Si è chiusa Utopian hours, la settima edizione del festival che riflette sul futuro delle nostre città.
Con oltre 4000 presenze si conclude la manifestazione che cerca di riprogettare la realtà che ci circonda.
Ieri tra i vari talk, Gabriele Vacis ha letto un estratto di “Città invisibili” di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita dello scrittore.
E i torinesi sono accorsi per vivere una tre giorni fatta di talk, concerti, mostre e proiezioni cinematografiche.
Entusiasta il patron della kermesse Luca Ballarini che ci ha detto:
“Oltre ai numeri, anche per il feedback avuto da pubblico, media, ospiti e addetti ai lavori possiamo dire che quella di quest’anno è stata la migliore edizione di sempre. Il pubblico apprezza gli input provenienti da tutto il mondo. Utopian hours è un evento che nutre la mente.
Quest’anno abbiamo rinnovato format e oltre a talk, mostre e fiera abbiamo aggiunto eventi musicali e cinematografici. Noi vogliamo creare un festival multisensoriale che coinvolga tutte le arti.”
E allora non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno.
Lori Barozzino
La riscoperta delle tradizioni passate
Domenica 22 ottobre allevatori, agricoltori e artigiani locali esporranno i propri prodotti per le strade di Milanere per raccontare le tradizioni del territorio e riscoprire la Barà Pustertaler, la razza bovina tipica del territorio valsusino.
È in partenza la 9a edizione della tradizionale Fiera Agricola Zootecnica dell’artigianato e dei prodotti del territorio a Milanere, frazione di Almese: domenica 22 ottobre allevatori, agricoltori e artigiani locali esporranno i propri prodotti per le strade di Milanere, che dall’alba fino alla sera saranno attraversate da migliaia di persone attratte da questa manifestazione così tipica e speciale.
Protagonista della Fiera agricola e zootecnica di Milanere è la Barà Pustertaler, razza bovina originaria della Val Pusteria e importata in passato nel nostro territorio. È una razza storicamente presente nelle vallate circostanti, particolarmente resistente e adatta al pascolo, importante produttrice di latte e carne. Marco Simioli, Assessore all’Ambiente, alle fiere e ai mercati, afferma che “grazie a un lavoro di valorizzazione che è stato portato avanti negli anni passati, la Barà Pustertaler è oggi molto presente negli alpeggi valsusini, dopo un periodo a rischio di estinzione a causa degli allevamenti intensivi che avevano dimenticato le razze ‘minori’. La Fiera di Milanere rappresenta quindi un appuntamento annuale per ricordare e raccontare le tradizioni agricole e zootecniche del nostro territorio, grazie agli allevatori che dalla Valsusa e dalla Val Sangone accorrono qui per esporre i propri capi di bestiame”.
Nata come una piccola esposizione dei prodotti locali, oggi la fiera è gestita da un eccezionale comitato di volontari costituito sia da giovani sia da persone con più esperienza nel settore e conoscenze del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento di un tempo: età e competenze anche molto diverse si incontrano, collaborano e operano quindi per dare vita a una manifestazione che nell’edizione passata ha contato il passaggio di 10.000 persone.
Come da tradizione, la giornata si aprirà con la transumanza dei capi di bestiame, che partiranno da Villar Dora per arrivare a Milanere intorno alle 10:00, passando per Piazza Martiri ad Almese. Lungo tutta la giornata sarà possibile degustare i prodotti tipici del territorio, che saranno anche esposti e acquistabili presso i banchi dei produttori. Alle 20:00 si terrà la cena di chiusura nel Centro Sociale (via della Chiesa, 1, Milanera – Rivera di Almese): il costo è di 35€ a persona che sarà da versare al momento della prenotazione. Per prenotarsi occorre recarsi al Centro Sociale di Milanere nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18:00 alle 21:00. Per informazioni è possibile contattare i seguenti numeri nelle ore serali: 3382970962 (Marika), 3357072446 (Alberto), 3451157952 (Stefano).
In caso di maltempo la Fiera sarà annullata, mentre il pranzo presso i ristoranti e la cena di chiusura si terranno regolarmente.
Dopo un’estate con il segno positivo, sono buone le prospettive per l’autunno, sulla base dei dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte.
Il 43% degli italiani che faranno vacanza nei prossimi mesi in Italia hanno segnalato il Piemonte come destinazione possibile. Lo scorso anno erano il 36%.
Chi ha intenzione di venire in Piemonte farà soprattutto un viaggio e soggiorno culturale e naturalistico (53%), con una percentuale in crescita rispetto al dato italiano (39%) e in confronto all’anno scorso (37%). Si soggiornerà principalmente in alberghi/hotel e bed & breakfast, questo soprattutto per quanto riguarda le vacanze in collina e montagna. La vacanza sarà trascorsa principalmente in famiglia, con il partner e con gli amici: il 41% dichiara che starà una settimana e il 28% più settimane.
Il profilo di chi farà una vacanza in Piemonte si conferma più concentrato tra chi ha tra 31 e 65 anni, con una probabilità maggiore per le fasce più basse di età (62% di chi ha 31/40 anni, 55% di chi ha 41/50 anni e 46% di chi ha 51/65 anni.
«I dati per l’autunno sono molto incoraggianti e grazie ai numerosi eventi, da ATP Finals alle fiere del tartufo, i riflettori sul territorio piemontese continueranno ad essere accesi – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – Abbiamo appena concluso TTG, Travel Experience a Rimini, con un grande riscontro da parte degli operatori che ci permetteranno di consolidare ulteriormente i flussi nelle prossime stagioni. Il sentiment per la nostra destinazione é molto alto a livello internazionale, come confermano anche i movimenti dall’estero: con il ritorno del pubblico americano abbiamo decisamente messo alla spalle il periodo della pandemia. Ora continuiamo e a lavorare per la promozione del nostro territorio che offre prodotti per tutti i gusti: cultura, architettura, outdoor, paesaggi, enogastronomia, sport. Un’offerta completa in grado di soddisfare i pubblici più svariati con una qualità sempre più eccellente».
Le buone previsioni per l’autunno arrivano dopo un’estate decisamente positiva, nella quale si è segnato complessivamente un incremento del 3,4% di presenze rispetto al 2022 nei mesi di giugno, luglio e agosto e oltre l’11% di movimenti in più rispetto al 2019.
A trainare il risultato positivo sono stati gli stranieri: aumentano del 5% e si fermano più a lungo, con una crescita del 6,7% nei pernottamenti, portando la loro quota al 60% nei pernottamenti e compensando la contrazione del turismo nazionale che in Piemonte è stata comunque più contenuta rispetto al panorama nazionale. La Germania è sempre il primo mercato estero per arrivi e presenze, a seguire, Paesi Bassi, Francia, Svizzera e Regno Unito che superano tutti i valori del 2022. Da segnalare la settima posizione degli Stati Uniti che registrano una crescita del 15% negli arrivi e del 20% nelle presenze in confronto all’estate precedente.
Guardando alle provenienze italiane, è da segnalare la crescita dei pernottamenti dall’Emilia-Romagna: +10,9%.
Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenziano i dati positivi di quelle specializzate in attività outdoor, tradizionalmente più forti durante il periodo estivo. In particolare, la zona dei laghi ha registrato, nei tre mesi dell’estate 2023, +3% di presenze e +1% degli arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022, e migliora i risultati del 2019: +18%. Qui gli stranieri registrano +3,7% di arrivi e +4,5% di presenze in confronto allo stesso periodo del 2022, e superano anche i dati del 2019 (+20,4% di arrivi e +21,9% di presenze).
I dati della montagna segnano un allungamento dei soggiorni. I pernottamenti registrano infatti un aumento del +3% rispetto all’estate 2022 con una crescita alimentata in particolare dagli stranieri: +5,9% di arrivi e +8% di presenze.
Andamento positivo per le colline piemontesi che fanno bene sperare per la stagione autunnale, che vede la maggiore concentrazione di movimenti turistici: nel trimestre giugno-agosto si registra un aumento degli arrivi dell’1% e del 2% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2022; in crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico: +19% di arrivi e +25% di presenze.
Anche i commenti nelle recensioni online riflettono la soddisfazione del cliente del prodotto turistico piemontese, maggiore rispetto al dato complessivo del prodotto Italia. Il sentiment rispetto al prodotto “Piemonte” nel suo complesso – ricettività, ristorazione e attrazioni – è pari a 87,3/100 rispetto alla media dell’Italia 86,4/100.
«Il Piemonte è sempre più attrattivo per gli stranieri, un chiaro indicatore che le attività svolte e gli investimenti in comunicazione e promozione all’estero stanno portando i risultati previsti – commenta il presidente del CdA di Visit Piemonte Beppe Carlevaris – Prosegue il trend turistico positivo registrato già a partire dallo scorso anno, non solo con la conferma del buon andamento dell’estate appena conclusa, che ha visto un forte incremento degli arrivi internazionali e un particolare successo delle aree dei laghi e della montagna vocate alle attività outdoor, ma anche con l’aumento della propensione per le vacanze in Piemonte rilevato dai sondaggi dell’Osservatorio Turistico Regionale. Particolarmente interessante è la crescita percentuale nella fascia d’età 31-40 anni tra coloro che pensano di scegliere il nostro territorio nei prossimi mesi, cosa che ci fa ben sperare sia per l’autunno con il prodotto enogastronomico delle colline, sia per la prossima stagione della neve. Rileviamo inoltre l’apprezzamento per il prodotto turistico piemontese manifestato dalle recensioni online, frutto del lavoro sinergico degli ultimi anni di Regione e Visit Piemonte con tutti gli operatori, i Consorzi turistici e le ATL nella crescita della qualità dell’offerta».
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Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino
LA CARENZA DI LAVORATORI ED I DIVIETI AMBIENTALI METTONO IN DIFFICOLTA’ LE IMPRESE DEL SETTORE RIPERCUSSIONI ANCHE SUL COMMERCIO
Alle OGR il mondo delle imprese dei trasporti e le istituzioni si confrontano sul presente e sul futuro del settore
Nella città metropolitana torinese sono 3.829 le imprese della logistica e dei trasporti, il 56% del totale delle imprese piemontesi del settore e il 3,3% di quelle nazionali. A fine 2022 il trasporto merci contava 2.670 imprese, che rappresentano quasi il 70% delle imprese torinesi del settore. Negli ultimi 5 anni è stata rilevata una flessione del 2,1% sul 2021 e di ben 8,7 punti percentuale sul 2018.*
Questo il panorama del settore autotrasporti a Torino, protagonista oggi per le celebrazioni dei 60 anni della FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani.
Quale futuro per il settore in un momento particolarmente critico, in cui il Piemonte è di fatto isolato dal punto di vista logistico?
Ne hanno parlato oggi alle OGR di Torino Fabrizio Palenzona, past president FAI nazionale e Presidente di FAI SERVICE/LUMESIA; Paolo Uggè, presidente nazionale FAI; Pasquale Russo, presidente nazionale CONFTRASPORTO; Carlotta Caponi segretario nazionale FAI, Maria Luisa Coppa, presidente ASCOM Confcommercio Torino e provincia; Enzo Pompilio D’Alicandro, presidente FAI Torino; Dario Gallina, presidente Camera di Commercio di Torino; Gianna Pentenero, assessora al Lavoro e Attività Produttive della Città di Torino; Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino; Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte e con un messaggio video Edoardo RIXI, vice Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti.
Numerosi i temi sul tavolo. Enzo Pompilio D’Alicandro, presidente della FAI Torino, che rappresenta 398 imprese (il 15% degli operatori torinesi di trasporto merci su strada) con 5.985 addetti, di cui 3125 autisti, 8.060 veicoli per un volume di affari di oltre 1 miliardo di euro, riferisce di diversi problemi che, intrecciandosi, portano all’isolamento logistico del Piemonte.
A causa di una frana sulla direttrice del Frejus il Tunnel ferroviario è chiuso dal 27 agosto – che ha costretto in cassa integrazione per oltre 100 lavoratori – ed il traforo autostradale stradale è a mezzo servizio. Il Monte Bianco chiuderà per nove settimane riversando tutto il traffico internazionale nella Tangenziale di Torino, che, storicamente incompleta, è un autentico collo di bottiglia. Le autostrade tra Piemonte e Liguria sono un immenso cantiere a cielo aperto che rendono infernale la loro percorrenza.
«Questa drammatica situazione delle infrastrutture – sottolinea il presidente FAI Torino Enzo Pompilio D’Alicandro – oltre a comportare enormi costi per l’economia, allontana da questo mestiere i lavoratori, che non sono più disponibili a compiere un mestiere in cui si sa quando si parte ma non quando si arriva, con il carico di una grande responsabilità per la sicurezza propria, del veicolo e della merce trasportata». In Piemonte, come nel resto d’Italia, il settore dell’autotrasporto soffre di carenza di personale, a causa dei rischi e, soprattutto, degli enormi disagi che questo lavoro comporta. La FAI si è attivata per arginare l’emorragia del personale investendo sulla formazione. «Come FAI Torino – spiega il presidente Pompilio – abbiamo promosso un progetto in collaborazione con l’IIS Galilei Ferrari di Mirafiori, la SITO spa e la CCIAA di Torino, di cui andiamo orgogliosi: il diploma di Perito Logistico con il sistema DUALE. In percorso scolastico in cui gli studenti un giorno alla settimana frequentano lezioni specifiche presso l’interporto SITO. Proprio oggi abbiamo festeggiato i primi 29 giovani diplomati nell’anno scolastico 2022/2023».
Altro punto cruciale è la transizione energetica, che impone l’aggiornamento massiccio dei mezzi. «Il parco mezzi delle nostre imprese è stato notevolmente rinnovato – prosegue il presidente FAI Torino Enzo Pompilio D’Alicandro – anche grazie agli incentivi che sono stati negoziati dalla FAI con i vari governi, ma che restano ancora modesti e vengono erogati anni dopo l’investimento. Resta ancora irrisolto il nodo del blocco dei diesel euro 5 nei Comuni piemontesi, al momento sospeso. Occorre lavorare per trovare un’alternativa all’applicazione di un complesso sistema di divieti di circolazione per motivi ambientali che da solo non risolve il problema dell’inquinamento nel bacino padano. FAI è pronta a confrontarsi con le Istituzioni per ricercare soluzioni realmente efficaci».
Importante l’impatto anche su altri settori. «Siamo preoccupati – evidenzia Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, a cui FAI è associata – per gli effetti sul commercio e sul turismo delle problematiche infrastrutturali. Non solo il blocco dei valichi alpini impedisce il trasporto delle merci da e per le attività commerciali, ma anche la tangenziale di Torino, mai completata e perennemente intasata, disincentiva a venire a consegnare in città o, a raggiungere la città a fine commerciali e turistici. L’interruzione del traffico sui valichi incide, infatti, anche sul turismo. Si pensi, ad esempio, ai numerosi autobus che portano sempre più spesso gruppi di turisti francesi a Torino. Rischiamo di perdere una parte importante di questo flusso turistico. Flusso che sta prendendo sempre più in considerazione l’acquisto nei negozi oltre alle classiche visite storico culturali».
*fonte: InfoCamere – Banca dati StockView
Giulio Trombetta, Presidente e A.D. di Costadoro S.p.A. – l’azienda torinese produttrice di caffè di alta gamma che rappresenta oggi una realtà industriale presente in oltre 40 Paesi – è apparso sull’ultimo numero di Forbes Italia all’interno dell’articolo dedicato ai Top 100 Manager 2023.
Forbes Italia è l’edizione italiana del magazine più famoso al mondo su classifiche, cultura economica, leadership imprenditoriale, innovazione e lifestyle.
Il n°72, attualmente in edicola, propone l’annuale lista dei 100 Top Manager 2023, nella quale compare anche il Presidente di Costadoro S.p.A. Giulio Trombetta.
Una selezione di manager che, come dice la rivista: “Hanno fondato società di successo, sono al timone di multinazionali e hanno alle spalle carriere internazionali e, con una leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità, stanno guidando le loro aziende verso le nuove sfide del futuro”.
A tal proposito Costadoro è la terza azienda in Italia specializzata nel settore del caffè ad avere ottenuto la Certificazione B Corporation, la quale riconosce le imprese che operano rispettando i più alti standard di performance sociale e ambientale.
Giulio Trombetta dichiara a questo proposito: “Ovviamente sono molto lusingato e orgoglioso di questo prestigioso riconoscimento che però non cambierà assolutamente il mio modo di essere e di pensare. La curiosità e il desiderio di crescere, anche imparando dagli altri, sono la leva per potersi sempre migliorare. Dedico questo riconoscimento al mio grande papà al cui fianco ho avuto la fortuna di lavorare per oltre 30 anni e dal quale ho imparato le qualità vere che deve avere un bravo imprenditore: ambizione, abnegazione, determinazione sempre nel rispetto delle cose e delle persone”.
Ebap, 30 anni per un nuovo protagonismo
Il 13 ottobre al Sermig presso l’Arsenale della Pace il convegno EBAP dal titolo “30 anni per un nuovo protagonismo”. L’Italia è il Paese dell’Artigianato e micro e piccole imprese.Infatti, il 98% delle realtà produttive occupa mediamente meno di 19 dipendenti. “Questo è un dato peculiare che ci distingue in Europa -evidenzia la presidenza dell’EBAP- , con una presenza della piccola impresa così capillare e diffusa sull’intero territorio nazionale da rappresentare un elemento chiave di coesione sociale ed economica”. Sono più di 235.000 gli occupati nelle oltre 117.700 imprese artigiane piemontesi, che contribuiscono in modo determinante alla formazione dell’8% del PIL nazionale prodotto dalle imprese Piemontesi. Di questo mondo produttivo orgoglioso e caparbio, la gran parte delle aziende con dipendenti si riconosce nella bilateralità artigiana rappresentata dall’EBAP, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese, che quest’anno festeggia 30 anni di vita. Oggi aderiscono all’EBAP, 25.000 imprese che, insieme ai loro 85.000 dipendenti, hanno fatto e fanno tutti i giorni la storia della bilateralità artigiana piemontese con un trend di crescita costante. “Una crescita culturale -prosegue la Presidenza dell’Ente- nel sistema delle relazioni sindacali che ha trovato un consolidamento nella legislazione nazionale e nella contrattazione collettiva tra Parti sociali. Sono davvero tante le prestazioni che EBAP eroga a favore delle imprese e dei lavoratori. Oltre al sostegno agli investimenti realizzati in impresa per il rinnovo di macchinari ed attrezzature, passati dai 195 interventi del 2011 ai 1.400 odierni, il confronto tra le Parti sociali si è da tempo focalizzato sulla persona, indipendentemente dal fatto che in azienda rivesta il ruolo di imprenditore o di dipendente. Concetti nuovi, inclusivi a sostegno di un “sistema impresa” che non è terreno di scontro ma di confronto. Il Welfare bilaterale ha conseguito risultati davvero lusinghieri se si considerano i 150 interventi del 2011 rispetto ai 5.200 del 2022 con una proiezione di oltre 10.000 prestazioni attese per il 2023”. L’impegno costante delle otto articolazioni provinciali della bilateralità, nella promozione e nell’attività quotidiana, è fondamentale e la recente pandemia ha ben evidenziato quanto sia stato importante avere sul territorio un presidio di riferimento anche sotto il profilo sociale. I numerosi interventi di cassa integrazione -conclude la presidenza dell’ente- prima in deroga e poi propriamente bilaterale attraverso FSBA – con un impegno complessivo di oltre 133 milioni di euro – sono stati davvero significativi per decine di migliaia di nostri dipendenti.Accanto alla bilateralità più tradizionale, nel tempo le Parti sociali hanno sviluppato un vero e proprio sistema di bilateralità diffusa, assumendo il mandato del legislatore sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, e reinterpretando il concetto di welfare esteso, si sono occupati di prestazioni di sanità integrativa attraverso Sanarti, di formazione attraverso Fondartigianato”
Una delegazione di Pro Loco del Trentino sarà ospite del “sistema” delle Pro Loco del Piemonte. Una realtà che è unica in Italia, con oltre mille Pro Loco, quasi una per ogni comune; un sesto delle Pro Loco italiane. Il focus del viaggio studio saranno due realtà in cui la Pro Loco fa la differenza, così come succede in tante realtà regionali. Un paese, una frazione con scarse attrattive turistiche che viene valorizzato dall’opera indefessa del volontariato sociale. Una lezione da imparare e da replicare.
La delegazione delle Pro Loco trentine, organizzata dall’Unpli Trentino, sarà accolta dall’Unpli Piemonte in primo luogo nella Pro Loco di Borgo Ticino nella serata di venerdì 13 ottobre; il giorno dopo sarà il turno di Fontaneto (No) in cui la Pro Loco è riuscita a valorizzare un piccolo prodotto locale, la Cipolla Bionda, oggi Presidio Slow Food, collaborando con privati ed altre associazioni. E facendo diventare con tante iniziative enogastronomiche il piccolo paese la “capitale” gastronomica del novarese; infine la Delegazione si sposterà domenica 15 ottobre a Santhià, nel vercellese, cittadina in apparenza sonnolente ma in realtà assai vivacizzata da un ricco, storico, partecipato e lungo carnevale. Inoltre la locale Pro Loco collabora con la via Francigena e con altri cammini, dando vita ad un turismo lento che non conosce stagionalità.
Il presidente dell’Unpli Piemonte, Fabrizio Ricciardi, dà il benvenuto in terra piemontese “agli amici della Comitato Unpli del Trentino, terra storica per le Pro Loco d’Italia. Anche noi abbiamo qualche storia centenaria delle nostre Pro Loco da raccontarvi. Auspichiamo in questo breve soggiorno di condividere esperienze, racconti, aneddoti che in qualche modo rendano piacevole questo importante incontro”.
Monica Viola, presidente della Federazione delle Pro Loco del Trentino conferma il reciproco valore dicendo che “è per noi un onore essere accolti da una regione importante dal punto di vista del volontariato come il Piemonte, che vanta un tessuto di Pro Loco fittissimo, dal quale abbiamo certamente da imparare”. Ricorda inoltre che “Il progetto del viaggio studio in Piemonte nasce dallo sforzo della Federazione di investire sulla formazione e sulla “forma mentis” delle Pro Loco. Per Viola, il Piemonte “è un territorio in qualche modo simile al nostro, dove grandi centri turistici sono vicini a territori di vocazione diversa da quella turistica, che hanno nelle comunità la loro più grande risorsa”.
Stefano Raso, vice presidente Unpli Piemonte e membro della Giunta nazionale Unpli, ricorda che “le due Pro Loco coinvolte sono emblematiche del lavoro svolto da tutte le Pro Loco piemontesi nel valorizzare il proprio paese, coinvolgendo dal basso la cittadinanza”. Aggiungendo che “per noi è una gioia grande accogliere gli amici trentini a cui ci legano anche stima e condivisione di obiettivi”.
In Quarta, presieduta da Alessandro Stecco, si è svolta la discussione generale sulla proposta di legge che riconosce un’indennità aggiuntiva di 800 euro lordi per i medici e 350 per gli infermieri nelle aree marginali montane. È stata presentata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, “in funzione dello sforzo fatto durante l’emergenza Covid nelle zone montane del Piemonte, che richiedono interventi mirati per ovviare alla mancanza di medici ospedalieri”.
Preioni ha parlato di possibili emendamenti al testo, in particolare in relazione alla possibilità di estendere la misura ai medici di base e ai pediatri: la richiesta era arrivata da Uncem in occasione dell’assemblea del Consiglio delle Autonomie locali (Cal).
A questo proposito, Silvio Magliano (Moderati) ha chiesto di aprire in fretta un ragionamento, mentre Domenico Ravetti, Raffaele Gallo e Monica Canalis(Pd) hanno sollevato perplessità su una proposta che risolverebbe parzialmente i problemi, in assenza di un piano sociosanitario per tutto il territorio. Andrea Cane (Lega), invece, ha sottolineato come la legge si accompagni ad altri provvedimenti in favore della montagna approvati durante la legislatura.