma la vera emergenza è quella occupazionale. La sfida di Chiamparino – Obama è proprio questa . Per vincerla dovrà dare risposte ai tanti giovani che cercano lavoro.
Cristiano Bussola