ECONOMIA- Pagina 246

Effetto Covid: ogni famiglia piemontese ha speso seimila euro in meno

Il Covid  ha ridotto i consumi dei piemontesi di circa  6 mila euro a famiglia rispetto ai livelli pre Covid.

Il dato stimato è  di 5.724 euro, cifra che vede la nostra regione al terzo posto, in negativo, dopo Toscana e Molise.

La media italiana è – 3.951 euro a famiglia. Secondo l’analisi dell’ufficio studi di Confesercenti a pesare sul calo sono stati più fattori: lockdown, restrizioni varie, riduzione dei redditi da lavoro, inflazione e incertezza.

Tutto questo ha indotto le famiglie a un tasso di risparmio superiore rispetto a quello dei periodi precedenti alla pandemia.

Arriva a Torino Trust in Food, la startup che supporta le aziende locali e il cibo sostenibile

Acquistare direttamente dai produttori agricoli è più facile con Trust In Food: tante le proposte in occasione del Natale, dalle confezioni regalo ai buoni “Bigliet-TIF”

 

Trust In Food arriva a Torino per mettere in contatto i consumatori cittadini con i produttori del territorio. Il progetto, avviato con successo nel Pinerolese a inizio 2021, mira a creare una rete di aziende agricole e alimentari da cui sia possibile informarsi sulla sostenibilità dei loro prodotti e metodi produttivi, e ordinare online, per poi ricevere i propri acquisti direttamente a casa. Un modello alternativo di spesa che supporta l’economia locale, incentiva il contatto diretto e permette al consumatore di ottenere informazioni chiare sul cibo che porta in tavola quotidianamente.

Da oggi le aziende della rete Trust In Food consegnano anche nella città di Torino e circondario. Per conoscerle basta visitare il sito www.trustinfood.it, che raccoglie i profili di oltre 35produttori locali del Pinerolese e del Torinese che finora hanno aderito al progetto. Ortofrutta, prodotti da forno, latticini, carne, salumi, miele, confetture, olio e ancora vino e birra: il ventaglio dell’offerta delle aziende di TIF è ampio. In questa vetrina online ciascuna impresa si narra in modo trasparente e descrive la sua storia, le attività e le caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, generando così fiducia nei consumatori. Oltre a favorire la comunicazione tra domanda e offerta, Trust In Food facilita l’acquisto diretto dalle aziende locali: è sufficiente verificare le condizioni di consegna, selezionare i prodotti preferiti sul sito e aggiungerli al carrello virtuale per riceverli direttamente a casa, consegnati da ogni produttore. Nei primi mesi del 2022, inoltre, si aggiungerà la possibilità di ordinare attraverso un’App dedicata che è in fase di sviluppo per migliorare la User Experience il processo di acquisto.

In occasione delle festività natalizie, Trust in Food lancia l’iniziativa “Bigliet-TIF di Natale”, buoni dal valore di 10/20/30/40/50/100€ che potranno essere utilizzati per fare la spesa presso qualsiasi produttore della rete e saranno validi per tutto il 2022.

Un’idea regalo buona per il palato e per l’ambiente, con cui donare prodotti di qualità e sostenere le aziende locali che investono nella sostenibilità e nel proprio territorio. Sul sito di Trust In Food è inoltre disponibile un’intera sezione dedicata esclusivamente alle proposte natalizie. Ogni produttore propone una confezione regalo con i propri prodotti: dai panettoni agricoli, alla birra, al vino e tanto altro ancora.

Trust In Food nasce dall’iniziativa di un team di sette ragazzi del pinerolese appassionati di cibo, sostenibilità e innovazione. Quattro ingegneri, un economista, un gastronomo e un designer: un gruppo multidisciplinare che mette a sistema le diverse competenze per proporre un cambio di paradigma nella produzione e consumo alimentare. «Le filiere produttive sono diventate così distanti da noi consumatori e si sono inseriti nel mezzo così tanti passaggi che col tempo abbiamo smesso di farci domande e pensiamo che tanto, alla fine, un prodotto vale l’altro, non importa da dove arrivi, chi l’abbia fatto e come l’abbia prodotto. Siamo riusciti a ridurre la complessità dei valori che il cibo porta con sé a semplice commodity e merce di scambio. E io credo che non ci sia follia più grande che l’uomo abbia mai concepito. TIF nasce proprio con l’arduo obiettivo di rendere le persone consapevoli della bellezza delle piccole produzioni locali e delle storie delle persone che stanno dietro ciò che mangiamo», spiega Daniele Rasetto, gastronomo e Co-Founder di TIF.

Per invertire la rotta e creare filiere alimentari più trasparenti e sostenibili occorre partire dalle scelte quotidiane. È qui che si inserisce Trust In Food, usando la tecnologia per agevolare il rapporto tra produttori locali e consumatori desiderosi di fare una spesa responsabile. I primi hanno la possibilità di creare una vetrina digitale per vendere i propri prodotti senza dover creare un e-commerce privato, e ricevendo supporto nella comunicazione digitale. I secondi reperiscono facilmente informazioni chiare sull’azienda e sui processi produttivi del cibo che acquistano, così da riconoscerne valori e virtù e scegliere con consapevolezza ciò che mettono nel piatto.

«Oggi più che mai ci siamo accorti dell’importanza della digitalizzazione: la tecnologia è ormai parte delle nostre vite, è innegabile. Anche il comparto agricolo non può, e non deve, esimersi dal suo utilizzo. Abbiamo bisogno di contadini 2.0, che stiano al passo con le richieste del mercato e dei nuovi consumatori digitali. La tecnologia, se usata bene, è un mezzo di incredibile utilità, e Trust In Food ne è un esempio», dichiara Rasetto.

L’ambizioso progetto di TIF è allineato alla Strategia Europea Farm to Fork, che prevede di avvicinare i consumatori ai produttori agricoli e promuovere l’acquisto di cibi sani e sostenibili. Con un’azione semplice quanto un ordine online, la piattaforma Trust In Food facilita il raggiungimento degli obiettivi comunitari e permette di fare del bene all’economia del territorio, nonché alla propria salute.

Gli artigiani: “Il nuovo DL contro le frodi fiscali in edilizia blocca i cantieri già avviati”

Bonus Casa. L’incertezza e la burocrazia rallentano l’attività delle imprese

 Enzo Tanino (Confartigianato Edilizia Piemonte): “Con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese, anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie si potrebbe scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni che ha creato lavoro e ha contributo a risanare e riqualificare il patrimonio edilizio”.

 

“Abbiamo l’impressione che con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie, quindi per il bonus ristrutturazioni e quelli dedicati al verde e ai mobili, si sia voluta scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni che, in 20 anni, ha creato lavoro, economia e ha contributo a risanare e riqualificare il vetusto patrimonio edilizio del Piemonte e nazionale”. 

E’ il giudizio di Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, sul Decreto Legge in materia di contrasto alle frodi nel settore dei bonus fiscali, che introduce nuove norme più restrittive per i cosiddetti “bonus edilizi minori”.

 

Per i piccoli lavori edili, in pratica sono state introdotte norme, le asseverazioni, che valevano per il bonus 110% – continua Tanino – condizione che sta mettendo in seria difficoltà le piccole imprese non abituate a tale carico burocratico. Infatti, stiamo già registrando un forte rallentamento nei cantieri, ma anche alcuni fermo attività, a causa sia dell’aumento delle pratiche preliminari, sia dell’incertezza che regna tra le aziende, gli studi professionali e i clienti”.

 

Dal 12 novembre scorso, infatti, per comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in fattura, sono necessari il visto di conformità e una attestazione di congruità della spesa rilasciata da un tecnico abilitato.

I maggiori dubbi applicativi del decreto si concentrano proprio sulla certificazione della spesa, i cui connotati non sono ancora chiari e i cui parametri si rifanno ad un decreto del MITE ancora da emanare e che potrà/dovrà essere emanato entro 30 giorni.

Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il Sistema Casa in Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.

 

Temiamo – prosegue Tanino – che i costi per l’apposizione del visto e per il rilascio dell’attestazione di congruità della spesa, se non detraibili anch’essi, potrebbero rendere non più conveniente la richiesta dello sconto in fattura o la cessione del credito. Chi non ha capienza fiscale e quindi non può utilizzare in alternativa la detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, dovrà probabilmente rinunciare a qualsiasi tipo di beneficio fiscale per i lavori edili di cui si parla”.

 

Sul fronte delle imprese coinvolte nel circuito in quanto esecutrici dei lavori, si registra come diverse di esse si trovino in crisi perché hanno pianificato la propria attività ed il proprio equilibrio finanziario calcolando e facendo affidamento sulle tempistiche di incasso dei crediti fiscali acquisiti e poi ceduti a banche e poste, sulla base delle precedenti regole e prassi. In questa maniera, per diverse di loro il rischio è di dover bloccare i lavori e mettere in cassa integrazione il personale.

 

“Questi i nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di asseverazione  dei costi – sottolinea Tanino – rischiano seriamente di annullare la convenienza di molte agevolazioni edilizie. Per i lavori di minor entità e con minor percentuale di detrazione, quali il 50 o il 65 per cento, è molto probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura”.

 

“La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e lo sconto in fattura, in seguito all’emanazione del DL 157/2021, sono, di fatto, sospesi, denuncia Tanino, con gravi ripercussioni sulla liquidità delle imprese che si ritrovano ad aver già eseguito delle commesse per le quali i tempi di incasso del corrispettivo diventano incerti. Sono necessari urgenti chiarimenti, dunque, soprattutto su come gestire le situazioni a cavallo”.

 

A sciogliere qualche dubbio sull’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, arriva un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, in una nota dei giorni scorsi, chiarisce come “non si applichi l’obbligo di apposizione del visto di conformità se il contribuente, nel caso di interventi relativi al recupero del patrimonio edilizio, ha già ricevuto la fattura e pagato entro l’11 novembre ma non ha ancora trasmesso la comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura”.

 

In particolare nelle Faq pubblicate sul proprio sito internet, l’Agenzia risponde alle sollecitazioni avanzate da Confartigianato su alcuni casi concreti analizzati alla luce delle novità normative introdotte di recente. Ad esempio, in merito ai bonus diversi dal Superbonus, l’Agenzia chiarisce che l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione, introdotto dal Dl antifrode n. 157/2021 non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021 (data di pubblicazione in gazzetta ufficiale del Dl n. 157/2021) hanno ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura, anche se la relativa comunicazione non è stata ancora inviata. Con riferimento, invece, ai tecnici, viene chiarito che i professionisti abilitati alla verifica della congruità delle spese per gli interventi ammessi al Superbonus possono rilasciare per lo stesso tipo di intervento anche la nuova attestazione di congruità delle spese sostenute prevista dall’articolo 1 del Dl n. 157/2021.

 

“Pur comprendendo la necessità di porre rimedio a fenomeni di sfruttamento non corretto delle opportunità date da sconto in fattura e cessione del credito – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – urgono dei correttivi alla norma e un immediato documento interpretativo della stessa che li renda nuovamente fruibili, per non penalizzare ulteriormente imprese e cittadini onesti”.

Non ‘spegnete’ le Pmi. “Subito riforma della bolletta”

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Non ‘spegnete’ le Pmi. Subito riforma della bolletta per riequilibrare oneri parafiscali e ridurre costi”.

 

Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%.

 

“Non ‘spegnete’ le PMI italiane! Paghiamo il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 33,5% rispetto alla media dei Paesi Ue. A noi piccole imprese l’elettricità costa 4 volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta e che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le nostre piccole imprese”. L’allarme lo lancia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte che propone: “una rapida e drastica revisione della struttura della bolletta per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia. Si tratta di ‘estrarre’, almeno parzialmente, dalla bolletta gli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie destinate a finanziare le agevolazioni per gli energivori e il bonus sociale. Serve anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica. Serve anche rafforzare gli strumenti di accompagnamento delle Pmi nei processi di efficientamento e autoproduzione dell’energia”.

Da un dossier realizzato da Confartigianato Imprese emergono i pesanti squilibri nella struttura della bolletta energetica che penalizzano i piccoli imprenditori. Il peso degli oneri di sistema è distribuito in maniera sperequata tra le diverse categorie di utenti, poichè non è allineato all’effettivo consumo di energia. Le piccole aziende in bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le Pmi devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali.

“Si tratta – continua Felici  – di una iniqua distribuzione del carico contributivo sugli utenti non domestici che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni. A questi problemi strutturali si aggiungono i pesanti rincari del prezzo dell’energia che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare la bolletta delle piccole imprese”.

 

“Occorre riequilibrare e alleggerire il costo dell’energia pagato dalle piccole imprese. Anche se nella legge di Bilancio il Governo riuscisse a reperire 2-3 miliardi di euro per calmierare i rincari – conclude Felici – bloccare il rialzo non sarà facile. Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%. Senza contare che in molti casi il conto dell’energia è così esoso che in questo frangente può anche capitare di non riuscire a pagarlo alla scadenza, così da rischiare il distacco della fornitura. Questo purtroppo è il risultato delle privatizzazioni di questi decenni”.

Le eccellenze agricole e gastronomiche invernali di Carmagnola

Due intense giornate dedicate alle eccellenze agricole e gastronomiche invernali di Carmagnola con la Fiera Regionale del Bovino da Carne di Razza Piemontese e della Giora, la Mostra Mercato del Porro Lungo Dolce e le iniziative “Cà Peperone” e “Gusto Diffuso Carmagnolese”


Sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021

Piazza Italia e Viale Garibaldi – CARMAGNOLA (TO)

 

XII Mostra-Mercato del porro lungo dolce di Carmagnola

11 e 12 dicembre | dalle ore 14:00 nel controviale di Viale Garibaldi e nel Salone Fieristico del Centro Servizi per l’Agricoltura di Piazza Italia

Ca’ Peperone – La casa delle eccellenze enogastronomiche carmagnolesi e del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese

11 e 12 dicembre | dalle ore 14:00 alle 19:30 nel controviale di Viale Garibaldi

XXVIII Fiera Regionale del bovino da carne di razza piemontese e della Giora

12 dicembre | dalle ore 9:00 alle ore 18:00 nel Foro Boario

Gusto Diffuso Carmagnolese e i grandi pasti al Salone Fieristico

11 e 12 dicembre | Gusto Diffuso presso ristoranti, bistrot e locali selezionati

Fuori di Giora e Porro a Torino e provincia

Nella settimana precedente, alcuni ristoranti di Torino e provincia proporranno nei loro menù un piatto dedicato al porro lungo dolce di Carmagnola

 

Appuntamento prenatalizio della Città di Carmagnola che ha come protagonisti il porro lungo dolce e la giora, due delle eccellenze agricole invernali della città, con mercatino dei produttori e artigiani del territorio, mercatino di natale, laboratori per bambini, scuola di cucina, incontri e degustazioni nella tensostruttura trasparente di Cà Peperone, menù a tema proposti in pranzi e cene nel Salone Fieristico o da diversi locali grazie all’iniziativa “Gusto diffuso carmagnolese”

 

www.comune.carmagnola.to.it

 

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Sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021 il Comune di Carmagnola dedica due intense giornate alla zootecnia, alla gastronomia ed al commercio proponendo la “XXVIII Fiera Regionale del Bovino da Carne di Razza Piemontese e della Giora”, la “XII edizione della Mostra/Mercato del Porro Lungo Dolce di Carmagnola”“Cà Peperone – la casa delle eccellenze enogastronomiche carmagnolesi” con laboratori per bimbi, scuola di cucina e degustazioni, il “Gusto Diffuso Carmagnolese” con menù a tema proposti da diversi locali della città in collaborazione con il Laboratorio Gourmet Carmagnola da locali della città ed altre iniziative.

 

I principali eventi si svolgeranno nel Foro Boario e nel Salone Fieristico del Centro Servizi per l’Agricoltura di Piazza Italia e nel controviale di Viale Garibaldi, con ingressi gratuiti e nel rispetto delle normative vigenti per ciò che riguarda il contenimento della pandemia.

 

Nel Salone Fieristico sono in programma anche tre gustosissimi pasti: la “Cena dell’Allevatore” sabato alle ore 20:00, il “Pranzo del Porro Lungo Dolce di Carmagnola” domenica alle ore 12:30 e la “Cena del Bollito Misto Piemontese” domenica alle ore 20:00.

 

 

LA XXVIII FIERA REGIONALE DEL BOVINO DA CARNE DI RAZZA PIEMONTESE E DELLA GIORA

A cura dell’Assessorato all’Agricoltura, si svolge il 12 dicembre dalle ore 9 alle ore 18 nel Foro Boario di piazza Italia e si tratta di una grande manifestazione fieristica-zootecnica che, come di consueto, prevede l’esclusiva partecipazione di bovini di razza piemontese.

Si svolgerà il consueto concorso zootecnico con iscrizione dei capi secondo le dieci categorie in gara, valutazione ad opera della commissione giudicatrice e premiazione ai primi tre classificati di ogni categoria che, oltre al premio in denaro per il proprietario, riceveranno la tradizionale gualdrappa in raso ricamata a lettere dorate.

La mostra zootecnica, a cura di A.R.A.Piemonte e Cooperativa Co&Co prevede, prevede l’esposizione dei migliori capi bovini e la fiera agricola l’esposizione di attrezzature e macchine agricol.

La razza bovina piemontese è una razza antica e fiera, detta anche bianca a causa del colore quasi candido del mantello. La Giora, vacca a fine carriera riproduttiva, fornisce tagli pregiati ed il “Salame di Giora di Carmagnola” rientra nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione e nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia.

 

LA XII MOSTRA/MERCATO DEL PORRO LUNGO DOLCE DI CARMAGNOLA

A cura dell’Assessorato alle Manifestazioni, si svolge sabato 11 dicembre dalle ore 14 alle ore 18 e domenica 12 dicembre dalle ore 10 alle ore 18 nel controviale di Viale Garibaldi e nel Salone Fieristico di Piazza Italia, con la presenza dei produttori carmagnolesi F.lli Scotta, Traversa Giacomo, Giraudi Piero e degli studenti dell’ Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Baldessano-Roccati”.

In entrambi i giorni si troverà il Mercatino delle Eccellenze del Territorio, a cura della SOMS Domenico Ferrero con la presenza dei suoi produttori, dell’Associazione “Stupinigi è” e di numerose aziende del territorio. Sarà praticamente la prima Fiera del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, un mercato agricolo/orticolo e gastronomico, ricco di prelibatezze, nel quale sarà possibile acquistare ed assaggiare tantissime specialità dolci e salate: i porri freschi e le altre verdure invernali, vari prodotti trasformati come ortaggi e frutti in conserva, il panino orticolo, salumi, mieli di montagna, formaggi d’alpeggio, pani rustici e dolci da forno.

Durante la giornata di domenica i visitatori troveranno anche un mercatino di Natale con varie idee regalo e la SOMS Domenico Ferrero proporrà degustazioni di insalatina di cavolo alla vecchia maniera, frittata con porri e porro stufato, con offerta libera da devolvere ai suoi soci in difficoltà.

Il Porro lungo dolce di Carmagnola, caratterizzato da una notevole tenerezza e da un sapore delicato che si accompagna ad una facile digeribilità, fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte.

 

CA’ PEPERONE – LA CASA DELLE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE CARMAGNOLESI E DEL DISTRETTO DEL CIBO CHIERESE-CARMAGNOLESE

Cà Peperone” – La casa delle eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi è stata una delle principali novità della 72^ Fiera Nazionale del Peperone. Una temporary food room da 100 mq curata dello specialista di food event Marco Fedele che ha ospitato numerose realtà enogastronomiche carmagnolesi, giornalisti, food-blogger e vari esperti del settore. Da questa positiva esperienza è nata l’idea di proporre il format “Cà Peperone” in varie location ed eventi, con il famoso peperone ed altre eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi.

Nei giorni 11 e 12 dicembre Ca’ Peperone sarà dedicata soprattutto al porro lungo dolce e alla giora, sarà anche la casa del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e verrà allestita in una tensostruttura trasparente di 100 mq nel controviale di Viale Garibaldi e proporrà, con la direzione di Marco Fedele e la collaborazione del food-blogger Monsue Barachin (al secolo Giorgio Pugnetti), laboratori culinari per bambini a cura di Cucina e Dintorni di Angela Ventruti, scuola di cucina a cura del Laboratorio Gourment Carmagnola e merende sinoira a cura di produttori della SOMS D. Ferrero e del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, degustazioni gratuitetalk show, la colazione della domenica con i Maestri del Gusto Carmagnolesi e il food-blogger Monsue Barachin, incontri sulla cultura enogastronomica piemontese con la giornalista, scrittrice e sommelier Paola Gula per ciò che riguarda il porro e le carni, con Clara e Gigi Padovani che presentano la “Enciclopedia della Nocciola” nella giornata dedicata al “Nocciola Day”, e ancora il cooking show a 6 mani “Fuori di Porro & Giora” con Alessio Aimar del “Panificio Aimar” – vincitore della 21° Coppa d’Europa della Panificazione Nantes 2021 – lo Chef Fabio Montagna della “Bacalhau Osteria” di Torino e lo chef Lorenzo Careggio del ristorante EraGoffi di Torino.

L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti e scorte.

informazioni su degustazioni e laboratori al numero di telefono 349.4179852

 

>> Programma completo di Cà Peperone nel CS completo scaricabile sotto

 

 

“GUSTO DIFFUSO CARMAGNOLESE” NEI LOCALI E I PASTI NEL SALONE FIERISTICO

Grazie all’iniziativa “Gusto Diffuso Carmagnolese”, per gli amanti della buona tavola sono tante le opportunità per gustare i due prodotti principi del week-end nei ristoranti e locali cittadini che aderiscono alla manifestazione.

Un’idea che vuole coinvolgere le attività enogastronomiche carmagnolesi – dall’aperitivo, al pranzo e alla cena – anche in atre varie occasioni durate tutto l’anno, proponendo anche “Aggiungi un food-blogger a tavola” per raccontare su canali web e social la cucina di queste realtà.

I Menù e le varie proposte verranno presto pubblicate sulla pagina facebook.com/giovedisottolestelle

Vengono inoltre proposti tre grandi pasti all’interno del Salone Fieristico di Piazza Italia, due cene e un pranzo.

A cura del ristorante “La cucina piemontese” di Vigone, sabato 11 dicembre alle ore 20 è in programma la “Cena dell’Allevatore” e domenica 12 dicembre il “Pranzo del Porro Lungo Dolce di Carmagnola”.

Il bollito misto alla piemontese, con 5 tagli, le salse della tradizione e i suoi contorni, sarà invece il protagonista principale domenica alle ore 20 della “Cena del Bollito Misto Piemontese”, a cura della Confraternita del Gran Bollito Misto alla Piemontese di Carmagnola, dei Macellai della Garavella e della Pro Loco.

>> Menù dettagliato dei pasti al Salone nel CS completo scaricabile sotto

 

 

“FUORI DI PORRO E GIORA” A TORINO E PROVINCIA

Nella settimana precedente, alcuni ristoranti di Torino e provincia proporranno nei loro menù un piatto dedicato al porro lungo dolce di Carmagnola. A Torino i locali sono “Bacalhau Osteria” di corso Regina Margherita 22, “Così com’è” di via dei Mille 32, “Cubique” di via Saluzzo 86/B, “EraGoffi” di corso Casale 117 e “Nativo Esperienza Peruviana” di via San Bernardino 2. A Rivoli “La Piola di via Piol” in via F.lli Piol 16/A e a Piobesi Torinese il “Ristorante Hotel Celestino” in corco Italia 10.

Ad Artigiano in Fiera la qualità dell’artigianato piemontese

26 le realtà piemontesi sostenute dalla Regione Piemonte

La Regione Piemonte è presente alle XXV edizione di Artigiano in Fiera che si concluderà domenica prossima, 12 dicembre, una kermesse in cui le aziende artigiane possono promuovere e vendere i propri prodotti, consolidare il proprio mercato e presentare e raccontare la loro storia e la propria identità. L’Assessore con delega all’Artigianato, Andrea Tronzano, accompagnato per l’occasione da Antonio Intiglietta Presidente Gefi Spa, Paolo Bertolino, Segretario Generale Unioncamere, Delio Zanzottera Segretario Generale Cna Piemonte, Carlo Napoli Segretario Generale Confartigianato Piemonte, Amleto Impaloni Direttore Confartigianato Piemonte Orientale e da Patrizia Quattrone, Dirigente Settore Artigianato Regione Piemonte, ha fatto visita agli stand piemontesi presenti in fiera.

“E’ stata – aggiunge l’Assessore Tronzano – una visita interessante, gli stand del nostro territorio, sia quelli gastronomici che di altri settori, sono stati letteralmente presi d’assalto dai visitatori che hanno apprezzato la qualità dei manufatti piemontesi. Una bella iniezione di fiducia per un comparto che ha sofferto nel recente passato le restrizioni del Covid e anche uno stimolo per il futuro. Fiere come questa mettono in contatto il grande pubblico con chi dà un valore aggiunto alla propria manualità e sono 26 le realtà che la Regione Piemonte, in questa occasione, ha sostenuto”

Marazzato capofila del progetto We Care

WELFARE AZIENDALE

A Vercelli due incontri aperti al pubblico per presentare l’iniziativa tesa a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini del territorio con un’ampia gamma di opportunità formative e socioassistenziali.

Prosegue con vigore crescente l’impegno del ‘Gruppo Marazzato’ in ambito welfare.

La storica azienda ambientale vercellese nata nel 1952, leaderitaliano delle soluzioni per il pianeta, è capofila di un progetto destinato al miglioramento della qualità del lavoro e delle opportunità a favore delle risorse umane proprie e di ben altre dieci aziende partners che in totale comprendono ben 2.600 dipendenti, nonché di tutta la comunità.

Un’iniziativa del valore complessivo di oltre 130mila euro, promossa in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Vercelli insieme a Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia e altri partner del territorio. Lo scopo è promuovere l’incontro el’interazione fra riuscite e significative case studies di aziende private aderenti al bando WeCare e concretamente sensibili al tema del welfare. Concetto esteso, per l’occasione, anche ai legami parentali di lavoratori e lavoratrici per essere poi allargato e altresì portato all’attenzione anche della cittadinanza in generale.

Alla base del progetto, il cui titolo ben esprime l’interesse preventivo verso i soggetti attori del mondo del lavoro, sono declinate quattro aree di attività: sostegno alla fruizione di servizi di cura di familiari anziani, non autosufficienti e disabili; disbrigo pratiche; sportello in materia di assistenza fiscale e previdenziale; formazione e supporto per il benessere dei lavoratori e dei loro familiari.

In programma, nell’intento di diffondere al meglio le finalità del progetto stesso, ben due serate di divulgazione scientifica, i prossimi 15 e il 22 dicembre a partire dalle ore 20.45, nell’elegante cornice del Piccolo Studio sito all’interno del chiostro S. Andrea di Vercelli.

Il primo ha per oggetto le conseguenze del distanziamento sociale in età giovanile, i disagi e i disturbi da esso cagionato. Il secondo, invece, verte sulla disamina di aspetti essenziali quali l’attività di prevenzione su tematiche come nutrizione, educazione muscolo scheletrica, benessere mentale e molto altro.

Relatore il 15 dicembre del primo incontro aperto al pubblico sul tema degli effetti del Covid e sulle strategie per reagire con successo è Filippo Zizzadoro, psicologo, accademico, speaker, trainer e autore.

Il 22 dicembre, invece, a parlare di scelte salutari per la persona e l’ambiente si alterneranno il Professor Fabrizio Faggiano (Responsabile Servizio Osservatorio Epidemiologico a Direzione universitaria – ASL Vercelli), la Dottoressa Maria Luisa Berti (Dirigente Medico – Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione – ASL Vercelli) e la Dottoressa Antonella Barale (Dirigente Biologo – Coordinatore del Piano Locale della Prevenzione – Servizio Osservatorio Epidemiologico – ASL Vercelli).

Come ‘Gruppo Marazzato’ siamo lieti di continuare nella direzione di un incremento della qualità della vita dei dipendenti sia nostri che del territorio. Siamo felici di condividere questo momento insieme alle istituzioni, agli enti e alle associazioni di categoria del territorio, in sinergia con altre imprese attente alla valorizzazione della persona”, chiosa Alberto Marazzato, General Manager dell’industria ambientale che porta il suo cognome e che guida insieme ai fratelli Luca e Davide.

Per partecipare agli incontri, così come anche per ulteriori informazioni, è disponibile il linkhttps://bit.ly/welfareperleimprese

Tutte le informazioni anche sul sito www.gruppomarazzato.com.

Torino, boom degli affitti per studenti e turisti. Anche grazie all’arte e alle Atp Finals

Fiaip: “Domanda raddoppiata tra ottobre e novembre, affitti brevi spinti da arte e tennis”

 

Il mercato degli affitti a Torino è ripartito. Il terzo trimestre del 2021 è in completa controtendenza rispetto ai primi mesi dell’anno, quando lo stop agli spostamenti e lo smart working hanno paralizzato anche le locazioni degli immobili.

La ripresa degli spostamenti per lavoro o per studio ha ridato vigore agli affitti brevi e transitori con percentuali di crescita vicine al 100 per cento, rispetto al primo trimestre dell’anno e ha riportato il settore sui livelli pre Covid-19, sia per i volumi sia per quanto riguarda i prezzi.

“La domanda ha avuto un’accelerata a fine estate, ma si è concentrata soprattutto tra settembre e ottobre, con un boom di conclusioni realizzate alla fine di ottobre”, commenta Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip Torino. “In passato – spiega Portinaro – le richieste arrivavano già a luglio. Quest’anno mancando la piena certezza di come sarebbero state le lezioni universitarie, se totalmente presenza o a distanza, la maggior parte delle persone ha atteso, per poi lanciarsi a settembre nella ricerca di una sistemazione e concluderla a ottobre”.

Torino è una città universitaria e attrae moltissimi studenti fuori sede. “È tra le città in Italia con il numero più alto di affittuari che arrivano da fuori provincia o da altre province e questi rappresentano circa il 40% del totale delle locazioni”.

Tutto lo stock di bilocali e trilocali, destinato all’affitto, è andato esaurito nelle aree intorno al Politecnico, come Crocetta, e in zona Vanchiglia, che si trova tra il polo umanistico di Palazzo Nuovo e il Campus Einaudi.

Anche nelle aree centrali, da piazza Solferino a piazza Vittorio, o quelle semi centrali come Cit Turin e Campidoglio, più ambite da chi per lavoro deve spostarsi per periodi medio-lunghi, le richieste sono aumentate tornando in linea con l’andamento del 2019.

“I canoni sono sostanzialmente stabili rispetto a prima della pandemia, in aumento circa del 30% se confrontati ai periodi di ‘zone rosse’ dei mesi passati”, osserva Portinaro.

Nel terzo trimestre del 2021, anche gli immobili per l’affitto breve (fino a un mese), messi al palo dallo stop al turismo, ritrovano la loro fetta di mercato. Oggi la ripresa dei viaggi, il ritorno in presenza di fiere come il Salone del libro o quelle dell’arte e le competizioni di tennis, riportano i turisti in città e il mercato dell’alloggio per le vacanze si rivitalizza, segnando un incremento dei prezzi.

La locazione breve è ripartita a maggio di quest’anno, registrando un tasso di occupazione medio del 65%, rimasto stabile nei mesi estivi”, spiega Lavinia Fanari, consigliera Fiaip, specializzata in affitti brevi. “L’occupazione – aggiunge – è poi cresciuta a settembre, raggiungendo il 76%, mentre a ottobre ha toccato l’81%, quindi in media 24 giorni su 30 gli alloggi sono stati affittati. Con gli eventi sportivi di novembre si è raggiunto un tasso di occupazione che sfiora il 90%, con un aumento massiccio delle richieste e tariffe giornaliere per appartamento in crescita anche del 50% rispetto all’estate”.

Finanza etica: diavolo e acqua santa?

Di GIANLUIGI DE MARCHI

 

In una memorabile omelia di qualche anno fa il parroco di Pino Torinese pronunciò una frase che andrebbe scolpita davanti all’ingresso di tutte le agenzie bancarie: “Purtroppo oggi il Dio Uno e Trino è stato sostituito dal dio Tanto e Quattrino” Un’affermazione che in poche parole descrive quanto successo negli ultimi decenni, in cui l’idolatria del denaro si è diffusa in tutti i paesi ed in tutti gli strati sociali.

La corsa sfrenata alla ricchezza e ai suoi simboli non ha limiti, alimentata dai media che additano all’ammirazione dell’umanità personaggi che, in pochi anni, accumulano patrimoni smisurati che rivaleggiano con il PIL di interi Paesi.

In totale coloro che arrivano ad un patrimonio di almeno un  miliardo di dollari posseggono l’imponente cifra di 13 mila miliardi di dollari,

Nomi come Mark Zuckerberg, Elon Musk, Jeff Bezos, Jack Ma, Bill Gates, Warren Buffet sono sulla bocca di tutti, tutti conoscono la loro ascesa nel ristretto gruppo dei nababbi mondiali e sognano di poter un giorno imitarne la carriera.

Eppure…

Eppure in questi ultimi anni sono emersi, anche se in maniera ancora insufficiente, alcuni valori che sembravano dimenticati, messi da parte dal rutilante scintillio delle monete d’oro dei Paperon de’ Paperoni.

Accumulare ricchezze è un’attività che affascina tutti, ma, come dice un ben  noto proverbio: “L’argent ne fait pas le bonheur”, i soldi non danno la felicità; e l’uomo non vive di solo pane, come ricorda un altro celebre detto, ma anche di spirito, di sentimenti, di emozioni.

Forse qualche ripensamento è stato stimolato dalla recente pandemia, che ha imposto a tutti di riflettere sulla propria fragilità e sull’importanza di far riferimento a valori solidi anziché effimeri.

Forse si è capito che non basta vivere bene, o addirittura benissimo, occorre anche con-vivere con gli altri, facendosi carico anche dei problemi e delle difficoltà della società che ci circonda. E una volta afferrato il senso del con-vivere, si può arrivare anche alla tappa successiva, quella del con-dividere, cioè far partecipare gli altri alle proprie fortune.

E qui può essere utile citare un’altra memorabile omelia, questa volta del 2021, quando il parroco di Cortina, commentando il brano evangelico dei pani e dei pesci, sottolineò con acume che il miracolo non consisteva nella “moltiplicazione” (termine mai citato dai testi sacri), ma nella “divisione”, anzi proprio nella “condivisione” dei pochi beni in possesso del previdente ragazzo che aveva portato un cesto con un po’ di cibo, messo a disposizione della “moltitudine” accalcata sul monte.

Un episodio che dovrebbe far riflettere tutti coloro che posseggono pani e pesci, brioches ed aragoste, castelli e aerei privati, banche e società informatiche.

Si badi bene: non si tratta di vivere seguendo la regola francescana della povertà assoluta, ma di vivere perseguendo le regole universali dell’etica che impongono, sotto tutte le latitudini e in tutti i tempi, di destinare a chi ha bisogno non solo una distratta occhiata di compassione allungando una misera elemosina, ma un concreto impegno di riscatto e di attribuzione di dignità!

Disabilità, 130 progetti per l’inclusione con Fondazione Crt

Dai percorsi per diventare “giovani reporter” al social catering, dalla formazione dei “caregivers” alla “make up therapy”: i risultati di Vivomeglio
Torino, 6 dicembre 2021 – Con un investimento di 1 milione e 450 mila euro, Fondazione CRT dà il via a 130 progetti di inclusione nell’ambito di Vivomeglio, iniziativa per migliorare la qualità della vita di donne, uomini, ragazzi in difficoltà, e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità.
I progetti di quest’anno riguardano, in particolare, ambiti di intervento coerenti con gli obiettivi della prima Agenda della Disabilità in Italia “firmata” Fondazione CRT e Consulta per le Persone in Difficoltà, lanciata il 3 dicembre in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità e ora a disposizione di tutti (sui canali online di Fondazione CRT, CPD e sulla piattaforma agendoperlagenda.it): dai percorsi per diventare giovani reporter all’avvio di tirocini e borse lavoro nell’ambito dell’agricoltura sociale, dalla “make up therapy” al social catering, dalla formazione per i “caregivers” (famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone con disabilità) alla preparazione alla vita indipendente orientata al “dopo di noi”. Molte iniziative messe in campo rispondono ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dalla pandemia.
I progetti sostenuti con Vivomeglio aggiungono un nuovo tassello all’ecosistema dell’inclusione che la Fondazione CRT, in sinergia con le associazioni del territorio, ha contribuito a delineare in questi anni, promuovendo una cultura che valorizza la diversità come risorsa”, spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.
’Leave no one behind’ è una delle sfide dell’Agenda 2030 che la Fondazione CRT ha fatto propria, sia attraverso il sostegno e la messa in campo di idee innovative, efficaci e sostenibili per l’inclusione, sia attraverso un percorso non-stop di formazione del capitale umano sul tema dell’accoglienza”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci.
Tra i 130 nuovi progetti sostenuti dalla Fondazione CRT si segnalano, in particolare: “Sport e scuola per crescere insieme TUTTI!” dell’Associazione Bionic People di Torino, che propone attività motoria per alunni con disabilità delle scuole medie, avvicinandoli allo sport paralimpico attraverso incontri teorico-pratici; organizzazione di momenti di scambio/formazione per i genitori; seminari per docenti e istruttori sportivi sullo sport come strumento di inclusione.

 

Il progetto “Inse(me)rimento H” della Società Cooperativa agricola sociale Onlus “Cascina Pensolato” di Fossano che, attraverso partenariati e il coinvolgimento del territorio, offre formazione ed esperienze lavorative per persone con disabilità nell’ambito dell’agricoltura sociale.
Il progetto “Vivere l’inclusione e l’autonomia” dell’Associazione Vivere di Chieri, che gestisce le attività diurne e residenziali presso CasaAmica a Pino Torinese, Casa Ponte a Chieri e Casa delle donne a Poirino. Saranno attivati laboratori per persone con disabilità finalizzati a sviluppare abilità psicosociali e a vivere momenti di tempo libero. Previsti anche laboratori rivolti alle famiglie per la crescita e l’autonomia dei figli.
Salgono così a oltre 27 milioni di euro i contributi erogati dalla Fondazione CRT nell’ambito di “Vivomeglio” a enti e associazioni dal 2005 ad oggi, per un totale di oltre 2.500 interventi.