GUSTO- Pagina 54

Il Crudo di Cuneo Dop arriva da Biraghi

La nuova confezione del Crudo di Cuneo DOP arriva per la prima volta nel negozio di Torino Il punto vendita nel capoluogo piemontese è il primo a ospitare le nuove vaschette da 90 grammi del celebre salume cuneese

 

È il negozio Biraghi di piazza San Carlo a Torino il primo punto vendita a ospitare la nuova referenza in vaschetta da 90 grammi del prosciutto Crudo di Cuneo DOP. La collaborazione tra le due realtà cuneesi, dopo una prima fase di test, ha preso ufficialmente avvio in queste settimane, registrando un’ottima risposta da parte del pubblico, che ha potuto acquistare il Crudo di Cuneo sia in negozio sia sul sito biraghiacasa.it.

 

Il Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) per il prodotto nel dicembre 2009 e da allora ha sempre lavorato con l’obiettivo di valorizzare l’elevato numero di suini allevati nell’area di produzione, compresa tra la provincia di Cuneo, la provincia di Asti e 54 comuni della provincia di Torino. In queste zone avvengono tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla nascita all’allevamento dei suini, dalla macellazione alla trasformazione, passando per la stagionatura, il confezionamento e l’affettatura. Inoltre, ogni singolo prosciutto è altamente tracciato perché accompagnato da una carta di identità con un QR Code che raccoglie tutte le informazioni sul prodotto, ad esempio come è stato allevato il maiale, cosa ha mangiato e dove è stato macellato.

 

Biraghi, che a ottobre 2019 ha riaperto i locali dell’ex F.lli Paissa a Torino, ospita per la prima volta il prosciutto Crudo di Cuneo DOP in una nuova vaschetta che garantisce al consumatore la massima freschezza del prodotto e una più alta conservabilità. Il Crudo di Cuneo va ad arricchire l’ampio catalogo del negozio Biraghi che, con oltre 600 prodotti in vendita – tra i quali spiccano più di 130 etichette di vini piemontesi, 120 liquori del territorio e un assortimento di birre regionali che a breve supererà le 150 referenze – raccoglie in un unico luogo le eccellenze enogastronomiche di tutto il Piemonte, vicine per filosofia e vocazione all’azienda.

 

«In questo periodo di lockdown a singhiozzo, dovuto alla pandemia da COVID-19 – spiega Chiara Astesana, Presidente del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo – nel quale diventa difficile anche fare la spesa, l’opzione del Crudo di Cuneo DOP in vaschetta diventa una bella opportunità per il consumatore. La vaschetta garantisce al consumatore la massima sicurezza sanitaria, la massima freschezza e fragranza del prosciutto (quando si apre la confezione) e una perfetta conservabilità del prodotto. Per i produttori e i negozianti si apre una nuova prospettiva di vendita, infatti consente di proporre il prosciutto anche in negozi che non sono attrezzati di banco salumi con servizio al taglio, come il negozio Biraghi in piazza San Carlo a Torino che, grazie al punto vendita e al servizio di consegna a domicilio, consente di farlo arrivare fresco direttamente a casa del consumatore».

 

«Siamo orgogliosi di essere presenti con il nostro prodotto all’interno del negozio Biraghi di Piazza San Carlo – ha dichiarato Marco Cocito, Direttore commerciale di Carni Dock, l’azienda produttrice unica del Prosciutto Crudo di Cuneo DOP – e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’entusiasmo con cui i consumatori hanno da subito accolto il nostro prodotto. Avere l’opportunità di collaborare con Biraghi e di poter portare, grazie a questa partnership, un’eccellenza come il Crudo di Cuneo nel cuore di Torino, in quello che viene definito il “salotto” della città, è per noi motivo di grande soddisfazione».

 

«Nel nostro negozio di Torino abbiamo scelto di mettere a disposizione dei torinesi e dei turisti eccellenze provenienti da tutto il Piemonte – dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali della Biraghi SpA –. Ospitare quindi la nuova confezione del Crudo di Cuneo rappresenta per noi una scelta naturale e in linea con la nostra filosofia, attenta al territorio e alle sue eccellenze».

 

Pasqua gustosa con le attività locali a Carmagnola

Dal 3 al 5 aprile   Iniziativa a sostegno dei settori locali della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari sostenuta dall’amministrazione comunale, dall’Ascom Carmagnola e dal Laboratorio Gourmet Carmagnola.

Acquistando prodotti o menù da asporto e/o delivery si riceverà un kit omaggio con tovaglia e la borsa di carta con il logo “Carmagnola, città di agricoltura, commercio e mercati”.

Si potranno inoltre ricevere gustose sorprese partecipando alla creazione di una community virtuale.

Sito internet del Comune: www.comune.carmagnola.to.it

Gruppo Facebook dell’iniziativa: www.facebook.com/groups/tinvitoacarmagnola

Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, L’amministrazione comunale di Carmagnola ha accolto con favore la proposta che Ascom Carmagnola e Laboratorio Gourmet Carmagnola hanno pensato per le festività Pasquali.

Dato che non sarà possibile organizzare gite fuori porta e picnic all’area aperta nei giorni di Pasqua e Pasquetta, con l’iniziativa Picniclick si propone ai cittadini di Carmagnola di preparare i pasti delle festività sostenendo i settori locali della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari, formando inoltre una comunità virtuale attraverso la quale creare condivisione anche a distanza.

Un invito a fare la spesa nei negozi di alimentari della città o a scegliere con un click i menù tra le varie proposte di delivery e asporto di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo della città che aderiscono all’iniziativa, con elenco consultabile nel sito del Comune www.comune.carmagnola.to.it e nella pagina Facebook https://www.facebook.com/cuorinvetrinacarmagnola

Nei negozi di alimentari il kit Picniclick potrà essere prenotato e ritirato, o direttamente acquistato, nella giornata di sabato 3 aprile.

Le proposte di piatti e menù da ordinare alle attività di somministrazione per asporto e/o delivery, potranno essere ritirate nelle giornate di Pasqua e Pasquetta in tutti gli esercizi aderenti che resteranno aperti.

Gli acquirenti riceveranno la Picniclick Box con l’omaggio di una tovaglia e di una borsa con il logo “Carmagnola, città di agricoltura, commercio e mercati”, offerte dall’amministrazione comunale e dall’Ascom Carmagnola sino ad esaurimento delle scorte disponibili.

Inoltre, in collaborazione con Pasta Berruto si è pensato di creare una “Community PicNic Virtuale” attraverso la quale condividere i propri festeggiamenti e sentirsi vicini anche a distanza, i promotori invitano gli acquirenti di Picniclick a postare fotografie sul gruppo Facebook www.facebook.com/groups/tinvitoacarmagnola oppure sui propri Facebook e Instagram con l’hashtag #picniclick, riservando delle gustose sorprese alle più simpatiche e creative.

I negozi di alimentari e le attività di ristorazione che intendono aderire all’iniziativa devono contattare il signor Marco Fedele al numero 3494179852 o all’indirizzo di posta elettronica fedelemarco14@gmail.com

Le attività aderenti verranno dotate di sacchetti di carta personalizzati per asporto-delivery e di tovaglie PicNic in tessuto da regalare agli acquirenti, offerte dal Comune sino ad esaurimento delle scorte disponibili.

Commentano il Sindaco Ivana Gaveglio e l’Assessore al commercio Gian Luigi Surra: “purtroppo il perdurare della pandemia impone delle limitazioni anche in occasione delle festività Pasquali di quest’anno. Vengono quindi a mancare tutti i momenti conviviali quali la tradizionale gita fuori porta con il picnic in occasione della Pasquetta. Grave anche il danno economico alle attività del settore della ristorazione e dei prodotti alimentari.  Ci auguriamo che l’iniziativa, che vuole in qualche modo preservare questa tradizione, sia accolta con favore dai concittadini che potranno così aiutare e sostenere le attività e l’economia della nostra città”.

#pepesandwich, il panino con il peperone al posto del pane

www.instagram.com/fierapeperone   www.facebook.com/fiera.peperone

L’organizzazione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha lanciato sui social network il #pepesandwich, una nuova idea per la realizzazione di panini e sandwiches con l’utilizzo del peperone al posto del pane.

Croccante, buono, facile da preparare e più salutare di un classico panino, viste le numerose proprietà nutraceutiche del peperone, gluten free e con basso apporto di carboidrati e calorie.

Ognuno può decidere di farcirlo a piacere e mangiarlo dove desidera, anche per strada…

 


La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha recentemente lanciato sui social network una nuova idea culinaria: il #pepesandwich, il peperone-panino realizzato sostituendo il pane con il peperone.

Un “panino” salutare e facile da preparare, gluten free e con un minor apporto di carboidrati, calorie e sale.

Due fette di peperone sono resistenti, adatte a sostituire il pane e danno al sandwich una bella croccantezza.

Ognuno può decidere di farcirlo a proprio piacimento e mangiarlo quando e dove desidera, anche per strada.

 

Sull’account www.instagram.com/fierapeperone e sulla pagina www.facebook.com/fiera.peperone sono stati pubblicati dei post con fotografie di deliziosi peperoni-panini. L’organizzazione della Fiera si augura che l’idea possa piacere e che numerose persone provino a prepararseli, magari postandone le foto con l’hashtag #pepesandwich per creare occasioni di condivisione con tutti gli interessati a nuove e gustose ricette di questo “nuovo” panino.

 

Una buona idea per chi cerca di perdere peso e di aggiungere ingredienti più sani alla propria alimentazione.

Una buona idea anche per le persone intolleranti al glutine, che spesso hanno difficoltà a trovare un pane gluten free che non abbia ingredienti elaborati, che non costi troppo e che abbia un buon sapore.

Un’ottima idea anche per vegani, vegetariani e per chi segue la dieta chetogenica punta alla drastica riduzione dei carboidrati.

 

È necessario utilizzarle peperoni crudi o solo leggermente grigliati se non si vogliono perdere le loro numerose proprietà nutrizionali e nutraceutiche, tra le quali:

– sono ricchissimi di vitamina A e soprattutto di vitamina C, tanto che un solo peperone è abbastanza a garantirne il fabbisogno giornaliero, con conseguente capacità di aumentare la resistenza alle infezioni, di irrobustire i muscoli e combattere i radicali liberi grazie alle proprietà antiossidanti, oltre a ritardare l’invecchiamento e combattere le malattie cardiache;

– grazie al contenuto di vitamina B6 e di magnesio, migliorano l’assorbimento del ferro, aiutando anche a combattere i sintomi della sindrome premestruale;

– uno studio li ha indicati utili nella riduzione del rischio di contrarre alcune forme di tumore, ad esempio quella al cervello, causata probabilmente dalle nitrosammine che il peperone inibisce;

– uno studio ha dimostrato che la loro sostanza luteolina è utile a rallentare l’invecchiamento delle cellule del cervello e a migliorare la memoria;

– hanno un’alta capacità di reintegrare l’acqua, essendone composti al 92%, e sali minerali quali fosforo, magnesio, ferro, calcio e potassio. Sono quindi ottimi diuretici e ottimi per combattere la ritenzione idrica e aiutare a purificare il corpo dalle scorie;

– contengono la capsaicina, molto più ricca nei peperoncini, con proprietà antibatteriche, antidiabetiche, analgesiche e antitumorali;

– uno studio pubblicato sul Journal of Food Science ha rilevato che, per il loro contenuto di beta-carotene, capsantina, quercetina e luteolina, prevengono il colesterolo cattivo;

– hanno solo 20 calorie ogni 100 grammi e pochissimo grasso;

– il loro alto contenuto di fibre aiuta a produrre sazietà, mentre combatte la stitichezza;

– fanno bene alle donne in gravidanza e alla crescita dei bambini grazie al loro contenuto di acido folico

 

 

Carmagnola è una città molto bella e ricca di storia, divenuta nota anche per la coltivazione del peperone, raccolto manualmente rispettando il severo disciplinare di produzione del Consorzio dei Produttori e apprezzato per caratteristiche uniche di qualità e genuinità delle sue cinque tipologie riconosciute: il Quadrato, il Quadrato Allungato, il Trottola, il Tumaticot e il Corno di Bue (il lung), quest’ultimo incluso tra i presidi Slow Food e tra i prodotti del Paniere della Provincia di Torino.

 

Dal secondo dopoguerra ha avuto inizio il lavoro di promozione del Peperone che è divenuto un vero e proprio marchio del territorio. Risale al 1949 la prima mostra dedicata al peperone, all’interno della tradizionale Fiera Autunnale, che nel 1959 assunse il nome di “Sagra del Peperone” e dall’anno 2010 si fregia del riconoscimento di “Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale”.

Il grande lavoro svolto dall’amministrazione comunale ha fatto crescere esponenzialmente la Sagra in termini di dimensioni e qualità, trasformandola nella più grande manifestazione italiana dedicata ad un prodotto agricolo e in un vero e proprio festival che negli ultimi anni ha proposto eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutte le età.

Dal 2017 è stata rinominata “Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola” e dal 2014 al 2018 sono state condotte qualificate ricerche universitarie sui suoi effetti economici, sociologici e turistici che hanno stimato un impatto economico sul territorio di più di 25 milioni di euro sui cinque anni di rilevazione.

 

Dal 28 agosto al 6 settembre 2020, il protrarsi dell’emergenza e delle disposizioni anti Covid-19 hanno impedito alla 71^ edizione della Fiera di svolgersi sulla base dei consolidati format degli ultimi anni.

 

È stata un’edizione “Speciale e Diffusa”, si è svolta in parte sotto forma digitale e in parte “in presenza” ed ha ottenuto tantissimi apprezzamenti da parte di addetti ai lavori, dei cittadini e dei visitatori per l’organizzazione responsabile e per le iniziative proposte, molte delle quali indirizzate alla valorizzazione del territorio della provincia di Torino e dei suoi prodotti.

Le nuove coppette di Marchetti sono un omaggio a Torino

Torino è protagonista delle nuove coppette gelato di Alberto Marchetti firmate dall’illustratore Giovanni Gastaldi. Quattro storie di quattro personaggi, ambientante in alcuni degli angoli più caratteristici della città – Piazza San Carlo, Porta Nuova, Lungo Dora e Porta Palazzo – prendono vita sulle nuove coppette del Maestro Gelatiere torinese.

Un progetto realizzato con la stessa cura e filosofia con cui Alberto prepara i suoi gelati: le coppette in ceramica sono prodotte da Besio 1842, storica azienda artigiana monregalese a gestione famigliare che ancora oggi porta avanti la vera tradizione dell’antica ceramica, e magistralmente decorate dal talentuoso Giovanni Gastaldi, già illustratore per importanti marchi come San Bernardo ed Einaudi e per la rivista The Economist.

Un progetto tutto piemontese, un’idea regalo, un omaggio alla città e un pezzo di design insignito di un importante riconoscimento. Il progetto creativo è stato infatti selezionato tra i vincitori della sessantaduesima edizione del prestigioso concorso internazionale Illustration Annual indetto dalla rivista di design americana Communication Art. Si tratta di uno dei principali riconoscimenti al mondo dedicati agli illustratori, anche in ambito pubblicitario, che ha selezionato le coppette di Marchetti tra i 120 migliori  lavori su quasi 5000 iscritti.

Il set di 4 coppette è in vendita presso tutti i negozi Alberto Marchetti e sul sito www.albertomarchetti.it

Da Affini “Nuvolari Spritz” a San Valentino

Nuova ripartenza in zona gialla per Affini che, in attesa di ulteriori future indicazioni governative sugli orari e sulle aperture dei locali, si organizza proponendo tre differenti esperienze nei rispettivi locali di proprietà.

Il neonato 100 Vini e Affini, situato al terzo piano di Green Pea, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 con la caffetteria, le golose “burnie” per aperitivi e pranzi, l’ampia selezione di drink che comprende vini e liquoristica, le birre Baladin e le creative proposte di cocktail. Affini San Salvario Riv.1 in Via Belfiore 16C, oltre a mantenere il servizio di delivery dal venerdì alla domenica, sarà aperto durante i week-end dalle 12 alle 18 incentrando la propria proposta nell’ormai riconosciuta e consolidata “esperienza Affini”: a pranzo e nei pomeriggi di sabato e domenica, infatti, sarà possibile godersi cocktail d’autore ideati dal bar manager Michele Marzella con il suo staff e innovativi food pairing tutti da assaporare. Affini Porta Palazzo Riv.2 in Piazza della Repubblica 3 si trasformerà invece in un vero e proprio temporary store Affini: accanto al servizio di caffetteria e asporto sarà infatti possibile acquistare tutte le “invenzioni” Affini di questi anni, dai liquori delle Distillerie Subalpine al Gin Taggiasco Extra Virgin, dal Sake Nero fino alle Jar Box (prodotti acquistabili anche sull’e-commerce del sito www.affinitorino.it).

In vista della festa di San Valentino, inoltre, Affini dedica a tutti gli innamorati il nuovissimo “Nuvolari Spritz”. Un modo stuzzicante per brindare al proprio amore nella giornata del 14 febbraio preparando, rigorosamente in coppia, un drink fresco e accattivante.

All’interno dell’elegante confezione (acquistabile presso i locali Affini, attraverso il servizio delivery o sull’e-commerce Affini) sono infatti presenti una jar di Nuvolari, vero e proprio cocktail icona di Affini a base di vermouth, bitter e chinotto, e una lattina di Organic Craft Beer di Baladin.

Due bevande che, proprio come le coppie, sono ottime da gustare singolarmente ma si esaltano e si completano quando vengono miscelate assieme per creare nuovi sapori e nuove emozioni.

All’interno della confezione sono anche presenti pochi e semplici consigli per la preparazione del perfetto Nuvolari Spritz, lasciando però ampio spazio di creatività alle coppie.

Perché nei cocktail, così come nell’amore, è giusto ascoltare qualche piccolo suggerimento ma poi bisogna essere bravi a metterci cuore e fantasia per rendere unica e inimitabile la propria esperienza.

Dalla dieta mediterranea ai naturali

Slow Food e Reale Mutua nell’ambito del programma di Terra Madre Salone del Gusto promuovono una conferenza online

 

Sabato 30 gennaio alle ore 11

Per partecipare alla conferenza è necessario registrarsi

(l’’interpretariato è disponibile in IT, EN, FR)

Ricercatori e scienziati di tutto il mondo sono concordi nel sostenere il valore nutrizionale della dieta mediterranea. Alla base della piramide alimentare quantità abbondanti di frutta e verdura, pane e cereali, una riduzione delle proteine di origine animale a favore di quelle vegetali, e consumo quotidiano di olio extravergine di oliva come condimento.

Ma è sufficiente parlare di pane in senso generico? Tutti gli oli sono uguali? Quale scegliere per ottenere tutti i benefici possibili per la salute? Basta parlare di frutta e verdura, senza tenere in considerazione il metodo di coltivazione e i trattamenti chimici fatti in campo? Gli ibridi hanno le stesse caratteristiche nutrizionali delle varietà autoctone?

Secondo Slow Food, è necessario andare oltre il semplice concetto di dieta mediterranea e puntare sulla salubrità dei cibi. Preoccuparci, prima di tutto, che i cibi siano naturali, ovvero coltivati o allevati nel rispetto delle risorse ambientali, privi di additivi, conservanti, starter, fermenti, coloranti, antiossidanti, lieviti industriali.

 

Interviene:

Antonia Trichopoulou, Presidente della Hellenic Health Foundation e Professore Emerito della Facoltà di Medicina, Università di Atene

Relatori:

Angela Saba, pastora e produttrice del Presidio Slow Food del Pecorino a latte crudo della Maremma, Italia

Souhad Azennoud, formatrice in agroecologia, produttrice d’olio, coordinatrice del Presidio del piccolo farro del Rif e della Comunità Slow Food Jballas pour la Biodiversité, Marocco

Yara El Ghalayini, ricercatrice, assaggiatrice professionista di olio di oliva, membro della Comunità Slow Food Women of Olive Oil in Jordan, Giordania

Modera: Nina Wolff, presidente di Slow Food Germania

 

 

La conferenza è il primo appuntamento dello speciale focus sul tema cibo e salute all’interno del programma di Terra Madre Salone del Gusto. Per un mese, sulla piattaforma dell’evento dedicato al cibo buono, pulito e giusto organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, saranno pubblicate conferenze e Food Talk inedite con nomi come Sandor Katz, esperto di fama mondiale della fermentazione, e David Quammen con un intervento su perdita di biodiversità e zoonosi. Questo approfondimento, realizzato con il sostegno di Reale Mutua, partner sul tema cibo e salute per l’evento e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, fa parte del percorso che Slow Food ha realizzato per conoscere, capire e imparare che il segreto della salute e del benessere (del singolo individuo, delle comunità e del nostro pianeta) si trova nel nostro cibo quotidiano.

 

Ecco dove saperne di più sugli appuntamenti di Terra Madre Salone del Gusto dedicati a Cibo e salute

Ecco dove approfondire tutti i contenuti del percorso Cibo e salute di Slow Food

“Una cena fuori dal comune” per festeggiare i 14 anni di Eataly

Sabato 30 gennaio una box speciale con i piatti di 4 grandi chef, pronta per il ritiro a Eataly Lingotto

 

Il 27 gennaio 2007 apriva le porte a Torino, nel quartiere Lingotto, il primo Eataly: 11.000 metri quadri dedicati alle eccellenze enogastronomiche, con Mercato, Ristoranti e aree didattiche, secondo il motto “mangi meglio, vivi meglio”. Per questo gennaio è il mese dedicato al compleanno di Eataly, da sempre caratterizzato da offerte e tanti prodotti a 1€, eventi e cene per festeggiare insieme.

Anche in questo anno così particolare Eataly Lingotto vuole celebrare il suo 14esimo compleanno, naturalmente nel rispetto delle attuali restrizioni: per questo sabato 30 gennaio si terrà “una cena fuori dal comune”, una esclusiva box da asporto firmata da 4 grandi chef, pensata per una serata eccezionale. Un modo per festeggiare, seppur nell’impossibilità di andare al ristorante o di uscire dal proprio territorio comunale: Eataly ha così pensato di riunire in un unico menu dei piatti speciali, per condividere, anche se a distanza, il piacere della tavola e della convivialità anche in questo momento. Dall’antipasto al dolce, sarà possibile portarsi a casa una cena completa, direttamente dalle cucine di alcuni dei più importanti ristoranti d’Italia che in questi mesi hanno ripensato le loro attività, hanno mantenuto accesi i fornelli e creato formule diverse con il delivery.

Chef stellati, grandi osti e giovani promesse della cucina, ecco i protagonisti di “una cena fuori dal comune”, che sbarcano tutti per la prima volta a Torino!

Si inizia con Eugenio Boer, già 1 stella Michelin con Essenza, che con il suo ristorante [bu:r] a Milano sperimenta senza dimenticare la tradizione e che ha ideato il pacchetto da asporto “[bu:r] a casa”: a Torino porterà la sua personale versione dei mondeghili, le polpette tipiche milanesi, uno sfizioso antipasto.

Il primo piatto è invece a cura di Alberto Bettini, chef e patron della Trattoria Amerigo 1934, aperta dai nonni nel 1934 e stella Michelin dal 1998, nonché creatore de “La Dispensa di Amerigo”, nata oltre vent’anni fa con l’intento di riprendere su scala più ampia l’antica tradizione conserviera tipica delle famiglie contadine, mantenendone intatta la filosofia, il rispetto per la stagionalità e la cura per le materie prime locali. Esclusivamente sabato 30 porta a Torino i sapori emiliani con un grande classico delle preparazioni della Trattoria, le lasagne verdi al ragù tradizionale bolognese .

E poi ecco la guancia di vitello, vino rosso e mirtilli a firma di Matias Perdomo, lo chef uruguayano che ha conquistato Milano con la sua creatività nelle cucine di Contraste, guadagnando 1 stella Michelin e che adesso con la sua rosticceria moderna virtuale ROC continua a proporre i suoi piatti in una versione pop gourmet e con particolare attenzione alla sostenibilità.

Infine, si conclude in bellezza con la torta sabbiosa con zabaglione Lolli e marasche calde di Francesco Vincenzi, il giovane chef vincitore del premio S. Pellegrino “Vent’Anni” come migliore talento under 30 della gastronomia internazionale. Dal 2018 è a capo della cucina di Franceschetta58, la sorella minore dell’Osteria Francescana di Massimo Bottura, da qualche mese attivo con il delivery “Franceschetta58 at home”.

Per prenotare una o più box, al prezzo di € 48 l’una, basta consultare il sito di Eataly Lingotto: www.eataly.torino.it

Ogni due box ordinate, Eataly regala una bottiglia di vino.

È necessario ritirare personalmente la box presso Eataly Torino Lingotto, via Nizza 230.

  • Eugenio Boer ([bu:r], Milano) con Mondeghili
  • Alberto Bettini (Trattoria Da Amerigo 1934, Savigno, BO) con Lasagne verdi al ragù tradizionale bolognese
  • Matias Perdomo (ROC, Milano) con Guancia di vitello, vino rosso e mirtilli
  • Francesco Vincenzi (Franceschetta58, Modena) con Torta Sabbiosa, zabaglione Lolli e marasche calde

Il poke spopola tra i torinesi, Poke House raddoppia a Torino

A soli sei mesi di distanza dalla prima apertura, la “Casa del Poke” inaugura la seconda insegna in piazza Aldo Moro

 

Un menù completo, che guarda al futuro e che stupisce con una novità green: THIS isn’t Chicken Poke, la prima poke in Italia a base di pollo vegetale

Dal 14 gennaio i torinesi potranno contare su un secondo locale dedicato al coloratissimo poke californiano, firmato Poke House. Dopo la prima apertura in Piazza Carlina, lo scorso 6 giugno, la “Casa del Poke” raddoppia la propria presenza sotto la Mole, dedicando una nuova location ai food lover torinesi.

 

120 mq di brezza californiana in via Sant’Ottavio, 12 all’esterno del nuovissimo complesso Aldo Moro riqualificato per ridare lustro a una delle aree più monumentali della città. E la scelta del nome non poteva che richiamare – “Aldo Moro House” – questo raro esempio di architettura imponente nel panorama italiano.

 

“Pur avendo aperto il primo locale in un periodo segnato dalla pandemia, la richiesta dei nostri gustosi e coloratissimi poke ha superato ogni nostra aspettativa – commenta Matteo Pichi, fondatore e CEO di Poke House. – La facilità di raggiungerci anche via delivery ci ha sicuramente aiutato, con settembre e ottobre che hanno registrato un vero e proprio boom di ordini. La sua voglia e apertura verso nuovi sapori e l’ottimo riscontro ottenuto in così poco tempo, ci ha dato la spinta per continuare a investire”.

 

Il poke: un piatto leggero e gustoso che conquista tutti

In Aldo Moro House – il 22esimo per la catena del poke che nel frattempo ha superato i confini nazionali, aprendo anche in Spagna e Portogallo – i torinesi potranno assaporare le infinite proposte di poke: un esotico mix di pesce crudo a cubetti, riso, frutta e verdura freschissime e salse speciali, preparato per coniugare leggerezza e gusto, creatività e sperimentazione. I poke rivisitati in chiave californiana sono infatti, una proposta sana e gustosa, oltre che completa nelle sue proprietà nutrizionali grazie alla presenza di fibre, carboidrati, proteine e superfood.

 

“Che siano personalizzate sul momento, oppure scegliendo dalle ricette dello chef, i nostri poke hanno letteralmente conquistato giovani e non, cambiandone le abitudini alimentari – prosegue Pichi. – Sono colorati e gustosi, ma soprattutto sempre nuovi grazie agli infiniti abbinamenti di ingredienti che lasciano ampio spazio alla fantasia e ai desideri del singolo. Sono infatti tra i piatti più amati e anche durante la pandemia i food lover non hanno fatto a meno delle nostre super bowl, una certezza assoluta per chi cerca un pasto sano, ma sfizioso a cui difficilmente si può resistere”.

 

Un’offerta completa, da mattina a sera, con una novità green

Il menu di Torino offre una scelta variegata, pensata non solo per il pranzo o la cena, ma per tutti i momenti della giornata. Per i più mattinieri colazione energetica a base di smoothies, açai bowl e fruit poke, per poi migrare dal pranzo in avanti verso gli ormai celebri poke, con spuntino o aperitivo in perfetto mood californiano. Per rinfrescarsi, una selezione di birre hawaiane della Kona Brewing, tè, estratti, smart water e più in generale bevande naturali, perfettamente in tema con la filosofia californiana.

 

Fino al 20 marzo, inoltre, i food lover torinesi potranno lasciarsi conquistare anche dalla nuova winter seasonal di Poke House, THIS isn’t Chicken Poke: la prima poke bowl in Italia a base di pollo vegetale. Riso integrale, cetrioli, pomodorini, avocado, salsa senape, miele, salsa speciale, sesamo e jalapeño accompagnano il gusto deciso del pollo vegetale, per un mix gustoso, green e di tendenza.

 

Oltre l’esperienza in store nel rispetto delle norme di sicurezza Poke House offrirà i poke anche a domicilio attraverso il servizio di food delivery fornito da Glovo, Deliveroo e JustEat e UberEats. In più i torinesi potranno gustare la poke bowl preferita utilizzando anche il servizio di asporto: contattando telefonicamente il locale, tramite WhatsApp oppure via sito web attraverso un servizio di click & collect sarà infatti possibile selezionare il proprio ordine, procedere al pagamento in modalità cashless e ritirarlo direttamente in store. Il pick-up è organizzato tramite un sistema di gestione smart delle file che permette di evitare ogni tipo di assembramento.

 

Antico “bonet” alle nocciole

E’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao

Tipico dolce al cucchiaio della pasticceria piemontese, il “bonet” e’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao, ricoperto di caramello goloso, delicato, particolarmente energetico. La versione piu’ antica dell’alta Langa, prevede l’utilizzo delle nocciole. Questa e’ la mia proposta. Delizioso!

***

Ingredienti:

 

½ litro di latte fresco intero

100 gr. di nocciole tostate

180 gr. di zucchero

1 cucchiaio di caffe’ ristretto

2 cucchiai di rum

50gr. di amaretti

4 uova e 2 tuorli

***

In uno stampo in alluminio caramellare 100gr. di zucchero con ½ bicchiere di acqua. Ridurre a farina le nocciole con lo zucchero rimanente. Ridurre in polvere gli amaretti, bollire il latte. Nel frullatore sbattere le uova e i tuorli, aggiungere  il caffe’, il rum, le nocciole, gli amaretti, versare il latte caldo a filo. Trasferire il composto nello stampo, cuocere a bagnomaria sul gas a fuoco bassissimo (l’acqua non deve mai bollire) per circa 1 ora. In alternative cuocere in forno a 180 gradi per 50 minuti circa. Lasciar raffreddare e conservare in frigo sino al momento di servire.

 

Paperita Patty

Fotoritratti di cuvée di Alta Langa sotto la Mole

Il Consorzio Alta Langa dedica a Torino gli scatti del progetto di comunicazione invernale

Per il suo servizio fotografico invernale, il Consorzio Alta Langa ha scelto Torino: le inconfondibili atmosfere del capoluogo sabaudo, le piazze, le strade e le eleganti architetture, i bei portici, i palazzi storici, la collina che abbraccia sinuosa il corso del Po e il fascino dell’arco alpino, con le cime innevate sullo sfondo, sono protagonisti degli scatti che il Consorzio ha realizzato in questi giorni.

Ognuna delle fotografie del progetto – circa 40 in totale, 14 delle quali sono state già pubblicate sui profili Facebook e Instagram del Consorzio (@altalangadocg) – rappresenta un angolo iconico della città ed è dedicata a uno specifico produttore e a una sua cuvée di Alta Langa; altre fotografie sono riservate invece all’etichetta istituzionale del Consorzio.
La pubblicazione degli scatti nelle pagine social proseguirà giorno dopo giorno; al termine, tutte le foto saranno raggruppate in una gallery sul sito istituzionale (www.altalangadocg.com), nutrendo e rafforzando quel sentimento di “Orgoglio Piemontese” che ancora oggi, come nei primi anni di vita del Consorzio, ispira e identifica le bollicine di Alta Langa.

ALTA LANGA DOCG – L’Alta Langa Docg è il metodo classico tradizionale del Piemonte. Una denominazione con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.
L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.