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Il pecorino etico solidale Biraghi festeggia il sesto anno di vita

La storica azienda Biraghi,  fin dall’insediamento del suo negozio in Piazza San Carlo, ha saputo ben presto conquistare i nostalgici torinesi , a ricordo delle piccole pezzature di formaggio – i famosi ” biraghini” e non solo – : è stata in grado, in maniera esemplare, di mantenere la sua identità di industria casearia,  ben radicata al territorio piemontese e nazionale, sostenendo la filiera di produzione italiana, raccogliendo e lavorando circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. 

 

In questo lavoro di continuo raccordo con le aziende italiane della sua categoria, con una in particolare si sono create le condizioni per una produzione integrata del formaggio identitario della Sardegna – il pecorino romano – a sostegno dei pastori sardi e del loro appassionato lavoro.
A più di 6 anni dal lancio, il “Pecorino Etico Solidale Biraghi” ha riscontrato  un grande successo: attualmente è distribuito in più di 3.100 punti vendita sul territorio italiano e, a novembre 2022, si è registrata una distribuzione ponderata pari al 35% su tutta Italia. Non solo la Grande Distribuzione, ma anche i consumatori hanno risposto in maniera più che positiva all’iniziativa.

Il Pecorino Etico Solidale Biraghi, frutto dell’accordo tra Biraghi, FDAI e Coldiretti Sardegna a sostegno dei pastori sardi, festeggia il sesto anno di vita con un nuovo record: sono infatti oltre 1.100.000 kg di prodotto (70% di Pecorino e 30% di Gran Biraghi) venduti dal 2017 ad oggi.

«Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato» ha commentato Adolfo Giannecchini, Responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana.

«Un accordo che cresce e si rafforza anche grazie ai nuovi progetti che stiamo mettendo in campo con la Biraghi – afferma il Direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. Questo ci consentirà di allargare l’accordo anche ad altre realtà locali e crescere nei numeri».

Nel 2020 la collaborazione tra Biraghi e Coldiretti Sardegna si è consolidata con il lancio di un nuovo prodotto da tavola: dopo il Grattugiato fresco “La Nostra Ricetta al Pecorino Biraghi”, l’azienda cuneese, insieme a FDAI e all’organizzazione sarda hanno presentato lo Spicchio di Pecorino Etico Solidale, una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, prodotta con 100% latte di pecora sardo, a lunga stagionatura, caratterizzata da un gusto dolce e delicato e acquistabile in una pratica confezione con un vassoio per tenerla in tavola, apertura facilitata e zip “apri e chiudi”.

 

Chiara Vannini

 

 

Nuovo menù al ristorante della Rocca di Arignano

La Locanda della Rocca di Arignano riapre con nuovi orari e nuovi menu.

A partire dal 1 febbraio, infatti, è aperta il venerdì e il sabato a cena, la domenica a pranzo. Negli altri giorni La Locanda della Rocca apre anche a pranzo e a cena ma SOLO per tavoli di almeno 10 PERSONE e SOLO SU PRENOTAZIONE.

Ma la vera novità del 2023 è il nuovo menu. Il nostro chef Lorenzo Careggio ha infatti dato vita a quello che potremmo definire un vero e proprio percorso di degustazione alla scoperta del mondo de La Rocca. Punto di partenza saranno ingredienti semplici e di stagione, principalmente del territorio e molto spesso del nostro orto, che grazie a lavorazioni e combinazioni particolari si trasformeranno in piatti unici. Si potrà scegliere fra un percorso degustazione di tre o cinque portate, declinato in due varianti: una con pesce di lago e carne, una vegetariana.

Anche per gli ospiti dell’hotel il 2023 porta una bella news: la possibilità di cenare o di fare un light lunch all’interno della struttura nei giorni di lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

Nelle stesse sere, dalle 18 alle 20, per ospiti dell’hotel e non, resta confermato l’appuntamento con gli Aperientes, i nostri aperitivi. Potrete scegliere tra buon cocktail, un buon vino dalla nostra cantina o quello che più vi piace. I drink saranno sempre accompagnati da piccoli stuzzichini diversi di volta in volta, secondo la fantasia della cucina e della stagionalità.

Gerla 1927 ed ENGIM insieme per un nuovo progetto dedicato ai giovani

Gerla Palestro, in corso Palestro 14 a Torino,  è il primo ristorante in Italia che sceglie di affiancarsi ad una scuola di formazione professionale per aiutare centinaia di giovani a costruire il proprio futuro.

Molti sono i casi di scuole alberghiere che hanno aperto il loro locale ma è la prima volta che un grande gruppo della ristorazione sceglie di mettere uno dei suoi locali a disposizione della formazione dei giovani in maniera strutturata e continuativa.

L’obiettivo è trasformare un’esperienza di gusto per i clienti in un’esperienza di vita per i ragazzi. Offrire loro una “palestra” professionalizzante che gli permetta di imparare sul campo dai professionisti, affiancando colleghi di lunga esperienza così da entrare subito nelle dinamiche di un vero ristorante: conoscere le materie prime, gli ingredienti, i tempi della cucina e quelli del servizio, imparare l’accoglienza vivendola in prima persona.

In Gerla Palestro si alterneranno ogni giorno una decina degli oltre 300 allievi ENGIM frequentanti percorsi di formazione nel settore HoReCa, provenienti non solo dall’attiguo centro di formazione Artigianelli di Torino ma anche dalle altre sedi della Fondazione ENGIM Piemonte Ets: Torino San Luca (zona Mirafiori Sud), Nichelino, Pinerolo, Chieri, Sommariva del Bosco e Carmagnola.

Avranno occasione di fare esperienza in Gerla Palestro gli allievi più giovani dell’obbligo formativo beneficiando dell’innovazione metodologia che permette loro di “staccarsi” dall’aula e fare lezione direttamente nel ristorante, oppure attraverso le ore di stage previste durante l’anno formativo. Gli allievi degli ultimi anni saranno inseriti con la forma più strutturata dell’apprendistato duale e sarà possibile il coinvolgimento anche degli adulti disoccupati e delle fasce deboli attraverso i tirocini. Una vera e propria vetrina della formazione, dell’apprendimento sul campo e dell’apprendistato formativo in particolar modo.

Gerla Palestro, che ha inaugurato il 10 gennaio, è l’ultimo locale aperto da Gerla 1927 in città. Dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 21, il servizio parte con le colazioni, prosegue con il pranzo e termina all’aperitivo. La particolarità del locale è l’atmosfera da “piola” che si respira sin dal mattino. Sul bancone, accanto agli immancabili croissants, vengono servite torte da credenza preparate dalla Pastry Chef Evi Polliotto e a pranzo il menù propone le specialità piemontesi: vitello tonnato, acciughe al verde, insalata russa, battuta di fassona, tajarin, spezzatino…

Nel 2019 – dichiara Roberto Munnia, presidente del gruppo Gerla avevamo già creato con ENGIM la Gerla Academy ma dopo il lockdown ci siamo resi conto che c’è bisogno di qualcosa di più. Bisogna avvicinare i ragazzi al bar, alla sala, alla cucina trasmettendo loro l’entusiasmo che in troppi casi è venuto meno durante il lockdown. I giovani sono importantissimi – il gruppo Gerla ha 170 dipendenti, età media 30. Ed è dovere di noi imprenditori della ristorazione accompagnarli nel loro percorso. Arrivando dal mondo della meccatronica, in passato ho avuto modo di constatare che i ragazzi che avevano frequentato le Scuole Allievi Fiat e Scuola SKF portavano con sé un valore aggiunto, avevano una marcia in più. Ad oggi, anche nel settore della ristorazione nasce l’esigenza di riuscire ad avere a disposizione personale preparato a comprendere cosa significa creare valore nel servizio. Per fare ciò, non è sufficiente insegnare cosa significa lavorare in un ristorante, bisogna viverlo!”

“Il nostro – prosegue la pastry chef del Gruppo Gerla Evi Polliotto – è un mestiere che richiede sacrifici ma sa regalare soddisfazioni incredibili. Dara la possibilità ai giovani di vivere al nostro fianco, da colleghi, ci permette di andare oltre il semplice insegnamento e di far toccare loro con mano il futuro”.

“L’apprendimento sul campo è fondamentale per gli allievi della formazione – spiega Marco Muzzarelli, direttore nazionale di Fondazione ENGIM. Dare la possibilità di sperimentarsi in un vero ristorante sin dai primi anni di formazione, vuol dire facilitare e accelerare il loro processo di apprendimento sia delle competenze professionali, sia di quelle trasversali acquisibili solo on the job.

Come ente di formazione professionale non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle sfide di un mondo del lavoro sempre meno stabile e in questi anni ci siamo messi direttamente in gioco avviando imprese formative ENGIM su tutto il territorio italiano. Ma quando capita di incontrare un gruppo leader nel settore food, come Gerla, che in questi anni ha investito energie e risorse insieme ad ENGIM con spirito di corresponsabilità e impegno reciproco, non si p che cogliere al volo l’opportunità di avere la sua fattiva collaborazione per una formazione sul campo di alta qualità, a beneficio del futuro dei giovani lavoratori.

Gerla 1927 è nato dall’ambizioso progetto di Roberto Munnia che, dopo aver rilevato nel 2012 lo storico locale Gerla di Corso Vittorio Emanuele II a Torino, ha creato, apertura dopo apertura, una realtà imprenditoriale solida ed in continua crescita, ben radicata in Piemonte ma con lo sguardo rivolto al mondo. Oggi Gerla1927 conta 22 locali tra caffetterie, pasticcerie e ristoranti. Visione, fiducia nel valore delle persone e costante attenzione alla qualità delle materie prime e del servizio sono i valori che guidano le scelte del Gruppo, attivo in 3 aree di business: produzione, ristorazione e banqueting, istruzione e formazione professionale. Oltre al Presidente, Roberto Munnia, il gruppo può contare su un team di professionisti le cui abilità ed esperienze si rivelano strategiche per il successo.

www.gerla1927.com

Fondazione ENGIM Piemonte Ets è presente sul territorio piemontese con 7 centri di formazione e 4 sportelli di servizi al lavoro. Le attività coinvolgono quasi 2000 allievi ogni anno in 128 corsi, con un successo formativo che si attesta a 412 qualifiche e diplomi professionali conseguiti, l’avvio di 41 contratti di apprendistato e il 73% degli allievi occupati a due anni dal diploma (dati 2021).

Sul territorio sono operative due imprese formative: BARtigianelli e AgriENGIM. Nato a fine 2020 ed ospitato all’interno del Collegio Artigianelli a Torino, BARtigianelli è gestito dagli allievi del corso di operatore di sala e bar della sede formativa Torino Artigianelli e permette loro di apprendere in un ambito scuola/lavoro. AgriENGIM è l’Impresa formativa della sede di Chieri che impegna gli allievi, tramite borse-lavoro, nella produzione ortofrutticola e florovivaistica e nella trasformazione agroalimentare.

Fondazione ENGIM Piemonte Ets è parte di ENGIM – Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo, che opera in Italia e all’estero nell’ambito della formazione professionale e della cooperazione internazionale come emanazione della Congregazione di San Giuseppe – Giuseppini del Murialdo, fondata nel 1873 per iniziativa di san Leonardo Murialdo. Presente con 30 centri formativi in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia, frequentati da circa 9000 studenti ogni anno, ENGIM è accreditata per l’obbligo formativo, la formazione continua, la formazione superiore, l’orientamento e i servizi per il lavoro.

Il Piemonte incontra la Sardegna con il pecorino etico solidale Biraghi

Il Piemonte incontra la Sardegna attraverso il pecorino etico solidale della Biraghi. Il successo della sesta edizione.

Si è tenuto a Torino, il 23 gennaio, la sesta edizione dell’evento promosso da Biraghi, FDAI (Campagna Amica) e Coldiretti Sardegna a sostegno del lavoro dei pastori sardi.

Una bella iniziativa che ha avuto la sua ribalta a Torino presso la Lounge Gattinoni di Via Cesare Battisti.

Il Pecorino Etico Solidale Biraghi viene distribuito in più di 3.100 punti vendita sul territorio italiano e, a novembre 2022, si è registrata una distribuzione ponderata pari al 35% su tutta Italia.

Non solo la Grande Distribuzione, ma anche i consumatori hanno risposto in maniera positiva all’iniziativa. Lo conferma il fatto che, in soli sei anni, il Grattugiato “La Nostra ricetta al Pecorino Biraghi 100g” abbia raggiunto una quota importante di mercato.

Un nuovo record è stato raggiunto con oltre 1.100.000 kg di prodotto (70% di Pecorino e 30% di Gran Biraghi) venduti a partire dal 2017.

I risultati dell’accordo sono stati illustrati da Claudio Testa, Consigliere d’amministrazione della Biraghi S.p.A, Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, Francesco Carta, Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali.

Adolfo Giannecchini, responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana Spa ha commentato: «Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato». 

Soddisfatta anche la parte sarda: «Per la nostra Cooperativa è stata una svolta che ha rafforzato tutto il lavoro che avevamo fatto precedentemente – afferma il Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali, Francesco Carta –. Da inizio annata abbiamo la certezza che una parte del nostro formaggio verrà venduto ad un prezzo già stabilito».

All’incontro è seguita una bella esibizione in piazza San Carlo del Gruppo a Tenore, canto dei pastori patrimonio UNESCO Su Cuntzertu De Abbasanta.

TOMMASO LORUSSO

Il torinese Murdocco con le pizze Gricia e prosciutto e funghi a Milano

 

IL 28 GENNAIO  CON LE SUE PIZZE IN TEGLIA

 

 

Anche Enrico Murdocco parteciperà alla XVIII edizione di Identità Golose, il congresso internazionale di cucina previsto a Milano dal 28 al 30 gennaio.

A chiamarlo è stata Levoni, l’azienda mantovana apprezzata nelle migliori salumerie italiane e del mondo per i suoi salumi realizzati con ingredienti naturali e le migliori carni 100% italiane.

 

Quest’anno Levoni dedica la sua partecipazione a Identità Golose al tema della pizza al taglio, come rappresentante dell’italianità e, tra i tre pizzaioli scelti a interpretare questo prodotto c’è anche il torinese Enrico Murdocco titolare di Tellia. Lui sarà protagonista nello stand Levoni sabato 28 gennaio con due pizze: Prosciutto e funghi 2.0 (preparata con prosciutto cotto affumicato Levoni, cardoncelli, fonduta di raschera e bagnetto rosso); Gricia affumicata con carciofi e lime.

 

Il giovane pizzaiolo, conosciuto in tutta Italia per la sua interpretazione della pizza romana in teglia, sta portando avanti con successo la missione intrapresa nei suoi tre locali aperti a Torino: far rivivere in maniera nuova l’esperienza della degustazione della pizza in teglia alla romana che qui si conferma cibo d’eccellenza con la praticità di consumo di un pasto veloce di gusto.

 

Premio Tre Rotelle nella Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2023, per fare questo Murdocco realizza impasti ad alta idratazione e lunga lievitazione concepiti per garantire un’alta digeribilità e per essere rigenerati: la pizza di Tellia si può mangiare sul posto o scaldare a casa in forno o in una padella. La pizza risulta croccante e morbida ed è guarnita con topping legati alla stagionalità e alla eccellenza delle materie prime lavorate senza sprechi e con uno sguardo diretto verso la sostenibilità ambientale come testimoniano il riutilizzo della crosta di Parmigiano reidratata o le polveri e i fondi di carne e verdure.

 

Ogni topping della pizza è preparato in cucina secondo ricette adattate ai migliori abbinamenti con l’impasto realizzato con farine non raffinate. Il processo creativo delle ricette avviene attraverso il coinvolgimento di tutto il team di lavoro: vengono realizzate attraverso riunioni e test, ma capita che siano anche frutto della quotidianità e della spontaneità.

 

Una particolarità: da Tellia (dove si producono anche panegrissini e lievitati) la pizza al taglio è venduta a peso, non a trancio; in questo modo il cliente può scegliere liberamente la dimensione del suo assaggio e può decidere di gustare più pizze durante lo stesso pasto. La scelta nasce per indirizzare il cliente verso un’esperienza di degustazione che non vincoli a misure standard.

 

Tellia, che Murdocco gestisce insieme al fratello Angelo e che è dotato di uno shop online oltre che di una App per gli ordini, si trova a Torino in: via San Tommaso 27c; corso Sebastopoli 241; via Maria Vittoria 20.

Per maggiori informazioni: www.tellia.it

 

Biraghi è il formaggio scelto da “La 24° Corsa di Miguel”

L’azienda piemontese sarà partner ufficiale dell’evento che si svolgerà a Roma il 22 gennaio; la 10 chilometri più partecipata d’Italia.

Biraghi, azienda piemontese tra le più importanti realtà italiane della trasformazione casearia, rafforza la propria collaborazione con La Corsa di Miguel, patrocinata da Roma Capitale, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Sport e Salute, Coni, Fidal, Uisp, dall’Ambasciata Argentina e dall’Unar, la celebre 10 chilometri più partecipata d’Italia che si svolgerà a Roma il 22 gennaio 2023, confermandosi Fornitore Ufficiale.

L’azienda sarà quindi presente sia all’arrivo all’interno dello Stadio Olimpico di Roma, con la mascotte ufficiale Biraghi e con alcune hostess pronte a distribuire Biraghini snack agli atleti appena giunti al termine della competizione, sia allo Stadio dei Marmi con il proprio furgone brandizzato presso il quale si potranno acquistare ad un prezzo promozionale un pacco convenienza comprensivo di 7 prodotti Biraghi e un carnet di buoni sconto. Inoltre, per le prime 35 società più partecipate e per i primi 3 classificati, sia maschili sia femminili, Biraghi ha definito la fornitura di una serie di prodotti che saranno utilizzati come premio.

«Abbiamo scelto di supportare di nuovo La Corsa di Miguel perché crediamo che lo sport sia uno dei motori per uno stile di vita più sano e consapevole – spiega Roberto Milano, Direttore Eventi della Biraghi SpA –. Inoltre, portare di nuovo il nostro furgone brandizzato nella Capitale rappresenta per noi un’ulteriore opportunità per far conoscere a un pubblico sempre più ampio i Biraghini Snack, alimento ideale per chi pratica sport perché facile da consumare e ricco di proteine».

Il menù di Platti è firmato dallo chef Tesse

Grande novità per Platti, senza dubbio uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia: il menù del locale di corso Vittorio Emanuele II 72 a Torino è firmato dallo chef Fabrizio Tesse.

Dopo aver assunto le redini de La Pista, sul tetto del Lingotto, Fabrizio Tesse raccoglie un’altra sfida tutta torinese e porta la sua idea di cucina nel menù di uno dei locali simbolo della città.

Platti è un’istituzione, punto di riferimento sociale e culturale di Torino e d’Italia per tutto il corso del ‘900. La storia del locale inizia nel 1870 quando nella prima capitale apre la liquoreria “Principe Umberto”, poi rilevata da Ernesto e Pietro Platti e ribattezzata Caffè Platti nel 1875Le sue sale liberty sono state il ritrovo di intellettuali, politici, poeti e imprenditori sabaudi che amavano trascorrere qui le loro giornate parlando d’affari e politica e festeggiando le ricorrenze. Sui divani rossi, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi. È d’innanzi alle sue vetrine che, nel novembre del 1897, venne fondata la Juventus FC. Oggi il locale è proprietà di Gerla 1927.

 

Ad aiutare Fabrizio Tesse in questa nuova avventura una brigata attenta e preparata, guidata dallo chef Vincenzo Di Matteo. Responsabile di sala è Marisda Gashi, che si occupa sia del ristorante sia della caffetteria.

Il menù unisce la semplicità di un’offerta veloce, pensata per il pranzo, la piemontesità di ricette che sappiano valorizzare l’esperienza di essere seduti in un vero e proprio salotto del gusto e l’estro dello chef, che da sempre sa stupire il palato dei suoi clienti.

Chi conosce la mia cucina – dichiara Fabrizio Tesse – sa che da sempre mi ispiro al Piemonte e alle Vie del Sale. In questo luogo storico ho scelto di lavorare molto su ricette della tradizione piemontese, sempre interpretate in maniera personale e moderna. Mi piacciono i piatti concreti ma non per questo meno affascinati e ricchi di sapore”.

Il ristorante, al primo piano, è aperto a pranzo dal lunedì al sabato mentre la cena è riservata ad eventi privati.

Al pian terreno, dalla colazione alla cena, Platti offre il meglio della tradizione torinese sabauda, dal bicerin alla pasticceria mignon al tramezzino, in un’atmosfera affascinante.

La colazione da Platti è un rito per tutti i torinesi: al bancone o seduti agli eleganti tavolini in marmo si possono gustare oltre 20 tipi diversi di lievitati, in abbinamento a caffè, cappuccino o al classico Bicerin, la bevanda torinese composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte tanto amata dai turisti.

Decisamente imperdibile, oltre che storica specialità della città, la piccola pasticceria. Bignè, chantilly, baci di dama, macaron e biscottini in formato mignon che solo a Torino si fanno così: piccolissimi concentrati di dolcezza. Specialità della casa la storica Torta Platti, un tripudio di cioccolato la cui ricetta è rigorosamente segreta.

Autentico vanto del locale la carta dei tramezzini, i tipici panini triangolari che vedono i loro natali proprio a Torino. Da Platti se ne possono assaggiare più di 25 tipi, dai più classici ai più innovativi, senza dimenticare quelli che omaggiano le specialità piemontesi: peperoni e acciughe, vitello tonnato, lingue e salsa verde, salsiccia di Bra…

Il pranzo è servito nelle sale del ristorante al primo piano con una scelta a la carte oppure che spazio da ricette della tradizione a proposte creative, oppure è possibile optare per il brunch.

Gli amanti del tè sono invitati al nuovo appuntamento pomeridiano del locale: l’Afternoon Tea, il rituale del tè all’inglese rivisitato in chiave sabauda. Tè bianco, verde o nero, speziato, legnoso, fruttato o erbaceo… Diverse qualità di tè da tutto il mondo, rigorosamente in foglia, preparate a regola d’arte e servite in abbinamento alla piccola pasticceria secca e ai tramezzini salati serviti sui vassoi d’argento.

La giornata da Platti si chiude con l’aperitivo, con cocktail preparati dallo storico bartender Piero, vino o champagne.

Caffè Platti – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino

Sauze d’Oulx, la cena del produttore sulla neve

Sauze d’Oulx, in provincia di Torino, autostrada Torino – Bardonecchia. I Torinesi che frequentano la località sciistica, da sempre , sono soliti chiamarla con la dicitura italianizzata di Salice d’Ulzio, dove Ulzio – Oulx appunto – è il paese che si deve attraversare prima di arrivare nella parte ” alta” di Salice.

Nel tempo, nonostante gli evidenti cambiamenti climatici che  hanno diminuito notevolmente la presenza della neve, é riuscita a mantenere la veste di una stazione turistica vigorosa, frequentata sia in inverno che in estate, anche ma soprattutto da turisti inglesi e francesi  e che trovano nella zona molte attività diverse nel loro genere; una fra tutte la cena in quota, sabato 21 gennaio, che vede la presentazione della storica azienda vinicola altoatesina Kettmeir presso Capanna Mollino. Lo chalet, raggiungibile partendo da valle con il gatto delle nevi, é stato progettato e realizzato in località Lago Nero dal celebre architetto Carlo Mollino tra il 1946 e il 1947, a 2.286 metri di quota . Questo famoso chalet, nato come rifugio per i sciatori e al suo apparire oggetto di attenzioni di autorevoli riviste di architettura, sino alla metà degli anni ’60 del Novecento, portò  milioni di appassionati dello sci sotto il monte Triplex a quota 2.300. Per i suoi caratteri innovativi, strutturali e dinamici, questa originale struttura è considerata una delle più importanti opere d’architettura moderna presenti nel nostro paese. L’edificio, lasciato per molto tempo in stato di grave abbandono, oggi finalmente è tornato a rivivere grazie all’impegno del Comune di Sauze d’Oulx.
Nel suggestivo contesto delle Alpi Occidentali e immersi nel silenzio delle piste da sci della Vialattea, la serata Kettmeir si propone come un momento eno gastronomico e culturale molto interessante: i 4 vini di punta dell’azienda – Athesis Metodo classico Brut 2018 Doc, Alto Adige Pinot bianco 2021 Doc, Alto Adige Pinot nero 2021Doc, Athesis Metodo classico Rosè Brut 2018 Doc – verranno proposti in abbinamento a piatti di pesce – uno fra tutti un sontuoso tris di salmone crudo, sotto sale e abbinato a un miele di origine sarda – ma in generale a ricette regionali da nord a sud. Un menù degustazione, dunque, studiato appositamente dallo chef di Capanna Mollino completato dagli abbinamenti dei vini di questa famosa azienda altotesina fondata nel 1919 da un enologo lungimirante, il Signor Kettmeir per l’appunto,  che nei primi anni ’60 riconosce il potenziale delle “bollicine” e per primo cominció a “spumanteggiare” le famose uve del Pinot Bianco.
Nel 1986 la Kettmeir entra a far parte dell’azienda Santa Margherita ed in pochi anni il “metodo classico” diventa il loro punto di forza. Ambiziosi e coraggiosi, nel 2000 decidono di “buttare” sul mercato il primo rosè metodo classico, che riscontra subito un grande successo, visibile tuttora.
A questa serata, se ne aggiungeranno altre, allo scopo di dare vita a un trait d’union eno gastronomico tra le montagne piemontesi e le culture vinicole regionali.
CHIARA VANNINI
Per info sulla serata e prenotazioni :
Tel. 0122 858585

Torta di pancake con crema chantilly alla lavanda

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita

Per chi volesse fare una torta ma non ha il forno (e questo succede spesso in vacanza) o semplicemente non ha voglia di accenderlo per via del caldo, la buona notizia è che se ne può fare benissimo a meno! Basta una padella. Con questa torta di pancake si risolve ogni problema: è una soluzione fresca e leggera per l’estate, è buonissima, bella da vedere specialmente quando si taglia per l’alternarsi degli strati e ha pochissime calorie. Serviranno meno di due cucchiai di zucchero per tutta la torta. Qui la propongo anche in una versione con crema chantilly alla lavanda: insieme ai mirtilli l’accoppiata è strepitosa! 

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Valori nutrizionali: a confronto con una classica torta alla crema che si può trovare in commercio, la torta di pancake de La Cuoca Insolita ha il 41% Kcal in meno, il 66% in meno di carboidrati e il 90% in meno di zuccheri semplici. La quantità di grassi non è di molto inferiore (-14% in meno)  perché usiamo la panna.
  • Non è necessario avere il forno.
  • Via libera a chi è a dieta! Ha il 40% di calorie in meno rispetto ad una classica torta alla crema che si può trovare in commercio. 
  • Via libera anche per chi ha qualche guaio con la glicemia (diabete compreso): grazie al dolcificante alla stevia (si trova anche nei supermercati), abbiamo dimezzato lo zucchero necessario. In alternativa a questo dolcificante alla stevia, potete usare anche l’eritritolo, che però in periodo di vacanza potrebbe essere difficilmente reperibile. Se avete a disposizione solo lo zucchero regolatevi così: 1 cucchiaino di dolcificante alla stevia = 3 cucchiaini di zucchero.
  • Via libera per chi soffre di allergia o intolleranza ai latticini: usiamo latte di soia e la panna fresca si può sostituire con un analogo a base vegetale (attenti però a controllare che non siano presenti i grassi vegetali idrogenati tra gli ingredienti).

Tempi: Preparazione (30 min); Cottura (1 h); 

Attrezzatura necessaria: minipimer o forchetta, sbattitore elettrico, frusta, 1 ciotola piccola, 2 ciotole grandi, setaccio, colino, casseruola, padella antiaderente diam. 18, paletta, spatola in silicone o cucchiaio.

Difficoltà (da 1 a 3): 2

Costo totale: 3,80 €/kg

Ingredienti per la torta di pancake

(per una torta da 18 cm diam – 6 porzioni da 150 g a testa):):

Per i pancakes:

  • Farina di farro integrale – 60 g
  • Farina di grano 00 – 60 g
  • Uova intere – 2
  • Latte di soia (o altro a piacere) – 200 ml
  • Olio di oliva – 3 cucchiai
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino raso
  • Zucchero – 1 cucchiaino colmo
  • Lievito – 1 cucchiaino colmo 

Per la crema chantilly “vantaggiosa”:

  • Latte di soia (o altro a piacere) – 250 ml
  • Mezzo uovo intero
  • Farina di tipo 2 (grano o farro) – 25 g
  • Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino colmo
  • Zucchero – 15 g
  • Vanillina – ½ bustina
  • Panna fresca – 50 g
  • Succo di barbabietola – 1 cucchiaio

Per decorare l’ultimo strato:

  • Fiori di lavanda – 1 o 2 spighe
  • Mirtilli – 50 g
  • Panna fresca – 25 g

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine, uova, soia, latte. In caso di allergia alla soia, si può utilizzare un altro tipo di latte; in caso di allergia al latte, si può impiegare la panna vegetale (attenzione a sceglierne una che non contenga grassi idrogenati).

strati di pancake nella fetta

Preparazione della torta di pancake

Fase 1: LA CREMA CHANTILLY VANTAGGIOSA 

Se vi piace il profumo della lavanda, potete aggiungere una spiga al latte, portare quasi a bollore in una casseruola, quindi spegnere e lasciare in infusione per circa 20 minuti, coperto. Eliminate quindi la spiga, filtrando con un colino. 

Nel frattempo, frullate insieme il bianco e il rosso dell’uovo in una ciotola, con il minipimer o una forchetta. Aggiungete dolcificante alla stevia e zucchero e sbattete il composto con una frusta o con lo sbattitore elettrico. Quando il colore sarà diventato giallo chiaro potete aggiungere la farina e sbattere ancora. In una casseruola, scaldate il latte aromatizzato alla lavanda con la vanillina. 

Prima che prenda il bollore, spegnetelo e versatevi dentro il composto di uova sbattute e farina. Mescolate con la frusta continuamente mentre fate cuocere per 2-3 minuti a fuoco medio alto. Lasciate raffreddare completamente mantenendola coperta. 

Montate tutta la panna prevista nella ricetta e unite mezzo cucchiaino di dolcificante alla stevia. Unite alla crema pasticcera vantaggiosa ormai raffreddata il succo di barbabietola e per ultima la panna, mescolando delicatamente. 

Mettete la panna che vi è avanzata in una tasca da pasticcere con la bocchetta a stella (vi servirà per decorare la torta). 

FASE 2: I PANCAKES

Prendete le uova, montate a neve i bianchi con un pizzico di sale e tenete da parte. Unite l’olio di oliva ai rossi d’uovo e mescolate con una frusta. Aggiungete quindi il latte a filo e mescolate ancora con la frusta, fino a quando il composto risulterà chiaro. È il momento di unire anche il dolcificante alla stevia e lo zucchero. Con un setaccio (un colino a maglie larghe va anche bene), lasciate cadere ora le due farine e il lievito nella ciotola e amalgamate bene sempre con la frusta. Mescolando delicatamente dall’alto verso il basso con un cucchiaio (non con la frusta), amalgamate i bianchi che avevate montato a neve.

FASE 3: LA COTTURA DEI PANCAKES

Ungete con un filo d’olio una padellina antiaderente e scaldate bene. Ora abbassate il calore, versate un mestolo di pastella per pancakes e distribuite uniformemente ad uno spessore di circa 0,5 cm. Lasciate cuocere a fuoco medio per qualche minuto (se vedrete formarsi delle bollicine nel pancake, significa che state facendo tutto bene!) e poi girate il pancake con una paletta. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti. I due lati del pancake dovranno essere leggermente bruniti. Proseguite così con tutta la pastella (dovreste ottenere 5 o 6 pancakes). 

FASE 4: IL MONTAGGIO DELLA TORTA

Direttamente nel piatto di portata, disponete il primo pancake e distribuite su di esso 3 cucchiai di crema chantilly vantaggiosa. Procedete così con tutti i pancakes, ma sull’ultimo non mettete la crema chantilly: decoratelo invece con la panna montata che avevate tenuto da parte nella tasca da pasticcere. Fate dei piccoli ciuffetti, intervallati da una fila di mirtilli. Decorate con qualche fiore di lavanda e una fragola al centro. Lasciate riposare in frigorifero per circa 2 ore in modo che la torta si compatti bene.

Consiglio: Se per caso la vostra crema chantilly era troppo liquida e gli strati della torta tendono a scivolare uno sull’altro, piantate due stuzzicadenti nella torta, che lascerete per tutto il tempo di riposo. Ricordatevi di toglierli prima di servire!

CONSERVAZIONE

In frigorifero: 2-3 giorni.

Chi è La Cuoca Insolita

La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari. 

Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.

Tagliatelle, sì… ma al cioccolato!

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Non tutto è ciò che sembra….

Infatti, queste non sono tagliatelle al sugo d’arrosto ma… crepes con salsa al cioccolato !
Un peccato di gola irresistibile. Adatte ad un’insolita merenda per i vostri bimbi o un originale fine pasto.

Ingredienti

3 uova intere
250gr farina
500ml di latte intero
1 bustina di vanillina
Burro q.b.
Nutella q.b.
Cocco grattugiato q.b.

In una ciotola sbattere le uova, unire il latte, la farina setacciata e la vanillina, mescolare bene per evitare la formazione di grumi. Passare al colino l’impasto e lasciar riposare in frigorifero per 30 minuti.
In una padella antiaderente unta di burro, versare un mestolino di impasto sino a coprire il fondo, cuocere per un minuto per parte, riporre in un piatto e proseguire sino a esaurimento dell’impasto.
Tagliare le crepes a striscioline, otterrete così le “tagliatelle”. Diluire la Nutella con poco latte tiepido. Disporre le tagliatelle nei piattini, condire con salsa al cioccolato e una spolverata di cocco grattugiato

Paperita Patty