Sull’argomento è scesa in campo la delegazione piemontese di Uncem, che si unisce alle richieste di chi pretende una migliore organizzazione del sistema della Pac (Politica agricola comunitaria)
La truffa degli alpeggi, presi falsamente in affitto da alcuni allevatori del torinese, scoperta dalla Guardia di Finanza, rappresenta certamente una danno enorme per tutto il sistema agricolo piemontese, nonché per l’intero comparto economico delle Terre Alte e per centinaia di imprenditori onesti. Sull’argomento è scesa in campo la delegazione piemontese di Uncem, che si unisce alle richieste di chi pretende una migliore organizzazione del sistema della Pac (Politica agricola comunitaria) dove questa tocca appunto alpeggi, pascoli e monticazione. Scrive l’Unione nazionale dei comuni montani in una nota che: “C’è da risolvere il problema degli affitti altissimi, di alpeggi privati in particolare, che non permettono alle imprese del territorio di affittare le aree dove condurre mandrie e greggi. Non solo. Questo fenomeno di aumento delle richieste economiche per l’affitto ha generato negli ultimi anni fenomeni di speculazione, penalizzando i veri allevatori, creando un vero mercato nazionale che va monitorato e bloccato.”. Per questo Uncem ha chiesto recentemente ai Comuni montani di evitare aumenti e verificare, per quanto nelle loro possibilità, il reale utilizzo di pascoli e alpeggi, a vantaggio anche della manutenzione del territorio e della prevenzione del dissesto. Inoltre Uncem chiede alla Regione Piemonte di aprire a breve un tavolo sulla questione pascoli e alpeggi nelle aree montane così da fare il punto su quanto sta avvenendo in vista della stagione estiva.
Massimo Iaretti