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La cotoletta “La Piemontese” sempre più conosciuta

Giachino: “Rilancia la produzione dei nostri formaggi e la produzione della nostra carne più pregiata” 

Caro Direttore,
Uno degli obiettivi che mi ero posto con il lancio della “Cotoletta La Piemontese” si sta realizzando gradualmente. Il fatto che il Ristorante POLLASTRINI abbia inserito nel Menu la Cotoletta La Piemontese con la Toma della Valle di Lanzo ha scatenato le rimostranze del Sindaco di Pragelato, Giorgio Merlo, e di alcuni clienti che hanno richiesto la Toma della Val Chisone e qui l’inghippo. Nei negozi di formaggi così come nei supermercati vi sono solo alcuni tipi di TOME, da quella di Lanzo a quella di Bra a quella del Moncenisio. A Bardonecchia oggi ho gustato la Cotoletta con la Toma della Val Susa ma se avessi richiesto la Toma della Val Pellice non l’avrei trovata.
Contemporaneamente la Pro loco di Caselle sotto l’invito del Sindaco giovedì sera ha presentato ai giornali locali la Cotoletta La Piemontese con la Toma della Valle di Lanzo. I produttori della Toma di Lanzo si sono presentati con una forma e con un manifesto che evidenzia l’abbinata cotoletta piemontese con la Toma di Lanzo. Alla serata hanno prese parte anche alcuni produttori locali di carne di razza piemontese .
Giovedì prossimo da POLLASTRINI si potranno gustare la cotoletta con la Toma del Moncenisio e con la Toma della Valle di Lanzo.
A Settembre a Pragelato sotto la spinta del Sindaco e della Assessore Morra si terrà la Festa della Cotoletta La Piemontese.
Cosicché mia figlia che si occupa di marketing e comunicazione simpaticamente ha rinfacciato a me e a Merlo di essere passati dalla Festa della Amicizia alla Festa della Cotoletta, La Piemontese. Sarà. Quel che è certo è a sole 2 settimane dal Lancio della Cotoletta La Piemontese l’interesse dei produttori di formaggi e di carne si è risvegliato e la curiosità del pubblico e da sottolineare. Su Google se digitate Toma della Valle di Lanzo o della Val Susa viene fuori Bartolomeo GIACHINO .
Siamo sulla strada giusta spingere questo nuovo Piatto della Cucine Piemontese che usa come materia prima la carne di razza piemontese e una delle TOME delle nostre Valli aiuterà il rilancio dei nostri formaggi , aiuterà gli alpeggi che li producono e aiuterà i produttori di carne. E alla fine siccome tutto fa PIL il nuovo piatto che rimpiango di non aver presentato prima aiuterà la crescita delle economia del Piemonte è il lavoro.
Mino GIACHINO

Ghiotta caponata, sapore di Sicilia

Un mix di sapori, colori e profumi, questa e’ la caponata. Un piatto gustoso e saporito tipico della cucina siciliana a base di ingredienti classici come melanzane, pomodori, e olive in salsa agrodolce dal sapore unico e inconfondibile. Servita calda, tiepida o fredda è un piatto versatile che potrete gustare in più varianti, a secondo dei vostri gusti.
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Ingredienti
1 kg. di melanzane
50gr. di capperi
500gr. di pomodori maturi
150gr. di olive verdi o nere
100gr. di sedano
50 grammi di pinoli
2 cipolle
1 spicchio di aglio
50ml. di aceto bianco
50gr. di zucchero
Sale grosso
300 grammi di olio di semi
Olio evo q.b.
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Lavare e tagliare a pezzi le melanzane, cospargerle di sale grosso e lasciarle spurgare per almeno 30 minuti poi strizzarle, asciugarle con carta assorbente e friggerle in olio ben caldo fino a doratura, scolarle dall’olio in eccesso. Affettare le cipolle e soffriggerle con un filo di olio e uno spicchio di aglio, aggiungere i pomodori lavati e tagliati a pezzi, mezzo bicchiere di aceto, sfumare e poi aggiungere lo zuccchero. Sbollentare il sedano in acqua e aceto, tagliarlo a pezzi ed aggiungerlo ai pomodori. Unire le melanzane fritte, le olive tagliate a pezzi, i pinoli leggermente tostati, i capperi dissalati e mescolare con cura. Aggiustare di sale e servire a piacere la vostra caponata calda o tiepida.

Paperita Patty

A Torino a ottobre il corso di degustazione Go Wine

 

Dal 17 ottobre al 21 novembre 5 lezioni

per avvicinarsi al mondo del vino

Go Wine promuove a Torino, a partire da metà ottobre, un nuovo corso di avvicinamento al mondo del vino.

 

Le lezioni si svolgeranno presso una ampia sala riservata del Ristorante Sol Levante Fusion in Via Nizza 1, angolo Corso Vittorio Emanuele II.

Testo alternativo

Il corso inizia martedì 17 ottobre e si articola in 5 serate. Si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.

Un premio speciale è riservato a coloro che si iscrivono al corso prima del 15 settembre 2023.

Il costo di partecipazione per il corso è di euro 160,00.

Compresi, oltre al corso con tutte le lezioni e le degustazioni:

  • l’iscrizione all’Associazione Go Wine valevole fino al 31 dicembre 2024
  • 6 bicchieri da degustazione mod. Carrè
  • il volume “Cantine d’Italia 2023”
Testo alternativo

IDEA REGALO! Chi fosse interessato a regalare la partecipazione al corso di degustazione può contattare la sede Go Wine per ricevere il programma completo e definire le modalità di consegna della notifica di regalo.

Per informazioni e iscrizioni:

 

Associazione Go Wine – Ufficio Corsi – tel. 0173 364631 – fax 0173 361147

ufficio.corsi@gowinet.it – www.gowinet.it

Tutti pazzi per i Gofri a Sauze d’Oulx

L’antipasto è stato servito alla grandissima sabato 5 agosto per l’evento Jouvenceaux in Festa. Un ininterrotto fiume di buongustai si è deliziato con i Gofri di Jouvenceaux in versione dolce nella piazza della Cappella di Sant’Antonio. Gran lavoro per le Gofries che non hanno smesso di sfornare cialde croccanti dall’ora della merenda sino all’ora di cena. E questo era l’antipasto, perché venerdì 11 agosto torna nel centro storico di Sauze d’Oulx la tradizionale “Fete du Gofre” che dal pomeriggio e sino a notte sfornerà cialde croccanti da condirsi in versione dolce e salata a seconda dei gusti personali di ognuno. La Festa dei Gofri taglia quest’anno il traguardo della sua 16° edizione e si snoderà da piazza Assietta sino all’area dell’ex posta nei dehors dei locali che hanno, anche quest’anno aderito all’iniziativa. L’esercito di volontari pronti a sfornare i Gofri è pronto, l’impasto che segue ricette di famiglia che si perdono nella notte dei tempi è in preparazione, non resta che aspettare i buongustai.

Il fine settimana che porta a Ferragosto ha certamente come evento di punta la Festa dei Gofri, ma il corollario di iniziative spazia da cultura a sport.

Mercoledì 9 e giovedì 10 agosto ultimi appuntamenti con “Hockey in Line” a cura della Scuola Sci Sauze Project dalle ore 9 in piazza Assietta. Per avere maggiori informazioni ed iscriversi contattare la scuola sci al numero 0122 850654 oppure all’indirizzo info@sauzedoulxproject.it

Tanti appuntamenti questa settimana con la rassegna “I venerdì del CAI”, serate informative e culturali organizzate della sottosezione CAI di Sauze d’Oulx che si tengono presso il Bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti. Non solo di venerdì. Martedì 8 agosto Presentazione del romanzo psicosomatico di Cristina Dotto Viglino: “E il mio corpo rispose”. Giovedì 10 agosto è la volta di “Ski alp in Norvegia” a cura di Paolo Manenti. Sabato 12 agostoMontagne teatri di guerra” conferenza di Gian Paolo Rovetto. Domenica 13 agosto “Naturopatia Alpina, erbe e rimedi popolari per i disturbi di oggi” a cura di Loredana Matonti.

Tornando in ambito sportivo da sabato 12 agosto a sabato 19 agosto 2° edizione torneo Open Padel 14°edizione del memorial “Romano Tintinelli”, organizzato dal Centro Sportivo Pin Court. Per info ed iscrizioni rivolgersi al numero 3483493962.

Sabato 12 agosto torna la Tendata Project a 2000m a cura della Scuola Sci Sauze Project in località Sportinia dalle ore 16,30. Per avere maggiori informazioni contattare la scuola sci al numero 0122 850654 o all’indirizzo info@sauzedoulxproject.it e ovviamente domenica 13 agosto arriva anche dalle ore 10 il dopo tendata camminata PRJ sempre a cura della Scuola Sci Sauze Project.

Da sabato 12 agosto a martedì 15 agosto torna in piazzale Genevris lo “Street Food Festival” a cura dell’A.I.C.I. (associazione italiana cuochi itineranti). Tutti i giorni aperto a pranzo e a cena per gustare le loro delizie e il 13 e il 14 agosto serate con dj set di Gino Latino.

Sabato 12 agosto e domenica 13 agosto tornano anche nella centralissima piazza Assietta dalle ore 9 i “Percorsi creativi”, mercatino estivo di artigianato creativo, con la collaborazione di Arti e Sapori di Nord Ovest.

Ancora un appuntamento culturale domenica 13 agosto alle 17 presso la Sala Conferenze dell’Ufficio del Turismo di viale Genevris 7 incontro con l’autore: presentazione del libro “Come Eravamo – Gli anni della politica in Valle di Susa 1960 – 2004” di Tullio Monti.

Torino: aperta per ferie la gelateria più piccola del mondo

8,5 mq di gusto e dolcezza. Se passate a Torino ad agosto (e non solo), fate un salto nella nuova gelateria di Alberto Marchetti, una delle più piccole in tutta Italia. Una vera chicca, una bomboniera di bontà.

Si tratta della sesta gelateria del Maestro Gelatiere 3 Coni Gambero Rosso a Torino, della decima in Italia.

7 giorni su 7, dalle 12 alle 24, la gelateria di Alberto offre 16 gusti (10 creme, 3 gusti frutta e 3 granite) realizzati freschi ogni mattina proprio all’interno del laboratorio minimal allestito nella iconica torre di mattoni rossi di Corso Galileo Ferraris 290.

Alberto non è solo in questa nuova avventura perché la gelateria sorge accanto al nuovo M** BUN Aquatica.

M** BUN (che in piemontese vuol dire “solo buono”) è il primo slow fast food italiano fondato da Francesco Bianco, Paola Pellichero e Graziano Scaglia e inaugurato a Rivoli, in provincia di Torino, nel 2009. Una formula veloce che racconta di prodotti preparati al momento con materie prime fresche non congelate e provenienti da filiere controllate.

Un sodalizio, quello fra Alberto Marchetti e M** BUN  che dura da anni e che oggi porta i due torinesissimi brand a creare un vero e proprio polo del gusto, a due passi da Piazza D’Armi, dallo Stadio Olimpico e dal Pala Alpitour.

Come sempre l’impegno di Alberto è quello di offrire un gelato fresco, semplice e buono.

Fresco: il gelato di Alberto Marchetti viene lavorato e mantecato ogni giorno nel laboratorio a vista.

Semplice: solo quello che serve, niente di più. Le materie prime sono selezionate direttamente in giro per l’Italia e attingendo dai presidi Slow Food.

Buono: la bontà sta nello scegliere ingredienti di alta qualità e freschi che rievocano emozioni vere come quelle dell’infanzia.

www.albertomarchetti.it

Cotoletta e toma: due regine piemontesi conquistano la tavola

Tre sindaci delle valli lanciano la cotoletta ‘piemontese’ ideata  da Mino Giachino. Carne impanata e toma, la ricetta di Pragelato, Sauze e Ceres

Non solo “milanese”. Oggi tre sindaci delle valli alpine, vogliono mettere il marchio del Piemonte sulla bistecca impanata, lanciando una “nuova ricetta”, che si chiama “la piemontese”, spiega l’agenzia Ansa. Si tratta, secondo Mino Giachino (già sottosegretario ai Trasporti, politico di Fratelli d’Italia e uno dei fondatori del movimento Si Tav) di
“un nuovo piatto della cucina piemontese” da lui stesso ideato. “E’ una cotoletta di carne di razza piemontese, la migliore carne italiana – commenta Giachino – impanata e con formaggio
fuso di una delle valli piemontesi, accompagnata da un buon vino piemontese”.


“Oggi – annuncia Giachino – è in corso la degustazione con tre diverse tome di alpeggio dalla valle di Lanzo (Ceres) alla val di Susa (Sauze d’Oulx) e dalla val Chisone (Pragelato), alla presenza dei sindaci Davide Eboli, Marco Meneguzzi e Giorgio
Merlo che hanno portato la toma di alpeggio dei rispettivi paesi. Al ristorante Pollastrini di Torino presente anche il sindaco di Caselle, Giuseppe
Marsaglia Cagnola, che condivide molto l’iniziativa”.

“La cotoletta ‘la piemontese’ – conclude – è un piatto di alta qualità che valorizza le produzioni e i produttori locali dagli alpeggi ai produttori della carne. Da domani, scrive ancora l’Ansa,  il piatto sarà inserito nei menu di ristoranti e trattorie delle vallate alpine ma anche in città.


Mi ha fatto molto piacere che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, attualmente in vacanza, abbia apprezzato l’idea”.

La cena sotto le stelle di Eataly:  menu speciale di  chef Patrik Lisa per la  sera di San Lorenzo

Si sta avvicinando la serata del 10 agosto, una delle più romantiche e sognanti dell’anno e Eataly Lingotto ha pensato ad una cena speciale per godere di questa notte magica. L’Executive Chef Patrik Lisa firmerà un menu estivo a base di pesce, con ingredienti freschi e di stagione: si inizia con il calamaro bruciato e con i tacos con polpo e peperoncino, il signature dish di chef Lisa, per proseguire con la panzanella di gambero rosso di Mazara del Vallo e poi le tagliatelle fresche di seppia del Mediterraneo. E per concludere in dolcezza, ecco la pavlova con crema al limone e frutti rossi. In accompagnamento due calici di vino, per brindare assieme alla Notte delle Perseidi.

Location d’eccezione non poteva che essere la grande terrazza al primo piano di Eataly Lingotto: un ampio spazio nel verde perfetto per vivere una serata d’estate e, se si sarà fortunati, anche ammirare le stelle cadenti.

La cena ha un costo di 75 € a persona, comprensivo di vini, acqua e caffè. Fino al 3 agosto, è però proposta ad un prezzo speciale di 65 €.

È necessaria la prenotazione su www.torino.eataly.it

Menu

Calamaro bruciato, rucola e olive

Tacos con polpo, coriandolo e peperoncino

Panzanella, gambero rosso di Mazara del Vallo e burrata

Tagliatella di seppia del Mediterraneo, crema di zucchine trombetta e basilico

Pavlova, crema al limone e frutti rossi

In abbinamento

Un calice di Spumante brut Ribolla, Borgo Conventi

Un calice di Roero Arneis Pradalupo, Fontanafredda

Una “prima” da record per “LoST EU”

Grande successo per il Progetto, terminato nei giorni scorsi, al Festival “Collisioni” di Alba. Prossime destinazioni Trentino, Germania e Svezia

Alba (Cuneo)

E’ stato un esordio al di sopra di ogni più rosea aspettativa quello di “LoST EU – Looking for the Sustainability of Taste in Europe”, approdato nel luglio scorso per la sua prima tappa e con quattro appuntamenti alla 15^ edizione Festival “Collisioni” di Alba, in occasione di alcuni dei maggiori eventi musicali e teatrali in programma, come quelli che hanno visto sul palco di piazza Medford e nella nuova “Arena” del “Parco Tanaro”, artisti come Checco Zalone, Lazza, Sfera Ebbasta e gli Articolo 31. Sostenuto dall’“Unione Europea”, il Progetto, incentrato sul tema della “sostenibilità” e della “promozione” delle piccole denominazioni casearie, ha contato oltre 60mila presenze solo nei primi due week end, dal 7 al 20 luglio scorsi. Protagonisti nell’area hospitality del Festival sono stati gli otto formaggi che fanno parte del programma di promozione. Otto “Dop” di eccellenza che il pubblico ha potuto assaggiare, ascoltando le storie delle produzioni e dei territori grazie alla presenza dei  “Maestri assaggiatori ONAF”. Sono stati presentati e degustati il Murazzano, il  Roccaverano, l’Ossolano dalla Regione Piemonte, il Puzzone di Moena dal Trentino, lo Strachitunt dalla Lombardia, la Vastedda della Valle del Belice, il Pecorino Siciliano dalla Sicilia e, in ultimo, il Provolone del Monaco dalla Campania.

“Si è trattato indubbiamente di una bella occasione – dicono gli organizzatori – per promuovere e sensibilizzare il pubblico sul tema delle piccole produzioni, promuovendo denominazioni di grande eccellenza ma poco conosciute. Non solo. È stata anche occasione per parlare di sostenibilità e di tradizioni.

Soddisfatti i rappresentanti dei Consorzi. Dice, per tutti, Dora Tavernaro, in rappresentanza del “Consorzio del Puzzone di Moena DOP”: “Quelli appena trascorsi nelle Langhe, sono stati due giorni di lavoro intensi, fatti di  incontri, confronti, conoscenze, dialoghi e anche molte risate. Storie da scoprire, ascoltare  e raccontare. Quelle che stanno dentro e dietro a queste otto piccole grandi chicche  casearie, ma soprattutto quelle delle persone che attraverso la produzione di queste  eccellenze curano e valorizzano i territori, portando avanti tradizioni antiche attualizzate  ai giorni nostri, con passione, simpatia e professionalità. Da questo primo weekend  portiamo a casa un prezioso bagaglio: la voglia di fare bene insieme, forti di un team che  attraversa l’Italia da Nord a Sud dove il filo conduttore è la passione per le cose buone, ma  soprattutto i volti, gli sguardi e le mani di chi questi formaggi li fa, ogni giorno, non con  poca fatica, ma con una grande dedizione. Una vera e propria missione nel far conoscere  e portare sulle tavole qualcosa di eccellente, sempre diverso, vivo, forse talvolta anche  meravigliosamente imperfetto, poiché segno di quell’ artigianalità che da sempre  contraddistingue il made in Italy”. Parole cui s’aggiungono quelle di Natalino Giordano, presidente dell’ “Associazione Alte Terre”“La partecipazione a Collisioni ha rappresentato il calcio di inizio per un grande  progetto come LoST, un percorso triennale che è insieme una sfida inedita e una grande  opportunità per la promozione in Italia e in Europa delle piccole Dop dei formaggi di  qualità italiani,” commenta il Presidente dell’Associazione Alte Terre Natalino Giordano“La partecipazione a ‘Collisioni’ ha rappresentato il calcio di inizio per un grande  progetto come ‘LoST’, un percorso triennale che è insieme una sfida inedita e una grande  opportunità per la promozione in Italia e in Europa delle piccole Dop dei formaggi di  qualità italianiÈ stato un onore ospitare tanti consorzi rappresentativi dei formaggi Dop di  qualità italiani nel nostro Piemonte e metterli in contatto con eccellenze casearie nostrane e di  tradizione millenaria come il Murazzano, il Roccaverano e l’Ossolano Dop”.

Tanto entusiasmo, dunque, per l’esperienza vissuta all’interno del più grande “Festival Agrirock” d’Italia. Ma “LoST” non si ferma qui. Il percorso didattico e promozionale per la diffusione delle  piccole “Dop” dei formaggi di filiera corta italiana proseguirà a settembre in Trentino-Alto  Adige con l’appuntamento a Moena, patria del Puzzone Dop, e a seguire negli altri territori  di produzione dei formaggi associati al progetto. Nell’autunno, poi, “LoST” partirà per le sue  prime tappe all’estero, in Germania prima e in Svezia poi, per una serie di eventi dedicati sia ai professionisti che  ai consumers, “con l’ambizione di far conoscere e raccontare le eccellenze di questi otto  formaggi ‘Dop’ anche oltre i confini italiani e creare legami con un pubblico europeo più  vasto, con cui condividere gli stessi valori di qualità, eccellenza e sostenibilità”.

g.m.

Nelle foto (di Vincenzo Nicolello), alcune immagini dell’evento tenutosi ad Alba, a corollario del Festival “Collisioni”

Moncalieri Street Paulaner Beer & Food Truck

Quattro giorni di festa con sapori e musica da tutto il mondo! 

Moncalieri, 24/27 Agosto – Moncalieri si prepara ad ospitare uno degli appuntamenti imperdibili dell’estate: Moncalieri Street – Paulaner Beer & Food Truck. Dal 24 al 27 Agosto, la Piazza mercato, Foro Boario, diventerà la cornice perfetta per una festa straordinaria organizzata dall’associazione Sapori dal Mondo, che porta il meglio della ‘Street Culture’ nella splendida città di Moncalieri. 

L’evento, giunto alla ribalta in molte piazze d’Italia per oltre 20 anni, si arricchisce quest’anno con la collaborazione del marchio “Beer” più importante della Baviera, Paulaner, che garantirà la migliore birra per accompagnare i sapori di tutto il mondo. La tradizione della birra bavarese incontrerà la straordinaria enogastronomia di stampo Street proveniente da contesti culturali variegati e diversi, offrendo al pubblico un’esperienza di gusto unica e appagante. 

I migliori stand gastronomici, guidati da talentuosi chef, prepareranno i piatti sul momento e rigorosamente a mano, seguendo la tradizione del cibo da strada. Sarà un’occasione perfetta per tutti gli amanti del buon cibo, che potranno soddisfare il proprio palato in un’atmosfera di grande gioia e convivialità. 

Ma non è tutto: ogni sera, a partire dalle 20:00, il palco ospiterà concerti musicali live con party band e dj set, proponendo i suoni più in del momento per intrattenere il pubblico fino a tarda notte. Un mix esplosivo di sapori, suoni e divertimento che renderà Moncalieri Street – Paulaner Beer & Food Truck un evento imperdibile per grandi e piccini. 

Ecco il programma dei concerti live: 

24 agosto (giovedì) – Starlights ‘feel the music’: L’opening party sarà affidato agli Starlights, la party band più frizzante di Torino. Il loro vasto repertorio spazierà dagli anni ’70 ad oggi, con canzoni tutte da ballare che faranno perdere la testa al pubblico, rendendo impossibile stare fermi. 

25 agosto (venerdì) – Voyager la fabbrica del suono: il weekend poi partirà col turbo, il tributo a Gigi D’Agostino, l’artista piemontese dance più amato al mondo. Il dj set proporrà i suoi migliori pezzi, che hanno fatto il giro del pianeta, mixati saggiamente con influenze moderne, regalando al pubblico un’esperienza musicale indimenticabile. 

26 agosto (sabato) – Radio Paxi, Vasco Rossi tribute: La serata di sabato sarà all’insegna del rock italiano, con il concerto importante di Radio Paxi dedicato al rocker di Zocca che ha fatto innamorare 3 generazioni e continua a far sognare anche i più giovani: l’immenso Vasco Rossi. Un’esplosione di energia e passione per un tributo straordinario. 

27 agosto (domenica) – Cavalieri di Zara: L’ultima sera sarà dedicata alla nostalgia e alla spensieratezza dell’infanzia di tutti noi cresciuti negli anni ’70, ’80, ’90, 2000 e 2010. Il closing party sarà affidato ai Cavalieri di Zara, la band che tributa le migliori tracce dei cartoni animati che hanno accompagnato le nostre giornate di gioco e divertimento. 

L’ingresso a questa festa dei sensi sarà gratuito sia a pranzo che a cena, per permettere a tutti di partecipare e vivere questa incredibile esperienza culinaria e musicale. 

Ti aspettiamo a Moncalieri, in Piazza mercato, Foro Boario, dal 24 al 27 Agosto 2023, dalle 18:00 a mezzanotte inoltrata, per quattro giorni indimenticabili dedicati alla Street Culture, ai sapori di tutto il mondo e alla birra Paulaner. 

Per maggiori informazioni: 

Non mancare a Moncalieri Street – Paulaner Beer & Food Truck, l’appuntamento dell’estate che ti farà viaggiare attraverso i sapori e le sonorità di tutto il mondo! 

La pesca Bella di Borgo d’Ale è un nuovo Presidio Slow Food

 

Bella, ma delicata e fragile. Un frutto d’altri tempi, ma che oggi rivive grazie al coraggio e all’entusiasmo di un gruppo di produttori e che diventa, ora, Presidio Slow Food: parliamo della pesca Bella di Borgo d’Ale, località da poco più di duemila abitanti in provincia di Vercelli, in Piemonte. Terra votata alla frutticoltura e alla peschicoltura in particolare: ma non tutte le pesche sono uguali.

 

Dall’America al Piemonte con un carico di pesche

 

L’inizio della coltivazione della pesca, nella piana di Borgo d’Ale, risale all’inizio del Novecento, probabilmente per iniziativa di alcuni borgodalesi di rientro dall’America con sementi d’oltreoceano. Un tentativo che non ebbe particolare fortuna, ma che fu seguito pochi decenni dopo da altri esperimenti più professionali e con risultati maggiormente promettenti: così, nel 1930, erano già più di cento gli ettari di terra attorno al borgo impiantati a pescheti.

Per circa mezzo secolo, la storia di Borgo d’Ale è andata di pari passo con lo sviluppo della peschicoltura: tante le varietà coltivate. Tra queste una particolarmente profumata e aromatica: quella conosciuta come la Bella. Tondeggiante e di pezzatura medio-grande, ha la buccia con colore di fondo verde chiaro-biancastro e sovracolore rosso-rosato e polpa bianca con venature rossastre in prossimità del nocciolo. Quando, a metà degli anni ’70, a Borgo d’Ale si raccoglievano oltre 100 mila quintali di pesche, circa il 10% era costituito da questa varietà.

 

Un lungo lavoro di recupero

 

La peschicoltura, ancora oggi, a Borgo d’Ale riveste un ruolo importante nell’economia locale. Merito di un terreno di origine fluvio-glaciale, particolarmente drenante, e del caratteristico microclima dovuto alla vicinanza del lago di Viverone: un habitat senza dubbio favorevole al pesco. Ma negli ultimi tre o quattro decenni, la Bella è andata pressoché perduta, surclassata da varietà di pezzatura maggiore e più adatte al mercato, perché disponibili per un periodo più lungo (la varietà tutelata dal nuovo Presidio matura nel giro di due settimane appena, tra fine luglio e inizio agosto) e perché più durevoli e quindi facilmente commercializzabili.

Nel 2015 le piante ancora in vita erano soltanto una ventina, e tutte vecchie di almeno quarant’anni.

«Il recupero della varietà è cominciato nel 2016» ricorda Paolo Caldera, referente degli otto produttori, alcuni dei quali poco più che trentenni, che hanno già aderito al Presidio. «Dalle pochissime piante rimaste, presenti perlopiù nei frutteti di anziani contadini, abbiamo recuperato il materiale per dare avvio alla propagazione».

 

Della Bella, già inclusa nell’Arca del Gusto di Slow Food, oggi si è arrivati ad avere cinquecento piante.

«Il pesco non è come il riso, che in soli cinque o sei mesi arriva a produzione – aggiunge Gabriele Varalda, referente Slow Food del Presidio –. Occorrono tre anni per arrivare a produzione e nei primi tempi il raccolto era appena sufficiente per l’autoconsumo, così il 2022 è stato il primo vero anno di produzione».

 

In cucina, la tradizione

 

La pesca Bella di Borgo d’Ale è ottima mangiata fresca, da sola o in macedonia, magari con l’aggiunta di un goccio di Erbaluce di Caluso, ma le ricette tradizionali la propongono anche cotta al forno, ripiena di cacao e amaretti.

«Noi siamo sentimentalmente legati a questa varietà di pesca e la troviamo buonissima, ma anche il riscontro dei consumatori è stato ottimo. Riconoscono che vale la pena salvarla» prosegue Caldera.

Salvare la biodiversità, per Slow Food, significa coltivarla e mangiarla, e la stessa cosa vale anche per la Bella di Borgo d’Ale: «L’intenzione non è mai stata quella di mantenere due o tre piante per trasformarle in un reperto da museo, ma quella di riprendere la produzione e darle un futuro».

 

E ora?   

 

«È da una decina d’anni che siamo in ballo, sapevamo di dover avere una visione di lungo termine ed eravamo consapevoli che i risultati non sarebbero stati immediati: quel momento è arrivato e non sono i frutti di una moda» conclude Caldera.

L’intenzione, ora, è allargare il progetto anche dal punto di vista della trasformazione del prodotto in composte, confetture e succhi. L’area di produzione della pesca Bella di Borgo d’Ale comprende i comuni di Borgo d’Ale, Alice Castello, Cigliano e Moncrivello (Vercelli), Viverone (Biella), Cossano Canavese e Maglione (Torino).

 

Il Presidio Slow Food della pesca Bella di Borgo d’Ale è sostenuto da FedEx.