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Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato si presenta in Danimarca

I NUOVI EVENTI DI E4QUALITY

 

COPENAGHEN

29-30-31 MARZO 2022

PROTAGONISTI LA BARBERA D’ASTI, IL RUCHÈ E I GRANDI  FORMAGGI PIEMONTESI

 

UN PROGETTO DEL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA EUROPEO E4QUALITY IN COLLABORAZIONE

CON ASSOPIEMONTE DOP E IGP

 

 

Dopo il successo dell’evento del 12-14 Marzo a Berlino e Amburgo, E4quality riparte alla volta della Danimarca, per completare il programma di appuntamenti esteri nell’ambito dell’ambizioso e innovativo progetto E4Quality, sostenuto dall’Unione Europea e ideato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Scopo del progetto è promuovere in mercati chiave europei la conoscenza e la cultura dei grandi vini autoctoni del Monferrato, dalla Barbera d’Asti al Ruchè di Castagnole Monferrato, e dei grandi formaggi piemontesi, come il Castelmagno e la Toma Piemontese, incentivando la creazione di nuovi network e opportunità di relazione per i produttori del territorio.

L’appuntamento è previsto il prossimo 29, 30 e 31 Marzo a Copenaghen, un mercato da sempre strategico per i produttori piemontesi che necessita di attività di promozione dopo la parentesi pandemica.

 

IL PROGRAMMA DELLE TRE GIORNATE

 

L’evento avrà inizio martedì 29 Marzo con una cena con importatori, sommelier, ristoratori in due diverse location di Copenaghen. I due eventi si terranno al Ristorante La Rocca e presso la Trattoria Sud, entrambi i ristoranti ubicati nella centrale zona di Nørreport, vicino ai caratteristici “Laghi” di Copenaghen. Gli ospiti della cena saranno importatori, ristoratori, sommelier e professionisti del settore del vino e dell’hospitality danese. In ogni ristorante sarà servito agli ospiti un menù di cinque portate, dove, oltre ad assaggiare i formaggi Piemontesi DOP Castelmagno e Toma Piemontese, si potranno degustare le denominazioni Ruchè e Barbera d’Asti dei produttori partecipanti.

 

Mercoledì 30 Marzo alle ore 10.30 presso la location Moltkes Palæ – palazzo  storico nella centralissima Dronningens Tværgade 2 – sarà organizzata una masterclass a cura di Antonio Doni (affermato sommelier, ristoratore e importatore da oltre 25 anni) con oltre 50 invitati selezionati tra importatori, professionisti, giornalisti e winelovers, che avranno modo di degustare i vini, conoscere le cantine partecipanti e assistere a una presentazione del territorio del Monferrato e dei grandi formaggi piemontesi. A seguire, intorno alle ore 13.00, è previsto un pranzo a buffet presso al location, durante il quale verranno presentati gli innovativi video in tecnologia immersiva 3D Oculos dedicati al Monferrato e ai formaggi, realizzati dal video maker e scenografo torinese Lucio Diana.

Alle ore 14.30 avrà inizio il walk around tasting, dedicato a oltre 100 professionisti e wine lovers, come vuole il Progetto E4Quality, selezionati tra i più prestigiosi e influenti. In questo momento aperto al pubblico gli invitati potranno degustare i vini e i formaggi piemontesi e confrontarsi direttamente con i produttori presenti, per approfondire la conoscenza della Barbera d’Asti, del Ruchè, del Castelmagno e della Toma piemontese.

I prodotti saranno presenti anche durante le due  cene conclusive della giornata, alle ore 18.30, presso il ristorante Plin e il ristorante San Giorgio alla presenza di circa 50 professionisti del mondo Wine and Food danese. La cene saranno a cura degli chef Luca Zelante e Achille Melis.

 

Giovedì 31 Marzo durante la mattinata è prevista la visita a Distinto e ad altri significativi importatori del mercato danese e ad alcuni wineshop che trattano vino e prodotti italiani.  Dopo il pranzo con gli operatori, alle ore 13.00, seguirà lo spostamento nella città danese di Helsingor che si trova a circa 40 km a nord di Copenaghen e conosciuta come la città del Castello di Amleto (Kronborg Slot),  dove alle 16.00 avrà luogo un nuovo Walk Around Tasting dedicato ai formaggi piemontesi Castelmagno e Toma e ai vini del Monferrato Ruchè e Barbera d’Asti presso il Ristorante D’Angelo, dedicato a operatori, buyer, sommelier, giornalisti della città. A seguire, alle ore 18.00, una cena finale con circa 40 operatori del settore wine and food di Helsingor.

Antonio Doni è uno dei più importanti Sommelier Danimarca, specializzato nella conduzione di Masterclasses e Seminari incentrati sul vino italiano. Dal 1995 al 2005 ha lavorato come importatore di vino in Danimarca, affermandosi tra i più prestigiosi del paese, e dal 2005 al 2012 è stato tra i più importanti wine consultant, prima di riorganizzarsi come agenzia indipendente di consultancy e importazione, fondando la  A.D. Wine Agency. L’attività più importante di questa azienda – piccola ma molto prestigiosa e attiva nel mondo del vino – è aiutare altre aziende più o meno affermate nel mondo del vino a trovare nuovi mercati, coadiuvando la scelta delle etichette e della tipologia di prodotti anche attraverso l’organizzazione di wine tasting, seminari, masterclass, “cene didattiche con i produttori” e così via.  Questa attività si rivolge specialmente al settore HoReCa, come wine shops, piccole aziende e wine club e talvolta anche al settore dei collezionisti privati.

 

Il progetto E4QUALITY Engagement Experience Exclusivity Emotion

 

Creare emozioni, creare identità. Conoscere significa andare a vedere con i nostri occhi, assaggiare, capire.

E4Quality vuole raccontare in modo nuovo e innovativo i prodotti agroalimentari di qualità della regione Piemonte, le loro tipicità organolettiche e le peculiarità in fatto di sicurezza alimentare e attenzione alle tematiche ambientali. Grazie al know-how dei Consorzi di tutela, all’indagine condotta sui trend di mercato, al coinvolgimento di giovani creativi ed esperti internazionali, per tutti i settori di attività del progetto, E4Quality risponde alle esigenze di un mercato sempre più globale ed eterogeneo.

L’identità del Progetto E4Quality è profondamente radicata nel patrimonio culturale, materiale e immateriale dei territori di produzione dei vini e dei formaggi d’eccellenza del Piemonte. Un patrimonio di conoscenze e valori secolari che il Progetto vuole raccontare combinando un approccio esperienziale, attraverso strumenti multimediali d’avanguardia, incoming e percorsi immersivi nelle terre di produzione, con un approccio relazionale didattico e formativo con produttori ed esperti del settore, rivolgendosi ad un ampio pubblico di professionisti, comunicatori e potenziali clienti generici.

 

A Eataly Lingotto torna l’“Uovo & Colomba Day”

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Solo venerdì 1 aprile uno sconto speciale sui dolci più tipici di Pasqua

 

Venerdì 1° aprile a Eataly Torino Lingotto si potranno acquistare uova di cioccolato e colombe pasquali eccezionalmente con uno sconto speciale del 20% su tutto l’assortimento (con un acquisto minimo di 2 pezzi della stessa categoria). Torna così l’ Uovo&Colomba Day!

Quest’anno sono oltre 90 le specialità di uova pasquali e colombe che colorano gli scaffali di Eataly. Grandi classici immancabili, ma anche new entry che testimoniano la continua ricerca e selezione di specialità frutto del lavoro di tanti artigiani, piccoli produttori e marchi storici italiani.

Tra le colombe, ecco quella alle mele firmata Vergani, storico marchio milanese nato nel 1944. La Colomba alle mele è una versione rivisitata della tradizionale colomba artigianale, arricchita da mele candite e ricoperta con glassa e granella di nocciole. Immancabili anche le proposte di Galup, che in piemontese significa proprio goloso, marchio torinese sin dal 1922. Quest’anno propone la Colomba al Moscato, una versione che ripropone il più tradizionale dei dolci pasquali aggiungendo uvetta, al posto dei canditi, moscato e una copertura di glassa di nocciole.

Tra le uova, una grande novità è il Platò fondente ai lamponi di Majani, un uovo dalla particolare forma piatta in cioccolato fondente interamente ricoperto da granella di lamponi: elegante e ricercato, frutto dell’esperienza di un marchio bolognese che lavora con il cioccolato con maestria dal 1796. 1878 è invece la data di nascita dell’azienda torinese Venchi che, oggi come allora, continua a produrre con passione, meticolosità e coraggio di sperimentare. Da qui  l’Uovo Chocoviar al pistacchio e al fondente, in cui il cioccolato fondente del guscio esterno fa da scrigno ad una distesa di croccante granella di pistacchio o ad una speciale granella croccante di cioccolato. E poi le uova della pasticceria Golosi di Salute, la pasticceria artigianale attenta alla salute ma golosa, che propone l’ormai famoso Uovo Stratosferico in cui fra due strati di cioccolato si inserisce una crema spalmabile di cioccolato arricchita con quattro granelle diverse, per incontrare i gusti di tutti i golosi: meringhe, nocciole, melighe e granella di cacao.

Grandi vini e bed & breakfast nel Roero, alla Costa Catterina

Al confine tra Castagnito e Castellinaldo, in località Djun nelle terre del Roero, è situata la Costa Catterina Wine & Rooms, l’azienda agricola di Antonio Coscia che insieme alla moglie Antonella e con validi collaboratori, porta avanti l’attività di famiglia producendo tutti i più caratteristici vini D.O.C. e D.O.C.G del Roero e delle Langhe, grazie all’esposizione delle vigne in diversi territori. Costa Catterina, nata nel 1897 con il bisnonno, ufficializza la propria forma giuridica quando Antonio, quarta generazione della famiglia Coscia, prende in mano le redini dell’azienda di famiglia, dedicandone alla madre l’attività.

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Pasticcio di mais con pesce veloce del Grana, che delizia!

01 Aprile 2022 – Venerdì di Quaresima – Giorno  del Pesce

APPUNTAMENTO IN VALLE GRANA PER ASSAPORARE UN PIATTO UNICO : IL PASTICCIO DI MAIS CON PESCE VELOCE DEL GRANA
ovvero l’inedita “ Polenta Bastarda con Trota del Grana”

Correva , un tempo, il vezzo di alcuni ristoratori di nobilitare dei piatti nei loro menù con descrizioni altisonanti  di effetto.
La più nota di queste , anche perché resa famosa dal conosciutissimo cantautore Paolo Conte , citava così:  <Pesce  veloce del Baltico dice il menù . Che contorno ha?  -Torta di Mais  – e poi servono polenta e baccalà >.
Ironicamente questa frase divenne popolare, particolarmente nei nostri luoghi,  quando si commentava, specialmente il venerdì di quaresima , la quasi onnipresente polenta e merluzzo presente in tavola.
Di bocca in bocca a torta divenne pasticcio di mais e il pesce veloce del baltico rimase il pesce veloce del baltico.
L’associazione ristoratori della Valle Grana , in collaborazione con il consorzio del Bodi ed il progetto di sviluppo e promozione della tipica Polenta Bastarda, con il patrocinio dell’Unione Montana Valle Grana promuove , per il 01 aprile 2022, venerdì di quaresima , giorno dedicato al pesce il “ PASTICCIO DI MAIS CON PESCE VELOCE DEL GRANA”  ovvero Polenta  e Trota della Valle Grana. Una ghiotta preparazione , unica nel suo genere, a ricordo di quella celeberrima frase ma indirizzata alle produzioni tipiche del territorio.
Nel menù saranno presenti preparazioni con patate coltivate dai produttori del locale  Consorzio del Bodi.

Aderiscono all’iniziativa gastronomica i seguenti locali ( a cui chiedere utili info sui menù proposti):
Ristorante La Pace di Pradleves – tel.0171986126
Ristorante Aquila Nera – Monterosso Grana – tel. 017198752
La Meiro Castelmagno – tel.3662271614
Trattoria della Società Valgrana – tel.3479050585
Agripiola Lou Porti – tel.3290097484
Ristorante Leon d’Oro – Pradleves – tel. 0171986506

Sua maestà il prosciutto Crudo di Cuneo Dop

Il prosciutto Crudo di Cuneo Dop sarà autentico mattatore tra le “mura di casa” in occasione della XX edizione di Fruttinfiore, in programma a Lagnasco dal 25 al 27 marzo. Lo spazio “Fruttinpiazza”, allestito in Piazza Umberto 1°, sarà il cuore pulsante della manifestazione e ospiterà, nell’area ribattezzata “Melagorà”, anche il grande stand del Consorzio di tutela e promozione del Crudo di Cuneo. In occasione degli show-cooking di sabato 26 e domenica 27 marzo il Crudo di Cuneo darà bella mostra di sé all’interno del percorso gastronomico che accompagnerà migliaia di visitatori tra piatti della tradizione e gustose novità d’eccellenza piemontese. Gli ospiti, anche provenienti da fuori regione, potranno degustare il prosciutto Crudo di Cuneo Dop servito quale simpatico spuntino, ma quest’anno avranno anche la possibilità di provarlo farcito sulla classica pinsa romana, prodotta per l’occasione dalla panetteria-pasticceria Gullino Marco di Lagnasco. Una vera novità che non mancherà di deliziare i palati più fini. Per ogni altra informazione visitare il sito www.fruttinfiore.it

Come mangiavano i monaci? “La Badessa” si racconta

IL RISTORANTE STORICO DI TORINO SI SCOPRE NEL SUO RACCONTO GASTRONOMICO E ARTISTICO

Si dice che Torino sia magica: in effetti è così. Ripercorrendo  le vie della città e attraversando le sue piazze, ci si imbatte sempre in scoperte ” monumentali”. Piazza Carlo Emanuele II, che i torinesi identificano meglio come “Piazza Carlina” , è sede – ad esempio – di Palazzo Boardi di Carpeneto, sconosciuto ai più ma denso di valore storico: costruito alla fine del ‘700 su progetto di Amedeo di Castellamonte, è una costruzione in stile barocco che presenta, sulla facciata, finestre a tutta altezza al piano nobile con timpani curvi e conchiglie decorative.

Proprio  sul lato opposto del famoso Nh hotel ” Carlina” , sorge un ristorante che pare quasi stonare con la serie dei locali presenti in piazza, rivolti principalmente ad una clientela giovane : la ” Badessa” , situato proprio all’interno di Palazzo Boardi e che, soprattutto per questo motivo, è considerato un testimone d’eccellenza per il racconto della storia di Torino.

Nel locale si respira fin da subito un’atmosfera quasi irreale, catapultati nella storia  dei monaci attraverso i dipinti selezionati dalla titolare – la signora Rossella, già titolare di altrettanti locali che hanno caratterizzato le uscite a tavole dei molti torinesi negli anni 90 – grande appassionata e insegnante di  cucina prettamente monastica, ha ispirato il ristorante ad una nobile badessa ( personaggio realmente esistito nel secolo scorso col nome di Maria Caterina Operti di Cervasca) divenuta famosa nell’  ‘ 800 per la sua bravura in cucina.

Durante la chiacchierata , Rossella – ristoratrice ancora molto entusiasta del suo lavoro nonostante le difficoltà dovute al particolare momento storico ed economico – dichiara la sua grande passione per i monasteri e per la vita al loro interno, incuriosita dalle ricette dei monaci così tanto secretate. Scopriamo così che si alimentavano soprattutto delle carni ottenute dall’allevamento degli animali da cortile ( polli, tacchini, oche) , tanti legumi e verdure: diete che,  se non fosse per la presenza  carnivora, potevano già essere raccontate come  “sostenibili ” .
La stessa scelta degli ingredienti per realizzare una cucina semplice, della tradizione gastronomica di varie parti d’Italia, quasi dimenticata e che fa fede direttamente agli antichi ricettari dei monaci ottocenteschi, dimostra come anche una cucina ” antica” può essere inaspettatamente moderna. Il vitello tonnato alla monferrina, gli agnolotti di cappone di Morozzo cotti nel brodo di manzo , mantecati nel parmigiano , le tagliatelle impastate al barolo con ragù bianco di salsiccia del Roero e il baccalà alla cappuccina, sono solo alcuni degli esempi per i quali , conoscere le antiche ricette racchiuse nei monasteri e nelle cucine dei conventi che hanno segnato la storia e cultura di molte parti d’Italia, alla mera  ” food experience” si aggiunge una “story  and food experience” .  Inoltre, come la stessa titolare dichiara, la volontà di unire al cibo una narrazione artistica, lo si capisce sin da subito dalla presenza spettacolare – come dicevo – di alcuni dipinti che ritraggono non solo la badessa, ma anche altri personaggi importanti  dell’epoca.  L’arredamento è antico, ma non vecchio, suggellato dalla presenza di suppellettili e mobili  originali dell’epoca monachese ed esaltato – nella parte centrale della luminosa sala principale –  da un sontuoso tavolo in marmo bianco di fine 700 : la sala al piano sotterraneo, invece, appare quasi come una vecchia cantina, un museo artistico che accompagna la sosta, con tavoli di legno antichi , curati  e dalle dimensioni adeguate per permettere un po’ più di intimità.
La storia di cui si fa portatore ” La Badessa” è apprezzata anche dalla clientela che segue da sempre la titolare, a partire dai locali che aveva in gestione precedentemente.  Pranzi di lavoro, cene di Natale , pranzi della Domenica: tutte occasioni perfette per un tuffo nella storia di Torino ma dell’Italia in genere, accompagnate da pietanze di ottima qualità e che non stravolgono il gusto. E alla conclusione di  ogni pasto che si rispetti, non ci si può dimenticare di un buon liquore: della Badessa ovviamente… La ricetta? segreta…
Chiara Vannini
Ristorante “La Badessa”
Piazza Carlo Emanuele II , 17H
Tel. 011 835940
Aperto tutti i giorni, pranzo e cena.

La Rocca di Arignano. Hotel di charme, ristorazione di qualità e storia. Non è per tutti

Di Augusto Grandi

Ci sono luoghi affascinanti, ricchi di storia e di suggestioni, che restano assurdamente fuori dai percorsi classici del turismo.

Indubbiamente la Rocca di Arignano, a soli 22 km dal centro di Torino, non è un luogo per tutti. Una rocca medievale, miracolosamente sopravvissuta a sette secoli di oblio e di incuria, non è il posto ideale dove far pascolare le mandrie di turisti in astinenza da shopping ed alla ricerca di località alla moda dove farsi fotografare per farsi invidiare dagli amici.
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Les Petit Madeleines, alta cucina nel segno dell’eleganza e dell’innovazione

Torino è conosciuta come la “piccola Parigi” per lo stile architettonico delle sue vie, per le  caratteristiche arcate di muratura sul fiume che la attraversa e dai palazzi che, in un certo modo, ricordano quelli maestosi della Francia dell’800. Tutto a Torino ricorda la Francia e il suo stile urbano: l’hotel 4 stelle Turin Palace, proprio di fronte alla stazione di Porta Nuova (lato via Sacchi) ne é un esempio.

La struttura storica ma contrapposta a chiare linee moderne , elegante e non eccentrica, è contornata di dettagli che ne imprimono subito lo stile con cui l’ospite viene accolto. E lo si nota subito dalla hall, arredata con divani e sedute ricoperti da materiali di qualità, con tinte abbinate ai colori dell’ambiente, avvolti da un’atmosfera di tranquillità e di rilassatezza. Accompagnati sempre da un sottofondo di musica classica che può aiutare a trovare concentrazione , a migliorare l’umore ma, piú in generale, contribuisce a calmare il corpo dalle fatiche quotidiane. A tal proposito, saranno varie le iniziative che lo stesso hotel metterà in campo al fine di godere delle intensità della note di musica classica abbinate a particolari degustazioni di tè.
Raffinatezza e stile che si può ritrovare soprattutto nel rinnovato progetto gastronomico del ristorante dell’hotel , LES PETIT MADELEINES, accessibile anche dal pubblico non ospite della struttura: la giovane brigata, guidata dall’executive chef Giuseppe Lisciotto, ha messo a punto un menù che si inserisce perfettamente in ció che potremmo identificare come una proposta gastronomica fresca e rinnovata,  dai gusti perfettamente equilibrati e distinguibili fra di loro, di alta cucina caratterizzata da sinfonie di semplicità e di innovazione.
Con le parole ben precise dello chef, si può comprendere immediatamente  il contenuto e la portata del progetto: ” Questi due anni , segnati da oggettive difficoltà per chi lavora nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità, hanno avuto peró il merito di regalarmi del tempo non solo per approfondire le mie competenze, ma anche per riflettere su come approcciarmi nell’elaborare un piatto e nel proporlo. Una riflessione di concetto che ho portato nella Carta di Primavera de Les Petit Madeleines, in cui ho osato meno dal punto di vista della sperimentazione,  ma mi sono concentrato sul dare un’identitá netta ad ogni proposta, rendendola più centrata nell’uso degli ingredienti “
La primavera di gusti, su cui si basano i piatti, sono stati immaginati in un’ottica di sottrazione al posto dell’aggiunta,  proprio per assaporare fino alla fine l’ingrediente principe della portata: dove le contaminazioni sono state pensate e inserite per dare identitá e non per prevaricare. Ecco che, allora, il risotto, crema di topinambur, nduja e  liquriizia è stato chiaramente preparato omaggiando la terra calabra, quello dello chef, e il Piemonte, quella che lo ha accolto. Ma, nel menù alla carte, sono presenti e curiose anche le proposte sospese tra classicitá e innovazione, come il Filetto di fassona, pepe verde e patate ratte, la suprema di faraona, porro grigliato e chorizo e la pluma di maialino, broccoli e mele cotogne. Immancabile e sempre ben riuscita e gradita, la proposta tradizionale piemontese con sbuffi di innovazione non banale : il vitello tonnato con salsa all’antica, sedano e acciughe del cantabrico, l’insalata russa  con uova di quaglia e ventresca di tonno e gli agnolotti del plin al sugo di arrosto e crema di nocciole.
Degno di sottolineatura, il dessert di primavera ” Cremoso alla vaniglia, crema di nocciole, mela Red Moon ( coltivata in zona di Cuneo) e infuso al karkadè:  scenograficamente di impatto e dalla realizzazione curata nei particolari. La carta dei vini, ampia e selezionata direttamente dal sommellier di sala, abile conoscitore degli abbinamenti più adeguati alla pietanza prescelta.
Chiara Vannini
Turin Palace Hotel & Les petites Madeleines
Via Paolo Sacchi 8 , Torino
Tel. 011 0825321

Tenuta La Serra di Cinzano: l’eleganza di una cascina del 700 con grandi vini ed ottimi piatti

Di Augusto Grandi

Terra di grandi vini, il Piemonte. Però nell’immaginario collettivo il territorio vocato alla produzione di rossi e bianchi prestigiosi è limitato alle Langhe, al Monferrato.

Pochi conoscono la qualità di altri territori piemontesi, dal Saluzzese alle colline tortonesi, dal Canavese al Nord Piemonte. O al Chierese. E la sfida dell’agriturismo Tenuta La Serra di Cinzano è appunto rivolta a far conoscere ed apprezzare gli ottimi vini di questo angolo della provincia di Torino.

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Gli appetitosi “cossot” dell’orto in burnia

Una favolosa idea per utilizzare le zucchine che  abbondano nei nostri orti

 

Semplice e veloce questa ricetta e’ una favolosa idea per utilizzare le zucchine che in questo periodo abbondano nei nostri orti.  Un modo di conservarle per gustarle tutto l’anno intrappolando i profumi, i colori e i sapori dell’estate. Ottime in abbinamento ad un gustoso antipasto rustico con formaggi e salumi, un aperitivo sfizioso o un contorno stuzzicante.

***

Ingredienti:

1 kg.di zucchine

2 bicchieri di olio d’oliva

1 bicchiere di aceto bianco

12 foglie di basilico

5 spicchi di aglio

1 foglia di alloro

1 cipolla a fettine

3 bacche di ginepro

2 scorze di limone

3 cucchiaini di sale fino

1 cucchiaio di zucchero

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Lavare bene le zucchine, tagliarle a pezzetti e metterle con tutti gli altri ingredienti in un tegame a bordo alto. Dal primo bollore lasciar cuocere per circa 5 minuti. Togliere dal fuoco e sistemare nelle “burnie”  (precedentemente sterilizzate), coprire con il liquido di cottura, chiudere bene con il tappo e sterilizzare in acqua bollente per 30 minuti

Paperita Patty