GUSTO- Pagina 60

A scuola di salute

Corretta alimentazione, epigenetica, prevenzione primaria, sono solo alcuni dei  temi  affrontati nel corso dell’incontro formativo online, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Lascaris   con i futuri ambasciatori del Consiglio regionale sugli ambiti di cui si occupano gli Stati generali della Prevenzione e del Benessere.

L’incontro si è svolto alla presenza del consigliere segretario Michele Mosca, di Felicina Biorci, nutrizionista presso il Centro di Medicina Preventiva e dello Sport dell’Università degli Studi di Torino e degli studenti  e dei docenti dell’istituto superiore Gae Aulenti di Biella.

“Quando si parla di Piemonte – ha dichiarato il consigliere segretario Mosca –  si parla di mangiare e bere bene. Un’alimentazione che vanta prodotti unici al mondo che affondano radici nel passato e nella tradizione delle nostre province. Oggi la pandemia ha modificato le nostre abitudini ma accentuato ancora di più la necessità di assumere uno stile di vita sano anche  e soprattutto in circostanze difficili. Una corretta alimentazione aiuta a prevenire e scongiurare importanti patologie e fornisce le necessarie energie per le sfide di ogni giorno, lo studio, il lavoro e il tempo libero. Il mio augurio è che possiate realizzare i vostri sogni magari proprio sul territorio biellese. Tante sono le sfide che dobbiamo cogliere – conclude Mosca –  a partire dalle opportunità offerte dal Recovery fund, la rivoluzione green, l’economia circolare.  Il Piemonte ha bisogno di ragazzi come voi  che abbiano voglia di imparare e  mettersi in gioco. Spero possiate diventare ambasciatori non solo del Piemonte ma dei singoli territori nei quali vivete per mettere a disposizione del futuro le numerose ricchezze che essi offrono” .

“L’alimentazione è un tema affascinante solo se la si interpreta come complessa – ha esordito nel suo intervento la professoressa Biorci – Nel 2017, 34,1 milioni di decessi erano attribuibili a fattori di rischio (dati del Global Burden of Disease Study ).  A livello globale, il 61,% dei decessi e il 48,3% dei DALY (Disability-adjusted life year,  misura della gravità globale di una malattia), sono stati attribuiti ai fattori di rischio. Occorre capire cosa non funziona nella comunicazione, occorre creare un collegamento tra gli effetti del cibo e la funzionalità cerebrale e cognitiva. Ai ragazzi dico di cercare di espandere la loro conoscenza e le loro competenze per poter risolvere cosa non funziona. Tutti sanno cos’è un piatto sano, ma una volta acquisita la competenza cercate di capire perché non produce risultati.  Attività, sonno e alimentazione sono i tre pilastri per un corretto stile di vita”.

Rivolta agli allievi del triennio delle scuole superiori, l’iniziativa Ambasciatori del Consiglio regionale, che ha visto il Consiglio regionale del Piemonte quale prima Assemblea legislativa italiana a proporla, rientra nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) e consente di acquisire crediti formativi.

Da Affini Aperitivo in barattolo e spritz subalpino

“SAPORI E INVENTIVA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’”

Con la riapertura dei suoi locali, il Gruppo Affini si presenta con un format rinnovato. Una nuova concezione di aperitivo in cui la naturalità delle materie prime del territorio, la collaborazione con innovative realtà artigianali piemontesi, la produzione home made e il concetto di riutilizzo si coniugano con la creatività e la voglia di sorprendere.

 

Ripartire per non fermarsi più. Con nuove idee e nuove collaborazioni ma con la consueta voglia di stupire, offrendo una proposta ancora più pop – sorprendente.

Con la riapertura di 100 Vini e Affini (presso Green Pea) lunedì 26 aprile, Affini San Salvario Riv.1 (Via Belfiore 16C) martedì 27 aprile e di Affini Porta Palazzo Riv.2 (Piazza della Repubblica 3) mercoledì 28 aprile, il Gruppo Affini, capitanato da Davide Pinto e Michele Marzella, si ripresenta con un format nuovo, in cui i concetti di sostenibilità, no-spreco e riutilizzo sono le fondamenta su cui costruire un’ idea di aperitivo e di miscelazione proiettato al futuro: nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del consumatore.

Uno dei protagonisti principali dell’offerta Affini sarà l’aperitivo in barattolo.  Le proposte gastronomiche saranno servite all’interno di eleganti barattoli di vetro, che i clienti potranno portarsi a casa e riutilizzare, in un’ottica di vetro a valore, dando loro una seconda vita e una nuova funzione. A rendere ancora più fantasiosi i barattoli ci penserà l’ingegno del barman Affini e illustratore Pietro Chiappero, in arte “Alpac”, che ogni mese li abbellirà con intriganti vignette, rendendoli pezzi unici da collezione. Il barattolo di vetro garantirà, inoltre, una maggior conservazione delle materie prime, tutte rigorosamente del territorio, alimentando la filosofia di zero-spreco su cui si fonda l’identità di Affini e che in quest’epoca dominata dall’emergenza Covid si è ulteriormente rafforzata.

Altro protagonista del rinnovato format saranno gli “Spritz Subalpini”, con l’utilizzo di alcuni dei liquori di punta del brand Distillerie Subalpine, preparati home made presso l’Opificio Urbano da poco inaugurato a Chieri.

Sono tre le proposte di “Spritz Subalpini” attualmente in menù. Il Nuvospritz in cui il liquore Nuvolari si incontra con la birra. Una bevanda che può prendere direzioni e gusti differenti a seconda della tipologia di birra scelta per l’abbinamento.  Il Wizard Spritz è invece frutto dell’incontro tra l’Elixir Le Masche e il sidro di mele del Birrificio Baladin con l’aggiunta di profumo di fieno. L’ApeRegina celebra il matrimonio tra il liquore Green Bee e la soda di miele fermentato “meadlight” con l’aggiunta di sciroppo di cedrata e gocce di lime.

I liquori Distillerie Subalpine, creati presso l’Opificio Urbano, saranno naturalmente anche proposti in purezza, dallo storico Fernet al Nuvolari e l’Ascari, due dei cocktail di punta di Affini trasformati in liquori per l’aperitivo, dall’aromatico Green Bee al misterioso e intrigante Elixir Le Masche, nato in collaborazione con il ristorante stellato torinese Casa Vicina, o come ingredienti di cocktail sorprendenti come lo Zegna Forest in collaborazione con Zegna.

Alla base della proposta gastronomica di Affini sarà sempre più forte il legame con le eccellenze del territorio, attraverso collaborazioni con piccole realtà artigianali, alcune delle quali selezionate dalla Camera di commercio di Torino nel progetto Maestri del Gusto. Tra le chicche più interessanti da assaporare nel menù Affini ci saranno, ad esempio, i Green Plin, nati da un’idea del Gruppo Affini per omaggiare il tipico plin della tradizione culinaria piemontese, rivisitato in chiave green e vegetariana, con il ripieno a base di ortica e maggiorana e la pasta dal colore verde grazie alla presenza di spinaci disidratati. Un prodotto la cui preparazione è stata affidata al Maestro del Gusto Pastificio Bolognese Muzzarelli, tra i pastifici più conosciuti e quotati del panorama torinese.

Il tagliere di carni crude sarà invece impreziosito da una serie di gelati salati prodotti dal Maestro del Gusto Agrigelateria San Pé di Poirino: il gelato salato vegetale alla senape accompagnerà la battuta di fassona, quello alla cipolla accompagnerà la salsiccia cruda di vitello de La Granda, mentre la Gradisca de La Granda sarà accompagnato dal gelato alla robiola di capra e polvere di oliva taggiasca Olio Roi.

Solo presso “100 Vini e Affini” a Green Pea sarà poi possibile vivere un’esperienza unica, assaporando le “insalate a cm 0” coltivate nel piccolo orto presente all’interno del locale, realizzato grazie alla collaborazione con la giovane azienda piemontese Agrocooltour.

Anche il latte da Affini vivrà una sua seconda vita, diventando una bevanda soft drink da consumare ad ogni ora del giorno. Così come avviene per i liquori, il latte dell’azienda Erbalatte, riconosciuto per la sua alta digeribilità e il suo sapore naturale, potrà essere degustato in “purezza” o come ingredienti di cocktail analcolici intriganti e fantasiosi.

 

ORARI LOCALI GRUPPO AFFINI

 

100 Vini e Affini – Via Nizza 230 (presso Green Pea) – apertura lunedì 26 aprile – Aperto da lunedì al venerdì dalle 10 alle 21.30 / a partire dal 15 maggio aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21.30;

 

Affini San Salvario Riv.1 – Via Belfiore 16C – apertura martedì 27 aprile – Aperto dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30;

Affini Porta Palazzo Riv.2 – Piazza della Repubblica 3 – apertura mercoledì 28 aprile – Aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 21.30 e la domenica dalle 12 alle 21.30;

Eataly Lingotto all’aperto dalla colazione alla cena

Riapre l’ampio dehors di Eataly, nell’Or-TO urbano: tante proposte di gusto in sicurezza

  

Da oggi, lunedì 26 aprile, riaprono i ristoranti di Eataly Torino Lingotto. Sarà così possibile pranzare o cenare in sicurezza godendo dell’esperienza e tornare a gratificarsi con il piacere di mangiare fuori casa. Eataly Lingotto ha infatti a disposizione un ampio dehors di oltre 200 mq sul piazzale pedonale antistante, circondato dal verde dei fiori e delle piante di Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Dalla colazione al pranzo e poi all’aperitivo, fino alla cena: numerose sono le proposte all’aperto a menu per ogni momento della giornata, salate e dolci.

Per iniziare bene la giornata, è perfetto il caffè delle Terre Alte Huehuetenango, Presidio Slow Food, da accompagnare con i dolci della Pasticceria di Eataly. A pranzo e cena, si può scegliere tra le tante proposte della cucina: antipasti, tra i quali spicca la sfiziosa patata croccante di Avezzano fritta al momento, primi, insalate, il miglior pescato del giorno di stagione e sostenibile, l’ottima Fassona della Granda e poi contorni di verdura e i grandi piatti di stagione, come fave e pecorino, tonnarelli cozze e pecorino e insalata di fave, pere e formaggio. Immancabile la pizza Eataly, con oltre 50 ore di lavorazione, cotta nel forno a legna e premiata con 2 spicchi dalla guida “Pizzerie d’Italia 2020” di Gambero Rosso. Nella versione originale con farine 100% biologiche Mulino Marino, oppure con l’impasto con farina di Grani Antichi, cioè enkir, farro, segale e kamut, per una pizza più bassa e croccante.

In menu a pranzo anche una selezione dei piatti della tradizione langarola del bistrot torinese dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati, La Taverna del Re. Dagli agnolotti del plin secondo la ricetta della mamma Lidia, la “Agnolotti Queen” secondo il Los Angeles Times, all’arrosto di vitella con verdure croccanti, fino al peperone ripieno con tonno e capperi di Salina. Un pezzo di Langa direttamente a Torino, nel dehors di Eataly, per vivere un’esperienza gastronomica gourmet.

E poi le proposte dell’aperitivo in dehors: ogni sera a disposizione una ricca carta dei vini e delle birre dell’Enoteca di Eataly e un’ampia lista cocktail, da accompagnare ad una selezione di tapas.

Per concludere in dolcezza, ci sono il Tiramisù Eataly e i cannoli siciliani di Marchese. Ampia la selezione dei gelati e delle coppe artigianali dell’Agrigelateria San Pè di Poirino, che quest’anno compie 20 anni di attività: dal 2001, infatti, produce il suo gelato agricolo con prodotti a km 0 e di stagione e con particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.

Per prenotare il proprio tavolo, basta chiamare il numero 345 7679433.

 

Con il bel clima riapre anche la Terrazza, al primo piano di Eataly Lingotto. Ritorna così l’appuntamento con il brunch del fine settimana: un menu pensato per tutti i gusti, per passare dalla colazione al pranzo con le golose proposte create per l’occasione dall’executive chef di Eataly Patrik Lisa e per godersi il weekend in lentezza e relax, nel verde della terrazza. A partire dall’8 maggio, tutti i sabato e domenica tante proposte dolci e salate: dalle tradizionali uova in camicia, al croque madame, e poi il pan brioche tostato con salmone Sockey, il waffle con confettura di lamponi, panna montata e frutti di bosco, bevande calde e fredde, succhi di frutta, centrifugati… e molto altro, ci sarà l’imbarazzo della scelta!

Ecco dove mangiare i migliori gelati di Torino

In vista della bella stagione il gelato va di moda anche sotto la Mole, ancora di più con le graduali riaperture consentite in zona gialla. Tante le proposte golose e di qualità: eccone alcune, ma segnalateci anche le vostre preferite!

In corso Vittorio Emanuele merita una segnalazione  Lucco, elegante caffè e gelateria che propone un’ampia gamma di gusti.
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In via Berthollet all’angolo con via Madama Cristina, c’è  Mara dei boschi, gelateria che produce il gusto  tè matcha al cioccolato bianco, avocado e lime.
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Poi c’è il blasonato  Alberto Marchetti, «Maestro del gusto» in piazza Cln, corso Vittorio Emanuele e in via Po.
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Altrettanto famoso, sempre in piazza Cln, il gelataio Iginio Massari.
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Pochi passi più in là, in piazza San Carlo, nello store Biraghi, è possibile tornare al passato gustando lo storico gelato al latte.
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Non si può non citare Pepino, in piazza Carignano, che inventò il Pinguino.
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Da segnalare anche  Vanilla, in via Palazzo di Città che propone una gustosa granita oltre ai gelati.
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Più in periferia Dolce Mania, in via Guido Reni, vi farà assaggiare il gusto alla yogurt freddo.
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Il Gelato Amico in via Principi d’Acaja offre anche proposte vegane.
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Moou in via Porpora produce il gusto Arachimou:  crema con caramello e arachidi salate.
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Ma le botteghe del gusto dei gelatai torinesi sono ancora molte. Segnalateci il vostro gelato preferito!

Eataly propone un mese di formaggi top

Oltre 700 tipi di formaggi, incontri con i produttori, Presìdi Slow Food ospiti e un’asta di beneficenza

Eataly Torino Lingotto prosegue il Mese dei Formaggi: fino al 5 maggio tanti appuntamenti per celebrare i migliori casari, affinatori e artigiani, ponendo al centro dell’attenzione il racconto e l’unicità dei formaggi italiani.

Protagonisti assoluti oltre 700 tipologie di formaggio, dalle grandi denominazioni alle eccellenze dei piccoli produttori, che compongono una formaggeria diffusa, in negozio e online.

Tutti i giorni saranno presenti negli spazi del Mercato produttori ospiti per raccontare i loro prodotti unici: le Fattorie Fiandino con il loro Kinara fatto con i fiori di cardo, l’Azienda Agricola Giachero di Lusernetta con una selezione di caprini e poi Malandrone, Capra&Cavoli, Rosola e tanti altri. Appuntamento speciale sabato 24 aprile con 2 produttori di Presìdi Slow Food: l’Azienda Agricola Sorelle Facciotti, che da Boccioleto porterà il Macagn, formaggio vaccino di montagna a latte intero e crudo dall’inconfondibile fragranza di pascolo, e l’Azienda Agricola Amaltea, con la sua Robiola di Roccaverano DOP, la cui peculiarità è data dal latte, ricco di aromi e sapori che derivano da erbe autoctone dell’Alta Langa. Per tutto il giorno saranno a disposizione per raccontare le loro realtà, vendere e far assaggiare le loro eccellenze.

Da segnare in agenda anche la data di venerdì 30 aprile alle ore 18: si terrà infatti l’”Asta benefica delle grandi Forme”, in collaborazione con Fattorie Fiandino e FORMA Onlus. Fiorenzo Giolito, affinatore e responsabile del reparto Formaggi di Eataly, metterà all’asta una forma di Gran Kinara, formaggio stagionato per più di 12 mesi e prodotto con vero caglio vegetale estratto dalle infiorescenze del fiore del cardo, senza lattosio e senza conservanti, che sarà tagliata in diretta a scopo benefico. Il ricavato della vendita andrà a FORMA Onlus, Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

Domenica 2 maggio alle ore 10.30, invece, ritorna Gastronomica, l’appuntamento di approfondimento sulla cultura enogastronomica insieme a Eric Vassallo. Questa volta si parlerà di una delle eccellenze casearie italiane che si trovano sulle nostre tavole: il Parmigiano Reggiano DOP. Vassallo, insieme agli esperti del Consorzio, ne racconterà storia, origini, tecniche di produzione e proprietà. Non mancherà la degustazione guidata di due stagionature di Parmigiano Reggiano DOP, per assaporarne tutte le sfumature di gusto, in abbinamento a un calice di vino. L’incontro, gratuito e su prenotazione, si terrà in totale sicurezza negli spazi ampi e verdi del dehors; in caso di maltempo, sarà rimandato.

Infine, il formaggio è protagonista anche negli altri reparti freschi di Eataly Lingotto. Per tutto il mese in Gastronomia tanti piatti speciali per celebrare i formaggi, ideati dall’Executive Chef Patrik Lisa: dalla classica fonduta o flan al Castelmagno, ai cannelloni di ricotta e spinaci gratinati al Parmigiano e la cheesecake con Seirass e frutti di bosco. In Panetteria vengono sfornate tutti i giorni delle novità a tema: il pane di grano duro con caciocavallo e pepe nero, la pizza speciale ai 4 formaggi con formaggi piemontesi, la pizza speciale con asparagi e fontina, la torta al formaggio, la focaccia con la mozzarella fiordilatte del Caseificio di Eataly Lingotto e le golose pizzette al formaggio. E ancora, il Pastificio Plin di Ugo Alciati propone una selezione di formati di pasta fresca ripiena dei formaggi più golosi: i tortelloni di magro con ricotta di bufala e spinaci, tortelli di asparagi e Seirass, agnolotti di caprino e pepe fresco, lunette con pomodoro e mozzarella, tortelli ripieni di Parmigiano Reggiano.

Per maggiori informazioni e prenotazioni, www.torino.eataly.it

Una cena fuori dal comune. Con Eataly un viaggio di sapori verso l’America Latina e il Giappone

Una nuova box firmata da chef d’eccezione

Sabato 17 aprile a Eataly Torino Lingotto torna Una cena fuori dal comune, la dinner box che racchiude un menu completo firmato da 4 grandi chef di fama internazionale: l’occasione per assaggiare una cena diversa dal solito anche se nella propria cucina di casa. Da ritirare in negozio o farsi consegnare comodamente a domicilio.

Dall’antipasto al dolce, ecco una cena completa che racchiude le proposte di 4 importanti ristoranti. Sarà un grande viaggio di gusto che Eataly porta direttamente a casa, senza nemmeno uscire dal comune o dalla regione. Nell’appuntamento di aprile scopriremo insieme sapori e profumi di tradizioni culinarie che arrivano da lontano ma che quotidianamente vengono proposte nei menu pensati da 4 grandi chef che ogni giorno portano in Italia la loro cultura enogastronomica.

Con la prima portata, si parte e si arriva direttamente in Uruguay con Matias Perdomo, che porta a tavola le sue Empanadas del Flaco, dal nome dell’omonimo locale che ha da poco aperto a Milano, dopo aver conquistato la città con la sua creatività nelle cucine di Contraste, guadagnando 1 stella Michelin e più recentemente con la rosticceria moderna virtuale ROC. Grande classico della cucina latina, le empanadas saranno di chancho – prosciutto cotto e formaggio -, carne – manzo, cipolla e olive – e pescado – tonno, peperoni e cipolla.

Andiamo poi in Colombia per assaggiare il taco de maíz azul con pollo al mole “Carnal”, preparato da Roy Caceres, 1 stella Michelin presso il ristorante Metamorfosi a Roma e che qualche mese fa insieme a Riccardo Paglia e Andrea Racobaldo ha fondato Carnal, il nuovo progetto Latino-pop che unisce la vivacità del Sud America con l’anima genuina dell’Italia.

Si oltrepassa l’Oceano Pacifico ed eccoci in Giappone: Yoji Tokuyoshi propone uno dei piatti della tradizione medio-orientale, il Miso butter ramen, direttamente dalla cucina della sua Bentōteca a Milano, il nuovo ristorante dello Chef 1 stella Michelin, aperto lo scorso maggio. La Bentōteca è l’unione di due idee che da tempo chef Tokuyoshi aveva in mente: vini naturali abbinati ad una cucina giapponese stravolta dalla sua creatività culinaria, che mostra in tutti i suoi piatti.

Infine torniamo a Torino ma con lo sguardo alla vicina Spagna: ecco le proposte di Federico Zanasi e Las Tapas Ricas by Condividere, l’offerta di food delivery che rende omaggio alla gastronomia mediterranea proponendo un must della cucina spagnola, territorio che ha influenzato molto con lo chef Ferran Adrià il ristorante Condividere, 1 stella Michelin. In menu per sabato 17 ci saranno la Tortilla di Elisenda e il Flan di vaniglia della Bodega 1900.

Per prenotare una o più box, basta consultare il sito di Eataly Lingotto: www.torino.eataly.it

È possibile ritirare personalmente la box presso Eataly Torino Lingotto, via Nizza 230: in questo caso il prezzo della singola box è di 52 €. Per chi sceglie invece l’opzione della consegna direttamente a casa, la box è proposta con un piccolo sovrapprezzo di 8 € (consegne ESCLUSIVAMENTE all’interno del Comune di Torino).

Ogni due box ordinate, Eataly regala una bottiglia di vino. E inoltre in ogni box, un omaggio speciale di Baladin: una lattina di birra Sud, che porta con sé sapori e profumi tipici delle terre del sud d’Italia, ricche di colori, calore, sole e accoglienza.

  • Empanadas con chancho (prosciutto cotto e formaggio), carne (manzo, cipolla e olive) e pescado (tonno, peperoni e cipolla) di Matias Perdomo –Empanadas del Flaco, Milano
  • Taco de maíz azul con pollo al mole “Carnal” di Roy Caceres –Carnal, Roma
  • Tortilla di Elisenda di Federico Zanasi –Las Tapas Ricas by Condividere, Torino
  • Miso butter ramen di Yoji Tokuyoshi –Bentōteca, Milano
  • Flan di vaniglia della Bodega 1900 di Federico Zanasi –Las Tapas Ricas by Condividere, Torino

Bisulant, una dolcezza antica

Ozzano Monferrato, comune del Monferrato Casalese, tutti gli anni il giovedì Santo propone un dolce tipico la cui origine risale al quindicesimo secolo.

Si tratta del ‘Bisulant’ un biscotto a forma di torcetto, di dimensioni varie che viene benedetto ogni anno nella chiesa parrocchiale del paese a conclusione delle funzioni del Giovedì Santo, con l’unica eccezione del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. Bisulant è un termine del vernacolo piemontese parlato ad Ozzano, diventato nel tempo patrimonio dell’identità culturale del paese. La parola potrebbe evocare ‘bicciolano’ vocabolo tipico del territorio vercellese, dunque ‘bisulant’ era un nome attribuito ad un pane che si presume sia stato introdotto in Ozzano dai presuli vercellesi nel secolo Quindicesimo. Anticamente nel Marchesato del Monferrato era diffuso, da parte dei nobili e delle congregazioni religiosi, l’atto di donare ai poveri durante alcuni ricorrenze religiose. L’origine di questo gesto si ricollega ad un intervento miracoloso operato da Sant’Antonio nei riguardi di un bambino che era affogato in un torrente. La mamma si rivolse al Santo perché glielo resuscitasse e il Santo, toccato dal dolore di quella donna, compì il miracolo a condizione che lei, tutti gli anni, regalasse ai poveri una quantità di grano equivalente al peso di suo figlio quando era stato riportato in vita- Nel secolo quindicesimo operava in Ozzano la Confraternita dei Disciplinanti, istituita dal Vescovado di Vercelli che aveva giurisdizione sul territorio dei feudo di Ozzano. La Confraternita durante il Giovedì Santo, distribuiva ai confratelli e ai poveri del borgo, pagnotte di pane benedetto. Un atto caritatevole che venne mantenuto anche nei secoli successivi. Nel Novecento, però, la Confraternita si sciolse e la sua attività terminò, non così la tradizione di benedire il pane in occasione del Giovedì Santo. Inizialmente si trattava di un pane fatto in famiglia, modellato ad anello ed alzato in chiesa durante la benedizione. Negli anni Sessanta la storica panetteria Tracino di Ozzano, presso cui le donne del paese portavano i pani da cuocere, propose una nuova ricetta del bisulant, non più come tipo di pane ma come morbido biscotto con la forma di torcetto. Grazie alla tecnica di lavorazione e ad ottime materie prime, che conferiscono loro caratteristiche uniche, il successo dei bisulant varcò i confini comunali. Nel maggio 2013 la giunta comunale, guidata da Davide Fabbri ha approvato i disciplinari (scheda tecnica e scheda storica) ed attribuendo la De.Co. al Biciolant d’Ausan.

Massimo Iaretti

Le uova di Pasqua? Un’ “invenzione” torinese

Le uova sono da sempre una portata del pranzo di Pasqua. Ma quelle di cioccolato?

Pare che alcuni prototipi fossero già presenti alla corte francese  di Luigi XIV, anche se l’uovo di Pasqua così come lo conosciamo fu un’idea di alcuni maestri cioccolatai torinesi ai primi del ‘900.

Del resto fu la duchessa Caterina, moglie del duca Emanuele Filiberto di Savoia, a portare il cacao a Torino dalla Spagna.  Mario Marsero, storico delle industrie dolciarie piemontesi, scrive nel libro Dolci delizie subalpine che nel 1700  la vedova Giambone, che gestiva una una bottega in quella che oggi è via Roma, riempì i gusci vuoti delle uova di gallina con dolce  cioccolata. Poi, negli  anni ’20 del Novecento la Casa Sartorio di Torino brevettò un metodo per modellare con il cioccolato le forme vuote, degli  stampi a cerniera messi nella macchina dove  un movimento di rotazione permette alla pasta contenuta di distendersi uniformemente su tutta la superficie interna. Nel 1925,  animaletti in zucchero o confetti vengono messi all’interno come piccole sorprese. Successivamente sono stati impiegati regali sempre più  preziosi. E il boom fu immediato.

Da Les Petites Madeleines una deliziosa ricetta pasquale

Giuseppe Lisciotto, chef de Les Petites Madeleines, per la festività suggerisce un piatto in cui la tradizione degli ingredienti viene attualizzata dall’utilizzo, garbato e mai invasivo, delle spezie

 

“Raviolo di pasta fresca al prezzemolo ripieno di spalla d’agnello al Barbecue su crema di pomodori grigliati”: la Pasqua 2021 celebra la pasta fresca e si insaporisce dei gusti decisi di curry e paprika affumicata. La ricetta, da replicare facilmente anche nella cucina di casa, è frutto della sperimentazione di Giuseppe Lisciotto, chef de Les Petites Madeleines, e della sua brigata che, con questo piatto, vogliono simbolicamente rimanere al fianco dei loro ospiti anche a distanza.

Il piatto reinterpreta la tradizione gastronomica pasquale italiana, che vede l’agnello a suo interprete, grazie all’utilizzo di spezie che gli conferiscono una nota inattesa. “Abbiamo pensato che la celebrazione di questa Pasqua inusuale, richiedesse una ricetta altrettanto insolita, capace di rassicurare il palato ma, contemporaneamente, di stupirlo grazie a sapori non attesi. La preparazione, anche se all’apparenza composita, è invece molto semplice e non richiede particolare maestria ma un po’ di pazienza”, spiega Lisciotto.

La ricetta, inoltre, nella sua realizzazione offre anche qualche suggerimento da poter riprendere per altre preparazioni come, ad esempio, l’utilizzo del prezzemolo per la pasta fresca o il ricorso alla salamoia per rendere la carne più succosa, morbida e sapida nel suo interno.

“Per esaltare il piatto – conclude Luca Gigliotti, sommelier de Les Petites Madeleines – suggeriamo un Barbera d’Asti Superiore DOCG “Mysterium” – Tenuta Montemagno dai sentori intensi, ampi, con spiccate note di ciliegia, terra e boisè. Un vino dal colore rosso intenso con riflessi tra il porpora e il nero che, al palato, si presenta concentrato, caldo, giustamente tannico. Il compagno ideale per accompagnare il nostro “Raviolo di pasta fresca al prezzemolo ripieno di spalla d’agnello al Barbecue su crema di pomodori grigliati”, ma anche piatti a base di selvaggina, brasati e formaggi stagionati”.

Raffaella Borea

Sua maestà il Vermouth

“Il Vermouth è un vino della tradizione piemontese e quando ero piccolo era l’aperitivo per eccellenza. Ricordo che con il nonno Giuseppe, dopo la messa, andavamo all’osteria del paese e lui si prendeva l’aperitivo con gli amici. Come tutti i bambini la curiosità era molta e l’idea di assaggiare il Vermouth mi stimolava. Ero piccolo e quindi il nonno, con atteggiamento protettivo, mi impediva di bere l’alcolico, ma me ne faceva sentire il profumo del vino e delle spezie, profumo per me indelebile”.

E questo è bastato a Luigi Vico, per mettere su una azienda vinicola sui generis, nel Cuneese, a Serralunga d’Alba (Cn). “Questa esperienza mi ha fatto crescere con il mito del Vermouth, anche se non ho mai più incontrato il profumo che avevo annusato da piccolo – continua sempre Vico – quando nel 2017 ho piantato la vigna di Moscato ho subito pensato di produrre il Vermouth (il Vermouth nasce con la base di Moscato d’Asti). Ma fin tanto che non ho ritrovato i profumi e le sensazioni che avevo assaporato con mio nonno non ho licenziato la ricetta. Sicuramente il mix tra le classiche erbe del Vermouth e quelle di campo che crescono in vigna hanno permesso di ritrovare i profumi artigianali di quei Vermouth degli anni ‘70 che erano soliti bere a Serralunga”.

A proposito di Vermouth, quest’anno si festeggerà il trentennale della creazione dell’Indicazione Geografica. Fu infatti il 14 giugno 1991 la data storica di pubblicazione del Regolamento che designò il riconoscimento ufficiale del “Vermouth di Torino” come denominazione geografica protetta dell’Unione Europea.

E’ stato definito il logo ufficiale del Consorzio caratterizzato dall’elemento distintivo della “V” di Vermouth e dalla foglia di artemisia. Vengono riportate le due denominazioni usate nella storia e previste dalla legge: sia il più francese “Vermouth” che “Vermut” più piemontesizzato e usato anche dagli spagnoli la cui storia deriva dalla Piemontese.

Dal 1786 il Vermouth da Torino è apprezzato in tutto il mondo, ora La “V” di Vermouth di Torino con il simbolo dell’Artemisia sarà destinata a contraddistinguere la conformità dei prodotti ad un disciplinare regolato dalla legge europea per i produttori iscritti al Consorzio, tra cui l’azienda agricola di Luigi Vico da noi interpellato ( https://www.serralungacasamia.it/ ).

Le giornate si sono allungate, l’inverno ormai volge verso la sua conclusione ed è dunque tempo ormai di pensare alla primavera e il vermouth bianco sarà la bevanda di questa stagione, liscio o utilizzato nei cocktail.

Gli aperitivi nella prima serata sono infatti un must non solo dei torinesi. Ci si inizia a svegliarsi dal letargo e a ritrovare le energie e la voglia di mettere la testa fuori casa, non appena e laddove sarà possibile, per consumare un drink che diversamente si può apprezzare anche tra le mura domestiche.

Tra tutti i cocktail più amati negli ultimi tempi ci sono quelli a base vermouth, che il retrogusto amaricante rende beverini e adatti sia per l’aperitivo sia per il dopocena.

Quindi, visto l’arrivo della bella stagione perché non proporre un twist a base di vermouth bianco? Il vermouth bianco è una delle varianti dei vini aromatizzati con erbe e spezie. Generalmente il vino di base, almeno per il vermouth piemontese, è vino Moscato cui sono poi aggiunte le spezie in infusione.

Tra i vini aromatizzati quello con sentori più freschi, agrumati e di fiori bianchi è di sicuro il vermouth bianco, le cui caratteristiche lo rendono perfetto per la stagione più calda.

Inoltre, non è necessario che ci sia una festa per mettere in tavola un bicchiere di autentico vermouth bianco, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come vero simbolo della convivialità, sublime da solo e ineguagliabile se accompagnato con un vassoio di fragranti biscottini.

Ed ecco quindi “Serralunga Casa Mia” che nasce da un’idea di Luigi Vico, per rievocare antichi sapori, ormai introvabili altrove. Le origini serralunghesi della famiglia di Luigi si devono al ramo materno delle famiglie Pira e Gagliasso, mentre il ramo paterno dalle famiglie Vico e Giacosa hanno origini Roerine. Entrambi i rami si sono sempre dedicati alla coltivazione di vigneti e frutteti. Le prime informazioni sulle proprietà terriere della famiglia Pira a Serralunga risalgono al 1694. Il progetto, ambizioso e semplice allo stesso tempo, si colloca perfettamente nel contesto creato dalle linee guida dei luoghi Patrimonio Unesco in cui viene stimolata una propensione alla “cultura della biodiversità”.

Nel suo vermouth appena versato, la fanno da padrone genuini sentori primari di Moscato. Profumi netti di rosa bianca, litches e salvia lasciano il posto, alla scorza di arancio candita ed alle note fresche di cardamomo e spezie, con delicati sentori di cannella e chiodo di garofano. E il finale amaricante di corteccia di china e genziana ben bilanciato dalla dotazione zuccherina, invita ad un secondo sorso.

Pertanto dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, ci si aspetta, che la crescita delle vendite che ha visto negli ultimi anni il Vermouth di Torino, possa riprendere al più presto e continuare.

Buon compleanno allora al Vermouth di Torino per i trent’anni della denominazione, i 10 anni dalla rinascita ed i 300 anni di storia moderna. È sempre l’ora del Vermouth di Torino.

Vito Piepoli