Il futuro di Torino, la politica e quel che resta di Fiat

No, non ci posso credere. L’architetto Guido Montanari ex vice sindaco ed ex cocco di Chiara Appendino è diventato supporter della candidatura a sindaco di Torino del rettore Politecnico Guido Saracco. Guido Montanari è tutto e l’incontrario di tutto. Profondamente no Tav ed amico fedele degli antagonisti vuole appoggiare PD e centro sinistra, solo colpevole della grave situazione economica e sociale della nostra città.

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Ma diciamocela tutta: non è questa la vera notizia. La vera notizia sono le commissioni istituite dal Rettore Saracco. Commissioni atte a redigere delle proposte rivolte alla Città di Torino. Tradotto, il Prof. Guido Saracco si mette in proprio. Detto in altri termini,  se partiti di centrosinistra ci state, bene, viceversa vado avanti da solo. Indubbiamente una accelerata. C’è qualcuno dietro a questa (quasi) ufficiale candidatura? Ovviamente non è dato a sapere, ciò che è sicuramente certo è il disastro Torino. Prima, nel settore auto era la prima.
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Dalla carrozzeria al motore ed alla componentistica. Ora, appunto, disastro. Sempre 20 anni fa si parlava di far diventare Mirafiori un centro di produzione ed assemblaggio motori. Ora al massimo centro di ricerca finanziato dall’Europa. L’annoso problema degli investimenti in ricerca e produzione. Con i contrari nel finanziare la Fca perché non paga le tasse in Italia. Altro problema, per l’anno successivo 33 % di studenti fuori sede in meno. Ed anche qui Torino era all’avanguardia. Italia Robotica, ente tra scuola e Comau. Come progettare e realizzare linee di montaggio sempre più competitive. Come utilizzare e progettare l’intellingenza artificiale. L’Itis Avogrado di Torino uno dei punti di eccellenza. Andato in pensione il professore Enzo Marvaso, deus ex machina, mi sa che si è arenato tutto. Anche il tentativo di rilancio della ricerca informatica Olivetti e della nostra silicon Valley, la nostra Ivrea  con il Canavese incluso. Rilanciare tutto questo è possibile? Francamente siamo in ritardo, ma tentar non nuoce. La nostra storia dimostra che le idee non mancano, sono mancati i soldi e le idee sono rimaste embrioni di un domani che non è arrivato. I sindacati applaudono alla richiesta di finanziamenti per 6 miliardi a Fca. Grande botta di fortuna…
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Sinistra sbrindellata e Calenda contrarissimi. Classe politica locale totalmente assente. Ed inserire questo investimento in una più ampia politica economica locale? Capisco che è avvenuto prima e perché mai dovrebbe avvenire ora? Indubbiamente vane speranze. Molti i tentativi per sinergizzare le forze private e pubbliche come la società tra Fiat Comune e Regione sotto l’egida di FinPiemonte come Tne. Tanti soldi, tanti sforzi e sono passati 20 anni con risultati Zero. Precisamente un risultato c’è stato: i soldi pubblici dati a Fiat sono serviti per pagare parte dei debiti che questa aveva con Sanpaolo. E sullo sfondo, eccolo lì il Politecnico di Torino. Si dice tra le Università più importanti e famose del mondo. Accidenti, proprio così. Anni in cui il Prof. Francesco Profumo era il Rettore con una successiva e rapida carriera. Ministro della Repubblica e poi Presidente di Fondazione San Paolo sostituendo Sergio Chiamparino,  amico per la pelle richiamato dalla politica. Il Chiampa Nazionale. Deputato della Repubblica e proponente della rotazione auto con Fiat che vendette molte vetture. Conosciuto e stimato soprattutto  per essere stato Sindaco di Torino che ha gestito le Olimpiadi 2006 fortemente volute dall’ Avvocato per antonomasia Gianni Agnelli Presidente Fiat. Governatore del Piemonte sconfitto al secondo giro dal centrodestra. Chiampa che ha sempre avuto un buon rapporto con Enzo Ghigo,  tra i più bravi governatori del Piemonte. Un’amicizia oltre la politica che ha portato Ghigo a far votare Sergio Chiamparino al ballottaggio contro Roberto Rosso. Ci ha visto lungo Ghigo, prima responsabile di Publitalia e grande capo di Forza Italia. Chi lo conosce bene sostiene che si informa bene prima di parlare e di decidere politicamente.Infatti, insieme al Chiampa fu tra i promotori di Tne. Tocco’ poi a Mercedes Bresso cercare di gestire il tutto mettendo il Prof Mario Calderini a capo di FinPiemonte. Milanesissimo ed allora docente del Politecnico di Torino.
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Lui  recentemente in un’intervista a Repubblica ha sostenuto: ho sempre Torino nel cuore,  ma se non si dà una mossa è morta. Vecchia storia la collaborazione tra Fiat e Politecnico che negli anni 60 omaggio’ Vittorio Valletta di Laurea honoris causa. Quel Vittorio Valletta che porto’ l’Avvocato a  girare il mondo per diventare quello che è diventato. L’Avvocato che pur girando il mondo  e, probabilmente vivendo più negli States tenne sempre la sua residenza a Torino. Diversamente da molti dei suoi famigliari che preferirono la Svizzera. Questione di stile. Poi, giusto per non lasciare nulla di intentato, l’arrivo di Marchionne determino la fusione con la Chrysler con il grande sponsor in Barack Obama Presidente Usa. Tutto ciò per dire che quel poco di Fiat che c‘è ancora si deve a questi meccanismi e che se a Torino vive ancora qualcosa della vecchia Torino lo si deve a questo passato. Ma se non si torna ad essere credibili sul piano internazionale la vedo dura, la vedo durissima.  Come tutte le grandi crisi mondiali, anche la crisi determinata dal coronavirus, lo può essere. Fino a tre mesi fa c’erano idee “latenti” ma non c’erano soldi. Ora, forse, ci sono e spenderli un attimo sarà. Possibilmente spenderli bene per il rilancio della nostra città. Direi per la rinascita della nostra città. Come il mito dell’ Araba Fenice che dalle sue ceneri è risorta. Abbiamo poche carte da giocare e le dobbiamo giocare fino in fondo. Dopo la ” follia” pentastellata non possiamo più permetterci questi fatali errori. Chiara Appendino non è responsabile di questo disastro. Semplicemente inefficace perché indeguata ai compiti che si era assegnata. Ci vuole un Sindaco che attragga investimenti stranieri. Che capisca e conosca la materia. Tocca ai due schieramenti tradizionali essere all’altezza del compito. Magari ci scappa anche la possibilità di potercela fare.
Patrizio Tosetto
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