Doppio appuntamento canavesano, l’11 e 12 novembre, con il film “Andrea Doria. I passeggeri sono in salvo?”. A 60 anni dal tragico affondamento del transatlantico che rappresentava l’orgoglio della marina italiana, l’iniziativa – promossa dalla Consulta Femminile del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con Agis Scuola – si articolerà in due proiezioni del docu-film nato dal libro-racconto “L’ultima notte dell’Andrea Doria’” scritto da Pierette Domenica Simpson. L’autrice è una dei superstiti di quella tragedia consumatasi nella notte del 25 luglio 1956 mentre stava per raggiungere la sua meta finale, nel porto di New York. Venerdì 11 novembre, alle 10,30, al cinema Boaro di Ivrea la prima proiezione sarà riservata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il giorno dopo, 12 novembre, alle 21, nel salone comunale di San Martino Canavese il film verrà proposto alla cittadinanza del piccolo comune dove – nella frazione di Pranzalito – è nata Pierette Domenica Simpson, produttrice del docu-film, che proprio da lì era partita ( quando aveva, all’epoca, nove anni e mezzo) per intraprendere con i nonni il viaggio verso l’America, dove – nella città di Detroit – oggi vive e lavora. Entrambe gli eventi saranno gratuiti. Alle proiezioni sarà presente la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte che ha sottolineato il significato di questa iniziativa: “ Ripercorrere questa parte della nostra storia, che ha visto protagonista una bambina di allora, nata nel Canavese, diventata successivamente in America docente di lingue e letteratura, significa tenere vivi i legami tra il nostro Piemonte e i territori d’oltre Oceano, terra di immigrazione italiana negli ultimi secoli”. Il film offre il racconto di quella sciagura nella quale persero la vita oltre cinquanta persone e, grazie al paziente e minuzioso lavoro dell’autrice, riscatta l’impegno dei membri dell’equipaggio, come il comandante Piero Calamai – costretto a forza dal suo equipaggio a lasciare la nave quando ormai a bordo non c’era più nessuno da salvare – ingiustamente incolpati per la fatale collisione con la prua del rompighiaccio svedese Stockholm. Ma ci sono anche le storie, passioni e speranze degli immigrati che cercavano oltre oceano quella fortuna che era loro negata nelle campagne e nei paesi del Piemonte e di tante altre regioni. Le operazioni di soccorso dell’Andrea Doria da parte del transatlantico “Île de France” e di tutti gli altri mezzi navali a disposizione, vista la rapidità e il modo in cui si svolsero, fecero del disastro di quel “grattacielo viaggiante”, con 700 cabine distribuite su 11 livelli e 1.706 persone a bordo, la più grande operazione di soccorso della storia marittima dell’epoca. Il relitto dell’Andrea Doria, mai recuperato, giace tuttora posato sul fianco di dritta a una profondità di 75 metri.
Marco Travaglini