ECONOMIA- Pagina 338

L’auto elettrica salva il Polo Fca Tutti i lavoratori rientrano in fabbrica

Gli investimenti sull’elettrificazione mettono la parola fine agli  ammortizzatori sociali nel Polo produttivo torinese  di Fca, negli stabilimenti di Mirafiori e Agap di Grugliasco.

A fine settembre  le due fabbriche smetteranno  di utilizzare il contratto di solidarietà con il  rientro al lavoro di tutti i dipendenti.

E’  anche prevista  l’assunzione di venti apprendisti specializzati che  andranno ad aggiungersi ai 50 già  in fase di inserimento.

Fca Polo Torino. UGL: “Rientro al lavoro di tutti i dipendenti grazie all’elettrico”

Riceviamo e pubblichiamo / “Grazie ai molteplici investimenti sull’elettrificazione, grazie agli accordi del sindacato partecipativo che ha sempre sostenuto la linea politica industriale di Fca, si chiudono gli ammortizzatori sociali nel Polo produttivo torinese rappresentato dagli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco.

A fine settembre, infatti, i due Plant cesseranno di utilizzare il contratto di solidarietà con il conseguente rientro al lavoro di tutti i dipendenti del Polo”.

E’ quanto si apprende dal segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, da Silvia Marchetti Segretario Regionale della federazione Piemontese, da Ciro Marino segretario dei Metalmeccanici di Torino, i quali aggiungono che “ per far fronte alle necessità legate al lancio dei nuovi modelli full electric (500 e Ducato) e Maserati, a partire dalla Ghibli Hybrid attualmente in fase di lancio, saranno assunti altri 20 apprendisti per profili specializzati (team leader, conduttore impianti automatici e manutentore), che andranno ad aggiungersi ai 50 già in fase di inserimento. Saranno assunti, inoltre, 8 giovani ingegneri per ruoli tecnico specialistici legati al lancio dei prodotti elettrici”.

“Con soddisfazione – proseguono i segretari UGL metalmeccanici – possiamo plaudire al fatto che nello stesso tempo prosegue, nel complesso di Mirafiori, la messa a regime dei macchinari e l’inserimento di personale necessario per la produzione di mascherine chirurgiche. Un’attività realizzata nell’ambito delle iniziative promosse dalle autorità governative, condivisa con il nostro sindacato, nella lotta contro il coronavirus e per la quale è previsto l’utilizzo degli impianti per tre turni di lavoro al giorno. La chiusura a fine settembre degli ammortizzatori sociali nel Polo produttivo di Torino fa parte degli accordi sulla reindustrializzazione, che il sindacato ha sottoscritto con Fca in merito all’ampio programma di valorizzazione e investimenti previsti nel comprensorio di Mirafiori, che trovano ulteriori esempi concreti nell’impianto di Solar Power Production Units con pannelli fotovoltaici, nel centro di assemblaggio di batterie (Battery Hub) e nel progetto pilota Vehicle-to-Grid inaugurato nei giorni scorsi”.

“Queste azioni – concludono Spera, Marino e Marchetti – confermano che per Fca, il Polo produttivo di Torino ha un ruolo guida a livello europeo sul fronte dello sviluppo dell’elettrificazione, non solo sui nuovi prodotti ma anche sull’ecosistema che li circonda. Con Fca siamo sulla strada giusta e condivisa per la ripresa industriale del settore nel dopo Covid-19

Politecnico e Ordine degli Architetti, accordo per il lavoro

Più opportunità di lavoro all’estero con POLITO Studio, il tirocinio modifica l’esame di stato

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli hanno firmato un accordo tra le due istituzioni che potenzia le opportunità per professionisti e per studenti in Architettura, Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale.

L’accordo prevede da una parte di intensificare le opportunità internazionali di lavoro per i professionisti iscritti all’Ordine degli Architetti, attraverso l’iniziativa POLITO Studio, che lega Politecnico e Ordine nella formazione e nell’accompagnamento dei professionisti ai mercati internazionali, nelle aree dove il Politecnico ha una presenza consolidata (in particolare la Cina, ma anche Sud America e Africa); dall’altra si rivolge ai laureati favorendo occasioni di tirocinio professionale, poi validate come sostituzione della prova progettuale dell’esame di Stato.

È la prima volta che tra Politecnico e Ordine Architetti si sigla un accordo strutturato per favorire l’accesso al mondo del lavoro dei laureati e per l’internazionalizzazione dei professionisti Architetti. L’Ateneo e OAT sono mossi dalla convinzione che oggi sia fondamentale aggiornare le interazioni tra le istituzioni dedicate all’educazione universitaria e alla ricerca e le istituzioni dedicate a disciplinare gli interessi professionali.

Per meglio supportare il rapporto con professionisti, aziende e istituzioni, POLITO Studio (il cui avvio operativo è fissato a gennaio 2021) stabilirà presto la propria sede all’interno della nuova Casa dell’Architettura, progetto di OAT e della Fondazione per l’Architettura / Torino, che dovrebbe essere inaugurata nel 2022 in via Piave.

L’accordo tra Politecnico e OAT prevede inoltre importanti novità per gli studenti dei corsi di studio dell’area dell’Architettura e della Pianificazione territoriale. I laureandi del II livello potranno infatti accedere agli studi professionali per un periodo di tirocinio di sei mesi, che varrà come il superamento della prova progettuale all’Esame di Stato, che solo il 30% degli iscritti ha superato nel 2019. L’accordo è anche un passo in avanti verso l’esame di Stato digitale, che secondo i piani dovrebbe pensionare la prova progettuale disegnata a mano, ormai non più attuale.

“Crediamo fortemente nella necessità che i professionisti da noi formati debbano essere supportati e agevolati nell’interagire con realtà internazionali in forte sviluppo, soprattutto perché possono vantare una preparazione ed una creatività che da sempre rende unico e insostituibile il Made in Italy, che tutto il mondo ci invidia e ci richiede. Mettendo a disposizione le forti relazioni del nostro Ateneo con le migliori università di tutto il mondo, i nostri studenti avranno a disposizione molte più occasioni di lavoro”, ha dichiarato Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.

“Il mercato globale chiede innovazione e nuove interazioni tra le università e le professioni: con questo Accordo diamo una risposta adeguata e ci impegniamo sia a favorire l’accesso alla professione dei giovani, sia a promuovere le capacità progettuali degli architetti italiani all’estero”, ha dichiarato Massimo Giuntoli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Il professor Michele Bonino, delegato del Rettore per le Relazioni con la Cina, ha presentato il programma di POLITO Studio, che vedrà la Cina come caso-pilota: “Ogni mercato ha le sue caratteristiche particolari: ad esempio, in Cina i principali progetti di architettura e urbanistica sono appannaggio delle Università e dei loro grandi istituti di progettazione, spesso alla ricerca di consulenti internazionali. Attraverso l’esperienza dei nostri ricercatori, POLITO Studio vuole far conoscere ai professionisti tali specificità, e costruire insieme sinergie per essere competitivi in questi mercati”.

L’architetto Cristina Coscia, vice presidente OAT, ha aggiunto sull’iniziativa POLITO studio: “POLITO Studio per i professionisti è un “contenitore” di azioni per generare opportunità professionali, che avrà anche strategicamente una collocazione fisica nella nuova sede dell’Ordine degli Architetti di Torino e della sua Fondazione: una sorta di Hub sull’internazionalizzazione che rappresenta un tassello importante del progetto dell’Ordine di “Casa dell’Architettura”, evocativo, anche in questo caso, di molte esperienze di ordini nazionali ed esteri e simbolicamente luogo di riferimento per la comunità degli Architetti”.

Agricoltura: nuovi fondi alle aziende

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, tramite Arpea ha liquidato nel mese di settembre oltre 9 milioni di euro attraverso i fondi Feasr del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Nello specifico i contributi erogati dall’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura hanno interessato complessivamente circa 900 aziende agricole su tutto il territorio piemontese, che avevano presentato domanda di finanziamento sui bandi 2019 sulle misure del Psr 2014-2020.

I contributi erogati riguardano le misure del Psr per il ripristino dei danni derivanti da calamità naturali, per interventi agroambientali e investimenti in agricoltura biologica, per l’indennità compensativa per le aziende agricole di montagna, investimenti per migliorare la competitività delle aziende sul mercato globale, per la creazione e sviluppo delle aziende, per lo sviluppo delle aree forestali, per l’adesione ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, il sostegno alla cooperazione tra soggetti della filiera agroalimentare, lo sviluppo locale in territori più marginali del Piemonte (progetti Leader).

Per l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Protopapa si tratta di una “ulteriore tranche di contributi che va ad aggiungersi alle continue liquidazioni che sono state effettuate in modo costante dall’Assessorato all’Agricoltura e da Arpea durante il 2020, compresi i mesi estivi, per garantire alle aziende agricole piemontesi la liquidità necessaria per proseguire nelle attività”.

Il coronavirus fa tirare la cinghia ai torinesi

 Il Covid 19 mette in difficoltà le famiglie torinesi. Nel primo semestre dell’anno i consumi scendono  ai livelli del 2015, con un taglio drastico delle spese voluttuarie:  vacanze, ristoranti, ricreazione e tempo libero.

Aumentano  le spese per le utenze domestiche e le comunicazioni. Numerosi gli acquisti on line e nei supermercati rispetto ai negozi di vicinato.

Dimezzata la quota di reddito risparmiata per tenere qualche riserva di denaro. E’ il quadro che emerge dall’indagine sulle spese di 160 famiglie torinesi, alle quali è stato anche sottoposto un breve set di domande per indagare eventuali cambiamenti delle abitudini di consumo nel  lockdown. Ammonta a 2.363 euro mensili,  -6,5% (-162 euro) rispetto al primo semestre del 2019, la spesa totale  delle famiglie torinesi nei primi sei mesi di quest’anno e   torna ai livelli del primo semestre del 2015. Una netta inversione rispetto al passato, quando il segno era +.

 

Formazione di eccellenza per il rilancio

L’assessore regionale alla Formazione Elena Chiorino ha partecipato, ad Alba all’evento «TECH 4.0 – Capitale umano e Impresa 4.0» organizzato presso la sede di «Apro» e ha potuto visitare e apprezzare la struttura, fondata da Monsignor Giovanni Battista Gianolio alla fine degli anni ’50 e che è diventata, nel tempo, una realtà di eccellenza in grado di formare circa 6000 persone all’anno.

“La formazione professionale di eccellenza è un presupposto fondamentale per la crescita e la competitività delle imprese e la Regione è impegnata a sostenerla e a valorizzarla, con l’obiettivo di creare, con la collaborazione di tutti, un vero e proprio modello piemontese. Perché non c’è competitività senza competenze e non ci sono competenze se non c’è formazione”.

E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che l’assessore regionale alla Formazione ha voluto lanciare concludendo, ad Alba, i lavori dell’evento «TECH 4.0 – Capitale umano e Impresa 4.0» organizzato da Apro Formazione, che ha presentato la nuova edizione della ricerca focalizzata sul distretto di Alba, Langhe, Roero, Canelli e Valle Belbo.

La nuova edizione dell’indagine è stata redatta per far conoscere a un pubblico ampio, non solo di addetti ai lavori, l’unicità, l’identità e la cultura territoriale di questo distretto tecnologico informale: una porzione di Piemonte che i dati descrivono come una rete articolata, ma coerente al suo interno, con un orizzonte di crescita e di sviluppo omogeneo, che nemmeno l’emergenza COVID-19 ha alterato nel complesso. La ricerca è stata presentata nei rinnovati spazi di Apro Tech, importante hub tecnologico innovativo per la formazione di base, avanzata e l’aggiornamento di lavoratori e aziende. Apro Tech sviluppa competenze in linea con le richieste della “quarta rivoluzione industriale” in atto, in sinergia con le aziende del territorio e le loro specifiche esigenze, grazie ad investimenti in attrezzature e know-how e alla stretta collaborazione con prestigiosi partner tecnologici.

«Ringraziamo l’assessore per la partecipazione al nostro evento – spiega Antonio Bosio, direttore di Apro Formazione, la scuola, agenzia Formativa e di Orientamento e Agenzia per i Servizi al Lavoro -. Siamo una realtà consortile nella quale sono rappresentati tutti i più importanti protagonisti dell’economia, della società e della politica del territorio. Gestiamo circa 600 studenti all’anno, ma con i nostri corsi coinvolgiamo circa 6000 persone, tra la sede Albese e quella di Canelli, nell’Astigiano. La presenza della Regione, intervenuta con il video messaggio del presidente, impegnato a Bruxelles, e con la significativa presenza dell’assessore, è molto importante e si colloca nell’ottica di rafforzare e consolidare ancora di più la nostra collaborazione, creando nuove sinergie facendo sistema».

L’assessore regionale alla Formazione ha ricordato “l’importanza dell’attività svolta da Apro, confermando la volontà della Regione di investire in una formazione di eccellenza in grado davvero di offrire alle aziende le professionalità che oggi ancora scarseggiano sul mercato del lavoro, con la finalità ultima di aumentare la competitività delle imprese che devono poter trovare, proprio sul territorio, quelle risorse delle quali necessitano per crescere e competere in mercati sempre più complessi e in fase di continua trasformazione digitale e tecnologica”.

Lavoro: i progetti della Regione per i disabili

Obiettivo: favorire l’occupazione anche per le categorie più svantaggiate offrendo nuovi strumenti. L’assessore al Lavoro conferma che gli uffici sono già all’opera per implementare le risorse con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno.

 

L’obiettivo è chiaro: permettere la realizzazione di progetti per offrire uno strumento ulteriore rispetto a quanto già esistente (ovvero il Buono servizi) per promuovere l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e, in particolare, di quelle affette da disabilità grave.
Sono 30 i progetti presentati di cui 29 ammessi alla valutazione di merito. Lo stanziamento ammonta a due milioni di euro e consentirà il finanziamento dei primi 21 per la loro totalità e del 22esimo classificato in quota parte. Le iniziative dovevano essere presentate da un raggruppamento composto da un soggetto accreditato con il ruolo di capofila cui si aggiungono un ente pubblico ed uno del terzo settore.

L’iniziativa ha trovato riscontro in tutto il territorio piemontese, che ha risposto alla chiamata con iniziative articolate e di buon livello. Nello specifico 4 arrivano da Asti, 4 da Alessandria, 2 da Biella, 5 da Cuneo, 2 da Novara, 17 da Torino, e uno da Vercelli.
Significativa, per i soggetti pubblici, la partecipazione di parecchie ASL, dell’Università di Torino, di Enti gestori dei servizi sociali e Comuni. I progetti saranno avviati presumibilmente in autunno e vedranno la collaborazione anche di altri soggetti tra cui i Centri per l’Impiego che, proprio in questi mesi, sono oggetto di una robusta azione di rafforzamento, attraverso l’assunzione di nuovo personale.
Di particolare interesse anche la sperimentazione di metodologie innovative quali l’Individual Placement Support (IPS), un percorso riabilitativo orientato alla recovery che ha la finalità di accompagnare la persona con disabilità psichica in un processo di cambiamento per migliorare la propria salute e benessere e vivere in modo auto diretto, al meglio delle proprie potenzialità: un modello di intervento che, anche in questo caso ha come obiettivo ultimo l’inserimento lavorativo dei disabili psichici sostenendoli in un percorso di inserimento tempestivo nel mondo del lavoro.

Per l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino “uno dei punti cardine dell’azione di governo della Regione è non lasciare indietro nessuno. In particolare, in questo caso, le persone portatrici di disabilità, che più di altre incontrano difficoltà a inserirsi in un mercato del lavoro sempre più complesso e in continuo cambiamento. Questo bando risponde ad esigenze di interventi alternativi e sperimentali e proprio per questo l’ assessorato, sta valutando la possibilità di integrare le risorse per poter finanziare tutti i progetti ammessi”.

Un’ottima annata dopo la vendemmia a Villa della Regina

L’azienda vitivinicola Balbiano, che gestisce il vigneto della Residenza Sabauda, ha terminata la raccolta delle uve: “Quest’annata avrà un valore di rinascita più significativo del solito”
 

 Si è conclusa ieri la vendemmia 2020 di Vigna della Regina, una vendemmia “storica” come i filari che la compongono. Questo particolare vigneto, all’interno del parco della residenza sabauda Patrimonio Unesco di Villa della Regina, testimonia infatti il susseguirsi dei secoli coi suoi grappoli, memoria vivente della vigna reale impiantata nel ‘600 e che continua, ancora oggi, a scandire le stagioni di vita della Città. 

Ieri pomeriggio è stata ultimata la raccolta delle uve dislocate sul terreno di circa un ettaro a un passo dal centro di Torino, al termine della quale sono stati portati in cantina circa 50 quintali di uve Freisa sane e mature. “Il 2020 sarà un’annata impossibile da dimenticare – commenta Luca Balbiano che, insieme al vigneto urbano, gestisce l’omonima azienda di famiglia produttrice della DOC Freisa di Chieri – Oltre alle normali difficoltà legate all’imprevedibilità del meteo, si sono aggiunti i problemi per le restrizioni partite con il lockdown e, in parte, in vigore ancora oggi. Nonostante tutto la vite è una fonte d’ispirazione sorprendente: non si ferma mai e si “esalta” nelle difficoltà. Un esempio di reazione a cui ho pensato spesso nei mesi passati: anche dagli ostacoli più estremi si possono ottenere risultati straordinari. Mi piacerebbe che questa vendemmia, ancora più del solito, simboleggi un atto di speranza e di rinascita”.

Vigna della Regina è anche capofila della Urban Vineyards Association, la rete internazionale dei vigneti urbani di cui Luca Balbiano è Presidente. L’associazione, i cui membri stanno portando a termine proprio in questi giorni la vendemmia 2020, ha visto l’ingresso di un nuovo associato: dopo Parigi, Lione, Siena, Milano, Palermo e le due vigne di Venezia (San Francesco della Vigna e quelle dell’Associazione Laguna nel bicchiere) da alcune settimane si è infatti aggiunta la prestigiosa e storica Vigna dei Papi di Avignone. Una rete internazionale sempre più strutturata, nata per promuovere il patrimonio storico, culturale e turistico che questi affascinanti vigneti all’interno di città e metropoli rappresentano.

Economia del benessere, in Piemonte spesi 2,6 miliardi nonostante il Covid

Philips presenta il Rapporto 2020. Gli italiani costretti dalla crisi Covid-19 a rivedere scelte e priorità. La spesa complessiva scende a 37 miliardi di euro contro i 43 miliardi del 2018

 

FOCUS PIEMONTE: spesi 2,6 miliardi di euro, in linea con la rilevazione del 2018

La quota più consistente, 1,1 miliardi di euro, alla sana alimentazione (1 mld nel 2018)
Seguono la cura del corpo (640 mln Vs 510 mln 2018) e l’attività fisica (420 mln Vs 494 mln 2018)

 

Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di sé e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell’ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018).

Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull’Economia del Benessere 2020, seconda edizione dell’indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani.

In Piemonte la spesa per il benessere ammonta a 2,6 miliardi di euro, dei quali il 43% è riservato alla sana alimentazione, il 23% alla cura del corpo e il 16% all’attività fisica.

I piemontesi sono tra i pochi che hanno mantenuto sostanzialmente invariata la propria spesa per il benessere, anche se analizzando il paniere la distribuzione risulta mutata. La sana alimentazione resta stabilmente la prima voce, 3 punti percentuali più in alto della media nazionale (40%), anche perché gli abitanti della regione sono nettamente quelli che più acquistano prodotti per diete e regimi alimentari specifici (60% Vs media italiana 59%).

Cala al 16% (Vs 19 nel 2018) la spesa per l’attività fisica mentre cresce invece quella per la cura del corpo, che oggi pesa per il 23% sul totale (Vs 20% 2018). Leggere variazione si registrano invece negli ambiti Gestione dello stress e Cura del sonno.

A fronte di questa spesa, l’84% dei piemontesi valuta positivamente il proprio stato di salute, in linea con la precedente rilevazione e sopra la media nazionale dell’81%.

Malgrado il Piemonte sia stato tra le aree colpite con maggiore intensità dall’emergenza Covid-19, il 62% dei propri abitanti sostiene che quanto accaduto non cambierà il proprio atteggiamento verso la salute, un risultato significativamente superiore alla media nazionale (58%).

La pandemia ha però rovinato il sonno ai piemontesi, visto che oggi il 63% dichiara di soffrire talvolta o spesso di problemi di insonnia (Vs 59% media nazionale), la percentuale più alta in Italia, cresciuta addirittura del 20% rispetto alla precedente rilevazione.

“La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018” – ha commentato Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Creare dunque soluzioni all’avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un’opportunità e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilità e l’ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone”.

 

Italia

L’81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l’emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere.

Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca – 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo(vs 24% 2018) e 19% all’attività fisica (Vs 20% nel 2018) – sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione ammonta quest’anno a 14,9 mld di €, registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 mld del 2018quella per la cura del corpo è scesa a 8,6 mld € dai 10,2 mld € della scorsa rilevazione (-15%)mentre quella per l’attività fisica è pari a 7,1 mld €, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 mld € del 2018.

Dopo mesi di lockdown, in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non è casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 mld 2018 pari a -2%e per il sonno. Quest’ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 mld €: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 mld € del 2018.

 

Deloitte premia il Gruppo Marazzato

L’azienda vercellese leader nelle bonifiche ambientali è tra le imprese che si sono aggiudicate l’ambito ‘Best Managed Companies’ 2020

A pochi giorni dalla certificazione di ‘Azienda Anti-Covid’, per mano di audit di rilievo quali TÜV Italia e IMQ, per il ‘Gruppo Marazzato’, tra i partner che hanno contribuito alla ricostruzione-record del Ponte di Genova, arriva un altro, importante riconoscimento: il noto player vercellese, leader in Italia nel settore delle bonifiche ambientali, gestione rifiuti industriali e soluzioni per il pianeta, è tra i vincitori, insieme ad altre 58 imprese italiane, della 3° edizione del ‘Best Managed Companies’, iniziativa promossa da Deloitte per supportare e premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa, strategia e performance.

Al centro dell’approfondita valutazione della nota azienda di revisione (una fra le quattro cosiddette ‘Big Four’ al mondo, insieme a PricewaterhouseCoopers, EY e KPMG) , sostenuta da ALTIS Università Cattolica, ELITE – il programma del London Stock Exchange Group che supporta lo sviluppo e la crescita delle imprese ad alto potenziale – e da Confindustria, sono stati presi in considerazione essenzialmente 6 pillar: Strategia, Competenze e Innovazione, Corporate Social Responsibility, Impegno e Cultura Aziendale, Governance e Misurazione delle Performance, Internazionalizzazione.
“Congratulazioni al ‘Gruppo Marazzato’ per questo importante riconoscimento”, dichiarano Ernesto Lanzillo, Private Leader per l’Italia, Grecia e Malta, e Andrea Restelli, Partner Deloitte e responsabile BMC.
“Le aziende premiate in questa terza edizione hanno dimostrato non solo eccellenza, ma anche grande capacità e resilienza nell’affrontare la crisi determinata dalla pandemia da Covid-19 in atto. La valutazione delle candidate si è infatti protratta più a lungo del previsto proprio per permetterci di approfondire le modalità di gestione dell’emergenza da parte delle candidate. Le 59 Best Managed Companies di questa edizione sono quindi lo specchio di un’Italia fatta di eccellenze che, facendo leva sui propri punti di forza e attraverso una gestione oculata, sta superando con successo un periodo di incertezza senza precedenti”.
Gli insigniti del prestigioso e ambito premio sono stati individuati, al termine di uno scrupoloso processo di valutazione, da una giuria indipendente costituita da esperti del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale italiano.
Dalle istruttorie analitiche compiute su ogni singolo soggetto di mercato, sono emersi aspetti ricorrenti che accomunano le società premiate nella gestione dell’emergenza Covid, fra cui l’attenzione alle persone, poiché tutte le Best Managed Companies hanno sempre mantenuto “la persona al centro dell’azienda”, come confermano i certificatori.
E, con essa, anche il controllo dei flussi di cassa e il rispetto della filiera: da un lato attraverso il mantenimento degli obblighi nei confronti dei fornitori e dall’altro, ove possibile, con un supporto a quelli in particolare difficoltà (e.g. reverse factoring).
Compresi anche il lancio di nuovi prodotti e servizi per fare fronte alle mutate richieste del mercato, l’impegno verso la comunità circostante e la responsabilità sociale dell’impresa e il rafforzamento della comunicazione verso tutti gli stakeholder (dipendenti, clienti, fornitori).
“Siamo fieri del conferimento di questo titolo, per il quale ringraziamo Deloitte che convalida l’impegno assunto dal ‘Gruppo Marazzato’ in termini di due diligence, controllo di gestione, consolidamento di mercato, espansione, formazione, con lo sguardo sempre attento a quei criteri di umanizzazione dei processi produttivi e valorizzazione delle professionalità interne sulle quali da sempre abbiamo posto il fondamento del nostro percorso industriale”, affermano i fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato, terza generazione di imprenditori alla guida dell’azienda dopo il nonno Lucillo, che la fondò nel lontano 1952, e il figlio Carlo, oggi il più grande collezionista europeo di camion d’epoca del Novecento.