ECONOMIA- Pagina 411

Con Porta Palazzo riparte anche il recupero delle eccedenze di ortofrutta

Le porte del Caat si sono aperte al progetto che nel frattempo si è allargato anche ai mercati di via Porpora, corso Cincinnato e piazza Foroni

Con la riapertura  in sicurezza e a rotazione dei banchi alimentari del mercato di Porta Palazzo riapre anche il progetto Repopp promosso e sostenuto dalla Città di Torino con la collaborazione di Amiat Gruppo Iren e messo in opera dall’Associazione Eco dalle Città.  Con questo progetto si è già realizzata una svolta in senso ecologico nella vita del mercato. Nell’arco del progetto a partire dal 2016 la raccolta differenziata è passata dal 50% fino all’80% delle ultime due settimane prima della chiusura avvenuta per precauzione anti Covid.  Il recupero e la redistribuzione in loco delle eccedenze di ortofrutta ha salvato dai rifiuti e nutrito decine e decine di cittadini che si mettevano in fila a fine mercato al banco di Eco dalle Città.

Il mercato riapre anche grazie all’iniziativa presa nell’ambito di Eco dalle Città /Repopp di proporre e organizzare un servizio di controllo (filtro entrate e uscite) che sarà formato da giovani disoccupati che riceveranno un rimborso dagli ambulanti tramite Eco dalle Città e la Fondazione di Comunità Porta Palazzo.

Dal 21 marzo, giorno della sospensione del mercato, le Sentinelle dei Rifiuti e gli Ecomori di Eco dalle Città hanno spostato luoghi e anche modalità di attività, per continuare a recuperare eccedenze o donazioni di ortofrutta mettendole al servizio dei bisogni sociali aggravati dalla crisi Covid.

In particolare il progetto Repopp si è allargato a un intervento quotidiano nei mercati di via Porpora, corso Cincinnato e piazza Foroni. Ma soprattutto si sono aperte le porte del Caat, dove, affiancando la storica opera di Banco Alimentare, Eco dalle Città/Repopp ha realizzato un grande recupero di cibo dai grossisti. Con altri prelievi dalla adiacente grande azienda Battaglio, i furgoni della associazione Vivi Balon, operati da Eco dalle Città hanno contribuito a rifornire i nodi della rete comunale Torino solidale per il cibo, e altri centri civici, comitati spontanei, parrocchie, mantenendo una media di 2 tonnellate al giorno di ortofrutta distribuita. Ora si cercheranno altre sinergie per mantenere in larga misura queste nuove attività mentre Repopp riprende la sua opera quotidiana a Porta Palazzo.

Ambulanti in piazza: “Vogliamo lavorare, non siamo di serie B”

E’ senza dubbio la prima manifestazione di piazza, e non solo a Torino, dopo la parziale ripartenza del 4 maggio a Torino

Tra i duecento manifestanti in piazza Castello questa mattina c’erano soprattutto ambulanti extralimentari, quelli che ancora non possono vendere al mercato.

Si sono radunati con striscioni e bandiere sotto la sede della Regione: “Vogliamo lavorare il governatore e Conte ci devono ascoltare. Noi non siamo una categoria di serie B”.

(foto: il Torinese)

Torino e il Piemonte ripartono con 900 mila lavoratori

Torino e il Piemonte ripartono da oggi. Riaprono librerie, cartolerie, negozi di abbigliamento per bambini,  studi professionali, e anche gli hotel sebbene non sia ancora consentito viaggiare tra una regione e l’altra.

Si calcola che circa 900 mila lavoratori, sparsi in 250 mila aziende e attività di vario genere, oggi riprendano la propria attività: più o meno il 70 per cento del totale. Naturalmente bisognerà rispettare le distanze di sicurezza e le norme di protezione dai contagi.

L’ordinanza firmata dal governatore  Cirio prevede  l’obbligo di indossare la mascherina  in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico. Nei negozi la indosseranno i clienti e i venditori dovranno avere anche i guanti.  Sui mezzi pubblici i posti saranno limitati e segnalati da appositi adesivi e in metropolitana sono indicati percorsi differenziati in entrata e in uscita nelle stazioni. Vietati gli assembramenti e consentita l’attività singola sportiva e motoria. Per andare a far visita ai cosiddetti congiunti bisognerà indossare la mascherina.

A Torino il traffico stradale è visibilmente aumentato.

Si può tornare a camminare in montagna?

Non ci sono solo “visite ai congiunti”, il take-away, riapertura dei parchi pubblici, riaperture di alcune categorie di imprese, celebrazioni funebri obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi nel Dpcm del 26 aprile e nelle relative FAQ pubblicate oggi sul sito del Governo. D al 4 maggio si può tornare a effettuare l’attività motoria e quella sportiva, individualmente, anche distanti da casa.

Si potrà andare a fare passeggiate ed escursioni in montagna. È giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto. “Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva – si legge nelle FAQ – è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Non è consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione”. Si potrà andare in bicicletta! “È consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto”.

Inoltre “la coltivazione del terreno per uso agricolo o forestale e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola o forestale produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito”

Mancano ancora però delle risposte, chieste da Uncem. E Uncem le ha nuovamente avanzat stasera al Viminale. Ad esempio occorre dire con chiarezza che non ci si può spostare dal proprio comune per la spesa se al suo interno si trovano negozi o piccoli supermercati, ma non ipermercati e discount. I prezzi in molti piccoli negozi sono aumentati troppo. E anche nella GDO.

“Da lunedi si può trovare a fare escursioni e pratica sportiva nelle aree montane, sui sentieri, come Uncem e tanti altri, come il CAI, hanno chiesto negli ultimi giorni – spiega Marco Bussone – è un passo in avanti. Salvo eventuali ordinanze regionali. Occorre procedere verso aperture e opportunità per i territori, per le imprese, progettare l’estate e l’inverno, sostenere gli esercizi commerciali e le imprese, gli operatori privati. Servono ancora dei chiarimenti, ad esempio sulle seconde case e sulle manutenzioni dei sentieri e dei territori. Si vada avanti nell’unire tutela per la salute pubblica e aperture per attività e imprese”.

Domicilioconsegne.it, entra in rete!

Domicilioconsegne.it è online dal 27 aprile

Dedicato alle piccole e medie imprese per far fronte all’emergenza Covid-19 e reinventarsi verso il futuro

Da oggi è disponibile online la  piattaforma, interamente gratuita, dedicata a promuovere le attività del territorio che forniscono un servizio di consegna a domicilio. Domicilioconsegne.it nasce dall’iniziativa di 5 ragazzi giovani professionisti, amici di università, colleghi di lavoro e appassionati di tecnologia, che per aiutare le attività del territorio a far fronte alle limitazioni imposte per contenere il contagio, decidono di proporre un servizio che possa venire incontro alle sopraggiunte esigenze. La piattaforma si pone l’obiettivo di supportare la creazione di un network di piccole e medie imprese locali che offrono un servizio di home delivery al fine di ridurre la distanza tra il consumatore e le attività commerciali. Il miglior modo per restare uniti anche da lontano,
attraversare questo periodo e creare una vetrina sul futuro. “Attraverso la nostra piattaforma – spiegano i promotori -le aziende avranno modo di promuovere la propria attività valorizzando il servizio di delivery e il consumatore avrà a disposizione un valido strumento per orientarsi tra le attività del proprio territorio che offrono questa opportunità nel rispetto delle norme adottate per il contenimento. Vogliamo tutelare le attività locali fortificando la loro presenza sul territorio e incrementarne così la competitività”.

Le attività consegnano a domicilio, #iorestoacasa!
Per saperne di più:
https://domicilioconsegne.it/chi-siamo/
https://www.facebook.com/domicilioconsegne.it

Fase 2, il trasporto pubblico locale riparte a metà

Il 50% del trasporto pubblico riparte lunedì 4 maggio in corrispondenza con la prima fase di riapertura delle attività. Regione Piemonte, Trenitalia e Agenzia della Mobilità Piemontese hanno terminato di mettere a punto le misure per la prima ripartenza e mettono a disposizione dei viaggiatori tutte le informazioni per viaggiare in sicurezza.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico ferroviario Trenitalia fornisce informazioni aggiornate sui treni circolanti sul proprio sito. Sulla pagina di Infomobilità www.trenitalia.com/content/tcom/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html alla sezione “Trasporti regionali Piemonte: rimodulato il servizio” sono elencate tutte le tratte attive e i treni disponibili.

I sistemi di vendita Trenitalia sono già aggiornati con la nuova offerta e i viaggiatori sono invitati ad acquistare i biglietti e abbonamenti sui canali on line. Trenitalia, inoltre, ha attivato sui treni le misure di sicurezza previste dal Dpcm del 26 aprile e informerà adeguatamente a bordo i viaggiatori sulle norme comportamentali da adottare: tutte le carrozze sono sanificate giornalmente con l’igienizzazione di tutte le superfici, sono potenziate le attività di igiene e pulizia a bordo treno durante il viaggio e sono stati installati dispenser di soluzione disinfettante su tutti i convogli. Inoltre, al fine di garantire il distanziamento sociale saranno progressivamente posizionati specifici marker che segnaleranno i sedili su cui sarà vietato sedersi e saranno identificate le porte di salita e quelle di discesa.

Per le linee del Servizio Ferroviario Metropolitano è disponibile un analogo aggiornamento sul sito www.sfmtorino.it in homepage. Anche per le linee SFM sono in atto le misure di sanificazione e di sicurezza previste dal Dpcm e i sistemi di informazione per i viaggiatori.

Sul fronte del trasporto su gomma, le aziende che gestiscono il servizio in Piemonte si sono messe a disposizione per fornire informazioni puntuali rispetto a linee e orari a partire da lunedì. Si invitano perciò tutti i viaggiatori a consultare i siti delle aziende di trasporto o a telefonare per verificare lo stato del servizio di proprio interesse e non rischiare di rimanere a terra lunedì, primo giorno di ripresa di alcune attività.

Come i treni anche i bus saranno sanificati giornalmente e allestiti per rispettare le misure di sicurezza. L’Agenzia della mobilità piemontese sta fornendo materiale informativo a riguardo che le aziende potranno esporre sui mezzi.

Non fermate il terzo settore

L’emergenza sanitaria in atto sta mettendo a dura prova la tenuta dell’intera economia globale. Finora i Paesi più colpiti sono sicuramente la Cina, cuore industriale del mondo, ma soprattutto l’Italia in Europa, potenza manifatturiera dell’Eurozona.

Il fermo delle attività economiche, imposto nel nostro Paese dalle misure straordinarie di contenimento dell’epidemia, rischia di frenare ulteriormente la già fragile economia delle nostre piccole medie imprese. A maggior ragione perché le filiere di forniture delle Pmi sono inserite in un contesto internazionale…

… continua a leggere:

Non fermate il Terzo Settore

Lettera di un ristoratore in crisi per il decreto ammazzaimprese

Caro Direttore, mi perdoni se Le scrivo, ma dopo il discorso  del Presidente del Consiglio, mi sento profondamente preso in giro e sento la necessità di raccontare, utilizzando un episodio capitato al sottoscritto, qual è la vera situazione in Italia.

Sono un ristoratore, ho 54 anni, ho dipendenti assunti, un affitto per i muri del ristorante e un finanziamento bancario che ho acceso 3 anni fa per “aggiornare” il mio locale… a causa di questa pandemia, lo Stato mi obbliga a chiudere, io da buon cittadino, tiro giù la serranda… ma lo Stato, da buono Stato cosa fa per me? La cassa integrazione per i dipendenti? Ad oggi non è arrivata e io non ho la liquidità per anticiparla…

Il canone di locazione del ristorante purtroppo continuo a pagarlo (la mia padrona di casa si è rifiutata di applicarmi uno sconto anche perché il canone per lei è l’unica fonte di reddito)…

… Continua a leggere: 

Lettera di un ristoratore, in crisi per il decreto ammazza imprese

I trasporti nella Fase 2: più corse, mascherine, controllo degli accessi

“Il trasporto pubblico subirà un ulteriore cambiamento, dovendo passare da una fase di estrema riduzione del servizio ad una fase di graduale rispristino”. L’assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha illustrato in Seconda Commissione regionale in videoconferenza, presieduta da Mauro Fava, le misure che si stanno studiando per far fronte alla Fase2 della pandemia Coronavirus.

“Le modalità del servizio di trasporto pubblico andranno di pari passo con la riapertura delle attività – ha proseguito – Abbiamo fatto incontri con le grandi aziende che riaprono, FCA ad esempio ha cambiato gli orari di lavoro: 8 turni con ingressi sfalsati ogni mezz’ora. Apriremo un tavolo con le aziende di tutti i territori, Anci e i mobility manager per coordinare le riaperture di uffici e aziende. L’organizzazione del trasporto seguirà le esigenze delle imprese e delle attività”.

Un primo step della riorganizzazione è previsto per la prossima settimana, dal 4 maggio. Per i treni l’assessore sta ragionando con Trenitalia per un ripristino del 45 – 50% delle corse ordinarie. Anche i servizi su gomma ripartiranno con un servizio minimo.

“Più complesso – ha proseguito Gabusi – il ragionamento sull’allestimento dei mezzi: le linee guida a livello nazionale consentono l’utilizzo di un posto su tre sia sui bus sia sui treni. Abbiamo immaginato di applicare queste indicazioni ad un bus cittadino: da circa 100 posti scendiamo a 13, un numero poco gestibile alla luce del traffico previsto. Nei prossimi giorni potenzieremo i sistemi di monitoraggio e cercheremo di dare anche un impulso maggiore alla digitalizzazione dei servizi. Per i rimborsi degli abbonamenti stiamo dialogando con il Governo per sbloccare la situazione. Quella in arrivo sarà una fase importante perché ci permetterà di calibrare le successive, fino a settembre, quando riapriranno le scuole e il flusso di passeggeri darà decisamente più corposo”.

Il consigliere Alberto Avetta (Pd) ha proposto anche di avviare una campagna di comunicazione per contrastare il crollo della domanda sul trasporto pubblico, che avrebbe un effetto negativo sia economico che per l’inquinamento dato dall’eccessivo uso dell’auto privata. I numerosi consiglieri intervenuti hanno posto domande all’assessore ed al direttore dell’Agenzia della Mobilità, ingegner Paonessa, sul distanziamento dei passeggeri, il numero delle corse dei mezzi pubblici, il rimborso degli abbonamenti non utilizzati e sui costi necessari per avviare e gestire tutta la fase 2 della pandemia dal punto di vista dei trasporti.

Sull’aspetto economico l’assessore ha detto: “Ci sono problemi di cassa per tutte le aziende di trasporto pubblico, stiamo centellinando le risorse cercando un equilibrio per tutti i soggetti interessati in modo da dare il servizio ai cittadini senza far crollare le aziende. Abbiamo chiesto al Ministro 600 milioni ma per ora non abbiamo certezze: vedremo se ci saranno buone notizie nel decreto di maggio”.

Ai lavori della Commissione hanno partecipato i consiglieri: Ivano Martinetti (M5s), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Domenico Rossi (Pd), Alberto Avetta (Pd), Maurizio Marello (Pd), Raffaele Gallo (Pd), Paolo Ruzzola (Fi), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Gianluca Gavazza (Lega), Valter Marin (Lega), Daniele Valle (Pd), Diego Sarno (Pd).

 

Ecco il rapporto del Poli: “Scuole aperte, Società protetta”

Il gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino che sta aggiornando i primi risultati del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti” con nuovi approfondimenti tematici per aree di applicazione delle modalità proposte per le riaperture delle attività nella Fase 2, ha pubblicato il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta”.

La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono infatti altrettanto cruciali delle attività produttive per la ripresa del Paese. Il sistema educativo risponde a problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori, ma soprattutto ai diritti costituzionali dei bambini e ragazzi a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse per il pieno sviluppo delle proprie capacità. Esigenze e diritti che sono stati, forse inevitabilmente, compressi in queste settimane con conseguenze negative che hanno allargato le disuguaglianze sociali tra bambini. La letteratura internazionale è unanime nel sottolineare l’importanza per tutti i bambini, ma soprattutto per i più svantaggiati economicamente e socialmente, o con qualche disabilità, di esperienze educative extra familiari precoci.

Il rapporto prende dunque in considerazione queste dimensioni, oltre ad affrontare sotto il profilo tecnico-scientifico la prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione del contagio da SARS-CoV-2 nell’ambito del sistema scolastico dall’obbligo ma anche nel sistema educativo per la fascia 0-6 anni, che ormai fa parte a pieno titolo del sistema istruzione anche a livello normativo.

Potete leggere il rapporto al link: http://www.impreseaperte.polito.it/i_rapporti/scuole_aperte_societa_protetta