ECONOMIA- Pagina 392

La mensa dei poveri chiede aiuto

L’appello alla solidarietà del sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari: “Da inizio pandemia siamo passati dagli abituali 130 a più di 270 pasti al giorno”.

A Torino la ‘Mensa dei Poveri’ fondata nel 2008 in Via Belfiore 12 da Don Adriano Gennari, sacerdote cottolenghino anima carismatica del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ lavora senza sosta per sfamare gli indigenti e i senza tetto della città, nel cuore del difficile quartiere multietnico e popolare di San Salvario.

Persone che la pandemia da Covid-19 ha lasciato ancor più di prima in difficoltà e senza tutto. “Siamo passati dal servire ogni sera dalle 16 alle 19 più di 270 pasti caldi al giorno ai poveri che attendono in fila indiana con pazienza e opportunamente distanziati, rispetto alle media di circa 130 in tempi normali”, racconta Don Adriano Gennari.

“La nostra mensa vive di Divina Provvidenza, dell’aiuto preziosissimo del ‘Banco Alimentare’ che ringrazio di tutto cuore per il suo insostituibile apporto e altrettanto impagabile impegno, ma anche di carità umana. Abbiamo bisogno dell’aiuto generoso di tutte le persone sensibili, per continuare ad assistere quotidianamente i bisognosi, fra cui aumentano giornalmente anche molti italiani che, sino a poco tempo fa, mai avremmo pensato di vedere in coda a una mensa sociale”, è l’appello del sacerdote torinese.

“Anche perché, con i supermercati presi d’assalto, non riceviamo da loro quasi più cibo in dono con cui approvvigionare le nostre cucine, per via delle scorte esaurite. E la chiusura da un mese a questa parte delle mense aziendali ci priva anche degli avanzi giornalieri che invece per noi, normalmente, fanno la differenza nell’alimentare quante più bocche possibili”.

Per chiunque voglia dare il proprio contributo, utile ad acquistare bevande e alimenti, è possibile chiamare o scrivere sms o messaggi via Whatsapp al numero 3756188246, oppure scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica info@cenacoloeucaristico.it. Tutte le informazioni sul sito www.cenacoloeucaristico.it.

Il terziario è a pezzi: crollo tra il 50 e il 70 per cento del fatturato

Il terziario torinese a causa del Coronavirus ha patito un enorme crollo di fatturato, stimato tra  fra il 50 e il 75% , in particolare nel settore del turismo, dell’accoglienza e della somministrazione con punte fino al 90% per le guide turistiche, le agenzie viaggi e l’organizzazione degli eventi.

Anche l’abbigliamento è  in grave sofferenza. I dati sono dell’Ascom Confcommercio e “segnano la profonda sofferenza economica che ha travolto le piccole e medie imprese del terziario torinese – dice Maria Luisa Coppa presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia e Confcommercio Piemonte – mentre continua la corsa delle grandi piattaforme dedicate all’e-commerce. Alla politica chiediamo concreti interventi di sostegno alle nostre imprese, in materia di liquidità con finanziamenti a fondo perduto, credito, sburocratizzazione e provvedimenti di velocizzazione per pagamenti e cassa integrazione per i dipendenti delle imprese”.

Covid-19, prestiti ai dipendenti fino a 2 milioni a tasso zero

Di Tanno, Intergea: “Un impegno che arriva dove il sistema creditizio è imbrigliato dalla burocrazia” 

“Le famiglie hanno bisogno di liquidità e la necessità è immediata, per fronteggiare spese correnti, mutui, affitti, bollette”, spiega Alberto di Tanno, presidente del Gruppo Intergea e di Nobis Filo diretto assicurazioni.

Ecco perché il Gruppo Intergea ha stanziato fino a 2 milioni di euro di prestiti a interessi zero per i suoi 300 dipendenti, per far fronte all’impatto economico dell’emergenza Covid-19. Questo è l’ultimo provvedimento di solidarietà legato alla situazione Coronavirus, deciso dal gruppo torinese leader nella distribuzione automotive, che conta tra i suoi marchi Autoingros, Logica, Theorema, Forza e Tecnogest.

“Le odierne misure restrittive – aggiunge Di Tanno – per quanto necessarie al fine di contenere il virus, stanno mettendo a dura prova le imprese, piccole e grandi, e tutti i lavoratori. Come azienda che opera nel mercato dell’automotive, abbiamo adottato questa forma di aiuto per i nostri dipendenti”. Nello specifico si tratta di un prestito che varia, per chi ne fa richiesta, tra i 5mila e i 10mila euro a dipendente, da restituire in dieci anni a tasso zero.

“È un impegno concreto e solidaristico che arriva là dove il sistema creditizio è ancora imbrigliato in rigidi parametri burocratici. Le persone rappresentano il vero valore di un’impresa e l’impresa cerca di fare la sua parte senza tentennamenti, attraverso il supporto e lo sviluppo di soluzioni per i singoli”.

Una misura che si aggiunge a quelle che il Gruppo ha già posto in essere per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Tra le prime approvate, c’è l’anticipo delle provvigioni di marzo e aprile per gli agenti della compagnia assicurativa Nobis Filo diretto e una polizza assicurativa per tutti i 600 lavoratori del gruppo auto e assicurazioni, che prevede indennità e diarie da ricovero in caso di degenza ospedaliera o isolamento domiciliare.

Tutte le concessionarie del Gruppo Intergea hanno attivato le necessarie misure di prevenzione, previste dai decreti emanati dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza Covid-19.

“Gli autosaloni si stanno attrezzando e sono pronti a riaprire anche intensificando le protezioni di sicurezza, non appena sarà superato il blocco”, prosegue Di Tanno, sottolineando come le concessionarie si siano già munite di paratie di separazione con il pubblico, mascherine e prodotti igienizzanti; anche gli spazi sono stati modulati e ripensati per mantenere le adeguate distante precauzionali, in vista della cosiddetta fase 2.

I nuovi laboratori Comau per l’elettrificazione

Comau, azienda leader a livello globale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per il settore dell’automazione industriale, pioniera nello sviluppo di processi e applicazioni avanzati di saldatura laser, ha creato laboratori laser altamente specializzati per supportare le aziende nello sviluppo, nell’implementazione e nell’ottimizzazione dei processi laser che riguardano la costruzione e l’assemblaggio di motori e batterie elettrici.

 

Con due laboratori a Grugliasco (Torino) – uno specializzato in batterie e l’altro dedicato agli e-motor, insieme ad altri laboratori a Shanghai e Detroit, Comau ha rafforzato a 360° la sua catena di valore nel settore elettrico con l’offerta di una vasta gamma di processi laser per vari settori industriali, come quello automobilistico, aerospaziale, della General Industry, energia e Oil & Gas.

In tal modo, Comau mira ad aumentare l’efficienza, la velocità e il valore della produzione delle aziende, consentendo loro di offrire soluzioni operative altamente competitive nel campo dell’elettrificazione. Per questo, i suoi laboratori laser specializzati sono stati dotati di robot Comau NJ-220, in grado di lavorare simultaneamente e su diversi tipi di applicazione, alimentati dall’innovativo sistema LHYTE (Laser Hybrid Technology), sviluppato da Comau in collaborazione con Prima Electro. LHYTE è adatto a numerose e differenti applicazioni grazie ad una soluzione brevettata che consente di alternare automaticamente laser a fibra e a diodi per garantire una giunzione ottimale e ad alta precisione, fondamentale per l’assemblaggio di una batteria elettrica o di un motore elettrico. LHYTE è inoltre in grado di gestire la complessità di lavorare materiali, come rame e alluminio, che presentano diverse temperature di fusione, garantendo al contempo una forte tenuta del giunto con un basso livello di resistenza elettrica.

“Il CAAT ha un grande cuore”. Intervista al Presidente Marco Lazzarino   

“Anche e soprattutto in questo momento di emergenza – precisa il Presidente del CAAT, l’ingegner Marco  Lazzarino – il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino) continua ad operare regolarmente, garantendo, così, la fornitura di prodotti ortofrutticoli freschi ai mercati e supermercati di Torino e del Piemonte. In questo delicato periodo di emergenza sanitaria da Covid 19, presso il CAAT abbiamo adottato tutta una serie di misure atte a garantire la sicurezza sul posto di lavoro e a limitare il rischio di contagio (sanificazione ed igienizzazione costante di tutti gli spazi ad uso comune, distanziamento tra le persone, utilizzo di mascherine e guanti, utilizzo di dispositivi igienizzanti per le mani).

La società monitora, inoltre, costantemente la situazione ed è pronta ad introdurre misure ancora più restrittive, qualora vengano ritenute necessarie per poter conciliare la prosecuzione delle attività (che costituiscono un servizio essenziale per la collettività) con la sicurezza dei propri lavoratori.

“Questo ultimo periodo – precisa il Presidente Marco Lazzarino – è  stato contraddistinto da alcuni fenomeni nuovi. Il primo, sicuramente, è stato rappresentato dal decremento degli accessi al mercato da parte degli acquirenti. I loro accessi si attestano, infatti, a circa il -40% rispetto a quelli rilevati nello stesso periodo del 2019. Tale diminuzione può facilmente essere spiegata alla luce delle restrizioni che sono state imposte ai mercati rionali e che, conseguentemente, hanno determinato un minor afflusso di ambulanti presso il CAAT medesimo. Per quanto riguarda gli altri canali (supermercati, negozi di prossimità) si rileva un incremento delle forniture che, talora, si realizzano senza la presenza diretta di buyers presso il CAAT ed attraverso sistemi di acquisto telematici, in grado di non richiedere la presenza fisica”.

“Per quanto riguarda la disponibilità e la qualità dei prodotti ortofrutticoli – aggiunge il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – la situazione risulta assolutamente normale. Non si segnala, infatti, nessun tipo di problematica dal punto di vista degli approvvigionamenti dei prodotti e la qualità degli stessi resta elevata; rilevo, in particolare, che è aumentato l’approvvigionamento di prodotti della produzione nazionale italiana, a scapito dell’importazione dall’estero.

“Un altro tema – aggiunge il Presidente Marco Lazzarino – cui il CAAT è  da sempre molto attento è  quello riguardante il rilevamento e la trasparenza dei prezzi. A questo proposito, occorre sapere che il CAAT è dotato di un sistema di rilevazione dei prezzi (prezzi all’ingrosso), che vengono pubblicati quotidianamente sul nostro sito web (www.caat.it) ed accessibili liberamente da tutti.

In questo senso il nostro sistema di rilevazione dei prezzi è un valido strumento di calmieramento e trasparenza dei prezzi

Abbiamo, inoltre, registrato aumenti significativi di alcuni prodotti, a seguito di un’accresciuta domanda, avvenuta, talora, in concomitanza con la conclusione della stagione e, quindi, con la conseguente minore disponibilità dei prodotti in questione. I prodotti che hanno subito i maggiori aumenti sono stati i seguenti: Agrumi (arance, limoni, clementine), Cavolfiori, Broccoli, Peperoni, Fagiolini, Melanzane

Altri prodotti, invece, non hanno subito aumenti significativi e, anzi, in taluni casi hanno visto un calo dei prezzi: Fragole, Finocchi, Carciofi”.

“Il CAAT – precisa il suo Presidente Marco Lazzarino – ha inoltre deciso di aderire alla campagna social #aiutiamochiaiuta, donando oltre 3000 Kg di prodotti agroalimentari a favore del personale medico e paramedico di cinque ospedali di Torino e provincia, impegnati in prima linea nel contrasto al Covid-19. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie alla generosità dell’Associazione grossisti (APGO) ed a quella di un operatore della logistica. Così, in un momento  di forte emergenza sanitaria, il CAAT ha dimostrato, oggi più che mai, di essere una componente viva e vitale della comunità di cui fa parte e di svolgere un ruolo di primaria importanza, oltreché di interesse generale”.

“Infine il CAAT ha deciso – precisa l’ingegner Marco Lazzarino – di approfondire e potenziare il tema delle donazioni, considerando che, ogni anno, i grossisti che vi operano donano oltre

400 000 Kg di prodotti al Banco Alimentare. In questo periodo di particolare difficoltà sociale è  stato intensificato il numero di prelievi da parte dei volontari del Banco, i quali si recheranno presso il CAAT cinque giorni alla settimana”.

 

“CAAT HA UN GRANDE CUORE  – conclude il suo Presidente Marco Lazzarino – e di ciò sono particolarmente orgoglioso.

Per ringraziare tutti i grossisti che hanno aderito all’iniziativa benefica, ho voluto far affiggere due grandi cartelloni all’ingresso dell’edificio nel quale si trovano le aziende dei grossisti, in modo tale che, arrivando ogni notte al lavoro, sappiano che la loro generosità è riconosciuta ed apprezzata da tutta la comunità”.

 

Da Poli e Università un progetto per accelerare la ripartenza dopo Covid 19

Coordinati dal Politecnico e dagli altri Atenei Piemontesi, cinque gruppi di lavoro elaboreranno proposte su strumenti e procedure per una ripresa in sicurezza delle attività lavorative. Il primo rapporto tra pochi giorni

 

 Il tema della ripartenza delle attività produttive nella attuale emergenza COVID19 è sempre più all’ordine del giorno dell’agenda politica e dei media: un aspetto che presenta elementi di grande complessità proprio per l’eccezionalità della situazione che si troveranno a fronteggiare sia gli imprenditori che gli stessi lavoratori. La riapertura dovrà basarsi infatti su misure condivise tra lavoratori e imprese, che tutelino da una parte la piena sicurezza dei lavoratori nei termini di rischio di contrarre il virus nel loro posto di lavoro e nei necessari spostamenti dalle loro case a fabbriche e uffici, e dall’altra garantiscano agli imprenditori la fattibilità e sostenibilità economica di tali misure.

Il Politecnico di Torino ha dato il via, insieme ad esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e di altre università e centri di ricerca, anche indicati dalle parti sociali e dal sistema delle imprese, ad un progetto che possa fornire un quadro di riferimento scientifico e tecnologico volto a minimizzare le probabilità di contagio tra persone che non presentano sintomi, così da consentire un rientro controllato ma pronto sui luoghi di lavoro e di aggregazione sociale, non appena i dati epidemiologici lo consentiranno.

“Siamo convinti che la massima protezione delle persone nel loro luogo di lavoro sia tanto imprescindibile quanto una rapida riapertura delle attività economiche del Paese”, spiega il Rettore Guido Saracco: “La riapertura sarà un elemento chiave per la competitività delle aziende italiane, se non per la loro stessa sopravvivenza, specialmente nel caso delle piccole e medie imprese”. Proprio in quest’ultima prospettiva, le linee guida e prassi definite dovranno abbinare alla garanzia del conseguimento di un efficace controllo dei rischi di contagio, la praticabilità tecnica ed economica in tempi rapidi a qualsiasi stadio delle filiere produttive, dalle piccole alle grandi imprese.

L’obiettivo del progetto è, nel concreto, di delineare le indicazioni contenute nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro – sottoscritto dal Primo Ministro e dai Ministri competenti in materia in data 14 marzo 2020 – in prassi e metodologie applicative che possano favorire una rapida implementazione nei contesti di riferimento. Si parla quindi di luoghi di lavoro non aperti al pubblico (aziende manifatturiere, magazzini), teatri e altri luoghi di aggregazione sociale con biglietto nominativo ed esercizi commerciali, aeroporti, cinematografi e altri luoghi ad accesso libero o comunque non completamente tracciato.

La necessità di impostare rigorosamente tali procedure è data alla prospettiva temporale nella quale sarà necessario applicarle, che dipenderà dalla durata dell’emergenza sanitaria e che oggi alcuni esperti prevedono non sarà inferiore a un anno (cioè il tempo minimo necessario per la disponibilità di un eventuale vaccino).

Sono quindi al lavoro cinque gruppi operativi, composti da docenti e personale del Politecnico e degli altri Atenei piemontesi, insieme a decine di soggetti qualificati pubblici e privati che hanno voluto aderire all’iniziativa, con il compito di predisporre analisi e proporre strumenti e procedure in altrettanti campi di interesse: valutazione e mitigazione del rischio di contagio nei mezzi di trasporto e nei luoghi lavorativi; definizione di politiche di welfare e di gestione della privacy dei lavoratori, che per le caratteristiche del virus COVID19 dovranno con ogni probabilità essere trattati diversamente in base alla loro età e stato di salute; definizione di adeguati protocolli e strumenti di informazione e formazione dei lavoratori, ad ogni livello (operai, quadri, manager, ecc.); definizione di adeguate misure di supporto economico e logistico alle imprese per il loro adeguamento alle prescrizioni per il contenimento del rischio di contagio; convalida della resilienza delle misure, prescrizioni e protocolli definiti dai tavoli di lavoro sopra citati, nella loro applicazione rispetto ad alcune aziende esemplari di diversi settori produttivi, merceologici, commerciali selezionate anche in modo da coprire dimensioni di organico variabili da piccole a grandi imprese.

L’obiettivo è di fornire in tempi molto brevi, entro 10 giorni dal 3 aprile scorso, un rapporto che possa supportare i decisori politici e l’Istituto Superiore di Sanità, insieme all’analisi del quadro epidemiologico aggiornato, nella definizione di strumenti tecnologici e scientifici per accelerare la ripartenza del nostro sistema economico produttivo nel suo complesso: “In questo momento di grande difficoltà, ci siamo messi, con le altre università del territorio ,a disposizione del sistema produttivo del nostro Paese, che il nostro Ateneo ha contribuito storicamente a far crescere e a innovare, perché siamo convinti che la ripartenza debba essere progettata al più presto e nella piena sicurezza deli lavoratori, mettendo a sistema tutte le conoscenze disponibili”, conclude il Rettore Guido Saracco.

La Regione soccorre turismo e cultura settori a rischio

“Nuove opportunità a sostegno del sistema turistico piemontese: la Regione ha già dato corso e sta mettendo a punto misure di credito e finanziarie per potenziare quanto previsto dal decreto Cura Italia”: lo ha riferito nella seduta congiunta della terza e della sesta commissione consiliare di questa mattina, presieduta da Paolo Bongioanni, l’assessore al Turismo e alla Cultura Vittoria Poggio.

“In particolare abbiamo approvato l’adesione agli interventi di moratoria dei prestiti bancari concessi con il concorso di risorse regionali alle imprese piemontesi da parte degli intermediari finanziari, un’azione che riguarda circa 110 milioni di euro di finanziamenti agevolati e 150 milioni di euro di operazioni sostenute da garanzie regionali – ha spiegato l’assessore – e abbiamo impegnato 54 milioni di euro per costituire una Sezione speciale all’interno del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese per potenziare l’intervento dello strumento nazionale su scala regionale, prevedendo interventi sia in garanzia diretta da parte delle banche, che in controgaranzia attraverso il sistema dei Confidi”.

Sul fronte cultura, la proposta è su due interventi: da una parte ampie deroghe in tema di rendicontazione dei contributi regionali per i progetti beneficiari di contributi nel 2019, dall’altra rivedere per il 2020 in via eccezionale il sistema dei bandi e dei contributi, spostando l’attenzione di progetti ai soggetti e dando priorità alla tenuta delle strutture culturali e dei lavoratori del comparto : “Nelle more dell’approvazione del Programma Triennale della Cultura – ha concluso Poggio – stiamo pensando ad una legge speciale che tenga conto dello stato di particolare sofferenza dell’intero comparto culturale”.

Tornando al Turismo, è stato previsto uno stanziamento iniziale di 4 milioni di euro di contributi a fondo perduto per sostenere l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese piemontesi che hanno esigenze di liquidità per far fronte agli oneri connessi al credito e per sostenere l’attivazione di tali operazioni da parte delle banche e dei Confidi. Uno stanziamento che consentirà di fornire velocemente ed in forma anticipata contributi compresi tra i 3 mila e i 7,5 mila euro per impresa, a seconda dell’importo dell’operazione finanziaria di riferimento.

Previste anche modifiche temporanee alla legge 34/04 “Sostegno al sistema di garanzie in favore delle PMI piemontesi attraverso l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi”, per consentire ai Confidi selezionati di utilizzare i fondi trasferiti anche per l’erogazione veloce e snella di credito diretto ai propri associati su importi di piccolo taglio e per esigenze di liquidità.

L’assessore ha sottolineato che si stanno valutando modifiche alle misure specifiche sul turismo già previste prima della crisi sanitaria, a sostegno degli investimenti per l’offerta turistica e ricettiva, delle iniziative di promozione e promo commercializzazione. “Vogliamo rendere più coerente all’attuale scenario il fondo rotativo a favore delle micro piccole e medie imprese che al momento ha una dotazione di oltre 5 milioni – ha detto – e mettere in campo misure di contributi a fondo perduto attuate con bando, a favore di enti pubblici e associazioni senza scopo di lucro, ATL e Consorzi di operatori turistici.  Stiamo anche definendo le modifiche ai contenuti tecnici dei bandi, rispetto alle precedenti annualità, e si è provveduto a differire le date di rendicontazione dei bandi 2019 per venire incontro ai beneficiari.

La Regione metterà anche a punto un programma straordinario di promozione e promo-commercializzazione per il rilancio turistico, in collaborazione con VisitPiemonte e il sistema delle Aziende turistiche locali, in raccordo con i Consorzi degli operatori e in coordinamento con l’Enit: l’8 aprile è stato convocato un tavolo di lavoro con Regione e Atl.

Le risorse disponibili sono quelle del bilancio regionale a sostegno della promozione turistica, gestite direttamente dalla Regione, circa 2 milioni di euro, a cui si aggiungono, almeno in quota parte,  quelle assegnate  alle attività di Visit Piemonte (circa altri 2 milioni).

 

(Dall’ufficio stampa di Palazzo lascaris)

Dal Pd un piano per proteggere i piemontesi e far ripartire l’economia

 “Il Gruppo del Partito Democratico ha predisposto il piano “Piemonte Protegge e Riparte” che contiene proposte e indicazioni per la ripresa e il rilancio della nostra Regione, colpita dall’emergenza covid-19 con gravi ricadute sul sistema sanitario, economico e sociale

Il documento contiene quattro proposte di semplice e immediata attuazione che potranno consentire al Piemonte di affrontare subito la ripartenza e che riguardano: la garanzia di liquidità al sistema economico, il rilancio dei settori del turismo, della cultura e dell’enogastronomia, il tema del disagio sociale e un corretto utilizzo dei fondi europei” spiegano il Presidente e il Vicepresidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti e Raffaele Gallo.

“Si deve agire tempestivamente – proseguono Ravetti Gallo – per immettere liquidità nel sistema economico. E’ passato più di un mese dall’inizio della crisi sanitaria e economica. Lo si può e lo si deve fare attraverso un fondo di garanzia a favore di microimprese e piccole imprese, per erogare finanziamenti a lungo termine a tasso zero, da iniziare a restituire tra due anni. Per finanziare questa misura sono pronti, disponibili ed esigibili subito 80 milioni di euro attraverso un’ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte. Inoltre, avviamo un dialogo proficuo con il Governo, invece di polemizzare, per trovare ulteriori soluzioni. In particolare proponiamo di avanzare la richiesta di riaprire, per le Regioni che hanno questo problema, (sono poche e tra queste il Piemonte) nuove operazioni di anticipazione di liquidità a valere su DL 35 per pagare subito i fornitori. Rispetto alle precedenti, però, non ci siano limiti sulla natura dei debiti certi e esigibili da pagare e le anticipazioni non siano subordinate a qualsiasi richiesta di incremento di pressione fiscale. Per il Piemonte l’operazione potrebbe valere 450 milioni di liquidità immessa con pagamento immediato alle imprese e un onere trentennale inferiore ai 30 milioni di euro”.

“Una seconda mossa importante – affermano gli esponenti dem – consiste nella creazione di una massiccia campagna di comunicazione a favore del rilancio di settori duramente colpiti dalla crisi: il turismo, i beni culturali, l’enogastronomia. Occorrerà rafforzare ricerca e formazione, accelerare la transazione green del sistema economico, finanziare opere pubbliche e introdurre soprattutto nuove misure per sostenere gli imprenditori che investono nelle proprie aziende: un aiuto alla crescita economica regionale. Il Piemonte può e deve vincere la sfida della ripresa della propria economia”.

“E’, poi, fondamentale – proseguono il Presidente Ravetti e il Vicepresidente Gallo – intervenire, in tempi rapidi, per contrastare il disagio sociale. Il Piemonte non ha ancora previsto misure di sostegno per le fasce più vulnerabili della popolazione. Stanziamo per le famiglie almeno 40 milioni di euro che rappresenteranno un primo importante aiuto e che dovranno essere trasferiti subito ai Comuni, in aggiunta ai fondi nazionali. Le risorse si trovano in parte nella rimodulazione dei fondi europei e in parte si devono individuare, con la responsabilità politica di agire subito, attraverso una legge di variazione del bilancio (da approvare entro il mese di aprile) che coinvolga prelievi da una molteplicità di capitoli dell’attuale legge di bilancio.”

“Infine – concludono Ravetti e Gallo – ribadiamo che non occorrono poteri speciali per gestire la ripartenza, ma soluzioni percorribili e un’oculata gestione dei fondi europei. Deve essere attivata, tempestivamente, una parte importante dei fondi FSC 2014-2020. In Piemonte, infatti, potrebbero partire oltre 400 milioni di investimenti già finanziati. E’ passato più di un mese dall’inizio della crisi e sono necessarie risposte. Queste sono quattro proposte concrete e immediate per la nostra Regione. Chiediamo al presidente Cirio di ascoltarci. Dobbiamo accelerare perché il futuro del Piemonte è nelle nostre mani”.

Affitti: come trovare una mediazione tra proprietari e inquilini?

Riceviamo e pubblichiamo / L’Ape Confedilizia di Torino ritiene la proposta di  Unioncasa impercorribile

Ci troviamo di fronte ad una situazione di emergenza assoluta, dove è necessario, che ciascuno faccia la sua parte senza fughe in avanti e senza gara di chi parla più forte o di chi propone soluzioni al fine di acquisire visibilità.

Nel caso dei contratti di locazione i soggetti interessati devono trovare una via di intesa che non sia eccessivamente penalizzante per entrambe le parti.

‘E necessario, innanzitutto, tenere separate le locazioni commerciali dalle abitative. I conduttori commerciali possono già dedurre il 60% del canone nella propria denuncia dei redditi.

E’ necessario, che il problema sia esaminato in sede nazionale con la partecipazione di tutti gli attori interessati (Associazioni dei proprietari, degli inquilini e del Governo).

Con l’assistenza delle associazioni di categoria e caso per caso possono essere valutati nuovi accordi senza la necessità di una riduzione generalizzata.  Quello che serve è un impegno molto serio e forte da parte dello Stato a sostegno degli inquilini ed anche un intervento in termini di riduzioni fiscali per i proprietari.

Confedilizia, in altri termini, ritiene che in sede centrale possono essere date delle direttive di massima che dovranno essere applicate con intelligenza caso per caso e sia a livello nazionale, che locale si mette a disposizione per discutere le proprie proposte.

Cambiare per non morire

Sembra che continuiamo a vivere nel nostro egoismo, nel nostro individualismo, nella nostra psicosi.

Critichiamo se la gente esce di casa, ma non pensiamo di dare una mano al nostro prossimo…

… continua su Electomag:

Cambiare per non morire