DAL PALAZZO DI GIUSTIZIA

Dieci anni all’ex marito accusato di stalking

Il tribunale di Torino ha condannato a dieci anni e otto mesi di carcere Luigi Garofalo, il 46enne accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e di essere entrato nel bar di famiglia con una pistola.  Elena Farina, l’ex moglie, aveva chiesto anche l’intervento dell’ex ministro Maria Elena Boschi, poiché si diceva preoccupata per la propria incolumità. Lui  era stato arrestato due volte e quando si presentò nel bar, e puntò l’arma contro il figlio, era agli arresti  domiciliari. Il suo avvocato difensore, Fabrizio Bonfante, ha annunciato ricorso e dice che si tratta di una sentenza ingiusta, in quanto la pena  è alta perché calibrata sul tentato omicidio per l’episodio del bar. Garofalo ha detto al legale che quell’arma non poteva sparare, ma essendo stata persa non per colpa sua non è stato possibile verificarlo.

Denuncia i mafiosi ma deve risarcire mezzo miliardo

TRIBUNALE 1Era finito nel 2009 nelle mani di una associazione legata alla ‘ndrangheta

Ha detto di essere  pronto a gesti estremi “se mi venisse pignorato tutto quello che ho per darlo a personaggi criminali che sono stati condannati e sono in carcere”. Lui è Mauro Esposito, un imprenditore torinese, finito nel 2009 nelle mani di una associazione legata alla ‘ndrangheta. L’uomo rischia di perdere il patrimonio, dopo due sentenze civili che danno torto alla ditta di cui è titolare. Infatti la Corte d’Appello di Torino, in sede civile, ha ribadito la nullità dei contratti di progettazione che la società  aveva sottoscritto nel 2006, definendo anche l’obbligo di restituire i compensi. Tra interessi e spese processuali, Esposito dovrebbe sborsare tra 500 e  600 mila euro.

(foto: il Torinese)

Nove patteggiano e uno va a processo per le firme tarocche

Gli imputati sono funzionari e attivisti Pd
 
 
chiampa manifesto

tribunale seraL’ 11 febbraio il Consiglio di Stato aveva rigettato i ricorsi della Lega Nord sull’irregolarità delle elezioni regionali, facendo proprie le tesi del Tar del Piemonte che, nel mese di luglio, aveva escluso il ritorno al voto. Ma la vicenda prosegue in ambito penale.In tutto sono nove i  patteggiamenti e un rinvio a giudizio nell’udienza preliminare al palagiustizia per le irregolarità commesse nella raccolta delle firme relative  alcune liste per la candidatura di Sergio Chiamparino alle elezioni regionali  2014. Il giudice per le udienze preliminari  Paola Boemio ha definito la falsità delle firme e la cancellazione dei relativi atti di autentica.Gli imputati sono funzionari e attivisti Pd. Hanno concordato pene  dai 5 mesi e 20 giorni all’anno di reclusione con i benefici della condizionale. Il politico più importante, il consigliere regionale Daniele Valle ha patteggiato una pena di 6 mesi.  Rocco Florio, presidente della V Circoscrizione verrà processato il 15 settembre.

(Foto: il Torinese)

Guariniello in pensione ma il suo pool proseguirà il lavoro

Raffaele GuarinielloArmando Spataro manterrà in funzione il gruppo di lavoro

 

Raffaele Guariniello va in pensione ma il capo della procura di Torino, Armando Spataro, manterrà in funzione il gruppo di lavoro del pm. Un bando interno, infatti, è stato rivolto ai magistrati dell’ufficio, spiegando che è possibile proporsi come coordinatore del pool sulla sicurezza sul lavoro e la tutela del consumatore. Guariniello, come è noto,  sarebbe dovuto andare in pensione alla fine dell’anno, ma ha dato le dimissioni già un paio di settimane fa.