Si è svolto al Grattacielo Piemonte un incontro di confronto tra l’assessore regionale all’Ambiente, Energia, Innovazione Matteo Marnati, la presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Giulia Tancredi, le direzioni regionali e una delegazione di giovani industriali provenienti da tutto il territorio piemontese. Espressa la volontà comune di rafforzare il dialogo tra istituzioni e giovani imprenditori, con l’obiettivo di costruire politiche regionali più efficaci e vicine al tessuto produttivo. L’appuntamento ha rappresentato un momento costruttivo volto a illustrare le misure in cantiere della Regione Piemonte e a raccogliere proposte e suggerimenti da parte del mondo imprenditoriale giovanile, in vista delle nuove sfide ambientali e della prossima programmazione europea. L’obiettivo è di unire le forze nel creare una strategia condivisa, che raccolga le priorità, le idee e le proposte operative per trasformare il confronto in proposte concrete e realizzabili. Giulia Tancredi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, ha dichiarato: : «Noi giovani imprenditori lavoriamo ogni giorno sul campo e ci aspettiamo di poter operare in un contesto il più semplice possibile. Sogniamo un territorio capace di valorizzare i talenti, perché non possiamo permetterci di perderli. Il calo demografico è un tema serio, ma abbiamo eccellenze universitarie e centri di ricerca di altissimo livello. Gli studenti che si formano in queste istituzioni non dovrebbero essere costretti ad andare all’estero o fuori regione: dobbiamo creare le condizioni perché possano restare qui e contribuire allo sviluppo locale». Ha aggiunto Tancredi: «Ci piacerebbe che i giovani potessero entrare nei tavoli di lavoro e negli osservatori, per portare idee nuove e concrete. Noi crediamo di poter contribuire con progetti e soluzioni innovative per affrontare insieme le grandi sfide ambientali». Commenta Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, Energia, Innovazione: «Un incontro molto importante, che ho fortemente voluto per confrontarmi con i giovani imprenditori di Confindustria. Si tratta di una realtà dinamica, con una visione innovativa del futuro, ed era fondamentale ascoltare le loro proposte e aspettative nei confronti della pubblica amministrazione e della Regione. Abbiamo condiviso l’impegno a lavorare insieme, partendo da un documento comune, per rendere le nostre misure più efficienti, rapide e semplificate, in tutti i settori strategici: dalla transizione ecologica alla trasformazione digitale, fino agli investimenti industriali che caratterizzano il nostro Piemonte. Il messaggio emerso è chiaro: crescere, valorizzando il capitale umano e mantenendo i talenti nella nostra regione. Nonostante vincoli normativi spesso rigidi imposti dall’Unione Europea, unendo le energie pubbliche e private possiamo rafforzare il nostro sistema produttivo e generare ricadute concrete sui territori. Un confronto davvero proficuo e costruttivo». Un confronto aperto e volto a favorire l’innovazione e l’attrattività del Piemonte come territorio capace di trattenere e valorizzare le nuove generazioni.
- Primi effetti positivi del nuovo accordo Agea-Arpea per le aziende agricole piemontesi: l’organismo pagatore della Regione Piemonte ha già iniziato l’erogazione degli anticipi della Pac, la Politica Agricola Comune, che da regolamento comunitario si concluderanno il 30 novembre 2025 e sono quindi in arrivo 43 milioni di euro destinati a 10mila aziende quale sostegno al reddito agricolo assicurato dal Feaga, il cosiddetto “Primo pilastro Pac”.
Un’operazione accolta con grande soddisfazione dall’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni: «Ad appena una settimana dalla firma a Roma, il nuovo accordo nazionale Agea-Arpea dà già il suo primo frutto concreto. Sono 43 milioni di euro che, grazie al nuovo coordinamento che accelera e razionalizza la collaborazione, tramite Arpea entrano a tempo di record e in anticipo rispetto agli anni passati nelle casse di 10mila aziende agricole piemontesi sotto forma di aiuti diretti, un sostegno prezioso che va a impattare sul reddito dei nostri agricoltori. Un sollievo per i nostri imprenditori agricoli, un esempio reale di cosa significa per noi “mettere l’agricoltore al centro”, superando lungaggini burocratiche, recuperando ritardi del passato e avviando un circuito virtuoso in cui il Piemonte è oggi, assieme al Veneto, la Regione pilota in Italia».
Gli anticipi sono erogati in relazione alle domande risultate ammissibili all’esito dei controlli amministrativi e di monitoraggio e riguardano: sostegno di base e ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità (titoli PAC), sostegno al reddito per la sostenibilità, sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori, sostegno accoppiato al reddito esclusivamente riferito alle superfici, regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali (Ecoschemi).
Il cronoprogramma dell’Agenzia prevede per le prossime settimane un’altra parte di pagamenti che andranno ad erogare un ammontare fino al 70% dell’importo ammissibile e che dal 1° dicembre inizierà il pagamento dei saldi per il rimanente 30%, che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2026. In totale Arpea erogherà entro questa data l’importante somma di circa 185 milioni di euro.
Fra i compiti di Arpea c’è anche il pagamento dei sostegni del “Secondo Pilastro” Pac, il Feasr o Sviluppo rurale. Per questo caso è in corso l’attività di elaborazione dei dati per procedere anche ai pagamenti degli anticipi già nel mese di novembre.
cs
Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “L’indagine congiunturale relativa al quarto trimestre del 2025 fotografa la sfiducia delle imprese artigiane nelle prospettive a breve e medio termine: continuano le politiche recessioniste legate ai vincoli comunitari, cosa che appare ancor più paradossale se si pensa che l’avanzo primario cresce da anni. Si rafforza inoltre la stretta creditizia e aumenta la burocrazia”.
Le previsioni circa l’andamento occupazionale registrano un aumento di quasi 2 punti percentuali passando da -6,17 a -4,62%.
Il dato relativo all’ipotesi di assunzione di apprendisti sale di circa 4 punti percentuali, passando da -20,96% al -17,34%.
Peggiora il dato relativo alle previsioni di produzione totale, passando da -13,06% a -16,65%.
Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo, ma migliora leggermente passando da -14,44% a -11,27%.
Diminuisce la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti: dal 78,35% al 63,63%.
Per quanto concerne l’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, il dato passa da 22,34% a 48,23%, un dato fortemente negativo rispetto al trimestre precedente, che fa registrare una percentuale maggiore di imprese che prevedono una diminuzione di acquisizioni di ordini per esportazioni.
Diminuisce la previsione di regolarità negli incassi: da 68,38% a 64,22%; aumenta la stima dei ritardi, passando dal 30,58% al 35,22%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi con un leggero peggioramento, passando da 1,03% a 0,56%.
Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “L’indagine congiunturale relativa al quarto trimestre del 2025 ci restituisce un quadro di sfiducia da parte delle imprese artigiane. Continuano le paradossali politiche recessioniste legate ai vincoli comunitari, aumenta la burocrazia e il credito si sfila progressivamente dalle opzioni in mano agli imprenditori (a giugno di quest’anno i prestiti alle micro e piccole imprese del Piemonte, fino a 20 dipendenti, sono diminuiti del 4,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). La crescita dei costi energetici (il Piemonte si colloca al quarto posto tra le regioni più penalizzate, con 181 milioni di euro di extra-costi per le micro e piccole imprese rispetto alla media europea che gravano proprio sulle aree manifatturiere), il caro materiali e i costi di produzione, la debolezza della domanda legata al progressivo impoverimento della popolazione (con buona pace dell’aumento del rating) determinano un generale clima di attendismo e sfiducia in un sistema-paese che non è più capitale per cittadini e imprese. Ad essere penalizzate dal costo elevato dei finanziamenti e dall’assenza di un vero impulso espansivo, sono soprattutto le mpi, infatti, peggiora il dato relativo alla programmazione di investimenti che passa dal 78,35% al 63,63%.
Preoccupante anche il dato previsionale di regolarità negli incassi e nella stima dei ritardi, che infatti peggiora passando dal 30,58% al 35,22%. Una situazione che potrebbe mettere sotto scacco le imprese artigiane causando crisi di liquidità e frenata negli investimenti per le evoluzioni di processo, l’acquisto di nuovi macchinari, la rivoluzione degli spazi di lavoro ecc. Tutto questo costa e le Pmi non possono permetterselo e quindi riducono drasticamente la loro capacità di stare sul mercato e di esprimere tutto il loro valore”.
“Segnali di miglioramento arrivano, invece, – continua Felici – dalle previsioni circa l’andamento occupazionale che aumenta di quasi 2 punti percentuali passando da -6,17% a -4,62%, dall’ipotesi di assunzione di nuovi apprendisti che, pur rimanendo negativo, sale di circa 4 punti percentuali passando da -20,96% a -17,34% e dalla previsione di acquisizione di nuovi ordini che, pur rimanendo negativa migliora di quasi 3 punti percentuali passando da -14,44% a -11,27%”.
“Cresce, invece, in negativo il dato previsionale relativo alle imprese che prevedono una diminuzione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, che passa da 22,34% a 48,23% -conclude Felici-Valori che segnalano una congiuntura di forte sofferenza e contrazione del volume di affari. Questa situazione di turbolenza di mercato rischia di tradursi in un colpo proprio per quei settori simbolo del nostro saper fare: gioielleria, occhialeria, macchinari, bevande. Ora è più che mai necessario che la politica si concentri sulle misure finalizzate ad aumentare la competitività delle aziende, a cominciare dalle indispensabili misure per il contenimento dei costi energetici”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la quarta indagine trimestrale congiunturale del 2025 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.
Nord Ovest, la logistica si incontra in Piemonte
Il 22 e il 23 ottobre, la Regione Piemonte ospita, in collaborazione con la Regione Liguria e la Regione Lombardia, l’edizione 2025 degli Stati Generali della Logistica del Nord-Ovest, importante appuntamento annuale che coinvolge le istituzioni, le imprese e gli operatori del settore.
Tecnici, esperti e rappresentanti nazionali e delle tre Regioni si confronteranno sul tema di quest’anno “Il nord ovest cuore logistico d’Europa: scenari attuali e prospettive”.
L’obiettivo è consolidare l’alleanza strategica a livello macroregionale ed europeo, agendo in modo coordinato, requisito per il raggiungimento di una governance ottimale dei processi logistici che riguardano merci, servizi e cittadini. Digitalizzazione, sostenibilità e sicurezza restano i target ai quali puntare nella programmazione degli investimenti.
Nella prima giornata del 22 ottobre si terranno tre tavoli tecnici nei quali verranno affrontate diverse macro tematiche: il completamento delle nuove grandi infrastrutture ferroviarie, portuali e retroportuali lungo le reti transeuropee dei trasporti; lo sviluppo efficiente dei nodi di interscambio modale; lo sviluppo di sistemi informativi logistici finalizzati a facilitare e velocizzare i processi di flusso delle merci.
Il 23 ottobre si terrà il convegno nazionale con la partecipazione delle autorità regionali, dei principali operatori di settore e dei rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. , occasione per presentare i contenuti emersi ai tavoli tecnici della giornata precedente e per dialogare sulle nuove sfide imposte dal contesto internazionale.
Il programma completo del 22 e 23 ottobre:
I 20 anni di IoLavoro
In occasione del suo 20° anniversario IoLavoro, il più importante evento in Piemonte dedicato all’incontro tra domanda e offerta di occupazione, si presenta con una veste completamente rinnovata: nuovo format e nuove tappe per continuare ad orientare il talento e costruire il futuro.
Il tour autunnale partirà da Torino il 12 e 13 novembre nella nuova sede delle Officine Grandi Riparazioni, scelta per valorizzare ancora di più l’incontro tra aziende e nuovi talenti in uno spazio tradizionalmente votato al lavoro e che oggi si rivolge alle nuove generazioni con un linguaggio contemporaneo.
Si proseguirà toccando altre quattro città piemontesi:
– Biella venerdì 14 novembre al Biella Forum
– Gravellona Toce (VB) martedì 18 novembre al Palazzetto dello Sport
– Vercelli venerdì 21 novembre al Seminario arcivescovile
– Beinasco (TO) giovedì 27 novembre al Palazzetto dello Sport
“IoLavoro si rinnova profondamente: guarda al futuro con una formula più dinamica, capace di coinvolgere un pubblico sempre più giovane – afferma Elena Chiorino, vicepresidente e assessore regionale al Lavoro – Rimane centrale la nostra missione di incrociare domanda e offerta, costruendo opportunità concrete per chi cerca e per chi offre occupazione. Mettiamo le imprese e chi cerca un impiego faccia a faccia, con l’obiettivo di creare immediatamente posti di lavoro”.
“Al netto di tante voci infondate – puntualizza Chiorino – IoLavoro non solo resta, ma cresce e si rafforza, perché crediamo in un Piemonte che non si arrende, che continua a investire sul futuro e a liberare energie. È un’edizione che conferma Torino come punto di riferimento nazionale scegliendo una sede simbolo dell’innovazione come le OGR. E continuiamo a mantenere fede all’impegno di portare IoLavoro nelle province, per rendere il lavoro davvero accessibile a tutti, in ogni territorio del nostro Piemonte”.
Iscrizioni e info
Le iscrizioni per le aziende e per le scuole sono già possibili su iolavoro.org. Dal 3 novembre ci si potrà registrare online fino al giorno dell’evento oppure direttamente in presenza all’ingresso della fiera. Come sempre la partecipazione è gratuita.
Il programma dettagliato sarà pubblicato sempre su iolavoro.org e aggiornato costantemente.
IoLavoro è promosso dalla Regione Piemonte (Assessorato all’Istruzione e merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo studio universitario) e realizzato dall’Agenzia Piemonte Lavoro grazie al contributo del Fondo sociale europeo Plus (FSE+).
Un nuovo format: più dinamico, digitale, partecipativo
Le edizioni autunnali 2025 segnano un cambio di passo: un concept rinnovato, dinamico, digitale e sempre più partecipativo, capace di coinvolgere attivamente candidati, aziende e stakeholder. L’obiettivo è offrire un’esperienza immersiva e utile che risponda alle nuove esigenze del mercato del lavoro e parli il linguaggio delle nuove generazioni. Il tutto in una cornice più informale e innovativa, che riflette il cambiamento del mercato e dei suoi protagonisti.
L’evento si arricchisce infatti di:
– incontri tra chi cerca occupazione, imprese e agenzie interinali, con l’obiettivo di generare immediatamente posti di lavoro
– nuove aree immersive e digitali, pensate per avvicinare il pubblico ai mestieri attraverso l’esperienza diretta
– sessioni di orientamento pratico, a supporto di chi cerca lavoro o vuole riqualificarsi
– testimonianze dal mondo delle imprese, con racconti concreti e ispiranti
– workshop formativi, interattivi e orientati allo sviluppo di competenze richieste dal mercato
– dimostrazioni pratiche, realizzate secondo il format delle competizioni WorldSkills
– momenti istituzionali di alto profilo, per approfondire le politiche attive del lavoro
Il coinvolgimento delle nuove generazioni sarà centrale grazie all’area dei laboratori pratici, tour dei mestieri, e alla presenza degli ITS Academy piemontesi e di realtà formative di eccellenza.
Intanto il top manager comunica che saranno assunti 400 nuovi addetti nello stabilimento torinese
Le vendite di auto Stellantis in Europa sono aumentate dell’11,5% a settembre rispetto allo stesso mese del 2024, con un lieve incremento (+0,1%) anche della quota di mercato. La crescita è trainata in particolare dai marchi Citroën (+0,3%), Fiat (+0,1%) e Opel (+0,1%).
Nel terzo trimestre, il gruppo registra un progresso del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo un totale di 422.000 veicoli immatricolati. Stellantis consolida inoltre la propria leadership nel segmento strategico delle vetture ibride, con una quota del 15,2%, in aumento di 4,1 punti percentuali su base annua.
«Sono molto soddisfatto di evidenziare l’andamento estremamente positivo della nostra raccolta ordini, in particolare nel segmento delle vetture destinate ai clienti privati, che è cresciuto del 22% rispetto a un anno fa», ha commentato con l’agenzia Ansa Luca Napolitano, Commercial Operations Officer di Stellantis.
Nel corso del terzo trimestre, il gruppo ha introdotto sul mercato modelli chiave come la nuova Citroën C5 Aircross, la DS N8 e la Jeep Compass rinnovata, proseguendo così nel piano di aggiornamento della gamma, che prevede il lancio complessivo di dieci nuovi modelli entro la fine dell’anno.
Le multinazionali investono in Piemonte
UN CONFRONTO PER COSTRUIRE IL FUTURO DELL’ECONOMIA REGIONALE
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Oltre cinquanta multinazionali hanno partecipato ieri al Summit “Invest in Piemonte”, organizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con Confindustria Piemonte e Ceipiemonte, al Grattacielo della Regione. Un evento che ha rappresentato il primo grande momento di networking internazionale dedicato agli investitori esteri nel cuore produttivo d’Europa.
Durante i lavori, istituzioni, imprese e stakeholder hanno condiviso esperienze e strategie per rafforzare la presenza delle multinazionali sul territorio piemontese e attrarre nuovi investimenti.
“Il Piemonte – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – oggi è una delle regioni più attrattive d’Europa per gli investimenti industriali, grazie a un sistema produttivo altamente specializzato, a un capitale umano qualificato e a istituzioni che accompagnano le imprese con concretezza e visione. Questo evento testimonia una strategia che funziona: siamo la prima regione in Italia per crescita del fatturato delle multinazionali (+44% contro una media nazionale del 25%) e la seconda per numero di investimenti esteri. Il progetto Silicon Box, che vale oltre 3,2 miliardi di euro e 1.600 posti di lavoro, è l’esempio di un Piemonte che vince perché gioca di squadra”.

“Torino è sempre più una città attrattiva per chi vuole fare impresa e investire tanto che all’inizio di quest’anno per la prima volta il Financial Times, nel rapporto “European Cities and Regions of the Future 2025” l’ha inserita nella top 10 delle grandi città europee per capacità di attrarre capitali dall’estero – ha affermato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo –
Come istituzioni sappiamo di essere sulla strada giusta, puntando sulla capacità di fare sistema per attrarre investimenti e imprese dall’estero consapevoli che ciò significa avere la possibilità di far crescere il nostro territorio, di creare posti di lavoro e di sviluppare quella vocazione internazionale che a Torino viene oggi riconosciuta”.
Il summit ha rappresentato anche un’occasione per presentare i risultati concreti della politica regionale di attrazione degli investimenti.
Dal 2020 al 2025 il Piemonte ha supportato oltre 90 progetti d’investimento con una leva finanziaria complessiva superiore a 495 milioni di euro, generando più di 850 nuovi posti di lavoro. “Solo attraverso gli strumenti regionali – ha spiegato l’assessore regionale all’Internazionalizzazione e Attrazione investimenti Andrea Tronzano – abbiamo sostenuto 56 progetti con 40 milioni di euro a tasso zero e 8 milioni a fondo perduto, attivando investimenti per 58 milioni di euro e 235 nuove assunzioni. Abbiamo inoltre finanziato, con 11,6 milioni di euro, 9 contratti di insediamento per grandi imprese, che hanno generato investimenti per oltre 27 milioni di euro e 150 posti di lavoro aggiuntivi. Grazie agli accordi con il MIMIT, abbiamo portato sul territorio 95 milioni di investimenti in innovazione e oltre 316 milioni con gli Accordi di sviluppo. Entro fine anno riapriremo la misura per l’attrazione e il rilancio degli investimenti, con un nuovo stanziamento da 40 milioni di euro per continuare a sostenere progetti strategici di imprese che credono nel nostro territorio.”
Secondo il Rapporto Ambrosetti 2024 il Piemonte è la prima regione d’Italia per crescita del fatturato delle multinazionali (+44% contro una media nazionale del 25%) e si posiziona terza per densità di imprese a controllo estero. Anche l’Ernst & Young Attractiveness Survey Italy 2024 conferma il Piemonte come seconda regione italiana per numero di investimenti esteri, grazie alla posizione strategica e alla competitività dei suoi distretti industriali.
“Il Piemonte e il nostro Paese hanno dimostrato una forza di reazione straordinaria grazie anche ad una base industriale solida, fatta di filiere integrate e di rapporti stabili tra imprese locali e gruppi multinazionali. È proprio da questo dialogo – tra capitale globale e radici territoriali – che passa gran parte del futuro della nostra economia. Confindustria Piemonte crede molto in questa alleanza tra multinazionali e tessuto produttivo locale, tra pubblico e privato, tant’è che abbiamo istituito una commissione con le imprese per le multinazionali e una per l’attrazione investimenti e internazionalizzazione. Con la Regione stiamo lavorando insieme su progetti concreti – infrastrutture, logistica, internazionalizzazione, IA, aerospazio, offerta localizzativa, energia, capitale umano dalle Università di eccellenza agli ITS alle Accademie, incentivi per le imprese, e seguendo la transizione della supply chain verso la digitalizzazione e innovazione – perché vogliamo che il Piemonte non sia solo un luogo dove si produce, ma un ecosistema di connessioni materiali e immateriali in costante crescita. La nostra regione si conferma un territorio capace di attrarre grandi multinazionali estere, che scelgono di investire qui non solo per la qualità del capitale umano e delle competenze, ma per la solidità di un ecosistema industriale che sostiene la crescita e l’innovazione. Lavoriamo costantemente per cogliere nuove opportunità per incrementare i nuovi investimenti esteri in Piemonte. Solo nelle ultime settimane abbiamo concluso la missione all’Expo di Osaka con risultati ottimi, e incontrato l’ambasciatrice indiana Vani Sarraju Rao per nuovi investimenti industriali in Italia, e infine oggi il primo Summit con le più grandi multinazionali estere che hanno investito in Piemonte e che continuano a sceglierci. L’obiettivo di questo meeting è quello di ascoltare, condividere, rafforzare un legame per migliorare ancora il business environment in Italia e in Piemonte”, e sarà il primo di altri eventi per l’industria piemontese che cresce”, ha dichiarato Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.
Il lavoro svolto in Piemonte è in pieno raccordo con l’Advisory Board Ivestitori Esteri di Confindustria (ABIE) e con l’Osservatorio sulle imprese estere, promosso da Confindustria, Luiss e Istat; si tratta di strumenti strategici per comprendere e valorizzare l’impatto di questi investimenti sul territorio. In Confindustria Piemonte sono due le Commissioni su questi temi: una di imprenditori delle Multinazionali, presieduta da Pierpaolo Antonioli, che lavora per risolvere le eventuali criticità e sviluppare attività sul territorio per aumentare gli investimenti esteri che portano grande valore aggiunto, e una dedicata all’Internazionalizzazione, presieduta da Alessandro Battaglia, per promuovere all’estero le nostre imprese.
La strategia della Regione si fonda su tre assi: strumenti finanziari diretti, accompagnamento alle risorse nazionali e sostegno alla crescita delle filiali locali delle multinazionali attraverso fondi per ricerca e sviluppo. Un esempio concreto è rappresentato dalle evoluzioni industriali di aziende quali Michelin, Dumarey, Blue Engineering, GE Avio, Prima Electro e Giovanni Rana.
Oggi in Piemonte operano 5.700 imprese a capitale estero, quasi il 10% del totale nazionale, con 183.000 addetti e un valore aggiunto di 16 miliardi di euro. Ceipiemonte gestisce attualmente 600 dossier attivi di aziende interessate a investire in Piemonte, per un potenziale di oltre 9 miliardi di euro e 13.000 posti di lavoro. Tra questi, 26 investimenti si sono già concretizzati negli ultimi 30 mesi.
“L’attività di aftercare post insediamento rivolta alle imprese multinazionali presenti sul territorio – ha dichiarato Dario Peirone, presidente di Ceipiemonte – è un pilastro del nostro lavoro quotidiano. Ogni giorno il nostro team assiste una media di 10 imprese estere, offrendo supporto al business planning, al set-up, all’individuazione di incentivi, al location scouting e organizzando incoming e visite sul territorio. Dal 2022, la nostra pipeline è cresciuta a un ritmo di quattro nuovi potenziali casi a settimana e oggi conta più di 600 i dossier aperti di aziende estere intercettate e interessate a investire sul territorio piemontese: un risultato che conferma l’efficacia dell’approccio integrato del Team Attrazione Investimenti regionale, frutto della stretta collaborazione tra istituzioni e stakeholder locali. Questo incontro ne è la dimostrazione concreta.”
Negli ultimi anni hanno scelto il Piemonte grandi gruppi quali Amazon, Hilton, MSC Technology, Bulgari, Cartier, Coca-Cola, Aixtron, Luxoft, oltre alla giapponese Procos, incontrata durante la recente missione istituzionale in Giappone
Le prenotazioni dal 14 ottobre. 150 le aziende che hanno aderito
“Fabbriche Aperte Piemonte – Dentro il cuore del Piemonte industriale, per scoprire il valore di chi crea valore”, ritorna con la sua sesta edizione per consentire al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale, aperti straordinariamente per l’occasione, ed affermare l’immagine di un territorio luogo della manifattura intelligente, dell’innovazione e del saper fare.
Tra il 23, 24 e 25 ottobre i cittadini interessati potranno visitare le 150 aziende che hanno aderito, rappresentative delle principali filiere produttive che compongono l’economia piemontese: dall’aerospazio all’automotive, dal tessile all’agrolimentare, dalla meccatronica alla chimica e farmaceutica, dal tessile ai servizi avanzati. La ripartizione per provincia è la seguente: Alessandria 12, Asti 8, Biella 14, Cuneo 20, Novara 9, Torino 78, VCO 4, Vercelli 5.
Per le prenotazioni, possibili dal 14 al 22 ottobre, occorre utilizzare il sito www.fabbricheapertepiemonte.it, dove è possibile consultare l’elenco, che comprende una breve descrizione delle attività e le informazioni di tipo logistico per poter effettuare la visita. I posti disponibili sono 16.100.
«Con questa nuova edizione – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio – vogliamo dimostrare la grande opportunità che i fondi europei hanno rappresentato negli ultimi anni e continueranno a rappresentare per il nostro sistema produttivo, oltre ad accrescere la consapevolezza delle capacità manifatturiere di cui disponiamo. Viene ulteriormente amplificato
il concetto della fabbrica come luogo di produzione di valore, elemento strategico e identitario della tradizione industriale del Piemonte nel passato, nel presente e nel futuro».
«L’apertura straordinaria delle aziende aderenti intende accendere i riflettori sulla manifattura di eccellenza e sull’innovazione tecnologica mediante la dinamica esperienziale delle visite agli stabilimenti – evidenziano gli assessori alle Attività produttive Andrea Tronzano e alla Ricerca e Innovazione Matteo Marnati – In questo modo il pubblico può rendersi conto direttamente del ricco patrimonio industriale del Piemonte, che vanta eccellenze a livello internazionale, ed avere l’opportunità di conoscere alcuni dei Poli creati per favorire la diffusione dell’innovazione e lo scambio di competenze tra Atenei, centri di ricerca e imprese».
Fabbriche Aperte Piemonte, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, è anche l’occasione per rendere evidenti ai cittadini i diversi modi di utilizzare al meglio le risorse europee. Infatti, oltre il 40% delle imprese partecipanti ha beneficiato delle misure Fesr per l’efficientamento energetico, per l’innovazione dei processi produttivi, per la riqualificazione degli edifici o dei macchinari, per l’accesso al credito o il supporto agli investimenti in ricerca e sviluppo, con un investimento di oltre 73 milioni di euro, che rappresenta un impegno significativo del sistema pubblico-privato verso lo sviluppo sostenibile del comparto industriale.
Gli Stati generali della frutticoltura piemontese
Analisi del mercato, finanziamenti pubblici, gestione del rischio e innovazione si discuteranno nel convegno di venerdì 24 ottobre prossimo a Manta
L’evento degli Stati generali della frutticoltura è in programma venerdì 24 ottobre prossimo alle ore 14 e si svolgerà presso il Centro Sperimentale per la frutticoltura di Fondazione Agrion, in via Falicetto 24, a Manta, nel Cuneese. L’incontro si propone come un vero e proprio momento di approfondimento e dialogo che vedrà la partecipazione di esperti del settore agricolo, rappresentanti della filiera e istituzioni. Riunirà, infatti, rappresentanti della ricerca e della filiera produttiva per approfondire le sfide e le prospettive di uno dei comparti più strategici per l’agricoltura piemontese.
A dare il via all’evento, alle 14, sarà l’inaugurazione del nuovo Digi Open lab di Fondazione Agrion, nato per offrire al settore un laboratorio di alto livello e ospitare università, centri di ricerca e aziende che nei prossimi anni vorranno dedicarsi allo sviluppo di tecnologie a servizio dei produttori frutticoli. Un vero e proprio polo di attrazione dove le migliori competenze, la creatività di ricercatori e il fabbisogno del comparto frutta si possono incontrare per dare vita a progetti di sviluppo di nuove tecnologie, in grado di rispondere alle sfide del momento: salute delle piante e qualità dei prodotti, produttività costante e elevata, calo del fabbisogno di manodopera, ulteriore limitazione dell’utilizzo dei principali fattori di produzione e agrofarmaci, riduzione dei costi energetici e incremento delle fonti di energia rinnovabile, efficientamento dei sistemi di conservazione e stoccaggio. Si tratta di un lavoro importante per il quale il Piemonte può candidarsi ed essere riferimento a livello nazionale e europeo nel fornire alle imprese agricole soluzioni tecnologiche e pratiche agronomiche innovative tali da consentire l’efficientamento dei processi produttivi, l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e la sostenibilità economica dell’impresa.
Nell’occasione sarà anche firmato un protocollo d’intesa con i principali poli universitari piemontesi, a testimonianza dell’impegno congiunto per sostenere il comparto agricolo.
Seguirà il convegno introdotto dall’assessore al Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca, Peste Suina, Turismo, Sport e post olimpico Paolo Bongioanni e del presidente della Fondazione Agrion Giacomo Ballari, che vedrà gli interventi di esperti quali Angelo Frascarelli, professore di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia, Luca Nari, responsabile dell’area tecnica di Fondazione Agrion, Bruno Mezzetti, professore ordinario di Arboricultura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università politecnica delle Marche, Andrea Berti, direttore di Asnacodi ed Elisa Macchi , direttrice del Cso Italy.
Particolare attenzione sarà data al tavolo di confronto con la filiera, che coinvolgerà protagonisti dell’imprenditoria e della distribuzione ortofrutticola, tra cui Marco Rivoira, Ceo del gruppo Rivoira, Domenico Sacchetto, presidente AOP Piemonte, Fabrizio Galliati, presidente del Caat di Torino e Domenico Paschetta di Orbita SB.
Durante la giornata sarà consegnata a giornalisti e istituzioni la Carta della frutticoltura, un documento di analisi e proposte realizzato e condiviso da tutti gli attori della frutticoltura piemontese, che delinea in modo chiaro le priorità future e le proposte strategiche su cui si chiede un forte impegno di tutti a livello regionale, nazionale e europeo. I suoi contenuti saranno esposti direttamente dagli attori della filiera presenti durante la giornata e potranno essere arricchiti dal dibattito e intervento degli esperti. Si tratta di una carta che vuole contribuire a definire una strategia chiara e condivisa per il Piemonte, ma che si candida ad essere un documento di riferimento per le altre principali regioni frutticoltura italiane ed europee.
Le conclusioni saranno affidate al direttore dell’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Paolo Balocco.
Mara Martellotta
Il presidente Cirio in visita alla Biraghi
Giovedì 9 ottobre, l’azienda Biraghi – storica realtà del settore lattiero-caseario con sede a Cavallermaggiore (CN) – ha ospitato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, accompagnato dal Sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro.
Accolti dal Presidente Bruno Biraghi e da alcuni rappresentanti del Consiglio d’Amministrazione, gli ospiti hanno preso parte a una visita approfondita dello stabilimento, durante la quale hanno potuto osservare da vicino le linee produttive, conoscere il lavoro quotidiano degli operatori e apprezzare l’impegno dell’azienda per la qualità, la sicurezza alimentare e l’innovazione, sempre nel rispetto della tradizione.
Fondata nel 1934, Biraghi è oggi una delle realtà d’eccellenza dell’agroalimentare piemontese, riconosciuta in Italia e all’estero per la produzione di formaggi di alta qualità – come il Gran Biraghi e il Gorgonzola DOP – e per la valorizzazione delle materie prime locali. L’azienda si distingue per il forte radicamento nel territorio, il sostegno alla filiera corta e l’attenzione costante ai temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.
“Accogliere il Presidente Cirio è stato per noi un grande onore” ha dichiarato Bruno Biraghi, Presidente dell’azienda. “Abbiamo avuto l’opportunità di condividere con lui i nostri progetti futuri e ribadire il nostro impegno a investire sul territorio. La sua visita rappresenta un riconoscimento importante per il lavoro svolto ogni giorno da tutte le persone che fanno parte del team Biraghi.”
Anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato il valore dell’incontro: “Biraghi è un’eccellenza piemontese conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti e il forte legame con il territorio. Una realtà che unisce tradizione, innovazione e passione, valorizzando ogni giorno la filiera locale. Un grande esempio di come si può crescere facendo della qualità e del legame con la comunità la propria forza.”