Silvio Magliano, classe 1980, già eletto nel Consiglio Comunale di Torino nel 2011, è stato rieletto nelle ultime elezioni comunali del giugno 2016, che hanno portato al governo della città la giunta Appendino, e ora è capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale
Il suo impegno politico da sempre è rivolto al sociale e lo ha visto lavorare prima come consulente per il Volontariato e le Politiche Sociali della Presidenza della Regione Piemonte e, dal 9 gennaio del 2015, diventare presidente di Vol.To, il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Torino. È anche tra i promotori e organizzatori della Winter School, corso di formazione in cui oltre 140 giovani sono coinvolti nell’apprendimento delle problematiche della società contemporanea, in un confronto continuo con docenti e personaggi illustri appartenenti al mondo dell’economia e della cultura.
“Le mie interpellanze – spiega Silvio Magliano – traggono origine dalla constatazione del fatto che il programma elettorale di Chiara Appendino e le sue promesse al momento non hanno ancora trovato un’attuazione né concreta né programmatica. Un esempio è rappresentato dalle periferie e dall’abbandono in cui versano, come nel caso di Parco Sempione, dove spesso vengono appiccati fuochi la sera. La mia proposta, risalente alla fine dello scorso anno, riguardava la collocazione di cartelli di divieto contro l’accensione di falò e la predisposizione in futuro di telecamere di sicurezza. Diversi stabili in questo quartiere non sono ancora agganciati alla rete del metano e a quella fognaria; permangono inoltre problemi connessi al passante”.
“Un altra problematica che continua a rimanere irrisolta – prosegue Silvio Magliano – riguarda la Circoscrizione 5 e la stazione Re Rebaudengo davanti alla Cascina Fossata. D’estate è in preda alla presenza di persone che fanno merenda e di spacciatori. La giunta Appendino aveva inoltre promesso di inviare vigili in ogni quartiere e alcuni di essi, come Borgo Aurora, ne avrebbero un urgente bisogno. Il comandante nazionale dei Vigili ha, infatti, segnalato questo quartiere come uno dei più pericolosi di Torino, in quanto vi allignano il libero scambio, la prostituzione e la microcriminalità. Anche il progetto di riqualificazione delle periferie, che è stato raggruppato sotto l’etichetta di AxTo e che doveva essere il demiurgo di tutti gli interventi nei quartieri periferici, ad oggi non ha ancora visto nessuna Commissione consiliare evidenziare concretamente un singolo intervento. Il sindaco Appendino si è lanciata nell’iniziativa di contrasto alla sosta selvaggia e ne ha fatto un cavallo di battaglia impegnando molti vigili in questo compito. Mi chiedo quanti di loro siano stati distaccati da altre mansioni, come quella preziosa di circolare nelle strade per garantire ai cittadini la sicurezza”.
“Un altro tema che mi sta a cuore – aggiunge Magliano – è quello del commercio. Già quando era in carica la vecchia giunta avevo avanzato la proposta che i proprietari di case e negozi che avessero affittato a canoni più bassi si vedessero riconoscere dal Comune uno sconto sull’ Imu. Per i commercianti di via Nizza, penalizzati dai lavori in corso, ho proposto la creazione di un fondo, similmente a quello che, secondo me, deve essere creato per i commercianti di corso Grosseto, che subiranno sicuramente degli svantaggi nell’immediato dalla costruzione di un’opera così imponente come il tunnel. Da anni continuo a ripetere che sarebbe fondamentale azzerare le tasse per le realtà industriali che volessero impiantare i loro stabilimenti nel territorio cittadino, a patto che assumano cittadini torinesi”.
“Si percepisce sempre di più – afferma Magliano – un progressivo abbandono da parte del governo cittadino nei confronti delle periferie. Lo dimostra il fatto, per esempio, che sia venuto a mancare, nel quartiere Barca Bertolla, persino il pediatra e che il 15 % di molti edifici scolastici sia inagibile per le sue scarse condizioni di sicurezza. Oggi noi paghiamo sicuramente la miopia delle amministrazioni precedenti, ma la giunta attuale non sta, comunque, facendo nulla per la promozione della città. Basti pensare alle tante iniziative interessanti dal punto di vista culturale, come mostre o come Lonely Planet, che emigrano da Torino. Anche l’ AVIS, per mezzo del suo presidente, aveva chiesto di poter organizzare a Torino il convegno nazionale, il che avrebbe significato per la città una ricaduta non solo di immagine ma anche economica. Dall’amministrazione Appendino non è giunta alcuna risposta e il convegno è stato organizzato altrove “.
Mara Martellotta