Quando qualcuno inizia una nuova avventura si dice che il progetto sta abbracciando un’idea, la difende, tanto da portarla a compimento. L’idea – questa volta – ha a che fare con la solidarietà e vede unite due realtà di eccellenza del territorio piemontese: Abit, la storica cooperativa lattiero casearia e Gruppo Abele, nato nel 1965, che si impegna quotidianamente a rendere “libero chi non lo è”, cioè i poveri, gli emarginati, gli ultimi. Insieme, per i prossimi 3 anni, lavoreranno alla realizzazione del progetto “Abbraccia una mamma”, presentato nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Gruppo Abele, per il miglioramento della qualità della vita di 80 nuclei mamma-bambino in situazioni di svantaggio e vulnerabilità, nella città di Torino.
“Noi veniamo dal mondo e dalla cultura contadina e vorremmo riprendere alcuni valori come la condivisione, la cooperazione, la solidarietà anche per il nostro modo di fare impresa. Non vogliamo restare isolati nei territori dove operiamo, ma mettere loro a disposizione la nostra esperienza e competenza, dando un contributo per la crescita, anche sociale, per le nostre comunità” -ha esordito così Paolo Fabiani, Presidente Trevalli Cooperlat, intervenuto alla conferenza.
“Abbraccia una mamma”, il logo impresso sui cartoni del latte e sui prodotti Abit che sostengono il progetto in sinergia col Gruppo Abele: “è un marchio che parla – ha affermato don Ciotti – perché dà voce a chi viene messo ai margini, a chi vede negati i propri diritti e la giustizia sociale. E’, però, anche un segno di speranza. La costruiamo insieme: Abit come impresa etica che sceglie di sostenere un progetto sociale, noi col nostro impegno, da oltre 50 anni, vicini gli ultimi”.
Il percorso prevede una serie di azioni che vanno dalla fornitura – due volte a settimana – di “pacchi spesa” contenenti prodotti lattiero caseari all’organizzazione di corsi di formazione professionalizzanti con presenza di tutor indirizzati alle mamme, utili per un loro eventuale inserimento nel mondo del lavoro, da lezioni di educazione alimentare per le mamme coinvolte nel progetto al fine di trasferire loro le nozioni fondamentali per la corretta alimentazione e la salute dei loro piccoli alle visite in fattoria per far scoprire ai bambini l’origine ed il percorso del latte, fino all’allestimento di uno spazio giochi con sala merenda e bagni per i bambini che frequentano il Gruppo Abele.
Abit e Gruppo Abele hanno scelto di fare sinergia per un percorso di strada comune: sostenere una società più attenta alla cultura dell’accoglienza, piuttosto che all’esclusione.