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Ecco 5 ristoranti buoni ed economici a Torino

Torino è una città piena di arte e di cultura ma non solo. La prima capitale d’Italia offre una varietà di ristoranti deliziosi ma allo stesso tempo economici in grado di soddisfare il palato di chiunque.

La città passa dai ristoranti più tradizionali a quelli più innovativi, attraverso gastronomie, paninoteche, pizzerie e gelaterie. Vi consigliamo  5  tra i ristoranti più buoni ed economici a Torino:

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I 5 ristoranti più buoni ed economici a Torino

Street food, alle origini di un evento diventato moda

Articolo a cura di Somewhere Tour & Events.

 

Lo Street Food reinventa il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo e con le proprie radici in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Parliamo continuamente del “cibo da strada”, complici fiere ed eventi che lo portano in ogni angolo del nostro paese. D’altronde la tendenza non sembra conoscere crisi e confini, perché è una vera e propria arte, tutta da conoscere ed apprezzare. Morso dopo morso!

Anche l’occhio vuole la sua parte. Ed ecco che il Food Truck, il mezzo attrezzato alla vendita di queste prelibatezze, diventa anche “veicolo” d’immagine. Certo, oltre all’apparenza esteriore, alla base deve esserci un concept di assoluta solidità e le parole d’ordine devono essere sempre freschezza e qualità della materia prima.

Ma come è nato il trend culinario che sta spopolando nel nuovo millennio? Le tracce più antiche di cibo preparato e cucinato per strada risalgono ai greci ed agli egizi, che avevano l’usanza di friggere il pesce e venderlo sul momento. Da qui, la tradizione si è diffusa nel mondo degli antichi romani, arricchendosi e trasformandosi in innumerevoli varianti, considerando che le classi urbane meno abbienti vivevano in abitazioni per la maggior parte sprovviste di cucina.

Questo è forse il grande equivoco che riguarda questa tipologia culinaria: poiché nasce povera, dall’esigenza di nutrire il popolo a poco costo, è sempre stata considerata di poco conto. Invece, con il processo della globalizzazione, è diventato l’ultimo baluardo della tradizione e dell’identità di un territorio. Lo Street Food ci identifica e ci distingue, mantenendo vivo un aspetto tra i più importanti della nostra cultura, quello del costume alimentare.

Lo Street Food rappresenta quindi una grande opportunità per chi ha creatività e voglia di fare e non ha paura di mettersi in gioco. Il sogno è aperto a tutti, perché l’investimento iniziale è più modesto rispetto ad un ristorante “tradizionale” e perché ciò che conta è soprattutto quanto sei bravo ed originale, quanto è buono il tuo prodotto e quanto sei in grado di comunicarlo alle persone.

Oggi il cibo di strada ha assunto uno stile più nobile, con eventi dedicati che vedono tante persone interessate ed incuriosite dalle numerose proposte, sempre in più varianti, italiane ed etniche, per celebrare le rispettive tradizioni.

 

Le castagne di piccolo calibro? Diventano farina

Nasce una nuova filiera in Valle di Susa

Bruzolo (Torino)

Snobbarle o minimizzarne la qualità perché piccole? Non sia mai. Frutto per eccellenza delle tavole autunnali, i calibri più  piccoli delle castagne non andranno più sprecati, ma diventeranno buona farina. Nasce infatti in Valle di Susa una nuova filiera per andare a rispondere ad una concreta esigenza di numerosi castanicoltori, che, da tempo, lamentano un mercato poco attento alle castagne e ai marroni di piccolo calibro, sottopagandoli, in primo luogo. Capofila dell’iniziativa è il “Mulino Valsusa”  – che ha sede in un Mulino dell’ ‘800 recuperato a Bruzolo, l’unico antico Mulino della Valle tornato in funzione – che, dopo vari progetti avviati coinvolgendo gli agricoltori del luogo per tornare a coltivare zone montane e pre montane abbandonate con antiche varietà di grani, guarda ora al frutto del castagno, coinvolgendo, anche in questo caso, produttori locali.  “Torniamo a fare qualcosa – spiega Massimiliano Spigolon, anima del Mulino – che è nella storia della Valle di Susa e dell’Italia: produrre farina con calibri piccoli, una farina che si realizzava 150 anni fa e che sarà macinata a pietra, seguendo un’esigenza specifica espressa dal territorio”.

“Per farla – prosegue Spigolon – si è dovuto studiare, approfondire e riscoprire con i proprietari dei castagneti metodologie per essiccare e sbucciare le castagne, avviando così una nuova filiera di trasformazione. I produttori conferiranno al Mulino che trasformerà tutto in farina: l’idea è tutelare al massimo il territorio e, quindi, non saranno ‘accettate’ castagne di altre zone, realizzando un prodotto ‘cento per cento Valle Susa’. Un prodotto antico ma anche nuovo, carico di profumi e di sapori, dal tipico color nocciola: frutto di un nuovo modello di sostenibilità e  sviluppo rivolto alla Valle, ma che sicuramente potrà essere emulato in altre zone del Piemonte e dell’Italia”.

Scomparsa per decenni dalle cucine italiane, la farina di castagne è ricca di fibre, proteine e vitamine, aiuta la flora batterica intestinale, combatte il colesterolo. Si utilizza per preparare svariate torte e biscotti, il celebre castagnaccio, ma anche crespelle, pasta fresca e gnocchi, frittelle e pancake, creme, panini. Quale dunque l’obiettivo, a medio e a lungo termine? “Quello ovviamente di estendere e far crescere la filiera – conclude Spigolon – coinvolgendo il più possibile i produttori della nostra Valle”.

g.m.

Autunno, è tempo di bagna cauda!

Esistono numerose varianti  della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio

La Bagna Cauda e’ senza dubbio uno dei pilastri della cucina piemontese, ed ha origini lontane nel tempo. E’ una ricetta semplice ricca di gusto e passione che esalta la convivialita’, un rito simbolo di amicizia ed allegria poiche’ in genere la “bagna” si consuma in compagnia. Esistono numerose varianti  della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio. Vi propongo la mia variante modernizzata per “addolcire” l’intingolo.

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Ingredienti per 4 persone:

2 teste d’aglio intere

1 etto di acciughe “rosse” di Spagna sotto sale a persona

200ml di olio evo

200ml di latte intero

200ml di panna da cucina

acqua e aceto q.b.

Verdure fresche di stagione a piacere (cardo gobbo, cavolo verza, topinambur, peperoni arrostiti, patate lesse, cipolle al forno, barbabietola ecc.)

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Dissalare velocemente le acciunghe in acqua e aceto e ridurre a filetti. Preparare l’aglio eliminando il germoglio centrale di ogni spicchio poi, affettare sottilmente. Far cuocere a fuoco lentissimo l’aglio in 100ml di latte sino a quando e’ tenerissimo, scolare il latte e ridurre in poltiglia. In una terrina di coccio (“fojot” in piemontese) versare l’olio e quando e’ caldo mettere le aggiughe e la crema di aglio, rimestare con un cucchiaio di legno sino a quando e’ tutto sciolto infine, aggiungere la panna ed il rimanente latte. La salsa e’ pronta per essere servita bollente in ciotole di terracotta singole per ogni commensale. Abbinamento perfetto con un giovane barbera vivace.

 

Paperita Patty

Vendemmia a Torino – Grapes in Town e Portici Divini: degustazioni, aperitivi, visite guidate, wine experiences e webinar

Le due manifestazioni enoiche più importanti del capoluogo piemontese confermano la loro collaborazione per una kermesse d’eccellenza.

Dal 22 ottobre al 7 novembre, la città di Torino si trasforma in palcoscenico diffuso con appuntamenti, degustazioni, aperitivi, visite guidate, wine experiences e webinar per celebrare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte, con un focus di Portici Divini sulle eccellenze di Torino e dei suoi territori vitivinicoli 

Torino, ottobre/novembre 2021. Le celebri rassegne delle eccellenze vitivinicole piemontesi e del torinese “Vendemmia a Torino – Grapes in Town” e “Portici Divini”, confermano per il secondo anno il format ibrido, sia fisico che on-line, con un mix di appuntamenti digitali ed eventi in presenza.

VENDEMMIA A TORINO

Vendemmia a Torino – Grapes in Town conferma il format sul web, con dirette streaming, webinar e talk in onda sul nuovo sito (www.grapesintown.it), sull’app Grapes in Town (disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store) e sui canali Facebook, Instagram, Twitter e Youtube: un ricco palinsesto di incontri digitali divulgativi e di approfondimento sul mondo del vino, per garantire al pubblico l’opportunità di conoscere il patrimonio enoico del Piemonte.

In calendario, tra gli eventi in presenza da segnare in agenda, la masterclass condotta da Lamberto Vallarino Gancia, wine expert, nella prestigiosa cornice di Villa Sassi, a Torino, i tour inediti in città organizzati dai tour operator Somewhere Tour &Events e Promotur Viaggi, i “Digital Wine Marketing Talks” a cura di Susana Alonso, wine marketer, le visite in cantina in occasione di “Cantine Aperte in Vendemmia”, la masterclass di fotografia della vigna urbana di Alba, le VIP experiences proposte dalle ATL e dagli enti del turismo piemontesi e la “Wine Tasting Experience: turismo e sostenibilità” a Villa Balbiano, a Chieri. Imperdibile anche la masterclass targata Wine Angels, le wine influencers che si riconfermano media partner della kermesse, insieme a Bubble’s Italia Magazine, il prestigioso magazine il cui obiettivo è di valorizzare il made in Italy e la bellezza del nostro Paese e che per questa occasione avrà un inserto di valorizzazione del Piemonte.

Tra le novità del 2021, Vendemmia a Torino – Grapes in Town, si trasforma in un portale attivo tutto l’anno, come testimoniato dal nuovo sito (on line dal 14 ottobre) che proporrà, insieme alla app e ai social, anche dopo il 7 novembre, gli appuntamenti not-to-be-missed legati al patrimonio vitivinicolo del Piemonte.

Queste le parole dell’assessore alla cultura, turismo e commercio della Regione Piemonte: “La vetrina di Vendemmia Torino è un’opportunità per allargare la platea di appassionati e consumatori di una delle eccellenze più importanti della nostra regione che da quest’anno guadagna la vetrina del TTG di Rimini. Con il contributo della Camera di commercio, la manifestazione aveva raggiunto già l’anno scorso un momento di espansione con un milione di collegamenti agli eventi sul web: fare sistema con il privato incrementa non soltanto la popolarità ma anche la credibilità di una manifestazione che si colloca tre le più apprezzabili per la promozione della cultura del vino”.

PORTICI DIVINI

 

In parallelo Portici Divini proporrà oltre 100 degustazioni, dal 22 al 31 ottobre presso oltre 50 locali tra enoteche, ristoranti, caffé, pasticcerie, gelaterie di Torino, per scoprire le eccellenze vitivinicole del torinese: Erbaluce di Caluso, Carema, Freisa di Chieri, Valsusa Avanà e Becuét, Pinerolese Doux d’Henry e altri vini del territorio saranno protagonisti, nei migliori locali dei portici e non solo, in una festa collettiva.

Il nostro obiettivo – sottolinea Enzo Pompilio D’Alicandro Vicepresidente della Camera di commercio di Torino – è far conoscere ad un pubblico sempre più ampio le 7 denominazioni torinesi, DOCG e DOC, attraverso le etichette di produttori attentamente selezionati e che coprono un’ampia varietà: dai bianchi ai rossi e rosati, dagli spumanti metodo classico ai vini fermi e da meditazione. Si è conclusa proprio ieri, la nostra selezione Torino DOC con ottimi risultati. A Portici Divini ne daremo un’anteprima, grazie anche alla collaborazione sempre più ampia con locali ed enoteche che sempre più spesso sanno farsi ambasciatori dei vini Torino DOC”.

Tra le novità del 2021 di Portici Divini ci sarà la proposta di cene e aperitivi nei locali di Torino con Sara Piovano la wine influencer che coinvolgerà i suoi follower in eventi “speciali” nei locali del territorio selezionati in base ai menù e agli abbinamenti più originali con i vini Torino DOC.

Si conferma anche quest’anno l’allestimento della ormai caratteristica vigna urbana che sarà presentata a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino in via Carlo Alberto 16. Il progetto prevede l’allestimento di barbatelle dei vitigni autoctoni torinesi secondo il tradizionale disegno geometrico che caratterizza il paesaggio del vino.

Non mancherà, il 23 e 24 ottobre, nella prestigiosa sede di Palazzo Birago, il programma culturale di Portici Divini, per conoscere meglio il vino torinese le sue peculiarità, le curiosità, i segreti dei grandi vitigni autoctoni e non e dei vini Torino DOC, la selezione enologica curata dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, un progetto che raccoglie tutte le tipologie di bottiglia, dalle etichette più giovani fino ai fine wines, di grande qualità (www.torinodoc.com).

Il giornalista e critico enogastronomico Alessandro Felis condurrà gli interventi e guiderà le degustazioni dei vini Torino DOC, realizzate grazie all’Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino.

Il programma culturale prevede:

SABATO 23 OTTOBRE

ore 15.30 – FOCUS SUL VINO TORINESE DOPO LA GRANDE PAURA

Il mondo del vino, un anno e mezzo dopo lo scoppio della pandemia che sta cambiando il mondo.

ore 16.30 – L’ARCHITETTURA DEL VINO

Cantine d’autore, vere e proprie opere d’arte, così cambia il paesaggio viticolo.

ore 17.30 – TORINO DOC: LA SELEZIONE DEI VINI TORINESI SI RACCONTA

Presentazione dell’edizione 2021-2022 e della selezione enologica.

DOMENICA 24 OTTOBRE

ore 15.30 – LA VITICOLTURA EROICA: vigneti tra i più alti d’Europa, terrazzamenti e ingegno

umano, il volto della viticoltura torinese.

ore 15.45 – FESTIVAL DELLA VITICOLTURA EROICA E DEI FORMAGGI

D’ALPEGGIO: un appuntamento imperdibile per settembre 2022 ad Ostana (CN).

ore 16.30 – CIOCCOLATO E VINO: AMICI O NEMICI?

Vogliamo sfatare la teoria che sancisce l’impossibilità di abbinare cibo degli dèi e nettari prelibati?

ore 17.30 – BOLLICINE TORINESI

Presentazione e degustazione degli spumanti che nascono nelle quattro aree vitivinicole torinesi.

Degustazione guidata.

Per informazioni e prenotazioni: porticidivini@gmail.com – 3203899465 – 01101131115.

In ragione delle restrizioni è necessaria la prenotazione, fino ad esaurimento posti ed essere in

possesso di green pass.

Da oggi il cioccolato monorigine torinese Davide Appendino è certificato Bio

Da oggi il cioccolato monorigine torinese Davide Appendino è certificato Bio, vale a dire che si avvale della certificazione di produzione biologica.

Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la definizione di un prodotto di eccellenza, unico e rappresentativo nell’ambito della cioccolateria artigianale.
“Questo riconoscimento – spiega Davide Appendino – rappresenta il punto di approdo di un percorso iniziato alcuni mesi fa, volto al desiderio di continuare a migliorarsi, sempre lavorando all’insegna della qualità”.
Da oggi in poi una parte delle tavolette e dei gianduiotti, entrambi monorigine, di Davide Appendino si avvarrà dell’importante marchio Bio, che attesta l’utilizzo esclusivo di prodotti provenienti da lavorazioni biologiche.
Davide Appendino ha aperto una nuova bottega in via Cavour 13, a Torino, con lo stesso spirito e assortimento di prodotti che ha caratterizzato il marchio.
La famiglia di Davide Appendino è una famiglia di pasticceri e lui è cresciuto nella storica pasticceria dell’Agnese di Borgo Vittoria, dove l’attività dolciaria prese avvio nel 1946. Fu qui che nacque la sua passione per il cioccolato e la sua curiosità per il prodotto, che ho ha condotto a dedicarsi, dal 2020, al mondo del cacao, nel suo laboratorio di Borgo Vittoria. Entusiasmante è poi stata la sua esperienza a ExpoMilano nel 2015, in cui egli ha partecipato come unico artigiano torinese nel cluster cacao&cioccolato.
La massima espressione del percorso da lui compiuto sono state le barrette monorigine, che rappresentano un viaggio sensoriale nei principali Paesi produttori di cacao, la Repubblica Dominicana, l’Ecuador, la Bolivia, il Madagascar, che costituiscono il 75% del cacao selezionato nelle migliori regioni di ciascun Paese. Davide Appendino soddisfa anche chi preferisce il gusto del cioccolato al latte, con l’introduzione di una tavola con 30% di cacao del Venezuela. A questi si aggiungono i gianduiotti, realizzati nella variante più tradizionale e in quella che segue la filosofia di Davide Appendino, monorigine.

Mara Martellotta

Torta “sapore d’autunno”

Una ricetta dal sapore e profumo d’autunno, una dolce coccola per il palato. Ingredienti genuini, consistenza cremosa, ricca di golosa frutta di stagione.

Ingredienti
5 mele renette
1 pera
120gr. di farina 00
120gr.di zucchero
140gr.di burro
150gr.di uvetta
3 uova intere
1 bustina lievito per dolci
Poco latte
Poco rum
Cannella in polvere (a piacere)

Pelare le mele, la pera e tagliare a tocchetti. Fondere il burro a bagnomaria e sempre mescolando aggiungere la farina, un cucchiaio per volta, e lo zucchero. Quando è tutto ben amalgamato, togliere dal fuoco ed unire le uova, una alla volta. Mescolare bene, aggiungere l’uvetta precedentemente rinvenuta in acqua e rum, la frutta, un pizzico di cannella ed infine il lievito diluito in poco latte tiepido. Mescolare molto bene e versare in stampo a cerniera foderato con carta forno. Cuocere in forno a 170 gradi per almeno un’ora. Sformare da freddo.

Paperita Patty

Giù da Guido: il nuovo locale della famiglia Alciati nell’Enoteca di Eataly

Al Lingotto per stappare e mangiare il buono del Piemonte.

Guido arriva a Torino a Eataly Lingotto, all’interno della Grande Enoteca: ecco Giù da Guido, il nuovo locale della famiglia Alciati in città.

La cucina di Ugo Alciati, chef 1 stella Michelin con Guido, il ristorante di famiglia aperto nel 1960 dai genitori Guido e Lidia e ora portato avanti insieme al fratello Piero in sala, negli spazi della Villa Reale a Serralunga d’Alba (CN), incontra le oltre 35.000 bottiglie ospitate nell’Enoteca di Eataly, la più grande a Torino, per dimensioni e assortimento. Nasce così un locale perfetto per ogni momento della giornata e per ogni occasione di convivialità, dal pranzo, all’aperitivo fino alla cena e al dopo cena.

Protagonisti indiscussi sono i sapori autentici. Le proposte gastronomiche rispecchiano la piemontesità della famiglia Alciati, con una chiave contemporanea che rimanda ai cicchetti veneziani e alle tapas spagnole. Tante piccole proposte a mo’ di sfizi, dal chiaro rimando territoriale e secondo la stagionalità. Grande attenzione viene riposta nella selezione delle materie prime, premiando i produttori di prossimità virtuosi e i localismi d’eccellenza: è così che i formaggi sono esclusivamente a latte crudo, le carni sono di razze rustiche locali e provenienti da allevamenti non intensivi attenti al benessere animale e le verdure sono solo di stagione. Valori portanti sono la filiera corta e il rispetto dei tempi della natura.

Il gusto vero e virtuoso si rispecchia nella selezione dei vini, dei vermouth e dei distillati, a cura di Piero Alciati. In carta ma anche direttamente a scaffale, con la possibilità unica di scegliere tra le tantissime bottiglie a disposizione nella Grande Enoteca di Eataly: si va dalle eccellenze del Piemonte ai grandi vitigni del resto dell’Italia e non solo, con interessanti escursioni in Francia, Spagna e nel resto del mondo vitivinicolo.

Oltre 5.000 etichette e più di 35.000 bottiglie raccontano il meglio della produzione enologica e sono tutte a disposizione per l’abbinamento perfetto alle proposte della cucina di Giù da Guido. Tra queste naturalmente non mancano anche alcuni dei piatti iconici della famiglia Alciati, come i Plin di Lidia, la mamma di Ugo e Piero, definita dal Los Angeles Times la “Agnolotti Queen”, una vera e propria maestra del pizzicotto. Oggi sono preparati tutti i giorni rigorosamente a mano dalle sfogline di Plin, il pastificio Alciati all’interno di Eataly Lingotto e proposti in carta al sugo d’arrosto. Per la stagione autunnale, attenzione speciale è naturalmente rivolta ad una grande eccellenza piemontese: il tartufo bianco. La migliore esperienza a Torino è quella proposta da Giù da Guido, dove si possono gustare le meravigliose “pepite” immersi nell’Enoteca di Eataly. Dalla pasta fresca di Plin alla carne cruda di razza Fassona Piemontese (Presidio Slow Food), all’uovo al padellino: tutti con la firma di Ugo Alciati, Chef Ambassador del Tartufo Italiano nel mondo per l’Accademia Italiana del Tartufo. E in abbinamento i migliori vini che ne esaltano il sapore unico.

«Da sempre proponiamo una cucina piemontese legata alla stagionalità dei prodotti. Oggi più che mai vogliamo sostenere le produzioni locali e promuovere una gastronomia che tuteli la biodiversità, nel piatto come nel bicchiere. Portare Guido nella grande Enoteca di Eataly, con la quale condividiamo i valori e la filosofia, rende l’esperienza ancora più speciale e unica», commenta Piero Alciati.

Giù da Guido è aperto dal giovedì alla domenica:

giovedì dalle 19 alle 23

venerdì e sabato dalle 11 alle 23

domenica dalle 11 alle 20

Per informazioni e prenotazioni:

011 19506877

giu@guidoristorante.it

Grandi ristoranti e ottimi vini La provincia di Torino si racconta a tavola

Tempo di vendemmia ormai finito od in fase di conclusione (i cambiamenti climatici hanno obbligato ad anticipare il periodo di raccolta) e, dunque, è arrivato il momento di godersi i frutti del lavoro degli anni precedenti. I buongustai sciamano in cerca di grandi vini abbinati ad ottimi piatti dei diversi territori. Non solo quelli più noti, dalle Langhe alle colline toscane. Anche altri territori si stanno facendo conoscere ed apprezzare.

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Grandi ristoranti ed ottimi vini. La provincia di Torino si racconta a tavola

Al Piemonte l’Oscar del turismo enogastronomico in Italia

E  il terzo posto per la reputazione online. 6a edizione del Premio Italia Destinazione Digitale al TTG di Rimini. Ottimi piazzamenti anche per Asti e le Valli di Lanzo

Il Piemonte nel 2021 è stato la regione che ha registrato nelle recensioni online il sentiment più elevato nei confronti dell’offerta enogastronomica, davanti a Campania e Alto Adige. Ma non solo, perché si è anche piazzato al terzo posto per la miglior reputazione complessiva, dietro a Trentino e Alto Adige.

Si è tenuta oggi a TTG Travel Experience di Rimini, la più importante fiera del turismo B2B in Italia, la sesta edizione di Italia Destinazione Digitale: primo e unico premio nazionale dedicato alle destinazioni turistiche italiane che nell’ultimo anno hanno registrato le migliori performance online.

Ideato e condotto da The Data Appeal Company a partire dal 2016, il premio viene assegnato in base all’analisi dettagliata di miliardi di conversazioni online su ricettività, attrazioni e ristorazione, combinati con trend di settore, flussi, prenotazioni e prezzi di alberghi e voli aerei. Il risultato è la più completa e dettagliata analisi dello stato dell’offerta turistica italiana, così com’è vissuta e raccontata dagli stessi visitatori.

A ritirare i riconoscimenti assegnati al Piemonte, Paola Casagrande – Direttore della Regione Piemonte e Beppe Carlevaris – Presidente della Dmo VisitPiemonte-Regional Marketing and Promotion.

Il Presidente della Regione Piemonte e l’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio sottolineano che la notizia dell’assegnazione del Premio Italia Destinazione Digitale al Piemonte per le migliori performance online dell’offerta enogastronomica, è motivo di felicità e orgoglio. È con passione e determinazione che l’intero territorio piemontese ha portato l’enogastronomia ad essere protagonista del nuovo sviluppo turistico regionale, valorizzando i prodotti tipici e rielaborando in veste moderna la ricchezza della tradizione culinaria. Non è infatti un caso se la sesta Conferenza mondiale del turismo enologico, evento promosso da UNWTO, l’organizzazione del turismo delle Nazioni Unite, si terrà proprio in Piemonte nel settembre 2022.

Eccezionale anche il risultato del terzo posto per la reputazione complessiva: qualità, creatività e cultura dell’accoglienza hanno evidentemente incontrato le aspettative di turisti sempre più esigenti e attenti ai dettagli, ormai abituati ad esprimere e condividere le proprie conversazioni nella grande comunità virtuale. L’autorevolezza di The Data Appeal Company e dell’agenzia digitale TWOW, che per questo premio hanno analizzato il sentiment di miliardi di contenuti e conversazioni online, gratifica in particolare la ristorazione piemontese, ma i due riconoscimenti rappresentano un successo per tutto il mondo del nostro turismo: dalla produzione enologica e agroalimentare, alla ricettività, all’informazione e alla promozione che hanno saputo unire le forze e lavorare per un obiettivo condiviso. Accogliamo inoltre con soddisfazione le ottime posizioni di Asti e delle Valli di Lanzo nelle classifiche delle aree interne e montane, segno che anche singoli ambiti possono esprimere lusinghiere performance nel gradimento dei visitatori.

«Hanno vinto la qualità e il lavoro di squadra, elementi con cui il Piemonte ha costruito l’immagine che ci fa conoscere e apprezzare in tutto il mondo, ovvero quella della terra del buon vivere – commenta Beppe Carlevaris, Presidente di VisitPiemonte Regional Marketing and Promotion – La componente enogastronomica rappresenta una parte essenziale dell’esperienza turistica: le produzioni tipiche e la ristorazione di qualità sono elementi vitali del sistema di valorizzazione, in grado di aggregare attorno a sé tutti gli altri prodotti, dalla cultura all’outdoor, fino alla storia e alle tradizioni. Tutto questo abbinato al lavoro, alla passione, alla perseveranza degli operatori piemontesi è il mix vincente che ci fa guardare con ottimismo al prossimo futuro. I riconoscimenti al Piemonte del turismo da parte del Premio Italia Destinazione Digitale, registrano e interpretano il giudizio di coloro che sono stati da noi e ne hanno parlato sul web nelle recensioni, per questo costituiscono la miglior conferma che stiamo andando nella giusta direzione».

Molti gli elementi presi in considerazione per comporre le classifiche, a partire da 390 mila punti di interesse e 15,7 milioni di tracce digitali (minore degli anni scorsi a causa dei movimenti turistici inferiori, anche se durante l’estate è stato registrato un balzo del +15%): tipologia di viaggio (coppie, famiglie, amici, singolo), argomenti di discussione (tra cui atmosfera, accoglienza, servizi, costi, sicurezza, accessibilità) ricettività, attrazioni, affitti brevi, locali e ristorazione.

In particolare per la ristorazione sono stati presi in considerazione oltre 200 mila tra locali e ristoranti presenti online, rilevando un sentiment a 86,9, in crescita di un punto rispetto a 12 mesi fa: anche qui con il lato umano a fare la differenza e con un sentiment relativo all’accoglienza di 90,9. Alta in generale per l’Italia la soddisfazione degli ospiti stranieri (84,5%) e ottimistiche le previsioni a breve termine, con l’andamento di prezzi e di saturazione delle offerte disponibili sulle OTA in aumento: segno che gli operatori hanno fiutato una tendenza all’aumento dei flussi turistici e sono pronti a scommettere su tariffe più alte e su un maggior numero di prenotazioni.

Per consultare i dati: www.destinazionedigitale.it