food

Loris Caffè, un nuovo modo di vivere il bar

Un bar che diventa famiglia: la storia di un giovane imprenditore torinese e del locale che sta conquistando la città

In una Torino che cambia e si muove veloce, c’è un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove la convivialità torna a essere un bisogno autentico e la qualità del servizio non è uno slogan, ma una promessa quotidiana. È la missione del bar nato dall’iniziativa di un giovane imprenditore di appena 22 anni, Loris, affiancato dal padre e dalla madre: creare un ambiente familiare, accogliente, trasparente, in cui ogni cliente possa sentirsi parte di una grande famiglia.
.
Una storia di famiglia che diventa impresa
L’idea nasce dalla volontà di padre e figlio di costruire non solo un’attività, ma un’esperienza. Il titolare, poco più che ventenne, ha saputo trasformare entusiasmo, determinazione e cura delle relazioni in un vero punto di riferimento del quartiere – e non solo. Accanto a lui, la famiglia intera: la mamma Mariana, il papà Arturo e il figlio Loris che uniscono competenze diverse in un ingranaggio perfetto, capace di garantire un servizio eccellente ogni giorno. La presenza di piante vere, curate con la professionalità del padre – giardiniere di esperienza – racconta già l’anima del locale: un luogo autentico, trasparente, “vero”, dove nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio parla di cura e dedizione.
.
Colazioni di qualità e prodotti sempre freschi
Il bar offre i servizi tipici di un locale di quartiere, ma li eleva grazie a una particolare attenzione alla qualità, soprattutto al mattino. Le colazioni sono un momento speciale: un’esperienza fatta di gusto, freschezza e autenticità. La scelta delle materie prime è minuziosa, i prodotti vengono rinnovati costantemente e la preparazione dei panini avviene quasi in tempo reale, per evitare qualsiasi compromesso sulla freschezza.
Il giovedì sera: un fenomeno sociale che richiama tutta Torino
Se la giornata inizia con la genuinità delle colazioni, è al momento dell’aperitivo che il locale dà il meglio di sé. In particolare, il giovedì, quando il bar si trasforma in un vero fenomeno sociale: arrivano clienti da tutta la città e anche da fuori Torino, creando spesso code importanti. Nonostante l’afflusso, il servizio resta veloce e impeccabile grazie a un’organizzazione interna brillante, frutto della sinergia familiare. L’assortimento di vini è ampio e curato, ideale per chi ama un aperitivo elegante ma informale, da gustare in un ambiente che unisce stile e semplicità.
Un dehors che diventa luogo di incontri e relazioni
Uno dei punti di forza è il grande dehors esterno su Via Nizza è uno dei punti più apprezzati, perfetto per godersi le giornate belle e ideale anche per colazioni e pause aziendali. Qui prende vita la vera missione del locale: la convivialità come esigenza sociale, il piacere di condividere un momento, di sentirsi parte di qualcosa di autentico.
.
Un giovane imprenditore che crede nelle persone
La storia di questo bar è, prima di tutto, la storia di un giovane imprenditore che ha messo la relazione al centro del suo lavoro. A soli 22 anni ha dimostrato che l’imprenditorialità giovanile può essere solida, visionaria e profondamente umana. Il segreto è semplice: mettere la relazione al centro. Ha creato un luogo che non è solo un locale, ma un punto di ritrovo, una piccola comunità quotidiana. Intorno a lui, l’abbraccio della sua famiglia: una squadra che collabora con passione e competenza, e che ogni giorno lavora insieme ai clienti per coltivare il piacere dello stare insieme.
La relazione ti rende vivo” – spiega – una frase che racchiude l’essenza di Loris Caffè, un luogo costruito per far sentire ogni persona accolta, compresa e parte di una comunità.
un luogo vero, fatto di persone vere. In una Torino che cerca spazi autentici e accoglienti, Via Nizza ha trovato un punto luminoso: un caffè dove entrare per un espresso… ed uscire con la sensazione di aver condiviso un momento vero. In una città sempre più attenta ai luoghi “che fanno sentire bene”, questo bar rappresenta un esempio luminoso di imprenditorialità giovane, genuina e radicata nei valori della famiglia e della qualità. Un luogo in cui entrare per bere un caffè… e uscire con la sensazione di aver fatto parte di qualcosa di più grande.

Bagna Cauda Day 2025: annunciati i premi Testa d’aj

Un calendario ricco di eventi, camminate, incontri e iniziative in tutto il mondo

Due weekend, gli ultimi di novembre, saranno al profumo di aglio e acciughe: sabato 22 novembre saranno premiati Paolo Pejrone, Gian Marco Griffi, Matteo Piano, Raffaella Bologna e Raffaele Iachetti.

Vi è un appuntamento che, più di ogni altro, racconta lo spirito del Piemonte, la bagna cauda condivisa intorno al fujot. Anche nel 2025 il rito si rinnova con il Bagna Cauda Day, in programma il 21, 22, 23 novembre e il 28, 29 e 30 novembre, oltre alla seconda edizione della “Bagna della Merla” dal 28 gennaio al primo febbraio 2026.

Dalle colline astigiane alle metropoli internazionali, la più grande bagna cauda planetaria riunirà migliaia di persone in oltre 150 locali, confermandosi una festa globale della convivialità piemontese. L’evento, ideato dall’Associazione Astigiani, conferma anche quest’anno la sua vocazione internazionale e solidale.

Nato ad Asti, il Bagna Cauda Day celebra il piatto simbolo dell’inverno piemontese, un intingolo caldo di olio, acciughe e aglio, in cui si pucciano cardi, cavoli, rape  e porri, topinambur e altre verdure di stagione. Si tratta di un rito collettivo che unisce tradizione, amicizia e ironia.
Ogni locale aderente elencato su www.bagnacaudaday.it propone la sua versione identificata dai celebri semafori del gusto : rosso, classica, come Dio comanda; giallo, eretica con aglio stemperato; verde, “atea”, senz’aglio.
Il prezzo resta popolare , quello del Bagna Cauda Day, 30 euro per la Bagna cauda, 15 euro per la bottiglia di vino.
Vi è anche chi propone la Bagna Sovrana, con un menu in cui è inclusa anche la Bagna cauda, o il finale in gloria con tartufo. Disponibile anche la “Sporta a cà”, la bagna cauda da asporto. Come da tradizione, ogni partecipante riceverà il bavagliolone in stoffa, simbolo ufficiale del Bagna Cauda Day.

L’edizione 2025 è illustrata da Raffaele Iachetti. Protagonista una grande testa d’aglio che campeggia sul motto “Usiamo la testa”, un invito ironico, ma profondo, a riflettere, in un tempo che ci chiede di tornare a pensare con la nostra testa.

Dal 2016, il Bagna Cauda Day assegna i riconoscimenti “Testa d’aj” a personaggi che si distinguono per coraggio, ironia e autenticità. Dopo i premiati delle passate edizioni, da Carlin Petrini a Margherita Oggero, da Guido Ceronetti a Don Luigi Ciotti, l’associazione astigiana annuncia il vincitore 2025, Paolo Pejrone, architetto e paesaggista, lo scrittore Gian Marco Griffi, l’atleta astigiano Matteo Piano, la produttrice vitivinicola Raffaella Bologna e Raffaele Iachetti, artista e autore del Bavagliolone 2025. Il premio sarà consegnato sabato 22 novembre, alle 18.30, nel Salone delle Colonne della sede centrale della Banca d’Asti, in piazza della Libertà, ad Asti. Torna anche la carovana d’auto d’epoca, che sabato 22 novembre, partendo da Asti, raggiungerà Vessalico, il paesino dell’Alta Valle Arroscia, in provincia di Imperia, famosa per la produzione di uno speciale aglio ad alta digeribilità. Qui saranno consegnate le simboliche trecce d’aglio con le acciughe del mar ligure, e l’olio extravergine da olive taggiasche dal frantoio Roi di Badalucco. Ripercorrendo la strada del Col di Nava, le auto d’epoca raggiungeranno la cantina di Nizza Monferrato, dove saranno aggiunte al carico le verdure piemontesi, dal cardo gobbo alla Barbera d’Asti DOCG. La carovana raggiungerà poi Asti, dove avverrà l’accensione del grande fujot similmente a un braciere olimpico, alle ore 17.30, davanti al magico Paese di Natale. L’evento del Bagna  auda Day non è più solo piemontese: cresce ogni anno la rete di partecipanti all’estero: a Londra, Pezzana Family realizza la bagna cauda “come Dio comanda”, preparata da Silvio Pezzana e famiglia nella loro casa di Hackney. Negli Stati Uniti, a Figulina, nel Raleigh, North Carolina, lo chef David Ellis e il wine expert Jeff Bramwell preparano per la prima volta la bagna cauda con metà incasso destinato alle associazioni locali. A Wuhan, in Cina, nel ristorante Mediterraneo, l’astigiana Roberta Menin propone la versione tradizionale con ingredienti italiani; a Shangai, sempre in Cina, l’Associazione Piemontesi nel mondo, il 29 novembre, rinnova pa collaborazione con il ristorante Da Marco e la FIC Cuochi China. A Tokyo, in Giappone, a Isetan Shinjuku, Pop Up ha dedicato la bagna cauda con degustazione e incontri guidati dallo chef Yuji Hayashi e dalla giornalista Yuka Yamashita. Tra le iniziative da segnalare spicca l bagna cauda organizzata dalla Pro Loco di Castiglione, andata sold out in pochi giorni. Il ricavato sostiene il progetto “Sarah”, in Madagascar, dedicato all’assistenza sanitaria, è all’educazione dei più piccoli, in ricordo di Sarah Bergoglio, giovane di Robella d’Asti scomparsa nel 2007. Accanto a quest’ultima, un’altra storia virtuosa: SbAglio, l’aglio coltivato nel carcere di Quarto d’Asti insieme all’associazione Dui Puvrun, un progetto agricolo sociale e di reinserimento che restituisce dignità, competenze e un raccolto tutto piemontese.

Il Bagna Caud Day si accompagna a un brindisi con quattro storiche cantine astigiane: Bava, di Cocconato; Braida, di Rocchetta Tanaro; Cascina Castlét, di Costigliole; Coppo, di Canelli. Insieme porteranno il sapore autentico della Barbera d’Asti, il vino che più di tutti racconta convivialità e radici. Non mancheranno le amate mascotte Acciù in stoffa e porta fortuna.

Sono inoltre segnalati alberghi e agriturismi convenzionati per un weekend all’insegna del profumo e del piacere. Un’altra iniziativa riguarda il “Bagna Cauda Walk”, per il terzo anno la camminata con la guida escursionistica Enrico Panirossi, prevista per domenica 30 novembre. Una marcia di 12 km con un dislivello di 14 metri. Partenza da Alfiano Natta, in provincia di Alessandria. Per iscrizioni trekking: enricopanirossi.it.

Torna il Bagna Bike, un’esperienza che unisce sport, natura e tradizione, domenica 30 novembre, grazie all collaborazione tra EbikeOne e Il Cicchetto. I partecipanti potranno vivere un emozionante tour in ebike tra i vigneti e i panorami del Monferrato, con tappa finale a Sant’Agata, per il rito conviviale della bagna cauda. Prenotazioni: 335 7573794.

Infine “Bagna Caval”, in collaborazione con Turismo Verde e CIA, e prevede passeggiate a cavallo tra i colori d’autunno e gli infernòt, con approdo finale alla bagna cauda. Le aziende aderenti sono: I Salici Ridenti, di Nizza Monferrato; Casa Castellini, di Garbagna; il Branco, di Sarezzano; Cascina Lunguria, di Capriata d’Orba. La bagna cauda sarà anche oggetto di studio promosso nelle scuole astigiane, per raccontare i cambiamenti dell’alimentazione tra generazioni. Disegni, video e ricerche degli studenti saranno premiati in collaborazione con la libreria Marchia di Asti, finanziato da Asti Agricoltura, organizzazione agricola che fa capo a Confagricoltura. Il Bagna Cauda Day non è solo gusto e convivialità, ma anche azione concreta per l’ambiente, in quanto parte del ricavato finanzierà la crescita del Bosco degli Astigiani sulle colline di Viatosto, su un terreno di oltre 5 ettari donato dal Comune di Asti dalla Banca di Asti. Ogni fujot acceso contribuirà a far crescere un grande parco pubblico dedicato alla sostenibilità e alla biodiversità.

Mara Martellotta

Sformatini di cavolfiore viola con salsa al parmigiano

/

Un’idea deliziosa per gustare il cavolfiore. Ideale come antipasto o contorno, sono facilissimi da preparare e raffinati da presentare.

Ingredienti per 8 sformatini

1 cavolfiore viola
3 uova intere
30gr.di parmigiano grattugiato
100ml di panna liquida fresca
Sale, pepe, burro

per guarnire
Parmigiano grattugiato
Latte
Nocciole tostate

Cuocere a vapore il cavolfiore. Quando cotto, lasciar raffreddare poi frullare in mixer con le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe.
Imburrare 8 stampini da creme caramel, versare il composto e cuocere a bagnomaria coperto con un foglio di alluminio per circa 30/40 minuti. Preparare la salsa facendo fondere il parmigiano con poco latte o panna liquida e tritare le nocciole. Servire lo sformatino capovolto nel piatto nappato con la salsa e spolverizzato con il trito di nocciole. Servire tiepido.

Paperita Patty

Il Natale Siciliano comincia da ZABBARA!

Torino si prepara al Natale con un evento dedicato ai sapori della Sicilia

.
A poco più di un mese dal Natale, Torino accende l’atmosfera delle feste con un appuntamento che porta in città profumi, colori e tradizioni della Sicilia. L’iniziativa, ospitata da Zabbara, propone un pomeriggio dedicato ai prodotti tipici dell’isola, in un clima informale pensato per anticipare l’arrivo delle festività. Tra i momenti più attesi c’è la preparazione dello Spritz Siciliano, una variante del classico aperitivo realizzata con due etichette simboliche della produzione enologica isolana: il Carricante Brut delle Cantine Planeta e l’Aperitime all’arancia della Cantina Martinez. Un abbinamento che unisce idealmente la costa orientale e quella occidentale della regione. L’evento coincide anche con l’arrivo delle prime arance di stagione, tradizionalmente considerate un segno dell’inverno che avanza e spesso presenti sulle tavole natalizie. I partecipanti potranno degustarle insieme ad altri prodotti tipici.
Spazio anche all’olio extravergine d’oliva biologico Planeta, servito in assaggio con il pane di grano duro “Russello” dell’Agriforneria, per valorizzare una delle tradizioni più radicate della cultura gastronomica siciliana. L’appuntamento vuole essere un’occasione per raccontare e condividere alcune eccellenze del territorio in un momento dell’anno in cui cresce il desiderio di convivialità. Un modo, spiegano gli organizzatori, per dare simbolicamente il via al periodo natalizio attraverso un viaggio sensoriale che parte dalla Sicilia e arriva a Torino.

ECCO I DETTAGLI DELL’EVENTO:

.

Giovedì 20 Novembre • dalle 17.30 alle 19.30

Mancano solo 40 giorni a Natale, poco più di un mese, ed è il momento perfetto per accendere l’atmosfera! Ho pensato a un evento speciale, che ci faccia entrare nel mood delle feste con il profumo, il gusto e il calore della nostra amata Sicilia.
Un piccolo anticipo di Natale qui a Torino, proprio come lo vivremmo giù, tra sorrisi, buon vino e prodotti che parlano di casa.

Brindiamo con lo Spritz Siciliano

Per festeggiare insieme prepareremo lo Spritz Siciliano, una vera chicca:

  • Carricante Brut delle Cantine Planeta

  • Aperitime all’arancia della Cantina Martinez

Due eccellenze che uniscono idealmente la Sicilia da est a ovest e finiscono nel vostro bicchiere: fresco, aromatico, irresistibile!

Benvenuto al primo sole siciliano

Proprio in questi giorni arrivano le prime arance della stagione, profumatissime e succose. Un simbolo di luce e buonumore che porteremo nel calice e nel piatto.

Assaggio speciale dell’olio nuovo Planeta

Non poteva mancare l’olio extravergine d’oliva biologico Planeta, da provare in purezza sul nostro pane di grano “Russello” dell’Agriforneria, un abbinamento che sa di tradizione, di campagna, di famiglia.

Un concentrato di Sicilia a Torino

Vino, arance, olio nuovo, pane siciliano, festa e compagnia:
un pomeriggio perfetto per dare ufficialmente il via al Natale 2025 da ZABBARA!

Vi aspetto tutti , Zabbarine e Zabbarini , per brindare insieme e condividere questo momento di gioia e profumi di Sicilia.
Non mancate!

“La tempesta perfetta” ad Alba apre nuovi orizzonti per il vino 

Presentati scenari e rotte alternative per il mercato del vino durante 

il convegno organizzato da “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” 

e “Portici Divini”, in collaborazione con “I Vini del Piemonte”

Alba, 12 novembre 2025 – Nell’ambito del convegno “La tempesta perfetta – Scenari e nuove rotte per il vino piemontese”, organizzato ad Alba da “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” e “Portici Divini” in collaborazione con I Vini del Piemonte numerose ed interessanti riflessioni sul vino piemontese hanno catturato l’attenzione dei produttori e degli operatori del comparto vitivinicolo della regione, che hanno potuto confrontarsi sulle strategie di internazionalizzazione e sulle opportunità di export verso nuovi mercati da un punto di vista inedito.

Ad aprire il convegno, moderato dal giornalista Danilo Poggio, è stato David LeMire, Master of Wine, Responsabile Sales e Marketing e Co-Amministratore Delegato presso Shaw + Smith, che ha proposto una visione ampia e articolata dei trend mondiali del vino, analizzando le sfide che i mercati si trovano ad affrontare a causa dei dazi, con un interessante punto di vista a partire dalla drammatica situazione che nel 2020 ha visto coinvolti i vini australiani a seguito del blocco commerciale cinese, primo mercato di esportazione.

Nel suo intervento, LeMire ha evidenziato come il vino piemontese, grazie alla qualità del terroir, alla riconoscibilità delle denominazioni e alla forza del proprio racconto, si inserisca pienamente nel segmento premium dei mercati anglofoni, rispondendo a una domanda sempre più orientata verso autenticità, origine e sostenibilità.

Ha inoltre sottolineato come l’Australia rappresenti oggi un mercato evoluto e aperto, con consumatori sofisticati e grande attenzione ai vini italiani di eccellenza, delineando così una prospettiva concreta di sviluppo per il Piemonte del vino oltre a interessanti suggestioni sull’approccio ai nuovi mercati e alle dinamiche di promozione verso i nuovi consumatori.

Nuove rotte e mercati emergenti

 

Nel corso dell’incontro è stato inoltre ribadito come l’Australia possa costituire una porta d’ingresso privilegiata verso l’Asia-Pacifico, un’area in costante crescita e sempre più recettiva nei confronti dei prodotti italiani di alta qualità. Anche il Nord America e i Paesi scandinavi emergono come mercati di interesse, accomunati da un’evoluzione culturale che premia la qualità, il rispetto dell’origine e la narrazione territoriale. È emersa con chiarezza la necessità per la filiera piemontese di adottare modelli di internazionalizzazione più snelli, rafforzando gli investimenti in branding, in formazione e nello storytelling dei propri vitigni simbolo – dal Moscato al Nebbiolo, dalle Langhe al Roero e al Monferrato – e potenziando la logistica e le partnership strategiche nei mercati più lontani ma ad alto potenziale.

Dopo la tempesta, il mare torna calmo e si può correre più veloci

Lamberto Vallarino Gancia, Wine Expert, Wine Consultant e Presidente di Brainscapital Benefit Company, ha illustrato come, nonostante le difficoltà che oggi attraversano il settore vitivinicolo – dall’eccesso di giacenze alle crisi produttive che colpiscono non solo l’Italia, ma anche territori storici come Bordeaux – sia fondamentale mantenere uno sguardo ottimista e strategico.

Richiamando la sua lunga esperienza nel mondo del vino e nelle strategie di valorizzazione territoriale, ha ricordato come proprio nei momenti di crisi possano nascere le opportunità più significative. “Dopo la tempesta, il mare torna calmo e si può correre più veloci– ha evidenziato – per questo è importante che la promozione diventi leva decisiva per creare valore, molto più efficace della semplice gestione delle eccedenze tramite distillazione o misure emergenziali”.

Oltre a ripercorrere i grandi passi avanti fatti negli ultimi decenni nella valorizzazione delle denominazioni e nella loro presenza sulle carte dei vini italiane e internazionali, Gancia ha anche espresso un sentito ringraziamento per “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town”, riconoscendo il valore del brand e l’impegno nella promozione del vino piemontese e dei suoi territori.

Il contributo della FIVI: semplificare per crescere

 

Un momento di particolare rilievo è stato l’intervento di Pietro Monti, Vicepresidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una vera semplificazione amministrativa capace di rendere il mercato unico europeo pienamente accessibile anche per le piccole e medie aziende vitivinicole. Illustrando la
FIVI del Wine One-Stop-Shop, uno sportello unico che consentirebbe ai produttori di pagare le accise direttamente alla fonte, ha sottolineato come si potrebbe eliminare la necessità per i clienti privati stranieri di passare attraverso importatori o depositari fiscali. Un modello semplice, già adottato in altri settori, che permetterebbe ai vignaioli – in particolare ai più piccoli – di spedire il proprio vino direttamente a turisti e consumatori esteri incontrati in cantina, rafforzando il legame tra territorio e mercato.

Viviamo in un’Europa che si definisce mercato unico, ma sul vino il mercato unico non esiste” ha puntualizzato Monti, denunciando come l’attuale sistema penalizzi proprio le aziende che custodiscono i territori più fragili, come la viticoltura eroica e le aree terrazzate dell’Alta Langa.

Ha inoltre posto l’accento sulle criticità dei bandi OCM Paesi Terzi, strumenti teoricamente centrali per sostenere l’export, ma di fatto poco accessibili alle piccole imprese a causa della burocrazia e delle soglie minime di investimento troppo elevate. Un segnale positivo arriva però dal Parlamento Europeo, che il 4 novembre ha approvato un emendamento per semplificare l’accesso agli OCM per le aziende di piccola dimensione. Un passo sicuramente importante, che ora deve essere tradotto, dalla Commissione Europea, in misure concrete.

I Vini del Piemonte: un modello di promozione collettiva

 

Entrando nel vivo dello scenario piemontese, il Presidente de I Vini del Piemonte, Nicola Argamante, ha portato la testimonianza diretta di come un gruppo di produttori, uniti da una visione comune, sia riuscito a costruire negli anni una delle esperienze più efficaci di promozione internazionale del vino piemontese. L’associazione, nata con l’obiettivo di rappresentare il Piemonte nel mondo, porta i vini direttamente ai consumatori, ai professionisti e ai media internazionali, secondo il principio espresso da Domenico Clerico: “Vuoi vendere bottiglie? Apri le bottiglie e falle assaggiare”.

L’approccio di I Vini del Piemonte si distingue proprio per la capacità di dialogare con l’intera filiera dell’influenza – importatori, ristoratori, sommelier, giornalisti e wine lover – promuovendo il vino piemontese attraverso esperienze dirette e relazioni durature. Tra i casi più di successo, l’evento di Copenhagen, divenuto in 17 edizioni una delle più importanti manifestazioni enologiche della Danimarca, capace di generare flussi turistici verso il Piemonte e consolidare la reputazione internazionale delle sue etichette.

Argamante ha infine sottolineato l’importanza di assicurare continuità e autonomia strategica alle attività di promozione, ricordando come, in un momento come questo, si renda necessario un grande aiuto da parte delle istituzioni per semplificare l’accesso ai fondi europei destinati alla promozione in particolare in favore delle piccole e medie aziende, oggi demoralizzate dall’eccessiva burocrazia.

Il Piemonte protagonista nel mondo, il vino porta d’accesso

 

La giornata di lavori ha posto le basi per un impegno condiviso che prevede la creazione di un tavolo permanente tra operatori e istituzioni, la definizione di missioni commerciali nei mercati target, la valorizzazione del packaging e della narrazione enologica per i mercati anglofoni e la sinergia tra “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town” e “Portici Divini” e le strategie di marketing territoriale del Piemonte. Un percorso che rafforza la visione di una regione che si conferma hub del vino italiano e trampolino verso i mercati globali.

Filetti di nasello gratinati. La bontà è croccante

/

 Questo piatto si prepara facilmente con ingredienti semplici, particolarmente sfizioso grazie alla gratinatura dorata e croccante

Apprezzato per le sue proprieta’ nutritive, il nasello e’ un pesce magro, facilmente digeribile, carne bianca e delicata ideale anche per chi non ama il pesce. Questo piatto si prepara facilmente con ingredienti semplici, particolarmente sfizioso grazie alla gratinatura dorata e croccante.

***

Ingredienti:

 

4 filetti di nasello

4 fette di pan carre’

1 ciuffo di prezzemolo

1 spicchio di aglio

50gr. di parmigiano grattugiato

50gr. di pecorino grattugiato

Olio, sale, pepe q.b.

***

Tostare leggermente le fette di pan carre’. Lavare e asciugare il prezzemolo. Frullare le fette di pane con il formaggio grattugiato, l’aglio, il sale, il pepe e l’olio. Disporre i filetti di nasello in una pirofila da forno unta di olio, cospargere il composto sul pesce, condire con un filo di olio e cuocere in forno a 200 gradi per circa 20 minuti o sino a completa doratura.

 

Paperita Patty

 

Bosconero, protagonista la Bagna Caoda

Seconda rassegna enogastronomica “Sapori e Tradizioni: viaggio nei gusti autentici del Canavese”. Protagonista la Bagna Caoda: piatto simbolo della convivialità piemontese. A Bosconero (To), sabato 15 e domenica 16 novembre.

La Pro Loco di Bosconero inaugura con gusto la seconda edizione “Sapori e tradizioni: viaggio nei gusti autentici del Canavese”, percorso dedicato ai sapori autentici e alle tradizioni culinarie del territorio. Il primo appuntamento è fissato per sabato 15 novembre alle ore 20.00 e domenica 16 novembre alle ore 12.30, con una serata – e un pranzo – interamente dedicati alla Bagna Caoda, vera regina della tavola piemontese. Questo piatto iconico, a base di aglio, acciughe, olio e burro, è molto più di una semplice pietanza: è un rito di condivisione, un momento di convivialità che affonda le sue radici nella cultura contadina del Monferrato e che oggi rappresenta una tradizione amata in tutto il Piemonte. Accompagnata da verdure fresche, bollite o crude, la Bagna Caoda verrà servita insieme a una selezione di vini locali, per esaltare al meglio i sapori del territorio. L’evento vuole per la prima volta i piatti della tradizione piemontese. Un appuntamento che celebra la semplicità e la ricchezza della cultura gastronomica canavesana, in un’atmosfera calda e accogliente dove ogni ospite diventa parte della festa. Il costo della degustazione è di 28 euro (ridotto a 26 euro per i soci della Pro Loco). Per informazioni e prenotazioni: 338 4106173 – 328 2198601. Un momento conviviale quasi imperdibile per chi ama i sapori autentici, lo stare insieme e la tradizione: la Bagna Caoda vi aspetta a Bosconero per celebrare insieme la vera essenza del Piemonte.

 

La nuova Pizzeria Amato: 25 anni di tradizione che guardano al futuro

Informazione promozionale
TORINO – Venticinque anni di esperienza, una passione di famiglia e la voglia di rimettersi in gioco. Nasce così la nuova Pizzeria Amato, inaugurata nel 2025 da Sabrina, erede di una tradizione avviata nei primi anni Duemila e oggi rilanciata con uno sguardo contemporaneo.
.
Un’eredità di famiglia che diventa progetto
Dal 2000 la famiglia Amato porta avanti una visione fatta di artigianalità, esperienza e passione. Con la nuova apertura, Sabrina ha scelto di dare continuità a quel percorso, unendo valori consolidati e nuove sfide: «Volevo vedere crescere un progetto che fosse capace di trasferire il valore della qualità e del gusto ai nostri clienti», racconta.
.
L’impasto, anima della pizza
Il segreto della Pizzeria Amato sta nell’impasto: una miscela di semola, farina di soia e farine tenere, sottoposta a una lunga lievitazione. Una formula che rende la pizza leggera, croccante e digeribile. I clienti l’hanno ribattezzata “dietetica e naturale”, perché restituisce una piacevole sensazione di leggerezza anche dopo cena.
.
Tradizione piemontese e stagionalità
La filosofia Amato si fonda su un principio chiaro: materie prime fresche, genuine e di stagione, spesso di provenienza locale. Dal menu emergono non solo pizze originali e fragranti, ma anche piatti che valorizzano la tradizione piemontese con un approccio moderno e creativo.
Un locale elegante e accogliente
La pizzeria di Corso Carlo e Nello Rosselli 83B a Torino si presenta come un ambiente formale ma non troppo: elegante, con design moderno, ma al tempo stesso caldo e conviviale. Un luogo adatto tanto alle famiglie quanto a cene di lavoro, dove professionalità e accoglienza si incontrano.
.
L’appuntamento mensile e l’attenzione ai giovani
Per rafforzare il rapporto con i clienti, la Pizzeria Amato propone un appuntamento mensile dedicato alla scoperta dei suoi “gioielli: creazioni speciali che verranno presentate nelle prossime edizioni.
Non manca l’attenzione al pubblico giovane, con proposte in linea con le nuove tendenze e la volontà di innovare senza tradire l’identità.
.
La farinata: semplicità e gusto
Tra i piatti simbolo c’è la farinata, preparata con pochi ingredienti genuini e amata per la sua versatilità. Ottima come antipasto prima della pizza, può essere gustata al naturale o farcita. Le versioni più richieste? La cremosa ai formaggi e la diavoletta con mozzarella e salamino, due varianti che hanno già conquistato i clienti.
,
Un futuro scritto con passione
Con apertura quotidiana (12:00–14:30 e 18:30–22:30) e anche servizio a domicilio, la Pizzeria Amato si conferma un punto di riferimento per chi cerca qualità e innovazione.
Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: ogni pizza Amato racconta una storia di passione, tradizione e autenticità.
.

🍕 Passa a trovarci e lasciati sorprendere. Da Amato, ogni giorno è un’occasione per stare bene, insieme.

.

Corso Carlo e Nello Rosselli, 83, 10129 Torino (TO)

011 6276558 – 338 8733301

Un tenero salame di tonno e patate

Questo piatto e’ fresco, leggero e pratico, si può infatti preparare il giorno prima. Gustoso,delizioso, e morbido si accompagna perfettamente ad una bella insalata mista.

 

Buon appetito!

Ingredienti

500gr. di patate
200 gr.di tonno sott’olio
100gr. di parmigiano grattugiato
1 uovo ed 1 tuorlo
Sale, pepe q.b.

Cuocere le patate a vapore. Nel mixer impastare velocemente il tonno ben scolato, le patate, le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe. L’impasto deve risultare sodo, eventualmente aggiungere del pangrattato, formare un filoncino compatto, lasciar riposare in frigo per circa un’ora poi, avvolgerlo in carta forno, chiuderlo bene ed avvolgere il tutto in carta stagnola chiusa a caramella. Cuocere con coperchio in acqua per circa 45 minuti. Lasciar raffreddare, tagliare a fette cosparso, a piacere, con una salsina a base di olio, prezzemolo tritato, capperi e limone. Accompagnare con una bella insalata.

Paperita Patty