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Moncalieri,  Gran ritorno del Gusto Festival

Un mese dedicato alla cultura gastronomica

Il mese di ottobre , dal 5 al 27 ottobre, al PalaExpo, in piazza del Mercato a Moncalieri , sarà caratterizzato da quattro weekend per assaporare il meglio delle eccellenze locali, dalal trippa al bollito al gran fritto alla piemontese, ai migliori piatti di street food, fino alle novità proposte dal Pro Loco Days. Con Gusto Off i sapori del Festival coinvolgono i ristoranti della città.

Dopo il successo della prima edizione, si accendono i riflettori sulla cultura gastronomica di un territorio ricco di storia e di tradizioni radicate nel tempo. Come l’anno scorso con il Gusto Festival al Palaexpo i prodotti del territorio moncalierese non solo saliranno sul red carpet ideale allestito per i buongustai, ma incontreranno la tradizione culinaria del Piemonte, di cui fanno parte a pieno titolo.

Il 5 e 6 ottobre si partirà con la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, seguita da Ottobeer & Street Food Fest dall’11 al 13 ottobre, una tre giorni a base di street food e birre artigianali del territorio.

Il Festival ospiterà poi il 20 ottobre un altro piatto forte della tradizione, Sua Maestà il Bollito, a cui farà da prelibato antipasto il Fritto Misto Piemontese, previsto per sabato 19. A concludere questo trionfo di sapori sarà la Pro Loco Days il 27 e 28 ottobre. Venti Pro Loco saranno ai fornelli per riscoprire i sapori più genuini della tradizione piemontese. Grande novità di quest’anno il gusto Off filiera di Moncalieri, progetto curato dalla città di Moncalieri insieme a Confesercenti per andare alla scoperta delle eccellenze del territorio, attraverso le proposte dei ristoranti della città, come trippa, bollito, lardo, cavolfiore di Moncalieri, peperone di Carmagnola, che sono alcuni dei prodotti che si potranno trovare nei ristoranti della città aderenti all’iniziativa.

Anche quest’anno Gusto Festival inaugura il suo programma con l’omaggio a un prodotto tradizionale che affonda le sue radici nel lontano Medio Evo. Torna la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, organizzata dall’Associazione per la valorizzazione della Trippa ‘d Muncalè, frutto della visione che ebbero alla fine del Novecento Luca e Paolo Casto, padre e figlio, imprenditori illuminati in un periodo in cui non si parlava ancora di turismo enogastronomico come chiave di sviluppo del territorio.

La Fiera, il cui legame con le origini è mantenuto vivo dalla vedova Ernestina Casto, si svolge sabato 5 ottobre dalle 11 alle 00.30 e domenica 6 ottobre dalle 10 alle 21. Nello stand della sua azienda produttrice la Trippa moncalierese verrà cotta nel Pentolo, un sistema di cottura dalla forma dondolante, mentre il salame di Trippa di Moncalieri farà sfoggio nella sua unicità. Il fiorentino Indro Neri, alle 17.30, tornerà al Palaexpo per presentare il suo volume “Trippa insolita. Ricette, luoghi usi inconsueti della Trippa nel mondo “. Nella seconda giornata della kermesse, le maestranze della storica azienda della Tripa ‘d Moncalieri inizieranno all’alba la cottura del prelibato quinto quarto, cotto alla Savoiarda nel famoso pentolone da 25 quintali. Per dare il via alla distribuzione dei piatti bisognerà attendere la tipica cerimonia dell’assaggio da parte della Confraternita de la Tripa, che ne decreterà il punto giusto di cottura, non prima delle 13.

Durante il Gusto Festival ritornerà Octobeer & Street Food Fest, la tre giorni ideata dalla Torino Wine Week e dedicata alla grande tradizione del cibo di strada e alla birra di alta qualità che si terrà venerdì 1 dalle ore 18, sabato 12 dalle ore 11 e domenica 13 sempre dalle ore 11. Non sarà soltanto l’occasione per conoscere birrifici, ma tanta musica, con spettacoli live e dj set, giocolieria di strada, mercatini e attività laboratoriali. Da Nanni Sapori Romaneschi all’hamburgheria piemontese La Madda 2.0, dai tortelli di Corezzo alle specialità di Stragood, dalla pizza di Tellia, premiata dal Gambero Rosso, a realtà internazionali come Authentic Thai Street Food, per tornare nel territorio di Moncalieri con i Taglieri di Egregio e il Gelato Silvano, maestro del gusto Slow Food.

La musica si differenzierà tra venerdì sabato e domenica, con venerdì i balli e le sonorità del Sud Italia, il sabato all’insegna del rock e la domenica un omaggio alla tradizione popolare piemontese.

Il 19 e 20 ottobre Gusto Festival ospiterà due capisaldi della tradizione piemontese, il gran fritto misto alla piemontese con una cena alle 20 a cura della Taverna di Frà Fiusch con lo chef Ugo Fontanone, e sua Maestà il Bollito.

Per la cena dal costo di 35 euro a persona è obbligatoria la prenotazione telefonando ai numeri 0116407428- 3349431539.

L’ultimo week end del Gusto Festival rappresenterà un viaggio alla scoperta dei sapori e delle eccellenze enogastronomiche di Torino e il Piemonte, in collaborazione con venti Pro Loco del Piemonte. L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Moncalieri.

 

Mara Martellotta

Street food e non solo al Beer Festival di Carmagnola

 Beer Festival di Carmagnola, un evento che promette di animare il Foro Boario di Piazza Italia, dal 3 al 6 ottobre
Street Food e Birra artigianale di ogni tipo vi aspettano per quattro giorni di indimenticabile divertimento per tutte le età! Sarà, infatti, allestito, il Mini Park che promette una ricca accoglienza ai piccoli ospiti del festival. Il tutto sarà condito da una ricca offerta musicale che prevede ospiti d’eccezione pronti a regalarvi emozioni uniche. Ecco il nostro programma musicale:
– 3 ottobre: Road Runner per una serata all’insegna del country e del rock;
– 4 ottobre: Vascollection con un omaggio al grande Vasco Rossi;
– 5 ottobre: Leo Dag e i celebri brani di Gigi Dag;
– 6 ottobre: Starlights con il meglio della musica dagli anni ’70 ad oggi.
Vi aspettiamo dal 3 al 6 ottobre per un evento unico nel suo genere!
Allego comunicato stampa e locandina dell’evento.
Per ulteriori informazioni ed aggiornamenti:
Tel: 3519719096
Facebook: saporidalmondo

Instagram: saporidalmondofficial

Grazie per l’attenzione!

Il cibo in primo piano con “Play with food”

 

Si è inaugurata sabato 28 settembre fino al 6 ottobre prossimo la tredicesima edizione di “Play with food”, la scena del cibo, primo ed unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, sotto la direzione artistica di Davide Barbato e promosso dell’Associazione Cuochilab. Al centro del Festival l’universo del cibo, ma visto attraverso gli occhi del teatro. Oltre a proiezioni e spettacoli teatrali dedicati al cibo e alla convivialità, sarà possibile scoprire le eccellenze gastronomiche del territorio. In programma, durante i nove giorni, 63 appuntamenti dislocati in tutta la città, con due prime assolute e due prime regionali, con artisti affermati e compagnie emergenti del panorama italiano. Sarà possibile conoscere appartamentiprivatoi, piccoli spazi di produzione culturale, ex cimiteri, ex fabbriche che diventeranno palcoscenici teatrali.

Il programma coinvolge diversi quartieri cittadini, Santa Rita, San Salvario, San Donato, Pozzo Strada, Centro, Aurora Porta Palazzo, Madonna di Campagna.

Il primo spettacolo è stato il 28 settembre alle 20, con Valerio Aprea che leggeva Gola e altri pezzi brevi alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, in corso Galileo Ferraris 266/C.

Da domenica 29 settembre a sabato 5 ottobre ogni 30 minuti dalle 19 alle 21.30 sarà presente una minicena alla Falegnameria in via San Donato 45. Mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre alle 20 la Saga Salsa alle Fonderie Ozanam, in via Foligno 14.da Mercoledì 2 a sabato 5 ottobre alle 20.30 e sabato 5 e domenica 6 ottobre alle 12.30 è in programma “Noi siamo un minestrone” con Zerogrammi a Casa Luft, in via Monginevro 262 int.8.

Sarà coinvolto anche Fiorfood in galleria San Federico 26 venerdì 4 ottobre alle ore 20 e sabato 5 ottobre alle ore 20, con “I danni del pomodoro” nella zona del teatro di San Pietro in Vincoli.

chiedi@playwithfood.it

 

Mara Martellotta

La crostata alla crema di limoni, che golosità!

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Perfetta. Una crostata fresca, fragrante,  dal profumo intenso di limoni, dal sapore delicato piacevolmente aspro, unico, inconfondibile. Un dolce senza tempo, perfetto in ogni occasione.
 ***
Ingredienti
 
Per la frolla:
200gr. di farina 00
30gr. di fecola di patate
100 di burro
80gr. di zucchero
2 tuorli
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
 
Per la farcia:
300gr. di latte intero
200gr. di panna liquida
4 tuorli
120 di zucchero
40gr. di amido di mais
1 grosso limone biologico
1 mela rossa
***
 
Preparare la frolla impastando velocemente nel mixer tutti gli ingredienti, fare una palla, avvolgerla con la pellicola e riporla in frigo per almeno 30 minuti. Preparare la crema al limone, mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere poco alla volta l’amido di mais. Scaldare il latte con la panna liquida, unire alla crema di uova e lasciar cuocere per cinque minuti, unire la scorza del limone grattugiata e, sempre mescolando, poco alla volta, il succo del limone. Stendere la frolla in uno stampo per crostata foderato con carta forno, bucherellare il fondo, versare la crema di limoni e livellare. Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 50 minuti. Lasciar raffreddare e prima di servire decorare con fettine di mela sottilissime arrotolate a rosellina.
 
Una felice Pasqua a tutti i lettori.

Paperita Patty

Viaggio Reale. Degustazioni e Masterclass con la Strada dei Vini di Torino

Lunedì 23 settembre 2024, i vini della Strada Reale dei Vini Torinesi sono stati protagonisti di un evento di degustazione alla scoperta dei tesori enologici della Strada.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Strada Reale dei Vini Torinesi, il Consorzio dei Vini del Piemonte e AIS Piemonte, con il patrocinio dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, si è tenuta presso la sede di AIS Piemonte, via Modena 23 a Torino, dalle ore 10.30 alle ore 19.00 con degustazioni di vini presso i banchi d’assaggio dei produttori e tre diverse masterclass durante l’arco della giornata.
L’evento ha rappresentato un’occasione esclusiva per scoprire e apprezzare le eccellenze vitivinicole della Strada Reale dei Vini Torinesi, i suoi prestigiosi vini e i suggestivi territori attraversati dalla Strada e si colloca all’interno degli eventi di avvicinamento del futuro Salone del Vino di Torino 2025.
Presso la “Sala Barolo” Ais Piemonte si è ascoltato le testimonianze dei produttori e dei professionisti AIS degustando i rinomati vini della Strada Reale e della provincia di Torino presso i banchi d’assaggio.
Presso la “Sala Barbaresco”, si sono tenute tre Masterclass con focus sui vini prodotti nel territorio del torinese:
• Ore 11.00 masterclass sui vini bianchi del territorio
• Ore 15.00 masterclass sui vini rossi del territorio
• Ore 17.30 masterclass su vini spumanti del territorio
Queste sessioni saranno condotte da produttori e relatori AIS, che offriranno un’esperienza approfondita e formativa sui vini locali.

Ecco i vini della Masterclass vini rossi:

Freisa di Chieri Sup. Doc – Vigna Villa della Regina 2018
Balbiano
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Vigna Villa delle Regina città di Torino.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vinificazione: breve maturazione in legno seguita da cemento e successivo
affinamento in bottiglia.

Piemonte Freisa Doc – Finibus Terrae 2018
Terre dei Santi
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Blend di uve provenienti nord-ovest Astigiano e Chierese.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vendemmia manuale.
Vinificazione: Pigiatura soffice e lunga macerazione a 26°
Maturazione prima in legni medio piccoli, poi botte grande.

Canavese Nebbiolo Doc – Maura Nen 2021
Luca Leggero
Vitigno: Nebbiolo (Picotener) 100%.
Terreno: glaciale morenico
(sabbioso con ampio scheletro).
Colline di Villareggia (To).
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Affinamento: 10 mesi in botti di rovere d’Austria da 25 hl e 50 hl e in anfora da 7,5 hl – minimo 12 mesi in bottiglia.

Albugnano Doc – Jubè 2021.
Stefano Rossotto
Vitigno: Nebbiolo 100%.
Terreno: Marne sabbiose calcaree.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vinificazione: diraspatura e pigiatura soffice lunga fermentazione con macerazione intensa,
Affinam : 9 mesi in legno 6 mesi in bottiglia min.

Pinerolese Rosso Doc La Madre 2020
Beltramo
Vitigno: Nebbiolo 100%.
Terreno: argilloso-ghiaioso-sabbioso
resa per ettaro: 60 q.li.
Vinificazione: Fermentazione e macerazione in tini di acciaio per 10 gg. a temperatura controllata 28° – 30° C.
Affinamento : 12 mesi in tonneaux.
Imbottigliamento senza filtrazione.

Pinerolese Barbera Doc – La Bifa d Bosch 2021.
Cantina Dellerba
Vitigno: Barbera 100%.
Terreno: sabbioso co alta mineralità, esposizione sud-ovest,
550 metri s.l.m. .
Allevamento: Guyot.
Vinificazione: delicata pigio-diraspatura con successiva fermentazione e macerazione sulle bucce a temperatura controllata (30°C). Vengono eseguiti 2 volte al giorno dei rimontaggi per favorire l’estrazione dei colori e dei suoi aromi. Affinamento in acciaio fino all’imbottigliamento

Vino Rosso “Le Mute” – 2021 –
Agriforest – G. Bosio
Vitigni: Becuét 60% – Avanà 40%.
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa, substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Allevamento: a guyot, vigneto a 540 metri s.l.m., produttività 40 q.li/ha.
Vinificazione: Pressatura soffice, 12 gg sulle bucce, stabilizzazione tartarica a freddo, 6 mesi in acciaio, 4 mesi in bottiglia.

Valsusa Doc Becuet – Malliolo 2021
Martina
Vitigni: Becuét 100%
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa
Allevamento: a guyot.
Vinificazione: Pigiodiraspatura, macerazione lunga con rimontaggi.
Affinamento: 12/15 mesi in botti di rovere, a seguire 8/9 mesi bottiglia.

Pinerolese Doc Ramie – Arcansiel 2020
Giro di Vite
Vitigni: Avanà, avarengo, becuet e chatus, barbera, …
Terreno: Sciolto con alta % di scheletro.
Allevamento: a terrazzamento, vigne basse ad alberello.
Vendemmia: manuale con supporto di monorotaia.
Vinificazione: Fermentazione e maturazione in acciaio

Collina Torinese Doc Cari 2023.
Terre dei Santi
Vitigno: Cari o Pelaverga di Pagno.
Terreno: sabbioso a medio impasto.
Allevamento a Guyot, 4000 ceppi/h a 420 mt
Vinificazione: breve macerazione, pressatura, e avvio del mosto a lenta fermentazione con presa di spuma a temperatura controllata.

Ecco i vini della Masterclass su vini spumanti del territorio :

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – San Giorgio 2020 –
Cieck
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: morenico, sciolto, ricchi di scheletro.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 30 anni, 2500 ceppi/h, esposto a sud/est a 320 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: fermentazione del vino base in acciaio, permanenza sui lieviti di 30 mesi, rémuage manuale e altri 6 mesi in bottiglia.
Dosaggio: Brut

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Incanto 2019
Crosio
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: Morenico, ricco di detriti ghiaiosi e sabbia.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 50 anni, 1500 ceppi/h, esposto a sud/est, a 300/350 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio e affinamento sur lies per 9 mesi. Rifermentazione in bottiglia per affinamento sui
lieviti per 40 mesi.
Dosaggio: Pas dosé

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Sessanta 2015 –
Tenuta Roletto
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: morenico.
Allevamento: A pergola, 1200/1300 ceppi/h, a 370 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: permanenza del vino base per 5 mesi in acciaio, Rifermentazione sui lieviti in bottiglia di 60 mesi.
Dosaggio: Brut

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Cuvée tradizione 1968 – 2018. Brut
Orsolani
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: Morenico, franco sabbioso, posto tra i 300/350 mt. s.l.m.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 50 anni, 2500 ceppi/h,
esposto a sud/est.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata parte in legno e parte in acciaio
Affinamento sui lieviti per 60 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut – Cin Cin Nato – 2019
Agriforest – G. Bosio
Vitigno: Baratuciat 100%.
Terreno: Morenico glaciale della bassa Val di Susa, substrato sabbioso-
ghiaioso con rari starti di limo e argilla.
Allevamento: pergola piemontese e spalliera.
Vendemmia: manuale.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione sui lieviti in bottiglia per 48 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut – Eli 84 mesi – 2014
L’Autin
Vitigni: Chardonnay 40%, Pinot Nero 50% e 10% altre uve autoctone.
Terreno: a origine alluvionale e morenica. Il suolo sciolto e ghiaioso.
Vendemmia: manuale a fine agosto/inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione sui lieviti in bottiglia all’interno delle miniere di talco, ad 1 km di profondità, nelle gallerie dove la temperatura è costante a 10 gradi e l’umidità è al 90%. Permanenza sui lieviti 84 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut Rosé – Marchesina 2020
Stefano Rossotto
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Calcareo-limoso.
Allevamento: A guyot, vigneto di circa 12 anni, 4000 ceppi/h, esposto a sud/ovest, a 400 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a fine agosto/inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione in bottiglia per affinamento sui lieviti per 36 mesi.

Ecco i vini che mi sono piaciuti ai banchi di assaggio :

Agriforest – G. Bosio
Passito – 2021
Vitigni: Baratuciat
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa, substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Allevamento: a guyot, vigneto a 540 metri s.l.m., produttività 40 q.li/ha.
Vinificazione: Pressatura soffice, 50/60 gg sulle graticci, stabilizzazione tartarica a 18 gradi

ROBERTO CROSIO
PRIMAVITE
ERBALUCE di Caluso 2022
Terreno: Morenico del ghiacciaio Valsusa, 15% sabbia ,substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Vigneti di 25/35 anni ; 8 gg sulle bucce a grappolo intero
Tappo a vite
Naso : sentori TDN
Bocca: sapido e dritto , pulito e ben amalgamato

GIRO DI VITE
ARCANSIEL
PINEROLESE RAMiE 2020
Vigneti: Pomaretto
Esposizione: sud
terreno: terreno sciolto con alta percentuale di scheletro. Ph terreno attorno a 5
Vitigni bacca nera: Avanà, Chatus, Becuet, Barbera, Doux d’Henry,dolcetto, Lambrusca Vittona, Bonarda, Bonardina, Neretta Cuneese, Gamay, Plassa e Montanera di Perosa.
Vitigni bacca bianca: Malvasia moscata, Liseiret, Blanchet, Moscato bianco
questi vigneti sono delle vere e proprie collezioni di vitigni.
Naso: bellissima eleganza e complessità
Bocca : stessa eleganza e lunghezza del finale

Un ringraziamento al sempre prezioso e professionale servizio dei Sommeiller incontrati nel corso della giornata.

Alla prossima

LUCA GANDIN

Le Verità sul vino, Falseum

 

Castello di Verrone ( Bi )

Falseum ha ospitato l’evento “Le Verità sul Vino” sabato 21 settembre dalle 15 alle 20,30 e domenica 22 settembre dalle 11 alle 19,30 trasformando le sue sale in un percorso di “degustazione culturale”.
L’evento, giunto alla 5a edizione, è organizzato dall’associazione Turismo in Langa, in partnership con la cooperativa Itur che gestisce la realtà museale con il Comune di Verrone, grazie al contributo della Fondazione CrB.
“Di vino si può parlare e scrivere tantissimo, ma nulla si avvicina all’esperienza di una degustazione” dice il neo sindaco di Verrone Gian Luca Bazzan.

I visitatori, muniti di calice personale da degustazione assegnato all’ingresso, hanno potuto accedere alle varie stanze tematiche del museo che hanno ospitato una postazione presidiata dai produttori dei vini più apprezzati del Piemonte e hanno potuto degustare le etichette , spesso associate a leggende metropolitane, luoghi comuni o curiose credenze popolari. Compito della locandina dell’evento
di Falseum è stato fare chiarezza su tali credenze, grazie alla presenza di sommelier o narratori del vino appositamente formati.

Ecco Le cantine ospiti dell’edizione 2024
di “Le Verità del Vino” :

• Azienda vitivinicola Eusebio di Stroppiana Marilena Lusent – orange wine a base erbaluce;
• Azienda agraria Fiorini – Bartis Colli Pesaresi DOC Rosso 2021;
• Microliquorificio La Culma con Bitter;
• Azienda Agricola Pozzo con Erbaluce di Caluso docg 2023;
• Azienda Agricola Stefano Vampari con Bramaterra doc 2018;
• Azienda Agricola Nazzari Franc con Essenza;
• Azienda Agricola Guido Vada con Barbera d’Asti docg Tanguera.
Previsti anche incontri DiVini con due postazioni ,in cui sono stati serviti
un Derthona Timorasso Colli Tortonesi doc e
un Monreale Barbera Colli Tortonesi doc.

Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:

GUIDO VADA
Tanguera 2021 Coazzolo
15gg sulle bucce, vigne di 20 e 30 anni
Vinificazione in cemento
Naso: ciliegia, amarena
Bocca: frutta fresca, finale mandorlato, bella beva

VIGNETI MOGNI – MONLEALE
PÈDER 2021
COLLI TORTONESI
BARBERA
Vigne di circa vent’anni, vinificato in acciaio
Naso: complesso e antico
Bocca: complesso amarena, spalla acida oscura

AZ .VITIVINICOLA EUSEBIO
DI STROPPIANA MARILENA
SALUSSOLA ( BI)
RISENT 2020
vino rosso
Terreno serra Morenica , vigne di 60 /70 anni
Affinamento 12 mesi in Barrique usate
Bocca: rustico, mentolato, ribes di sottobosco
Bocca: mentolato complesso e pieno,
finale long time

POZZO
Reiri
Erbalucedi Caluso 2023
Macerazione freddo a circa 4°, solo due giorni in acciaio, vigne di cinquant’anni in anfiteatro Morenico vicino al lago di Viverone
Naso: preciso ed elegante
Bocca: pulito, preciso, fresco ed immediato

POZZO
L’ ARBAT
ERBALUCE DI CALUSO
PASSITO RISERVA 2018

Dopo un’accurata selezione di grappoli che vengono lasciati almeno cinque mesi in cassette di legno, il vino viene invecchiato per almeno cinque anni in piccole botti.
Naso: pulito, fantasticamente, complesso, sentori di frutta matura Bianca
Bocca: complesso ed eleganti sentori di terziario e di sottobosco

FIORINI
COLLI PESARESI
SANGIOVESE 2021
SIRIO
Versante sud-est, 300 mt , vigne di otto anni,
Vinificato in acciaio , 85% sangiovese 15% merlot
Naso: frutta, ciliegia ,bel equilibrio, lineare, sottile cioccolato e cuoio
Bocca: armonico, equilibrato, bella beva con finale di buona godibilità e un elegante cioccolato e cuoio

FRANCO NAZZARI
GRIGNOLINO DEL MONFERRATO CASALESE 2023

Terreno bianco calcareo a scaglie e componente acida
Vigne 30% di trent’anni, 70% di 60
400 m, quattro giorni sulle bucce, 30% di mantenimento del Grigno,
Vinificato in acciaio
Naso: preciso, elastico Rosa canina, fiori freschi
Bocca: equilibrio, eleganza, buona beva e consistenza in bocca

In questa edizione Domenica 22 settembre ho avuto il piacere e l’onore di condurre un salottino molto seguito dal titolo :
” Il vino analcolico non può essere considerato vino, sarà vero? ”

Il vino dealcolato è un tipo di vino privato della componente alcolica. È un’alternativa sempre più apprezzata per chi non vuole rinunciare al gusto del vino senza gli eventuali effetti collaterali associati all’alcol. Nonostante susciti
ancora qualche perplessità nei contesti enogastronomici tradizionali del nostro Paese, infatti, è perfetto per astemi, sportivi e per chi, per motivi religiosi o di salute, deve o preferisce limitare il consumo di alcol.
Quindi si definisce:
– vino dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico effettivo del
prodotto non è superiore a 0,5 % vol.
– vino parzialmente dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico
effettivo del prodotto è superiore a 0,5 % vol. ed è inferiore al 9%.

Se il grado alcolico è dello 0% si parla di bevande analcoliche prodotte con mosto d’uva.
Questi prodotti sono ideali anche per chi segue un’alimentazione vegana perché non contengono nessun prodotto di origine animale come colla di pesce o proteine del latte, spesso inseriti nella produzione del vino tradizionale.

Come si produce il vino analcolico?
Dealcolizzazione: partendo da un vino alcolico
In questa tipologia rientrano due processi principali:
– Distillazione sottovuoto.
Il vino viene sottoposto a una depressione, in modo da far evaporare l’alcol. Questo è il metodo meno costoso, tuttavia, comporta il
rischio di perdere molte delle caratteristiche aromatiche distintive del vino .
– Osmosi inversa.
Il vino passa attraverso membrane a pressioni molto elevate per separare l’etanolo (con l’acqua e altre molecole) dal vino. Le sostanze aromatiche vengono successivamente reintegrate al vino dealcolato in un secondo momento, calibrando zuccheri e acidità per mantenere l’equilibrio e il profilo aromatico desiderato.

Direttamente dall’uva
Le uve bianche intere vengono introdotte nella pressa pneumatica ed il mosto che si ottiene dalla loro spremitura soffice, dopo un primo travaso, viene collocato nei serbatoi a temperatura controllata dove rimane fino al suo utilizzo per la produzione della bevanda
Nel caso di varietà frizzanti, il mosto si trasferisce quindi all’interno dell’autoclave dove si combina con l’anidride carbonica per creare l’effervescenza .

Che sapore ha il vino analcolico?
Sicuramente più delicato al gusto, il vino analcolico si presenta visivamente
difficilmente distinguibile dalla sua versione classica. Nelle versioni frizzanti, i
vini analcolici non fanno mancare le bollicine, aggiungendo un tocco di vivacità al palato. Il loro retrogusto fruttato può presentare note di mela, pesca e fiori di sambuco, donando una sensazione fresca e piacevole al palato. Queste
caratteristiche lo rendono una scelta apprezzata sia da chi desideravun’alternativa senza alcol, sia da chi semplicemente ricerca un’esperienza
gustativa leggera e raffinata.

Ecco alcuni riferimenti legislativi:

Regolamento UE/1308/2013 su OCM Unica prodotti agricoli (come modificato per effetto PAC 2023/2027):
Allegato VII, consente di realizzare in versione dealcolata (0%) / parzialmente dealcolata le seguenti tipologie:
“vino”,
“vino spumante”,
“vino spumante di qualità”,
“vino spumante di qualità del tipo aromatico”,
“vino spumante gassificato”,
“vino frizzante”,
“vino frizzante gassificato”
Dealcolazione deve avvenire dopo che il prodotto abbia raggiunto pienamente le rispettive caratteristiche previste dalla propria tirpologia di prodotto.
Vini DOP / IGP possono essere prodotti in versione dealcolata / parzialmente dealcolata solo se il rispettivo disciplinare lo consente
Se inferiore a 10%, va indicato in etichetta il termine di conservazione .

Allegato VIII indica le tecniche di cantina utilizzabili per produrre in versione dealcolata (0%) / parzialmente
⁃ parziale evaporazione sotto vuoto;
⁃ tecniche a membrana;
⁃ distillazione.
L’eliminazione dell’etanolo nel prodotto vitivinicolo non deve essere effettuata in combinazione con un aumento del tenore di zuccheri (= arricchimento) nel mosto di uve.
Inoltre …

Tagli:
⁃ NON ammesso il taglio tra vino “normale” e vino dealcolato / parzialmente delacolato (sì vendibile, ma come bevanda)
⁃ Ammesso invece il taglio tra due delcolati / parzialmente delacolati (etichettabile come vino dealcolato / parzialmente delacolato)
Spumante
⁃ (anidride carbonica prodotta naturalmente) → può essere realizzato in versione solo parzialmente dealcolata, ultilizzando come base un vino dealcolato / parzialmente delacolato
⁃ (gassato artificialmente) → può essere realizzato in versione dealcolata e parzialmente dealcolata, utilizzando come
base un vino dealcolato / parzialmente dealcolato

Alcune considerazioni:
Se viene rispettata la disciplina europea
Stati membri POSSONO i vini delacolati /parzialmente dealcolati prodotti negli altri
essere legittimamente commercializzati in Italia (da subito!!)
Invece Disciplina italiana sul vino e sulle accise
pone ostacoli ai produttori italiani
⁃ norme italiane ( Testo Unico del vino 2016 )
⁃ prassi amministrative italiane (operaz di dealcolizzazione)
unicamente a discapito dei produttori italiani .

CONCLUSIONE:
Il vino dealcolizzato sarebbe un’ottima soluzione per sistemare il grande invenduto che il settore vitivinicolo ha in alcuni settori.
In questo momento il Moscato è uno dei vitigni più prodotti dealcolizzato , ma la Barbera e altri vitigni a bacca rossa come il Sangiovese ,il Montepulciano e il Primitivo potrebbero essere una valida alternativa.

Alla prossima

LUCA GANDIN

Montiglio Monferrato, torna la ‘Fiera Nazionale del Tartufo’

Il 6 e il 13 ottobre la quinta edizione con treno storico e grandi ospiti nazionali tra cui il cantautore Danilo

Amerio e la conduttrice tv Syusy Blady.

Al via per due domeniche consecutive, il 6 e il 13 ottobre, la Quinta Edizione della ‘Fiera Nazionale del Tartufo’ di Montiglio Monferrato (AT), la prima ad aprire la stagione del tartufo bianco in Piemonte.

Un evento che richiama ogni anno oltre 15mila visitatori da Italia ed estero, con un ricco e attrattivo programma di sicuro richiamo per il territorio montigliese. Con le sue 14 frazioni nate dall’unione nel 1998 – primo esempio di fusione tra municipalità in Piemonte – di tre comuni con Colcavagno e Scandeluzza, costituisce uno dei migliori esempi nazionali di ‘paese diffuso’ con anche uno specchio d’acqua, il Lago di Codana, sulle cui rive si esibirono nel Dopoguerra tutti i grandi della musica italiana, Mina inclusa.

Esprime soddisfazione Dimitri Tasso, commentando gli oltre 100 espositori di ogni genere, oltre al tartufo, che ogni anno riconfermano fiducia e fedeltà a Montiglio Monferrato, creando aggregazione e partecipazione crescenti: “Un grande risultato la crescita della Fiera negli ultimi anni, nonostante lo stoppandemico. I numeri sono incoraggianti, e confortano il lavoro di squadra compiuto sin qui. Anche quest’anno un’edizione ricca di novità e nomi noti, con il cantautore Danilo Amerio, la conduttrice televisiva e scrittrice Syusy Blady e i giornalisti di fama nazionale Paolo Massobrio, Cinzia Montagna e Maurizio Scandurra. Siamo altresì lieti di proseguire con impegno e vigore sempre maggiori nel cammino sin qui intrapreso anche con ‘Fondazione FS’ per la valorizzazione dei nostri colli monferrini con i treni storici. Ringrazio sentitamente il Direttore Generale dell’Ente, l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa, per il sodalizio e l’energia profusa a piene mani per l’ottima riuscita del progetto, che quest’anno abbraccia felicemente anche il Biellese, da cui provengono annualmente numerosi visitatori. E, con lui, l’Associazione ‘Feralp Team’ di Bussoleno per la fattivacollaborazione”.

Le ‘Littorine del Tartufo’, due esemplari della mitica serie ‘ALN668’ tornano infatti eccezionalmente in scena domenica 6 ottobre per un viaggio andata e ritorno sulla tratta Torino-Asti-Montiglio Monferrato.

Il 13, invece, seconda domenica di Fiera, invece, il percorso prevederà le fermate Biella-Santhià-Chivasso-Cavagnolo-Montiglio Monferrato. Prenotazioni e acquisto biglietti sul sito www.railbook.it, con la possibilità di ricomprendere anche il pranzo presso la Pro Loco.

L’iniziativa fa parte del ‘Progetto LocoMonferrato’ finanziato dal Ministero del Turismo. Particolare attenzione allo sviluppo del rapporto fra giovani e storia dei trasporti su rotaia verrà data grazie anche a ‘LocoLab’, opportunità condivisa e promossa da Archivio di Stato, Co.mi.s, Legambiente, Atam, Comuni di Cavagnolo e Brusasco, Istituti Comprensivi I.C.1 As2, I.C. Brusasco, I.C. Castelnuovo D.B., Cocconato e Montiglio Monferrato per proporre workshop interattivi tematici ai giovanissimi allievi delle scuole di Asti e Brusasco (TO) dislocati per l’occasione sul territorio comunale: ove, all’interno della vecchia stazione ferroviaria, sarà possibile visitare un plastico di fermodellismo davvero unico nel suo genere.

Sul versante generalista, invece, torna l’appuntamento con Paolo Massobrio e Cinzia Montagna, autori e protagonisti di un vivace e frizzante talk-show dinamico aperto al pubblico, domenica 6 ottobre dalle

10.30, intitolato “Se il tartufo è local… fino a quando? Riflessione sui cambiamenti climatici”.

Domenica 13 ottobre, invece, Cinzia Montagna dialogherà con Syusy Blady, storica conduttrice televisiva, scrittrice e cabarettista per un viaggio a ritroso nei migliori anni del piccolo schermo. Il tema

avvincente sarà: Top Truffle e Tap Model: il tartufo incontra Syusy Blady”.

Alle 15.30, invece, al ‘PalaTartufo’ al coperto allestito vicino le scuole del paese, andrà in scena ‘C’era

una volta la canzone italiana’, talk-show narrativo-musicale con protagonista il cantautore Danilo Amerio: autore di evergreen per Anna Oxa, Mia Martini, Umberto Tozzi, Raf, Giorgio Faletti e moltissimi altri, scoperto da Pippo Baudo e ben 4 volte in gara al Festival di Sanremo dal 1992 al ’95, recentemente tra i grandi protagonisti nel Team Gigi D’Alessio a ‘The Voice Senior 2024’ su Raiuno.

Con lui, a raccontare raccontandosi, anche Maurizio Scandurra, il giornalista radiotelevisivo cattolico già opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ (il celebre programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo) nonché insignito della Cittadinanza Onoraria di Montiglio Monferrato nel 2019 per le sue opere di benemerenza.

Spazio anche allo sport affascinante e spettacolare. Domenica 6 ottobre, dopo la 17° gara di podistica del tartufo mattutina, sarà la volta del lancio dei paracadutisti direttamente al centro dell’area fieristica con il celebre ‘Bandierone’ raffigurante in dimensione 6×4 metri l’effigie del Comune. Un evento attesissimo, preludio al grande raduno interregionale dei paracadutisti stessi che vedrà quale cornice e teatro proprio il

Comune di Montiglio il prossimo dicembre.

Chiosa infine Dimitri Tasso: “Il circuito delle 5 Fiere del Tartufo del Basso Monferrato, alias Montiglio

Monferrato, , Moncalvo, Montechiaro d’Asti, San Damiano D’Astie Murisengo dimostra unità e lungimiranza

in tema di promozione del territorio. Con ‘LocoMonferratoMontiglio si riconferma Comune interessante, tra i 22 finanziati in tutta Italia per i progetti turistici legati alle microaree, insieme ai confinanti Murisengo e Piovà Massaia, in tema mobilità sostenibile e promozione delle architetture del Romanico. Chiudono il cerchio

il progetto ’TABUI’, app dedicata ai luoghi da visitare in zona, e la forte interazione fra giovani e trasporti quale liason efficace a continuare a dare linfa ai nostri amatissimi borghi. Vi aspetto tuttiin Fiera”.

Per favorire l’accesso del pubblico, sono stati predispostiampi parcheggi dedicati in zona MontExpo, collegati al percorso espositivo mediante un servizio gratuito di navetta continua dalle ore 10.30 alle ore 18.30.

Per informazioni, www.comune.montigliomonferrato.at.it, tel. 0141 994008 – 0141 232304.

Al via Terra Madre Salone del Gusto, tutte le novità

Torino, Parco Dora, dal 26 al 30 settembre

Tutte le occasioni per mangiare, bere, incontrare, imparare, ballare…

Le architetture del Parco Dora di Torino, spazio industriale restituito alle persone, simbolo di rigenerazione cittadina, sono ormai pronte ad accogliere la 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, dal 26 al 30 settembre. Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la manifestazione, anche quest’anno a ingresso libero, presenta centinaia di occasioni per gustare, bere, incontrare e sperimentare le migliori produzioni alimentari che rappresentano la cultura di popoli e territori, grazie agli oltre 3 mila delegati e 700 espositori da tutte le regioni italiane e da 120 Paesi. Il calendario di appuntamenti, tutti legati dal claim We are Nature, è in continuo aggiornamento e sempre più articolato. Così, per meglio organizzare la visita, tra una conferenza e un giro al Mercato, ecco una guida, mappa alla mano, per vivere Terra Madre, minuto per minuto!

Prima di tutto le informazioni essenziali: come raggiungere Parco Dora? Grazie alla collaborazione con GTT_Gruppo Torinese Trasporti, è possibile muoversi facilmente con bus e metropolitana, ma anche con bike, moto e car sharing. A incentivare la mobilità sostenibile anche i circuiti di comunicazione di Trenitalia regionali. E per la prima volta, quest’anno, è possibile incontrare i produttori e vedere la manifestazione in anteprima – insieme a operatori, buyer e giornalisti – basta essere soci Slow Food (o tesserarsi all’ingresso) e visitare Terra Madre il giovedì 26 settembre dalle 10, prima dell’apertura per il grande pubblico, giovedì 26 alle 15. Oltre a questa possibilità i soci Slow Food avranno moltissimi vantaggi, tra cui corsie dedicate all’ingresso per saltare la coda tutti i giorni.

 

Dall’ingresso Mortara, le tante declinazioni del vivere Slow: orti, città, libri e itinerari

 

Se si accede dall’ingresso Mortara, il viaggio di Terra Madre si apre con due grandi aree dedicate ai principali progetti associativi. L’Orto Slow Food, progettato e realizzato in collaborazione con Planet Smart City: un orto bello da vedere, che rappresenta i valori della socialità e del fare insieme, che propone un percorso sensoriale con grandi cassoni, posizionati in maniera tale da essere accessibili a tutti, ricchi di piante orticole e alberi da frutto, come antiche varietà di mele e pere piemontesi, per toccare e annusare foglie, frutti e terra. Il progetto degli orti Slow Food a Terra Madre festeggia 20 anni, e, grazie al contributo di UniCredit si rinnova, uscendo dalle aule scolastiche per coinvolgere anche le comunità che realizzano orti in quartieri periferici e carceri, ospedali e biblioteche. A disposizione di scuole e famiglie, l’aula didattica l’Orto in una stanza, per scoprire, insieme alla rete Slow Food italiana e ai rappresentanti degli Orti in Africa, la biodiversità delle produzioni autoctone, e scoprire le buone pratiche orticole che preservano suolo e acqua. A cura di Iren anche i suggerimenti pratici da riprodurre in ambito domestico sulla gestione del compost. Nello spazio famiglie, sostenuto da L’Erbolario che offre prodotti per la cura di bimbi e mamme, si può trovare un momento di pausa, sperimentando i giochi educativi di Quercetti ispirati al mondo della natura, e rilassarsi nell’area morbida realizzata in collaborazione con Giovani Genitori.

Adiacente all’orto, lo spazio Slow Food accoglie i soci e chi vuole saperne di più su progetti e campagne del mondo della Chiocciola, ma non solo: al suo interno si trovano l’area dedicata alle pubblicazioni di Slow Food Editore, tra grandi classici e ultime novità, e la sala incontri dove esplorare la sfera del gusto, della pizza e del vestire sostenibile grazie a ospiti d’eccezione come Giulia Zanni, campionessa del Mondo di Pizza 2024, e Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber. Sempre nello stand Slow Food, le sarte di Slow Fiber sono protagoniste al telaio di dimostrazioni dal vivo di cucito e mettono in pratica la loro maestria realizzando scaldacollo in seta e lana proposti in vendita. Da non perdere la degustazione delle miasse, sottili e croccanti rettangoli di farina di granturco cotte su apposite piastre, presentata da Loris Caretto, coltivatore custode del Pignoletto Rosso e referente della rete Slow Mays, in abbinamento allo spettacolo teatrale della compagnia Lo Zodiaco di Caluso.

 

La tappa successiva è Nutrire le città, un palcoscenico dedicato all’ecosistema urbano, alle food policies e al tema dello spreco alimentare. Dalle degustazioni di etichette da vigneti urbani di città come Roma e Brescia, alle testimonianze di chi, a Trieste, Cagliari e in Piemonte, sta integrando l’educazione alimentare nel programma scolastico, per passare alle esperienze di acquisto diretto dai produttori, i Mercati della Terra di Slow Food in primis, ma anche le community supported agriculture (CSA) e i gruppi d’acquisto. Con Lentamente viaggiare si esplorano invece le proposte di viaggi sostenibili, in Italia e all’estero: visite guidate tra Carso e Trieste, laboratori di ravioles in Val Varaita, percorsi di gastronomic trekking lungo la Costiera Amalfitana, escursioni tra le terre della transumanza in Abruzzo e tour in bicicletta nella Riserva Naturale di Torre Guaceto: sono alcuni esempi delle attività raccontate dai referenti degli itinerari del progetto Slow Food Travel e non solo. Sempre in quest’area, Ismea propone laboratori di smielatura e degustazioni per ripercorrere la Penisola attraverso le varietà di mieli.

 

Dall’ingresso Borgaro: un viaggio gastronomico tra reti tematiche e regioni italiane

 

Se si cambia il punto di partenza, dall’ingresso di via Borgaro Alta, a inaugurare la visita è l’area dedicata alle reti Slow Food, dove produttori e artigiani condividono la loro storia e i tanti modi di salvaguardare varietà, territori e tradizioni attraverso il progetto dei Presìdi Slow Food e non solo. Slow Grains, supportata da Pastificio Di Martino, riunisce a Parco Dora le realtà che dal Nord al Sud Italia valorizzano i grani tradizionali, come il Mulino Papavero Rosso di Cuneo, la Cooperativa Grani Antichi del Reatino e il Montefrumentario in Campania, mentre Slow Mays presenta alcuni esempi di biodiversità: il pan de Sorc, un pane dolce e speziato nato nelle terre di Gemona in Friuli, il mais Quarantino, antica varietà di granoturco marchigiana, e il mais Piadera, coltivato da oltre tre generazioni a Fregona (Tv). Grande rappresentanza anche dei componenti della rete Slow Beans, che attraverso i legumi raccontano culture agricole e sapori autentici, dalla Comunità della Valbelluna con il gialet, alla Comunità di Favalanciata nelle Marche, fino alla cicerchia degli Iblei e la sua farina, da cui nasce una polenta speciale. Infine, nello spazio Slow Olive, realizzato grazie al contributo del Gruppo ASA e la partecipazione di Ricrea, si ascoltano le testimonianze dei produttori del Presidio degli olivi secolari, tra cui Sergio Spada della Cab di Brisighella, menzione speciale nella Guida agli Extravergini 2024, e Vincenzo Signorelli, che nell’omonima azienda propone visite e degustazioni, arricchendo le esperienze dell’itinerario Slow Food Travel Etna e Catania. Sempre aperto anche l’Oil Bar, per degustare oli extravergini di alta qualità e imparare a riconoscerne le caratteristiche.

 

Il percorso prosegue con gli espositori del Mercato italiano e gli spazi delle Regioni, alla scoperta di tutta la Penisola e della sua biodiversità paesaggistica, culturale e gastronomica. Dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia, dal Trentino-Alto Adige alla Liguria, tutti gli stand propongono degustazioni, workshop e incontri con produttori, docenti, cuochi e referenti territoriali. Punta su un programma di showcooking anche la Cia-Agricoltori italiani, in collaborazione con produttori e cuochi da Nord a Sud. Non mancano i padroni di casa: all’area Piemonte, rappresentata da molti espositori, si aggiungono gli spazi di Regione PiemonteCittà di Torino, Turismo Torino e Provincia e della Camera di Commercio di Torino, main partner dell’evento, che nel proprio stand ospita appuntamenti che vedono protagonisti i Maestri del Gusto di Torino e Provincia e numerose associazioni di artigiani, dal Vermouth di Torino ai grandi classici di Torino e delle sue vallate, fino alla formazione delle nuove generazioni grazie a progetti che hanno visto la collaborazione di Slow Food, insieme alla Camera di Commercio e ai Maestri del Gusto, con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Animano gli spazi espositivi con le loro attività laboratoriali Borghi più belli d’Italia e Borsa merci telematica italiana, che mette a disposizione materiali informativi per favorire acquisti consapevoli da parte dei consumatori, e Invitalia, presente nella buyer lounge della manifestazione.

 

Il cuore di Parco Dora: riscoprirsi Natura, tra i banchi del Mercato e gli incontri in Arena

 

Tappa obbligatoria delle visite a Terra Madre è la grande tettoia di Parco Dora, dove converge l’anima più cosmopolita di Terra Madre. Il Mercato internazionale riunisce Presìdi Slow Food e prodotti provenienti dai cinque continenti: cacao e cioccolato da Ecuador e Colombia, cereali e salse dal Giappone, formaggi a latte crudo di Irlanda e Svizzera, ma anche specialità dei Mercati della Terra, come quello di Karva in Slovacchia e di Yunlin a Taiwan. Agli espositori si aggiungono gli eventi degli spazi internazionali, come la lezione di cucina sul borsch guidata dall’Alleanza Slow Food dei cuochi in Ucraina, la passeggiata tra le erbe commestibili e medicinali di Parco Dora insieme agli esperti di Slow Food North America, e le degustazioni targate Slow Food France che vedono i formaggi Presìdi Slow Food in abbinamento ai vini della Slow Wine Coalition. Segue l’area dedicata alle Slow Food Farms, dove è possibile scoprire tutti i segreti del modello agroecologico in un percorso di visita che ne approfondisce le parole chiave: conoscenza, comunità, diversità, giustizia e sinergia. Ancora pochi posti disponibili per gli eventi nell’Area Knowledge come l’appuntamento sulle storie di resistenza del Quilombo de Palmares in Brasile, delle comunità nere rurali del Sud degli Stati Uniti e del continente africano, e il workshop sul ruolo svolto dal giornalismo investigativo nella creazione di un sistema alimentare sostenibile. Restano invece gratuiti e aperti a tutti gli incontri dell’Area Biodiversity, dove i produttori delle comunità internazionali Slow Food raccontano i frutti del loro lavoro: il mondo della frutta secca, la coltivazione del té, il potere di legumi e cereali ancestrali e la biodiversità dei mieli indigeni. Strettamente connessa è l’esposizione artistica che Slow Food realizza insieme a Paratissima e con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Le opere, create da artisti e performer italiani e internazionali, sono state selezionate per far immergere i visitatori nelle complesse sfide ambientali e sociali legate all’attuale sistema alimentare.

 

Per chi ha voglia di cimentarsi in un gioco partecipativo, il posto ideale è la Escape Room diffusa realizzata nell’ambito del progetto BEAUTIFOOD. Pensata per far divertire e allo stesso tempo riflettere su temi di grande attualità, questa esperienza interattiva coinvolge gruppi composti da 2 a 5 giocatori e propone tanti enigmi da risolvere: che impatto hanno gli allevamenti intensivi sulle risorse naturali e sulla sostenibilità? Quanto cibo sprechiamo? Come ottimizzare la filiera del cibo con alcuni semplici accorgimenti? Un’occasione per scoprire insieme come diventare più consapevoli delle proprie azioni quotidiane.

 

L’esperienza di Terra Madre continua nello spazio Noi custodiamo natura, dedicato alle terre alte e ai loro custodi. Qui si può conoscere la  rete Slow Food dei castanicoltori, annusare i fieni dei pascoli alpini, scoprire le attività del nuovo Presidio dei prati stabili e dei pascoli, divertirsi con i  giochi in legno di PEFC Italia, che – con Sinergie Outdoor – permettono anche ai più piccoli di comprendere l’importanza del rispetto del bosco. Nell’area conferenze, realizzata con il supporto di FSC Italia, si condividono idee sul futuro delle terre alte, con l’obiettivo di costruire – insieme ad alcuni dei maggiori esperti d’Italia – una strategia per rimettere la montagna al centro, come luogo privilegiato del vivere e dell’abitare.

Al centro dell’attenzione, la pastorizia, la biodiversità dei pascoli, i formaggi, le lane, le erbe selvatiche, i frutti del bosco, come funghi e tartufi, le api e gli impollinatori e i mieli millefiori e monovarietali, proposti per l’assaggio nell’area Slow Bees, realizzata con il contributo di Ricola. E sempre a proposito di erbe, mieli e impollinatori, passeggiando per lo spazio, il pubblico può incontrare anche il caramellaio Ricola arrivato direttamente dalla Svizzera per far assaggiare le iconiche caramelle d’Oltralpe appena formate.

 

Conferenze e incontri, da sempre il fil rouge per approfondire i grandi temi, grazie agli interventi di ricercatori, esperti e produttori, si svolgono in moltissimi spazi e, in particolare, in tre arene. Quella dedicata a Joannah Stutchbury, ambientalista e attivista, impegnata da anni per difendere le foreste del Kenya, uccisa nel 2021 proprio per il suo lavoro, ospita un programma di incontri focalizzati sulla relazione tra natura e differenti ambiti – clima, coscienza, educazione, donne, biodiversità – e tocca temi di attualità – come la giustizia lungo la filiera del cibo – affrontati da personaggi noti in Italia e all’estero. Tra questi, Michele Serra, giornalista, scrittore e autore che, dopo il suo monologo, dialoga con il pubblico presente; il drammaturgo e compositore, Moni OvadiaMiguel Altieri, dal Cile, coordinatore generale del programma dell’agricoltura sostenibile delle Nazioni Unite; Federico Faggin, uno dei padri della Silicon Valley che sarà a Terra Madre per parlare di rapporto fra natura e coscienza, insieme al teologo Vito MancusoLella Costa, che ci accompagnerà alla scoperta delle lezioni di meraviglia di Rachel Carson, Morgan Ody, dalla Francia, coordinatrice generale di La Via Campesina International; Larissa Mies Bombardi, ricercatrice brasiliana oggi costretta all’esilio per i suoi studi sui pesticidi, Elena Granata, una della maggiori urbaniste italiane, che approfondirà il rapporto fra le città e lo sguardo delle donne, e Filippo Giorgi, esperto internazionale nel campo della modellistica del clima, dello studio dei cambiamenti climatici e dei loro impatti sulla società, unico scienziato  italiano nell’esecutivo dell’IPPC, Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, premiato con il Nobel per la Pace nel 2007. Qui trovate la lista completa di relatrici e relatori. 

 

L’Arena in ricordo di Sergio Staino, disegnatore, fumettista, giornalista e attento osservatore del nostro tempo, apre il suo programma con l’omaggio a Staino di Paolo Hendel e continua con Francesca Santolini, autrice di Ecofascisti, con Giorgio Vacchiano, nominato dalla rivista Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che stanno lasciando il segno nella scienza, e molti altri. L’Arena Staino guarda alla natura attraverso il racconto delle reti tematiche di Slow Food, gli esempi virtuosi di allevatori che hanno aderito alla campagna  Allevare rispettando gli animali e la terra si può, e l’impatto di pratiche intensive e cambiamento climatico sulla pesca e sulle Comunità di Slow Fish. Non solo, si racconta anche il percorso dei progetti di Slow Food a tutela della biodiversità: l’evoluzione dei Presìdi Slow Food;  le storie di cuoche e cuochi che fanno parte dell’Alleanza Slow Food, come Laho Lengos, da Taiwan, e Jennifer Rodriguez Rojas, dalla Colombia, e la crescita dell‘Arca del Gusto, che dal 1999 ha catalogato patrimonio di 6350 prodotti a rischio di estinzione.

 

Chiudono il cerchio i due spazi realizzati con il sostegno di Reale Mutua: la Your Next Arena e la Wellness Area. Il primo è uno spazio in cui si approfondisce il legame tra cibo e salute, con incontri dedicati ad alimentazione e falsi miti, educazione al gusto e diete sostenibili. Moltissime le figure interessanti che sarà possibile conoscere in quest’area, dall’etnobotanico americano Danny Childs a Sandor Ellis Katz, uno dei maggiori esperti di fermentazione al mondo, da Fulvio Marino, panificatore fra i più apprezzati in Italia e volto televisivo, alla cuoca, scrittrice e influencer Irene Volpe.

La Your Next Arena dà spazio e voce ai giovani dello Slow Food Youth Network, ma non solo: ospita la delegazione di ragazze e ragazzi che, dopo l’esperienza dell’Anteprima di Terra Madre, tenutasi a Roma a maggio, hanno raccolto in tutta Italia buone pratiche e idee per rigenerare gli ecosistemi del Paese. All’interno della Wellness Area, non distante dalla Your Next Arena, Reale Mutua ospita momenti dedicati allo sport e al benessere personale con il supporto di Technogym e la partecipazione di ospiti esclusivi. Un nome fra tutti, l’ex ginnasta Yuri Chechi.

 

Sempre i giovani sono i protagonisti nello stand dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che ospita colazioni con i prodotti degli alumni Unisg; degustazioni dedicate a prodotti unici e rari, come il formaggio affinato nel tufo di Monteu Roero e il garum artigianale prodotto da funghi, scarti di verdure e pesce; dibattiti su temi di attualità come insicurezza alimentare, crisi climatica e intelligenza artificiale; laboratori di analisi sensoriale, e aperitivi a base di vermouth e bevande botaniche fermentate.

 

Le tappe per gustare, sorseggiare e… ballare 

 

Il piacere e la consapevolezza convergono in due spazi d’eccezione. Torna l’Enoteca della Slow Wine Coalition, dove rilassarsi degustando un bicchiere di vino, ma non solo! Più di 500 delle migliori etichette italiane selezionate dalla redazione della guida Slow Wine e dalla Banca del Vino, suddivise per regioni, e tipologie – bollicine, vini bianchi, vini rossi, vini rosa, vini dolci. Tra le curiosità, un’ampia selezione di Vermouth di Torino, uno spazio dedicato al Sidro con prodotti dall’Italia, Francia, Belgio, Georgia, Olanda e Danimarca, una sezione con i vini delle aziende certificate Demeter, e alcune etichette dei membri internazionali della Slow Wine Coalition. Tutti serviti nei calici Bormioli Luigi, proposti e raccontati dai Sommelier della FISAR e dai Pommelier APAS, e serviti a temperatura perfetta grazie a Liebherr. Una mostra, ospitata in Enoteca, racconta le azioni di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) per Terra Madre realizzate nell’ambito del progetto Circular SEeD da Slow Food Italia in collaborazione con circulareconomyforfood.eu, Hellobarrio e la partecipazione di 17 realtà partner della manifestazione. Nato con l’edizione 2006 del Salone del Gusto, il percorso di sostenibilità in questi 20 anni ha toccato i principali punti dell’organizzazione dell’evento: dai materiali di allestimento all’energia, dai trasporti alla gestione dell’acqua. Per quanto riguarda invece i rifiuti, Terra Madre è ancora oggi l’unico evento al mondo con 35 isole di raccolta gestite da operatori, formati con il sostegno di numerosi partner, per aiutare i visitatori a differenziare correttamente ogni singola frazione. Sempre a proposito di azioni ambientali, passeggiando per Parco Dora il pubblico può acquisire i principali consigli antispreco proposti da Cuki in una serie di paline.

E poi l’area della Slow Food Coffee Coalitionil punto di riferimento per fare un’esperienza di caffè differente, realizzato insieme ai due main partner del progetto, Fondazione Lavazza e De’ Longhi. Numerosi gli appuntamenti in programma, tutti gratuiti e su prenotazione, tra cui le home barista masterclass, per approfondire conoscenze teoriche e aspetti pratici, e gli incontri con i produttori, per scoprire le storie di giovani coltivatori provenienti da Filippine, Messico e Thailandia.

 

Tra gli spazi dei partner sono presenti Acqua S.Bernardo, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, che nel proprio stand invita a partecipare alla sfida dell’impatto zero con il gioco Ogni goccia contaParmigiano Reggiano, in kind partner dell’evento, che presenta le diverse stagionature in un ricco programma di degustazioni; Pastificio Di Martino, che celebra la Pasta di Gragnano Igp insieme a ospiti d’eccezione: Gianluca Pisacane, executive chef del Sea Front Pasta Bar di Napoli e Peppe Guida, chef stellato di Antica Osteria Nonna Rosa a Vico Equense, e QBA – Quality Beer Academy, che oltre a proporre incontri con mastro birrai internazionali e molti appuntamenti di Beer&Food pairing, presenta in anteprima mondiale la Duivelsbier Wild, l’ultima etichetta dello storico birrificio belga Boon di Lembeek.
Scopri tutti gli spazi e gli eventi dei partner.

 

Meritano una visita lo stand di BBBell, che come di consueto, oltre a curare la connettività dell’evento, anima il programma di Terra Madre by Night con dj set, bollicine e sfiziosi panini, e quello di UniCredit, dove ogni giorno il torneo buddy challenge permette di sfidarsi a ping pong per vincere una selezione di prodotti regionali dal Mercato di Terra Madre. Bormioli, nel proprio spazio propone otto masterclass dedicate a vini provenienti da diversi territori d’Italia  in collaborazione con Vigneron.Wine. Sotto la tettoia si trova anche Demeter, main partner dell’evento, con una nutrita rappresentanza di aziende biodinamiche certificate e tanti seminari e workshop che spaziano dalla fertilità del suolo all’orto terapico, dagli infusi e le essenze fino al rapporto con gli animali.

Non mancano i grandi classici delle manifestazioni Slow Food, come i Laboratori del Gusto, ospitati da Eataly Lingotto, nelle Aule vino e Cibo e nella Cucina dell’Alleanza, allestiti con gli arredi di Grandsoleil, come anche l’Enoteca e lo stand Slow Food: viaggi culinari nel sud della Turchia, degustazioni che esaltano i vegetali in tutte le loro forme e consistenze, abbinamenti che uniscono vitigni e produzioni casearie di territori unici e ricette capaci di valorizzare culture africane, latinoamericane e asiatiche. Tante occasioni in cui mettere alla prova i nostri sensi, scoprire nuove culture, profumi e sapori, ascoltare il racconto diretto di chi si prende cura della terra, imparare nuove tecniche in cucina.

 

Terra Madre è un evento che si vive anche di sera! 

 

Sabato 28 settembre alle 21, presso il Centro Congressi del Santo Volto, con lo spettacolo “Da qui alla luna”Andrea Pennacchi Giorgio Gobbo ricordano la tempesta Vaia e riflettono sulla fragilità del pianeta. L’opera, scritta da Matteo Righetto, ripercorre la tempesta attraverso lo sguardo degli abitanti delle vallate bellunesi, e si inserisce nel programma del Forest Stewardship Council (FSC) Italia, che porta a Terra Madre le sue riflessioni sul presente e sul futuro delle foreste.

 

Dalla mattina e fino alla chiusura alle 23.30, completano l’offerta gastronomica le Cucine di Strada e i Food Truck, con le loro specialità italiane e regionali. Tra le novità BStradi, bottega contemporanea che diffonde l’emilianità, che a Terra Madre ospita i laboratori di buone pratiche antispreco promosse da Cuki, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e green partner dell’evento; lo Slow Truck di Paolo Betti, cuoco dell’Alleanza del Trentino-Alto Adige che ha creato una casa della biodiversità su ruote per raccontare i territori valorizzando piccoli produttori locali; TuttoFaBrodo, realtà specializzata in Xiao Long Bao, i mitici ravioli asiatici realizzati a mano e cotti al vapore, e, dalla Lombardia, Ca’ Dal Saggia, piccola e giovane azienda agricola sita in Oltrepò Pavese, che propone la sua cucina dalla terra al piatto. Come di consueto, alle loro proposte si possono abbinare quelle dei birrifici artigianali, tutti segnalati sulla Guida alle birre d’Italia 2025: dal Piemonte, Filodilana, con le selezioni “birre da bere e basta”, “italian grape ale” e le “birre da meditazione”; dalla Toscana, il Birrificio del Forte, che quest’anno ha ottenuto il Premio speciale costanza, e dal Veneto Ofelia, Chiocciola sulla guida alle Birre, che a Parco Dora porta le sue produzioni pure, giuste e senza compromessi.

Ma Terra Madre non è solo Parco Dora. Quest’anno gli Appuntamenti a Tavola e le Cene Off si svolgono in diverse location della città. Tra quelle ancora disponibili, la cena a buffet presso le Fonderie Ozanam, dove l’Alleanza Slow Food piemontese alterna piatti della tradizione a rivisitazioni creative, e la cena dei cuochi dell’Alleanza Slow Food in Albania, in programma da Eataly Lingotto. Numerose le iniziative della Nuvola Lavazzache ospita degustazioni, lezioni in compagnia di pastry chef e laboratori sulle mille sfumature del caffè. Si riconferma anche il programma di Terra Madre Off, con tanti eventi in giro per Torino: i Welcome Tour di Turismo Torino e Provincia in città e dentro Parco Dora, l’itinerario in bus alla scoperta dei Maestri del Gusto di Torino, la cena conviviale proposta da Mirafood – Comunità Slow Food, il mercato della biodiversità Gogreen in Piazza San Felice e i test di assaggio dei nuovi prodotti FiorFiore Coop in Galleria San Federico.

Tutti i vincitori di “Bere il Territorio”, premio ad Antonio Ricci

La premiazione si svolgerà sabato 28 settembre al Castello di Grinzane

 

La XXIII° edizione del Concorso Letterario Nazionale di Go Wine

 

Al popolare autore televisivo e scrittore Antonio Ricci

il riconoscimento de “Il Maestro” di Bere il territorio.

 

Premi Speciali a:

Anna Schneider, per la ricerca in campo vitivinicolo

All’Accademia della Vigna di Alba

Al libro “Lo Zibibbo di Calabria”

 

Si svolgerà sabato 28 settembre alle ore 17,30 presso il Castello di Grinzane Cavour, Sala delle Maschere, la Cerimonia finale di premiazione del Concorso Letterario Bere il territorio, promosso da Go Wine e giunto al traguardo della ventitreesima edizione.

 

Un’iniziativa culturale che ha sempre accompagnato la vista dell’associazione nata ad Alba nel 2001, per un progetto teso a promuovere cultura del vino ed enoturismo in Italia. Per la seconda volta l’evento finale si celebra nella prestigiosa sede del Castello di Grinzane Cavour.

 

Bere il territorio è sempre stato un riferimento in tal senso, per comunicare una determinata visione del vino, per unire vignaioli e consumatori attenti e consapevoli, per promuovere un’immagine positiva del vino di qualità e degli importanti valori sociali e culturali di cui è portatore.

 

Attraverso tante edizioni il Concorso si è evoluto, con nuove iniziative e nuove relazioni, mantenendo tuttavia saldi alcuni punti di riferimento.

A cominciare dal titolo, nato per una sorta di provocazione, e rimasto sempre attuale:

“Bere il territorio” per attribuire un valore aggiunto a ciascun vino di qualità ed apprezzare, attraverso il calice, non solo il prodotto in sé, ma anche la cultura e l’ambiente che esso racchiude.

Da alcuni anni l’iniziativa si è rafforzata sempre ispirandosi all’idea che ha ispirato fin dalla costituzione l’associazione Go Wine: ovvero guardare ad una figura qualificata di consumatore che non ama solo conoscere e degustare i vini, ma avverte il desiderio di farsi viaggiatore per scoprire i luoghi dove ciascun vino si afferma e dove uomini e donne del vino operano.

Si mantiene peraltro inalterato lo spirito di fondo che anima l’iniziativa culturale: storia, tradizioni, paesaggio e vicende culturali sono diversi i fattori che distinguono il vino da una qualsiasi bevanda e che si esaltano nel percorrere un territorio del vino.

 

I temi della ricerca e della sostenibilità si affiancano in modo sempre più importante alla sezione generale del Concorso e riguardano alcuni riconoscimenti che verranno attribuiti sabato prossimo al Castello di Grinzane Cavour.

Antonio Ricci, popolare autore televisivo e scrittore, sarà assegnato il riconoscimento de “il Maestro” di Bere il territorio.

Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.

Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois, Maurizio Molinari, Paolo Pejrone, Tullio Pericoli e Ugo Nespolo.

 

Nella sezione generale è risultato vincitore Ciro Lubrano, vita fra Ivrea e l’isola di Procida, con il racconto “Aglianichello o Per e’ Palummo”.

 

Un premio speciale verrà attribuito ad Anna Schneider, per l’importante lavoro svolto in tutta la sua carriera a favore della ricerca in campo vitivinicolo.

 

Il riconoscimento ad una pubblicazione che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione, va in Calabria al volume di Saveria Sesto con il libro “Zibibbo di Calabria, storie di uomini e di donne (Rubbettino Editore).

 

Sono tre i riconoscimenti riservati al tema della sostenibilità, indicato nell’art. 8 del Bando di Concorso. Un Premio istituito per il terzo anno consecutivo nel segno del rinnovamento della progettualità del Concorso, con un radicamento legato al territorio della Provincia di Cuneo e non solo, secondo alcune linee di indirizzo indicate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Vincitori sono “L’Accademia della Vigna”, innovativo progetto radicato sul territorio di Alba, Langhe e Roero e promosso dall’Impresa Sociale WeCo, che interpreta un tema di grande attualità legato al lavoro nelle vigne, per la formazione delle persone e contro lo sfruttamento del lavoro.

E… due cantine: La Raia di Novi Ligure per il tema della biodiversità e Ricci Curbastro (Franciacorta) per la sostenibilità anche in chiave sociale.

 

La Giuria del concorso è composta da: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Repubblica), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

 

Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un’importante selezione di aziende vinicole italiane che sostengono i progetti culturali Go Wine:

 

Abbona Anna Maria, Adriano Marco e Vittorio, Alessandro di Camporeale, Amalia Cascina in Langa, Antonelli – San Marco, Ar.Pe.Pe., Arunda, Badia a Coltibuono, Bera, Biovio, Boasso Franco-Gabutti, Borgo San Daniele, Bric Castelvej, Bricco Maiolica, Brunelli, Butussi Valentino, Ca’ ed Curen, Ca’ Lojera, Ca’ Lustra, Cagnotto Marcello, Cantina del Mandrolisai, Cantina di Mogoro, Cantina di Venosa, Cantina Oriolo, Cantina Produttori Bolzano, Cantine Colosi, Cantine degli Astroni, Cantine del Notaio, Cantina Eusebio, Capezzana, Carlin de Paolo, Cascina Alberta, Cascina Castlèt, Cascina del Pozzo, Cascina Gilli, Cascina Mucci, Cascina Paladin, Castello di Gabiano, Castello di Luzzano – Fugazza, Castello di Razzano, Castello di Spessa, Castello di Verduno, Caudrina di Romano Dogliotti, Cecchetto Giorgio, Cesani Vincenzo, Chiarlo Michele, Cieck, Cinelli Colombini Donatella, Coffele, Colle Manora, Collefrisio, Colterenzio, Conte Collalto, Contesa, Conti Zecca, Contucci, Cooperativa del Nebbiolo di Carema, Crota Cichin, Cuomo Marisa, D’Angelo, Donnafugata, Dosio, Emo Capodilista – La Montecchia, Endrizzi, F.lli Piacentini, Fattoria dei Barbi, Fattoria di Magliano, Fattoria La Rivolta, Fattoria San Lorenzo – Crognaletti, Felline, Ferraris Luca, Feudi di San Gregorio, Feudo Ramaddini, Fiorini, Forteto della Luja, Francone, Fucci Elena, Gianni Doglia, Gostolai, Gigi Rosso, Grosjean Frères Maison Vigneronne, Guerrieri Rizzardi, Gulfi, I Magredi, I Vini di Emilio Bulfon, Il Feuduccio di Santa Maria d’Orni, Il Roncal, La Canonica, La Cappuccina, La Costa, La Maliosa, La Masera, La Tordera, La Tosa, L”Astemia, Le Macchie, Leone De Castris, Les Crêtes, Librandi, Lis Neris, Longo Alberto, Lunae Bosoni, Maciot, Maculan, Malvirà, Manaresi, Manzone Giovanni, Manzone Paolo, Marchesi Alfieri, Marchesi di Barolo, Marello, Marinig, Mauro Vini, Montecappone, Montetondo, Moris Farms, Mormoraia, Moroder Alessandro, Mottura, Nada Giuseppe, Negro Angelo & Figli, Negro Maria Luigina, Nizza Silvano, Pacenti Franco, Palatino, Palladino, Paltrinieri, Parusso Armando, Perla del Garda, Pesca Vittorio, Planeta, Podere Riosto, Podere Riparbella, Poderi Colla, Poderi Luigi Einaudi, Poderi Moretti, Poggio al Chiuso, Poggio di Bortolone, Pressenda Diego, Prevostini Mamete, Produttori di Manduria, Rebollini, Ricchi Stefanoni, Ricci Curbastro, Rivera, Rocca delle Macie, Rossovermiglio, Russiz Superiore, San Biagio, Sant’Andrea, Sarotto Roberto, Scubla, Sedilesu, Serio & Battista Borgogno, Sobrero Giorgio, Sordo Giovanni, Stanig, Tallarini, Tedeschi Fratelli, Tenuta Ambrosini, Tenuta Bossi – Marchesi Gondi, Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta Il Falchetto, Tenuta Iuzzolini, Tenuta Montemagno, Tenuta Monteti, Tenuta Roletto, Tenuta San Leonardo, Tenuta San Mauro, Tenuta Scuotto, Tenuta Tamburnin, Tenute Silvio Nardi, Terre Bianche, Terre d’Aquesia, Tizzano, Torchio Winery 1953, Torre Fornello, Travaglini Giancarlo, Travignoli, Triacca, Umani Ronchi, Vagnoni Fratelli, G.D. Vajra, Val del Prete, Venica & Venica, Verdi Bruno, Vietti, Vigna Alta, Vignalta, Villa Franciacorta, Villa Matilde, Villa Simone, Vite Colte, Vivallis, Zenato, Zeni Fratelli, Zymè.