Nelle scuole di Volpiano riparte il progetto «Con i nostri occhi», avviato nel 2014 secondo il modello della «Pedagogia dei genitori» di Riziero Zucchi e Augusta Moletto
Il cuore di questa iniziativa è la convinzione che «la famiglia è componente essenziale e insostituibile dell’educazione e possiede risorse e competenze che devono essere riconosciute dalle altre agenzie educative». La proposta si rivolge, in particolare, ai genitori di ragazzi con disabilità, ma non solo, poiché, come sottolinea la presentazione «tutti i genitori devono poter avere l’occasione di presentare i loro bambini con i propri occhi, perché ogni bambino è speciale e gli occhi di chi lo ha visto crescere nella realtà di tutti i giorni rappresentano un punto di vista imprescindibile». «Con i nostri occhi» si propone di realizzare, per ogni ragazzo che partecipa, un libretto scritto dai genitori con lo scopo di presentare il figlio a compagni di classe, docenti e famiglie, utilizzando il linguaggio della quotidianità. Il testo, accompagnato da alcune foto, si snoda attraverso temi come «Chi sono?», «Le cose che mi piacciono», «Modi coi quali comunico», «Modi coi quali puoi aiutarmi», «Quello che devi conoscere di me», «Quello che voglio tu sappia di me». Il metodo «Con i nostri occhi» è diventato in molte realtà parte integrante dei percorsi di integrazione scolastica delle persone con difficoltà, in base ai protocolli stipulati tra scuole, Asl ed enti locali. A Volpiano viene gestito dall’Istituto Comprensivo ed è sostenuto dal Comune, attraverso l’Unione Net, e dalla Asl TO4. «È un progetto molto positivo – commenta l’assessora alla Scuola Elisa Gigliotti – perché permette di cambiare il punto di vista sulla disabilità, coinvolgendo direttamente le famiglie; crediamo molto in questa iniziativa e siamo contenti che l’adesione cresca anno dopo anno».