Colle don Bosco deserto. L’enorme piazzale della chiesa fa quasi impressione: è vuoto, qualche auto solo la domenica ma nessun pullman turistico da un anno.
I pellegrini che ogni giorno, non solo nei festivi, stipavano con bus e macchine i parcheggi che circondano la grande chiesa per rendere omaggio al Santo dei giovani non si vedono più. Non è stata una festa gioiosa il 31 gennaio, solennità di don Bosco, per il Colle che sorge a pochi chilometri da Castelnuovo. Chiusi i negozi di souvenir nei quali entravano anche cento persone al giorno e i bar per i pellegrini: quando è iniziata la pandemia nel febbraio dello scorso anno non si è visto quasi più nessuno e nei mesi estivi la ripresa è stata solo parziale. In questi luoghi, sulla collina dei Becchi nella frazione Morialdo del comune di Castelnuovo (At) il 16 agosto 1815 nacque Giovannino Bosco. Venne alla luce nella cascina dove il padre lavorava come contadino e che si può vedere ancora oggi. La speranza per tornare alla normalità si chiama vaccino, per il Colle don Bosco, per i Becchi e per tutti noi.
Filippo Re