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Signorvino, l’arte di Teo KayKay e la qualità del Giulio Ferrari uniti per l’italianità

Lo store di Signorvino a Torino è in via Lagrange.  Apre la corsa alle bottiglie Limited Edition realizzate in 30 pezzi dall’artista milanese dedicate al nostro tricolore e l’online cresce

Sono 30 le bottiglie decorate a mano e dedicate al nostro paese. L’artista Teo KayKaystreet artist italiano che ha scelto di applicare la street art sulle bottiglie di vino rendendole uniche ed ancora più preziose. Le bottiglie che “ospiteranno” le opere d’arte sono già sinonimo di armonia ed equilibrio: “Giulio Ferrari“, uno degli spumanti più celebri al mondo, dedicato al fondatore della cantina trentina. Un importante e prestigioso metodo classico maturato sui lieviti per ben 10 anni. Le bottiglie saranno in vendita sul canale online dal 13 novembre (www.signorvino.com).

Un messaggio di vicinanza e di incoraggiamento che Signorvino vuole mandare a tutti i clienti che ormai da quasi dieci anni si affidano agli store, considerandoli punti di riferimento in città in grado di proporre il meglio della produzione enogastronomica italiana. L’italianità deve essere un valore che oggi più che mai è in grado di farci sentire uniti e, speriamo ancora, orgogliosi. Un’etichetta per le feste, una bottiglia destinata ad essere un regalo di Natale speciale, unico e dal forte spirito patriottico.

“Siamo tutti preoccupati per la situazione che stiamo vivendo, sia a livello sanitario ma anche economico. Abbiamo voluto mettere in relazione un esempio di arte moderna ed italiana,  Teo Kay Kay con un’azienda simbolo della produzione vinicola del belpaese. Un connubio fra arte e vino che abbiamo voluto dedicare al nostro tricolore per un progetto che speriamo possa essere un messaggio positivo al nostro paese che non può arrendersi e che deve credere nella ripresa. Soprattutto le grandi aziende che devono essere mosse da un grande senso di responsabilità. Signorvino in questi mesi ha continuato ad investire, abbiamo due prossime aperture a breve su Milano e quindi numerose assunzioni imminenti: facciamo il possibile per dare il nostro contributo non soltanto in senso aziendale ma verso la collettività.” commenta Federico Veronesi, General Manager Signorvino.

In un anno che si conferma drammatico, soprattutto per il settore della ristorazione, Signorvino ha voluto reagire con positività incrementando le proposte online, il delivey, sviluppando il concetto di omnicanilità. Dopo l’apertura del nuovo punto vendita di Parma lo scorso luglio, l’enocatena 100% italiana conferma adesso anche la prossima apertura del terzo negozio a Milano, zona Navigli, entro fine anno. Una fiducia che sembra segnare alcuni, se pur minimi, segnali positivi. Il canale online ha infatti registrato una crescita mensile praticamente costante di un +30% dall’apertura di giugno 2020 ad oggi. Anche le attività social, sembrano indirizzare sempre di più le scelte del consumatore, che si trova ad acquistare le bottiglie consigliate durante momenti di formazione e degustazione svolti in diretta sui principali canali.

Il bello e il buono: arte e cibo con il “Classico brunch”

La colazione della domenica diventa un’esperienza nuova che fonde arte, gusto e musica grazie alla sinergia fra Fuzion Food, il laboratorio gastronomico di chef Domenico Volgare e Casa Fools, dinamico teatro di Vanchiglia. Un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con un’accurata selezione musicale commentata da Luigi Orfeo, regista teatrale e lirico

 Parte domenica prossima 8 novembre l’ultima iniziativa torinese per rispondere al lockdown: entro le ore 20 di sabato 7 novembre sarà possibile ordinare “Il Classico Brunch” innovativa proposta di food delivery “culturale” nata dalla collaborazione fra due laboratori creativi di Torino: Fuzion Food il ristorante fusion dello chef Domenico Volgare e Luigi Orfeo di Casa Fools, teatro di quartiere gestito da due anni dall’intraprendente compagnia dei Fools.

La colazione domenicale diventa infatti un’occasione unica e nuova per saziare il palato e la mente: non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria esperienza gastronomica e culturale da vivere in casa e in tutta sicurezza. Uno speciale menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci) ispirati alle tipicità servite a colazione in Oriente ed elaborati per l’occasione da Domenico Volgare sarà consegnato assieme a un Qr code. Attraverso il codice si potrà accedere a una specialeplaylist “raccontata”, con cui accompagnare le sette portate del bruchfrutto dell’attenta selezione di Luigi Orfeo, attore e regista di Opera Lirica che da alcuni anni porta avanti un accurato lavoro di studio e ricerca musicale. I brani della playlist che, attingendo dal repertorio classico fino al contemporaneo, richiamano i paesi asiatici di cui si stanno assaporando ricette e ingredientisaranno intervallati da audio introduttivi in cui Luigi Orfeo racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati ai pezzi, per far scoprire tesori “nascosti” della musica Coreana o cantanti italiani dalle sorprendenti origini vietnamite e celebri intermezzi lirici presenti in alcuni capolavori del cinema.Un modo per avvicinare il grande pubblico a frammenti della musica italiana e internazionale, continuando a vivere se pure dentro le mura di casa un’esperienza all’insegna del relax e del gusto.

Il Classico Brunch è un’iniziativa per far vivere pillole di gusto e poesia. Un percorso degustativo mentre si ascolta musica classica. Con questo brunch voglio continuare il format dell’experience che i miei clienti vivevano nel mio locale, portandola nelle loro case e facendo vivere loro un momento in cui l’arte, la cultura e il bello del cibo si fondono insieme. Sono andato a scovare delle ricette orientali legate alla colazione che non avevo mai sperimentato per rendere ancora più unica l’esperienza. Tutto questo ovviamente è stato possibile grazie alla collaborazione con Luigi Orfeo e Casa Fools, una sinergia che ci ha permesso di trasformare la difficoltà attuale in una risorsa.” commenta Domenico Volgare, a cui si aggiungono le parole di Luigi Orfeo: “In un momento di estrema difficoltà e arresto abbiamo voluto mettere in atto una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della Città: chiusi teatri e ristoranti non si ferma il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività”.

Per prenotare “Il Classico Brunch”
Chiamare il +39 346 2124 341 (prenotazioni entro le ore 20:00 di sabato 07 novembre)
Servizio di consegna disponibile dalle ore 11:00 alle 15:00 di domenica 8 novembre
costo €25 a persona, comprende:
– 5 piatti salati + 2 piatti dolci + thé macha in omaggio
– servizio fruibile in modalità take away o delivery

Torino, apre in centro il primo temporary shop di cibi e vini locali

 Un corner dedicato ai prodotti tipici montani, piemontesi e valdostani.

 Arriva a Torino la prima gastronomia temporanea dedicata ai prodotti tipici piemontesi e valdostani. L’idea è della Taglieria Barotto di via G. Baretti, che ha deciso di aprire il nuovo “corner” in Via San Massimo 2 per soddisfare le numerose richieste di consumo casalingo dei prodotti piuttosto che all’interno del locale.

Con una particolare attenzione alle tipicità enogastronomiche montane, fondute, ragù di selvaggina, marmellate e pasticceria secca vanno ad aggiungersi ai salumi, ai formaggi, alle tartare e ai vini locali che il Barotto propone da otto anni. Tra i prodotti più rari in città che saranno reperibili dal 9 novembre, spiccano la mocetta di bovino valdostana e il Bettelmatt, formaggio d’alpeggio a pasta dura tipico dell’Alta Val Formazza, nell’Ossolano. Accanto a loro anche: la fontina d’Alpeggio dell’Arpav (l’Associazione Regionale Proprietari d’Alpeggio Valle d’Aosta), la fontina estrema già premiata come “Miglior Formaggio d’Italia 2018” a Formaggitalia all’interno di Golosaria, lo spek d’anatra, ottenuto da anatre allevate esclusivamente in Piemonte ed affumicato tradizionalmente con legno di faggio, l’unico lardo al genepy da maiali allevati allo stato semibrado nel Canavese, il Blanc de Morgex, ottenuto dalle uve di Prié Blanc, le più alte d’Europa, e i vini di TorinoDOC, selezionati dalla Camera di Commercio di Torino.

“Alla luce delle ultime restrizioni circa la somministrazione e forti dell’esperienza maturata in occasione del lockdown primaverile – spiega Federico Giovanelli, oste del Barotto – abbiamo registrato un’impennata nelle richieste di delivery, modalità di fruizione che si sposa perfettamente con i piatti freddi che proponiamo. Con l’aumento delle richieste di consumo casalingo e con lo spettro di un nuovo lockdown sullo sfondo, abbiamo pensato di aprire il temporary shop per vendere direttamente i prodotti che solitamente affettiamo, battiamo e decoriamo nel locale. In questo modo portiamo nelle case un po’ di atmosfera montana, arricchendo la gamma di profumi e sapori.”

Il temporary shop del Barotto sarà attivo fino al 31 gennaio 2021, dalle ore 11 alle 20, compatibilmente con le decisioni prese dalle Autorità rispetto alla circolazione di persone nel contrasto alla diffusione del Covid-19.

Sito: https://ilbarotto.it/
Facebook: https://www.facebook.com/IlBarotto
Instagram: https://www.instagram.com/il_barotto_torino

Riparte il delivery di OFF TOPIC con 4 menù a scelta

Il nuovo Dpcm ha costretto l’Hub culturale della città di Torino ad annullare gli eventi live fino al 25 novembre e a riorganizzare ancora una volta la propria attività. Nonostante tutto OFF TOPIC non si arrende e sceglie di ripartire dal delivery dei suoi gustosi menù. Un modo per resistere a questa seconda emergenza e continuare a esserci

“Come immaginerete siamo di nuovo in una situazione molto delicata, ma trovare il modo di resistere e continuare a esserci è fondamentale per i nostri 32 lavoratori, per il nostro pubblico e per ciò che un luogo di Cultura è chiamato a essere a prescindere dalle tempeste. Ci saremo soprattutto con la voglia di reagire e la forte passione che da sempre accompagna il nostro lavoro. OFF TOPIC rallenta ma non si ferma!”, commentano i promotori dell’iniziativa.

Il Bistrò di OFF TOPIC rimarrà attivo con il servizio delivery e con i brunch del sabato e della domenica e resterà chiuso al pubblico dal lunedì al venerdì.

PRENOTAZIONI E ORARI

 

Dal Giovedì al Sabato sera

Ordini dalle 17.00 alle 21.30

con consegna dalle 19.00 alle 22.00

tel: 011.060.17.68

whatsapp per essere richiamati: 379.103.9198

METODI DI PAGAMENTO

In contanti alla consegna oppure con Satispay su OFF TOPIC al momento dell’ordine.

LA CONSEGNA È GRATUITA

La consegna è completamente gratuita e verrà effettuata dallo staff di OFF TOPIC, munito dei dispositivi di sicurezza regolamentari e in osservazione delle regole

di distanziamento sociale.

L’area di consegna è attiva su tutta la città.

Conoscere i vini con Go Wine a Torino

Go Wine promuove un corso di degustazione di approfondimento a Torino, presso il Ristorante Sol Levante Fusion di Via Nizza, angolo Corso Vittorio Emanuele II, a partire da mercoledì 28 ottobre.

Protagonisti delle lezioni cinque temi/territori che condividono il fatto di essere legati ciascuno ad un vitigno autoctono che li caratterizza o che comunque ha un rapporto significativo con la viticoltura locale.

Vitigno-vini, uomini e donne del vino: il racconto e la degustazione presentano storie caratteri della viticoltura di angoli d’Italia e documentano il percorso di qualità compiuto negli ultimi anni nella vinificazione di ciascun vitigno, muovendo sempre dal rapporto con la tradizione locale.


Riportiamo di seguito le date e gli argomenti delle lezioni, al presente link il programma dettagliato:

Prima serata: mercoledì 28 ottobre ore 20.30
PETITE ARVINE e Valle d’Aosta

Seconda serata: mercoledì 4 novembre ore 20.30
PINOT NERO e l’Oltrepò Pavese

Terza serata: mercoledì 11 novembre ore 20.30
SAN GIMIGNANO E LA VERNACCIA

Quarta serata: mercoledì 18 novembre ore 20.30
IL CIRO’, IL GAGLIOPPO, la costa ionica della Calabria

Quinta serata: mercoledì 25 novembre ore 20.30

IL VERMENTINO nei suoli della Gallura in Sardegna

Al presente link il programma e la scheda di adesione da compilare per l’iscrizione.


Go Wine Ufficio Corsi

Via Vida 6 – ALBA CN
Tel. +39 0173 364631 Fax 0173 361147
ufficio.corsi@gowinet.itwww.gowinet.it

E’ giunta l’ora dell’aperitivo popolare

È dal 1997 che Salvo Lo Porto conquista i palati dei torinesi con la sua focaccia classica genovese.

 

Classe 1976, Lo Porto apre il suo primo locale in via Sant’Agostino, in quella omonima focacceria che per anni è stata punto di ritrovo serale e notturno non solo degli amanti del buon cibo, ma anche dei cultori dell’arte, della musica e della scena artistica torinese.

 

La Focacceria Sant’Agostino, mai chiusa per ferie dal 1997 a oggi, prosegue la sua attività di riferimento per gli amanti della focaccia al formaggio, della classica genovese, della farinata e della pizza in teglia, ma dal 23 ottobre aggiunge una novità: arrivano infatti gli Aperitivi in Focacceria. A partire dalle ore 18:00, tutti i giorni, si potrà pensare a questo luogo anche per il pre cena grazie ad aperitivi popolari con focaccia appena sfornata e vino a 6 euro. Le proposte tra cui scegliere sono tre: farinata cotta nel forno a legna, focaccia al formaggio e focaccia classica genovese abbinata a un bicchiere di Pigato e di Vermentino di Bio Vio, di Ribolla I Clivi o di Nebbiolo d’Alba di Albino Rocca.

“L’Aperitivo popolare – spiega Salvo Lo Porto – è il modo in cui vogliamo rispondere a questo periodo di crisi che sta toccando tutti. Ogni persona ha il diritto di potersi permettere un buon pezzo di pizza calda in pieno centro a Torino e noi, pur facendolo da sempre, abbiamo deciso di proporre un’offerta alternativa mantenendo l’attenzione per le materie prime di qualità che ci contraddistingue sin dalla nostra apertura, ma anche cercando di venire incontro alle possibilità di tutti”.

Le focacce, preparate sempre con farina biologica, sono di due tipologie: quella al formaggio composta da due sfoglie sottili cotte nella teglia di rame senza lievito e realizzata con lo Stracchino  a cui prima della cottura viene aggiunto olio extravergine di oliva; la classica genovese che ha una lievitazione minima di 8 ore prima di essere stesa in teglia alluminata dove riposa altre tre ore. La farinata, invece, è realizzata con farina biologica di ceci ed è infornata in una teglia di rame direttamente nel forno a legna che ha una cottura mista con legno di faggio e ulivo.

Salvo Lo Porto è un pizzaiolo autodidatta e deve la sua formazione a maestri come Vittorio Caviglia con cui ha lavorato a Genova Nervi e all’amicizia di personaggi come Biagio Palombo de La Baracchetta di Recco (Ge).

Nel 1997, appena ventenne, la decisione di aprire il suo primo locale torinese in quella via Sant’Agostino che, con il vicolo e la vicina Porta Palazzo, gli ricordava proprio Genova. Questo è il locale che resta ancora oggi il cuore operativo e simbolico dell’attività di Lo Porto: quello in cui anche la pizza al taglio, sin dall’inizio e in tempi lontani da mode e tendenze attuali, è stata preparata con materie prime d’eccezione come Quadro di Monte Castelmagno, Raschera, Gorgonzola o Toma.

Nel 2001 Lo Porto apre un altro locale in piazza Castello, in pieno centro a Torino, dove ancora oggi regna sovrana un’offerta di street food, mentre nel 2009 ingrandisce il locale di via Sant’Agostino aggiungendo tavoli e proponendo anche alcuni piatti di cucina (ancora oggi merita assaggiare le Acciughe al verde, il Galletto nel forno a legna o il Tiramisù fatto in casa). L’ultima apertura è nel 2013: la focacceria di via Lagrange dove Lo Porto si specializza nelle lavorazioni con lievito madre e nella pizza tonda.

Le tre focaccerie di Lo Porto fanno capo al brand Focaccerie Gran Torino creato dal pizzaiolo torinese: Focacceria Sant’Agostino (via Sant’Agostino 6), Focacceria Reale (piazza Castello 153) e Focacceria Lagrange (via Lagrange 11/f) a Torino.

Per maggiori informazioni:

Instagram: @loportosalvatore

Facebook: @SalvatoreLoPorto – @FocaccerieGranTorino

Cuochi in festa tra gusto, marketing e cultura

L’Associazione provinciale dei Cuochi della Mole” ha dato vita a Torino, a partire da un confronto tenutosi alla Mole Antonelliana, alla giornata torinese della Festa Nazionale del Cuoco,  tenutasi lo scorso 13 ottobre

Dai tempi del lockdown in poi, l’emergenza Covid 19 ha sicuramente aumentato l’interesse da parte degli italiani nei confronti della cucina, portandoli a sperimentare ricette e piatti nuovi, con un consistente trend in crescita per il settore. Questo fenomeno ha interessato quasi due italiani su tre (circa il 64 % della popolazione).

Questi dati sono stati forniti dalla Coldiretti, in occasione della Festa Nazionale del Cuoco, tenutasi martedì 13 ottobre scorso, un appuntamento annuale coincidente con il giorno in cui si festeggia la nascita di San Francesco Caracciolo, patrono della categoria. Prima con il lockdown,  poi con la sempre maggiore diffusione dello smartworking, si è, infatti, verificato un aumento considerevole nella spesa alimentare familiare domestica pari a circa 10 miliardi di euro dall’inizio di quest‘anno.

In occasione della Festa nazionale del Cuoco è stato presentato a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale Italiana Cuochi, un progetto ideato dall’Associazione Laici Caracciolini  e dall’Ordine Chierici Regolari Minori Caracciolini, in partnership con la Federcuochi e la Cooperativa “Con la mano nel cuore”. Si tratta della creazione di un cammino che ripercorre l’ultimo viaggio del Patrono dei cuochi italiani, San Francesco Caracciolo, compiuto da Loreto a Napoli. 550 km che toccheranno ben settanta Comuni collocati in quattro regioni italiane, Marche, Abruzzo, Molise e Campania, un esempio di cosiddetto “turismo lento“, capace di valorizzare i luoghi della vita del Santo, i borghi incontaminati, i prodotti e i produttori della filiera enogastronomica.

A Torino l’Associazione Provinciale Cuochi della Mole”, presieduta da Raffaele Trovato, nata con l’obiettivo di riunire cuochie pasticceri professionisti in un gruppo coeso e affiatato, ha dato vita, in occasione della Festa Nazionale, svoltasi il 13 ottobre scorso, ad un evento unico, in cui si sono riuniti esperti del settore enogastronomico, del mondo della cultura, della formazione  e del marketing aziendale, impegnati in una giornata di confronto e riflessione sulle tematiche inerenti questa professione.

Il tema è stato introdotto, presso il Museo del Cinema di Torino alla Mole Antonelliana, nel corso di una conferenza stampa dal presidente della APCM Raffaele Trovato, moderata da Marco Fedele, esperto di comunicazione nell’ambito del food. Tra i relatori il giornalista Gigi Padovani, lo chef stellato Giovanni Grasso ed il delegato Accademia Italiana della Cucina, il professor  Mauro Frascisco, e Andrea Mazza del Food Development and Training presso il Lavazza Center di Torino.

Nucleo centrale dell’analisi non è stato soltanto il mondo della ristorazione tradizionale, ma anche quello rappresentato dagli scenari sempre più vasti che i professionisti del settore sono chiamati ad affrontare, in un mondo via via più globalizzato e contraddistinto da una pluralità di realtà, quali quella delle mense aziendali, delle cucine da campo in zone di emergenza, della consulenza in campo enogastronomico e televisivo.

L’approfondimento ha anche riguardato temi fondamentali come quello della formazione iniziale, dell’aggiornamento continuo, con una costante attenzione rivolta verso la salute, le esigenze nutrizionali, nel rispetto dell’ambiente. La festa è poi proseguitaspostandosi in altre location, quali piazza San Carlo e galleria San Federico dove, presso la sala “libreria Fior Food”, la Festa del Cuoco ha visto il coinvolgimento di uno spazio interamente dedicato alla comunicazione, con uno studio televisivo digitale, in cui si sono svolte trasmissioni in streaming, cooking show, talk show e collegamenti con colleghi chef ed associazioni di categoria. Sono poi state proposte due ricette che, durante la settimana successiva alla festa, verranno accolte nei menu dei ristoranti di Torino e Provincia aderenti alla APCM: gli agnolotti al sugo d’arrosto ed il celebre “sanbajun”allo zabaione.

Mara Martellotta

 

Terra Madre Salone del Gusto: buona la prima!

Cinque giorni di eventi fisici e digitali per riscoprire lo spirito di Terra Madre in tutto il mondo, nonostante il Covid-19

Dalla sede storica di Torino la kermesse si è ampliata al mondo


Alimentare la rete di Terra Madre in tutto il mondo, riunendo delegati, soci e attivisti intorno ai progetti più importanti di Slow Food, e mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi per i quali l’associazione si batte, a maggior ragione in questo momento in cui i riflettori sono quasi del tutto puntati sulla crisi sanitaria: i primi cinque giorni di questa tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, al tempo del Covid, hanno confermato la bontà dell’intuizione degli organizzatori – Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino – che hanno accettato la sfida di sperimentare un evento rivoluzionato nei tempi, nei luoghi e nei format proposti. Questo esordio conferma che, anche nella nuova formulazione, l’evento riesce a conservare lo spirito che nelle passate edizioni lo ha reso unico al mondo e la capacità di trattare, con la voce autorevole di ospiti internazionali, temi quali la biodiversità agroalimentare come unica via per garantire il diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti, e per affrontare la crisi climatica e ambientale, le storture dell’attuale sistema di produzione e distribuzione del cibo, le disuguaglianze economiche e sociali da esso causate.

Inoltre, questa formula ci permette di raggiungere un pubblico più vasto in ogni Paese del mondo grazie a contenuti online, in italiano e in altre lingue, sempre a disposizione dei visitatori della piattaforma www.terramadresalonedelgusto.com, senza vincoli di tempo e spazio.

Tutti i format sono fruibili gratuitamente. A sostegno di Terra Madre, ma soprattutto dei progetti che Slow Food porta avanti giorno dopo giorno in ogni angolo del pianeta, è stata lanciata la raccolta fondi Agire insieme per il bene comune.

«Questi primi giorni della manifestazione hanno costituito un banco di prova molto importante: abbiamo testato i format digitali, verificato la possibilità di organizzare eventi fisici in piena sicurezza e – soprattutto – confermato la nostra capacità di mantenere integra “l’anima” di Terra Madre. Durante le passate edizioni, grazie al dialogo diretto, gli abbracci e le ore trascorse fianco a fianco nei luoghi in cui si è sempre svolto l’evento, era facile respirare nell’aria quella magia che ha consentito la nascita di tanti progetti, tante relazioni, e ha garantito il consolidamento della stessa rete di Slow Food. I riscontri ricevuti in questi primi giorni ci confermano che abbiamo preso la strada giusta: l’energia che scorre dentro Terra Madre riesce a superare il distanziamento fisico e ci promette sei mesi di eventi che lasceranno il segno» commenta Paolo Di Croce, segretario generale di Slow Food.

Un esempio è l’alleanza contro la povertà alimentare fra tre grandi città del Nord Italia (Milano, Torino e Genova), lanciata dal sindaco meneghino Giuseppe Sala e subito accolta da Chiara Appendino e Marco Bucci, basata su progetti concreti, quali le azioni contro lo spreco, il recupero delle eccedenze e l’educazione alimentare. O il Manifesto del vino buono, pulito e giusto, lanciato da Slow Wine in trasferta al Sana di Bologna, che riunirà in una comunità Slow Food tutti i vignerons del mondo che producono il vino garantendo una crescita culturale, economica e sociale, etica e armonica sul loro territorio.

Significative le parole dei protagonisti della Staffetta intorno al mondo. «In India dove vivo e lavoro ben si vede l’impatto del cambiamento climatico sulle nostre vite. Colpisce i più poveri, i più marginalizzati. E questo nonostante tutti sappiano che sono il nostro modello di sviluppo, la nostra crescita, le nostre emissioni le cause della nostra autodistruzione. Diciamolo: oggi le vittime del cambiamento climatico sono i poveri ma domani lo saranno anche i ricchi» ci ha ricordato Sunita Narain, ambientalista e attivista indiana, direttrice generale del Centro per la scienza e l’ambiente, che ha partecipato alla puntata asiatica.

«L’umanità ha sempre considerato il cibo un elemento prezioso e poi all’improvviso gli ha tolto valore. Anzi oggi al cibo viene richiesto solo che sia economico e pronto, facile da mangiare. Ed è da qui che parte la nostra rivoluzione del cibo lento, un cibo che riacquista valore e si fa forte di principi di tutela, nutrimento, uguaglianza e rispetto della diversità. Non c’è un posto migliore del sistema scolastico pubblico per diffondere questi principi e su questo dobbiamo continuare a lavorare» ha rilanciato Alice Waters, cuoca e saggista statunitense, attivista per l’educazione alimentare, durante la puntata nordamericana.

«Dobbiamo ripensare al più presto questo modello di società, perché siamo tutti d’accordo sul fatto che il piatto più buono e nutriente sia quello più ricco di varietà e colori; però poi non si adotta lo stesso principio anche sul piano sociale. E noi abbiamo paura della monocoltura. E della “monoculturazione”. Perché ogni tipo di monocoltura uccide» sottolinea Célia Xakriabá, capa indigena del popolo Xakriabá, intervenuta nella puntata sudamericana.

Ma questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto sono anche le centinaia di bambine e bambini che per la prima volta in tutta Italia hanno la possibilità di usufruire delle attività sulla biodiversità, grazie allo streaming del laboratorio organizzato per poter “entrare in classe” e ai kit didattici dedicati all’Arca del Gusto che decine di insegnanti stanno continuando a scaricare.

E se il sentimento di fraternità che lega delegati e attivisti, fondato sulla condivisione di idee e visioni, problematiche comuni e possibili soluzioni che superano lingue e confini, ha viaggiato attraverso la rete digitale nei forum, nelle parole degli esperti dei Food Talk, della Staffetta e delle conferenze, una Terra Madre inedita si è vissuta anche a Torino e in Piemonte. Qui la chiocciola ha raccontato i propri progetti attraverso gli orti urbani della periferia operaia di Torino, che la Comunità Slow Food Mirafood sta contribuendo a recuperare; le attività per le famiglie sulla gestione agroecologica degli orti nella stupenda Reggia di Venaria Reale e i percorsi ideati dai musei cittadini; il dialogo fra tradizioni gastronomiche lontane unite dagli stessi ingredienti e gli stessi principi che abbiamo visto nei Laboratori del Gusto a Eataly Lingotto e alla Piazza dei Mestieri. All’estero, nei giorni scorsi, i temi di Terra Madre Salone del Gusto hanno toccato, tra gli altri, la Gran Bretagna dove si è tenuto il Fringe festival; la Germania che ha dato il via alle attività sensibilizzando la cittadinanza sull’impatto della Pac sulle nostre tavole; le Filippine che hanno inaugurato i sei mesi di eventi fisici e on line sui temi della sicurezza alimentare in situazioni di crisi; il Montenegro con il Mercato della Terra dei prodotti tradizionali e dell’artigianato locale con oltre 40 espositori a Bijelo Polje; il festival Rebato a Castielfabib, in Spagna, un’esperienza di dialogo tra i contesti urbani e la natura.

«L’innalzamento della curva dei contagi, che proprio in questi giorni ha interessato tutto il mondo, Italia compresa, ha confermato la bontà della decisione che abbiamo preso in primavera: ospitare migliaia di delegati provenienti da ogni angolo del mondo sarebbe stato impossibile, e anche formule ridotte, con delegati ed espositori europei se non addirittura solo italiani, non sarebbero state realizzabili in condizioni di sicurezza. E nemmeno avrebbero avuto l’efficacia attesa. Nei format e le attività diffuse a cui abbiamo assistito in questi primi cinque giorni abbiamo invece trovato nuovi strumenti e linguaggi per raggiungere gli obiettivi di Terra Madre e già da queste ore siamo al lavoro per arricchire il palinsesto dei sei mesi. Intanto il calendario per i prossimi giorni è già ricco di appuntamenti: Terra Madre Salone del Gusto comincia oggi!» prosegue Di Croce.

Il viaggio di Terra Madre continua infatti con eventi fisici da vivere e digitali da rivivere comodamente da casa propria. Ecco i principali appuntamenti da non perdere nelle prossime settimane:

  • la Conferenza 20 anni in nome della biodiversità (sabato 17 ottobre alle 11 in presenza a Torino presso Nuvola Lavazza e in streaming sulla piattaforma) in cui Slow Food fa il punto su Presìdi e Arca del Gusto: numeri, protagonisti e prospettive future. La conferenza sarà l’occasione per lanciare il nuovo logo dei Presìdi Slow Food e per annunciare il millesimo prodotto dell’Arca del Gusto italiana. A raccontare il futuro dei progetti di tutela di Slow Food, le testimonianze di cinque produttori under 30 da diverse regioni italiane, la seconda generazione di custodi della biodiversità impegnata a salvare razze animali, varietà vegetali e tradizioni gastronomiche.
  • Domenica 18 ottobre in tutta Italia c’è la prima edizione di Presìdi aperti con decine di produttori che aprono le porte delle proprie aziende e laboratori di trasformazione per accogliere i consumatori e condividere una parte della loro quotidianità. Ecco qui i produttori che organizzano degustazioni e visite.
  • Sempre domenica 18, nell’ambito della quinta edizione del Festival della Partecipazione (a Bologna), Slow Food Italia anima due appuntamenti. Un hackaton dal titolo Noi giovani immaginiamo un mondo nuovo dedicato alla progettazione delle politiche necessarie per giungere allo scenario futuro auspicato, con premiazione delle proposte vincitrici. Il panel dal titolo La doppia crisi delle e degli invisibili: le distorsioni della filiera alimentare ai tempi di Covid-19 che indaga il rapporto tra partecipazione e filiera agroalimentare per capire come il coinvolgimento di lavoratori e lavoratrici, delle associazioni e dei consumatori può rendere equa la filiera agroalimentare.
  • Il 23 e 24 ottobre si parla di food policies con gli amministratori delle città che hanno firmato il Milan Urban Food Policy Pact, o che sono in via di adesione, e i delegati Slow Food riuniti per Terra Madre Bergamo. Due giorni, organizzati dal Comune di Bergamo, la Città di Milano e la Regione Lombardia, in cui verranno raccontati i migliori progetti su come nutrire le grandi città senza depauperare le risorse del pianeta. Al confronto tra i delegati – riuniti in laboratori tematici che seguono i percorsi indicati da Terra Madre Salone del Gusto 2020: Terre Alte, Terre Basse, Terre d’Acqua e Terre e città, con l’intento di elaborare gli impegni da raggiungere su ciascuna tematica – si affiancano appuntamenti e incontri rivolti alla cittadinanza tra i quali il Mercato della Terra di Bergamo.
  • Per uno sguardo all’estero ci soffermiamo sulla terza edizione di Terra Madre Brasile dal 17 al 22 novembre. Agli incontri virtuali partecipano agricoltori, attivisti, pescatori artigianali, casari, apicoltori, quilombolas (discendenti e testimoni delle comunità di ex schiavi), popolazioni indigene, giornalisti e cuochi che compongono la grande rete di Slow Food. Tre i temi principali: cultura alimentare e biodiversità, educazione al cibo e sicurezza alimentare, in particolare nelle scuole, impatto politico e mobilitazione della società civile.

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

A Giaveno è tempo di “Fungo in festa”

LA 40ª EDIZIONE DI FUNGO IN FESTA SARÀ FIERA REGIONALE OTTENUTO IL RICONOSCIMENTO PER L’EDIZIONE DEL 2021

La 40ª edizione della manifestazione Fungo in Festa, quella che si svolgerà nell’autunno dl 2021, sarà una fiera regionale. La qualifica è arrivata nei giorni scorsi con la determina dirigenziale del settore commercio e terziario della Regione Piemonte.

Il possesso dei requisiti ha permesso di entrare nel “club” delle fiere più famose, accanto alla Sagra del Peperone di Carmagnola e alla Fiera del Tartufo di Alba, per citare le più famose e vicine.

Giaveno è l’unica città piemontese ad avere una fiera regionale dedicata al fungo.

La qualifica permette di essere inseriti in automatico nel calendario fieristico regionale e godere così della promozione dell’Ente attraverso tutti i suoi canali e del sostegno della Regione.

Un buon viatico già per questa edizione che si aprirà con il mese di ottobre e per cui si stanno preparando interessanti novità che si aggiungono agli appuntamenti tradizionali.

Sono una cinquantina, tra conferme e debutti come quello giavenese, le fiere del Piemonte che possono fregiarsi della qualifica regionale.

“Stiamo lavorando molto sul prodotto fungo affinché diventi davvero il nostro marchio caratteristico e faccia distinguere e riconoscere la nostra Città – afferma il Sindaco Carlo Giacone – Questo è il punto di approdo di tanto lavoro svolto in passato, ma anche il punto di partenza per obiettivi e traguardi ancora più alti. Abbiamo un prodotto di eccellenza che deve essere valorizzato sempre più, in modo da diventare volano di sviluppo economico e attrattiva per i nuovi tipi di turismo: per questo abbiamo richiesto con convinzione la qualifica di fiera regionale e siamo contenti di averla ottenuta”.

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE  FUNGO IN FESTA 2020

 

PROGRAMMA DOMENICA 11 OTTOBRE

 

PIAZZA MAUTINO

Ore 9,00- 19,00

– MOSTRA MICOLOGICA e fotografica a cura dell’“ASSOCIAZIONE MICOLOGICA PIEMONTESE” di Venaria. Un’occasione per far conoscere i funghi commestibili e non del nostro territorio.

– Esposizione artistica di opere dedicate al “FUNGO” da parte dei nostri pittori…

– HUMOR FUNGO mostra di vignette a cura di Carlo Pognante

 

Ore 15,00 Show Cooking con la partecipazione degli Chef MATTEO BARONETTO (1 stella Michelin, Ristorante Del Cambio di Torino), ALESSANDRO MECCA (1 stella Michelin, Ristorante Spazio7 di Torino), CESARE GRANDI (Ristorante la Limonaia di Torino), GIORGIO COTTI (Ristorante Gaudenzio di Torino). Con la partecipazione del Sommelier ANTONIO DACOMO (Campione Italiano di sommelier nel 1992. Dal 1993 al ‘96 capo sommelier presso Ristorante l’Albereta di Gualtiero Marchesi).

I vini saranno offerti da: Azienda agricola Vitivinicola Prever di via Paraccia, 11 Villarbasse

Si ringrazia il Mobilificio Nino di Borgata Pontepietra 98, Giaveno che metterà a disposizione la cucina.

Durante il pomeriggio saranno presenti le telecamere dell’emittente televisiva Primantenna.

 

PIAZZA MOLINES

Ore 9,00-18,00 Stand con prodotti del territorio.

Ore 12,00 Stand della Nuova Proloco di Giaveno con distribuzione di funghi e patatine fritte da passeggio.

Ore 15,00 Spettacolo musicale con Piero Montanaro e la corale “Le Voci del Piemonte” offerto dai Signori Rita e Guido di Chatillon e a seguire la premiazione dei boulajour e degli chef del fungo di Giaveno alla presenza delle autorità.

VIA UMBERTO I – PIAZZA SCLOPIS – VIA MARIA AUSILIATRICE

Ore 9,00-18-00 Bancarelle della creatività e dei manufatti

PUNTO FOTOGRAFICO

PIAZZA SAN LORENZO – LATO SACRO CUORE

Ore 10,00 – 18,00 FUNGO BIMBI Divertimenti e attrazioni per bambini con giochi in legno itineranti

Ore 11,00 – 12,00 SHOW COOKING a cura di ANGELA ANNA VENTRUTI

VIA OSPEDALE

Ore 10,00 – 18,00 Raduno di auto d’epoca “Club de Voiture Ancienne de Saint Jean de Maurienne” paese gemellato con Giaveno organizzato da Nicola Azzariti

VIALE REGINA ELENA

Ore 09,00 – 18,00 Area Shopping

 

NELLE PIAZZE DEL CENTRO

GIAVENO AUTO E MODA (SFILATA DI MODA E DI AUTO D’EPOCA), shooting fotografico a cura del Cinema District Hub – esposizione di auto d’epoca con la presenza di modelle e modelli in abiti storici

NEI BOSCHI DI GIAVENO

CAMMINATA alla scoperta dei boschi e dei funghi per le famiglie a cura dell’Associazione Valsangone Turismo, per informazioni contattare l’Ufficio turistico al numero 011 9374053.

 

 

ALTRI EVENTI DEL MESE DI OTTOBRE

 

SABATO 3 OTTOBRE

Borgata Sala ore 16

FUNGOPEDALATA – pedalata enogastronomica lungo le vie di borgata Sala con arrivo presso l’azienda agricola Aldo Versino con visita della cascina e degustazione di formaggi vini e risotto ai funghi. Ritrovo alle 16 nei pressi di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto (borgata Sala). Per informazioni contattare l’Ufficio turistico al numero 011 9374053

Ore 21,15 Chiesa dei Batù: 3° concerto Ottetto panarmonie (strumentisti dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino). Musiche di Mozart, Krommer e Beethoven

 

DOMENICA 4 OTTOBRE

FIERA COMMERCIALE D’AUTUNNO dalle ore 8,00 alle 18,00

A cura dell’Assessorato al Commercio

– Dalle 14,30 alle 18,30 Sede Piazza San Rocco, 12 Giaveno: DONNE DI VALLE INCONTRA – 11° Compleanno dell’Associazione Culturale, di Incontro e Benessere con danza, scrittori, lotteria green, yoga, clown e caccia al tesoro per bambini. (info: donnedivalle@gmail.com)

 

SABATO 10 OTTOBRE

VILLA FAVORITA: Ore 17,00 Giaveno e li fungo, una risorsa per il territorio e il turismo.

Convegno su prodotti tipici e marketing turistico a cura di esperti del settore

NEI BOSCHI DI GIAVENO CAMMINATA PER ADULTI “UNA GIORNATA DA BOULAJEUR” a cura dell’Associazione Valsangone Turismo. Per informazioni contattare l’Ufficio turistico al numero 011 9374053

– Ore 21,15 Chiesa dei Batù: concerto Trio Gustav nell’ambito della rassegna I concerti della Chiesa dei Batù. Musiche di Brahms. Per informazioni 011 9365085.

 

SABATO 17 OTTOBRE

Parco Maria Teresa Marchini ore 14,30 Cammini nella terra del fungo, pomeriggio di conoscenza dei Gruppi di cammino a cura della Città di Giaveno e delL’Asl To 3 Promozione della salute.

 

DOMENICA 25 OTTOBRE

Dalle 16,00 alle 18,00 PROGETTO “L’ESSENZIALE È BAROCCO”. Visita guidata alla Chiesa dei Batù e alla Chiesa di San Rocco e mini concerto della Corale Giaveno Incanto, brani di Bach, Haendel e Vivaldi

– MERCATO DELLE PULCI E DEGLI HOBBISTI nelle vie del centro storico

– Piazza Mautino: BAGNA CAUDA a cura della Nuova Proloco

 

 

Accompagnano la manifestazione la settima edizione della Fiera del Libro, da giovedì 8 a domenica 18 ottobre, in piazza San Lorenzo lato ufficio turistico, e l’apertura del Museo del Fungo in via Stazione, da domenica 4 a domenica 11 ottobre.

 

 

Il Turin Palace Hotel sposa il progetto “I panini della rinascita”

Il panino, inteso come espressione dei valori gastronomici del territorio italiano, diventa parte della proposta food dello storico hotel nel cuore di Torino che, aderendo al progetto dell’Accademia del Panino Italiano, e in particolare all’iniziativa “I Panini della Rinascita – il menu di una nuova Unità d’Italia” ne riconosce il valore di icona del cibo di qualità e ne fa espressione di convivialità e condivisione.

“Il Turin Palace Hotel, per storicità e vocazione, è ambasciatore delle eccellenze offerte dal nostro ricco Paese. Grazie all’incontro con l’Accademia del Panino Italiano abbiamo compreso il grande valore che il panino ricopre anche nella storia della nostra tradizione gastronomica. Un prodotto unico nel suo genere che ci permette di raccontare ai nostri ospiti l’attenzione, la cura, la ricerca e la passione che tanti agricoltori, allevatori e artigiani italiani ripongono nel loro lavoro per regalarci sapori straordinari. Valori che condividiamo e che facciamo nostri quotidianamente nell’accogliere i nostri ospiti”, commenta così Piero Marzot, direttore del Turin Palace Hotel la decisione di prendere parte alla speciale iniziativa “I Panini della Rinascita – il menu di una nuova unità d’Italia”.

Il progetto nasce nel 2020 dalla collaborazione tra Accademia del Panino Italiano e Guido Bosticco – docente di scrittura creativa all’Università di Pavia – con l’intento di supportare, sul piano motivazionale e della comunicazione, i titolari di locali dedicati ad una delle più interessanti e variabili espressioni del cibo italiano, nel faticoso periodo del lockdown, in vista della ripresa. L’iniziativa, che oggi coinvolge 200 indirizzi in Italia, ha saputo mettere in luce anche il valore sociale del panino, facendosi l’interprete del desiderio di “ricominciare insieme” uniti da stessi concetti simbolici, diventati i titoli dei 5 Panini della Rinascita.

Lo chef e la brigata de Les Petites Madeleines (ristorante del Turin Palace Hotel) hanno così elaborato il proprio “Menù della Rinascita” articolato in proposte che, utilizzando ingredienti d’eccellenza del territorio italiano, interpretassero quattro delle cinque parole-simbolo identificate dagli organizzatori ( “Mai visto”, “Abbraccio”, “Vicini, “Noi”, “Il Sogno”) per descrivere l’approccio alla ripartenza.  Il panino è divenuto così non solo icona del Made in Italy e testimone dell’inesauribile biodiversità naturale, territoriale e culturale italiane, ma anche protagonista di un approccio gastronomico capace di incentivare il senso di appartenenza ad un Paese che ha fatto del buon cibo uno dei suoi tratti distintivi.

Per valorizzarlo ulteriormente, mettendo l’accento su altri prodotti di pregio del territorio, il Turin Palace Hotel propone “I Panini della Rinascita” anche in abbinamento ad alcune delle migliori etichette italiane e locali.

 “Accademia del Panino Italiano – dichiara Barbara Rizzardini, Direttrice della Accademia del Panino Italiano – si fregia oggi di un nuovo eccellente interprete del concetto di panino: il Turin Palace Hotel e ne siamo doppiamente felici perché non solo questo splendido esempio di Hotellerie abbraccia il progetto “I Panini della Rinascita”, dando un ulteriore segno di come la ripresa economica sia un concetto inclusivo di tutte le forze in campo, senza distinzione di rango, ma anche perché con questa occasione verrà riconosciuto dalla nostra Accademia come “autentico italiano” uno dei quattro straordinari panini appena entrati nel menù del ristorante “Les Petites Madeleines”, intitolato “Il Sogno di Beppe”. In fondo anche il panino, specie quello gustato durante l’infanzia e l’adolescenza, attiva quell’effetto “proustiano” sulla memoria. Ci auguriamo che questo ingresso nella nostra Community del Panino sia di ispirazione per molti altri hotel dalla forte identità che credono, come il Turin Palace, che il primo vero avamposto di un territorio sia l’albergo dove si soggiorna, e pertanto che se l’Hotel sceglie la voce del territorio e la accorda alla propria storia e identità, fa un dono a sé e alla propria clientela, anche attraverso un panino!”.

Il sogno di Beppe: un panino autenticato

Il marchio di autenticità “Panino Italiano” è un riconoscimento ufficiale rilasciato dal Comitato di Valutazione, interno alla Fondazione Accademia del Panino Italiano, a un panino in vendita in un locale in Italia o all’estero, che sia conforme al Disciplinare di Produzione redatto dall’Advisory Board dell’Accademia. Accademia del Panino Italiano, con la cessione del marchio Panino Italiano, offre ai player del settore di diventare parte del network della Fondazione e attiva per loro un piano di comunicazione integrato (online e offline) con lo scopo di valorizzare e far conoscere ogni singolo Panino Italiano Autentico.

Per il Turin Palace Hotel a fregiarsi di questo titolo è il panino “Il sogno di…Beppe”  che sceglie come ingredienti-principe ‘nduja di Spilinga, provola silana leggermente fusa, melanzane fritte a fette e insalata lollo. Lo chef del Ristorante Les Petites Madeleines Giuseppe Lisciotto, calabrese, ha dedicato questa proposta al suo paese d’origine che racconta attraverso i suoi sapori, desiderati come in un sogno durante i mesi in cui, a causa del lockdown, non ha potuto tornare alla sua terra.