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Gobino, 60 anni di delizie al cioccolato

Guido Gobino dal 2024:

60 anni di storia, tre generazioni, un cioccolato d’eccellenza

Giudici d’eccezione del progetto GugArt³: Marinella Senatore, Damir Ivic e Nicola Lagioia

Torino, 22 febbraio 2024. Sessant’anni di storie, di lavoratrici e lavoratori, di profumi di nocciole piemontesi e di pregiati cacao guidati dalla passione di un’unica famiglia: Giuseppe, Guido e Pietro Gobino.

Via Cagliari 15, sede della storica fabbrica Gobino odora di cioccolato dal 1964: i più fini cacao aromatici del mondo, dopo aver navigato solcando gli oceani, fanno il loro ingresso in questo quartiere residenziale di Torino per essere trasformati in variegate praline e ripartire sotto questa forma alla volta dei palati più raffinati del mondo.

Sessant’anni e tre generazioni di Cioccolato: nel 2024 Guido Gobino rende omaggio a Torino e al territorio che lo ospita promuovendo l’arte, la musica, la cultura per le nuove generazioni.  Un virtuoso connubio che crea un cioccolato apprezzato oggi in sei continenti e anche nello spazio, prodotto da un’azienda da sempre attenta all’eccellenza e alle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, grazie anche al contributo di Pietro Gobino, entrato in azienda nel 2021.

Il 2024 rappresenta l’inizio di una nuova fase, una nuova generazione, un nuovo respiro di un’azienda che ha saputo mantenere il passo con i tempi, trasformandosi e rigenerandosi, senza timore di mescolarsi con mondi diversi. Un’evoluzione che non si ferma e che riesce a proporre un’identità sempre fresca rimanendo fedele a sé stessa.

Un anno memorabile e ricco di eventi: performance artistiche, presentazioni, talk e soprattutto il lancio a settembre della nuova collezione, interpretata da Pietro Gobino, dal design completamente rinnovato con abbinamenti sorprendenti e prodotti inediti, realizzati con origini di cacao esclusivi e pregiati.

La prima miccia si è accesa lo scorso ottobre, con l’open call GugArt³, rivolta a creativi under 35, attivi nelle arti visive, nella musica e nella scrittura, che offre una Residenza d’Arte di una settimana dal 26 febbraio al 1 marzo nella sede produttiva di Via Cagliari per promuovere l’arte e cultura giovanile. Qui i 9 finalisti verranno ispirati da suoni, profumi, storie e attività del laboratorio per la creazione delle loro opere che saranno poi esposte nel corso dell’anno durante alcune tra le più prestigiose manifestazioni culturali della città. Una giuria d’eccezione composta da tre figure di spicco del panorama culturale italiano e internazionale accompagneranno gli artisti nel loro percorso creativo e decreteranno i vincitori delle residenze: Marinella Senatore, artista multidisciplinare formatasi nel campo della musica, delle belle arti e del cinema, Damir Ivic, storica firma de Il Mucchio e Soundwall e autore di saggi sulla musica contemporanea, e Nicola Lagioia, scrittore e conduttore radiofonico italiano, direttore del Salone internazionale del libro di Torino dal 2017 al 2023.

Desideriamo celebrare i nostri 60 anni di attività insieme a tutte le persone che hanno contribuito alla nostra storia e che continuano a farlo. Il 2024 rappresenta un traguardo di cui siamo molto orgogliosi oltre che un nuovo punto di partenza per l’azienda: sapere evolvere intuendo i cambiamenti del presente, nei gusti, nelle esigenze e nelle abitudini mantenendo fede alla propria identità e alle proprie radici è stata la sfida più importante di questo percorso lungo 60 anni e che accomuna tre generazioni” afferma Guido Gobino.

Dal 1964 dal portone del laboratorio di via Cagliari sono entrate ed uscite moltissime persone, ognuna di loro con la propria storia. Se mio nonno Beppe incarna idealmente il cioccolato classico e tradizionale mio padre Guido rappresenta l’espressione dello slancio innovativo nel panorama del cioccolato artigianale, la sfida più grande per me sarà quella di seguire le loro orme e di contribuire con creatività e rinnovamento al futuro della Guido Gobino – Afferma Pietro Gobino, promotore del progetto – La curiosità, la passione, l’attenzione meticolosa e l’attenta ricerca per realizzare un prodotto esclusivo e di qualità, che potesse rappresentare la città di Torino nel mondo ci hanno sempre contraddistinto, per questo motivo abbiamo deciso di restituire al nostro territorio un progetto culturale ed è nato così il progetto GugArt³ che vedrà susseguirsi una serie di appuntamenti in città dove protagonisti saranno i giovani a partire dalla residenze d’arte.

Di seguito i principali appuntamenti:

30 Aprile 2024MUSICA

I musicisti saranno i primi ad essere chiamati sul palco con la loro esibizione il 30 aprile durante un concerto aperto al pubblico

Maggio 2024SALONE OFF – SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO – SCRITTURA

I giovani scrittori presenteranno i loro lavori all’interno del Salone Off del Salone Internazionale del Libro, guidati da un moderatore d’eccezione in dialogo con Guido e Pietro Gobino.

Novembre 2024 – TORINO ART WEEK – ARTI VISIVE

Durante la Torino Art Week di novembre sarà allestita una mostra con le opere dei tre artisti in gara e avrà luogo l’evento finale di premiazione dei vincitori per ognuna delle tre categorie Musica, Scrittura e Arti Visive.

Last but not least presto nelle Botteghe sarà disponibile la nuova tavoletta dedicata al 60° anniversario, divisa in tre parti che compongono il logo offrendo un’esperienza del tutto unica con tre ricette inedite: “GUIDO”, un morbido Fondente con gruè di cacao racchiuso in un guscio di Cioccolato Extra Bitter Blend 63%, la “G” centrale al Cioccolato Fondente 83%, realizzato con pregiato cacao Criollo del Guatemala, e “OBINO”, un guscio di Cioccolato al Latte finissimo racchiude un morbido ripieno alla Nocciola aromatizzato al caffè.

Tutti le informazioni e gli aggiornamenti sono pubblicati su guidogobino.com/news

La Cioccolateria Artigiana Guido Gobino si caratterizza dalla costante aspirazione e tendenza alla realizzazione di un cioccolato di eccellenza, prodotto nel rispetto della tradizione torinese con uno sguardo rivolto al futuro. La pregiata qualità del suo cioccolato nasce dal connubio di creatività, gusto e passione. La sua è una storia lunga sessant’anni e contraddistinta da un’attenta selezione delle materie prime, da una lavorazione all’avanguardia, da una sperimentazione ininterrotta con il fine di raggiungere una qualità assoluta. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è distribuito in 52 Paesi, dal Giappone agli Emirati Arabi Uniti, dagli USA alla Francia, dalla Cina all’Australia. Dal 2021 Guido Gobino è affiancato dal figlio Pietro che ha portato un nuovo spirito innovativo e, oltre a rimarcare la sensibilità verso le tematiche ambientali, ha contribuito alla pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità, quale strumento per testimoniare l’impegno dell’azienda nella divulgazione di una strategia d’impresa responsabile. Nell’autunno del 2020, in occasione del 25° anniversario del Tourinot®, viene presentato “5 grammi di felicità”, il libro scritto da Giuseppe Culicchia ed edito da Slow Food Editore che racconta la storia del celebre Tourinot, il Giandujotto di Torino. Nel gennaio 2019 l’azienda sigla un accordo di licenza pluriennale con Armani/Dolci per la produzione e la distribuzione in tutto il mondo della linea Armani/Dolci by Guido Gobino. guidogobino.com

Torna il Salone del Vino, eventi diffusi in tutta la città: tradizione, innovazione, cultura, musica

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 Il Salone del Vino di Torino giunge alla sua II edizione da sabato 2 a lunedì 4 marzo all’interno di due spazi espositivi: le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno di un ricco palinsesto OFF del Salone, che da quest’anno ruota attorno a due sedi principali, Il Circolo dei lettori Combo Torino. Sono infatti oltre 100 gli appuntamenti in programma da martedì 27 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una grande manifestazione, dedicata a tutti gli amanti del vino pensata per raccontarlo attraverso tradizione e innovazioneculturamusica e letteratura.

 

Mission del Salone del Vino di Torino 2024 è raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature e tipicità, alla scoperta delle radici profonde di un territorio capace di guardare al futuro, attraverso la lente di ingrandimento della sostenibilità. Un viaggio che narra i terroir, con l’obiettivo di valorizzare la grande diversità e la ricchezza vitivinicola del Piemonte.

 

Il Salone del Vino di Torino 2024 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione. Ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”, spiega Patrizio Anisio, Direttore del Salone del Vino di Torino.

 

Sono 500 le cantine attese tra l’esposizione del weekend e il ricco programma di approfondimento del Salone OFF; il palinsesto indaga e promuove la sostenibilità, ambientale, economica e  sociale, anche grazie al neonato comitato scientifico.
Quest’ultimo è composto da Luca Giorgio Carlo Rolle, professore ordinario di Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Paolo Sabbatini, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Torino presso il Dipartimento di Scienze Agricole Forestali ed Ambientali; Paolo Marco Tamborrini professore in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Eleonora Fiore, professoressa e ricercatrice in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Giovanni Peira professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino; Alessandro Bonadonna, dottore di ricerca in Cultura e Impresa e professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino oltre a Egidio Dansero professore ordinario di Geografia economico-politica all’Università di Torino e Vice Rettore vicario per la sostenibilità e la cooperazione allo sviluppo, che coordina la Rete italiana politiche locali del cibo e l’Atlante del cibo di Torino metropolitana.
Nasce così un percorso di analisi e ricerca non solo sul Salone ma sull’intera filiera, anche in collaborazione con il Dipartimento di Management “Valter Cantino” dell’Università di Torino e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

 

L’approccio all’organizzazione della manifestazione è stato guidato dalla filosofia del design system, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili, sottolinea Luca Spadon, presidente dell’Associazione KLUG. La programmazione culturale analizza le sfide e le opportunità del presente, spaziando dall’uguaglianza di genere all’inclusione sociale, dalla promozione della cultura e dell’arte alla responsabilità sociale d’impresa, approfondendo le sfide del cambiamento climatico e scandagliando le ricerche scientifiche e le innovazioni tecnologiche.

 

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 2024

La seconda edizione del Salone del vino di Torino entra nel vivo sabato 2 e domenica 3 marzo, con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico, che verrà ospitata tra le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Si prosegue lunedì 4 marzo, nelle stesse location, con la giornata dedicata agli operatori professionali.

 

Grande novità di questa edizione 2024 sarà inoltre il coinvolgimento di una regione ospite: la Valle d’Aosta che, insieme al Consorzio Vini Valle d’Aosta, alle sue cantine vitivinicole e i suoi grandi spirits, darà l’opportunità al grande pubblico di conoscere un territorio ricco di storia e tradizioni.

 

DUE LOCATION: OGR TORINO E MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO

 

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano si potrà degustare una selezione di cantine da tutto il PiemonteL’Aula della Camera Italiana sarà dedicata alle cantine artigiane e alle cantine dell’Associazione dei vini biologici e del Consorzio di Cocconato, con una sezione di rappresentanza nazionale e internazionale a cura della Torino Wine Week, oltre alle storiche eccellenze vitivinicole piemontesi.

Restando all’interno del Museo, si potrà inoltre degustare una selezione di Vermouth piemontesi e, in Sala Plebiscito, ogni giorno, sono in programma 4 masterclass gratuite per il pubblico del Salone, tra le altre Spirito Agricolo, Cascina Rural, Le Viti, Cascina Corte, per approfondire la conoscenza e l’impegno delle cantine volto alla tutela delle tradizioni e della sostenibilità ambientale.

 

Alle OGR Torino, si potranno invece incontrare i consorzi e le associazioni di tutela e di promozione, le enoteche regionali e le centinaia di cantine a fotografare il Piemonte, a cui si aggiungeranno quelle ospiti provenienti quindi dalla Regione Valle d’Aosta, oltre ancora alle grappe e agli spirits.
Il palco principale delle OGR Torino vedrà protagonisti 12 talk volti ad analizzare i temi dell’attualità e le sue sfide, le nuove ricerche scientifiche e la presentazione in anteprima di nuovi percorsi di studio e valorizzazione del vino.

Anche negli spazi di Snodo, ogni giorno, il pubblico potrà partecipare a 4 masterclass gratuite e non, per ampliare la propria conoscenza sul mondo del vino in Piemonte.

Strada del Barolo e grandi vini di Langa approfondirà i cru e le annate del re dei vini il Barolo, Fisar Torino ci guiderà invece alla scoperta dei grandi vini valdostani, mentre con l’Enoteca Regionale del Roero si esploreranno i grandi vini di questo territorio. Grazie all’Onav Torino si scopriranno i meravigliosi Dolcetti di Ovada, e ancora con Ais Piemonte le grandi bolle piemontese, insieme al Consorzio Alta Langa. E poi ancora i vini eroici dei sorì del Moscato, i vini della Val Susa, le grandi fresia con il Consorzio della Freisa di Chieri, le grappe con il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e grappa di Barolo e l’ ANAG associazione nazionale assaggiatori di grappa.

 

Sabato 2 marzo, il palco principale del Salone del Vino di Torino ospiterà, dalle ore 18, il panel su sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici in relazione al mondo del vino e dell’enogastronomia insieme a Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e Divulgatore scientifico, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle politiche per l’ambiente e i docenti Luca Giorgio Carlo Rolle e Paolo Sabbatini del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari. L’incontro sarà moderato da Luca Ferrua, direttore de Ilgusto.it (Gruppo Gedi).

Si approfondiranno inoltre le potenzialità e le criticità della filiera vitivinicola e dei suoi sottoprodotti, nel talk a cura del Prof. Tamborrini e la Dott. Eleonora Fiore, Università di Parma e Politecnico di Torino, con la moderazione del giornalista Danilo Poggio.

Al centro del dibattito, anche il tema dell’enoturismo e del rapporto tra vino e città insieme a Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di TorinoPaolo Chiavarino assessore al Commercio della Città di Torino, i docenti Giovanni Peira e Alessandro Bonadonna del Dipartimento di Management Valete Cantino dell’Università degli Studi di Torino e Corrado Scapino – presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

A concludere la giornata, Luca Paiardi e Danilo Ragona, il primo architetto e musicista, il secondo imprenditore e designer, amici in viaggio per dimostrare come i limiti della disabilità possano essere superati. Al Salone del vino di Torino racconteranno Borghi in Carrozza e Viaggio Italia, oltre al lancio delle loro nuove iniziative di ricerca e approfondimento.

 

Domenica 3 marzo alle 15:00 si guarderà al futuro, alle sfide della viticoltura eroica e alla valorizzazione dell’enogastronomia insieme alla Regione Valle d’Aosta e al Consorzio Vini Valle d’Aosta, in dialogo con la giornalista Piera Genta del Corriere della Sera.

Al centro della giornata, anche la presentazione della nuova Guida Go Wine Cantine d’Italia 2024, insieme al presidente Massimo Corrado e la presenza di alcune delle storiche cantine piemontesi che ‘valgono il viaggio’.
Alle 17.30 insieme all’Associazione Nazionale delle Donne del vino e venti comuni piemontesi, per la prima volta uniti sotto un’unica sigla di Città Europea del Vino 2024 (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), si parlerà di tradizioni tra presente e futuro del mondo del vino.

 

Lunedì 4 marzo, in occasione della giornata dedicata agli operatori professionali, alle OGR Torino sarà presente una delegazione di buyer del nord Europa. La delegazione di operatori danesi e tedeschi è composta da importatori di media taglia, distributori attivi nel comparto ho.re.ca, enoteche specializzate e wine bar. A loro sarà dedicato un programma volto a scoprire i vini piemontesi attraverso Masterclass, visite guidate del Salone ed incontri con i produttori. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Unioncamere Piemonte con l’obiettivo di favorire l’incontro tra i piccoli produttori presenti al Salone e operatori del Nord Europa.

Sul palco principale delle OGR Torino si parlerà anche di Politiche locali del cibo e stili di vita sostenibili nell’ambito dell’Atlante del Cibo, con l’Agronomo Massimo Pinna e il Prof. Egidio Dansero del Dipartimento di Culture, Politica e Società di Unito.

Infine, un intero focus di approfondimento è dedicato ai Giovani Viticoltori dei territori della Valsusa, del Pinerolese, della collina Torinese e del Canavese a confronto con la Città Metropolitana di Torino.

 

IL SALONE DEL VINO COME PIATTAFORMA PARTECIPATIVA: IL PIÙ GRANDE PALCO DI RAPPRESENTANZA DEL PIEMONTE DEL VINO

 

La partnership con più 18 realtà di tutela e promozione – il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese,  Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa,  Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, ·Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino DOC – rende la tre giorni del Salone del Vino, il più grande palco di rappresentanza del Piemonte del vino.

 

Il Salone del Vino nasce e cresce sempre più, quindi, come piattaforma partecipativa, volta a dare spazio direttamente alla cantine piemontesi come agli enti di tutela e promozione piemontesi, coinvolgendo nel percorso tanti compagni di viaggio: Associazione Go Wine, Fisar di di Torino e Le Strade di Torino, Libreria Bodoni.

 

Nell’ambito di questa edizione 2024, si aggiungono inoltre numerose collaborazioni: Borghi in carrozza – Viaggio Italia, il Progetto 8 Pari, l’Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, l’Ais Torino. Inoltre si consolidano le collaborazioni con l‘associazione FEA, Pin Torino, e l’Onav Torino.

Il Salone diventa inoltre cashless, con una piattaforma digitale dedicata, per il pubblico e le cantine, che offrirà possibilità di approfondimento e scambio.

Anche la formazione trova spazio con momenti dedicati ai volontari, grazie alla collaborazione con GxT e Senior Civico, incentrati sulla storia della viticoltura piemontese, l’enologia e la degustazione, al fine di offrire una crescita a tutti i soggetti che aderiscono volontariamente alla manifestazione. Si aggiunge inoltre la collaborazione con Engim, al fine di aprire lo sguardo verso le nuove generazioni di operatori enogastronomici.

Grazie al protocollo d’intesa per il coordinamento generale del Salone del Vino – siglato tra l’Associazione Klug APS, la Città di Torino e la Camera di commercio di Torino – la manifestazione sottolinea sempre di più il suo impegno verso una promozione enoturistica nazionale ed internazionale. In particolare, grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte, la giornata di lunedì 4 marzo sarà animata da buyer internazionali oltre a tutto il comparto professionale del Piemonte e non solo, coinvolto anche grazie al sostegno di Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

Continua inoltre l’attenzione verso le cantine di Torino e provincia grazie alla collaborazione con la Camera di commercio di Torino e la sua selezione Torino DOC e la Città Metropolitana di Torino.

 

Turismo Torino e Provincia è partner nell’ambito della comunicazione attraverso diverse azioni ed attività, dall’inserimento dell’evento nel portale turismotorino.org tradotto in inglese e francese alla pianificazione di contenuti sui canali ufficiali dell’ATL, FB, IG e LINKEDIN, all’invio di newsletter dedicate al pubblico finale e agli operatori, per la promozione dell’evento a livello nazionale e internazionale oltre che a disposizione di visitatori e cittadini attraverso i 14 Uffici del Turismo presenti sul territorio.

 

GLI APPUNTAMENTI DIFFUSI DEL SALONE OFF

Al via martedì 27 febbraio il Salone OFF, programma diffuso ricco di cene ed eventi che coinvolgeranno centinaia dei luoghi simbolo della Città di Torino: dal Circolo dei lettori a Combo, fino a OFF TOPIC, oltre alle piole che avranno come protagonisti il vino e la musica, i grandi ristoranti, le enoteche e gli spazi informali. Un ricco cartellone di iniziative e attività ideate per tutti i winelovers che potranno incontrare dal vivo i vignaioli piemontesi e degustare le loro eccellenze.

Il Salone OFF prende il via con l’Enoteca Day martedì 27 febbraio, la giornata che mette al centro il mondo del vino e dove la curiosità si trasforma in calice: 10 appuntamenti nei quali verranno approfonditi la ricchezza e l’autenticità dei vini piemontesi nei luoghi cult della città, da Vanchiglia a San Salvario, ma non solo.

 

Tra le auliche sale del Circolo dei lettori è inoltre in programma un intero filone di eventi culturali per approfondire i temi materiali chiave nel mondo del vino di oggi, in relazione alle tre dimensioni della sostenibilità. Un viaggio tra calici e parole, per narrare il vino grazie a diversi sguardi, dalle esperienze legate alla comunità LGBTQIA+ ai racconti di empowerment feminile, dai progetti di sostenibilità, all’inclusione sociale.

 

Si inizia martedì 27 febbraio alle ore 18 al Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, con i vini della cantina queer Gringhigna di Strevi, che si pone come obiettivo l’inclusione, sia di persone del luogo che di minoranze, oltre alla salvaguardia degli animali nativi e del territorio, implementando una viticoltura sostenibile.

Alle ore 21, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, il talk dell’Associazione Quore – ToHousing: ‘Vini di Ogni Genere’ mette al centro il racconto e lo scambio di buone pratiche turistiche ed enogastronomiche ancora in ambito queer, grazie alla fortunata esperienza di Friendly Piemonte.

 

L’appuntamento di mercoledì 28 febbraio sarà dedicato, dalle ore 21, al racconto dell’Associazione Nazionale delle Donne dei vini in dialogo con le tante professionalità che ne fanno parte, durante il quale verranno trattati i temi dell’inclusività e del gender gap, oltre ai progetti e alle iniziative dell’Associazione, con Mirella De Martis, Mirella Morra, Laura Novarese, Marina Ramasso, Francesca Poggio.

A raccontare e far degustare i propri vini dalle ore 18, Maria Angela Brosio con la cantina Amalia Cascina in Langa – Monforte d’Alba, Elena Bonelli con l’Azienda agricola Germano Ettore – Serralunga d’Alba, Anna Sertorio dal Podere ai Valloni – Boca e Mariuccia Borio dalla Cascina Castlet – Costigliole d’Asti.

 

Giovedì 29 febbraio, alle ore 21, anche il talk a cura del progetto terapeutico 8 Pari e l’Associazione SoloRoero per affrontare il tema dell’inserimento lavorativo di persone fragili in aziende vitivinicole: una sfida sociale da affrontare insieme a tutto il mondo del vino. Ad aprire la serata, sempre al Barney’s, dalle ore 18 si degusteranno i vini delle cantine che sono parte del progetto, tra cui Matteo Correggia, Marco e Vittorio Adriano, Cascina Fornace, Alberto Oggero, Valfaccenda. 

 

All’interno della Libreria Bodoni si rinnova il format ‘Di Libri in Vino’, proseguendo all’interno del filone culturale del Salone del Vino che propone, da mercoledì 28 febbraio a venerdì 1° marzo, tre appuntamenti: la presentazione de ‘Il grande atlante del vino italiano a cura di Alessandro Avataneo, autore e regista cinematografico e teatrale,  e Vittorio Manganelli, grande divulgatore del vino e già direttore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, (Rizzoli, 2023). Si prosegue con ‘Italia o Enotria: la vigna del Risorgimento. Storie di uomini, vini e vigneti nell’Italia che si unisce’ (Edizioni Ambiente & Cultura) insieme a Marco Mozzone, archeologo del vino in dialogo con Gianmarco Gastone, archeologo e docente. Infine, ‘Eravamo immortali’ un vero romanzo popolare, presentato dall’autore Marco Cassardo, edito da Mondadori. Ogni giorno, in degustazione gratuita un grande Dolcetto, un vino da sempre amato da tanti scrittori per cui è stato musa creativa, che ci sarà raccontato dei vignaioli stessi e dall’Onav di Torino.

 

Da martedì 27 febbraio a venerdì 1° marzoCombo Torino sarà la casa di WOUSE la wine-house del Salone del vino: organizzata da Le strade di Torino, la quattro giorni vede susseguirsi, al pomeriggio, degustazioni e approfondimenti dedicati ai creators, giornalisti e influencer per aprirsi al più grande pubblico, ogni sera, con un talk e una degustazione gratuita, dove il protagonista questa volta è il mondo della comunicazione.

Si comincia martedì 27 febbraio alle 17 con i vini in anfora e alle 19 il talk insieme a Metanolo, podcast di Will. 

Mercoledì 28 febbraio sarà la giornata dei vini eroici, con tante cantine e approfondimenti provenienti da quel mondo, dove un Sorì è un tesoro e una sfida, e dove un muretto a secco conserva una storia preziosa di tutela paesaggistica.

 

Giovedì 29 febbraio, alle 17, è protagonista l’Erbaluce. Dalle ore 19, Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino, i tre giornalisti e autori della Guida dei 100 di Torino, moderati da Chiara Cavalleris di Dissapore, racconteranno e si interrogheranno sullo stato dell’arte del mondo enogastronomico di Torino, e non solo.

Venerdì 1 marzo sarà la giornata dedicata alle bollicine piemontesi, non solo quelle alla ribalta internazionale, ma anche le piccole produzioni e i vitigni autoctoni riscoperti. 

Nel week end del Salone del Vino, Wouse e Le strade di Torino, si trasferiscono alle OGR Torino, dove andrà in scena FERMENTO, il podcast nato nel corso della prima edizione del Salone, che da buon ‘esploratore urbano’, ama cogliere i riflessi più trasversali delle storie del vino.

 

Mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio al via ‘Le Grandi Cene’: Il Salone del Vino arriva nei migliori ristoranti di Torino. Il pubblico potrà scegliere tra i migliori ristoranti della città che, per l’occasione, ospiteranno un produttore scelto dall’organizzazione del Salone del Vino di Torino. Un connubio che vuole valorizzare la proposta di menù del ristorante, insieme alle migliori cantine del Piemonte.

 

Giovedì 29 febbraio, gli spazi di Eataly Lingotto ospiteranno l’evento ‘Cantine d’Italia 2024. Più di 100 vini in festa!’Venti cantine da tutta Italia in collaborazione con GO WINE, più di 100 vini in degustazione, tanta musica e le tapas della Chef Giorgia Serrani. Una serata unica per scoprire la guida dedicata a oltre 750 cantine italiane che “valgono il viaggio“. Proprio per questo  l’appuntamento ‘trasgredisce’ le regole del Salone, e racconta il Piemonte attraverso il dialogo con le tante eccellenze italiane fuori regione.

 

Venerdì 1° marzo 2024 torna la Notte Rossa Barbera, la sagra diffusa del buon vino e cucina a prezzi popolari, per celebrare la “piola”, luogo simbolo della ristorazione sabauda. Piatti tipici, atmosfere conviviali e l’intrattenimento live di musicisti emergenti per un viaggio nella storia della cultura gastronomica e sociale piemontese. L’ottava edizione coinvolge 14 piole nelle quali viene proposto il Menù Notte Rossa Barbera, ispirato alla tradizione della Merenda Sinoira, e si potrà assistere all’esibizione di 14 musicisti emergenti piemontesi accompagnati dai vini di 14 cantine produttrici di Barbera. Il Barbagusto ospiterà il cantautore Filippo D’Erasmo, da Il Camaleonte si esibirà l’artista Esma, sul palco della Cricca suonerà Salvario, da Ratatui ci sarà Alberodicarta, da Ostu il cantautore Eugenio Rodondi, a OFFTOPIC i Bonsai Bonsai e ancora, Annibale alla Bocciofila Vanchiglietta, da Qucina la musica di La Cricca dij mes-cià, in Via Baltea Diletta Semboloni, Andrea Ciuchetti ai Bagni di via Aglie’, Il Conte Biagio al Capodoglio, l’eclettico pianista Protto accompagnato da una violoncellista al Comala e Dionysian al Kontiki, mentre al Circolo Risorgimento l’artista Pedar.

 

Durante le giornate del Salone la Gelateria Silvano – gelato d’altri tempi, Mouu Mouu, Gelateria Miretti, Gelateria La Tosca, Gelato Dok, +Di un gelato, e Gelati D’Antan daranno la possibilità di gustare un Sorbetto al Moscato – del Consorzio del Moscato – in collaborazione con Ascom Confcommercio Torino.

 

Inoltre, nei locali aderenti al circuito Mangébin – progetto di Camera di commercio di Torino, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e Provincia, Città di Torino e Turismo Torino e Provincia –  composto da 51 ristoranti di Torino e della sua provincia che propongono nei propri menù le ricette tradizionali del Piemonte e i vini regionali, si potranno degustare dal 27 febbraio al 17 marzo i  famosi Plin e tutti i partecipanti al Salone del Vino riceveranno un calice in omaggio.

 

La Città di Torino – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – sostiene il Salone del Vino e siamo davvero contenti di dare il via a questa nuova edizione. In un anno che vede la nostra città sempre più protagonista di grandi eventi internazionali, sarà una vetrina d’eccellenza per l’enogastronomia di qualità, che fa parte della storia di questo territorio e rappresenta da sempre una delle sue attrattive, oltre che un importante volano economico”.

 

Come spiega Dario Gallina, presidente dell’ente camerale: “La Camera di commercio di Torino sostiene il Salone del vino e si impegna a renderlo ricco e animato attraverso la presenza dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dei produttori locali con particolare attenzione a quelli della nostra selezione Torino DOC, che raccoglie 45 aziende e 146 vini in rappresentanza delle 7 denominazioni torinesi. Produzioni affermate, ma anche rare e di nicchia, che verranno presentate in masterclass dedicate aperte al pubblico e ai professionali. Grazie al nostro Laboratorio Chimico porteremo poi al centro dell’attenzione dei visitatori temi di estrema attualità, come i cambiamenti climatici e le ricadute sulle produzioni vitivinicole, ma il Salone sarà anche un’occasione per ricordare il nostro impegno nella valorizzazione della viticoltura torinese attraverso progetti come Mangébin, rivolto a clienti e ristoratori, e Atlante del Cibo, a supporto del sistema cibo metropolitano e delle sue politiche di sostenibilità”.

 

Il Salone del Vino 2024 porta al centro del capoluogo piemontese il grande patrimonio vitivinicolo del Piemonte, inserendosi tra gli eventi di richiamo per turisti e appassionati. Un’ampia offerta che nasce dai vini eccellenti, rappresentati dai produttori, consorzi di tutela, enoteche regionali e strade del vino, e diventa l’occasione per conoscere i territori di produzione che hanno determinato il successo dell’enoturismo nella nostra regione – dichiara l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – È soprattutto la dimostrazione che la città di Torino è sempre di più un riferimento per il mondo agricolo della sua Regione”.

 

 

Informazioni relative ai biglietti e ai pacchetti disponibili:

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO_PACCHETTI

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 

è realizzato:

 

Con il Patrocinio e il sostegno di

Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino

 

Con il Patrocinio di

Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino

 

Con il Contributo di

Fondazione CRT

 

Con la Partecipazione e la Collaborazione di

Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia. 

 

Main partner organizzativi

Go Wine, Fisar Torino, Le strade di Torino, Associazione FEA, Libreria Bodoni

 

Partner

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa, Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino Doc, Consorzio Vini Valle d’Aosta,  Ais Piemonte, Onav Piemonte, Città Europea del Vino 2024, Fondazione Circolo dei lettori

 

Main Partner Tecnici

Rastal, Team System

Partner Tecnici

Grissinificio Feyles, Acqua Minerale Lauretana

 

Grazie a

GAI Macchine Imbottigliatrici

Hospitality partner

Federalberghi Torino

 

Con la  collaborazione di

Borghi in carrozza – Viaggio Italia, 8 Pari, Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, Pin Torino, GxT e Senior Civico, Engim, To BE, Torino Magazine 

 

Main Location Salone del Vino

OGR Torino, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Main Location Salone del Vino OFF

Combo Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, Eataly Torino

 

www.salonedelvinotorino.it

“L’ora del vermouth a Torino” con il Salone del Vermouth il 24 e 25 febbraio al Museo del Risorgimento

E l’Extra Vermouth presso i locali aderenti

 

Il 24 e 25 febbraio prossimi, al Museo del Risorgimento, Torino ospiterà il Salone del Vermouth 2024, prima edizione di una manifestazione interamente dedicata al famoso vino aromatizzato, nato proprio nella capitale sabauda nel lontano 1786. L’evento vuole essere un omaggio al territorio piemontese tra storia e innovazione, e si svolgerà all’interno di palazzo Carignano, uno dei luoghi simbolo della città che, da un lato, si affaccia sulla centrale piazza Carlo Alberto e, dall’altro, su piazza Carignano, ospitando il Museo Nazionale del Risorgimento italiano.

L’obiettivo del Salone è quello di fare cultura intorno a questa eccellenza italiana. Proprio per questo il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a laboratori interattivi di miscelazione e degustazione, in cui potrà toccare con mano le mille sfumature di questo prodotto; potrà prendere parte agli appuntamenti con i produttori, ad approfondimenti sulla storia del vermouth e sulla nascita del rito dell’aperitivo, sull’uso del vermouth in miscelazione e l’abbinamento con il cibo.

Agli espositori sarà affidato il compito di raccontare, all’interno di una location storica come quella del Museo Nazionale del Risorgimento italiano, un prodotto apprezzato ovunque, in Italia e all’estero, e di cui vi è ancora molto da scoprire. I migliori produttori del territorio, e non solo, esporranno al Salone del Vermouth tutte le possibili interpretazioni del vino aromatizzato, dai classici rosso, dry e bianco fino alle versioni esotiche prodotte con erbe, spezie, fiori, cortecce e semi non comuni in Italia.

Sabato 24 febbraio, dalle 14 alle 22, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, 21 produttori presenteranno il vermouth in purezza e in miscelazione. Si terranno incontri con esperti, laboratori interattivi di miscelazione e degustazione, approfondimenti sull’aperitivo e sull’utilizzo in cucina della bevanda.

Lo stesso si ripeterà domenica 25 febbraio, dalle ore 12 alle 22.

Bisogna citare la presenza di Extra Vermouth, una sorta di Salone del Vermouth “Off”, in cui alcuni locali aderenti all’iniziativa prevedono l’utilizzo esclusivo del vermouth di Torino, di cui proporranno tre marche diverse e cinque differenti tipologie, tra extra dry, dry, bianco, ambrato, rosso. Il vermouth viene servito freddo, con o senza ghiaccio, con scorze di limone o arancia non trattati e biologici. Si può decidere di degustare tre vermouth di Torino in purezza, oppure abbinarne uno in purezza a un cocktail. Al fianco del vermouth si collocano una scelta di prodotti tipici del territorio e della cucina piemontese, tra formaggi, salumi, acciughe al verde, tomini, vitello tonnato e insalata russa.

È gradita la prenotazione presso i locali aderenti all’iniziativa.

promozione@turismotorino.org, nel caso si sia un gruppo, un tour operator, un’agenzia viaggi o un CRAL.

 

Mara Martellotta

Quando l’arte bianca incontra l’eccellenza

Scopri – To     Alla scoperta di Torino

Nel 1981 dalla maestria di Gerolamo Fontana nasce la storica pasticceria DAF alle porte di Torino. Da Gerolamo Fontana la tradizione pasticcera passò nelle mani dei figli Maurizio e Antonio che a loro volta la trasmisero ai loro figli Alessandro, Fabio e Luca. La maestria, l’arte pasticcera e la passione crebbero negli anni e la pasticceria Daf si è ampliata sempre più, dal piccolo locale di Gerolamo Fontana si è arrivati fino ad oggi con cinque differenti locali.
I punti vendita DAF a Torino
La sede ed il laboratorio sono a Trofarello, qui vengono prodotti i pasticcini e le torte e alcuni prodotti che vengono poi portati nei punti vendita di Nichelino, Torino e Rivalta dove vengono poi rifiniti da maestri pasticceri.
La sede di Trofarello ha un ambiente shabby-chic ed è molto ampia adatta anche per poter organizzare eventi e feste.
A Torino, in via Barabaroux vi è Daf Elite, una boutique di dolci, con comode poltrone rosa antico, tappeti, pareti dorate e grandi spazi che rendono l’ambiente molto raffinato. All’interno troviamo le prelibatezze tutte minions, Daf Elitè si differenzia dagli altri locali, non solo per i pasticcini in versione mini, ma anche per la scelta del prodotto, troviamo infatti dolci differenti rispetto alle altre pasticcerie del gruppo, con un gusto più ricercato e innovativo molto apprezzato dalla clientela. Ad accompagnare le paste tantissimi tipi di tè e bevande differenti come l’infuso “Sogno D’Amore” con uvetta, rosa canina, karkadè, sambuco, arancio, scorza di mela e albicocca. Tra la pasticceria troviamo numerosi tipi di croissant anche in versione mini, crostatine, saccottini, sfoglie di mela, praline, strudel ed un’ampia proposta di pasticceria secca e fresca. Una nota di merito va alle monoporzioni Deluxe come la “Tre Cioccolati” con una morbida base di pan di Spagna al cioccolato, tre tipi differenti di mousse, cioccolato bianco, al latte e fondente. La “Tropicale” con un crumble al bacio di dama, mandorle, cioccolato bianco e un cuore al frutto della passione ricoperto da una mousse al cocco e tantissime altre come la “Rocher”, la “Langarola”, la “Gianduiotto”, il tutto studiato e realizzato per accontentare anche i palati più difficili.
Per coloro che amano il salato ci sono i tramezzini freschi con mortadella e pistacchi, quelli salmone e avocado, poi tonno e carciofini e il vegetariano con un’ampia varietà di verdure di stagione. La loro carta prevede anche la degustazione ovvero panini in versione classica o mignons per poterne provare tanti diversi per una migliore scelta futura.
La passione per l’arte bianca trasmessa tra le generazioni Fontana funziona davvero…
Alessandro Fontana, uno dei tre fratelli dedicato alla gestione di Daf, ci racconta che fin da bambino ha sempre amato molto i pasticcini e appena poteva, andava nel laboratorio del nonno per assaggiarli. Ognuno dei tre fratelli Fontana si occupa di un’area aziendale specifica, chi del laboratorio, chi del marketing e chi della comunicazione, tutti e tre spinti dalla stessa grande forza motivazionale, l’idea di voler trasmettere l’artigianalità ai loro clienti; infatti una delle loro più grandi soddisfazioni è proprio vedere il cliente contento, che nel tempo ritorna e proprio per questo organizzano anche dolci personalizzati su ordinazione specifica in base alle richieste del cliente adatti a compleanni, feste e per tutte le occasioni speciali. San Valentino ad esempio è una delle feste alla quale la pasticceria Daf  tiene particolarmente e prepara ogni anno torte e pasticcini a cuore non solo belle esteticamente, ma decisamente uniche e apprezzate per la gran bontà.
Altissimi sono poi gli standard anche per le materie prime utilizzate per i gelati artigianali Daf serviti nelle pasticcerie di Nichelino e di Torino.
Genuinità e passione sono quindi le grandi basi su cui si fonda la famiglia Daf che ha da poco aperto un altro punto vendita a Rivalta. 
Di generazione in generazione le ricette base di Gerolamo Fontana sono state tramandate fino ad oggi, perché la classicità resta sempre vincente, proprio per questo il dolce preferito di Alessandro Fontana è la crostata con crema e fragole tipica della loro pasticceria. La crostata oltre ad essere molto profumata, è croccante al punto giusto con equilibrio perfetto di burro e farina, la crema poi, realizzata con i tuorli freschi, ricorda l’infanzia e le fragole dolci appena colte creando così un accordo perfetto per un dolce speciale.
Alessandro ci racconta che molti sono comunque i pasticcini e le praline rivisitate e rinnovate con il tempo perché è giusto mantenere la tradizione ma bisogna sempre stupire il proprio pubblico mantenendosi al passo con i tempi.
In futuro il loro obiettivo è quello di aprire altri punti vendita riuscendo sempre a mantenere alta la qualità e la professionalità. I loro dipendenti sono oltre novanta ma sono spesso alla ricerca di nuove figure specifiche da inserire in azienda.
In un mondo che corre sempre più  velocemente verso il futuro dimenticando il passato trovare realtà che diventano delle eccellenze riconosciute mantenendo e rivalutando le tradizioni è davvero difficile ma Daf è decisamente una di quelle del territorio torinese.
Noemi Gariano

Il “vino del ghiaccio” e le antiche origini della sua produzione valsusina

 

E’ storia antica, è poesia. Grappoli ghiacciati, neve, luce del chiarore della luna. Nasce così il “vino del ghiaccio” valsusino. La viticoltura, nell’alta Val di Susa ha origini remotissime sui ripidi versanti lungo il cammino della Dora Riparia che percorre la valle, e questo quando ancora nell’astigiano non si parlava di coltura delle viti essendo quelle terre ancora acquitrinose. Secoli e secoli fà, sono state le comunità monastiche che assistevano i pellegrini, furono le locande sorte per alloggiare e sfamare i viaggiatori a dare impulso alla produzione e allo smercio del vino, quando i viandanti percorrevano la via franchigena verso la Francia e viceversa. Il vino del ghiaccio, prodotto anche in altre parti del mondo, tra cui il Canada, è particolare per molti aspetti che lo differenzia sostanzialmente dagli altri vini. Le uve si lasciano sui tralci fino all’inverno inoltrato e la vendemmia avviene a temperature di – 8 gradi circa e nelle ore notturne, di solito al chiarore della luna o all’alba e assolutamente a mano. Le uve raccolte vengono poi subito pigiate ancora ghiacciate ed il mosto ottenuto si pone a riposare sino all’autunno successivo. Di un colore tra il rosato ed il dorato, l’azione del freddo gioca un ruolo importante in quanto libera al massimo tutto il suo tenore zuccherino. Infatti gli acini rimasti al sole, al freddo, al disgelo, sono intensamente ricchi di profumi. Spesso si vedono le viti avvolte da reti per ripararle dagli uccelli che potrebbero danneggiarne gli acini.

Questo vino si accompagna ai dessert ma anche ai formaggi mediamente erborinati e serviti con la marmellata di mirtilli o di altri frutti di montagna. E’ sicuramente un vino ” da meditazione” figlio del freddo e dell’inverno ma anche della passione e della cura di chi lo produce, partendo dalle locali uve Avanà. Chiomonte ne è la culla a beneficio di tutta la valle. Lunga vita al prezioso vino del ghiaccio valsusino nonostante le temperature poco invernali di questa stagione e lunga vita agli agricoltori, ai produttori, a quanti lavorano ed amano questa antica terra valsusina, ricca di storia, di bellezza e di produzioni uniche, tramandate nei secoli.

Patrizia Foresto

Biraghi anticipa la primavera: torna in Piazza San Carlo il Gelato di Latte

Dopo aver raddoppiato le vendite nel 2023, il Gelato di Latte Biraghi anticipa di un mese il suo ritorno a Torino, su grande richiesta di torinesi e turisti

 

Torino, 1° febbraio 2024 – Per le sue caratteristiche, il gelato viene tipicamente associato all’estate e ai mesi caldi, ma l’inverno mite e le belle giornate stanno portando torinesi e turisti sempre più alla ricerca di questo prodotto adatto a tutte le stagioni. Per questo motivo, da venerdì 2 febbraio il Gelato di Latte del Negozio Biraghi di Piazza San Carlo torna a disposizione dei clienti, con più di un mese di anticipo rispetto allo scorso anno.

 

Nel 2023 il Gelato di Latte ha battuto ogni precedente record e raddoppiato le vendite di coni e coppette presso il negozio di Piazza San Carlo. La storia di questo prodotto ha inizio negli anni Cinquanta allo Spaccio Freschi dell’azienda, situato a Cavallermaggiore, meta di gite domenicali e tappa obbligata per i torinesi in viaggio verso il mare. Si tratta di un prodotto artigianale costituito da soli tre ingredienti – latte, panna e zucchero – e realizzato ogni ora con il latte fresco proveniente esclusivamente dalle province di Cuneo e Torino, senza emulsionanti, aromi né stabilizzanti.

 

In occasione della riapertura, dal 2 all’11 febbraio sarà possibile gustare il prodotto nel negozio di Piazza San Carlo al 50% di sconto, quindi cono e coppa al costo di 1 euro.

 

«Siamo lieti di tornare a offrire il nostro Gelato di Latte in Piazza San Carlo, e di farlo in anticipo per accontentare le numerose richieste ricevute dai nostri clienti» dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. «Nel 2023 abbiamo superato le nostre più rosee aspettative e non vediamo l’ora di poter fare ancora meglio nel corso del 2024».

Piano 35 riapre le porte del gusto

 

IL 2 FEBBRAIO

 

Sospeso a 150 metri sulla città di Torino, nel grattacielo di Intesa Sanpaolo progettato da Renzo Piano, e circondato da una serra bioclimatica sorge il Ristorante Piano35: un posto unico, pensato per evadere dalla città, dove assaporare una cucina stellare.

Una stella Michelin ottenuta e confermata per il quinto anno di seguito grazie ad una sinergia di personalità: l’esperienza dello chef Marco Sacco insieme a Christian Balzo, chef resident, e a Denis Zanghirella, direttore della struttura.

Piano35 si trova all’interno della serra bioclimatica dell’edificio, un ambiente unico in quanto giardino d’alta quota che si sviluppa dal 35° al 37° piano.

 

Inserito tra le cucine più creative di Torino, Piano35 è un esempio virtuoso di sostenibilità e legame con la natura, il grattacielo che lo ospita è unico per innovazione architettonica, materiali e tecnologie d’avanguardia: dotato di riscaldamento geotermico, autoregolazione dell’illuminazione interna in base alla luce naturale, facciate a “doppia pelle”:

Ecco tre proposte di menù firmate dallo chef piemontese doc Christian Balzo:

  • “In Piemonte”, un omaggio

    alla grande tradizione culinaria sabauda

  • “Giro d’Italia”, in cui a farla da padrona è la materia prima del Bel Paese
  • “Piccolo Lago a Torino”, che propone alcuni dei piatti più iconici di Marco Sacco, chef bistellato di Verbania e patron

    di Piano35.

Ogni menu può essere assaporato nella versione light o in quella completa, a seconda che si scelgano quattro o sette portate.

A pranzo il servizio bistrot si fa più easy.
Al 37° piano, il Lounge Bar, seguito da Simone Sacco, figlio di Marco Sacco, rinnova l’aperitivo torinese con proposte fantasiose e una vista mozzafiato.

Tonno di coniglio, tradizione monferrina

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Una ricetta della cultura contadina, tipica del Monferrato.

Una ricetta antica dal sapore delicato ed aromatico riproposta oggi anche nei ristoranti piu’ raffinati. Si chiama cosi’ perche’ la carne del coniglio, dopo la cottura, sara’ conservata sotto’olio a macerare con aglio ed aromi e diventera’ tenera e saporita proprio come… il tonno.

 

Ingredienti

 

1 kg. di coniglio intero

1 carota

1 cipolla

1 costa di sedano

6 spicchi di aglio

2 chiodi di garofano

2 bacche di ginepro

1 mazzetto di salvia

4 foglie di alloro

1 rametto di rosmarino

1ciuffo di prezzemolo

Olio evo

Sale, pepe q.b.

 

Lavare bene il coniglio in acqua e aceto. Tagliare a pezzi la carota, il sedano e la cipolla, metterli in una pentola con due litri di acqua, unire tutti gli aromi (tranne la salvia e  l’aglio), il pepe, il sale, portare a bollore, aggiungere il coniglio e cuocere per circa 90 minuti. A cottura ultimata, lasciar raffreddare e spolpare la carne a pezzi non troppo piccoli. Pelare gli spicchi di aglio, lavare e asciugare la salvia. Prendere un contenitore, preferibilmente in vetro, versare dell’olio sul fondo, fare uno strato di coniglio con foglie di salvia e aglio, aggiungere altro olio e proseguire con gli strati sino ad esaurimento degli ingredienti, coprire il tutto con altro olio. Lasciare riposare in frigo per almeno 48 ore. Servire a temperatura ambiente decorando a piacere.

Paperita Patty        

Chef Scardina debutta a “La Pista”

Ha riaperto La Pista, il ristorante sul tetto del Lingotto a Torino.

Lo chef Fabrizio Tesse ha concluso la sua consulenza il 31 dicembre per proseguire alcuni personali progetti. Il Gruppo Gerla ringrazia chef Tesse per il percorso gastronomico fatto insieme e dà il benvenuto ad Alessandro Scardina.

Giovane e deciso, lo chef Alessandro Scardina, in arrivo da Villa La Bollina a Serravalle Scrivia, vanta un percorso professionale internazionale di oltre 15 anni tra Inghilterra, Australia, Grecia, Spagna e Scandinavia. Ed è proprio dalla sua esperienza nei ristoranti più blasonati di tutto il mondo che arrivano i sapori che si ritrovano nella cucina di Scardina, una cucina che abbraccia la tradizione ma che spinge sull’acceleratore dell’innovazione, una cucina mai monotona o ripetitiva, che osa e azzarda, stupisce e sperimenta.

Tocchi fusion ed esotici, influenze giapponesi e peruviane, vanno ad amalgamarsi con preparazioni classiche e materie prime di qualità, rigorosamente stagionali, per una varietà di suggestioni capace di declinare in chiave contemporanea anche la tradizione più pura.

La proposta culinaria pensata da chef Alessandro Scardina per il ristorante La Pista, gestito da Gerla 1927, prevede tre menù che ben si adattano a tutti i tipi di esigenze e palati. Il primo è Trust, il menù più coraggioso e stravagante, molto estero ed estroso, contemporaneo e personale, come un “atto di fiducia” verso lo chef, sicuro di riuscire a conquistare il commensale con i suoi accostamenti ricercati e inediti. Alcuni esempi? Granchio e rafano, manzo e ricci, merluzzo e mais, banane e bacon… Il secondo menù è Botanic World, cinque portate completamente vegetariane caratterizzate da preparazioni attente e abbinamenti vegetali inaspettati, come kale e mango acerbo, patata e cocco, primo fiore e Kombucha. Il terzo, immancabile, è Radici, Gli Essenziali, un menù che celebra la tradizione e la cucina piemontese con qualche variazione di prodotto, come il vitello tonnato fatto con il sotto filetto alla brace invece del girello, per un sapore più intenso e gustoso. Immancabili e molto amati dallo chef gli Agnolotti del Plin, rigorosamente con pasta solo tuorli e ripieno ai tre arrosti: coniglio, manzo e maiale.

Ad accompagnare Alessandro Scardina nella sua nuova avventura sul tetto del Lingotto una brigata salda e coesa, all’interno della quale spiccano il sous chef Daniele Lo Grasso, Davide Sterrantino, maître e sommelier, Mattia Dagnelli vice maître di sala e Evi Polliotto, pastry chef.

La Pista – Via Nizza 262, Torino – Tel. 011.19173073

www.ristorantelapista.com

Le polpette al forno di nonna Graziella

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La cottura al forno le rende leggere, croccanti fuori e morbide dentro

Un ottimo secondo adatto ad ogni occasione. Le polpette sono semplici e veloci da realizzare, apprezzate da grandi e piccini si possono preparare con svariati ingredienti e non deludono mai. La cottura al forno le rende leggere, croccanti fuori e morbide dentro.

Tutte da gustare!

***

Ingredienti:

300gr. di avanzi di carne di pollo o vitello arrosto

2 patate lesse

3 uova intere

2 cucchiai di olive taggiasche

40gr. di parmigiano grattugiato

1 limone

Un ciuffo di prezzemolo

Pangrattato q.b.

Sale, pepe q.b.

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Mettere nel mixer la carne con le patate, due uova intere, il parmigiano, il prezzemolo e la buccia del limone grattugiata. Tritare il tutto sino ad ottenere un composto omogeneo ma non troppo fine. Tritare le olive ed aggiungere al composto, salare e pepare. Formare le polpette pressandole leggermente, passarle prima nel rimanente uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 25 minuti o sino a doratura.

Paperita Patty