Fatti nostri

Varaldo: “Dall’Ucraina al Medio Oriente i bambini vittime innocenti”

FATTI NOSTRI di Tommaso Varaldo

Le immagini dei bambini innocenti che muoiono nel conflitto in Medioriente sono sconvolgenti. Le guerre lasciano cicatrici profonde su coloro che non hanno alcuna colpa, creando vittime innocenti che non hanno scelto di essere coinvolte. Sabato 24 febbraio ha segnato due anni da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala dell’Ucraina causando lo sfollamento di oltre un milione di bambini, privati delle loro case e dei loro diritti fondamentali. Ricordo alcuni di questi bambini nelle due missioni umanitarie che ho organizzato e che hanno portato in salvo in Italia 97 bambini. La più piccola aveva un mese di vita. Non dimenticherò mai i loro sguardi nel viaggio che abbiamo fatto insieme da Leopoli a Torino: negli occhi di ognuno di loro non c’erano solo l’orrore e la paura ma c’era il desiderio di vivere. E’ bastato un pallone all’autogrill per vedere un sorriso che ha cancellato per qualche istante la violenza degli adulti.

Save the Children ci ricorda che nel mondo un bambino su sei vive in un’area di conflitto. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite del 2022 sui bambini e i conflitti armati, il numero di violazioni dei diritti dei bambini è in costante aumento. I numeri sono agghiaccianti: migliaia di bambini uccisi, mutilati, reclutati come soldati, rapiti o violentati, segnati per sempre da un’infanzia privata di affetto, cibo, istruzione e sicurezza.

Purtroppo, nonostante gli iniziali momenti di orrore, sembra che l’opinione pubblica si sia abituata a convivere con queste tragedie. Anche le immagini dei bambini che muoiono vengono condivise nell’indifferenza generale. Non è accettabile, ma quale società siamo diventata? Dobbiamo impegnarci a proteggere i diritti dei bambini e a impedire che diventino vittime innocenti della violenza degli adulti. Questo dovrebbe essere un obiettivo fondamentale per l’intera umanità, perché il prezzo più alto della guerra viene pagato da coloro che sono più vulnerabili e indifesi.

Varaldo: “Mirafiori non è solo cronaca nera”

FATTI NOSTRI di Tommaso Varaldo

Le cattive notizie conquistano sempre le prime pagine dei giornali e negli ultimi tempi anche le seconde e le terze. Così la narrazione che emerge delle periferie è sempre quella negativa. E’ una riflessione che ho fatto nuovamente in questi giorni quando Mirafiori è tornata alla ribalta mediatica per la notizia di un ragazzo gambizzato, probabilmente per questioni di spaccio. Ancora una volta mi sono chiesto: ma se lo stesso spazio mediatico venisse dato a cosa il quartiere realizza, attraverso le associazioni e le parrocchie, per coinvolgere i giovani e tenerli lontano dalla delinquenza? Allora il messaggio sarebbe diverso, sia per i residenti sia per chi da fuori sente parlare di Mirafiori. In questi anni in cui ho dedicato il mio impegno sociale attraverso iniziative realizzate proprio nei quartieri che soffrono di più ho compreso l’importanza di raccontare il bello che c’è anche come azione di contrasto alla violenza e al degrado. Qualcuno diceva che sono le piccole azioni che danno il via ai grandi cambiamenti. Forse dovremmo impegnarci tutti a raccontare di più e meglio le periferie attraverso i punti di forza e le peculiarità. Non sempre e solo la negatività. In periferia ci sono degrado, insicurezza, pochi servizi ma c’è il vero volontariato, c’è il grande lavoro delle associazioni e delle parrocchie, ci sono i comitati di residenti più attivi della città. I borghi delle nostre periferie hanno molto da raccontare, storie di vita e storie passate e presenti della nostra Torino.
Ringrazio Il Torinese per aver accolto questa mia sollecitazione: insieme racconteremo, dalle prossime settimane, alcune delle tante storie di impegno civico e sociale nelle nostre periferie.
Proviamo a ripartire anche da qui.

Varaldo: “Askatasuna bene comune? Ecco perché non è giusto”

FATTI NOSTRI di Tommaso Varaldo

Il centro sociale Askatasuna per anni ha messo a ferro e fuoco Torino e preso parte agli assalti violenti al cantiere della Tav. Ha occupato abusivamente l’immobile di Corso Regina a spese dei cittadini onesti, ha attuato atti vandalici di ogni tipo attraverso la violenza dei suoi cortei e ha fatto dell’illegalità e della lotta allo Stato la sua bandiera. E’ questa l’Askatasuna “bene comune” che il Comune intende istituzionalizzare e a cui vuole dare il compito, tra gli altri, di svolgere “attività ispirate ai principi della non violenza”. Magari con le scuole? Insegnando ai bambini cosa sono i beni comuni? Askatasuna non è mai stato un bene comune e mai potrà esserlo. Ritenerlo tale e, quindi, meritevole di finanziamenti e di interventi a suo sostegno non è solo un ossimoro ma è uno sfregio a tutti i torinesi onesti e perbene. Negli anni Torino ha perso tanto, si sperava almeno che la sua amministrazione, unitariamente e senza distinzione di colore politico, avesse ancora il senso della legalità e delle istituzioni che mai dovrebbero andare a braccetto con i violenti e gli eversivi. Ancor meno dichiararli un bene comune. Una brutta pagina dell’amministrazione Lo Russo.
Tommaso Varaldo

Un’opportunità da non perdere per Mirafiori Sud

FATTI NOSTRI  Di Tommaso Varaldo

Da cittadino sono preoccupato per la possibile imminente perdita di un’occasione importante per Mirafiori Sud.
Il padiglione ex vigili urbani di Via Morandi 10 a Mirafiori Sud è abbandonato da quando vi fu la scellerata scelta di chiudere quel presidio di sicurezza per il territorio. A maggio 2023 la Fondazione ITS Piemonte Energia (ente di formazione che realizza corsi specializzati nei settori dell’energia, dell’energia rinnovabile, della bioedilizia e dell’edilizia sostenibile) sottoscrive un contratto di locazione con ATC, gestore degli spazi del padiglione e presenta (anche al quartiere nell’ambito di un incontro da me moderato ad AmMira Festival) il suo progetto concreto: portare a Mirafiori Sud la sua sede e riqualificare interamente gli spazi abbandonati di Via Morandi 10 per realizzarvi corsi di formazione capaci di coinvolgere circa 200 allievi a stagionalità. Un progetto di significativa importanza, tanto che si presenta l’opportunità di ampliarlo attraverso una quota dei fondi messi a disposizione dal PNRR per gli ITS: 3,5 milioni di euro che l’ITS potrebbe dedicare a questo progetto. Emerge, però, l’esigenza di avere ulteriori mq da dedicare alla formazione, con la prospettiva di accogliere oltre 400 allievi a stagionalità e dare vita ad un vero e proprio campus formativo di alta specializzazione attraverso l’insediamento definitivo con investimenti a lunga scadenza. Ecco che il progetto iniziale raddoppia e si presenta come un’occasione irripetibile non solo per riqualificare questi spazi pubblici ma per portare a Mirafiori Sud nuova linfa e vitalità.
Gli spazi aggiuntivi da inserire nel progetto ITS ci sono: il secondo padiglione che si trova a fianco di quello ex vigili urbani. Spazi che vengono da tempo utilizzati quale sede del centro anziani e che diventando parte della progettualità beneficerebbero anch’essi dell’azione di riqualificazione strutturale.
A quanto pare dall’estate scorsa non si è trovata una soluzione che potesse rendere disponibili per il progetto gli spazi del secondo padiglione, trovando una nuova collocazione in quartiere per il centro anziani. Sembra che i tentativi per ora messi in campo, in particolare dalla circoscrizione, non siano andati a buon fine.
Non si tratta di mettere in contrapposizione l’importanza del centro anziani con il nuovo progetto dell’ITS, come purtroppo qualcuno in questi mesi ha tentato di fare. Si tratta di impegnarsi tutti affinchè Mirafiori Sud non perda l’occasione di accogliere questo nuovo importante progetto che potrà avere ricadute di lungo periodo sul quartiere. In quartiere ci sono moltissimi spazi abbandonati o inutilizzati che potrebbero essere messi in uso come nuova sede del centro anziani.
Conosco diversi residenti che frequentano il centro anziani, molti sono nonni e la gran parte di loro sono attenti al presente e al futuro del quartiere. Sono sicuro che potranno concordare sul fatto che questo progetto è un’opportunità da non perdere né per il quartiere né per il futuro delle ragazze e dei ragazzi che potranno formarsi grazie all’ITS.
Purtroppo il rischio di perdere questa opportunità è concreto e imminente (metà febbraio), visti i tempi stretti del PNRR e tutti i mesi passati dalla scorsa estate senza giungere ad una soluzione. Mirafiori Sud non può permetterselo: facciamo uno sforzo come comunità per trovare una soluzione nell’interesse del territorio.