ECONOMIA- Pagina 406

In città aperti nove negozi su dieci

Secondo le associazioni Ascom e Confesercenti il  90% dei negozi a Torino ha riaperto  tra ieri e oggi

In tutto 1.400  a Torino e  2.600 se si considera tutta l’area metropolitana, compresi i centri commerciali.

Le due associazioni di categoria fanno sapere che non sembra ci siano esercenti che intendono  non riaprire, alcuni attendono per completare l’adeguamento dei locali alle nuove norme. Ma la preoccupazione è diffusa  perché la liquidità è limitata e temono di non farcela. I saldi, su richiesta dei commercianti, sono rinviati al primo agosto. Ha riaperto anche la maggior parte di barbieri, parrucchieri e dei centri estetici. Bar e ristoranti riapriranno da sabato prossimo 23 maggio.

(foto: il Torinese)

 

Il Comune approva l’ampliamento dei dehors per bar e ristoranti

Da Palazzo Civico / Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una delibera presentata dall’assessore al Commercio, Alberto Sacco, che prevede alcune misure per il rilancio delle attività commerciali in città, dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza sanitaria, attraverso un piano straordinario di occupazione suolo pubblico.

Il provvedimento, approvato con 37 voti a favore, 1 astenuto, prevede, per gli esercizi commerciali con superficie lorda inferiore a 250 metri, la possibilità di ampliamento dell’attività commerciale sul suolo pubblico, nello spazio antistante i negozi, per una superficie di 60 metri quadri, nel rispetto del Codice della strada e delle norme relative all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il requisito relativo alla superficie massima del locale non è richiesto per gli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande. 

L’occupazione straordinaria del suolo pubblico sarà consentita sino al 30 novembre 2020 e gli esercenti non saranno soggetti al pagamento della Tosap.
Per poter ampliare la propria attività su suolo pubblico, gli operatori dovranno inviare una comunicazione tramite Pec alla Città con la quale il titolare dell’attività indicherà le finalità, l’estensione e le modalità dell’occupazione e, sotto forma di Dichiarazione Sostitutiva di atto di notorietà, assicurerà l’osservanza delle norme di legge, la garanzia del rispetto delle esigenze di mobilità per le persone con disabilità e la piena salvaguardia dei diritti di terzi, sollevando così la Città da ogni responsabilità.
La ricevuta della Pec sarà sufficiente per occupare il suolo pubblico. L’esercente, però, dovrà conservare, nella sede in cui l’attività è esercitata, copia della comunicazione inoltrata nonché atto scritto che attesti il nulla osta all’occupazione del suolo da parte degli esercizi e degli stabili ubicati in un diverso condominio eventualmente confinanti con l’attività.

L’assessore, che in mattinata aveva illustrato la delibera nella riunione della commissione Commercio, presieduta da Andrea Russi, ha sottolineato come il provvedimento sia caratterizzato da un percorso di sburocratizzazione da parte dell’Amministrazione comunale e di responsabilizzazione da parte degli esercenti che potranno avvalersi di un vademecum che, da domani, sarà on line sul sito del Comune, insieme ai moduli per inoltrare le richieste.

Vista la caratteristica di sperimentazione di un nuovo percorso, Sacco ha evidenziato come i controlli della Polizia Municipale prevedono, in un primo momento, l’invito al commerciante a porre rimedio ad eventuali irregolarità, senza incorrere in sanzioni.

Insieme alla delibera, è stata approvata una mozione di accompagnamento, primo firmatario Stefano Lo Russo che impegna la Giunta a concertare con le Circoscrizioni e le Associazioni di categoria un piano straordinario di pedonalizzazioni.

Il documento chiede anche il potenziamento del personale necessario all’attività informativa e di accompagnamento per le imprese e la garanzia di un pronto intervento in caso di mancato rispetto del Codice della Strada, con particolare riguardo alle esigenze di mobilità di persone con disabilità, alla sicurezza della mobilità ciclabile e pedonale ed all’utilizzo dei passi carrai.

Riapre Torino Outlet Village

Torino Outlet Village, l’outlet premium a soli 10 minuti dalla città di Torino, in accordo con le disposizioni del Decreto della Regione Piemonte del 17 maggio, ha riaperto le porte dopo l’emergenza COVID-19 che ha costretto l’Italia a rallentare il passo e gli italiani a modificare le proprie abitudini, sia nel lavoro che nella vita privata.

Nelle settimane di chiusura Torino Outlet Village ha lavorato incessantemente dietro le quinte per prepararsi alla riapertura e per garantire ai clienti la possibilità di godersi uno shopping in assoluta sicurezza grazie alle numerose azioni intraprese per offrire un’esperienza di visita piacevole e senza rischi.

Molte infatti le misure sanitarie intraprese dalla Direzione del Village per tutelare la salute dei propri clienti e dipendenti, in accordo con le disposizioni regionali: accesso al Village consentito solo con utilizzo della mascherina che sarà distribuita all’Info Point ai clienti che ne saranno sprovvisti, invito ad igienizzarsi le mani nelle speciali colonnine dislocate all’interno del Village, obbligo di mantenere la distanza di sicurezza seguendo la speciale segnaletica prevista, interventi di sanificazione di tutti gli spazi all’aperto ed incremento degli interventi di pulizia giornalieri negli spazi comuni, servizio di vigilanza continuo per evitare assembramenti.

Per limitare situazioni di assembramento all’interno dei negozi, le boutique limiteranno il numero di ospiti presenti contemporaneamente all’interno contingentando gli ingressi e per la sicurezza degli acquisti, in base al Decreto regionale, sarà necessario indossare guanti e mascherina per provare i capi.

Torino Outlet Village informa inoltre che, nell’ottica di rendere più fluida la permanenza all’interno del Village, verrà presto lanciato un servizio di Priority Lane che permetterà di prenotare in anticipo il giorno e l’orario di ingresso nei negozi scelti al fine di evitare eventuali attese. Le prenotazioni potranno essere effettuate anche all’interno del Village, attraverso un QR code dedicato presso ogni negozio, così da accedere al sistema di prenotazione online.

Fino al 22 maggio, i punti di ristoro operativi effettueranno solo il servizio “take-away”. Non sarà possibile consumare pasti all’interno dei locali. A partire dal 23 maggio saranno riaperte le attività di ristorazione.

Torino Outlet Village in queste settimane di lockdown si è dimostrato sempre vicino ai suoi clienti proponendo, sui propri canali social, attività di intrattenimento gratuite come lezioni di cucina, laboratori per bambini, lezioni di fitness, condivisione di contenuti multimediali dei partner culturali della Città e molto altro, a conferma del suo costante sostegno al territorio e della vicinanza ai propri clienti.

Torino Outlet Village torna quindi con responsabilità verso la normalità grazie alle numerose azioni intraprese.

Fondo Trasporti: le Regioni del Nord contro il Governo

 “Il fondo previsto dal Governo per il sostegno al trasporto pubblico assomiglia a una tragica presa in giro. I 500 milioni previsti dal Dl Rilancio coprono a malapena un terzo delle perdite per le imprese del settore stimate per il 2020 in almeno 1,5 miliardi a livello nazionale, secondo le analisi delle associazioni di categoria”, hanno dichiarato gli assessori ai Trasporti di Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De Berti), Piemonte (Marco Gabusi), Liguria (Giovanni Berrino) e Friuli Venezia Giulia (Graziano Pizzimenti) commentando le misure del Governo contenute nel Dl Rilancio. 

 IN 2 MESI DANNI PER 600 MILIONI A LIVELLO NAZIONALE – “Lo stanziamento – hanno proseguito gli assessori – è insufficiente addirittura per ristorare i mancati ricavi di questa prima fase dell’emergenza sanitaria: per i primi due mesi di lockdown il danno economico subito dal Tpl, compreso il servizio ferroviario, a livello nazionale ammonta ad almeno 600 milioni di euro. Se poi il fondo da 500 milioni a livello nazionale dovesse anche includere i rimborsi degli abbonamenti, allora alle aziende resterebbero davvero le briciole. Per rimborsare gli utenti è bene che il Governo preveda un capitolo a parte con risorse importanti”.

 IMPRESE A RISCHIO CHIUSURA – “Come può pensare il Governo di affrontare una crisi di queste dimensioni con soli 500 milioni da dividere per tutte le Regioni? – hanno detto ancora gli assessori – Le imprese del Tpl rischiano di chiudere, con tutto quello che ne consegue in termini di drammi occupazionali per i lavoratori che perderanno il posto e problemi per l’erogazione del servizio. Il Governo rimedi subito, finora abbiamo assistito solo a tentennamenti e vergognosi balletti di cifre: dall’ipotesi di 800 milioni si è passati rapidamente a 500 milioni a livello nazionale. Le imprese, i lavoratori del settore e gli stessi utenti non meritano tutto questo. Sono in gioco i servizi per i cittadini e tanti posti di lavoro. Il tutto mentre il Gruppo Fs, società statale, ha dichiarato utili nel 2019 per 584 milioni di euro: Il Governo investa una parte di questo tesoretto per integrare il fondo di supporto al settore”.

 

(foto: il Torinese)

Torino e il Piemonte ripartono. Chi riapre e chi ancora no

Il presidente Cirio: “il Piemonte riparte con fiducia e cautela, perché vogliamo aprire tutto ma aprire per sempre»

 

Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato ieri  l’ordinanza per le riaperture in Piemonte, che sarà pubblicata a breve sul sito della Regione e sarà valida fino al 24 maggio 2020 .

 

«Nel tardo pomeriggio di domenica abbiamo ricevuto il decreto del Governo che ci consente finalmente di emettere la nostra ordinanza – spiega il presidente Cirio – . Fondamentale è l’allegato con le Linee guida condivise come Regioni per le quali, fino a stanotte, abbiamo avuto una lunga trattativa con Roma, perché volevamo che il Governo le recepisse. Sono linee guida che garantiscono la sicurezza, ma fatte in modo di garantire anche l’operatività delle nostre attività, cioè non solo di riaprire ma davvero di poter lavorare».

 

RIEPILOGANDO

Da lunedì 18 maggio in Piemonte riapriranno tutti i negozi al dettaglio , i saloni per parrucchieri , i centri estetici , gli studi di tatuaggio e piercing e tutti i servizi per gli animali (oltre alle toelettature già attive, potranno riprendere l’attività i dog sitter, le pensioni e l’addestramento). I Comuni potranno consentire orari di apertura più elastici ed estensivi per favorire la massima operatività delle attività commerciali e dei servizi alla persona.

 

Riapriranno anche musei, archivi e biblioteche le altre strutture ricettive ancora chiuse.

 

Da lunedì saranno consentiti, inoltre, gli sport all’aria aperta in forma individuale rispettando la distanza minima di due metri (ad esempio: atletica, ciclismo, corsa, golf, tiro con l’arco, tiro a segno, equitazione, tennis, vela, attività acquatiche individuali, canottaggio, escursionismo, arrampicata libera, sci alpinismo, motociclismo, automobilismo, attività cinofila).
Sarà possibile anche l’uso dei rispettivi impianti, centri e siti sportivi, purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza : vietato in particolare l’utilizzo di palestre, luoghi di socializzazione, docce e spogliatoi, fatto salvo per i locali di passaggio e i servizi igienici, per i quali i gestori dovranno garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione.
I gestori dovranno inoltre assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di misure per garantire il distanziamento sociale ed evitare assembramenti (ad esempio prenotazione degli spazi e turnazioni).
Saranno consentite anche le lezioni con l’istruttore , che in assenza della distanza di sicurezza avrà l’obbligo di uso della mascherina e di guanti monouso dove l’attività preveda il contatto con l’allievo.

 

Sempre dal 18 maggio sarà consentita in Piemonte l’attivazione di nuovi cantieri di lavoro e la riattivazione di quelli eventualmente sospesi, oltre alla riattivazione dei tirocini extra-curriculari in presenza , purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e prevedendo lo smart working dove non possibile garantire il distanziamento.

 

Dal 20 maggio , poi, torneranno operativi nei mercati i banchi extralimentari , per consentire i tempi di adeguamento alle nuove linee guida per la sicurezza e permettere ai Comuni di tracciare i nuovi spazi sulle aree mercatali.

 

Nel weekend e in particolare da sabato 23 maggio riapriranno anche bar e ristoranti (insieme a trattorie, pizzerie, self-service, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e le altre attività di somministrazione alimenti). Resta sempre consentito il servizio di asporto per il quale l’orario viene esteso dalle 6 alle 22 e la prenotazione da remoto, pur preferibile, non sarà più obbligatoria .

 

Per garantire la sicurezza e il contenimento del contagio da Covid-19, la riapertura di tutte le attività dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalle “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” approvate dal Governo in accordo con la Conferenza delle Regioni e allegate all’ordinanza.

 

«Non ci stancheremo di ripeterlo: vogliamo aprire tutto, ma vogliamo aprire per sempre – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio Vittoria Poggio – Per questo da lunedì il Piemonte riparte con fiducia, ma anche in modo pragmatico, dando alle sue imprese e al suo territorio il tempo di adeguarsi alle linee guida che abbiamo preteso e ottenuto dal Governo, perché l’equilibrio tra sicurezza e sostenibilità economica è fondamentale per garantire il futuro di tutte le nostre attività».

L’appello dei piccoli Comuni per il trasporto scolastico

Sono tante le difficoltà che la Fase 2 della emergenza sanitaria legata al Covid-19 sta mostrando in Piemonte, tra queste il trasporto scolastico e le relative spese a carico degli enti appaltatori, a cui fa riferimento la lettera indirizzata alla Regione Piemonte da parte di Franco Cominetto, Sindaco di Burolo e Presidente Direttivo ANPCI Città Metropolitana di Torino.

“Ho dato voce alle piccole realtà comunali, che sono il tessuto prezioso della nostra Regione, – spiega il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Piemontesi Cominetto – per portare alla luce la difficoltà che un articolo (92 comma bis) della Legge n°27 del 24 aprile 2020 sta arrecando.

Secondo un emendamento approvato, l’appaltatore del servizio di trasporto scolastico deve provvedere al pagamento dell’intero costo annuo del servizio, nonostante l’interruzione dello stesso. Laddove gli enti appaltatori sono i nostri Comuni è chiaro che nessuno si può rivolgere ai fruitori per farsi pagare un servizio non utilizzato e va da sé che sarebbero nuovamente gli stessi enti a sobbarcarsi un impegno di spesa, che procurerebbe non poche criticità alle già provate casse Comunali”.

A raccogliere l’appello di Franco Cominetto il Consigliere regionale del Gruppo Lega Salvini Piemonte Andrea Cane: “Conosco da vicino la situazione dei piccoli Comuni – interviene Andrea Cane, che per il Carroccio si occupa di Enti Locali e vive a Ingria, il più piccolo paese Canavesano – e sono conscio che i bilanci non si possono permettere esborsi di questo genere. Darò tutto il mio contributo per portare al Governo Centrale e al Ministero di competenza, l’istanza dell’ANPCI. Le casse Comunali sono vuote da anni, i trasferimenti statali sono al minimo, mentre i Comuni sono sempre la nostra avanguardia amministrativa sul territorio. Un circolo vizioso da cui vogliamo uscire, perchè se pagano i Comuni pagano i cittadini: questo la Lega non lo permetterà!”

Lunedì riapre anche Ikea. Ecco le novità

“In questi due mesiIKEA è stata al fianco degli italiani prendendosi cura della loro casa, il luogo che, come mai prima d’ora, ha rappresentato un rifugio sicuro in cui custodire gli affetti più cari e scoprire una nuova quotidianità. Lo ha fatto tenendo aperte le porte virtuali dei propri store, per essere vicina e ispirare i propri clienti, attraverso il sito e il canale e-commerce”, affermano i responsabili dello store di Collegno. 

Da lunedì 18 maggio Ikea  si prepara a incontrare nuovamente i visitatori, in una rinnovata customer experience: sicurezza, attenzione nei confronti di clienti e co-worker, nuove modalità d’incontro con i consumatori, sono le parole chiave che guideranno IKEA in questa nuova fase che il Paese si appresta a vivere. Lo store sarà aperto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00.

 

La salute e la sicurezza dei clienti e dei co-worker sono prorità per IKEA, per questo al momento della riapertura saranno implementate tutte le misure a tutela delle persone che accederanno allo store di Torino Collegno. Queste misure sono finalizzate a proteggere clienti e collaboratori con pratiche igieniche rafforzate e il potenziamento di misure per il distanziamento fisico, reso possibile da un controllo più rigoroso del numero di visitatori.

Lo store di Torino Collegno è pronto a riaccogliere i visitatori grazie alla passione e all’impegno dei nostri co-worker, a loro e alle loro famiglie va ringraziamento di tutta IKEA”  dichiara Fabrizio Concas, Market Manager di IKEA Torino “Ora più che mai vogliamo essere vicini alle persone, adattandoci ai nuovi bisogni che fanno parte di questa nuova realtà e mettendo a disposizione di tutti non solo i nostri prodotti, ma anche soluzioni e servizi che contribuiscano a creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone”.

In questi mesi IKEA Italia si è presa cura dei propri co-worker verso i quali ha delineato un piano di sostegno e stabilità economica sin dalla fase iniziale della crisi, offrendo inoltre, dove possibile, formule di lavoro pèiù flessibili per le funzioni che lo hanno permesso, opportunità di formazione in remoto per tutti i co-worker, sostegno psicologico e un’assicurazione sanitaria dedicata alle cure per il Covid-19. Anche grazie a tutte queste azioni, IKEA Italia è oggi pronta a riaprire i propri negozi e a riaccogliere fisicamente i propri clienti.

 

L’obiettivo di IKEA è quello di essere ancora più accessibile, conveniente e sostenibile, attraverso il rafforzamento della sua strategia omnicanale che integra punti vendita fisici con lo sviluppo del digitale:

  • un ulteriore modo di essere vicini ai nostri clienti è il lancio che ci apprestiamo a fare nelle prossime settimane di un’applicazione che permetterà ai nostri visitatori di gestire direttamente dal proprio smartphone tutto il processo d’acquisto con un’interfaccia semplice ed intuitiva;
  • da alcune settimane è già disponibile il servizio di progettazione personalizzata da remoto, con un consulente esperto che sulla base delle esigenze e delle preferenze del cliente, realizza il progetto in videochiamata, illustrandolo in dettaglio e perfezionandolo insieme, per poi procedere all’acquisto;
  • per soddisfare una domanda crescente e offrire ai clienti tempistiche express, IKEA ha implementato nuove modalità per i servizi di consegna, che permettono di evadere gli ordini a partire da due giorni dalla loro realizzazione. Ha così preso via il test per la spedizione dei prodotti direttamente dai negozi. Il servizio non sostituirà quello già in essere, dai magazzini centrali di Piacenza e Riano, ma contribuirà ad una maggiore efficienza.

In ottemperanza alle disposizioni di legge, lo Smaland e il Ristorante rimarranno chiusi fino a nuove indicazioni

Come azienda che ha il privilegio di entrare in milioni di case, IKEA è stata in prima linea anche nella fase emergenziale, sostenendo concretamente le comunità in cui opera.

Il Gruppo Ingka, infatti, ha stanziato 26 milioni di euro per permettere ai 30 paesi in cui è presente di intervenire immediatamente con beni di prima necessità – mobili, mascherine, guanti, letti, coperte, cibo e giocattoli – in soccorso delle fasce di popolazione più fragili e per aiutare il personale tecnico-sanitario in prima linea. In Italia, sono stati numerosi i progetti promossi da IKEA, dalle donazioni di cibo a persone anziane e famiglie bisognose delle aree più colpite attraverso varie ONG tra le quali Banco Alimentare, all’arredo e sanificazione di dormitori e mense destinati ad accogliere chi non ha una casa. Con la speranza di sovrastare i silenzi delle terapie intensive e regalare un po’ di conforto ai pazienti, sono stati donati 160 speaker SYMFONISK a 4 ospedali lombardi del Gruppo San Donato e ad alcuni ospedali di Parma. Inoltre, per consentire a chi si trovava in prima linea di poter svolgere al meglio il proprio prezioso lavoro, IKEA ha messo a disposizione prodotti e competenze: alla Protezione Civile in Emilia Romagna sono state donate le tensostrutture Better Shelter, mentre con il proprio range l’Azienda ha sostenuto  la realizzazione di ospedali da campo in Liguria, Emilia Romagna e Toscana.

 

Il governatore Cirio: “Il Piemonte oggi non è a rischio”

Per il governatore Cirio il Piemonte “non è una regione a rischio: abbiamo tutti i parametri a posto. Oggi il rapporto R con zero, è a quota 0,34, quindi decisamente al di sotto dei livelli di guardia. Se c’è uno slittamento di qualche giorno per alcune attività dipende solo dal fatto che da noi il contagio si è diffuso più tardi”

E’ quanto dice oggi il presidente del Piemonte al quotidiano La Stampa, a proposito delle riaperture dilazionate di alcune tipologie di negozi e attività (come bar, ristoranti e ambulanti) oltre il 18 maggio.

“Quella di un Piemonte fermo perché malato è  è un’immagine  fuorviante – aggiunge Cirio – tanto è vero che al momento  in tutto il Paese le tre regioni che il governo e il comitato tecnico scientifico ritengono  sorvegliate speciali sono Lombardia, Umbria e Molise”.

Fca torni a Torino. Ma il premier smorza le polemiche sul maxi prestito

Dopo la richiesta di un  finanziamento di 6,3 miliardi di euro per sostenere i 16 stabilimenti italiani del gruppo automobilistico, sul caso Fca è intervenuto il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di ieri sera a Palazzo Chigi. 

Come è noto il prestito sarà  garantito dalla finanziaria pubblica Sace per  tre anni e verrà erogato da Intesa San Paolo. La vicenda ha suscitato polemiche, considerando che l’azienda ormai ha le proprie sedi fiscali e legali a Londra e in Olanda.

Fca – mentre da più parti la politica chiede che la sede legale e fiscale dell’azienda torni a Torino – ha però assicurato che le risorse saranno destinate al sostegno della filiera  in Italia, che coinvolge circa 10.000 piccole e medie imprese.

E il presidente del Consiglio smorza le polemiche ricordando che si tratta di “un’azienda italiana che occupa tantissimi lavoratori”. Il premier ha anche detto che il governo si attiverà per far sì che in Italia le condizioni siano in futuro migliori, per evitare che le nostre aziende si trasferiscano all’etero per trovare migliori condizioni fiscali.

Il mercato contadino in piazza Bodoni

Riparte  da piazza Bodoni, i mercati contadini di Cia Agricoltori delle Alpi, a Torino.

Appuntamento garantito nel rispetto delle norme di distanziamento, con obbligo di mascherina e accesso contingentato ai banchi in piazza, oggi, domenica 17 maggio, fino alle 19. In arrivo le prime produzioni stagionali degli orti e delle aziende agricole del Torinese, direttamente dal produttore al consumatore. Ortaggi, formaggi freschi e stagionati, carni bianche e rosse, olio e miele, ma anche fiori e biscotti, confetture fatte in casa, vini e salumi.

Un segno tangibile di ritorno alla normalità, dopo mesi di chiusura forzata ‘per le disposizioni di sicurezza anti-contagio coronavirus. Come consuetudine, “La spesa in campagna” di Cia Agricoltori delle Alpi si svolgono la seconda domenica di ogni mese in piazza Palazzo di Città e la terza domenica del mese in piazza Bodoni.

Sotto la mascherina, è assicurato il sorriso.