Al Miit si inaugura il 3 novembre la personale
Si inaugura martedì 3 novembre dalle 18 la personale di Stefano Veronesi dal titolo “Energie in co-creazione”, curata da Paola Berroni, al Museo Miit in corso Cairoli 4, a Torino. Stefano Veronesi, nato e attivo a Torino, appassionato di storia antica, in particolare dell’antico Egitto, di psicologia e letteratura, percorre attraverso le sue creazioni artistiche un viaggio a metà tra logica e emozione. Il suo linguaggio artistico suggerisce, già a partire dalle sue prime espressioni artistiche, gli Streamers e i Limen, un incontro tra flussi di energia colorati, che invitano a varcare la soglia del conosciuto per un viaggio verso l’arcano e l’arcaico. L’artista è stato anche protagonista con le sue opere, lo scorso 28 maggio, di un evento dal titolo “Tributo all’Egitto”, che ha visto la partecipazione del ministro delle Antichità Egizie Mamdohuh Eldamatty, dell’archeologo Zahi Hawass e del direttore dell’ente turismo egiziano in Italia, Emad Abdalla. L’iniziativa, nata in occasione della recente riapertura, dopo il restauro, del Museo Egizio, si propone di unire le varie espressioni artistiche o culturali dell’antico Egitto in un unico linguaggio, sottolineando il profondo legame che unisce il Paese dei faraoni con il capoluogo subalpino. La nuova mostra al Miit, visitabile fino al 7 novembre, che vede esposte opere realizzate anche con l’uso della tecnica del fuoco, vuole essere un viaggio proveniente da ere e terre lontane, attraverso molteplici universi e mondi ricchi di idee e emozioni.
Mara Martellotta
Dalla terra alla polvere,
dalla polvere alle ossa,
dalle ossa alla carne,
dalla carne alla vita.
“Il fuoco è alla base della creazione.
La materia liquida scorre e pulsa nel nucleo
del nostro pianeta, così come il sangue scorre
nelle nostre vene e la linfa si spinge nei punti
più estremi degli alberi secolari per mantenerli in vita.
Ho creato questa collezione di opere facendo danzare
il fuco sulla tela, l’emozione e lo stupore di osservare
l’opera che muta velocemente sotto i miei occhi
mi connette alle origini della storia quando il fuoco
fu un punto di svolta nell’evoluzione umana.
Il cambiamento dell’opera deriva dalla completa
combustione della base combustibile: polveri di colori
naturali ed ossidi. Quando le fiamme abbracciano
le forme che si proiettano attraverso di me,
l’opera prende vita.
Questo è ciò che guida la mia mano per forgiare
portali verso nuovi Mondi imaginifici”.