ECONOMIA- Pagina 291

F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite), viaggia spedita la ricerca adesioni

F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite): già al lavoro i referenti di 9 regioni

Nata da non più di due settimane, l’Associazione che vuole diventare il riferimento degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi procede spedita nella sua attività di ricerca adesioni all’insegna della qualità e della competenza


“Siamo nati da poche settimane, ma siamo partiti col piede giusto e i riscontri positivi stanno arrivando”.

Nicoletta Cardillo, vicepresidente di F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite) nonché una dei soci fondatori della neonata associazione che intende rappresentare e dare voce al comparto degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi, non ha dubbi: “quando in pieno lockdown, insieme ai miei attuali colleghi, abbiamo iniziato a gettare le basi di un progetto che si è poi trasformato in realtà – afferma – avevamo ben chiaro nella mente che il settore degli eventi, come si è purtroppo dimostrato, sarebbe uscito a pezzi dalle conseguenze della pandemia. Eppure, spronati dal ricordo delle positive esperienze professionali precedenti e dall’incognita di un futuro che in quei mesi non faceva intravedere nessuno spiraglio, abbiamo capito che nulla del nostro bagaglio di esperienze e contatti doveva andare perduto e che anzi, in un momento così drammatico non potevamo fare altro che mettere insieme le nostre competenze per ricominciare più motivati di prima”.

E così è stato. Nicoletta Cardillo ha alle spalle un’ultradecennale esperienza nel comparto marketing e pubblicitario da cui è scaturita la passione per l’organizzazione di rassegne ed eventi fieristici che nel 2017, insieme ad altri soci, l’ha portata a fondare un’agenzia specializzata in questo specifico settore: la D&N Eventi, oggi associata a F.A.I.R., che nel periodo pre-pandemico ha saputo innovare e promuovere con successo diverse manifestazioni fieristiche nell’area del Monferrato Casalese, in Piemonte, territorio patrimonio dell’Unesco.

“F.A.I.R. può già vantare una bella squadra di lavoro – continua Nicoletta Cardillo – a iniziare dai referenti regionali per ora di PiemonteLombardia, VenetoFriuli Venezia GiuliaEmilia RomagnaLiguriaAbruzzoCampania e Sicilia, elenco che speriamo di incrementare presto con le rimanenti regioni italiane. Per F.A.I.R. la competenza e la qualità rappresentano un po’ i pilastri della sua attività, per questo la selezione dei referenti si è basata proprio sulla valutazione di questi importanti requisiti. Di più. Abbiamo in serbo la creazione di un percorso formativo, tra quelli previsti, che porti al riconoscimento di un patentino che certifichi l’organizzatore di qualità, uno strumento che pone ancor più l’accento sugli ambiziosi obiettivi di F.A.I.R., orientati anche alla digitalizzazione e alla capacità di promuovere eventi che sempre di più dovranno essere capaci di rispondere alle mutate esigenze del settore: se come tutti auspichiamo si tornerà con capienze sempre maggiori alle rassegne in presenza, dobbiamo anche essere certi che la formula online non sparirà, bensì costituirà una componente sempre più importante di ogni evento. Questo favorirà la partecipazione di chi potrebbe non essere nella condizione di partecipare fisicamente offrendo una nuova modalità di concepire questa tipologia di business”.

A dimostrazione che F.A.I.R. sta già rispondendo con la sua offerta associativa e formativa alle esigenze del mondo degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi, va citato il Villaggio di Babbo Natale che D&N Eventi organizzerà in collaborazione con l’Associazione Cuochi d’Europa, altra associata F.A.I.R. e referente regionale per la Liguria, che verrà allestito ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, in occasione del prossimo periodo natalizio. “L’Associazione Cuochi d’Europa si occupa da un decennio di eventi enogastronomici di qualità – conclude Nicoletta Cardillo – promuovendo le eccellenze del territorio con iniziative sempre molto originali. Da anni poi compare nell’elenco degli sponsor di Telethon, la maratona televisiva che ogni anno raccoglie fondi destinati alla ricerca biomedica per la cura delle malattie genetiche rare”.

Per saperne di più visitare il sito www.associazionefair.it (https://www.associazionefair.it) o vai sulla pagina FB Associazione FAIR (https://www.facebook.com/associazionefair).

Fiom: una mobilitazione per l’industria dell’automobile in Italia e per Torino

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento Maserati e di spostare la produzione dei due modelli a Mirafiori non risolve secondo la Fiom nessun problema, anzi si evidenziano ancora di più le criticità legate alla mancanza di investimenti e di volumi produttivi per Torino. Con una domanda: dove saranno ricollocati i lavoratori?

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/03/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/fiom-serve-una-mobilitazione-per-il-futuro-dellindustria-dellautomobile-in-italia-e-per-tori.html

Parte dal Piemonte la stretta sui “furbetti” del reddito di cittadinanza

/

20.000 percettori del reddito di cittadinanza firmatari del patto per il lavoro, sugli 80.000 complessivamente assegnatari in Piemonte di questa misura, saranno chiamati dalla Regione a frequentare percorsi di formazione della durata massima di 200 ore basati su due elementi: competenze digitali e trasversali funzionali ad un’attivazione più incisiva nella ricerca di un’occupazione; sviluppo di competenze di base tarate sul fabbisogno effettivo della persona e renderla così più spendibile sul mercato del lavoro.

L’iniziativa è dell’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, che la finanzia con 4 milioni di euro, e sarà attuata tramite i Centri per l’Impiego coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro.

“Se il reddito di cittadinanza serve per sostenere e dare dignità a chi non può, ben venga. Se diventa uno strumento per abusare dei soldi pubblici, non va bene. Ma dire che il reddito di cittadinanza così com’è non ci piace, possiamo farlo in sede politica. In sede istituzionale abbiamo il dovere di renderlo utile – chiarisce il presidente della Regione Alberto Cirio – In Piemonte crediamo di avere trovato il modo per fare questo, garantendo al contempo formazione e giustizia. Apprezzo il fatto che il Governo nella nuova ridefinizione della misura abbia deciso di stringere le maglie. Noi, da buoni sabaudi, abbiamo preso una norma dello Stato ma l’abbiamo modulata per piegarla alle esigenze che riteniamo reali del mondo del lavoro, prima fra tutte quella di riqualificarsi. Ma questo risponde anche a un criterio di giustizia: stiamo parlando di soldi pubblici, pagati a fatica dai contribuenti”.

“Aiutare i cittadini a trovare lavoro grazie alla riqualificazione è un nostro dovere, ma lo è anche fare le cose giuste”, puntualizza Cirio, precisando che “ecco perché il percettore di reddito di cittadinanza che rifiuterà di partecipare alle attività formative, mirate a renderlo più forte e qualificato, verrà segnalato. Perché con il suo diniego, quello che dovrebbe essere un aiuto in attesa della ricollocazione diventerebbe una misura meramente assistenziale, il che è profondamente sbagliato e deve essere evitato a ogni costo”.

L’assessore al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino rileva che “il reddito di cittadinanza è una misura che purtroppo non aiuta a trovare lavoro, era facilmente prevedibile già quando era stato ideato e i dati oggi lo confermano. La nostra è una misura indipendente da quelle del Governo, interamente regionale. La novità si traduce nell’obbligatorietà della formazione con un doppio obiettivo: a chi è seriamente in cerca di lavoro si forniscono degli strumenti “personalizzati” per facilitare la ricollocazione e l’incrocio fra domanda e offerta, ma nel contempo si traduce in una stretta nei confronti dei ‘furbetti’ che nel frattempo lavorano in nero. Chi non parteciperà, perderà il diritto al sussidio. Ci sembra un’azione rispettosa del denaro pubblico e di tutti i cittadini che non percepiscono il reddito di cittadinanza, ma pagano regolarmente le tasse”.

Ucid Torino promuove tre incontri sul pensiero della Chiesa cattolica su lavoro, impresa, ecologia, welfare e community

La sezione Ucid Torino, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino, in coordinamento con il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, propone un percorso di tre incontri sul tema del pensiero della Chiesa cattolica in merito a lavoro, impresa, ecologia, welfare e community, declinati in prassi grazie alla testimonianza di imprenditori virtuosi. Questi incontri si pongono in continuità con i pensieri espressi nella recente Settimana Sociale dei cattolici a Taranto.

Il primo di questi incontri è in programma l’8 novembre e verterà sul tema de “Il lavoro è per l’uomo o l’uomo per il lavoro?”. La testimonianza sarà della famiglia Rinaudo di Granda Zuccheri spa. L’appuntamento sarà dalle 18.30 alle 20. I lavori saranno introdotti dal Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro. Interverrà anche, per la sezione teorica, il professor Daniele Ciravegna, emerito di Economia politica all’Università di Torino.
I successivi due incontri si terranno lunedì 15 e lunedì 22 novembre prossimi.

Il 15 novembre, dalle 18.30 alle 20, il dibattito sarà incentrato sul tema “L’umanità può disinteressarsi del Creato?”, nell’ambito della più vasta tematica dell’ecologia umana e integrale. Introdurrà i lavori don Daniele Bortolussi, Assistente ecclesiastico Ucid Torino, il professor Daniele Ciravegna fornirà il suo contributo nella sezione teorica e per la parte esperienziale interverrà Fabio Gerosa, di Fratello Sole Energie Solidali.

Infine il 22 novembre prossimo, sempre dalle 18.30 alle 20, verrà trattato il tema “Che cosa significa “dimensione comunitaria dell’esistenza””, nell’ambito della più ampia tematica del Welfare State e Welfare Community. Interverranno, oltre al professor Daniele Ciravegna, don Danilo Magni, Direttore dell’Opera Torinese del Murialdo, e per la sezione esperienziale Laura Orestano di SocialFare Srl.

Gli incontri si terranno presso il Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino.
ucid@ucidtorino.it

Mara Martellotta

I commercianti: “basta cortei in centro, vogliamo lavorare”

“E’ da 9 weekend  che il Centro di Torino è ostaggio di manifestazioni anti Green pass.

Le nostre imprese sono già provate da periodi di lock down totali o parziali e vogliono lavorare in sicurezza, in vista delle festività di Natale”.

E’ l’appello che la presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa, rivolge sotto forma di  lettera al prefetto di Torino e al sindaco Lo Russo. Nella missiva si sottolinea  come i consumi siano ancora troppo deboli e le continue manifestazioni in Centro  possono mettere a rischio la moderata ripresa del settore Terziario nella stagione autunnale, in vista anche delle prossime festività natalizie.

Coppa afferma che i commercianti torinesi hanno bisogno  lavorare “anche con l’approssimarsi di eventi importanti e del Natale. Siamo certi che le Istituzioni comprendano lo stato d’animo degli imprenditori che si sono messi in regola immediatamente con la campagna vaccinale, per poter riprendere le loro attività in sicurezza e nel rispetto di tutti. Le imprese non possono pagare un altro pesante prezzo con le continue manifestazioni che vedono il centro e via Po ogni sabato ostaggi di  manifestanti”

Via dalla città: aperti i termini per le domande di chi vuole andare a vivere in montagna

Contributi da 10 a 40 mila euro per acquistare o ristrutturare una casa


Si sono aperti il 2 novembre i termini per presentare le domande al bando della Regione Piemonte che offre incentivi per chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni delle montagne piemontesi.

Si tratta di una misura innovativa introdotta dalla Regione Piemonte per contrastare lo spopolamento delle vallate alpine e per agevolare le persone o le famiglie alla ricerca di una vita dai ritimi più lenti, a contatto con la natura, in cui magari iniziare una nuova attività o continuare il proprio lavoro in smart.

Il bando prevede che chi risiede in un centro urbano in Italia e intenda acquistare o restaurare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitantida rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, possa ricevere contributi da 10 a 40 mila euro. La Giunta regionale ha stanziato per questa iniziativa 10 milioni e 475 mila euro.

Le domande possono essere presentate fino al 15 dicembre 2021, mediante l’applicativo informatico il cui link è disponibile sulla pagina dove è pubblicato il bando, all’indirizzo: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna

Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte –. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.

Possono presentare domanda i nati a partire dal 1955 di cittadinanza italiana, europea o extra-europea, titolari di permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni. Per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni, che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

Bonus casa: richiesta proroga

I bonus casa, in scadenza al 31 dicembre prossimo, sono riapparsi nell’agenda del Governo nella bozza di Manovra di Bilancio 2022. Messi in ombra dal superbonus 110%, i vari bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari al 65%, bonus mobili e bonus verde, da una prima lettura del Documento, parrebbero essere confermati per altri 3 anni. Non così il bonus facciate, che verrebbe cancellato.

 

Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie, anche nel Piemonte ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il comparto edile del Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 49mila imprese artigiane che impiegano 150mila addetti.

 

“Gli incentivi vanno tutti riconfermati commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – poiché da oltre 20 anni hanno consentito la tenuta delle attività del settore delle costruzioni e dell’indotto, soprattutto negli anni più bui della crisi”.

 

“Per questo – afferma Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte Edilizia abbiamo il timore che la ripresa in corso possa venire rallentata dal ridimensionamento di questi interventi fiscali espansivi che, in modo tangibile, stanno sostenendo la crescita degli investimenti in abitazioni. In particolare la cancellazione del bonus facciate e la possibilità di applicare il 110% solo ai condomini potrebbe frenare il comparto edilizia e penalizzare soprattutto le piccole imprese artigiane”.

 

Vanno, al contrario, nella direzione giusta – prosegue Tanino le risoluzioni parlamentari sulla ‘Nota di Aggiornamento al DEF 2021’ approvate la scorsa settimana, nelle quali si indica la necessità di una proroga dei vari bonus edilizi”.

 

“Tutto questo però – conclude Felici – richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dalla progettazione alla chiusura del cantiere passano spesso parecchi mesi”.

 

Confartigianato Imprese Piemonte sottolinea la necessità di confermare nella prossima legge di bilancio il pacchetto di bonus edilizi. Gli incentivi interessano una filiera con oltre 2 milioni di addetti, più di 8 su 10 nelle MPI.

 

Transizione elettrica: contributi pubblici e desertificazione industriale. Greta lo sa?

A cura di linea Italia piemonte.it

Il processo di elettrificazione è ben più complesso e ha dei costi ben maggiori rispetto a quanto viene presentato. E c’ è sempre un comun denominatore: i soldi che per avviare il tutto deve tirar fuori lo Stato. Ovvero i contribuenti. Forse Greta non lo sa.
Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/02/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/transizione-elettrica-contributi-pubblici-e-desertificazione-industriale-greta-lo-sa-di-marco-cor.html

 

 

 

La nuova edizione del Festival “Il mio posto nel mondo”

/

Il 2 e 3 dicembre torna la nuova edizione del Festival “Il mio posto nel mondo” che il Museo del Risparmio in collaborazione con il Museo Lavazza dedica agli studenti delle scuole secondarie di II grado per promuovere la riflessione sull’importanza di investire nel capitale umano, individuando e coltivando i propri talenti.

 

Sono già iscritti 4.000 studenti da tutta Italia nelle due giornate e il festival sarà aperto anche a tutti coloro che vogliono scoprire come coltivare il talento “ribelle”, seguendo in diretta streaming le video interviste a testimonial d’eccezione come:

 

Gabriella Greison, fisica, scrittrice, performer teatrale, Ilaria Galbusera, atleta della Nazionale italiana di pallavolo sorde, Roberto Battaglia, manager e autore de “Startupper in azienda. Liberare il potenziale imprenditoriale”, Filomena Floriana Ferrara, Direttore Fondazione IBM Italia, Corporate Social Responsibility Leader e Master Inventor IBM, Marco Piccolo, Amministratore Delegato Reynaldi Srl e imprenditore etico, Ilaria Fava, avvocato esperto di innovazione, start up e venture capital, Elena Loewenthal, Direttore Fondazione Circolo dei lettori, scrittrice ed editorialista, Michele Mariani, Executive Creative Director Armando Testa, Francesco Vena, CEO Amaro Lucano.