ECONOMIA- Pagina 229

Turismo, Airbnb: Torino meta autunnale più ambita in Europa davanti a Barcellona e Madrid

Torino risulta prima nella top ten delle destinazioni turistiche autunnali in tutta Europa

E’ davanti a  Bologna, Milano, Verona, Madrid e Barcellona.
Lo dicono i  dati di Airbnb, pubblicati su Facebook dalla sindaca Chiara Appendino.

La prima cittadina evidenzia il fatto che “dopo un inevitabile stop per la  pandemia, arriviamo da un’estate che ha registrato  un’occupazione delle camere addirittura superiore a quella del 2019”.

(foto Mihai Bursuc)

Turismo, parliamone per svilupparlo

Congresso Festival ” E’VENTO di TURISMO “

Si è conclusa poche ore fa la conferenza stampa organizzata da Antonio Chiarenza per il lancio del Congresso-Festival E’ VENTO di TURISMO, da lui stesso fortemente voluto. L’evento si è tenuto, rispettando ogni parametro di sicurezza, nelle prestigiose sale di Palazzo Birago di Borgaro, sede della CCIAA di Torino. Presenti giornalisti di diverse testate di informazione e un parterre di grande rilievo tra i relatori. Antonio Chiarenza nell’incipit ha illustrato il pensiero che muove l’iniziativa; intervallati dal moderatore Michele Franco, divulgatore/critico d’arte e attore, si sono poi succeduti gli interventi del Dr. Guido Bolatto Segretario Generale CCIAA, della Dott.ssa Mariella Mengozzi Direttrice del prestigioso MAUTO di Torino, del dott. Gianni Vidoni in rappresentanza dello sponsor Treccani, del dott. Mel Menzio rappresentante del consorzio Pianalto e direttore de “Il mercoledì”, della dott.ssa Alessandra Siviero consigliere Fondazione per l’architettura, della dott.ssa Alessia Orofino per Culturalway turismo legato alle eccellenze locali. L’insieme degli interventi ha allargato l’orizzonte, con aperture di possibili sinergie ed interventi creabili con lo scambio di competenze e capacità tra istituzioni, cittadinanza, volontari, specifiche professionalità territoriali. La mattinata ha regalato ai convenuti uno sguardo intenso e carico di energie verso le enormi potenzialità e prospettive del turismo in Piemonte, ed ha costituito un piccolo prodromo di quello che avverrà, in modo più approfondito e con un grande numero di relatori sempre di alto profilo, nella giornata del Festival-Congresso E’ VENTO di TURISMO che si terrà presso il MAUTO, Museo dell’Automobile di Torino, il prossimo venerdì 17 settembre dalle ore 9,00 alle 13,00. Ringraziamo gli sponsor tra cui il ristorante LA RUSTICA per l’ottimo rinfresco, gli enti patrocinanti, i giornalisti, le Sig.re Relatrici e i Sig.ri Relatori, e vi diamo appuntamento a Venerdì 17 per un Festival che vuole porre domande sullo stato dell’arte del turismo piemontese offrendo nuove risposte alle sfide che il futuro riserva alla nostra amata Regione. Un Piemonte che ha in sé, nel suo territorio e nelle sue genti, gigantesche capacità attrattive per ogni tipologia di turismo.

 

Congresso Festival “E’ VENTO di TURISMO “in Piemonte –
Venerdì 17 Settembre 2021 ore 9.00-13.00 Turismo è …visto a 360° parliamone per svilupparlo!
Museo dell’Automobile di Torino Corso Unità d’Italia, 40
Esposizione di Stands importanti per il Turismo

La Regione approva il Documento strategico

All’unanimità dei votanti (28 sì e 16 non partecipanti) il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la proposta di deliberazione 159 “Documento Strategico Unitario della Regione Piemonte per la programmazione dei fondi 2021 – 2027”. Si tratta di un documento di 149 pagine che disegna le linee strategiche della Regione nei prossimi anni.

“Le linee di indirizzo contenute definiscono le direttrici prioritarie di intervento per lo sviluppo del Piemonte nel prossimo decennio e costituiscono il perimetro strategico entro cui utilizzare al meglio le risorse della programmazione europea 2021-2027”, si legge nell’introduzione. Si veda qui a fianco il link al documento per esteso.

Secondo il Pd la finalità precipua della Regione è proprio quella della programmazione: su Sanità, trasporti, fondi europei. Sinora questa Giunta non ha dato una grande prova nella programmazione strategica. Il nostro sarà voto non sarà contrario ma di presenza, perché per esempio riscontriamo una totale mancanza di politiche per i migranti e i rom.

Per il capogruppo di Fdi, c’è una programmazione di ampio respiro e a medio termine. Questa, ha spiegato, è una grande occasione e i sindaci potranno essere attori protagonisti di tale piano strategico. Anche le Province devono essere coinvolte: in molte parti del Piemonte Torino è lontana, dobbiamo decentrare.

Questo documento pluriennale, ha spiegato la Lega nel suo intervento, ci permette di programmare l’uscita dalla crisi. Già prima della pandemia l’economia del Piemonte era in difficoltà, ulteriormente aggravata dai lockdown. Alcuni punti cardine del piano come l’ambiente, il clima, l’economia circolare, ci fanno dire che siamo sulla strada giusta.

A parere del Movimento 5 stelle dobbiamo puntare sulle risorse rinnovabili. In Piemonte abbiamo molti invasi per l’energia idroelettrica, ma dobbiamo anche investire nel comparto fotovoltaico ed eolico.

Castelli: “Il Paese ha bisogno di forza lavoro e la sta cercando”

Il Paese ha bisogno di forza lavoro e la sta cercando.
I dati presentati dall’ISTAT ci dicono questo.
Le imprese manifatturiere stanno assumendo, da gennaio gli occupati sono saliti di 550 mila unità. Si sta rimettendo in moto tutto, grazie al lavoro delle nostre imprese e alle misure messe in campo dagli ultimi Governi.
Anche i dati sul PIL sono positivi, con la previsione di chiudere l’anno intorno al 6%, ed i mercati da mesi, ormai, stanno dando una risposta importante.
È una fase di ripartenza che dobbiamo continuare a supportare, per consolidare il recupero occupazionale, lavorando su tre binari paralleli: (1) sostegno alle imprese per semplificare i meccanismi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, dando così loro l’opportunità di intercettare importanti quote di mercato che si sono aperte anche a seguito dell’emergenza sanitaria; (2) riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro; (3) investire sul lavoro autonomo.
Su quest’ultimo aspetto abbiamo avviato un percorso per garantire ai lavoratori autonomi quei diritti che prima erano solo per i dipendenti. Penso all’Iscro, un’ammortizzatore sociale rivolto agli autonomi, o all’Assegno unico per sostenere le famiglie.
Ora dobbiamo andare oltre. Vanno semplificate tutte le procedure burocratiche per aprire un’attività e poi, per quelle avviate, occorre incentivarle a “crescere”, senza l’oppressione di un sistema fiscale che li “tartassi”.
In questo percorso sarà fondamentale la riforma fiscale a cui, come Governo, stiamo lavorando in queste settimane.
Per i lavoratori autonomi è sempre più necessario superare il sistema di “saldo e acconti” a favore di una “tassazione per cassa”, un sistema di versamenti mensili di quanto effettivamente incassato, al netto delle spese. Garantirebbe al contribuente la possibilità di una maggiore programmazione ed allo Stato un flusso costante di entrate. Oltre a ridurre il numero degli adempimenti.
Da ultimo dobbiamo ridare fiducia alle vocazioni professionali. Le lauree abilitanti rappresentano il primo tassello, ma servono politiche “di visione” per i giovani, che creino, ad esempio, nuovi ambiti professionalizzanti, con profili di tecnici altamente qualificati. In grado di cogliere tutte le opportunità che deriveranno dal Recovery Plan”.
Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post sui social.

I ristoratori tengono duro

Fondamentale è stato fare rete e operare sinergicamente con i colleghi durante l’emergenza Covid. Sono i primi risultati – anticipati in anteprima al Festival del Giornalismo alimentare –  di uno studio ideato e promosso da Ambasciatori del Gusto insieme all’Ordine degli Psicologi del Lazio.

L’indagine ha affrontato per la prima volta lo stress lavorativo nel mondo Horeca
L’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto ha scelto il palco del Festival Internazionale del Giornalismo Alimentare per presentare in anteprima i primi risultati del progetto “La Psicologia a sostegno della ristorazione” ideato e promosso insieme all’Ordine degli Psicologi del Lazio e realizzato grazie ai fondi “50 Best for Recovery” ricevuti dall’Associazione, unica realtà italiana ad essere stata selezionata, nel giugno 2020.
Se è vero che la ristorazione è caratterizzata da uno dei più accesi stress lavorativi e che dell’emergenza Covid ha subito le conseguenze più drammatiche, lo studio condotto finora ha evidenziato che il ristoratore, inteso come imprenditore tout-court che ha sulle proprie spalle la responsabilità e la gestione non solo della cucina ma anche della propria azienda (amministrazione, personale, marketing), si dimostra un soggetto capace di fronteggiare la tempesta, adattandosi, reagendo e rispondendo.
Solo il 2% degli intervistati, infatti, ha pensato di gettare la spugna mentre il restante 98% intende continuare la propria attività magari apportando qualche modifica (il 62% ne modificherà l’organizzazione e il 52% l’offerta).
Il 72% degli intervistati, inoltre, ha scelto di reagire all’emergenza investendo il proprio tempo nell’aggiornamento professionale il 60% si è dedicato alla ricerca di informazioni utili per la propria attività.
Non solo. Il ristoratore conferma, anche nel momento più complesso, la totale dedizione alla propria attività imprenditoriale: oltre l’80% ha pensato ad alternative possibili e congrue a mantenere in vita l’azienda. E nel farlo si è confrontato con i colleghi (oltre il 78%) ribadendo quanto sia importante, e ormai imprescindibile, il fare rete insieme.

Via dalla città! I contributi della Regione a chi sceglie di andare a vivere in montagna

LA REGIONE PIEMONTE LANCIA UNA CAMPAGNA NAZIONALE

CON INCENTIVI PER CHI SCEGLIE DI ANDARE A VIVERE TRA LE SUE MONTAGNE

Contributi da 10 a 40 mila euro per acquistare o ristrutturare una casa

Il bando è uscito  il 1° settembre con un investimento di 10 milioni di euro



Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività?

Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte ti aiuta a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitantida rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.

Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte –. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.

Il bando è stato pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre 2021.

Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

Insieme al bando residenzialità afferma ancora il vicepresidente Carosso – stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre ‘botteghe dei servizi’, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita”.

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è il link dove è possibile vedere e scaricare le immagini della campagna. Tra i testimonial ci sono anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte.

Prénatal e Toys Center sotto lo stesso tetto a Grugliasco

Prénatal Retail Group investe in nuove aperture e format innovativi, puntando a creare esperienze di acquisto immersive per tutte le famiglie. A Grugliasco  arriva il grande multiformato: una superficie di 1200 mq firmata Prénatal e Toys Center.

Nel piano di sviluppo anche il remodelling per i punti vendita delle singole insegne.

Prénatal Retail Group, il distributore leader nel settore dell’infanzia, del giocattolo, e specialista nella moda 0-8 anni e mamma in attesa, accelera il suo piano di sviluppo all’insegna dell’innovazione e del design sostenibile. Solo a settembre si contano ben 4 aperture che si aggiungono a quelle di Arezzo, Roma Prenestina e San Giovanni Teatino (CH) degli ultimi mesi, oltre ai remodelling dei punti vendita di Roma (Bufalotta e Romanina) e Milano (la storica sede di Via Macchi). Un investimento finalizzato alla creazione di format che garantiscono alle famiglie il massimo supporto e un’esperienza di acquisto immersiva.

Arriva così a Grugliasco, alle porte di Torino, il nuovo multiformato che unisce sotto lo stesso tetto le insegne Prénatal e Toys Center. Un format in cui i brand si integrano totalmente, per rispondere alle esigenze di un ampio target, dai genitori in attesa fino ai bambini che giocano. Concepito in una dimensione circolare, il punto vendita di Grugliasco consente la fruizione libera di ogni spazio e categoria prodotto.
A caratterizzare la nuova sede, anche la scelta di materiali naturali ispirati al green design. Il legno è il grande protagonista, a partire dalla struttura centrale ideata come una grande casa sull’albero, dimensione giocosa per i piccoli, elemento funzionale per i grandi, unendo in un punto facilmente identificabile, accoglienza, informazioni e check-out.

Situato all’interno del parco commerciale ShopVille Le Gru, il nuovo store conta 1200 mq, di cui 500 dedicati al mondo dei giocattoli firmato Toys Center. Qui i bambini possono scoprire le proposte dei migliori brand oltre a 18 marchi esclusivi, e soprattutto iniziare subito a divertirsi grazie alle diverse attività pensate e proposte dall’insegna, come il gioco dell’oca, quello della campana o la pista calpestabile.

“Il nostro obiettivo è far sì che il negozio non sia semplicemente un punto di passaggio, ma un luogo magico per i bambini, il luogo dove inizia l’avventura, come sottolineato dal claim di Toys Center. In questo nuovo centro abbiamo inoltre concentrato a beneficio degli adulti tutte le potenzialità omnicanale sviluppate negli ultimi mesi come ad esempio ZeroCoda, l’innovativa soluzione che combina prenotazioni online e coupon digitali”, sottolinea Cristiano Flamigni, Toys Center Business Unit Director.

Una shop experience innovativa che prosegue negli oltre 700 mq dedicati a Prénatal, con le sue proposte di abbigliamento 0-8 anni, mom to be, il tessile per la cameretta, gli articoli di puericultura, il baby food e body care. Tra le importanti novità, la presenza di un kiosk, il “digital point” che permette di ordinare direttamente e in pochi passaggi anche gli articoli non presenti in negozio.
“In questa nuova location che rappresenta una vera evoluzione dei format per l’infanzia, abbiamo dedicato estrema cura all’allestimento e alla selezione di prodotti per guidare e semplificare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti integrando alle modalità “in presenza”, soluzioni innovative per chi preferisce farlo “da remoto”. Insieme ai servizi già testati e apprezzati come il personal shopper o il drive-in che permette di ritirare comodamente fuori dal punto vendita senza fare code quanto ordinato telefonicamente, portiamo oggi a Grugliasco lo smartshop ovvero la possibilità di acquistare direttamente da casa tramite una videochiamata”, aggiunge Massimo Arioli, Managing Director di Prénatal.

Il Piemonte resta al centro di una seconda inaugurazione nel mese di settembre. Giovedì 9 si apriranno infatti anche le porte di un nuovo negozio Prénatal a Vinovo presso il Mondojuve Shopping Village. In uno spazio di 700 mq tra arredi naturali realizzati con legno di abete, un’ampia esposizione di abbigliamento 0-8 anni, gestante, oltre al baby food, ai prodotti per la prima infanzia e ai giocattoli dei migliori marchi. La struttura del negozio segue la logica del nuovo format e mette al centro l’info point e la cassa. Anche in questo nuovo punto vendita il “digital point” arricchisce l’offerta e aiuta i clienti nella scelta di qualsiasi articolo.

Indirizzo della nuova sede:
Prénatal e Toys Center
C/O Shopville Le Gru
Via Crea, 10/a
10095 Grugliasco TO

Caselle, agosto record per i voli nazionali

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AEROPORTO DI TORINO, TEMPO DI RIPRESA

 

Nel 2021 i volumi complessivi di passeggeri del mese si L’Aeroporto di Torino archivia il mese di agosto all’insegna della ripresa del traffico. Le destinazioni nazionali fanno segnare nel mese il record di sempre per lo scalo, con 224.692 passeggeri movimentati, superando il dato del luglio 2017, anno in cui il traffico domestico era stato pari a 206.866 passeggeri. Nello stesso mese 2019 il traffico nazionale aveva fatto segnare 158.821 passeggeri: rispetto al periodo precedente lo scoppio della pandemia da Covid-19, dunque, l’incremento è stato pari al +41,5%.

 

Nel complesso, il mese di agosto 2021 si conclude per Torino Airport con oltre 310mila passeggeri movimentati, tra nazionali ed internazionali, con volumi che si riavvicinano a quelli del 2019: nello stesso periodo pre-Covid, infatti, lo scalo piemontese aveva registrato 318mila passeggeri, mentre nel 2020 i passeggeri movimentati nello stesso mese erano stati poco più di 170mila.

 

Trainano la ripartenza le destinazioni verso il sud Italia e le isole, su cui nel corso della stagione estiva l’Aeroporto di Torino ha registrato un notevole incremento dell’offerta da parte delle compagnie aeree. Il 2021 ha infatti visto l’ingresso di diversi vettori su rotte già servite, per le quali la domanda è risultata molto sostenuta.

 

Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria e Campania hanno registrato volumi di traffico in forte crescita rispetto al 2019.

 

In particolare, per le mete nazionali la classifica delle destinazioni più trafficate nel mese di agosto collegate da Torino risulta essere la seguente:

 

 

 

Agosto 2021      Agosto 2109                        Variazione %

  1. Catania           46.729 passeggeri          27.362 passeggeri           +70,8%
  2. Palermo          33.538 passeggeri           24.570 passeggeri           +36,5%
  3. Olbia                26.372 passeggeri           12.676 passeggeri           +108%
  4. Cagliari            23.549 passeggeri           11.602 passeggeri           +103%
  5. Bari                   21.762 passeggeri           13.997 passeggeri           +55,5%
  6. Lamezia T.      19.274 passeggeri           11.439 passeggeri           +68,5%
  7. Napoli             14.924 passeggeri           5.088 passeggeri              +193,3%
  8. Roma               12.045 passeggeri           32.298 passeggeri          -62,7%
  9. Alghero           8.272 passeggeri              2.817 passeggeri              +193,6%

 

Sul fronte internazionale l’estate 2021 ha visto lanche l’avvio di nuovi collegamenti, tra i quali il primo volo diretto per le Canarie della compagnia Binter Canarias – che ha debuttato sul mercato italiano proprio da Torino e che proseguirà per tutto l’inverno – e Corfù, Creta e Rodi di Ryanair e Mykonos di Volotea, che hanno aumentato in maniera significativa l’offerta sulla Grecia disponibile da Torino.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei volumi di traffico registrati in questo mese di agosto, che ha segnato il record assoluto dello scalo per quanto riguarda i voli domestici. Nel corso del 2021 è cresciuta in maniera esponenziale l’offerta di alcuni vettori su destinazioni nazionali già servite, generando un effetto molto positivo sulle tariffe offerte ai passeggeri e sull’ampia disponibilità oraria che è stato prontamente colto dal mercato piemontese e non solo. Nonostante un segmento internazionale ancora in sofferenza, le performance estive del traffico domestico ci hanno permesso di colmare in maniera significativa uno svantaggio importante.

Nelle due settimane centrali del mese abbiamo addirittura eguagliato gli stessi volumi di traffico registrati nello stesso periodo del 2019, quindi a prima che si propagasse l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Ora ci prepariamo ad affrontare un autunno che si avvierà all’insegna della crescita sul fronte del network, in considerazione dell’apertura dal 1° novembre della base Ryanair, che porterà con sé l’avvio di 19 nuove rotte, di cui 17 internazionali”.

 

Vado a vivere in montagna: un sostegno dalla Regione a chi si trasferisce dalla città

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Pubblicato il bando della Regione che stanzia contributi da 10.000 a 40.000 euro per acquistare o ristrutturare una casa trasferendosi in un paese d’alta quota con meno di 5.000 abitanti

E’ stato pubblicato oggi su https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna il bando con il quale la Regione Piemonte intende incentivare chi vuole cambiare la propria vita trasferendosi in un paese incastonato tra le sue montagne.

Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria, potranno essere presentate su un’apposita piattaforma dal 2 novembre al 15 dicembre 2021.

Il bando stanzia 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro.

Si tratta di un’iniziativa che il presidente della Regione e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso considerano un volano perché la montagna piemontese è un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura sono valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne.

I Comuni montani del Piemonte con meno di 5.000 mila abitanti protagonisti del bando sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Potranno presentare la domanda i nati dal 1955 e, per fare in modo che aderiscano soprattutto i giovani, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punteggi premianti anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata nel paese montano oppure in smart-working per almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni.

Per ottenere chiarimenti sui vari aspetti della misura occorre scrivere a bando.residenza@regione.piemonte.it e verificare le faq che verranno prossimamente pubblicate.

A sostegno del bando la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione nazionale che annovera come testimonial anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte. Su https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è possibile vedere e scaricare le immagini.

Il bando per la residenzialità montana è una misura che non resterà isolata: in autunno si unirà in maniera sinergica con quello che incentiverà le “botteghe dei servizi”, con specifici contributi per sostenere le attività che offrono servizi alla cittadinanza nei territori montani e contrastare così la desertificazione commerciale.

Cristiani in Afghanistan, chi si ricorda di loro?

È stato detto e scritto di tutto in queste ultime settimane sul disastro afghano. Non una parola è stata spesa per gli ultimi cristiani ancora presenti sul suolo del Paese asiatico.

Certo sono pochi, anzi pochissimi su una popolazione che per il 99,9% è di religione musulmana (dati della Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre”- Acs) ma ci sono e si teme per la loro vita. Una minoranza esigua, quasi invisibile, che ha sempre avuto difficoltà a vivere in Afghanistan ma che oggi, con il ritorno dei fanatici Talebani al potere, rischia di scomparire del tutto. “Stiamo vivendo giorni di grande apprensione, pregate per l’Afghanistan. L’unica dichiarazione uscita per ora da Kabul è del barnabita Giovanni Scalese, responsabile della piccolissima comunità cattolica afghana. La chiesa cattolica è presente in Afghanistan con una missione “sui iuris” con base nell’ambasciata italiana a Kabul. Nel Paese vi sono tre religiose appartenenti all’istituto Piccole Sorelle di Gesù impegnate negli ospedali, cinque religiose delle Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, che aiutano orfani, bambini abbandonati e forniscono assistenza a oltre 200 famiglie povere e tre suore della comunità Pro Bambini di Kabul che si occupano di bambini disabili. I pochi cristiani sopravvissuti sono in serio pericolo, costretti a stare nascosti, a non uscire di casa, a vivere in cantina e nei sotterranei delle case. In silenzio, guai a parlare, nessuna parola deve uscire dai rifugi, se la milizia talebana impegnata in queste ore a dare la caccia alle minoranze li individua, il loro destino è segnato. Rinchiusi nelle catacombe, come avveniva qualche millennio fa. Non che prima dell’arrivo dei fondamentalisti barbuti a Kabul i cristiani vivessero meglio ma oggi la situazione rischia di peggiorare. Non si sa con precisione quanti siano i cristiani ma potrebbero essere poche migliaia, quasi tutti clandestini perché non possono praticare apertamente la loro religione. I talebani, negli scorsi decenni, punivano con la morte coloro che non pregavano Allah. Vent’anni dopo i cristiani vivono nuovamente in un clima di terrore.

In questi giorni sono tornati a vedersi segretamente. Molti vorrebbero fuggire ma non possono e sono costretti a tenere nascosta la loro fede per sfuggire alla persecuzione. “I cristiani afghani, scrive l’Acs nell’ultimo rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, praticano il culto da soli o in piccoli gruppi, esclusivamente nelle loro case private. In tutto l’Afghanistan vi sono piccole chiese domestiche sotterranee, ognuna delle quali non conta più di dieci membri”. Prima del controllo talebano, osserva l’ong Open Doors, i cristiani avevano già enormi difficoltà a vivere la loro fede poiché dovevano tenerla segreta in famiglia per paura di essere perseguitati o perfino uccisi. Ora che gli ex “studenti coranici” sono tornati al potere, la loro vulnerabilità aumenta dieci volte tanto. L’Afghanistan è al secondo posto della World Watch List di “Porte Aperte” che riporta i primi dieci Paesi dove si opprimono di più i cristiani nel mondo.

Filippo Re