A Palazzo Lascaris, una mostra dedicata allo statista piemontese nell’anniversario dell’Unità d’Italia
Inaugurata il 14 marzo scorso, qualche giorno prima dell’anniversario dell’Unità d’Italia – che ogni anno cade il 17 marzo, giorno in cui nel 1861 venne per l’appunto proclamato il Regno d’Italia – la rassegna dedicata, nella “Galleria Spagnuolo” di Palazzo Lascaris , a Camillo Benso Conte di Cavour (fra i principali artefici di quell’unità nazionale, che in verità lui godette ben poco, morendo a soli 50 anni, il 6 giugno dello stesso 1861) vuole illustrare del grande “tessitore”, ministro del Regno di Sardegna prima e poi primo ministro dal 1852 fino alla morte, il singolare percorso umano, culturale e politico, con particolare riferimento alla sua vicenda famigliare. Che s’intreccia non poco con i destini dello stesso Palazzo di via Alfieri a Torino, oggi sede del Consiglio Regionale del Piemonte, e che fu abitazione del marchese Gustavo Benso Cavour, fratello maggiore di Camillo, fino al 1833, anno di morte della moglie Adele Susanna Lascaris. Fra suggestive “evocazioni storiche e artistiche”, l’iter espositivo si apre con l’ intenso “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela del 1868, appartenente a Palazzo Lascaris e realizzato a Pavia da Luigi Fognola, sicuramente ispirato dal celeberrimo “Ritratto” del Conte (dagli “occhi cerulei per non dir bigi” scintillanti sotto gli inconfondibili occhiali, secondo un’acuta descrizione dell’amico, deputato e poi Senatore del Regno di Sardegna, Michelangelo Castelli) eseguito nel 1864 da Francesco Hayez, conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano e di cui in mostra troviamo una perfetta copia. A seguire e a far da contrappunto a questi due iconici “Ritratti” di Cavour, in rassegna ne troviamo altri raffiguranti alcuni fra i più stretti famigliari del Conte (dal bisnonno, eroe della battaglia di Guastalla, al nonno in abiti da caccia e al padre “Michele Antonio”, effigiato in giovanile età) insieme ad altri dedicati a figure, comunque partecipi alle vicende umane e politiche del Conte e della sua famiglia; dipinti molto interessanti sotto il profilo storico ed estetico, come quello raffigurante “Carlo Piossasco” (generale e ambasciatore al servizio dell’Elettore di Baviera, appartenente a una delle tante famiglie nobili imparentate con i Cavour), olio su tela del 1747 a firma del pittore danese Johann Georg Ziesenis e quello di “Margherita Pallavicini Mossi” immortalata da adolescente nel 1908 dal ritrattista livornese Vittorio Matteo Corcos e figura importante nella storia ultima dei Benso, poiché (vedova nel 1947 del marchese Giovanni Visconti Venosta che lasciò il complesso cavouriano di Santena alla Città di Torino) fu proprio lei ad istituire la Fondazione Camillo Cavour il 18 aprile 1955. Da segnalare anche un grandioso dipinto che rappresenta “Vittorio Emanuele II in visita a Cremona” nel 1859 accanto ad alcuni capolavori di patriottica memoria come “La strage di Brescia” olio su tela realizzato da Faustino Joli nel 1849. La rassegna, per meglio guidarci sulle orme e “nel solco” del grande statista risorgimentale propone anche un’efficace grafica con la “linea del tempo”, in cui si illustrano le principali fasi della vita pubblica e privata del Conte, nato a Torino nel 1810 in quel Palazzo Benso di Cavour o Casa Cavour (all’angolo fra le odierne via Lagrange e via Cavour), in cui venne anche fondato nel 1847 lo storico giornale “Il Risorgimento”. Non mancano ovviamente, ben esposte in mostra, diverse immagini del Castello e del Parco settecentesco, residenza estiva di tutta la famiglia Benso, a Santena. Progettato il primo, fra il 1712 e il 1722, da Francesco Gallo – già architetto di Vittorio Amedeo II di Savoia – e il secondo dall’architetto paesaggista di corte Xavier Kurten, il complesso architettonico di Santena fu fatto costruire (sulle rovine di un’antica fortificazione munita di torri e circondata da mura e fossati) da Carlo Ottavio Benso, primo nobile della casata, ed è oggi una casa – museo aperta al pubblico che ospita anche la tomba di Camillo Cavour. Il Palazzo è inoltre sede della Fondazione Camillo Cavour, ente morale riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica (patrimonio materiale e immateriale della Nazione) e del Centro Studi Cavouriani “Giovanni e Margherita Visconti Venosta”.
Gianni Milani
“Nel solco di Camillo Cavour”
Palazzo Lascaris – “Galleria Spagnuolo”, via Alfieri 15, Torino; tel. 011/5757378 o www.cr.piemonte.it
Fino all’11 aprile
Orari: dal lun. al ven. 9/17
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Nelle foto:
– Luigi Fognola: “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela, 1868, Consiglio Regionale del Piemonte
– Copia da Francesco Hayez: “Ritratto di Camillo Benso di Cavour”, olio su tela, 1864, Fondazione Cavour, Santena