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Sagra dell’agnolotto a Bosconero

DAL 29 LUGLIO AL 1 AGOSTO 2022

 V edizione 

 Musica, sport ed enogastronomia

(tra i piatti preparati dal Comitato la Rusà gli speciali agnolotti: disponibili solo alla sera!)

Settima edizione ancora più carica di eventi e spettacoli per la “Sagra dell’agnolotto” di Bosconero, organizzata dal Comitato “La Rusà”.

Venerdì 29 luglio inaugurazione alle ore 19 con un aperitivo-party con cocktail bar e Mojito. Alle 20, apertura degli stand gastronomici con la serata dedicata alla piadina. Dalle 21 musica a 360 gradi con i Wave.

A mezzanotte corsa podistica e camminata a passo di fitwalking non competitiva di 6 Km. Per iscriversi alla corsa “Mezzanotte alla Rusà – La Millelumini” è necessario contattare entro il 27 luglio comitatolarusa@gmail.com e info@walkingitalia.it e il numero 3473671227. Quota di iscrizione 10 euro comprensiva di pacco gara che comprende maglietta della manifestazione (garantita fino ad esaurimento pacchi) e buono pasto per la spaghettata finale (escluse bevande). Premi simpatia per i partecipanti.

Una parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo.

Sabato  30 luglio alle 19 aperitivo con cocktail bar e Mojito seguiti dall’apertura degli stand gastronomici (ore 19,30) con antipasti, agnolotti della Rusà e grigliate di carne. Gradita la prenotazione. Serata musicale con la band “Mascalzoni latini”, seguiti da un dj set.

Domenica 31 luglio alle ore 10 Santa Messa con la partecipazione dei Priori: presenzierà la Filarmonica Bosconerese.

Alle ore 14,30 Si entra nel vivo della manifestazione con il 5°MEMORIAL “PAOLO MANGERUGA” MOTOGIRO – BOSCONERO BIKERS (aperto a tutti i tipi di moto / scooter) organizzato dall’Associazione Culturale La Rusà; Il memorial è dedicato a Paolo, un ragazzo del paese deceduto il primo giorno dell’anno di alcuni anni fa in un incidente automobilistico tra Bosconero e San Benigno. Era un appassionato di moto: per lui, i suoi amici di sempre, hanno deciso di organizzare questo motogiro che si ripete ogni anno.

Alle 14,30 ritrovo presso il Capannone delle Feste di Borgata Roggia. Alle 15 partenza per il motogiro, nel canavese (100 Km andata e ritorno con tappa a Castelnuovo Nigra per un aperitivo). Alle 18 si rientra a Bosconero e durante  la cena ci saranno le premiazioni tra  tutti  i  partecipanti del motogiro  che saranno presenti. Costo della manifestazione: 7 euro per motogiro e aperitivo, 20 se si aggiunge la cena dell’amicizia. Parteciperà anche l’Asd “sono fatto di Vespa”.  Prenotazioni entro il  24/07/2022 chiamando i numeri: 331 71  98 636 – 347 367 12 27 – 347 44 93 426.

Alle ore 19,30 apertura degli stand gastronomici con antipasti, agnolotti della Rusà e grigliate di carne. Gradita la prenotazione.

Alle ore 22 tributo a Vasco Rossi con i Blasco Anthology.

Lunedì 1 agosto alle 19,30 apertura stand gastronomici. Alle 21,30 serata dedicata al liscio con l’orchestra spettacolo “Loris Gallo e le Coco Girls”. La manifestazione termina con la consueta elezione di Miss e Mister Agnolotto.

Tutte le serate sono ad ingresso gratuito. Per informazioni chiamare il numero 347 3671227

Ufficio Stampa DR Comunicazione Media Press

Tel. 333/430.97.09 – eventistampa@gmail.com

 

La Val Susa si riscopre terra di vini storici

Nel Seicento a Giaglione – piccolo comune posto sopra Susa, lungo la strada che conduce al Moncenisio e in Francia – i vigneti occupavano più di 100 ettari. Ma dopo la seconda guerra mondiale erano praticamente scomparsi. Le fabbriche del fondovalle, la ferrovia, l’emigrazione verso Torino avevano ridotto drasticamente il numero degli abitanti e, con loro, la superficie coltivata, non solo a vigne. Il bosco si era ripreso uno spazio che l’uomo aveva conquistato da più di 2mila anni.

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La Val Susa si riscopre terra di vini storici con la Cantina Martina e l’Agriturismo Cré Seren

Focaccia genovese e non solo da Sant’Agostino

IL 22 E IL 23 GIUGNO
NELLA FOCACCERIA SANT’AGOSTINO REGNO DI PIZZA E FOCACCIA GENOVESE
CON PIERO LOVECCHIO ANCHE LA PIZZA TONDA CON LIEVITO MADRE E LA ROMANA 100% BIGA
 
 
È in via Sant’Agostino il cuore pulsante dell’attività di Salvo Lo Porto che dal 1997, prepara la focaccia classica genovese in un locale che per anni è stato punto di ritrovo serale e notturno degli amanti del buon cibo, dei cultori dell’arte, della musica e della scena artistica torinese. Ma il 22 e il 23 giugno insieme alle sue storiche preparazioni il pizzaiolo Piero Lovecchio realizzerà anche la pizza tonda con lievito madre e la romana 100% con la biga. Un modo per salutare l’arrivo dell’estate che va ad affiancarsi alla nuova Merenda Sinoria che dal mese di giugno qui si serve con focaccia al formaggio, pizza al taglio, genovese bianca e vini naturali.
 
Mai chiusa per ferie dall’anno della sua apertura, la Focacceria Sant’Agostino prosegue la sua attività di riferimento per gli amanti della focaccia al formaggio, della classica genovese, della farinata e della pizza in teglia: le focacce, preparate con farina biologica, sono di due tipologie: quella al formaggio composta da due sfoglie sottili cotte nella teglia di rame senza lievito e realizzata con lo Stracchino a cui prima della cottura viene aggiunto olio extravergine di oliva; la classica genovese che ha una lievitazione minima di 8 ore prima di essere stesa in teglia alluminata dove riposa altre tre ore. La farinata, invece, è realizzata con farina biologica di ceci ed è infornata in una teglia di rame direttamente nel forno a legna che ha una cottura mista con legno di faggio e ulivo.
 
Salvo Lo Porto è un pizzaiolo autodidatta e deve la sua formazione a maestri come Vittorio Caviglia con cui ha lavorato a Genova Nervi e all’amicizia di personaggi come Biagio Palombo de La Baracchetta di Recco (Ge). Nel 1997, appena ventenne, la decisione di aprire il suo primo locale torinese in quella via Sant’Agostino che, con il vicolo e la vicina Porta Palazzo, gli ricordava proprio Genova.
Nel 2001 Lo Porto apre un altro locale in piazza Castello, in pieno centro a Torino, dove ancora oggi regna sovrana un’offerta di street food, mentre nel 2009 ingrandisce il locale di via Sant’Agostino aggiungendo tavoli e proponendo anche alcuni piatti di cucina. L’ultima apertura è nel 2013: la focacceria di via Lagrange dove Lo Porto si specializza nelle lavorazioni con lievito madre e nella pizza tonda e dove propone anche la “leggerissima” una pala romana idratata all’80% preparata con biga e servita, a  pranzo, con cotto o mortadella.
 
Le tre focaccerie di Lo Porto fanno capo al brand Focaccerie Gran Torino creato dal pizzaiolo torinese: Focacceria Sant’Agostino (via Sant’Agostino 6), Focacceria Reale (piazza Castello 153) e Focacceria Lagrange (via Lagrange 11/f) a Torino.
 
Per maggiori informazioni:
Facebook: @FocaccerieGranTorino

A Saluzzo “C’è fermento”

Al “Quartiere” di Saluzzo si scaldano i motori per la XII edizione del Salone dedicato alla birra artigianale di qualità

Da giovedì 16 a domenica 19 giugno

Saluzzo (Cuneo)

E’ sicuramente uno degli appuntamenti più attesi e importanti del settore a livello nazionale. 20mila persone in quattro giorni nell’edizione pre – pandemia del 2019, “C’è Fermento”, il “Salone delle birre artigianali di qualità” ritorna a proporsi quest’anno, da giovedì 16 a domenica 19 giugno, nella sua XII edizione, a Saluzzo, nei cortili settecenteschi de “Il Quartiere” (ex-Caserma Mario Musso, in piazza Montebello 1) che cura l’organizzazione in collaborazione con la Città di Saluzzo e il Comitato per la “Condotta Slow Food del Marchesato di Saluzzo”. Promettenti i numeri: venti birrifici (compresa una beer firm) per un totale di 120 birre alla spina e 11 cucine di strada che per quattro giorni (dalle 18 alla mezzanotte, giovedì e domenica; dalle 18 all’una, venerdì e sabato) animeranno il “Quartiere”, portando a Saluzzo il meglio della produzione di birra artigiana e di street food di qualità da tutta Italia. In particolare da tutto il Nord e dal Centro Italia, dal Piemonte al Trentino Alto Adige, dalla Lombardia alle Marche, in una proposta attentamente selezionata dalla “Guida alle Birre d’Italia Slow Food” e dal comitato scientifico formato da Luca Giaccone e Francesco Nota. Fra le Regioni rappresentate per la prima volta a “C’è Fermento 2022”, le Marche e il Trentino Alto Adige insieme a otto tra i “Mastri Birrai” e relativi birrifici, come “Beer In”, “Edit Brewing” , “Filodilana”, “Sagrin” e “La Piazza” dal Piemonte; “Birrificio Manerba” dalla Lombardia; “61cento” dalle Marche e “Birrificio Impavida” dal Trentino Alto Adige. Presente al Salone anche una “Birroteca”, dove poter trovare le proposte in bottiglia e in lattina: ogni birrificio selezionerà due referenze da proporre in queste versioni, per un totale di 40 birre da poter acquistare e consumare a casa propria. Molteplici e in arrivo pressoché da tutta Italia, anche le 11 cucine di strada selezionate dalla “Condotta Slow Food del Marchesato di Saluzzo”, con proposte che arrivano in particolare da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Campania e Puglia. Le quattro giornate di “C’è Fermento” saranno scandite dai percorsi di degustazione curati e organizzati dall’ “Associazione ABC”, una piccola realtà cuneese che durante le serate di apertura porterà alla scoperta dei birrifici protagonisti e delle relative birre. Ogni giorno verrà proposto un percorso diverso di degustazione itinerante all’interno del “Salone”, durante il quale si svilupperà un tema specifico e si approfondiranno diversi aspetti della produzione e della degustazione delle birre. Ma non mancheranno anche gli “Appuntamenti Off”: eventi collaterali, musica diffusa, laboratori e visite sul territorio. Sempre all’interno de “Il Quartiere”, ma nel cortile d’onore, troveremo anche la postazione di musica e interviste di “Radio Beckwith”. Da non perdere anche le proposte del “Progetto IGA”, che si occupa di birre artigianali italiane realizzate con uva e con il mosto d’uva, una peculiarità riconosciuta anche a livello internazionale. Un punto di contatto tra due mondi, non una birra creata a partire da un mix ma l’elaborazione di un prodotto complesso che viene integrato e arricchito con l’utilizzo di uva. Questo progetto di eccellenza nel mondo del made in Italy  brassicolo verrà presentato al “Salone” con uno stand dedicato.

E intanto è ormai partito, a Saluzzo, il “percorso di avvicinamento” al “Salone, che ha, come momento clou, la “Collaboration beer”, creata appositamente per questa edizione. L’idea? Produrre una birra collaborativa simbolica, una “birra a più mani”, la cui ricetta viene creata dai mastri birrai di alcuni dei birrifici cuneesi partecipanti alla manifestazione. Una birra che sarà dedicata alla filiera locale – sia i cereali, sia i luppoli provengono dalla Provincia Granda – non troppo alcolica ma profumata e caratteriale. Domenica 12 giugno, alle 18,30, a Castellar la “Collaboration beer” verrà presentata in una tavola rotonda in cui si discuterà della filiera produttiva della birra alla presenza delle autorità. Martedì 14 giugno, alle 18,30, al Castello di Lagnasco, si terrà una sfida gastronomica, con il “Laboratorio del Gusto”: un contest sul beer pairing, in cui a ciascun prodotto presente verranno abbinati due birrifici, che si sfideranno al miglior abbinamento deciso dai partecipanti. Il fine settimana precedente il “Salone”, da giovedì 9 a domenica 12 giugno, nei bar e nei ristoranti di Saluzzo “Aspettando C’è Fermento” porta in anteprima le birre dei “Mastri Birrai”, abbinandole alle proposte ristorative saluzzesi.

g.m.

Per info: “Fondazione Amleto Bertoni”, piazza Montebello 1, Saluzzo (Cuneo); tel. 0175/43527 o www.cefermento@fondazionebertoni.it

Ph. Chiara Bruno

Il Villaggio Kozel al Lingotto Fiere

DURANTE IL TORINO COMICS

Dal 10 al 12 giugno, nel corso della nota manifestazione, spazio a un week-end in compagnia della birra ceca più apprezzata al mondo con degustazioni, giochi e relax

Un’installazione alta 3 metri che rimanda nell’immaginario collettivo al “cavallo” di Troia, arriva a Torino da venerdì 10 a domenica 12 giugno. Si tratta di Olda, il caprone simbolo vivente – da oltre 40 anni – del rispetto per la tradizione della birra e dei valori della comunità di Kozel, la birra ceca più venduta e apprezzata al mondo, con i suoi 4,5 milioni di ettolitri venduti in 48 Paesi. La prima apparizione di Olda, nella primavera del 2021, ha accompagnato il lancio del marchio sul mercato italiano. Oggi segna la ripartenza delle esperienze dal vivo per Birra Peroni, con il Villaggio Kozel.

Il Villaggio Kozel al Lingotto Fiere durante Torino Comics
La tappa torinese del Villaggio Kozel avrà luogo presso il Lingotto Fiere, nell’ambito della XXVI edizione del Torino Comics. Sarà dunque ricreata la suggestiva e ospitale atmosfera di Velké Popovice, dove la birra Kozel è nata, per una tre giorni di birra, giochi e divertimento.

Il “villaggio”, che ha debuttato a Milano lo scorso 20 maggio, facendo poi tappa a Padova e Torino, rappresenta il debutto europeo di questo format per Asahi International. “Kozel ha molto in comune con Birra Peroni: l’altissima qualità del prodotto, il legame con la tradizione, l’appartenenza a un territorio e non ultimo ‘il senso di comunità’. E’ ‘la birra con un villaggio dentro’ e cosa vuol dire villaggio se non stare insieme? Ricreando il villaggio di Velké Popovice coinvolgeremo il consumatore, catapultando nel mondo di Olda, con tanti i momenti all’insegna di leggerezza e spensieratezza” afferma Francesca Bandelli, Marketing & Innovation Director Birra Peroni.

Dalle 9 alle 19 i visitatori del Torino Comics potranno accedere al Villaggio Kozel e ai suoi vari corner, tra cui: un modular bar e un’area chill out in cui rilassarsi degustando Kozel; un’area giochi e, addirittura, un barber shop dove ci si potrà acconciare la barba. Senza dimenticare un foto corner con un photo booth interattivo, da cui sarà possibile stampare live la propria foto a tema Kozel. All’interno di Lingotto Fiere, infine, Kozel verrà venduta in varie aree bar in collaborazione con Autogrill.

Il primo anno di Kozel in Italia: 2 milioni di famiglie l’hanno scelta
Agli estimatori di Kozel, dallo scorso anno, si è aggiunta anche l’Italia. Lanciata sul mercato per arricchire l’offerta premium di Birra Peroni, nei primi 12 mesi di permanenza sul nostro mercato ha ottenuto il consenso di più di 2 milioni di famiglie italiane, con un tasso di riacquisto del 36% (tanto da essere stata inserita da IRI tra i Top Lanci 2021 nel comparto Food & Beverage). Un successo motivato, oltre che dalle sue caratteristiche che la distinguono dalle altre birre europee, anche dallo spazio che i prodotti premium continueranno ad occupare nel carrello della spesa degli italiani. Nel 2022, infatti, il 56% dei consumatori continuerà a scegliere prodotti premium e solo il 12% è pronto a sacrificarne la qualità, in virtù dei nuovi scenari di mercato.

La birra rimane una costante nelle scelte di acquisto e nei consumi degli italiani. In casa o fuori casa, si conferma sinonimo di convivialità: per oltre 8 consumatori su 10 la birra è adatta a qualsiasi occasione (86%) e favorisce la socializzazione (86%). Di fronte allo scaffale, crescono consapevolezza e attenzione nella scelta: la metà degli intervistati sceglie la birra in base al colore (55%), alla provenienza (47%), alle caratteristiche (37%) e allo stile (30%).

La produzione in Italia
Negli ultimi 12 mesi, peraltro, la produzione di Kozel ha interessato in maniera più consistente il nostro Paese. È partita con Kozel Lager, nello stabilimento Peroni di Padova, nel pieno rispetto della ricetta originale che prevede un’attenta selezione delle materie prime e la doppia decozione. Un risultato possibile grazie alla collaborazione tra i mastri birrai e agli alti standard di produzione. E ad oggi, per rispondere alla domanda del mercato italiano, interessa anche lo stabilimento di Roma ed include la variante Kozel Dark.

Kozel Lager e Kozel Dark sono disponibili su tutto il territorio nazionale grazie ad una distribuzione capillare nei più importanti punti di consumo, bar e ristoranti e nelle più grandi insegne di supermercati della grande distribuzione. Ma cosa decreta il successo di questa czech beer? Il desiderio di portare nelle case degli italiani tradizione, ospitalità e collaborazione – i valori di Velké Popovice – grazie al suo carattere divertente e spensierato.

Kozel, la birra che prende il nome da un caprone, nasce nel 1874 a Velké Popovice in Repubblica Ceca. Già presente in 48 Paesi del mondo, Kozel arriva in Italia nella versione Premium Lager (4,6% Vol) e Dark Lager (3,5% Vol), riconosciute universalmente per la piacevole bevibilità e il gusto unico, tanto da aver ricevuto oltre 200 premi in riconoscimento della loro qualità. La fedeltà alla ricetta originale, l’utilizzo di ingredienti di qualità altamente selezionati e il carattere divertente la rendono la birra ceca più apprezzata al mondo. Kozel, prodotta in Italia, nello stabilimento di Padova e Roma, si aggiunge al portfolio di brand Birra Peroni che rafforza così la propria posizione nel segmento delle lager premium internazionali

 

Una domenica per raccontare la Torino Green e festeggiare la Giornata Mondiale dell’Ambiente

RITORNA IL GREEN FEST!

Dopo il grande successo dell’edizione 2021, ritorna il Green Fest: una giornata speciale per raccontare la Torino Green e sostenibile. Torino d’altronde è città verde per eccellenza: per natura, con i grandi viali alberati che la contraddistinguono, i suoi tanti parchi ma anche grazie all’impegno quotidiano della città stessa per renderla un modello di sostenibilità, tanto da essere arrivata finalista del titolo Capitale Verde Europea 2022.  

E quale data migliore, se non proprio la Giornata Mondiale dell’Ambiente, per celebrare le sue anime verdi? Ecco il Green Festdomenica 5 giugno. Per tutto il giorno saranno proposti workshop, talk, tour guidati e attività per i più piccoli e non solo, con la partecipazione di istituzioni e realtà cittadine che racconteranno così il loro impegno per la sostenibilità. Cuore pulsante della giornata sarà in particolare il Distretto Lingotto, che comprende le principali attività culturali e commerciali che animano il quartiere. Lingotto d’altronde è da sempre simbolo della Torino che si rinnova, dallo stabilimento di produzione FIAT, alle Olimpiadi invernali 2006, sino ad arrivare all’inaugurazione del primo Green Retail Park al mondo, Green Pea, nel dicembre 2020 e alla recentissima riapertura al pubblico della Pista 500 sul tetto del Lingotto, con un giardino pensile tra i più grandi del mondo. La vocazione “verde” del Lingotto, arriva così alla massima espressione, ma non bisogna dimenticare che il Lingotto è verde già per naturale collocazione, grazie alla presenza del panorama precollinare, il vicino Parco Valentino, polmone della città e il corso del fiume Po. E poi sin dal 2018 il piazzale di via Fenoglietti davanti a Eataly Lingotto ospita Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti, a disposizione della comunità per formare e informare sulla produzione orticola a km 0 e promuovere esperienze di cittadinanza attiva. Dal maggio 2021, inoltre, dall’impegno di Eataly e Green Pea è nato vicino all’Or-TO il Bee Garden, spazio verde amico delle api e degli altri insetti impollinatori.

La giornata del 5 giugno sarà così l’occasione per raccontare le tante anime che rendono ricco e vivo il Distretto Lingotto.

Si inizia subito al PAV Parco Arte Vivente: alle 8.15 Saluto alla Terra a cura del Centro Yoga Semi di Yug di Torino, negli ampi spazi verdi di via Giordano Bruno 31. La partecipazione è a offerta libera, con prenotazione obbligatoria a info@semidiyug.com

Basta attraversare la Passerella Olimpica ed ecco Eataly, che vede in Lingotto la sua prima sede storica, dalla quale poi sono nati tutti gli altri centri in Italia e nel mondo. Ospitato nell’ex opificio Carpano, Eataly è da sempre riferimento per l’eccellenza a tavola, con attenzione particolare al territorio e all’ambiente. Dalle 10 e fino alle 18 sul Piazzale sarà ospitato Produttori in piazza: contadini e artigiani propongono i loro prodotti freschi, locali e genuini, anche attraverso il racconto del loro lavoro e della loro visione dell’agricoltura sostenibile. Presìdi, Comunità Slow Food ed eccellenze del territorio saranno al centro dell’attenzione e saranno raccontati direttamente dai produttori stessi durante tutta la giornata. In più, un Tour gratuito presso i banchi dei contadini insieme a Slow Food Torino Città permetterà di scoprire da vicino le storie e i segreti del loro lavoro: è il ProdutTour, alle ore 11 sul Piazzale. Sempre alle 11 altro momento di approfondimento sarà il talk “La cucina sostenibile”. La sostenibilità è davvero perseguibile tutti i giorni e se sì, come? Ne parleremo insieme ad Eric Vassallo e i suoi ospiti. Il Green Fest sarà inoltre animato dal laboratorio didattico gratuito nell’Or-TO “Mani in terra” rivolto ai bambini perché anche loro imparino a creare e coltivare un piccolo orto sul balcone di casa, in compagnia del naturalista e apicoltore Davide Lo Bue. E nel pomeriggio sempre per i più piccoli ecco il Gioco della Gallina sul piazzale, in versione gigante, per scoprire il ciclo delle stagioni, lo stile di vita sostenibile, l’associazione Slow Food e i Presìdi Slow Food sparsi nel mondo, giocando e divertendosi. Per l’occasione, infine, i ristoranti di Eataly proporranno negli spazi all’interno e anche nell’ampio dehors immerso nel verde dell’Or-TO, ricette green: dalla colazione alla cena, passando per il pranzo, la merenda e l’aperitivo!

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e su prenotazione su www.torino.eataly.it

Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo di fianco al primo Eataly, alle 15.30 ha in programma la sessione di plogging per ripulire il Distretto Lingotto dai rifiuti e scoprire come gestire al meglio il problema del littering in città, i rifiuti di piccole e piccolissime dimensioni. Un’attività organizzata in collaborazione con Eataly e Centro Commerciale Lingotto, insieme a Roberto Cavallo di E.R.I.C.A., società cooperativa che dal 1996 si occupa di ambiente.  Keep Clean and Run e il quartiere sarà ancora più bello! Evento gratuito, su prenotazione su www.greenpea.com

Dall’altra parte di via Fenoglietti, si trova il Centro Commerciale Lingotto, che per l’occasione inizia un’importante collaborazione con il Consorzio CORIPET: presso la nuova Corte della Ristorazione sarà installato un nuovo eco-compattatore di bottiglie in PET destinato al riciclo delle bottiglie del “consumo fuori casa”, con sconti e vantaggi a fronte di più conferimenti. Per l’occasione i più piccini potranno scrivere l’iniziale del loro nome con la plastica riciclata e prima di buttare la bottiglia nell’eco-compattatore potranno lasciare il loro “messaggio sulla bottiglia” per l’ambiente.

La Pinacoteca Agnelli, che il 27 maggio inaugura il suo nuovo corso aprendo al pubblico la storica pista sul Lingotto, proporrà uno speciale pomeriggio di attività gratuite aperte alle famiglie, con workshop a partire dalle nuove opere esposte sulla Pista 500 – installazioni ambientali, luminose, sonore e video, in un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea e di scoperta delle nuove progettualità del museo. Per maggiori informazioni e prenotazioni, questi i riferimenti: educa@pinacoteca-agnelli.it (dal lunedì al venerdì) e 011.0925019 (sabato, domenica e festivi).

Sempre il pomeriggio del Green Fest sarà arricchito dalle proposte del MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile: nella suggestiva ambientazione della Piazza, propone dimostrazioni e brevi laboratori gratuiti sui temi dell’auto elettrica e a idrogeno. Tutor del Team H2politO saranno a disposizione del pubblico per domande e approfondimenti, dalle 15 alle 17.

Non poteva mancare il polo GL events Italia – Lingotto Fiere, che per l’occasione mette a disposizione 200 codici sconto per la partecipazione a Torino Comics,  la grande festa dedicata ai fumetti, al mondo cosplay, ai tornei di esport e videogame, ai giochi da tavolo e al mondo movie che si svolgerà a Lingotto Fiere dal 10 al 12 Giugno 2022. Per i più veloci, una sorpresa green e sostenibile li aspetterà al punto info. Per partecipare basta collegarsi al link https://torinocomics.com/85864/ridotto-green-fest

Infine, domenica 5 giugno è anche l’ultima giornata della seconda edizione del Festival della Gentilezza: dall’1 e fino al 5 giugno ritorna il Festival che si propone di animare lo spazio pubblico del Quartiere con atti artistici. Per la giornata sarà gemellato con il Green Fest. Alle 16 Passeggiata del Lingotto a tema sostenibilità a cura della Fondazione per l’Architettura, con partenza da Piazza Carducci e arrivo sul Piazzale di Eataly e Green Pea. A seguire, alle 18.30 si terrà negli spazi di Green Pea l’evento conclusivo, lo spettacolo teatrale “Non c’è un Pianeta B” di e con Roberto Cavallo e prodotto da Ricrea – Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi in acciaio: un viaggio alla scoperta dei rifiuti abbandonati e dei tanti piccoli gesti quotidiani per fare la differenza, al ritmo della musica de La Quadrilla Folk Band e con la regia di Olivero Corbetta. Evento gratuito su prenotazione su www.greenpea.com

Il Green Fest è un evento organizzato dal Distretto Lingotto, con il patrocinio della Città di Torino e di Circoscrizione 8.

Primo Master dell’enoturista. Go Wine Campus

MERCOLEDI’ 20 – SABATO 23 LUGLIO 2022

Continuano le iscrizioni per partecipare ai quattro giorni ad Alba e nelle Langhe per approfondire sul “campo” le conoscenze sul vino e sull’enoturismo, attraverso lezioni, momenti di degustazione, percorsi sul territorio, case studies e testimonianze live con personaggi di spicco dell’enogastronomia.

 

 

Come annunciato Go Wine, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo, promuove per la prima volta un Master dedicato all’enoturismo.
Un Campus che va ben oltre le esperienze in cantina e le molte iniziative sinora svolte invitando i soci a camminare i territori del vino.

Da mercoledì 20 a sabato 23 luglio i partecipanti potranno vivere una vera e proprio full immersion dedicata al tema, con le quattro giornate sempre suddivise in due parti: al mattino le lezioni con un parterre di docenti molto qualificato che presentiamo a seguire; al pomeriggio incontri ed esperienze, sempre nel segno dello studio e dell’esame di casi che invitano all’approfondimento.

La Langa del Barolo, a due passi da Alba, è il teatro di questo Campus: un luogo che ha sviluppato con risultati di eccellenza il turismo enogastronomico ed ha ottenuto l’importante riconoscimento dell’Unesco.

Un teatro naturale perfetto per studiare la materia e svolgere anche molte iniziative parallele, pensate nel programma per arricchire l’esperienza. Ogni momento della giornata è pensato infatti per accostare allo studio momenti piacevoli e sfiziosi, come gli assaggi dei “wine time”, le cene in cantina, gli incontri con i produttori.

L’invito è rivolto a uomini e donne del vino, a giovani che operano in cantina o intendono attraverso gli studi e il lavoro avvicinarsi a questo mondo, ad enoappassionati che intendono affinare le loro conoscenze in un format unico nel suo genere.

 

IL PROGRAMMA

L’organizzazione delle prime due giornate si avvale del contributo e della presenza di Magda Antonioli Corigliano.

MERCOLEDÌ 20 LUGLIO

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

 

ore 9.30

Introduzione e presentazione del Campus

Le nuove tendenze della domanda di turismo enogastronomico: emozioni lette fra tempo libero e mondo dell’agroalimentare

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

La supply chain dell’offerta del turismo enogastronomico: attori, cultura e servizi per creare una rete di prodotti turistici di eccellenza

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante del Castello di Grinzane

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– dal Castello di Grinzane di Cavour al modello Grinzane oggi

– il vigneto sperimentale e la collezione ampelografica

 

ore 18.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus: Autoctono si nasce…

 

ore 20.00

Cena

 

GIOVEDI’ 21 LUGLIO

 

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

ore 9.30

 

Enoturismo e territorio: la premessa per azioni di comunicazione e promozione congiunta

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

 

ore 11.15

La parola ad alcune esperienze sul “campo”

a) Ente Turismo,

b) Consorzio Turistico,

c) Strada del Vino

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante Brezza di Barolo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– Fontanafredda, il borgo, le cantine storiche

– il Castello di Barolo, il modello enoteca regionale

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus nelle terre del Barbaresco

 

ore 20.00

Cena in cantina nel Barbaresco

 

VENERDI’ 22 LUGLIO

MATTINO

Il vino elemento di traino per il Turismo del Vino 

Lezione in cantina

ore 9.30

Introduzione a cura di Go Wine

Vini autoctoni e internazionali

Docente: Professor
Vincenzo Gerbi

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Vigneto e paesaggio per lo sviluppo del territorio e dell’enoturismo

Docenti: Professor

Marco Devecchi

 

 

Il ruolo della cantina

Docente: Enologo

Gianfranco Cordero

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e organizzazione: il Consorzio di Tutela del Barolo, le menzioni geografiche

Percorso in Langa, camminare le vigne del nebbiolo da Barolo, e incontro con due case history di cantine familiari

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus in  cantina

 

ore 20.00

Cena in cantina

 

SABATO 23 LUGLIO

MATTINO

Comunicare il vino e l’accoglienza in cantina

Lezione in cantina

ore 9.30

La comunicazione del vino

il ruolo dei social

Docente:
Giornalista

Antonio Paolini 

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Saper fare, far sapere… ovvero come comunicare cantina e vini

Tecniche di degustazione, assaggi di vino e comparazioni.

Docente:
Enologo Gianpiero Gerbi

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e arte: la cantina come luogo di promozione attraverso case studies a zonzo in terra di Langa e Roero

 

ore 19.00

Wine Time di fine Master con cerimonia e brindisi per la consegna degli attestati di partecipazione.

 

 

“Quello che vogliamo darvi è una full immersion in un territorio per ricevere, attraverso lezioni ed esempi sul campo, messaggi e nozioni utili per la formazione di ogni partecipante.

Un’esperienza esclusiva in grado di arricchire il bagaglio di esperienza di un viticoltore o un operatore del settore, in grado tuttavia anche di gratificare e formare un enoappassionato sempre più interessato a conoscere e capire questo fantastico mondo”

I DOCENTI

Magda Antonioli Corigliano

Professore di Economia del Turismo e Direttore Acme presso l’Università Bocconi di Milano, Membro del Comitato di promozione del turismo (Ministero del Turismo) e Membro di AIEST, ATLAS e Un-WTO.

Già Consigliere speciale per il Turismo del Commissario UE, Presidente per il Turismo della Convenzione Europea delle Alpi (Ministero dell’Ambiente) e membro di Commissioni dell’UE, Ministeriali e Regionali per ricerche e attività di studio su tematiche inerenti all’Economia del Turismo e delle risorse enogastronomiche.

Direttore di numerose ricerche presso l’Università Bocconi, fa parte del Comitato Scientifico di varie riviste di Turismo e di Vitivinicoltura, è autrice di numerosi articoli e volumi sulle tematiche di Marketing turistico, con particolare riguardo al ruolo delle ICT, delle risorse territoriali e dell’enogastronomia.

Socio fondatore del Movimento del Turismo del Vino, già responsabile del Comitato scientifico delle Città del vino e dell’Enoteca Italiana

Vincenzo Gerbi

Svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino ed è coordinatore dell’Unità di Microbiologia agraria e Tecnologie Alimentari. È titolare del corso di Enologia nel corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, del corso di Enography nel corso di laurea magistrale inter-ateneo in Scienze Viticole ed Enologiche. I temi di ricerca di cui si è maggiormente occupato hanno riguardato l’enologia e in particolare: la caratterizzazione chimico-fisica e sensoriale dei vini, l’applicazione delle biotecnologie alla fermentazione alcolica e malolattica dei vini, l’innovazione dei processi di vinificazione.

É autore di oltre 426 pubblicazioni, di cui 210 articoli su riviste (115 su riviste ISI).

Svolge anche un’intensa attività di divulgazione dei risultati scientifici nei confronti dei tecnici del settore enologico, delle associazioni dei produttori, dei tecnici assaggiatori e degli operatori della filiera enologica

Marco Devecchi

Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino. Attualmente è titolare dei Corsi di “Parchi e Giardini” e “Scelta delle specie vegetali per il progetto” ed è Docente del “Laboratorio di progettazione del paesaggio”. È membro della SOI Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, di cui è stato consigliere della Sezione “Floricoltura”. È autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche sulle tematiche del paesaggio agrario, della floricoltura e del giardino storico e contemporaneo.

Dal mese di aprile 2008, con delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Torino, ricopre il ruolo di Rappresentante dell’Ateneo di Torino nell’Assemblea Generale della Rete europea delle Università per l’attuazione della Convenzione Europea Del Paesaggio (UNISCAPE). Dal 2021 è membro del Comitato Scientifico del CERVIM – Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna. Dal 2003 è Presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano e dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2013 è stato coordinatore della Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte

Gianfranco Cordero

Si diploma Enotecnico presso la Scuola Enologica di Alba nel 1978. Dal 1979 al 1986 svolge il lavoro di Enologo presso importanti aziende produttrici ed imbottigliatrici di vini, vermouth, spumanti e succhi d’uva. Dalla fine del 1986 si dedica al lavoro di libero professionista con iscrizione all’Albo dei Periti Agrari e tesseramento presso Assoenologi Italiani.

Da allora svolge attività di Consulenza Vitivinicola ed Enologica per importanti aziende vinicole su tutto il territorio nazionale, coordinando un team di enologi, con alcuni incarichi internazionali.

È titolare dal 1989 dello studio di analisi e ricerca Bi.Lab S.r.l., con sede in Guarene (Cuneo), accreditato per l’emissione di certificati ufficiali di analisi vini per l’esportazione e legislazione italiana e CEE. Il laboratorio è certificato ACCREDIA ed è sede autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura per la tenuta e compilazione dei registri di cantina sul territorio nazionale.

Altre posizioni ricoperte da Gianfranco Cordero riguardano: Presidenza alla Commissione di Degustazione di Valoritalia, Presidenza alla Commissione di Degustazione Enoteca Regionale del Roero, collaboratore con l’Università degli Studi di Torino (Facoltà di Viticoltura ed Enologia), Docente Nazionale nei corsi dell’Associazione Italiana Sommelliers per materie enologiche, Docente nei corsi di enologia/degustazione Go Wine

Antonio Paolini

Giornalista e critico enogastronomico, è curatore della Guida Ristoranti d’Italia e nel board delle guide food del Gambero Rosso. Ha co-fondato e scrive per la testata web Vinodabere.it.  A lungo professionista al Messaggero (Esteri, Economia, wine & food columnist), è stato curatore de I Vini de L’Espresso e per oltre 10 anni nel comitato esecutivo della Guida ai Ristoranti d’Italia. Ha scritto tra gli altri per L’Espresso, Spirito Divino, Monsieur, La Cucina Italiana, I Fiori del Male, e pubblicato (De Agostini, Veronelli, Gribaudo-Feltrinelli, Touring) numerosi libri a tema enogastronomico e decine di Guide. Ha co-fondato a Roma il team multidisciplinare di degustazione “Accademia degli Insensati”

Gianpiero Gerbi

Enologo, ha studiato e si è laureato all’università di Torino e dal 2011 svolge attività di consulenza con il gruppo della Cordero Consulenze. Attualmente è relatore, assaggiatore esperto e docente delle associazioni Onav, Ais e Go Wine. Svolge attività di coordinamento enologico e strategico per associazioni e gruppi di produttori (Associazione Albugnano 549, Associazione produttori di Moscatello di Taggia, Associazione +Freisa)

 

 

A “OFF TOPIC”, quattro incontri per sottolineare il ruolo della cultura in cucina

“Con la cultura si mangia e si beve … a tutte le latitudini”

Fra gli ospiti, Tracy Eboigbodin, vincitrice di “Masterchef” 2022

Sabato 4 e domenica 5 giugno

Cucina e Cultura: binomio inscindibile. Frutto, giocoforza, di contaminazioni ed esperienze collettive, di viaggi, studio e sperimentazione.  In un mondo che si muove sempre più verso la globalizzazione, anche in relazione alla tavola, l’Italia ha cercato una via alternativa – attraverso il ‘pensare globale e agire locale’ – che si cerca di valorizzare attraverso contaminazioni culturali, eccellenze gastronomiche, ma anche attraverso il rispetto del territorio e delle persone: un moto di ricerca teso a sciogliere le contraddizioni e valorizzare la modernità”. Considerazioni condivisibili che stanno alla base del progetto, promosso da “OFF TOPIC” ( l’hub culturale di via Pallavicino, 35 a Torino) e “Torino Wine Week”, che ha per titolo ben chiaro “Con la cultura si mangia e si beve … a tutte le latitudini”. Il progetto prevede quattro incontri fra sabato 4 e domenica 5 giugno nelle sale di “OFF TOPIC”. Ospite d’onore, Tracy Eboigbodin, la cuoca 28enne di origini nigeriane che parla con accento veneto e che ha conquistato l’undicesima edizione del talent di “Sky”, “Masterchef 2022”, portando l’Italia dentro i suoi piatti con l’intento di dare un’anima locale a sapori che arrivano da molto lontano.

E proprio Tracy aprirà i giochi sabato 4 giugno (dalle18 alle 19,30) presentando il suo libro “Soul Kitchen. Le mie ricette per nutrire l’anima” edito da “Baldini Castoldi” e spunto per approfondire le novità, i tanti prodotti provenienti da tutto il mondo e le tradizioni che si intersecano nella cucina italiana di oggi. A condurre l’incontro sarà Nadia Afragola (giornalista freelance e content creator). Ingresso libero con prenotazione contattando il bistrò di “OFF TOPIC” al numero whatsapp 3884463855 oppure allo 011/0601768.

Dalle 20 alle 22, sempre sabato 4 giugno, si parlerà invece di “Sakè” con Jacopo Buranelli (Literary director di “J-POP”, l’etichetta di fumetti giapponesi edita da “BD”) e la “Sakè Sommellier”  Chicca Vancini. Jacopo Buranelli farà ascoltare la sua collezione in vinile di musica giapponese da bar mentre Chicca Vancini proporrà la sua selezione di Sakè abbinata alle Tapas di “OFF TOPIC”. La degustazione di Sakè con abbinamento alle Tapas costa € 20 (3 Sakè in degustazione abbinati a 3 Tapas). Inoltre è possibile cenare accompagnando ai piatti del menù vini della selezione internazionale di “Elemento Indigeno” ( tra cui Francia, Cile, Spagna, Australia) proposti dal bistrò di “OFF TOPIC” . Ingresso libero con prenotazione.

Domenica 5 giugno ( dalle 17,30 alle 19) si parlerà di “Quanto la tavola influisce sul turismo in Italia”. A discuterne saranno Veronica Geraci (giornalista ed esperta di food) e Monica Pianosi (content creator e fondatrice del magazine online “Le Strade di Torino”) in un dialogo fra esperte di tendenze travel e food sul valore del cibo e del vino nelle scelte di viaggio. Ingresso libero con prenotazione.

Per finire, sempre domenica 5 giugno (dalle 19,30 alle 20,30) Cooker Girl, al secolo Aurora Cavallo presenta il suo libro “La cucina scalda cuore” pubblicato da “Fabbri Editore”. Esempio virtuoso di quanto i social media possano essere strumento di divulgazione di una passione a cui si deve dedicare tempo e studio, Aurora Cavallo, vent’ anni, studia all’Università di “Scienze Gastronomiche” di Pollenzo ed è riuscita – grazie ad uno stile narrativo “romantico e mai urlato” – a raggiungere centinaia di migliaia di utenti raccontando, ma anche insegnando. Tra le cuoche più presenti su “Giallo Zafferano” e con più di 300mila follower su Instragram e 800mila su Tik Tok  ci racconta una storia moderna di passione, lavoro e divulgazione. A presentarla sarà la green influencer Giorgia Pagliuca. A seguire è possibile cenare accompagnando al menù una ricca selezione di vini locali proposti dal bistrò di “OFF TOPIC”. Ingresso libero con prenotazione.

g.m.

Nelle foto:

–       Tracy Eboigbodin

–       Chicca Vancini

–       Cooker Girl – Aurora Cavallo

Una cipolla dolce e digeribile diventa Presidio Slow Food

A Drubiaglio, nella piemontese Valle di Susa

Il progetto di tutela dell’ortaggio, da tempo segnalato sull’Arca del Gusto, coinvolge nove produttori e l’amministrazione comunale di Avigliana (To)

La Dora Riparia come il Nilo, la Valle di Susa come la valle del fiume più lungo del mondo. Che cosa ci spinge a fare un paragone così azzardato? La storia dietro all’ultimo Presidio Slow Food, in ordine di tempo, a venire lanciato: quello della cipolla bionda piatta di Drubiaglio, frazione di Avigliana, comune della Valle di Susa in Piemonte. A venirci in soccorso, spiegando che cosa accomuna due territori così distanti come l’Egitto e quest’area del Piemonte, è Roberto Sambo, responsabile regionale dei Presìdi Slow Food: «Drubiaglio si trova sulla sponda sinistra della Dora Riparia, cioè dall’altra parte rispetto a dove sorge l’abitato di Avigliana, e la differenza nella tipologia del terreno è significativa. Fino a una cinquantina d’anni fa, le campagne di Drubiaglio venivano fertilizzate (oltre che dalla consueta concimazione organica effettuata dai contadini) anche per effetto dei periodici straripamenti della Dora Riparia e del torrente Messa. Le esondazioni, infatti, hanno a mano a mano arricchito il suolo di limo, proprio come accaduto lungo il corso del Nilo, rendendo il terreno non solo fertile ma anche soffice». Oggi, grazie alle arginature, i torrenti non straripano più, ma il suolo continua a rivelarsi un prezioso alleato dell’agricoltura.

 

Terreni fertili e storie di confine

Non avendo precisi riferimenti storici, è difficile datare l’inizio della coltivazione della cipolla nel territorio di Avigliana, ma non è inverosimile immaginare che si tratti di un’abitudine diffusa già ai tempi della dominazione romana. «Tra i romani, la cipolla era un ortaggio molto noto e apprezzato – prosegue Sambo – e a Drubiaglio sono stati rinvenuti resti archeologici dell’antica Statio ad Fines Coti. In sostanza, qui vi era una stazione adibita alla riscossione dei dazi sulle merci che, provenienti dalla Francia, attraversavano le Alpi per raggiungere l’Italia. In Valle di Susa, vero e proprio crocevia di questi commerci, si svilupparono così microeconomie territoriali fiorenti, tra le quali quella relativa alla produzione delle cipolle».

Certo, non era sufficiente che genti e prodotti passassero da Avigliana per far sì che i prodotti della terra avessero successo: occorreva che fossero buoni, validi e soddisfacenti. La cipolla di Drubiaglio, evidentemente, queste caratteristiche le aveva. E le conserva ancora oggi: «Io la chiamo la cipolla delle due D, nel senso che è dolce e digeribile» racconta Antonella Doni, referente Slow Food del Presidio e promotrice del progetto.

Cipolla di Drubiaglio © Valerie Ganio Vecchiolino

La cipolla con gli amaretti?

«Diventare Presidio Slow Food è un riconoscimento al valore del prodotto e alla storia di un territorio – prosegue Doni –. In quest’area, che nell’Ottocento era troppo lontana da Torino per diventare un bacino agricolo della città, lavorare la terra è sempre stata un’abitudine diffusa, tanto che molte famiglie coltivavano la cipolla di Drubiaglio per il consumo famigliare». Ed è proprio in questo modo, grazie cioè alla saggezza dei contadini locali e alla capacità di trasmettere questo sapere, che il seme si è tramandato di generazione in generazione. Seme, aggiunge il referente dei produttori che aderiscono al Presidio Fabio Porcari, che pare aver trovato nel terreno di Drubiaglio l’unico l’habitat ideale per essere prodotto: «Sebbene la pianta cresca bene anche nella bassa Valle di Susa e in Val Sangone, i tanti tentativi di riprodurre in quei luoghi il seme non hanno mai dato risultati ottimali».

E in cucina? La cipolla si presta benissimo a essere cucinata ripiena: «La si può consumare cruda, ma è al forno che dà il meglio di sé. Ha un diametro di 7-8 centimetri ed è così dolce che non occorre preparare un ripieno sostanzioso che contrasti il sapore tipico delle cipolle – aggiunge Porcari –. Pensate infatti che molte persone, qui, non utilizzano la carne per riempirle, e aggiungono anche l’amaretto all’impasto!».

 

Dall’Arca del Gusto al Presidio, passando per la De.C.O. e l’impegno comunale

La cipolla bionda piatta di Drubiaglio, appena divenuta Presidio, è da tempo in orbita Slow Food: faceva infatti già parte dell’Arca del Gusto, il registro sul quale l’associazione della Chiocciola segnala prodotti, razze animali, varietà vegetali e tradizioni gastronomiche a rischio scomparsa. Quello dell’ortaggio valsusino è un esempio virtuoso di come, anche grazie all’impegno delle amministrazioni locali, sia possibile far rivivere una coltura che, negli ultimi decenni, era stata confinata alle piccole quantità degli orti locali e messa in disparte in favore della più semplice coltivazione di mais. Già nel 2016, infatti, il Comune di Avigliana aveva istituito un marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) dedicato alla cipolla di Drubiaglio, coinvolgendo gli stessi nove produttori che oggi aderiscono al Presidio e che da tempo si sono dotati di un disciplinare che vieta l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e concimi chimici.

«Finalmente siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che questa amministrazione si era prefissata già prima della pandemia di Covid-19 – conclude Fiorenza Arisio, assessore all’Agricoltura del Comune di Avigliana –. Creare un Presidio Slow Food è un’ottima occasione per poter promuovere un’agricoltura più sana, perché rispettosa del territorio e priva di pesticidi. E poi c’è il tema del consumo di acqua: le risorse idriche saranno sempre più scarse e il fatto di poter coltivare prodotti che non necessitano di tanta acqua, come invece richiede il mais, è un aspetto importante da tenere in considerazione».

Chiude a Torino la settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare

Appuntamento dal 23 al 25 febbraio 2023 per l’8^ edizione

Chiude a Torino la settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, due giorni dedicati all’informazione sulle tendenze del cibo e del mondo che ruota intorno all’alimentazione.

Con 121 relatori, 27 panel, 12 laboratori2 eventi off e un’anteprima il Festival si è confermato l’evento internazionale più importante dedicato all’informazione e alla comunicazione alimentare.

Il programma ha rappresentato le tendenze del fine pandemia ma anche le incognite dettate dalla guerra in Ucraina con i suoi riflessi sull’economia mondiale del cibo. «Abbiamo voluto raccogliere dati e analisi non solo sui media e su come rappresentano l’universo alimentare ma anche sull’orientamento dei mercati e sulla psicologia dei consumi per aiutare i giornalisti e tutto il nostro pubblico a comprendere i fenomeni in atto. Quella attuale è una situazione fluida che ha bisogno di continue letture aggiornate. Il Festival ha dato il suo contributo» dichiara il direttore del Festival, Massimiliano Borgia.

 

Otto le ricerche presentate: dalla terza edizione del report sulla presenza del cibo nei media italiani (con la classifica dei giornalisti che hanno scritto di più di cibo), realizzato con L’Eco della Stampa, all’indagine demoscopica dell’Istituto Piepoli sulle aspettative di informazione dei cittadini; dallo studio sull’orientamento dei consumatori di Altroconsumo fino all’indagine sulla psicologia dei consumi dell’Università Cattolica e la sentiment analisys del Crea con l’Università di Torino.

Nei laboratori di esperienza il pubblico del Festival ha potuto approfondire temi su cui il giornalismo dovrà sicuramente confrontarsi già dai prossimi mesi come le nuove tecnologie di ibridazione.

L’appuntamento è a Torino per l’ottava edizione dal 23 al 25 febbraio 2023.