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Continua con Vinitaly il successo del Timorasso

Ora  ha anche i suoi Ambasciatori

 

Il Consorzio dei Colli Tortonesi nomina i primi tre Ambasciatori del Timorasso e torna dalla 54° edizione del Vinitaly con risultati a dir poco sorprendenti, per presenze e visitatori esteri.

 

Quattro giorni intensi di degustazioni e un’affluenza costante e fuori dalle aspettative. Si è concluso con un grande successo di visite e contatti la partecipazione del Consorzio Colli Tortonesi alla 54° edizione del Vinitaly di Verona.

 

Dopo il grande successo della recente prima edizione di Derthona Due.Zero, siamo stati nuovamente felici di constatare anche al Vinitaly il grandissimo interesse espresso nei confronti del Timorasso” commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. “Era stato annunciato come il Vinitaly della ripartenza e l’entusiasmo che ha accompagnato i visitatori che passavano allo stand certifica la grande voglia di ricominciare, nonostante il delicato periodo che stiamo vivendo”.

 

Il banco di assaggio allestito all’interno dello stand del Consorzio ha presentato ogni giorno i vini di diversi produttori, mettendo in degustazione annate differenti conducendo il pubblico, prevalentemente esperto, lungo un percorso di conoscenza del vitigno Timorasso che fosse il più completo possibile. “L’obiettivo era quello di mettere in evidenza il potenziale evolutivo di questo vino, ma allo stesso tempo anche la freschezza che sa regalare in gioventù”.

 

Sono passati operatori italiani, ma anche molti stranieri, tutti favorevolmente colpiti dalle peculiarità distintive di questo vino. “Abbiamo accolto visitatori provenienti da molti paesi, in particolare dalla Scandinavia, dai Paesi Bassi, dal Belgio e dagli USA. Erano tutti molto curiosi e desiderosi approfondire la conoscenza di questo vitigno e del territorio dei Colli Tortonesi”.

 

E a proposito di comunicazione, recentemente durante la prima edizione di Derthona Due.Zero, la manifestazione che ha ospitato anche l’anteprima dedicata ai vini ottenuti da Timorasso, sono stati nominati dal Consorzio anche gli Ambasciatori del Timorasso.

 

Abbiamo deciso di premiare il lavoro e la dedizione di quei professionisti del settore che ogni anno si impegnano a valorizzare e far conoscere il nostro territorio e il suo vitigno simbolo, il Timorasso” continua Gian Paolo Repetto. Per il primo anno abbiamo scelto all’unanimità tre nomi nei confronti dei quali tutti noi produttori nutriamo da tempo riconoscenza per aver deciso, in tempi non sospetti, di credere in una varietà un tempo completamente sconosciuta”.

 

Gli Ambasciatori del Timorasso sono:

 

Massimo Bernaschina, proprietario del ristorante la Curia ad Aqui Terme (AL), un’osteria specializzata in cucina tradizionale piemontese. Nella sua carta dei vini il Timorasso occupa da tempo un ruolo di primo piano, tanto da avergli dedicato una sezione specifica che accoglie più di 15 etichette.

 

Maurizio Menichetti, sommelier e proprietario, insieme alla moglie e chef Valeria Piccini, del ristorante Caino, due stelle Michelin a Montemerano (GR). È stato il primo ristorante in Italia a credere nel Timorasso, inserendolo nella sua carta dei vini già a partire dagli anni ’90.

 

Conrad Mattern, profondo conoscitore del Timorasso, ha creato una azienda e un sito, www.timorasso.de, che importa e distribuisce in Germania esclusivamente questo vino. Il suo listino comprende i vini di oltre 50 aziende, con annate anche molto vecchie e rare.

 

A premiare, a nome del Consorzio, i tre primi Ambasciatori del Timorasso sono stati tre pionieri del territorio e della denominazione, i produttori Walter MassaPaolo Poggio e Andrea Mutti. “Siamo certi che questa iniziativa – conclude il presidente del Consorzio – contribuirà a promuovere sempre più la conoscenza del nostro territorio e del Timorasso”.

Dove si possono gustare i migliori gelati a Torino Mirafiori

Con l’arrivo della primavera giunge anche la voglia di stare più all’aria aperta, e tra gli immancabili appuntamenti della bella stagione non può mancare quello con il gelato.

C’è chi lo sceglie solo quando le temperature si assestano oltre i 20° avviando con “il primo gelato della stagione” una lunga serie di appuntamenti con creme, cialde coni e coppette variegate e chi, indifferentemente dalla temperatura, dal clima e dal fatto che si indossino già le magliette a maniche corte invece lo degusta in tutti i mesi dell’anno.

In città vi sono diverse e rinomate botteghe dove poter degustare gelati artigianali. E anche nel quartiere di Mirafiori si possono trovare alcune delle migliori bar gelaterie di Torino.

Gelato Dok Dell’Agnese – Corso Unione Sovietica 417

Uno dei migliori gelati artigianali di Torino si nasconde nel quartiere di Mirafiori, lontanissimo dal centro. Se la maggior parte dei maestri gelatieri scelgono per le proprie creazioni il cuore storico del capoluogo piemontese la Pasticceria dell’Agnese (anch’essa storica quasi come il centro torinese) invece non si è mai mossa dalla sua zona a sud del capoluogo sabaudo e nel suo laboratorio di gelateria con passione ha creato una “Carta” dei gelati di estrema bontà e qualità, con ingredienti che rispettano sempre la propria stagionalità.

Tra i vari gusti da provare assolutamente in coppetta o cono gelato vi sono la Meringata Dell’Agnese (fior di latte con meringa friabile ricetta Dell’Agnese), il Gianduiotto, il gusto Meliga e Cioccolato e la Nocciola.

Gelati Torino – Via Monastir 34

Tutta l’arte e la passione per il gelato si possono assaporare nelle gustosissime creazioni gastronomiche di questa piccola gelateria del quartiere di Mirafiori di Torino. Da alcuni questo avamposto del buon gelato è considerato una delle migliori gelaterie di Torino. I motivi sono molteplici. Innanzitutto la qualità del gelato artigianale realizzato e poi il fatto che vi è una vasta gamma di gusti da cui poter scegliere: oltre a quelli più tradizionali ve ne sono di molto particolari e anche molte opzioni senza latte e uova adatte quindi a chi ha scelto una dieta vegana.
Infine un fattore non meno importante per scegliere questa gelateria a Torino sud è la gentilezza ed il buonumore, a quanto pare sempre presente, dei proprietari.

Tra i gusti più consigliati vi sono il cremino, il fondente di modica e l’arachide tostata ma molto apprezzate sono anche le gustosissime torte gelate.

Dolce Mania dei Fratelli Lepori – Via Guido Reni 205
Una storica gelateria artigianale e di alta qualità racchiusa nel quartiere Mirafiori di Torino che proprio da poco ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività. Dal marzo del 1992 infatti i maestri gelatieri Raffaele e Marco Lepori hanno dato vita ad un piccolo angolo di eccellenza e di gusto nella zona sud di Torino.

Il loro rinomato gelato è senza lattosio ed è sempre realizzato con materie prime selezionate e certificate biologiche. Inoltre i fratelli Lepori da sempre sviluppano una ricerca continua ed uno studio sull’arte del gelato tanto che la Camera di Commercio di Torino gli ha conferito il premio di “Maestri del gusto”, un riconoscimento che viene assegnato proprio alle attività alimentari capaci di primeggiare nel loro settore.

Tra le ricette uniche ed esclusive che si possono degustare nella loro bottega la crema al Mascarpone e Caffè Illy con granella di amaretto croccante, il gusto Panettone che fa capolino durante le festività natalizie e l’Irish coffee, una crema di panna e mascarpone al whisky irlandese.

La Coppa D’oro Torino – Corso Unione Sovietica, 527

Lucio e Stefania, i proprietari di questa stuzzicante gelateria nel quartiere di Mirafiori hanno aperto nel lontano 2003 il loro laboratorio artigianale con l’idea di porre sempre l’accento sulla qualità: oltre ad uno studio continuo sulla tradizione gelatiera italiana i due chef gelatieri torinesi hanno voluto sviluppare innovazione e sperimentazione, sia delle materie prime che della produzione. Ed nel loro “Gelato Fatto Bene” tutto questo si può assaporare alla prima leccata.

Oltre alla qualità nel loro laboratorio artigianale non manca la quantità perché si può scegliere tra 32 gusti di gelato differenti e 60 ricette totali che ruotano in base ai periodi dell’anno.

I gusti assolutamente da non perdersi in questa gelateria nel cuore di Mirafiori sono il Gran Torino, l’Amarena Meringa, il gustosissimo Bonet e lo sfizioso croccantino al rhum.

Gelaterie Conte Cavour – Corso Traiano 27
“Le cose buone che ti viziano”. Con questo leit motiv esordisce questo locale situato nel cuore di Mirafiori Nord a Torino e che oltre ad essere una gelateria di qualità è anche un locale aperto per le prime colazioni, per i pranzi e gli aperitivi.

La qualità del gelato – ma anche degli altri dolci presenti in questo laboratorio di pasticceria è sicuramente uno dei fattori che rendono la gelateria una delle migliori della zona se non di tutta Torino ma vi sono anche altri elementi che giocano a suo favore: un buon rapporto qualità -prezzo dei prodotti venduti ed il fatto che all’interno del locale vi è una zona attrezzata per l’area gioco bimbi, indispensabile benefit per alcune tipologie di clienti come le famiglie.
Tra la vasta gamma di gusti tra cui scegliere i più consigliati sono nocciola, crema sabauda, gianduiotto Cavour e arachidi salate.

Rossella Carluccio

 

Gusti e sapori del Piemonte all’aeroporto

PRESENTATO IL NUOVO ASSORTIMENTO REGIONALE NEL DUTY FREE HEINEMANN ALL’AEROPORTO DI TORINO

Si è svolta  presso il Duty Free shop Heinemann di Torino Airport, la presentazione del nuovo assortimento merceologico che arricchisce l’offerta di prodotti regionali all’interno dell’Aeroporto. La nuova offerta, che si estende su circa 200 mq e comprende 23 fornitori con oltre 300 nuovi prodotti selezionati, intende rappresentare al meglio le eccellenze enogastronomiche del Piemonte. Gebr. Heinemann, gruppo attivo a livello mondiale nel settore del Travel Retail, gestisce dal 2015 con la sussidiaria Heinemann Italia circa 1000 mq di spazio commerciale “walk-through” situati nell’area partenze dell’Aeroporto di Torino, subito dopo i controlli di sicurezza, e rafforza così la partnership con Torino Airport e con il territorio.

 

“All’interno degli aeroporti l’esperienza, il ruolo e la responsabilità degli operatori commerciali internazionali come Heinemann – dichiara Fulvio Fassone Amministratore Delegato di Heinemann Italia – deve essere anche quello di supportare la diffusione del Made in Italy nel mondo e in particolare di agire da motore di export delle produzioni di qualità del territorio di appartenenza. Per questo negli ultimi mesi, per dare ancora più spinta al rilancio economico anche dei piccoli produttori regionali piemontesi, Heinemann Italia in partnership con SAGAT, società di gestione dello scalo torinese, si è attivata per selezionare e inserire nel suo assortimento alcune tra le eccellenze del territorio nella produzione vinicola, gastronomica e dolciaria che rispecchino la tradizione e che diano nel contempo la possibilità anche a piccole aziende di essere presenti su un palcoscenico internazionale come solo un aeroporto può essere. L’obiettivo è quello di creare una “passenger experience” di alto livello che permetta ai viaggiatori di conoscere anche realtà non sempre presenti nel panorama internazionale e di portare a casa con sé un piccolo ma gustoso assaggio del Piemonte”.

 

“Siamo felici di poter offrire ai nostri passeggeri un ventaglio di proposte enogastronomiche del Piemonte anche presso il Duty Free shop Heinemann dell’Aeroporto – commenta Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -. Siamo convinti che il nuovo assortimento di eccellenze regionali porti un valore aggiunto alla nostra ampia offerta commerciale legata al territorio: sempre più in coerenza con un ruolo dell’aeroporto quale ‘biglietto da visita’ del proprio territorio, in vista dei crescenti flussi di turisti internazionali che ci attendiamo nei prossimi mesi e che contraddistingueranno questa nuova fase dello scalo, ci rende davvero orgogliosi poter offrire a molte eccellenze regionali la possibilità di essere conosciute all’estero”.

 

L’evento è poi proseguito nella Sala VIP Piemonte Lounge dell’Aeroporto dove gli ospiti intervenuti hanno potuto degustare i prodotti in una cornice suggestiva che si affaccia sulla pista con le Alpi a fare da sfondo.

 

Il Freisa vitigno dell’anno 2022

L’assessora Elena COMOLLO annuncia il riconoscimento da parte della Regione Piemonte del Distretto del Cibo

 

«Un riconoscimento prestigioso che dà lustro alla Città di Chieri e che premia il lavoro e gli sforzi dei nostri produttori vitivinicoli. Ringrazio la Presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione della DOC Freisa di Chieri, Marina Zopegni, per l’impagabile lavoro svolto in questi anni per migliorare il posizionamento della denominazione a livello nazionale ed internazionale. Davvero un bell’inizio per il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, di cui la Regione ha appena sancito la nascita. Il Freisa rappresenta una delle eccellenze del nostro territorio. Invitiamo i 25 Comuni del Distretto a brindare con noi, dal 13 al 15 maggio, in occasione della manifestazione “Di Freisa in Freisa”». Così l’assessora allo Sviluppo e promozione del territorio e al Turismo del Comune di Chieri Elena COMOLLO commenta un doppio riconoscimento importante per Chieri ed il chierese: il riconoscimento del Freisa quale vitigno dell’anno 2022, annunciato a Verona in occasione dell’apertura del 54/o Vinitaly, ed il riconoscimento da parte della Regione Piemonte del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese.

Anche il salamino ha la sua sagra

MONCESTINO VINCE LA SCOMMESSA: RIPARTE LA SAGRA DEL SALAMINO CON UN BUON AFFLUSSO DI VISITATORI

E’ stata davvero la Sagra del Salamino della ripartenza dopo due anni di fermata forzata dovuta all’emergenza sanitaria quella che si è svolta a Moncestino domenica. Comune e Pro loco, con la regia del sindaco Bruno Poles e del vice Alessandra Micone, grazie all’impegno dei volontari hanno dato vita ad una manifestazione che ha visto un discreto afflusso di persone, nonostante non ci fosse la somministrazione ma la vendita da asporto ed un servizio di bar. Per tutta la giornata è stato presente il circolo ippico Pon Granin. Tra i visitatori diversi sindaci, tutti quelli dell’Unione Valcerrina (nella quale Moncestino è rientrata recentemente) con il presidente Fabio Olivero, i primi cittadini Mauro Castelli di Verrua Savoia ed Andrea Gavazza di Cavagnolo e Gianluca Colletti di Castelletto Monferrato

A Rivoli lo street food è internazionale

Dopo il grande successo delle precedenti edizioni  riparte l’International Street Food 2022, la più importante manifestazione di street food esistente in Italia organizzata da Alfredo Orofino.
Sarà la città di Rivoli ad accogliere la quinta tappa che avrà luogo in Piazza Martiri della Libertà venerdì 8 aprile dalle ore 18, sabato 9 e domenica 10 aprile 2022, dalle ore 12.
Per questa edizione 2022 sono previste 150 tappe in tutta Italia.

In questa quinta tappa ci saranno 30 cucine diverse e tanti ristoranti itineranti con chef qualificati pronti a stupire con le loro particolarità e qualità.
Come nelle precedenti edizioni, che hanno riscosso grandissimo successo grazie all’entusiasmo del pubblico, sarà possibile gustare prodotti di paesi diversi, con cucine internazionali, senza tralasciare però le nostre gastronomie regionali.

Non c’è due senza tre. Ad aprile apre un nuovo Pizzium a Torino

Pizze regionali, ampia selezione di piatti sfiziosi, bruschette, Panuozzum  e altri piatti gustosi nel terzo punto vendita torinese

PIZZIUM, concept di pizzerie napoletane che conta attualmente 25 store, prosegue la sua espansione con l’apertura del suo terzo punto vendita a Torino. La nuova pizzeria in Corso Matteotti 3 (zona Portanuova) accoglie con i suoi 100 coperti e un dehor di circa 25 posti gli amanti della pizza all’interno del locale dallo stile partenopeo.

La posizione strategica, nei pressi della principale stazione ferroviaria del capoluogo piemontese, favorisce ulteriormente l’evoluzione del brand napoletano, che dal 2017 porta i suoi clienti tra i sapori d’Italia con una ricca selezione di pizze regionali realizzate con ingredienti DOP e IGP locali di alta qualità.

L’inconfondibile pizza napoletana realizzata con farina di tipo “0’’, garantisce un impasto digeribile e fragrante con un cornicione alto e ben alveolato, estremamente morbido e un condimento con ingredienti selezionati con cura. Le pizze e gli abbinamenti sono creati da Nanni Arbellini, maestro pizzaiolo napoletano di grande esperienza e socio fondatore, che propone un menu unico caratterizzato da sapori autentici, proponendo la pizza napoletana classica in abbinamento alle eccellenze gastronomiche italiane.

Lo stile di PIZZIUM resta unico e originale: un ambiente caldo e informale che sa di casa. L’utilizzo di colori caldi, pavimenti in maiolica, sedie di legno e lampadari di stoffa ricreano atmosfere intime e di altri tempi.

Inconfondibile anche l’offerta gastronomica con un’ampia selezione di bruschette sfiziose, Panuozzum e dolci regionali che spaziano dal babà napoletano al cannolo siciliano, in linea con la mission di PIZZIUM che tutela e valorizza le ricette della migliore tradizione italiana proponendole con un pizzico di originalità e innovazione.

Per i clienti che vorranno gustare la propria pizza comodamente a casa, sarà attivo il servizio delivery tramite l’app di Glovo o d’asporto anche con ordine online su ordina.pizzium.com. Infine, i clienti più appassionati potranno unirsi alla famiglia dei PIZZIUM Lovers e scaricare sul proprio smartphone la PIZZIUM Lovers Card, una carta fedeltà totalmente digitale disponibile nell’Apple Wallet per iPhone e in Google Pay per Android. Con la PIZZIUM Lovers Card si potranno accumulare punti pizza e ricevere tante sorprese dedicate.

 

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PIZZIUM

Nato nel 2017 a Milano da un’idea di Stefano Saturnino, Giovanni Arbellini e Ilaria Puddu, propone la pizza napoletana classica utilizzando il meglio della materia prima italiana.  Lo stile PIZZIUM è inconfondibile ma ogni locale è unico perché trae ispirazione dalla terra che lo ospita, senza rinunciare al meglio di Napoli e della Campania.

 

Grazie al suo approccio creativo e contemporaneo, PIZZIUM si sta affermando in Italia ed è arrivato a quota 25 con 7 locali a Milano, Serravalle, Gallarate, Como, Seregno, Varese, Busto Arsizio, Brescia, 3 a Torino, 2 a Roma, Bologna, Parma, Piacenza, Cesano Maderno, Novara, Reggio Emilia e Firenze.

SITO WEB: https://www.pizzium.com/it/

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/pizzium/

FACEBOOK: https://it-it.facebook.com/pizzium/

Le “Grandi Langhe 2022” ritornano in presenza alle OGR

Le OGR sono la cornice d’eccellenza che ospita “Grandi Langhe 2022”, l’appuntamento con l’eccellenza vinicola delle Langhe, che ritorna finalmente in presenza, lunedì 4 e martedì 5 aprile.

Il 4 aprile, riservata agli operatori del settore, è in programma la degustazione del DOCG e DOC Langhe e Roero dalle 10 alle 17.
Dalle 18.30 alle 21.30 è revista l’apertura ai soci AIS e agli appassionati del mondo del vino.
Martedì 5 aprile dalle 10 alle 17, riservata agli operatori del settore, si terrà la degustazione della DOCG e DOC di Langhe e Roero. Dalle 17 alle 19.30 avrà poi luogo un convegno dal titolo “CHANGES – Ambiente e Etica nelle Langhe del futuro”.
Per maggiori informazioni info@grandilanghe.com
L’ingresso è consentito previa prenotazione o invito.
OGR Torino, corso Castelfidardo 22, Torino

Mara Martellotta

Chic Charming Chef, l’associazione dalla parte dei cuochi

Chic significa elegante, charming significa affascinante. Nella ristorazione, spesso, sono aggettivi affidati alla descrizione di una cucina di alto livello, chiusa in una narrazione d’elite.

Non è sempre così: esiste un’associazione fatta di persone, addetti del settore e personalità esperte,  nata nel 2009 –  CHIC, Charming Italian Chef – che riunisce un centinaio di grandi professionisti, volti alla proposta di  una cucina creativa, nel rispetto delle materie prime di cui è ricca l’Italia. I soci, suddivisi per regione, danno vita a percorsi di dialoghi culturali, con la volontà di fare sistema, che cercano di trovare risposte alle esigenze attuali della ristorazione italiana e di proporsi come forte traino per lo sviluppo del settore, così duramente colpito a seguito delle varie chiusure a causa della pandemia.  Particolarità di CHIC, unica nel panorama associativo italiano, è la presenza nel gruppo di professionalità diverse, tutte di grandissimo profilo, quali chef di ristoranti, pizzaioli, pasticcieri, gelatieri, e panettieri e, soprattutto, imprenditori: il futuro della ristorazione guarda soprattutto all’ascolto verso coloro che hanno un occhio diretto alle dinamiche economiche che si sviluppano in Italia e non solo. Gli eventi organizzati da Chic, come cene e convegni, sono una preziosa occasione di confronto con la categoria.

Tre i principi che caratterizzano lo status dell’associazione e che i soci perseguono nello sviluppo della propria attività: la semplicità, intesa come umiltà nel proprio lavoro nel dare equilibrio ed emozione; la sostenibilità, promossa attraverso l’utilizzo delle risorse naturali insieme all’uso consapevole delle tecnologie e al loro impatto sull’ambiente; e la salubrità  concetto molte volte omesso, ma molto importante nel dare attenzione alle esigenze del cliente e che prevede la promozione di una corretta alimentazione, attraverso la proposta di ricette realizzate con i prodotti del del territorio regionale di appartenenza.

La volontà dei soci chic è quella di creare un punto di riferimento per il consumatore  con lo scopo di educarlo alla cucina di alta qualità, al suo gusto e a tutta la filiera culturale di cui si fa portatrice, arricchente e densa di narrazione del territorio. Il senso di amicizia e di collaborazione che anima in particolare gli chef, ha portato a riunirsi al congresso annuale, che quest’anno si è svolto il 29 e del 30 marzo a Roma presso il Crowne Plaza St.Peter’s Hotel, durante il quale i Referenti regionali si sono fatti portatori della volontà di migliorare la comunicazione dei principi fondanti dell’associazione e di dare maggior voce a tutti gli associati.


Durante la prima giornata di congresso, sono stati anche presentati i 27 nuovi soci, fra chef e imprenditori. Animati dal piacere di essere entrati a far parte di “ Chic” , si sono espressi in maniera particolarmente entusiasta a favore del focus di narrazione che parte dalla valorizzazione delle filiere agroalimentari e agricole tipiche della regione di appartenenza.

La seconda giornata, dedicata ai dibattiti sulla situazione attuale e futura della ristorazione, ha suscitato davvero molto interesse.

Andrea Petrini, guru della comunicazione gastronomica fin dagli anni 90, così si è espresso: “ Difficile dire dove sta andando il mondo, allo sbaraglio sembrerebbe. Ma proprio per questo, perché i giornalisti, i media e l’industria culturale sono in balia dei potenti, proprio perché non vi è più curiosità, occorre tornare a modelli di comunicazione semplici, nei quali il cuoco e i suoi piatti sono raccontati nella loro essenza più profonda. Il pubblico si aspetta questo e Chic ha tutte le carte in regole per poter lavorare in tal senso “ .

Il secondo momento, forse quello più coinvolgente a livello evocativo per gli appassionati di sport, è stato quello – condotto in maniera puntuale dal critico enogastronomico Marco Colognese – dove, a salire sul palco, è stato l’ex allenatore di calcio Alberto Malesani, oggi produttore di vini di grande qualità in Valpolicella. Per descrivere le caratteristiche sulle quali l’associazione deve puntare perché si possa parlare di un futuro di qualità nel settore enogastronomico, dice il Mister , “ bisogna confidare nello spirito di squadra e nella forza di ogni elemento che la compongono. Ognuno, col proprio contributo e con la propria professionalità, può contribuire al raggiungimento degli obiettivi desiderati. La cucina e un’associazione non sono poi così realtà diverse nelle modalità di raggiungimento di un obiettivo: il rispetto dei valori e la definizione dei ruoli, sono elementi fondamentali che accomunano le due realtà nel loro operato”

La due giorni si è conclusa con un brindisi finale di augurio da parte di tutti e per tutti, rivolto al comparto della ristorazione: ripartire insieme dopo anni di difficoltà lavorative, economiche ed emotive. Sempre sotto il segno di Chic.

Per informazioni sulle modalità di associazione e sugli eventi organizzati charmingitalianchef.com

Cascina Faletta, sulle colline di Casale Monferrato ospitalità ed un’osteria di alta qualità

DI AUGUSTO GRANDI

Chi pensa che un agriturismo debba essere un luogo dalla pulizia improbabile, caratterizzato da un servizio approssimativo e con cibo genuino ma preparato senza professionalità ai fornelli, si ritroverà completamente spiazzato arrivando alla Cascina Faletta, in regione Mandoletta 81 nel comune di Casale Monferrato.

L’unico elemento in comune è la genuinità dei prodotti utilizzati in cucina. Dai vini prodotti dalla famiglia Rosso (che è anche la proprietaria dell’agriturismo) a tutta la materia prima del territorio, interpretata magistralmente dallo chef Paolo Viviani, novarese di nascita ma veneto di origine (Venezia e Rovigo).

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