ECONOMIA- Pagina 246

Decolla l’e-commerce di Ferrero

Nel 2021 Ferrero ha scelto Deliverti per lo sviluppo e la gestione del proprio canale e-commerce, partendo con Nutella e Kinder: dopo la fase di lancio durante le feste natalizie, si conferma un percorso condiviso nel 2022 con nuovi obiettivi di crescita

 

Ferrero, la storica multinazionale piemontese specializzata in prodotti dolciari, nel 2021 ha incaricato Deliverti di sviluppare il proprio canale e-commerce inaugurando una partnership che ha condotto a risultati significativi nell’anno appena concluso. L’obiettivo della collaborazione è lo sviluppo dello shop online di Ferrero (shop.ferrero.it/) coordinando ogni aspetto del flusso di vendita, dallo sviluppo dell’applicativo utilizzato per consentire la personalizzazione dei prodotti a quello di gestione delle attività di magazzino, e ancora, dal packaging degli articoli alla fatturazione, incassi e reportistica.

Deliverti ha massimizzato la copertura della customer care nello shop Ferrero, prevedendo inoltre l’integrazione di un servizio di live chat oltre che un supporto via mail e telefonico, mirato a rendere l’esperienza di acquisto ancora più user centred. La partnership tra Ferrero e Deliverti – azienda leader nel settore delle strategie in ambito e-commerce – nasce nel 2021, anno in cui il fenomeno degli acquisti online è protagonista di una crescita esponenziale, legata in parte anche all’attuale momento socio economico. Nel corso del 2021, il comparto del retail online in Italia ha confermato una crescita del +18% rispetto all’anno precedente. Forte dei successi già ottenuti con le esperienze di collaborazione con marchi del settore come Parmalat e Coca-Cola, Deliverti ha confezionato per lo store digitale di Ferrero una strategia di vendita user-centred in grado di rispondere al meglio alle nuove esigenze di consumo espresse dagli utenti. “L’innovazione di questo progetto sta nel rendere unico il prodotto per il lancio di un nuovo canale distributivo, disintermediando il rapporto con il consumatore.  Mi ha colpito la capacità di Ferrero di interpretare in un modo così efficace il tema dell’e-commerce, utilizzando una strategia di personalizzazione che esalta l’univocità del prodotto.” commenta Fabio Scalet, CEO di Deliverti. “La partnership con Ferrero siglata nel 2021 ha rappresentato per noi una grande opportunità di consolidare ulteriormente la nostra presenza sul mercato e soprattutto di curare lo sviluppo di strategie e-commerce in full outsourcing sempre più ambiziose.”, aggiunge Giulio Cupini, General Manager della società. Deliverti ha lavorato nell’anno per tradurre i valori e l’offerta Ferrero in una user experience completa, fortemente improntata alla funzionalità e alla personalizzazione del prodotto. Partendo da un approccio focalizzato sulla creazione di un’interfaccia user friendly e sulla semplificazione del processo di navigazione, Deliverti ha successivamente concentrato i propri sforzi sulla gestione ottimale della customer journey creando esperienze su misura per ogni consumatore. In linea con l’intento di personalizzare alcuni prodotti del catalogo Ferrero, Deliverti ha curato, durante il periodo delle festività natalizie, il lancio di campagne basate sulla customizzazione di prodotti come la Nutella o le confezioni personalizzate Kinder. Il progetto di personalized marketing ha consentito all’azienda Ferrero di lavorare sulla fidelity e grazie anche all’offerta esclusiva di prodotti non disponibili presso i canali tradizionali di vendita della gdo. La partnership tra Ferrero e Deliverti proseguirà nel nuovo anno con l’obiettivo condiviso di migliorare i risultati ottenuti nel 2021 e di collaborare allo sviluppo di strategie innovative per ampliare ulteriormente le prospettive di crescita e di fatturato dello shop online.

Torino Airport sa ascoltare i clienti

PRIORITÀ ALL’ASCOLTO DEI PASSEGGERI.

RICEVUTO PER LA SECONDA VOLTA IL RICONOSCIMENTO ‘THE VOICE OF THE CUSTOMER”

Torino Airport è stato insignito da parte di ACI World, l’associazione mondiale degli aeroporti, di uno speciale riconoscimento nell’ambito dell’iniziativa ‘The Voice of the Customer’ per l’attività di ascolto dei passeggeri svolta nel 2021.

 

Con questa attribuzione che l’Aeroporto di Torino riceve per il secondo anno consecutivo, l’Airports Council International riconosce a livello mondiale l’impegno degli scali che, nonostante il perdurare delle difficoltà dovute alla situazione pandemica, nel 2021 hanno continuato a dare priorità ai propri passeggeri e alla loro esperienza aeroportuale, garantendo che le loro istanze fossero ascoltate.

 

ACI World ha infatti riconosciuto che l’Aeroporto di Torino, pur in un contesto sfidante a causa delle difficoltà dovute al Covid-19, ha continuato a compiere sforzi significativi per raccogliere il feedback dei passeggeri attraverso il programma Airport Service Quality (ASQ): tale programma ha l’obiettivo di comprendere meglio i propri clienti, acquisendone le opinioni ed ascoltandone le esigenze, al fine di fornire sempre un servizio di eccellenza.

 

‘The Voice of the Customer’ è un riconoscimento che ACI World ha aggiunto ai premi annuali per la Qualità del servizio aeroportuale, sulla base del programma specifico introdotto nel 2006 e attesta l’impegno degli aeroporti di tutto il mondo per migliorare continuamente la passenger experience.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo lieti di ricevere per il secondo anno consecutivo questo riconoscimento da parte di ACI World, che testimonia il costante impegno del nostro team nell’ascolto dei passeggeri: nonostante le circostanze difficili, il miglioramento dell’esperienza del cliente rimane uno dei nostri obiettivi prioritari, coniugando qualità ed efficienza insieme all’attenzione per la sostenibilità”.

 

Autotrasporto e logistica: “In Piemonte seimila imprese a rischio”

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Rischio debacle per 6mila imprese artigiane del Piemonte dell’autotrasporto”

 L’autotrasporto del Piemonte e del resto d’Italia rischia di spegnere i motori.

Una crisi senza precedenti si sta abbattendo sul comparto che conta in Piemonte oltre 6.000 imprese artigiane, che creano lavoro per circa 15mila addetti, con una dimensione media per azienda di 2,8 addetti per ogni realtà.

 

L’aumento del prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di circa 1,35 al litro, e oggi è pari a circa 1,65 euro (+ 22,3%). Pertanto, il costo del pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate è stimato che sia salito di circa 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante all’anno di 100 mila km che fa circa 3,3 km al litro, il risultato produce un aumento insostenibile per un autotrasportatore, che in soli 12 mesi comporta un aggravio di costo di migliaia di euro per ogni automezzo. Analoga criticità si rileva per il prezzo del metano.

 

“Confartigianato ha da tempo segnalato al Governo i rischi che si sarebbero abbattuti sul mondo dell’autotrasporto con il rincaro dei carburanti: una fiammata che sta facendo fermare le imprese, mettendo in difficoltà lavoratori e famiglie, ma, ad oggi non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti”.

Questo il commento di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte sugli aumenti vertiginosi di questi ultimi mesi anche del gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere il trasporto merci in Italia.

“Le aziende dell’autotrasporto – commenta Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti – si trovano a dover affrontare sia i rincari dell’energia all’ingrosso, sia quelli dei carburanti al dettaglio. Sulle attività produttive grava il peso della ripartenza dell’economia nella fase post-pandemica. Questo extracosto si scaricherà prima sulle imprese del trasporto merci, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull’economia. Nessuna produzione è esente da questi rincari. Abbiamo già visto l’impennata dei costi del ferro e del cemento, delle farine e degli zuccheri, oppure quello dell’abbigliamento; tutti aumenti che vengono parzialmente assorbiti dalle imprese ma che a lungo andare queste non potranno più reggere. Un vero salasso per tante categorie di lavoratori e piccole imprese che davvero avrebbero bisogno di una mano dallo Stato”.

 

Il sistema del trasporto e della logistica in Italia ha registrato effetti rilevanti dalla crisi economica generata dalla pandemia, con modifiche profonde della domanda e dell’offerta di mobilità. Nel 2020 il fatturato del comparto del trasporto e magazzinaggio in Italia è sceso del 17,5%, di 4,6 punti più intenso del calo del 12,9% registrato in Ue 27, con le imprese italiane del settore che hanno contabilizzato minori ricavi per 28,8 miliardi di euro.

 

Il trasporto merci ha sofferto un calo dell’11,7% della produzione manifatturiera, associato ad una riduzione del 10,3% dei flussi di commercio estero. Il boom dell’e-commerce, conseguente ai provvedimenti restrittivi e la sospensione di attività commerciali, non si è traslato con la stessa intensità e rapidità nell’‘ultimo miglio’ delle consegne: lo scorso anno, a fronte di un aumento del 34,5% delle vendite di e-commerce, il fatturato delle imprese dei servizi postali e attività di corriere segna un aumento che si ferma al +4,4%.

 

Per ovviare a tutto questo, e ad altri problemi relativi al costo del trasporto merci, per i quali la voce carburante grava per circa il 30% dei costi aziendali, Confartigianato chiese al Governo di ragionare su un credito d’imposta temporaneo, destinato agli autotrasportatori e a chi utilizza un veicolo ogni giorno per motivi di lavoro, come tassisti, agenti di commercio, per l’acquisto di gasolio e gas naturale, per l’autotrazione e per gli usi industriali, che avrebbe garantito sia un’immediata ripresa della produzione di tutte quelle filiere industriali ad alta intensità di consumo di gas naturale, sia una distensione dei prezzi al consumo.

 

È urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – conclude Felici – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto. A tutela di migliaia di autotrasportatori chiediamo, dunque, che il Governo metta in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese e scongiurare una debacle del settore”.

La Mostra Regionale di San Giuseppe è rinviata al prossimo anno

DAL PIEMONTE

Il Palafiere Riccardo Coppo di Casale ancora destinato a Centro Vaccini

Anche l’edizione 2022 della Mostra Regionale di San Giuseppe di Casale Monferrato sarà rinviata. La sofferta decisione è stata presa nei giorni scorsi a seguito della prosecuzione della campagna vaccini al Polo Fieristico Riccardo Coppo, storica sede della San Giuseppe.

«Purtroppo a un anno di distanza – ha spiegato il vicesindaco Emanuele Capra – ci ritroviamo, a malincuore, a dover rinviare ancora una volta la San Giuseppe. Il Palafiere è ancora sede del Centro Vaccini di Casale Monferrato e, anche dovesse essere chiuso nelle prossime settimane, non si potrebbe assolutamente garantire il pieno svolgimento della Mostra che, grazie all’impegno e alla professionalità della D&N Eventi Srl, organizzatrice dell’evento, negli ultimi anni era tornata ad essere una delle più importanti del Piemonte, e non solo».

Padel per le gang, attesa per i poveri. I dubbi di Torino

Le gang di giovani, spesso immigrati di prima e seconda generazione, che imperversano nelle periferie di Torino (ma anche in centro, dove le stesse bande rapinano coetanei isolati) stanno cominciando a diventare un problema anche per i politici della Ztl, dei “quartieri bene”, del politicamente corretto. 

Non che siano davvero interessati alla sorte dei sudditi torinesi costretti a convivere con spacciatori, rapinatori, violenti di ogni tipo. Ma anche i sudditi di periferia possono votare e, ogni tanto, bisogna dare un contentino anche a loro.

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Reti Gigabit, 3,8 milioni di euro dall’Ue

Informativa on line sul sito della Fondazione (www.fondazionenazionalecommercialisti.it)


Pubblicata l’informativa “Attività Internazionale” del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti che analizza le misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale in risposta alla crisi pandemica

COMMERCIALISTI: LA COMMISSIONE UE APPROVA UN REGIME DA 3,8 MILIARDI DI EURO PER SOSTENERE LA DIFFUSIONE DI RETI GIGABIT AD ALTE PRESTAZIONI

La misura fa parte di una strategia globale che l’Italia ha voluto mettere in campo per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese e contribuirà inoltre al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Unione relativi alla transizione digitale

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.

Tra le priorità del semestre di Presidenza francese del Consiglio europeo l’approvazione in tempi rapidi della direttiva sulla minimum global tax. L’attuazione dell’accordo concluso durante il G20 dello scorso ottobre per imporre una tassa minima sui guadagni delle grandi multinazionali e limitarne così le operazioni di elusione fiscale consentirebbe infatti alla UE di rafforzare il proprio ruolo internazionale e la sua competitività, evitando la concorrenza sleale e stabilendo condizioni di parità per le imprese europee. 

Nell’ambito delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato un regime da 3,8 miliardi di euro che l’Italia ha messo a disposizione attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza per la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in zone del paese scarsamente servite. La misura fa parte di una strategia globale che l’Italia ha voluto mettere in campo per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese e contribuirà inoltre al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Unione relativi alla transizione digitale. 

Nell’informativa si approfondiscono le stime sull’economia globale contenute nell’ultimo bollettino del Fondo Monetario Internazionale. In particolare indicano una crescita dell’economia globale più contenuta rispetto alle previsioni precedenti, accompagnata da un’inflazione più alta e duratura del previsto, revisione al ribasso anche per le stime del nostro paese la cui crescita per quest’anno si fermerà al 3,8%, mentre per il 2023 si prevede un +2,2%, con 0,6 punti in più rispetto alle stime dello scorso ottobre. 

Infine l’OCSE ha pubblicato l’edizione di gennaio 2022 del testo unico sul transfer pricing, le linee guida sui prezzi di trasferimento per le imprese multinazionali e le amministrazioni fiscali, che consolida in un testo unico le modifiche apportate nelle scorse edizioni e raccoglie diverse guide, tra queste una guida revisionata sull’applicazione del metodo della ripartizione dell’utile della transazione, la guida per le amministrazioni fiscali sull’applicazione dell’approccio ai beni immateriali il cui valore è difficile da quantificare e la nuova guida sul prezzo di trasferimento relativo alle operazioni finanziarie. 

Enrico Casati a Parlaconme

L’imprenditore presso Velasca è il protagonista della puntata di mercoledì 9 febbraio, condotta da Simona Riccio

 

Protagonista della puntata di mercoledì 9 febbraio della trasmissione PARLACONME, in onda dalle 18 alle 19 sulla radio web Radiovidanetwork, sarà Enrico Casati, imprenditore presso Velasca. Titolo della trasmissione sarà “Cosa c’entra lo zafferano con le scarpe artigianali”, un titolo che, apparentemente, potrebbe sembrare strano per una trasmissione che si occupa di agricoltura.
“In effetti – spiega la founder della trasmissione Simona Riccio, che è anche Social Media Manager del CAAT – nella trasmissione PARLACONME vengono sempre più spesso portate alla luce delle realtà che sono di grande supporto al nostro sistema agroalimentare. Sempre di più si parla di e-commerce, come se fosse un procedimento molto semplice e sviluppabile da tutti, ma così non è, perché la realizzazione di un web site richiede molta esperienza”.
Simona Riccio ha voluto intervistare Enrico Casati, imprenditore presso Velasca, azienda di scarpe leader nel settore, nata nel 2013, inizialmente soltanto online, con l’intento di apportare nel mondo la bellezza e l’unicità del “saper fare bene” in chiave italiana. I due soci fondatori sono Enrico e Jacopo Sebastio, che hanno avviato la loro attività attraverso un finanziamento di circa 40 mila euro, per poi evolversi e raggiungere un capitale decisamente più importante e di rilievo.
Alla strategia nata online, si è poi affiancata quella off line, con la creazione dei primi negozi fisici, che hanno riportato un enorme successo su tutta la penisola e si stanno ora estendendo anche oltreoceano.
Velasca ha anche creato una Brand Community, dalla quale emerge l’importanza di creare una stretta sinergia tra il brand, costituito di persone, e il consumatore finale. Nel corso della puntata risulterà anche l’importanza costituita dal packaging di ogni singola scatola, capace di renderla unica e distinguibile da tutte le altre. Fondamentali risultano, per un’azienda per Velasca, soprattutto la personalizzazione e la nuova iniziativa di apertura al mercato femminile.
Il legame con l’ agricoltura consiste nel fatto che, quando Velasca visita le aziende con le quali collabora, si reca a visitare anche le realtà minori che ruotano intorno a queste e, spesso, decide di investire per la crescita di aziende in questo settore, anche di piccole dimensioni.
È anche possibile seguire il corso “Come vendere online. A tu per tu con Enrico Casati e Paola Parolo”, per poter scoprire il caso Velasca, presente sul sito di Marco Montemagno www.competenze.com
https://www.competenze.com/enrico-casati-paola-parolo-velasca
La trasmissione viene trasmessa in diretta radio web da radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it tramite app Radio Vida Network.
Dal giorno dopo è possibile seguire la puntata senza interruzione sul sito www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

Savencia Gourmet annuncia l’acquisizione di Pariani Srl

Azienda piemontese specializzata in frutta secca

 

Savencia Gourmet annuncia l’integrazione di Pariani Srl nel suo portafoglio di marchi per professionisti della gastronomia, di cui Valrhona è un marchio di punta, a partire dal 2022.

Pariani è un’azienda familiare piemontese con esperienza nell’approvvigionamento e nella lavorazione di frutta secca italiana di alta qualità. La sede è a Givoletto, vicino a Torino.

Pariani e Valrhona hanno posizionamenti simili nel mondo della gastronomia, con dei know-how comuni, capacità di approvvigionamento con forti impegni di responsabilità sociale CSR, prodotti di altissima qualità e forti affinità professionali.

Mattia Pariani, fondatore e attuale Ceo di Pariani, rimarrà partner e manterrà il suo ruolo. La sede italiana rimarrà in Piemonte, a Givoletto (TO).

L’acquisizione di Pariani completa perfettamente il portafoglio ingredienti e rafforza la sua presenza come operatore di riferimento di una gastronomia responsabile, equa e sostenibile. L’investimento e il sostegno nella “filiera Pariani”, che coinvolge territori e produttori di eccellenze italiane, è uno dei principali impegni di questa acquisizione.

Pariani srl, fondata da Mattia Pariani nel 2010, ha iniziato la sua attività con la produzione di un olio di nocciola del Piemonte esclusivamente Igp (Indicazione Geografica Protetta). Il suo innovativo processo di spremitura a freddo, sviluppato con la Facoltà di Agraria di Torino, gli ha fatto guadagnare un immediato successo tra i professionisti della gastronomia e della ristorazione. Ha poi sviluppato tutta una gamma di frutta secca di altissima qualità (Nocciole del Piemonte IGP, Pistacchio Verde di Bronte Dop, Mandorle Siciliane, ecc).

www.pariani.org

Valrhona (Gruppo Savencia) è partner degli artigiani del gusto dal 1922, pioniere e referente nel mondo del cioccolato e si definisce oggi come un’azienda la cui mission, “Insieme, facciamo il bene con del buono”, esprime la forza del suo impegno. Con i suoi collaboratori, chef e produttori di cacao, Valrhona immagina il miglior cioccolato per creare un settore del cacao equo e sostenibile e ispirare una gastronomia del buono e del bello. Da tempo arricchisce la sua offerta per i clienti professionisti gastronomia più responsabile e impegnata come Sosa, Adamance, Norohy.

www.valrhona.com

 

Savencia è un gruppo alimentare familiare indipendente, internazionale e con una visione a lungo termine. Il nostro sviluppo si basa su una strategia di differenziazione e innovazione, prodotti di alta qualità e marchi forti e unici. In tutto il mondo, soddisfiamo le nuove aspettative dei consumatori e supportiamo i professionisti della gastronomia.

www.savencia.com

Anche le piscine sono in crisi: arriva il fondo di emergenza regionale

La Regione Piemonte creerà un fondo di emergenza per aiutare i gestori delle piscine, da tempo in forte difficoltà per il rincaro dei costi energetici dopo il lungo stop forzato e tutte restrizioni imposte dalle norme anti Covid.

Lo ha detto il governatore  Alberto Cirio alla tavola rotonda organizzata a Torino dal comitato regionale della Fin (Federazione italiana nuoto) presenti  anche il vicepresidente del consiglio regionale Franco Graglia e la consigliera regionale Alessandra Biletta.  “Quello delle piscine è uno dei settori che più hanno pagato le conseguenze della pandemia nel mondo sportivo, tra i i primi a interrompere le attività e tra gli ultimi a ripartire – commenta Cirio – E’ un mondo che dà lavoro a tantissime persone e che ora viene ulteriormente colpito dai rincari che il costo dell’energia ha portato nelle bollette e nei costi di mantenimento, che per questi impianti sono estremamente elevati con le utenze che arrivano al 40% delle spese complessive per garantirne il funzionamento. Lavoreremo insieme all’assessore allo Sport Fabrizio Ricca – conclude  Cirio – per trovare tutte le strade possibili, sia a livello nazionale che regionale, per aiutare il comparto ad affrontare la  situazione”.

 

CPD partner di AccessiWay per promuovere soluzioni di accessibilità online

AccessiWay e CPD insieme per promuovere soluzioni di accessibilità web. Una collaborazione volta a rendere Internet maggiormente inclusivo, con l’obiettivo di una reale integrazione delle persone con disabilità.

L’unione fa la forza e, in alcuni casi, rende possibile anche l’abbattimento di barriere, seppur virtuali. Lo sanno bene CPD e AccessiWay, rispettivamente organizzazione di volontariato e software house. La Consulta per le Persone in Difficoltà Odv. da diversi anni offre servizi ai cittadini che si trovano in stato di difficoltà, fisica, psicologica o economica.

AccessiWay? Questa realtà è frutto di una joint-venture italo-israeliana con accessiBe, start-up leader nell’industria dell’accessibilità online.

Obiettivo comune? Rispondere a una importante esigenza: rendere i portali fruibili a tutti, anche a soggetti colpiti da disabilità che, diversamente, non avrebbero modo di navigare sul web.

I numeri di AccessiWay parlano chiaro: grazie ad una rete di numerosi partner internazionali, il software di AccessiWay ha reso accessibili circa 100.000 siti nel mondo. Una cifra importante che risponde alla sfida di rendere Internet un “luogo” per tutti entro il 2025.

Ma entriamo nel dettaglio: esistono dei fattori, spesso trascurati dai più, che portano alcuni soggetti a essere esclusi dal mondo del web. Tra questi: la mancanza di adeguati investimenti delle aziende digital a favore della disabilità, trascurando involontariamente le categorie di ipovedenti, di persone con forti disabilità motorie (non in grado di utilizzare arti superiori e mani), con dislessia, daltonismo ed epilessia.

Stop, dunque, alla cosiddetta “disuguaglianza digitale”: AccessiWay CPD diventano artefici del cambiamento del web, proponendo un nuovo software che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare la vita di questa fascia di persone (secondo i dati mondiali, ben il 20% degli utenti del web), grazie a un sistema che rende i siti web compatibili con la navigazione con screen-reader per i non vedenti, navigazione da tastiera per le persone con difficoltà motorie e riconoscimento delle immagini IRIS e OCR, per generare descrizioni.

Inoltre, anche i costi della soluzione proposta sono assolutamente accessibili, sotto forma di un abbonamento mensile o annuale.

Perché, dunque, non aprirsi al cambiamento? L’integrazione è una delle chiavi vincenti del futuro.

Alessandra Savio, responsabile Partnership Strategiche di AccessiWay, sottolinea: “Assieme alla Consulta per le Persone in Difficoltà intendiamo coinvolgere sempre di più gli utenti finali nel nostro processo di crescita. Per noi l’unica priorità è che il maggior numero possibile di siti web sia accessibile alle persone con disabilità, coinvolgerle per feedback diretti è sempre stata una nostra priorità. Non solo, grazie a CPD potremo organizzare iniziative divulgativi di impatto che facciano capire ai più l’importanza di un web accessibile e inclusivo.”

accessiway.com