ECONOMIA- Pagina 11

“I territori montani sono in crisi climatica e demografica”, richiesta di aiuto alla Regione

“Le Regioni possono fare molto per le aree montane: occorre agire sui servizi ecosistemici ambientali, sulla decarbonizzazione, sulla strategia forestale, sulla telefonia e sulle connessioni”. È l’appello lanciato in terza Commissione in Regione, presieduta da Claudio Sacchetto, che ha audito la delegazione di Uncem Piemonte composta da Roberto ColomberoMaurizio GiacolettoLoris Emanuel e Bruno Mandosso. L’obiettivo è rilanciare l’impegno per le politiche della montagna, non senza un’incisiva azione nazionale.

Gli auditi hanno sostenuto che è necessario mettere in campo tutte le forze politiche, economiche, sindacali, istituzionali, “per il futuro della strategia delle Green Communities – come ha ribadito Colombero – perché c’è bisogno di definire un percorso virtuoso per i territori montani, che stanno affrontando in primo luogo le crisi climatica e demografica”.

Altro tema centrale del ragionamento in Commissione è stato l’organizzazione del sistema istituzionale, dopo la soppressione delle Comunità montane: “c’è bisogno di una cornice normativa sulle Unioni di Comuni, sulle Unioni montane che sia più solida a livello nazionale. Oggi purtroppo, come evidenziato, le Unioni sono fragili, occorre una riforma seria delle Autonomie nel quadro delle riforme nazionali che tocchino anche il Testo unico degli Enti locali”.

“Senza voler essere esterofili, la vicina Francia cala i vari progetti su una solida organizzazione istituzionale” ha sottolineato Uncem.

In Piemonte ci sono 550 Comuni montani, 52 Unioni montane di Comuni, dopo aver avuto per 40 anni prima 48 e poi 22 Comunità montane.

Come è stato ribadito, occorrono norme nazionali per rafforzare le stesse Unioni, per renderle solide, forti, capaci di generare sviluppo, di riorganizzare la Pubblica amministrazione, di dare servizi alle comunità, diritti di cittadinanza, scuole, trasporti e sanità.

Per delucidazioni sono intervenuti: Alberto Avetta (Pd), Pasquale Coluccio (M5s), Marco Protopapa (Lega), Monica Canalis (Pd), Mauro Fava (Fi) e  Mauro Calderoni (Pd).

Il Patto per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte

Portare la Regione e i diversi soggetti presenti sul territorio piemontese a perseguire tutti insieme obiettivi misurabili e concreti, legati alle tematiche individuate dalla Strategia regionale e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è lo scopo che si pone il Patto per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte.

All’iniziativa, presentata questo pomeriggio nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Regione, hanno già aderito Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Club Unesco Torino, Confcommercio Piemonte, Confservizi Piemonte, Federdistribuzione, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Confindustria Cuneo, Unione Industriale Torino e diverse aziende.

“Dobbiamo cercare – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Innovazione e Ricerca Matteo Marnati – di rendere la sostenibilità un’occasione di crescita sotto i punti di vista economico, sociale e ambientale, nonché un’opportunità per creare le condizioni per vivere tutti meglio. Abbiamo il vantaggio che siamo partiti in anticipo rispetto ad altri territori e dobbiamo continuare a ragionare in termini di sinergia per fare la vera differenza. Importante anche attivare il mercato volontario dei crediti di carbonio per creare un valore aggiunto delle aree verdi in ambito urbano e rurale e aiutare le imprese che necessitano di certificati verdi per l’abbattimento dell’anidride carbonica”.

“Ci sono innumerevoli sfide alla base del cambiamento di paradigma da affrontare perché lo sviluppo del Piemonte sia davvero sostenibile – ha dichiarato Claudia Porchietto, sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte – Queste sfide vedono la Regione assolutamente protagonista, ma possono essere affrontate solo con un’azione collaborativa che attivi le migliori forze innovative, creative e pragmatiche del territorio. Solo così enti, imprese, associazioni e cittadini potranno condividere il percorso non tanto verso un futuro sostenibile, ma verso un presente sostenibile: l’assunzione di responsabilità non va rimandata a domani ma deve avvenire adesso, prima che sia troppo tardi. Fondamentale è avere un’azione sinergica comune, anche perché a questo Patto stanno guardando anche gli investitori stranieri, ai quali dobbiamo presentare politiche industriali capaci di sviluppare concretamente il concetto di sostenibilità”.

Dopo gli interventi dell’assessore Marnati e del sottosegretario Porchietto si sono svolte due tavole rotonde:

– “L’alleanza pubblico privato per la sostenibilità”, con Marco Piccolo di Confindustria Piemonte, Paolo Bertolino di Unioncamere Piemonte, Paola Garibotti di ABI Piemonte, Sandro Baraggioli di Confservizi Piemonte e Giovanna Bossi di Finpiemonte;

“Le reti e i territori”, con Marco Gossa di Confcommercio Piemonte, Federico Chiesa di Federdistribuzione Italia, Carmen Aina di UNIUPO per Rete Università Sviluppo sostenibile RUS Piemonte, Fausto Francisca sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Franco Cominetto, sindaco di Burolo.

È stata poi la volta delle testimonianze delle imprese: a portarle Francesco Sonzogni di Fattorie Osella, Luciano Bonaria di Spea, Francesco Nulli di EssecoGroup e Cristina Fresia di Fresialluminio.

Le sfide del Patto

Il Patto per lo sviluppo sostenibile del Piemonte poggia sulla convinzione che ci sono innumerevoli sfide alla base del cambiamento di paradigma da affrontare, sfide che possono essere affrontate solo con il contributo dell’intera società piemontese. affinché “insieme” condividano risultati da perseguire e dialoghino per raggiungerli, ricercando il massimo equilibrio tra le dimensioni sociali, economiche e ambientali dello sviluppo sostenibile.

Le realtà firmatarie si impegnano così su base volontaria a raggiungere nelle proprie sfere di competenza obiettivi di sostenibilità concreti e misurabili, sono accomunate da una visione a lungo termine verso la transizione ecologica, energetica e digitale, vogliono garantire ai cittadini di poter vivere in un contesto sociale ed economico basato su nuovi modelli di sostenibilità e benessere collettivo.

Chi aderisce partecipa attivamente da protagonista al processo di cambiamento, fruisce della comunicazione e della visibilità che il progetto garantisce, crede nei vantaggi che derivano dall’agire responsabilmente verso i cittadini e da scelte capaci di mettere l’attenzione alla sostenibilità al centro delle azioni compiute da ciascuno, ritiene fondamentale innovare e creare valore a breve e lungo termine, vuole fare in modo che le nostre azioni producano risultati coerenti con lo sviluppo durevole.

Ma sottoscrivere il Patto porta innumerevoli vantaggi, non solo d’immagine. Tra i principali: * riconoscimento dell’azione da parte del territorio e dei cittadini, opportunità di contribuire a definire la politica di sviluppo sostenibile del Piemonte, controllo continuo dei progressi e monitoraggio attraverso il Laboratorio per lo sviluppo sostenibile, incremento di modalità innovative di fare rete, opportunità di scambio di esperienze, iniziative pubbliche di valorizzazione dei risultati e confronti con il Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile.

La Strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte

Il documento di suddivise in sette macro aree:

1 – accompagnare la transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità

2 – favorire la transizione energetica e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico

3 – curare il patrimonio culturale e ambientale e la resilienza dei territori

4 – sostenere la formazione e la qualificazione professionale e favorire le nuove professionalità per la green economy e lo sviluppo sostenibile

5 – sostenere lo sviluppo e il benessere fisico e psicologico delle persone

6 – ridurre discriminazioni, diseguaglianze e illegalità

7 – affrontare i cambiamenti di domanda sanitaria: cronicità, fragilità, appropriatezza delle prestazioni, equità distributiva.

Il testo è pubblicato su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/strategia-sviluppo-sostenibile/strategia-regionale-per-sviluppo-sostenibile-0

Innovazione, cresce il sistema Poli Piemonte

L’evento annuale del Sistema Poli ha riunito le realtà del territorio, evidenziando i risultati di questo ultimo anno di attività dell’ecosistema di innovazione che i 7 Poli regionali svolgono a servizio del tessuto imprenditoriale locale, anch’esso protagonista della giornata nelle varie sessioni tematiche e con il Premio PMI Innovativa Piemonte 2024. 

Sistema Poli di Innovazione Piemonte è l’ecosistema integrato dei 7 Poli di Innovazione regionali, che dal 2022 offre al territorio attività, servizi e opportunità in grado di accrescere l’impatto delle politiche di ricerca e innovazione regionale a beneficio del tessuto imprenditoriale piemontese. L’ecosistema, entità fortemente voluta dalla Regione Piemonte, riceve un cofinanziamento dal P.R. Piemonte F.E.S.R. 2021/2027 per il periodo 2023-2026 e lavora in una dimensione cross-settoriale, definendo un programma comune di azione con attività declinate su 3 transizioni trasversali prioritarie:​ Transizione Ecologica (Polo CGREEN, Polo CLEVER, Polo Po.in.tex), Trasformazione Digitale (Polo Mesap, Polo ICT), Benessere e Comunità (Polo bioPmed, Polo AGRIFOOD). Il 26 Novembre 2024, il team del Sistema Poli si è riunito presso il Bioindustry Park, Parco Scientifico Tecnologico di Colleretto Giacosa (TO) e sede del Polo bioPmed, per raccontare l’esperienza del sistema nell’ultimo anno di attività e coinvolgere i player dell’innovazione del territorio con un evento dal titolo “INNOVAZIONE A SISTEMA – Networking, Competitività, Internazionalizzazione”.

Ad aprire la giornata, i saluti di Matteo Marnati, Assessore Ambiente, Intelligenza Artificiale, Energia, Innovazione, Ricerca, Servizi digitali per cittadini e imprese della Regione Piemonte, e Alberta Pasquero, Amministratore Delegato di Bioindustry Park Silvano Fumero Spa. Alexia Boulanger – Polo CLEVER e Raffaele Germano – Polo ICT hanno presentato le attività e i risultati raggiunte ad oggi dal Sistema Poli di Innovazione Piemonte, inclusi il supporto alle idee progettuali, la premialità per gli associati ai Poli nei bandi regionali e la ricerca di partner grazie a iniziative come il primo Roadshow dell’Innovazione. L’evento ha previsto poi diversi interventi organizzati su 3 panel di discussione sui temi di internazionalizzazione, accesso a finanziamenti, “storie di successo”. Quest’ultimo guidato da interventi testimonianze delle PMI che hanno preso parte alle attività proposte dall’ecosistema. Le imprese sono state infatti protagoniste della giornata insieme alle iniziative che il Sistema Poli avanza sul territorio. I panel hanno, inoltre, visto il coinvolgimento di diversi ospiti rappresentanti delle reti locali e internazionali che ruotano attorno al Sistema Poli. Si citano le reti Ceipiemonte – Centro Estero per l’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Innovit – Hub di Innovazione Italiana negli Stati Uniti, Confindustria Piemonte Rete EEN – Enterprise Europe Network, la Camera di Commercio di Torino per EU Business Hub Corea-Japan – Programma europeo a supporto di sviluppo del business in Giappone e Repubblica di Korea, Invest in Huangpu – organizzazione di supporto per la crescita del business in Cina. Gli ospiti hanno trovato spazio nel panel “Opportunità di Internazionalizzazione”, presentato da Eugenio Mimosi – Polo bioPmed e arricchito dalle esperienze all’estero delle imprese Pascal Srl, ALBA Robot Srl, 3a Green Planet Srl.

Con la moderazione di Paolo Dondo – Polo Mesap, la Tavola Rotonda Accesso ai finanziamenti, ha coinvolto stakeholder del sistema nazionale e regionale attivi nella definizione di policy e nella gestione di strumenti operativi finalizzati alla crescita delle imprese, quali rappresentanti di Regione Piemonte, Finpiemonte, Invitalia e Unicredit. Nella sessione “Storie di Successo”, guidata da Susana Remotti – Polo CGREEN e Laura Fuso – Polo AGRIFOOD, le imprese hanno raccontato la loro esperienza diretta con l’ecosistema dei Poli di Innovazione:Coesa Energy Srl, Mondo Sport & Flooring SpA, Atelier Riforma Srl e IDT Solution Srl hanno partecipato a diverse attività offerte dal Sistema Poli, da missioni all’estero con opportunità di sviluppo del proprio business, a costruzione di partenariati e presentazione di progetti in bandi regionali, ad esperienze di alto apprendistato in azienda.

La giornata si è conclusa con il Premio PMI Innovativa Piemonte 2024, organizzato nell’ambito dell’iniziativa InnovUp, rappresentante della filiera dell’innovazione italiana. Sara Falvo – Polo bioPmed e Sara Rigamonti – InnovUp hanno rilasciato il primo premio a AorticLab, società che opera nel settore cardiovascolare e nello sviluppo di soluzioni per chi soffre di stenosi della valvola aortica, che avrà accesso a servizi di supporto all’innovazione e parteciperà alla competizione per il Premio Nazionale istituito da InnovUp. Oltre al primo premio, sono stati assegnati anche premi speciali: Premio speciale Adecco a Medics 3D, Premio speciale Bugnion a Cerotek, Premio speciale Enivpark a STS Isolamenti, Premio Menzione speciale Imprenditoria Femminile di Invitalia ad Addax Biosciences, Premio speciale Silvia Sola Parole connesse ad Otech Industry e Premio speciale Value Service a Novaicos ImmunoTherapeutics. Infine, InnovUp ha premiato le prime tre classificate: AorticLab, Addax Biosciences e STS Isolamenti con il proprio Premio speciale: un anno di associazione gratuita. 

L’evento è stato moderato da Paola Fontana, Po.in.tex- Polo di Innovazione Tessile, che si è fatta portavoce nel presentare le attività del Sistema Poli attraverso i vari interventi della giornata. Grazie anche all’uso di strumenti interattivi, come i sondaggi Mentimeter, è riuscita a coinvolgere attivamente il pubblico, composto da un ampio e variegato gruppo di partecipanti provenienti da diversi settori e con interessi eterogenei. Questo ha creato un’atmosfera stimolante, favorevole al confronto e alla condivisione di idee. In totale, hanno partecipato oltre 140 persone all’evento, dimostrando un forte interesse per le tematiche trattate e per le opportunità offerte dal Sistema Poli.

Secondo l’Assessore Regionale Matteo Marnati “Il sistema Poli supporta sia l’ecosistema dell’innovazione che la Regione sotto diversi aspetti tra cui, in particolare, quello di favorire un efficace utilizzo dei fondi europei. In particolare svolgono un’ importante azione con riferimento alle misure a supporto della R&D finanziate nell’ambito del FESR 21/27 fornendo supporto alle imprese in termini di orientamento verso le corrette misure agevolative a cui rivolgersi, in termini di costruzione di partenariati progettuali , nonché di supporto alla elaborazione di progetti di R&D. Una azione fondamentale che contribuisce ad una efficace e rapida messa a terra delle risorse europee che, per quanto riguarda il sostegno a programmi di R&D, ammontano a 315 milioni di euro. Di questa dotazione, al momento 160 milioni sono stati attribuiti alla Misura Swich che ha visto da pochi giorni chiudere il secondo bando. La risposta delle imprese e dei centri di ricerca è stata importante, con 157 progetti presentati, che coinvolgono circa 480 beneficiari, tra imprese e centri di ricerca”.

La configurazione del Sistema dei Poli di Innovazione piemontesi ha raggiunto, sin dalla sua nascita, traguardi considerevoli, e la sua missione continua a essere quella di proseguire su questa strada. “Oggi abbiamo presentato numerose iniziative: dall’accesso ai finanziamenti alle opportunità di internazionalizzazione, passando per alcuni dei nostri casi di successo e le attività che intendiamo sviluppare nei prossimi anni. Sono previste molte iniziative e un lavoro significativo che coinvolgerà il Sistema dei Poli, costituito dai 7 cluster di Innovazione piemontesi. È nostra ferma volontà continuare a crescere e collaborare per attivare e sviluppare progetti e servizi strutturati, utili a promuovere un’innovazione sistemica per l’intero territorio, declinata nei vari settori d’interesse.” Questo è il messaggio che il Sistema Poli lancia a conclusione della giornata. “La missione per il 2025” – prosegue il messaggio – “è quella di arricchire ulteriormente l’ecosistema regionale, per un Piemonte sempre più innovativo. Ci impegniamo ad affiancare e supportare continuamente le piccole e medie imprese, affinché possano crescere e svilupparsi in un’ottica innovativa, affrontando le sfide che il territorio e le realtà locali si trovano a fronteggiare.”

Il Presidente della Regione Cirio in visita allo stabilimento Caffarel 

Fatto il punto sugli ultimi investimenti: un piano di quasi 12 milioni per rafforzare la produzione in Piemonte

Confermato il ruolo strategico dell’Italia per il Gruppo Lindt & Sprüngli: 50 milioni investiti negli ultimi due anni

Luserna San Giovanni (TO), 28 November 2024 – Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha visitato , insieme all’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano, al Sindaco di Luserna San Giovanni Duilio Canale e al Presidente dell’Unione Montana Mauro Vignola, lo storico stabilimento Caffarel di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. I rappresentanti delle Istituzioni hanno potuto apprezzare l’impegno di Lindt & Sprüngli nel valorizzare il territorio piemontese e nel promuovere la qualità delle materie prime locali: gli ultimi investimenti, per un totale di quasi 12 milioni di euro, mirano a creare in Piemonte un centro di eccellenza mondiale per il Gruppo Lindt & Sprüngli.

Anche grazie agli investimenti degli ultimi due anni, Caffarel è una realtà sempre più significativa del nostro territorio e rappresenta un’eccellenza nella produzione dolciaria, soprattutto per quanto riguarda alcuni prodotti iconici del nostro Piemonte, come il giandujotto, e la pralineria al cioccolato. È anche grazie ad aziende come questa che l’eccellenza della nostra pasticceria e dei nostri prodotti, soprattutto in queste settimane che ci avvicinano al Natale, arriva sulle tavole di tutti i piemontesi, ma anche nel resto d’Italia e del mondo. Aziende globali che continuano a investire sul territorio sono la prova che il Piemonte è attrattivo per chi vuole fare impresa, grazie ai suoi prodotti e alle professionalità che il nostro sistema formativo sa garantire” – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Caffarel ha rafforzato la produzione all’interno del proprio stabilimento di Luserna San Giovanni, confermando così il ruolo strategico dell’Italia come polo produttivo per il Gruppo, come dimostrato dalla quota di fornitori italiani, l’80% del totale, e dalla forte propensione all’export dei prodotti realizzati in Italia, che rappresentano oltre l’80% dei volumi prodotti nel nostro Paese.

Benedict Riccabona, CEO di Lindt & Sprüngli Italia, ha dichiarato: “Lo scorso ottobre, Caffarel ha inaugurato un nuovo impianto di tostatura delle nocciole che renderà il Piemonte un centro di eccellenza nella lavorazione delle nocciole e del cioccolato per il Gruppo Lindt a livello globaleIl progetto, frutto di un piano di quasi 12 milioni di euro, testimonia il nostro continuo impegno verso Italia, un mercato che consideriamo centrale per lo sviluppo delle nostre attività produttive. Negli ultimi due anni, abbiamo investito circa 50 milioni di euro per il rinnovamento e allargamento degli stabilimenti di produzione nel Paese. Il sito di Luserna San Giovanni, dove produciamo l’autentico Gianduiotto di Torino Caffarel, è un esempio della nostra dedizione alla qualità e all’innovazione e del nostro legame con il territorio piemontese.”

Situato nel cuore del Piemonte, dove nascono le migliori nocciole al mondo, il nuovo impianto supporterà principalmente la produzione del rinomato Gianduiotto, creato da Caffarel 160 anni fa e realizzato interamente con Nocciole Piemonte IGP. Qui, seguendo l’antico metodo dell’estrusione, il gianduiotto acquista la sua forma e consistenza distintive.

Fondata nel 1826, Caffarel è stata una delle prime fabbriche di cioccolato in Europa ed è da sempre legata al territorio piemontese e al suo indotto. Il marchio storico di Caffarel “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino” è registrato nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, curato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Lo stabilimento di Luserna San Giovanni è un sito d’eccellenza del Gruppo specializzato nella produzione di cioccolato e nocciole e si avvale in gran parte delle pregiate materie prime provenienti dalla Regione. Dal 1998 Caffarel fa parte del Gruppo Lindt & Sprüngli, che ha investito nell’espansione e nel rinnovamento degli stabilimenti di produzione, conservando al tempo stesso le ricette e l’attitudine alla qualità che hanno reso il brand famoso nel mondo.  Negli ultimi 5 anni, lo storico stabilimento nella provincia di Torino ha raddoppiato i volumi produttivi, anche grazie agli ingenti investimenti da parte del Gruppo per potenziare la produzione: 50 milioni di euro investiti negli ultimi due anni, ai quali si aggiunge adesso il nuovo centro per la tostatura delle nocciole.

Giachino: al Premio Logistico 2024 le luci e le ombre della logistica italiana

Il Premio Logistico dell’anno organizzato dalla prestigiosa Assologistica e’ un avvenimento che da anni non mi perdo sin da quando intervenni come Sottosegretario ai trasporti e mi dispiace molto che da anni non intervenga il Sottosegretario con delega al trasporto merci.  Importante l’intervenuto del Sottosegretario agli interni Molteni ma non avendo competenza in materia ha potuto parlare solo di sicurezza.
Invece dagli interventi del Prof. Marco Fortis sull’andamento del PIL e soprattutto delle esportazioni si è visto quante opportunità avrebbe la nostra logistica tenuto conto che siamo il quarto Paese esportatore del mondo . E invece per la mancanza di interventi nell’ultimo decennio in questi anni la quota di trasporti e logistica ceduta alle società estere invece di diminuire e’ aumentata facendo perdere al nostro Paese lavoro logistico, occupazione e PIL.
Lo dico con amarezza perché nel Piano nazionale della logistica 2011-2020 approvato a stragrande maggioranza dalla Consulta della logistica e dei Trasporti,  che presiedevo da Sottosegretario ai trasporti  e anche da Assologistica , il tema del passaggio  della vendita Franci fabbrica a Franco destino era uno degli obiettivi principali purtroppo mai ripresi dei governi che sono succeduti con danno al PIL e alla logistica del nostro Paese. Che da oltre 10 anni nella graduatoria della Banca Mondiale la logistica italiana figuri sempre al 19* denota la carenza degli interventi nel settore ma interpella anche il mondo associativo dei trasporti che finché va sparpagliato all’incontro con Governo e Parlamento porterà a casa pochi risultati concreti e migliorativi. Il fatto che gli stanziamenti per il ferrobonus e il Marebonus siano legati al buon cuore del governo di turno , e magari inferiori a quelli del 2009, la dice lunga.
Ha fatto bene il Vicepresidente della Confindustria Destro a sottolineare la esigenza che l’Europa corregga la decisione di puntare solo sull’auto elettrica. La soluzione ibrida o con biocombustibili  consentirebbe di raggiungere gli stessi obiettivi green ma salvando il nostro automotive . La soluzione tutta elettrica , votata dal PD, e’ bene che lo capisca il mondo della logistica , ridurrebbe tantissimo la logistica legata all’automotive in quanto l’auto elettrica genera la metà dell’indotto generato dal motore endotermico.
Anche sulle infrastrutture, di cui stamane il mondo della logistica deve farsi sentire molto  di più soprattutto ora che sul versante delle Alpi siamo in grave e pesante difficoltà.
Ho fiducia che il Vice Ministro Rixi saprà farsi carico delle problematiche del settore che sarà toccato pesantemente dalla nuova geopolitica come ha evidenziato bene il bel convegno organizzato giovedì da ShipMag a Roma.
Mino GIACHINO  già sottosegretario ai trasporti

Torino è Capitale Europea del Turismo Intelligente 2025

 

La Città di Torino si aggiudica un nuovo e prestigioso riconoscimento internazionale, quello di “European Capital of Smart Tourism” per il 2025, un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea.

“Un altro grande risultato per Torino – commenta il Sindaco Stefano Lo Russo -. Un riconoscimento che premia gli sforzi messi in campo per potenziare l’attrattività turistica della città e la sua notorietà a livello internazionale e di cui siamo davvero molto contenti”.

“In un anno come questo che nella nostra città vede numeri in crescita esponenziale rispetto al turismo – aggiunge l’assessore ai Grandi Eventi e Turismo Domenico Carretta – questo riconoscimento ci riempie ulteriormente d’orgoglio e conferma che il percorso tracciato va nella giusta direzione”.

Dopo il recente titolo di “Capitale europea dell’innovazione”, la città viene così nuovamente premiata a livello europeo, anche per la sua capacità di eccellere nel turismo intelligente, promuovendo soluzioni sostenibili e innovative.

Il riconoscimento viene infatti assegnato ogni anno alla città in Europa che più si distingue come destinazione turistica d’eccellenza a partire da quattro differenti criteri: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione del patrimonio culturale e creatività.

Torino ha prevalso in finale su altre sette città, selezionate dalla Commissione europea tra una rosa di 21 candidate provenienti da 10 paesi. Insieme al capoluogo piemontese, in gara per il titolo c’erano anche Genova, Bruxelles, Konya, Lahti, Lviv e Porto. L’iniziativa ha assegnato anche il premio “European Green Pioneer of Smart Tourism” alla città di Benidorm (Spagna).

A Torino viene riconosciuta la capacità di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando il patrimonio storico e culturale così come quello naturalistico attraverso nuove tecnologie digitali e progetti creativi. Grazie a questo riconoscimento, la città riceverà un ampio supporto per incrementare la sua visibilità internazionale attraverso campagne di comunicazione e di promozione su scala europea. Nel corso del prossimo anno avrà la possibilità di instaurare collaborazioni con altre città europee, rappresentando un esempio di buone pratiche nel turismo sostenibile e intelligente.

TORINO CLICK

Auto elettriche, le vendite non decollano e Mirafiori si ferma di nuovo

Stellantis ha comunicato  la sospensione della produzione presso le carrozzerie di Mirafiori, dal 2 al 17 dicembre. La decisione, dovuta al calo di vendite delle vetture elettriche sul mercato internazionale, è stata già comunicata ai sindacati.  Un nuovo stop (uno dei tanti ormai all’ordine del giorno) per lo storico stabilimento torinese.  Inoltre dal 18 dicembre al 5 gennaio si terrà la chiusura collettiva dello stabilimento, come  da accordo stipulato nelle settimane precedenti, in occasione  delle festività di fine anno. La preoccupazione a Torino aumenta: il futuro dell’automotive sembra sempre più incerto.

Lear, Chiorino: “Regione pronta con cassa integrazione e politiche attive lavoro”

Lo ha dichiarato il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione durante l’aggiornamento del tavolo Lear 

“La Regione Piemonte è pronta a garantire la cassa integrazione per area di crisi complessa e dare così un sostegno immediato ai lavoratori della Lear”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, a seguito del tavolo Lear riunitosi  al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’azienda, infatti, ha comunicato la decisione di voler richiedere al Ministero del Lavoro l’ammortizzatore sociale di 12 mesi previsto da Regione.

“Fin da subito avevamo dichiarato il massimo supporto ai lavoratori e come sempre manteniamo gli impegni presi: interverremo – tramite l’Unità di Crisi Integrata – anche con  politiche attive mirate e volte ad accompagnare coloro che lo vorranno con misure personalizzate e coinvolgendo le Accademie di filiera” ha proseguito il vicepresidente.

“Abbiamo ben chiaro in ogni momento che a ogni lavoratore di un’azienda in crisi corrisponde una famiglia in difficoltà: siamo concentrati e pronti per intervenire immediatamente” ha concluso Chiorino.

Il tavolo Lear si aggiornerà al Mimit giovedì 30 gennaio 2025.

Metro linea 2, risorse disponibili per i lavori da Rebaudengo a Porta Nuova

Nel corso dell’audizione tenutasi nella seconda Commissione della Regione presieduta da Mauro Fava, il presidente di Infra.To  Bernardino Chiaia ha detto che “il finanziamento per la linea 2 del metrò torinese ammonta ad un totale di un miliardo e 828 milioni di euro e, causa il rincaro dei materiali, ci vorrebbero invece 2 miliardi e 490 milioni di euro”. La scelta condivisa con il Comune e il presidente della Regione è stata quella quantificare “cosa si può riuscire a realizzare con le risorse economiche attualmente disponibili”. Si tratta quindi, secondo la proposta fatta al ministero, “di riuscire a fare i lavori partendo da Rebaudengo per arrivare almeno a Porta Nuova”.

L’audizione con la delegazione di Infa.To, guidata dal presidente Chiaia, si è svolta in seduta congiunta con l’analoga Commissione Trasporti del Consiglio comunale della Città di Torino, presidente Antonio Ledda, presenti gli assessori comunali Chiara Foglietta e Paolo Mazzoleni.

Chiaia è anche Commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio per l’attuazione dei lavori della linea 2 e ha relazionato ricordato: “Il nuovo progetto dovrebbe portare a una evoluzione della rete trasportistica per renderla più moderna ed efficiente, oltre che interattiva. La linea attraversa quartieri che oggi hanno difficoltà di tipo trasportistico ma anche sociali ed economiche. La nuova linea moltiplicherebbe pure l’efficienza della Linea 1”.

“Il progetto preliminare – spiega Chiaia – parte da nord est a Barriera di Milano, scende verso sud, attraversa il centro cittadino e incrocia la Linea 1 a Porta Nuova per poi proseguire verso sud ovest passando dal Politecnico di Torino, lungo l’asse di corso Orbassano ed arrivando a Mirafiori”.

L’appalto dei treni dovrebbe essere aggiudicato entro il 2025 mentre, si pensa di partire con le gare per le opere civili nel secondo semestre del 2025 per arrivare alla aggiudicazione nel 2026. In questo modo è possibile che nella prima metà del 2026 si inizi a scavare per arrivare ad inaugurare l’esercizio di Metro 2 nel termine del 2032.

Quanto al prolungamento dell’attuale linea 1, Chiaia ha spiegato che “Sono necessari ancora 26 milioni di euro per completare l’opera, su un costo totale di 300”. Sarà poi “necessario acquistare altri 12 treni per mantenere la stessa frequenza di passaggi nelle stazioni dopo i lavori di prolungamento, perché non bastano i quattro già ordinati. Per i nuovi treni il costo stimato è di 145 milioni di euro. Il primo treno di quelli già ordinati dovrebbe arrivare nel febbraio del 2025”. Il presidente di Infra.To ha anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento della Regione nell’operazione che riguarda più territori comunali e per riuscire ad ottenere i fondi ministeriali che comunque non sembra possano arrivare prima del 2026.

Il presidente Fava, “soddisfatto per il quadro esaustivo presentato nell’audizione”, ha promesso di convocare a breve una seduta congiunta per audire nuovamente Infra.To. Questo per consentire ai commissari di avere risposta alle domande che verranno depositate in base alla relazione illustrata oggi dalla delegazione di Infra.To

Le risposte che Torino non riesce a dare ai giovani e neanche alla Chiesa

Caro Direttore,
Ieri ho assistito  all’incontro molto interessante tra un gruppo di giovani del mondo cattolico torinese con il Sindaco Lorusso, l’Assessore Tronzano e l’Arcivescovo Repole che faceva seguito all’incontro tenutosi a inizio d’anno al Teatro S. Giuseppe . Mentre i ragazzi erano molto preparati e dotati di un bel documento . Molto  meno preparati  o convincenti mi son parsi gli interlocutori politici.  Importante il ruolo di stimolo dell’Arcivescovo e del Direttore del settimanale diocesano La Voce e il Tempo.
Nell’incontro I problemi di Torino sono stati messi tutti sul tavolo. Al Teatro S. Giuseppe il sociologo DAVICO aveva esordito dicendo che a Torino 3 giovani su 4 sono precari come dato che esplicita il maggiore dei problemi della Città, il lavoro. Ieri i ragazzi hanno parlato apertamente delle forti diseguaglianze che ci sono in Città, della Sicurezza che manca , del trasporto pubblico locale e della casa che i giovani fanno fatica a trovare anche perché i grandi eventi come le ATP fanno lievitare i prezzi cosicché ci sarebbe più convenienza a affittare ai turisti che non ai giovani. Se dopo 26 anni di amministrazioni di sinistra , con l’appoggio di una parte consistente del mondo cattolico, inframmezzati dai 5 anni della Appendino , Torino non è più la Città fabbrica ma sono aumentate le diseguaglianze il bilancio non puo’ essere positivo.
Il Sindaco non vuole ammettere che tutti questi problemi nascono dalla bassissima crescita economica della nostra Città che da  24 anni cresce meno della media nazionale come ho detto io per primo nel 2009 ma come ormai certifica regolarmente Banca d’Italia. Le conseguenze della bassa crescita si vedono dal fatto che Torino e’ ai primi posti per disoccupazione giovanile in Italia così nella graduatoria della Università della Sapienza relativa alla disoccupazione Torino si trova attorno alla sessantesima posizione.
La metà della Città che sta male , la famosa definizione dell’Arcivescovo a Nosiglia, oggi sta peggio. D’altronde nella graduatoria del PIL procapite il Piemonte , condizionato dalla economia torinese, che nel 2003 era 120 sulla media europea fatta a 100,  oggi è sotto i cento. Lorusso invece , colpito da un dato di Banca d’Italia secondo la quale a Torino vi sarebbero oltre 100 miliardi di capitali privati investiti in Borsa o comunque nella finanza , ha detto che Torino non si può definire povera.  Se alla Scuola di formazione politica della Margherita gli avessero cantato  la canzone degli Araba de Palo laddove dice che “da che punto guardi il mondo tutto dipende” avrebbe capito che se Torino la guardi dal centro , che vota PD, dici che è una bella Città con tanti patrimoni investiti dalle Banche d’affari o dalle fiduciarie. Così Torino vista alle prime dell’opera o del TFF e’ la dimostrazione plastica della metà della Città che sta bene, che chiede la messa in scena di spettacoli e di mostre per non annoiarsi mangiando caviale e al caldo del cachemire.   Ma se Torino la guardi dalla Parrocchia della Pace in Barriera di Milano capirai che devi intervenire con urgenza contro lo spaccio, contro la violenza che impedisce alla gente di uscire di casa quando fa buio, contro la disoccupazione e contro la difficoltà per molte famiglie a mettere insieme il pranzo con la cena.
Se si guarda la Città dai dati della crescita economica e del lavoro povero avresti capito già nel 2008 che anche con le Olimpiadi Torino non riusciva a cresce più della media nazionale e così avrebbe difeso meglio il settore auto e indotto in Italia e in Europa. Se si guardasse la Città con la sensibilità umana e sociale della buona politica nel 2009 si sarebbe dovuto accelerare la costruzione della TAV e il progetto della Linea 2 che serve proprio a dare alla periferia la opportunità di lavorare in Centro o di usufruire dei servizi migliori della Città a partire dalle Università che si trovano proprio in centro. Da almeno dieci anni propongo di dar vita agli Stati Generali della Città proprio per chiedere a tutti i torinesi di buona volontà ,,a partire da quelli che detengono i 130 miliardi depositati nelle finanziarie a investire nella Città e non solo nelle start-up che sono importanti ma che a breve non creano grandi occasioni di lavoro .  Il Sindaco di S.Agata bolognese quando i nuovi azionisti tedeschi volevano trasferire la produzione in Germania si oppose e si fece aiutare dal Governo cosicché oggi la Lamborghini è’ rimasta a S.Agata dove si sta facendo un nuovo investimento che occuperà 250 Ingegneri.
Il Sindaco è la persona più adatta a invitare i detentori dei famosi  130 miliardi a investirli a Torino e a portare qui nuove occasioni di lavoro. Torino è bella non solo per le sue eccellenze storiche e culturali ma anche per le opportunità di lavoro nelle aziende più avanzate e competitive. Questo è il compito della politica . Le forze politiche e il mondo della informazione non si sono mai domandate perché la più grande Manifestazione della Società torinese contro la Decrescita e per il lavoro non nacque dai partiti o dal sindacato ma dal sottoscritto e dalle madamin? Ricordo  a chi ha capitali frutto del lavoro di Torino ciò che disse l’Avvocato Gianni Agnelli in Senato quando , citando Paolo VI , disse che il significato della parola pace e’ sviluppo . Solo dallo sviluppo nasce il lavoro. Solo con lo sviluppo si potrà diminuire il Debito pubblico, solo con lo sviluppo si creeranno le risorse per far uscire dal degrado tante zone della Città e della Bassa Valle di Susa. Prima lo capiscono il Sindaco e il campo largo della Schlein tra cui i Notav e prima ci sarà la speranza per i giovani e per la metà della Città che sta male .
Mino GIACHINO 
Associazione SITAV SILAVORO